MARIA CARACI VELA Glossario Filologia

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MARIA CARACI VELA ANDREA MASSIMO GRASSI GLOssaARIO Questo Glossario vuol essere uno strumento di lavoro e un sussidio didattico, Raccoglie i termini essenziali del lessico filologico ¢ filologico-musicale incon- trati nel corso del primo volume e rinvia, ove possibile, ai luoghi in cui sono stati discussi e spiegati, con lo scopo di facilitarne l’assimilazione e l'uso corretto. Omette deliberatament — i termini filologici di uso specialistico solo in altri ambiti disciplinari e non presenti nel libro; — itermini musicali estranei al lessico filologico; — alcuni termini filologici che esulano dal livello di base del primo volume. Fornisce indicazioni bibliografiche essenziali limitatamente ad alcuni lemmi, per i quali si é pensato che fossero di immediata utilita. * ABBOZZO (ted. Entwurf, ingl. draft, fr. brouillon, sp. esbozo, lat. descriptio) Stesura ancora sommaria del testo, o stesura completa di una parte organica al suo interno (per esempio, di una scena o del finale di un melodramma, di un tempo di sinfonia o di messa polifonica, di un numero all’interno di una rac- colta di Lieder e cosi via). Cfr. cap. m1 § 6. ABRASIONE (0 ESARAZIONE, RASURA) (ted. Ausradierung, Rasur, ingl. abrasion, fr. abrasion, sp. abrasién, lat. abrasio) Cancellazione ottenuta con la raschiatura. ACCIDENTALI, vedi LEZIONI ACCIDENTALI GLOSsARIO ACEFALO (ted. azephalisch, ingl. acephalous, fr. acéphale, sp. acfalo, lat. acephalus) ‘Testo mutilo della sua parte iniziale o testimone privo del frontespizio o/e delle sue prime pagine. ADESPOTO (ted. anonym, namenlos, ing]. anonymous, nameless, fr. anonyme, sp. anb- nimo) Testo o testimone senza menzione dell’autore. ADIAFORA, vedi VARIANTE ALBERO GENEALOGICO, vedi STEMMA ALTERNATIVA, vedi VARIANTE AMANUENSE, vedi SCRIBA ANALOGIA, vedi CRITERIO DELL’ANALOGIA ANEPIGRAFO (ted. unbetitelt, ingl. untitled, fr. anépigraphe, sp. anepigrafico) ‘Testo o testimone mancante del titolo. [D’JANTICIPO, ERRORE (ted. Vorwegnahme, ingl. anticipation, fr. avance, sp. anticipo) Errore derivato dall’anticipazione, nella copiatura, di un segmento di testo in luogo non pertinente. ANASTATICA, vedi EDIZIONE ANTIGRAFO (ted. Antigraph, ingl. antigraph, fr. antigraphe, sp. antigrafo) Il testimone da cui legge chi copia un testo. APERTA, vedi RECENSIONE, APLOGRAFIA (ted. Haplographie, ingl. haplography, fr. haplographie, sp. haplografia, lat. haplographia). Errore di tipo poligenetico che consiste nella omissione di uno degli ele- menti che sono raddoppiati in una parola (lettera o sillaba) 0 in una frase. Topposto della dittagrafia (vedi), e in musica si verifica in casi come la caduta di una breve porzione di testo che deve tipetersi immediatamente uguale ase GLossaRIO stessa, come per esempio un inciso, un gruppo di suoni (o una ligatura nella notazione mensurale). APOCRIFO; TESTIMONE (ted. apokryph, ingl. apocryphal, ft. apocryphe, sp. apécrifo, lat. falsus) ‘Testimone falsamente attribuito, APOGRAFO, vedi COPIA APPARATO CRITICO (ted. kritischer Bericht, kritischer Apparat, ingl. critical notes, commentary, fr. appareil critique, Sp. aparato crftico, lat. apparatus criticus) E la sede in cui l'edizione critica registra tutte le divergenze di lezioni emerse dalla collazione e rende ragione del comportamento dell’editore, Un apparato critico si dice positivo o esplicito se registra la lezione accolta a testo (con T'indicazione dei testimoni che la portano) seguita dalle lezioni divergenti rispetto ad essa (con I'indicazione dei testimoni che le portano); negativo o implicito se registra esclusivamente le lezioni divergenti (con l’indi- cazione dei testimoni che le portano). Lapparato negativo é il pid economico, ma quello positivo pud rivelarsi pre- feribile per tradizioni con una complessa distribuzione delle varianti. E comunque importante che, una volta optato per un tipo di apparato piuttosto che per un altro, all’interno della medesima edizione lo si adotti sistematica- mente (e senza oscillazioni fra i due sistemi). Cfr. cap. 1 § 2, 7a. Quando si sia in presenza di un’opera che ha avuto elaborazioni d’autore, V’apparato critico si articola in due fasce: diacronico 0 dinamico, o interno, che registra le varianti d’autore, e sincronico o statico, 0 esterno che registra le varianti di tradizione. Dante Isella ha proposto una ulteriore distinzione all'interno dell’apparato diacronico fra apparato genetico e apparato evolutivo: (Cfr. DANTE ISELLA, Esperienze di filologia d’autore, in Due seminari di filologia, a c. di Simone Albonico, Edizioni dell’Orso, Alessandria 1999, pp. 3-10: 5). APPARATO DELLE FONTI oe Si chiama apparato delle fonti quel luogo dell'apparato critico in cui si registra quanto é servito da modello o ipotesto (vedi) all’ opera di cui si cura l’edizione, e si segnalano le occorrenze intertestuali riscontrate. Cfr. cap. m1 § 7c. 203 GLOSSARIO ARCHETIPO (ted. Archetypus, ingl. archetype, fr. archétype, sp. arquetipo, lat. archetypum) | te @ un testimone non conservato (non corrispondente necessa- Propriament dent riamente a un individuo fisico) ma solo postulato € ricostruibile in base alla presenza di almeno un errore comune a tutta la tradizione, dal quale discen- derebbero per vie diverse i testimoni a noi noti di una determinata opera (non va confuso con l’originale). Un archetipo si dice in movimento quando sia dimostrabile che esso, dopo essere stato copiato una prima volta, subi corre- zioni o ritocchi e fu quindi nuovamente copiato generando cosi linee di tra- dizione del testo diversificate. Cfr. cap. It § 2, 7 € 8a, € la voce Testimoni in movimento, in questo stesso Glossario. ARTE ALLUSIVA Un testo musicale @ portatore di arte allusiva quando contiene una citazione 0 citazioni frammentarie da opere altrui (o anche dello stesso autore) tali da poter essere percepite come trasparenti allusioni 0 come richiami a un ben assimilato bagaglio culturale comune all’autore ed ai fruitori dell’opera stessa. Vedi nel 11 vol. Intertestualita. ATTESTAZIONE Presenza di un testo in uno o pit testimoni. Nel primo caso si parla di attesta- zione unica, nel secondo di attestazione plurima. ATTIVA, vedi TRADIZIONE ATTRIBUZIONI CONFLITTUALI (ingl. conflicting attributions) Una medesima composizione pué essere tridita in pili testimoni con attribu- zioni differenti negli uni dagli altri. Cfr. ALLAN W. ATLAS, Conflicting Attribu- tions in Italian Sources of the Franco-Netherlandish Chansons, c. 1465 — ¢. 