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Politecnico di Milano — Fisica Sperimentale A — Prova del 24.06.

2020

1. Un corpo P di massa m è appoggiato in quiete su un piano inclinato scabro, di angolo alla base α e
coefficiente di attrito statico pari a fs . Un filo inestensibile, che passa attraverso una carrucola come
indicato in figura, ha un estremo legato al corpo P e reca appeso all’altro estremo un secondo corpo Q di
massa M .

(a) Per quali valori di M il sistema (inizialmente in quiete) rimane in equilibrio?


(b) Per quali valori di m il sistema (inizialmente in quiete) rimane in equilibrio?

P, m

Q, M fs

2. Due corpi P (di massa m) e Q (di massa M ) sono vincolati a scorrere lungo una guida orizzontale scabra,
con coefficiente di attrito dinamico pari a fd .
All’istante iniziale il corpo P ha velocità v0 (diretta verso Q), il corpo Q è in quiete, e i punti sono a
distanza L0 .

(a) Determinare la condizione su fd che garantisce che il corpo P arrivi a urtare il corpo Q. Supposto
che l’urto sia elastico, calcolare la distanza tra i corpi P e Q quando arrivano a fermarsi dopo l’urto.
(b) Determinare la condizione su v0 che garantisce che il corpo P arrivi a urtare il corpo Q. Supposto
che l’urto sia completamente anelastico, calcolare a quale distanza dalla posizione iniziale di P i corpi
arrivano a fermarsi dopo l’urto.

P, m Q, M
v0

fd

3. Si consideri il moto di un punto P di massa m sotto l’effetto del campo di forze centrali
K
F (P ) = − er ,
r
dove K è una costante positiva, r è la distanza r di P dal centro delle forze O, ed er = OP/r è il versore
radiale con verso uscente da O. Dire quale o quali delle seguenti affermazioni sono vere.

[F] Il punto P può effettuare orbite circolari di qualunque raggio, e la velocità con cui si percorrono
quelle orbite aumenta con il raggio
[V] Il punto P può effettuare orbite circolari di qualunque raggio, e la velocità con cui si percorrono
quelle orbite è indipendente dal raggio
[F] Il punto P può effettuare orbite circolari di qualunque raggio, e la velocità con cui si percorrono
quelle orbite diminuisce con il raggio
[F] Il punto P non può effettuare orbite circolari di nessun raggio
[V] La forza è attrattiva
[F] La forza è repulsiva
[V] La forza è conservativa, e l’energia potenziale è V (r) = K log r
[F] La forza è conservativa, e l’energia potenziale è V (r) = −K log r
[F] La forza è conservativa, e l’energia potenziale è V (r) = K/r2
[F] La forza è conservativa, e l’energia potenziale è V (r) = −K/r2
[F] La forza non è conservativa

2
Soluzioni

1. Al fine di garantire l’equilibrio del corpo Q, la tensione nel filo deve essere pari a τ = M g. Dette Φn , Φt
rispettivamente la componenta normale e quella tangenziale della reazione vincolare agente sul corpo P ,
su questo agiscono le seguenti forze

Rn = Φn − mg cos α,
Rt = Φt − M g + mg sin α.
La condizione di equilibrio richiede quindi Φn = mg cos α, Φt = M g − mg sin α. La relazione
di Coulomb richiede |Φt | ≤ fs Φn , ovvero
|M g − mg sin α| ≤ fs mg cos α
che equivale a
(a) m(sin α − fs cos α) ≤ M ≤ m(sin α + fs cos α)

M M
(b1) ≤m≤ (se sin α > fs cos α)
sin α + fs cos α sin α − fs cos α

M
(b2) m≥ (se sin α ≤ fs cos α).
sin α + fs cos α
2. La forza di attrito agente sul corpo P è pari a Φt,P = −fd mg. Si può ricavare dopo quale distanza tale
forza fermerebbe il corpo P usando il Teorema del Lavoro:
1 2 v02
2 mv0 = fd mgLstop , da cui Lstop =
2fd g
.

Il corpo P urterà il corpo Q se Lstop ≥ L0 , ovvero se


v02
fd ≤ .
2 gL0
Supposto che fd soddisfi tale condizione, indichiamo con v̄0 la velocità con cui il corpo P arriva all’urto,
dove 
v̄0 = v02 − 2fdgL0 .

(a) Se l’urto è elastico, le velocità finali vP,f , vQ,f soddisfano


2 2
mvP,f + M vQ,f = mv̄0 , 1
2 mvP,f + 12 M vQ,f = 12 mv̄02 ,
da cui segue
m−M 2m
vP,f = v̄0 , vQ,f = v̄0 .
m+M m+M
Il Teorema del Lavoro fornisce nuovamente la distanza che ogni corpo riesce a percorrere prima di
fermarsi. La distanza finale tra i corpi sarà la somma o la differenza di tali distanze, a seconda se
dopo l’urto P si muove nello stesso verso di Q o meno (ovvero se m sia maggiore o minore di M ). Si
avrà cosı̀ ⎧ 2
⎪ (3m − M )v̄0
⎪ se m ≥ M
⎨ 2f (m + M )g
Δfin =  2
d

⎪ 4m + (m − M )2 v̄02
⎩ se m < M.
2fd (m + M )2 g
(b) Se l’urto è completamente anelastico, le velocità finali vP,f = vQ,f = vf sono date da
m
vf = v̄0 .
m+M
Il Teorema del Lavoro fornisce nuovamente la distanza che i corpi riescono a percorrere prima di
fermarsi. La distanza tra la posizione finale dei corpi e quella iniziale di P sarà quindi
m2 v̄02
Δfin = + L0 .
2(m + M )2 fd g

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