1505: A Progress Report on a New Hypothesis, in Music in Medieval and Early Modern Europe. Patronage, Sources and Texts, ed. by Iain Fenlon, Cambridge University Press, Cambridge 1981, pp. 249-93. ATTRIBUZIONISMO (ted. Zuschreibung, ing]. attribution, fr. attribution, sp. atribu- ibn) E la valutazione critica della possibile attribuzione ad un autore di un’opera tradita adespota 0 con attribuzioni conflittuali, o dei problemi posti da un cor- pus di testi la cui attribuzione ad un medesimo autore si presenti improbabile. Cfr. cap. 1 § og. 204 GLossARIO AUTENTICITA (ted. Echtheit, ingl. authenticity, E il livello di appartenenza di un testo al significati — proprio impropri — che il cologico, cfr. cap. 11 § 9g, buzionismo. fr. authenticité, sp. autenticidad) suo autore. Per quanto concerne i termine ha assunto in campo musi- eil vol. 11 La valutazione dell’autenticita e l’attri- AUTOGRAFO (ted. Autograph, ingl. autograph, fr. ‘graphum) Manoscritto di pugno dell’autore. Si ha autografo con varianti alternative quando Yautore ha fissato le sue correzioni accanto alle lezioni originarie, e senza espungere, perché non ha ritenuto ancora di operare una scelta. Quando un autografo, da cui in un primo tempo sono state tratte copie, é corretto poi (in una o piti riprese) dall’autore e successivamente copiato nella sua nuova ver- sione, generando linee di tradizione del testo diverse, si dice che esso @ in movimento. Cfr. cap. 1 § 6, ¢ la voce Testimoni in movimento in questo stesso Glossario. autographe, sp. autdgrafo, lat. chiro- AUTORIZZATO, TESTIMONE (ted. autorisiert, ing]. authorized, fr. autorisé, Sp. autori- zado) Un autografo o una copia manoscritta o una stampa che ha avuto il controllo © V'assenso dell’autore. AVANT-TEXTE Per la critica genetica francese & una redazione d’autore che precede quella definitiva. Per alcuni dovrebbe pit propriamente indicare un progetto dell’opera avanzato ma non ancora una redazione completa del testo. Cfr. cap. I § 8a, cap. 111 § 6. BANALIZZAZIONE (0 TRIVIALIZZAZIONE) (ted. Trivialisierung, ing]. banalization, fr. banalisation, sp. banalizacién) ee Si ha quanto una lectio dificilior non intesa da chi copia il testo produce una interpretazione semplificatoria. BELLA COPIA (ted. Reinschrift, ingl. fair copy, ft. copie au propre, copie au net, sp. bella cépia) E Copia su cui si fissa in pulito il testo d’autore. 205 GLOSSARIO BIBLIOGRAFIA ANALITICA E DESCRITTIVA (ted. Analytische Druckforschung, ingl. analytical / descriptive bibliography, ft. bibliographie analytique, sp. bibliografia analitica) E la disciplina che studia i libri a stampa, registrando tutte le informazioni pos- sibili — di prima mano, ma anche desunte da cataloghi e repertori — relative al luogo e al tempo della loro pubblicazione, alle loro edizioni e impressioni e alle caratteristiche dell’aspetto fisico e dell’assetto testuale che le contraddistin- guono. Cfr. Bibliography, in Music Printing and Publishing, ed. by Donald W. Krummel and Stanley Sadie, Macmillan, London 1990, pp. 490-3. BIBLIOGRAFIA TESTUALE La bibliografia testuale & una disciplina che fa capo alla bibliografia analitica ma che studia specificatamente i mutamenti apportati al testo dai processi di stampa. Cf. cap. 1 § 8c, 9g. BIFOLIO E un foglio di pergamena o carta piegato in due per offrire quattro facce alla scrittura che, legato con altri, concorre a formare il fascicolo (vedi), a sua volta elemento base del codice (vedi). BOZZE DI STAMPA (ted. Druckfahnen o Korrekturabziige, ing]. proofs, fr. épreuves, sp. pruebas) Prova tipografica, minuta di stampa su cui é possibile fare correzioni. BROUILLON, vedi BRUTTA COPIA BRUTTA COPIA (ted. erste Niederschrift, ingl. rough copy, continuity draft, fr. brouillon, paperasse, sp. borrador) Minuta o scartafaccio (paperasse), 0 copia di lavoro, da riprodurre in pulito in altro testimone, € spesso recante abbreviature e correzioni. Col termine brouillon la critica genetica francese designa un insieme di appunti e schizzi che precede il vero e proprio progetto stabile del testo. Cit. cap. 11 § 6. CAPOSTIPITE, vedi SUBARCHETIPO CHIOSA, vedi GLOSSA CHIUSA, vedi RECENSIONE 206 GLOSSARIO. CODICE, CODEX (ted. Kodex, ingl. codex, fr. code, sp. cddice) Testimone manoscritto, Cartaceo o pergamenaceo, che si distingue dal rotolo (vedi) perché composto da Pil fascicoli (vedi) legati insieme. Cf. cap.1§ 2. CODICOLOGIA (ted. Handsch aia) Ela disciplina che analiza le caratteristiche fisiche, i materiali e le tecniche di allestimento dei manoscritti, e ne studia la storia. rifienkunde, ingl. codicology, ft. codicologie, sp. codicolo- COLLAZIONE, collatio (ted. Kollationierung, ingl. collation, fr. collation, sp. colacibn) Confronto sistematico delle lezioni di tutti i testimoni di un’opera emersi dalla recensio. COLLETTORE DI VARIANTI (0 BACINO DI RACCOLTA), vedi editio varionum COLOPHON (0 COLOFONE) Nei manoscritti, negli incunaboli, nelle stampe antiche é una nota alla fine del testo che pud segnalare l’autore, il copista (0 il tipografo), la data e il luogo di copiatura o di stampa, ed eventualmente fornire anche altre infor- mazioni. COMMENTO Sussidio interpretativo utile alla comprensione del testo, che l’editore pud fornire al lettore. COMPENSATIVA, vedi VARIANTE COMPOSITO, TESTIMONE oe Un manoscritto prodotto dall’assembramento di fascicoli di diversa prove- nienza contenenti testi eterogenei. CONCORDANZA (ted. Konkordanz, ingl. concordance, ft. concordance, sp. concordan- cia) Con questo termine si designa in filologia: * a) Un repertorio che ordina alfabeticamente le parole che compaiono nell’opera di un autore, segnalando (ed eventualmente riproducendo) i passi 207 GLossario in cui ciascuna di esse figura (come avviene, per esempio, nelle Concordanze virgiliane). : a . b) Il catalogo dei passi che trattano argomenti o esprimono concetti ritenutt di grande importanza, all’interno di un’opera o di un complesso di opere (come avviene, per esempio, nelle Concordanze bibliche). ; Nell’uso musicologico corrente il termine & impropriamente usato per desi- gnare i differenti testimoni che tramandano un medesimo testo. CONGETTURA (0 emendatio ope ingenii o divinatio) (ted. Konjektur, ingl. conjecture, fr. conjecture, sp. conjetura) Correzione dell’errore evidente 0 della lacuna, che procede dalla compe- tenza dell’editore, non dal confronto fra i testimoni. CONGIUNTIVO, vedi ERRORE CONSTITUTIO TEXTUS, vedi CRITICA DEL TESTO CONTAMINAZIONE (0 contaminatio) (ted. Kontamination, ingl. contamination, fr. contamination, sp. contaminacién) Si ha quando la tradizione di un testo non procede esclusivamente in dire- zione verticale (da un antigrafo alla sua copia e cosi via) ma segue anche per- corsi orizzontali (chi copia introduce talvolta innovazioni attraverso il con- fronto sporadico con altri testimoni — oltre il suo esemplare — a sua dispo- sizione). Pud essere infrastemmatica (contatti orizzontali fra testimoni che appartengono alla stessa tradizione) 0 extrastemmatica (contatti orizzontali fra testimoni non tutti registrabili nello stemma). Cfr. cap. 11 § 7, 8a. CONTESTO E l'insieme dei referenti culturali e storici di un testo. Cff. vol. 11 Testo, para- testo, contesto. Copia (0 APOGRAFO) (ted. Kopie, Abschrifi, ingl. copy, apograph, ft. copie, apographe, sp. copia, apégrafo, lat. exemplum) Riproduzione del testo dall’originale o da uno o piti antigrafi precedenti. Pu6 esistere una copia redatta dall’autore stesso, per esempio una bella copia (vedi AUTOGRAFO). COPIA DI LAVORO vedi BRUTTA COPIA 208 GLOssARIO. COPISTA (ted. Kopist, Abschreiber, ingl. copyist, fr. co iste, sp. copist Colui che riproduce il testo a veope ee pprontandone una copia, ‘COPY-TEXT In bibliografia testuale @ un testimone autorizzato utile per individuare le lezioni corrette in tradizioni a stampa con varianti accidentali. rf tradiz Per il termine e il suo uso — proprio o improprio — in musicologia, cf. ca ip. 1 § Be. CORRETTORE DI BOZZE (ted. Korrektor, ing]. proof reader, sp. corrector de pruebas) Persona adibita in tipografia a correggere le bozze di stampa, ft. correcteur d’épreuves, CORREZIONE Attivita correttoria praticata da chi copia eventualmente sanando per conget- tura errori evidenti. CORRUTTELA, CORRUZIONE, vedi ERRORE CRITERI (di scelta fra le varianti) Nella prassi post-lachmanniana si distinguono in esterni, ovvero desunti dall'analisi dei rapporti genealogici fra i testimoni, e interni, ovvero quelli della lectio diffcilior, dell’usus scribendi e della critica interna. Cf. cap. 11§ 7, 8a. — Criterio degli errori comuni, vedi METODO STEMMATICO. ~ Criterio dell’analogia o dei luoghi analoghi o paralleli (ted. Analogstellen o Paral- lelstellen, ingl. analogous © parallel passages, fr. licux analogues 0 paralléles, sp. lugares andlogos o paralelos) E il criterio, da applicare con grande cautela, per cui una lezione si confronta, al fine di convalidarla o di emendarla, con un altro Iuogo del testo in cui essa sia ripetuta o in cui compaia una lezione analoga. Cf. cap. 111 § 9a. ~ Criterio della maggioranza. Nella prassi stemmatica & quello secondo cui si dovrebbero scegliere le lezioni attestate nel maggior numero di famiglie 0 di linee indipendenti della tradizione. — Criterio delle aree periferiche. La coincidenza in lezioni fra testimoni prove- nienti da aree periferiche della tradizione (pid conservative rispetto al flusso centrale), che siano sicuramente indipendenti fra loro, @ garanzia di genuinita delle lezioni stesse. Il criterio é valido per le tradizioni lunga- mente attestate nel tempo e di larga diffusione. Cfr. cap. 1 § 8b. 209 po Gossario CRITICA DEL TESTO (0 ecdotica) (ted. Textkritik, ingl. textual criticism, fr. critique textuelle, ecdotique, sp. critica textual) In senso specifico é il complesso di operazioni (ecdotica) che permettono di enucleare ed espungere o correggere errori, interpolazioni e varianti di tradi- zione per arrivare alla restitutio textus, ossia al ripristino del testo nella forma idealmente pid vicina possibile alla originaria stesura d’autore; in senso pit ampio é lattivita di indagine critica sul testo e sulla sua tradizione, al fine di comprenderne la natura e la storia e di spiegare le innovazioni prodottesi nel corso della sua trasmissione e ricezione nel tempo. CRITICA GENETICA (ted. Genetik, ingl. genetics, fr. génétique, sp. genbtied) E una branca della filologia che studia la genesi (ted. Entstehung, Genese, ingl. genesis, ft. genése, sp. génesis) e il divenire del testo, distinguendone le succes- sive fasi elaborative, e raccoglie sistematicamente, classifica e analizza le distinte tipologie dei testimoni d’autore. Cfr. cap. 11 § 8¢, 98, CRITICA DELLE VARIANTL E l’indagine critica sull'attiviti correttoria dell’autore nei diversi livelli reda- zionali del testo, volta a scoprire la direzionalita, ad analizzare l’evoluzione del progetto testuale, e a studiarne le interrelazioni coi mutamenti del gusto, delle concezioni estetiche, del contesto storico, sociale, culturale di riferi- mento. Cft. cap. 11 § 8e, 9g; cap. 111 § 6. ‘CRUX Segno in forma di croce che delimita luogo non sanabile del testo. CURATORE (editore, filologo) (ted. Herausgeber, ingl. editor, fr. éditeur, sp. editor) Colui che lavora alla restituzione critica di un testo. DESCRIPTUS ‘Testimone che si dimostra essere stato copiato da altro testimone pure giunto fino a noi. Cfr. cap. 1 § 7, 8a DESTITUTIVA, vedi VARIANTE DIACRITICO, segno (ted. diakritisch, ingl. diacrtic, fr. diacritique, sp. diacrtico) I segni diacritici sono quelli che l'editore introduce per segnalare suoi inter- venti proposte di espunzioni o integrazioni prese da testimoni secondari o dovute a sue congetture. Cff. cap. itt § ga. 210 GLOSsARIO DIACRONICO, vedi APPARATO CRITICO. DIASISTEMA Rappresenta la interferenza fia il testo originario (direttamente attingibile 0 ricostruibile che sia) e i vari assetti che esso subisce attraverso la riprodu- zione-reinterpretazione nel tempo, da parte di chi di volta in volta lo copia e lo assimila alla propria cultura. Cfr. CESARE SEGRE, Avviamento all’analisi det testo letterario, Einaudi, Torino 1985, PP. 376-7. DIFFICILIOR, vedi LECTIO DIFFRAZIONE Discordanza generale dei testimoni, prodotta da una dificilior, con prolifera zione di varianti adiafore. (Il termine diffrazione & preso dall’ottica, ove indica la scomposizione del raggio luminoso che incontra un corpo opaco). Si ha dif- Jrazione in presenza quando fra le varianti attestate sopravviva la diffcilior, diffa- zione in assenza quando la difficlior sia scomparsa, ¢ in tutta la tradizione restino al suo posto solo banalizzazioni. In quest’ultimo caso si dovra cercare di ricostruirla per congettura. Cff. cap. it § 8a. Cff, GIANFRANCO CONTINI, La critica testuale come studio di strutture, in Breviario di ecdotica, Ricciardi, Milano-Napoli 1986, pp. 3-6. DIPLOMATICA, vedi EDIZIONE DIRETTA, vedi TRADIZIONE DITTOGRAFIA (ted. Dittographie, ingl. dittograpy, ft. dittographie, sp. ditograffa, lat. dittographia) Errore di tipo poligenetico che consiste nell’erronea ripetizione dello stesso segmento di parola o di testo e, in musica, di un medesimo inciso 0 gruppo di note. E Yopposto dell’ aplografia (vedi). DIVINATIO, vedi CONGETTURA DUCTUS (0 TRACCIATO DELLA SCRITTURA) ‘ 1 modo — variabile secondo le epoche, le scritture o le notazioni, ¢ la mano di chi scrive — di tracciare e collegare fra loro i segni. ECDOTICA, vedi CRITICA DEL TESTO GLossario EDITIO PRINCEPS La prima edizione a stampa di un testo. EDITIO VARIORUM (0 COLLETTORE DI VARIANT!) ee E un manoscritto, allestito in un centro scrittorio che disponeva di piti testi- moni per un medesimo testo, che raccoglie (0 registra nelle interline o nei margini o in altra sede) tutte le varianti conosciute in quel centro per quel testo. EDITORE (filologo), vedi CURATORE EDIZIONE (ted. Ausgabe, ing]. edition, fr. édition, sp. edicién, lat. editio) E il procedimento per mezzo del quale un testo viene pubblicato e diffuso. Benché si possa patlare talvolta di edizione anche per «la realizzazione di un testo manoscritto che, per una qualsiasi ragione, si distingua e guadagni ‘autorita’ nella tradizione» (Malato), l’edizione é propriamente la pubblica- zione a stampa di un testo. In bibliografia testuale é «Linsieme di tutti gli esemplari di un libro stampati dalla stessa composizione tipografica» (Stoppelli). Si distinguono diverse tipologie di edizioni musicali: — Edizione anastatica: comporta la riproduzione fedele del singolo testimone © di parte di esso (pué essere fatta anche in formato ingrandito o ridotto). Cfr. cap. 1 § 8b e Edizione fototipica. — Edizione in facsimile e Edizione fototipica: riproduce un singolo testimone con precisione totale, per mezzo di procedimenti fotografici, replicandone il formato e mantenendone tutti gli elementi costitutivi (legatura, fogli di guardia, fogli rimasti bianchi o aggiunti in un secondo tempo ecc.). Cff. cap. m1 § 8b. — Edizione in CD-Rom: dispone rispetto al facsimile di ulteriori opzioni (la possibilita di ascoltare la musica, di mettere a confronto Juoghi lontani del testo o pili testimoni simultaneamente ecc.). Cfr. cap. m1 § 8b. — Edizione on-line: unisce ai vantaggi della precedente anche la possibi introdurre in qualsiasi momento degli aggiornamenti. Cf. cap. m1 § 8b. — Edizione critica (ted. kritische Ausgabe, ingl. critical edition, fr. édition critique, sp. edicidn critica, lat. editio critica): comporta recensio completa dei testimoni noti di un’opera, collazione sistematica, restitutio textus, apparati (sincro- nici, € diacronici quando siano attestate varianti d’autore) che registrino esaustivamente le varianti e diano conto dei comportamenti dell’editore. Cfr. cap. 1 § 1-7. 212 GLOssaRIO — Edizione storico-critica: espressione antiquata per edizione critica. ~ Edizione originale (ted. Originalausgabe, ingl. original edition, fr. édition origi nale, sp. edicién original: la prima edizione controllata dall’autore. — Edizione autorizzata: edizione condotta sotto il controllo dell’autore. — Edizione genetica: edizione che visualizza le fasi della genesi testuale. Cfr. cap. m § 6. ~ Edizione diplomatica (ted. diplomatische Ausgabe, ing]. diplomatical edition, fr. dition diplomatique, sp. edicién diplomatica, lat, editio diplomatica): ha lo scopo di riprodurre esattamente quanto si legge in un testimone, senza interventi editoriali, secondo una prassi tipica della edizione dei documenti. Cfi. cap. ut § 8a. — Edizione interpretativa o diplomatico-interpretativa (ted. Interpretationsausgabe, ingl. interpretative edition, fr. édition interprétative, sp. edicién interpretativa): & condotta generalmente su un solo testimone, ma esige interventi editoriali atti a rendere pidi comprensibile il testo e a espungerne gli errori evidenti. Cf. cap. 1m § 8a. ~ Edizione pratica (ted. praktische Ausgabe, fiir Praxis, ingl. practical o performing edition, fc. édition pratique, sp. edicidn préctica): edizione dei testi musicali condotta senza vincolo alcuno di criteri scientifici e senza apparati, a cura di un revisore che non da conto dei suoi interventi (o comunque non siste- maticamente). Cft. cap. 1 § 8d. — Edizione secondo l’Urtext (ted. Urtextausgabe): condotta su di un testimone musicale autorizzato (0 ritenuto tale) che é preferibilmente corredato da indicazioni d’epoca per l’esecuzione. Cft. cap. 111 § 8c. — Edizione pirata: edizione allestita da un terzo, che esce senza il consenso né dell’autore né del precedente editore dell’opera. ELIMINATIO CODICUM DESCRIPTORUM Se Nella prassi stemmatica non si tiene conto dei testimoni sicuramente derivati da altri che siano essi pure in nostro possesso, perché non ritenuti utili, come descripti, alla restitutio textus. Cfr. cap. 1 § 7. ELIMINATIO LECTIONUM SINGULARIUM ; : Cee : Nella prassi stemmatica, qualora siano state ricostruite le lezioni dei testimoni capostipiti non occorre pitt tener conto delle innovazioni individuali dei loro derivati. Cfr. cap. 1 § 7. 213 GLossario EMENDATIO, CORREZIONE (ted. Emendation, ingl. emendation, fr. correction, sp. enmienda) Correzione di lezione erronea. Pud esser fatta ope ingenii, per congettura (vedi) dell’editore, oppure ope codicum, in base agli esiti della collazione fra i testi- moni. EMISSIONE (ted. Titelauflage, ing]. issue, ff. tirage, sp. emisién) In bibliografia testuale é il complesso edi tutti gli esemplari di una edizione o di una impressione che si configurano come uno specifico e distinto sottoin- sieme» (Stoppelli). Cfr. cap. 11 § 8c. ERMENEUTICA Etimologicamente vuol dire ‘arte dell’interpretazione’. Fin dall’antichita col termine si indicava l’attivita interpretativa applicata ad un oggetto o un testo che presentasse problemi 0 oscurita per chi lo osservava. Tale attivita inter- pretativa si esplicd dunque, in prima istanza, in ambito filologico, configu- randosi come esegesi (vedi) dei testi (e prima di tutto di quelli omerici). A partire dal Medioevo I’interesse ermeneutico venne applicandosi ai testi biblici, e alla definizione dei diversi significati ravvisabili in essi (letterale, morale, allegorico), nonché a quelli giuridici (allo scopo di produrre corrette applicazioni di norme generali ai concreti casi particolari). Nuovi sviluppi dell’ermeneutica religiosa si ebbero dall’Umanesimo alla Controriforma con Vapplicazione di metodi di indagine filologica in funzione della interpreta- zione testuale. Dopo essersi ampiamente sviluppata nel secolo xix come disciplina univer- sale dell’interpretazione (secondo Schleiermacher applicabile ad ogni mani- festazione del pensiero, non solo a quelle affidate ai testi), 'ermeneutica con- quistd un ruolo centrale nella filosofia del Novecento, strettamente collegan- dosi agli sviluppi della fenomenologia ¢ della estetica della ricezione, e con ampie ripercussioni in molte altre discipline. Anche in ambito musicologico Vermeneutica ha una lunga tradizione, e nell’arco del Novecento annovera nomi importanti, come Hermann Kretschmar (che la considerava un’arte volta a «scandagliare il contenuto di pensiero e di idee racchiuso nelle forme musicali»), Arnold Schering, Carl Dahlhaus, Hans Heinrich Eggebrecht. 214 GLossario ERRORE (ted, Fehler, Kermpe, Inu, ing. enor, mistake, fern ite, eagle sp. eror, falta lat. error , E errore «qualsiasi tipo di deviazione dalla lezione originarias (Avalle). Ma in senso specifico I errore, a differenza della variante (vedi), ha carattere di lezione evidentemente sbagliata. Pud essere: — monogenetico (ted. monogenetisch, ingl. monogenetic, fr. monogénétique, sp. monogenétice) ovvero significative, 0 errore-guida (ted. Leifehler). Si verifica quando é del tutto improbabile che due o pitt copisti abbiano introdotto nel testo ciascuno in maniera indipendente la medesima innovazione. La sua presenza in testimoni diversi é segno di parentela fra i medesimi (errore congiuntivo, ted. Bindefehler, ingl. conjunctive, fe. conjonctif, sp. conjuntive) ¢ la Sua assenza — ove non sia pensabile una eventuale correzione per conget- tura da parte di chi copia — & segno di appartenenza dei testimoni che non lo hanno a linee diverse della tradizione rispetto a quelli che lo hanno (errore separativo, ted. Trennfehler, ing]. separative, ft. séparatif, sp. separative). Cf. cap. 1§ 4, Un medesimo errore & dunque congiuntivo per i testimoni che lo possiedono, ¢ separativo tra questi e quelli che non lo possiedono. Cfr. cap. 1 § 7. poligenetico (ted. polygenetisch, ingl. polygenetic, ff. poligénétique, sp. poli- genético) (che pud prodursi da parte di piti copisti indipendenti) ovvero non significativo, perché non puéd servire a provare o negare parentele fra i testi- moni. Cfr. cap. 1§ 4 ¢ anche Aplografia, Dittografia, Errore d’anticipo, Omeo- archia, Omeoteleuto. ERRORE DI LETTURA (ted. Verlesen, ingl. misreading, fr. mélecture, sp. falta de lec- tura, lat, mendum lectionis). Vedi anche [ERRORE D'JANTICIPO, APLOGRAFIA, DITTOGRAFIA, OMEOAR- CHIA, OMEOTELEUTO ESEGESI (ted. Exegese, ingl. exegesis, fr. exégése, sp. exégesis, lat. explicatio) I complesso delle azioni interpretative che mirano ad analizzare il testo, la sua struttura, i motivi e i percorsi della sua genesi, ¢ a comprenderne e contestua- lizzarne il significato. ESEMPLARE (ted. Kopie, ingl. copy, ft. exemplaire, sp. ejemplar, lat. exemplum) Testimone singolo. : ~ Esemplare di collazione, 0 esemplare di lavow: i testimone su cui si conduce la trascrizione del testo (da sottoporre poi a sistematico confronto con gli altri testimoni). 215 OSSARIO — Esemplare ideale, o esemplare standard (ingl. ideal copy): in bibliografia testuale & «una ricostruzione della forma o delle forme delle copie di un'impressione © di un’emissione cosi come furono distribuite al pubblico dal loro produt- tore. Una ricostruzione di questo tipo comprende quindi tutti gli stati di un’ impressione o di un’emissione, siano intenzionali siano dovuti al caso, ed escludono le modifiche verificatesi nelle singole copie quando esse non erano sotto il controllo del tipografo o dell’editore» (Tanselle). — Esemplare per la stampa, vedi MODELLO PER LA STAMPA. = Esemplare personale (ted. Handexemplar, ingl. composers’ copy, ft. exemplaire personnel, sp. ejemplar personal): & la copia della prima tiratura o della prima edizione in possesso dell’autore (sulla quale eventualmente pud correggere altri errori rimasti). ESPUNZIONE (ted. Ausstreichung, ingl. expunction, ft. suppression, sp. supresién) Eliminazione di lezioni che si ritengono entrate illegittimamente in un testo. EXTRASTEMMATICA, vedi CONTAMINAZIONE FACILIOR, vedi LECTIO FACSIMILE, Vedi EDIZIONE IN FACSIMILE FAMIGLIA DI TESTIMONI I complesso dei testimoni che risultano imparentati fra loro per la presenza di comuni errori significativi. FASCICOLO E elemento costitutivo del codice (vedi) e consta di due o pitt bifolii (vedi) legati insieme. FILIAZIONE, vedi TRADIZIONE FILIGRANA (ted. Wasserzeichen, ingl. watermark, fr. filigrane, sp. filigrana) Marca visibile per trasparenza ottenuta nello spessore del foglio di carta, dal cui esame si pu arrivare ad attribuire ¢ a datare un’opera, o a stabilirne un terminus a quo. Cfr. JAN LARUE, Watermarks and Musicology, «Acta Musicolo- gica», XXXIII/2-4 1961, pp. 120-46; ID., Classification of Watermarks for Musico- logical Purposes, «Fontes Artis Musicae», Xill/2~3 1966, pp. 59-63. 216 Grossanto FILOLOGIA E attivitd critica ed ermeneutica finalizzata alla piena comprensione dei testi, della loro vita nel tempo e delle loro ricadute sulla cultura e la storia. Si pre- senta come «il complesso di studi che, muovendosi in vari settori e avvalen- dosi di diversi strumenti d’indagine, ma fondandosi sempre su un puntuale esame critico di testi, documenti e testimonianze, mira a una esatta ed esau- riente comprensione del testo medesimo nella sua precisa collocazione sto- rico-culturale ¢ addirittura, in un raggio pid vasto, si propone la integrale conoscenza € ricostruzione di un periodo storico o di una o pit civilta, stu- diandone Ja lingua, la letteratura, le diverse manifestazioni culturali» (Bal- duino). Ne é parte costitutiva ed essenziale la critica del testo (vedi). — Filologia d’autore: comporta V’analisi dell’attivita elaborativa dell’autore sul suo testo (critica delle varianti, vedi), del quale studia la genesi seriandone le successive fasi elaborative e raccogliendone le relative attestazioni (critica genetica, vedi). Cfr. cap. 1 § 8e, og. — Filologia materiale: settore della filologia contemporanea che studia le rica- dute dei condizionamenti materiali e degli strumenti di scrittura sulla genesi, l'elaborazione ¢ la tradizione dei testi, e presta particolare atten- zione all’analisi dei supporti delle scritture, dello spazio grafico e della sua organizzazione, dei mezzi scrittori ¢ delle tipologie di scrittura nel mano- scritto moderno. Cfr. cap. 11 § 8e. — Filologia musicale: & V'attivita critica ed ermeneutica condotta sul testo musicale allo scopo di procurarne la restituzione critica, valutandone sia il rapporto con l’autore sia quello con chi nel tempo ne ha usuftuito lo ha tramandato e, cosi facendo, lo ha di volta in volta interpretato. Cft. cap. 1 § 6. — Filologia delle strutture: & lo studio sistematico delle innovazioni — d’autore © di tradizione — che hanno agito su di un testo non a livello di lezioni ma a livello di strutture. Cfr. cap. 1 § 8f, 9g. FOLIO (0 FOGLIO) Supporto scrittorio di carta o pergamena, che si piegava in due, onde otte- nere un bifoglio, ovvero quattro facciate disponibili per ricevere un testo. FONTE (ted. Quelle, ingl. source, fe. source, sp. fuente) Termine desunto dalle discipline storiche (dove indica il documento) e dalla critica letteraria (dove allude a un referente primario cui un autore si ispira 217 GLomanto per la propria opera) ¢ affermatosi nella musicologia della fine dell"Ottocento in luogo del pid corretto testimone. In filologia musicale il termine fonte subisce un uso intensivo ma improprio, a designare qualsiasi tipo di testimone, autorizzato 0 no, all’origine di una successiva tradizione, o addirittura qualsiasi testimone che trasmetta musica, (Vedi anche APPARATO DELLE FONT). FRAMMENTARIO, testimone Testimone che riporta solo discontinue porzioni del testo. FRONTESPIZIO (ted. Titelblatt, ingl. title-page, ft. frontispice, sp. frontispicio) La pagina iniziale del libro a stampa che riporta il titolo dell’ opera, l'autore ¢ (nel libro moderno) il luogo ¢ la data di stampa ¢ il nome dell'editore. GESAMTAUSGABE, vedi OPERA OMNIA GLOSSA (CHIOSA, POSTILLA, SCOLIO) (ted. Glosse, ingl. gloss, fr. glose, sp. glosa, lat. glossa) Annotazione o aggiunta posta in margine al testo (manoscritto o a stampa) da un lettore, intesa a spiegarne o parafrasarne una porzione. HANDEXEMPLAR, vedi ESEMPLARE PERSONALE IDIOGRAFO (ted. Idiographe, ing]. idiograph, ft. idiographe, sp. idiografo) Copia redatta con il controllo o la supervisione dell’autore. IMPRESSIONE (ted. Abzug, ingl. impression, ft. tirage, sp. impresién) In bibliografia testuale comprende tutti gli esemplari di una edizione stampati in una unica volta. Cfr. cap. 11 § 8c. INCUNABOLO (ted. Inkunabel, Wiegendruck, ing]. incunabulum, fr. incunable, sp. incunable) Libro a stampa pubblicato fin entro I’anno 1500 compreso. INDIRETTA, vedi TRADIZIONE INFRASTEMMATICA, vedi CONTAMINAZIONE 218 GLOSSARIO: INNOVAZIONE (ted. Neuerung, ingl. innovation, fr. innovation, sp. innovacién, lat. innovatio) Tutto cid che in un testo costituisce deviazione dalle lezioni originarie (quindi errori e varianti). INSTAURATIVA, vedi VARIANTE INTEGRAZIONE EDITORIALE (ted. Integration, ingl. integration, ft. intégration, sp. integracién) Intervento dell’editore — generalmente reso evidente dall’adozione di carat- teri di stampa pid piccoli o da segni grafici particolari (segni diacritici, vedi) — che re-inserisce nel testo una porzione ricostruibile e caduta nel corso della tradizione o segni necessari alla corretta comprensione del testo stesso (rela- tivi per esempio all’agogica, 0 agli accidenti) non esplicitati nei testimoni. Cfr. cap. 11 § ga. INTERMEDIARIO, testimone, vedi INTERPOSITUS, codex INTERPOLAZIONE (ted. Interpolation, Einschaltung, ingl. interpolation, ft. interpola- tion, sp. interpolacién) Aggiunta al testo dovuta all’attiviti interpretativa e all’intervento intenzionale di chi copia, riproduce, cita o commenta un testo. INTERPOSITUS, codex (0 INTERPOSITO, 0 INTERMEDIARIO, testimone) ‘Testimone perduto, ricostruibile in base al criterio degli errori comuni, che finge da anello di congiunzione fra due o pid elementi di uno stemma. E una ipotesi di lavoro, e non coincide necessariamente con un individuo singolo. Cfr. cap. 1 § 7. INTERPRETATIO. Valutazione critica delle varianti al fine della restitutio textus. INTERPRETATIVA, vedi EDIZIONE INTERTESTUALITA (ted. Intertextualitat, ingl. intertextuality, fr. intertextualité, sp. intertextualidad) E il complesso dei rapporti che legano determinati luoghi di un’opera: — ad altri, all’interno dell’ opera stessa; — ad altri in altre opere dello stesso autore; 219 GLossario — aprecisi referenti culturali dell’autore fuori dalla sua produzione. Iltermine fu coniato da Julia Kristeva per designare il tessuto di relazioni che, in ogni cultura dotata di un rapporto col suo passato, lega un testo ad altri testi preesistenti, sentiti — consapevolmente 0 inconsapevolmente — come imprescindibili termini di riferimento. Intertestualita fisiologica’: il richiamo ad un modello preesistente che nasce spontaneamente come frutto di un condizionamento obbligato. Intertestualitd allusiva: citazione o rinvio, che hanno una funzione consapevolmente perseguita nel progetto testuale. Cfr. vol. 11 Intertestualita. INVARIANTE Segmento testuale che resta immutato nel lavoro di revisione d’autore ¢ che permette di ricostruire il «rapporto che una nuova stratificazione testuale intrattiene con le precedenti». (Brugnolo). IPERTESTO (fr. hypertexte) E un testo che nasce sulla base di un precedente testo, implicitamente o espli- citamente inglobato o preso a modello, o comunque sentito dall’autore come determinante punto di riferimento. Cfr. vol. 11 Intertestualita. IPOTESTO (fr. hypotexte) Un testo che funge da presupposto essenziale (esplicito o alluso) per la crea~ zione di un altro testo. Cfr. vol. 11 Intertestualita. TUDICIUM Il competente giudizio dell’editore cui si fa ricorso esclusivo per la scelta fra le varianti quando manchi il confronto con altri testimoni 0 quando lo stesso non sia risolutivo (ma il ricorso allo iudicium & comungue ineliminabile nella valutazione critica delle variant). LACUNA (ted. Liicke, ing]. lacuna, ft. lacune, sp. laguna, lat. lacuna) Porzione del testo — ricostruibile o no — caduta entro tutta la tradizione o in una sua parte. LAPSUS © lapsus calami, errore di copiatura. Pud essere fenomeno interpretativo dotato di significato, se prodottosi Per motivi inconsci ma ricostruibili. Cfr. SEBASTIANO TIMPANARO, Il lapsus freudiano. Psicoanalisi e critica testuale, La Nuova Italia, Firenze 1974, nuova ed. Bollati Boringhieri, Torino 2002. 220 GLOSSARIO. LEZIONE, LECTIO (ted. Lesart, ing]. reading, fr. lecon, sp. leccién) Cid che si legge in un determinato Passo di un testimone. Lectio facilior: lezione banalizzante che & venuta sostituendosi all’interno della tradizione o di una sua parte alla lezione originaria, troppo ardua a comprendersi da parte di chi copiava. Lectio diffcilior: una lezione ostica a chi copia, perché fuori dalla portata della sua cultura e quindi suscettibile di esser ritenuta erronea e sostituita da lezione banalizzante, Laddove essa si mantenga, seppure in atte- stazione minoritaria, deve esser riconosciuta e accolta come ina. Lectio singularis o lezione singolare: lezione presente in wt che non sancisce lesistenza di un autonomo ramo della tradizione ma é sol. tanto una deviazione individuale di cui non occorre tener conto nella restitu- tio textus, la lezione genu- in solo testimone, In bibliografia testuale si distingueva inoltre fra: lezione sostanziale (ted. sub- Stantiell, ingl. substantial, fe. substantielle, sp. substancial), riguardante il conte- nuto del testo, e lezione accidentale (ted. akzidentell, ingl. accidental, fr. acciden- telle, sp. accidental), riguardante l'assetto grafico. Tuttavia tale distinzione si rivelata alquanto acritica e pericolosa, (particolarmente in campo musicale, dove si @ voluto far coincidere gli elementi sostanziali con diastemazia e ritmo e quelli accidentali con dinamica e agogica) e non é p! considerata operativamente utile. Cff. cap. 11 § 8c, 8g. LIVELLO D’AUTORE Nella storia del testo nel tempo, @ il momento in cui la volonta d’autore si fissa in maniera compiuta. LOCI CRITICI Passi adeguatamente scelti per valutare solo su quelli, sclettivamente, ill diverso comportamento dei testimoni in tradizioni eccessivamente ricche. MAGGIORANZA, vedi CRITERIO DELLA MAGGIORANZA MEMORIA, vedi TRADIZIONE DI MEMORIA METODO i / — Stemmatico (ted. Stemmatik, ingl. stemmatic, fr. stemmatique, sp. stemmatica, lat. stemmatica) detto anche di Lachmann, 0 degli errri uida, Prevede che si possa arrivare alla restitutio textus, eliminando ogni arbitrio individuale, attraverso un procedimento rigoroso che si articola nei cinque fondamen- —— GLOssARIO. tali punti: 1) rifiuto della.vulgata; 2) recensio; 3) collatio; 4) costituzione dello stemma; ) ricostruzione dell’archetipo. Cfr. cap. 1 § 7-8a. — Di Bédier, ovvero del miglior testimone. Preferisce la riproduzione diploma- tico-interpretativa di un singolo testimone a noi giunto, ritenuto storica- mente rilevante e meno scorretto di altri, al tentativo di ricostruzione del testo. Cfr. cap. 1 § 8a. — Di dom Quentin. Complesso metodo che, valendosi di tutte le lezioni, varianti o concordemente attestate nella tradizione di un testo, seria i testi- moni di tre in tre per individuarne la concatenazione e in un secondo tempo V’orientamento. Rivelatosi assai fallace e confuso negli esiti, quindi abbandonato in filologia, ha avuto applicazioni, con adeguati cor- rettivi, nella bibliografia testuale degli anni Sessanta e Setanta. Cff. cap. 11 § 8a. Ma nell’esercizio del lavoro filologico, i metodi possono variare a seconda della natura e dei problemi delle singole tradizioni testuali. Cft. cap. 1 § 8, cap. I § 3-6. MINUTA, vedi BRUTTA COPIA MOBILE, (0 in MOVIMENTO) vedi TESTIMONE IN MOVIMENTO. MODELLO PER LA STAMPA (0 ESEMPLARE PER LA STAMPA) (ted. Stichvorlage, Druckvorlage'o Vorlage, ingl. engraver’s copy, printer's copy, fr. modéle de gravure, sp. modelo para la estampa) ETesemplare — autografo 0 copia di eso — da cui l’incisore prepara le lastre 0 il tipografo i tipi. Nel caso sia copia & spesso sede privilegiata di interventi autografi dell’autore (varianti, correzioni, istruzioni per Pincisore ecc.) ¢ di interventi dell’editore o dell’incisore (numerazione e divisione delle pagine, indicazione di lettere o di numeri di battuta ecc.). Il bagaglio testuale del modello per la stampa riveste un ruolo determinante ai fini della corretta tra- smissione del testo. Cfr. cap. 1 § 7. MONOGENETICO, vedi ERRORE NORMALIZZAZIONE (ted. Normalisienung, ingl. normalization, ft. normalisation, sp. normalizacién) — Tendenza di chi copia a trascrivere il testo secondo il proprio codice abi- tuale. 222 GLOSSARIO — Procedimento con il quale l’editore presenta in maniera intelligibile e coe. rente un testo tradito in maniera ambigua o in scrittura desueta, Cf. cap. m § 9a. peat NUOVA STEMMATICA In filologia musicale é una corrente abbastanza rappresentata in area anglo- fona, rigorosamente fedele al metodo lachmanniano puro. Cff. cap. 11 § 9g. NUMERO DI LASTRA (ted. Plattennummer, ingl. plate number, ft. cotage, sp. numero de la plancha) E il numero identificativo delle lastre utilizzate per la stampa di un’opera, il cui studio pud fornire elementi utili alla risoluzione di problemi concernenti la tradizione testuale, quali datazione, cronologia, attiviti revisoria, genesi degli errori ec. OMEOARCHIA E errore poligenetico che si verifica quando due porzioni adiacenti del testo hanno lo stesso incipit ¢ chi copia é facilmente indotto a omettere cid che é compreso fra i due passi identici. OMEOTELEUTO, 0 SAUT DU-MEME-AU-MEME (ted. homoioteleuton, ingl. homoeote- leuton, fr. homéotéleute, sp. homoioteleuton, lat. homoeoteleuton) E errore poligenetico che si verifica quando due porzioni adiacenti del testo concludono allo stesso modo, e chi copia é indotto a tralasciare quanto & compreso fra i due passi identici. OPERA OMNIA (ted. Gesamtausgabe 0 simtliche Werke, ingl. complete works, f. ceuvres completes, sp. obras completas) Edizione delle opere complete di un autore. OPTIMUS, CODEX vedi METODO DEL MIGLIOR TESTIMONE ORIGINALE (ted. Original, Urschrift, ing]. original, fr. originale, sp. original, lat. exemplum primum) i B il testimone — spesso ma non sempre coincidente con I autografo 0 con un’edizione autorizzata — che fissa la redazione d’autore ¢ da cui muove tradizione di un testo. ORIZZONTALE, vedi TRADIZIONE 223, GLOSSARIO PALEOGRAFIA (ted. Paldographie, ingl. paleography, fr. paléographie, sp. paleografia) E la disciplina che studia le scritture del passato, distinguendole per tipologie in base ai criteri su cui esse si fondarono, e in relazione con la natura e i mutamenti delle lingue cui si applicarono. Nel suo attuale assetto la disciplina, che si articola in numerosi settori specia- listici, non ha soltanto lo scopo di comprendere e collocare correttamente nel tempo e nello spazio le testimonianze scritte del passato a noi pervenute, ma, attraverso I’analisi dei fenomeni di trasformazione e di adattamento dei segni e dei materiali scrittdri in relazione ai contesti di riferimento, anche quello di concorrere con importanti elementi di conoscenza alla ricostruzione della storia culturale e sociale dei popoli. Analoga ampiezza di vedute compete alla paleagrafia musicale, ovvero allo stu- dio analitico e storicamente contestualizzato delle notazioni antiche. PALINSESTO (ted. Palimpsest, ing]. palimpsest, fr. palimpseste, sp. palimpsesto) Testimone pergamenaceo da cui era stato raschiato quanto scritto in prece- denza, per predisporlo a ricevere un testo nuovo. Cfr. cap. Il § 2. PARATESTO (fr. paratexte) Cid che non appartiene direttamente al testo, ma lo accompagna e pud essere di grande utilita per comprenderlo e contestualizzarlo. Afferiscono al parate- sto elementi che possono essere d’autore o di altri: dediche, citazioni, titoli aggiunti, chiose, rubriche ecc. Cff. vol. 11 Testo, paratesto, contesto PARTICELLA E un foglio (o comunque un supporto di limitata estensione) dove il compo- sitore appunta sinteticamente un’idea di partenza, per esempio un tracciato melodico con o senza l’indicazione della sua armonizzazione, o l’ossatura armonica di un certo nucleo di misure. Cfr. cap. m1 § 6. PECIA Sistema di copiatura tardo-medioevale che smembrava temporaneamente il codice in pitt parti (peciae) distribuite a scribi diversi, che le copiavano e poi se le scambiavano riuscendo cosi a produrre pit copie di un testo nel tempo necessario alla copiatura integrale di una. Cfr. cap. 11 § 2. PERICOPE (ted. Pericophe, ingl. pericoph, fr. pericope, sp. pericope) Porzione di testo memorizzata dal copista nell’atto della copiatura. 224 GLOSSARIO PERTURBAZIONE, della tradizione Il complesso dei fenomeni che disturbano la tradizione verticale di un test : ent : sto (prevalentemente: collazioni sporadiche e autonoma attiviti congetturale dei copisti) e inducono in errore nel ricostruitla. Cf. cap. I § 8a. POSTILLA, vedi GLOSSA PUBBLICAZIONE (ted. Verdffentlichung, ing]. publishing, publicacién) Allestimento ufficiale di pit copie (anche manoscritte) di un testo, allo scopo di divulgarlo e renderlo accessibile a pit lettori. issue, ft. publication, sp. POLIGENETICA/O, vedi VARIANTE, ERRORE. QUIESCENTE, vedi TRADIZIONE RECENSIONE, RECENSIO (ted. Quellenkritik, ingl. sources criticism, fr. recension, sp. recensién) Censimento completo dei testimoni a noi giunti di un’opera, analisi dei loro reciproci rapporti, individuazione dei descripti e dei testimoni invece indi- spensabili alla restitutio textus. — Recensione aperta: quando la tradizione risulta esser perturbata da fenomeni di contaminazione orizzontale e non é quindi possibile ordinarla in uno stemma e indagarla con i criteri lachmanniani. — Recensione chiusa: quando i testimoni a noi giunti stanno fra loro in provato rapporto di derivazione verticale ed & quindi possibile usare i criteri lach- manniani e fissare uno stemma. = Recensio sine interpretatione, indica V'applicazione meccanica del metodo stemmatico, qualora si proponga di essere svincolata dallo iudicium dell’editore. REDAZIONE (ted. Fassung, ingl. redaction, fr. rédaction, sp. redaccién, fat. scriptio) Stesuira (definitiva 0 provvisoria che sia) di un testo. Un testo pud essere stato lasciato in redazione unica, in redazioni plurime (che attestano I pmnewario a elaborazioni d’autore) 0 in redazioni alternative (tra Je quali l’autore non ha scelto quella per lui definitiva). Cff. cap. 1 § 6. RESTITUTIO TEXTUS, RICOSTRUZIONE DEL TESTO, vedi CRITICA DEL TESTO 22s GLossario REVISIONE (ted. Revision, ing]. revision, ff. révision, sp. revisién) Puo essere: — d’autore: @ un progetto correttorio che pué anche sfociare in una succes- siva versione dell’opera; — non d’autore: in musicologia designa specificamente I’assetto che un testo musicale prende a opera di un revisore che, intervenendo in maniera non sistematica su di una vulgata, appresta una edizione pratica (vedi). REVISORE (ted. Revisor, ingl. reviser, fr. réviseur, sp. revisor) Colui che allestisce una edizione pratica normalizzando una precedente vul- gata. Impropriamente il termine pud trovarsi impiegato anche a designare Peditore filologo. RIPRODUZIONE MECCANICA, vedi EDIZIONE ANASTATICA © FOTOTIPICA ROTOLO (0 VOLUMEN) (ted. Schriftrolle, ing]. roll, fr. rouleau, sp. rollo) Supporto scrittorio formato da strisce di papiro (eccezionalmente anche di pergamena) arrotolate attorno ad un’assicella (di legno, o avorio, o metallo). Cfr. cap. 11 § 2. SAMTLICHE WERKE, vedi OPERA OMNIA SAUT DU-MEME-AU-MEME, vedi OMEOTELEUTO SCHIZZO (ted. Skizze, ingl. sketch, fr. esquisse, brouillon, sp. esquicio) Cid che fissa in maniera corsiva qualche indicazione essenziale al progetto di un testo. Il termine per é usato per una fenomenologia piuttosto varia. Per Tuso del termine francese brouillon vedi anche BRUTTA COPIA. Cft. cap. 111 § 6. SCRIBA (0 AMANUENSE) (ted. Schreiber, ingl. scribe, fr. scribe, sp. escribano) Copista che lavora, generalmente in uno scriptorium, a redigere un codice. SCRIPTORIUM Luogo deputato alla copiatura dei testi — nel Medioevo collocato spesso alPinterno di un convento — dove uno o pit scribi effettuavano il loro lavoro. SEPARATIVO, vedi ERRORE 226 GLOSSARIO; SINCRONICO, vedi APPARATO SIGNIFICATIVA/O, vedi VARIANTE, ERRORE SINGULARIS, LECTIO, vedi LEZIONE SOSTANZIALI, vedi LEZIONI SOSTANZIALI SOSTITUTIVA, vedi VARIANTE STATO (ted. Variante, ingl. state, fe. état, sp. estado) In bibliografia testuale designa «qualsiasi parte di una copia di un libro che, al momento in cui lascia la tipografia, si differenzia dall’elemento corrispon- dente delle altre copie appartenenti alla stessa emissione, in conseguenza di un errore o della correzione di un errore, 0 per qualsiasi altro motivo che non sia in relazione con la volonti dell’editore di diversificare Viniziativa editoriale». (Tanselle). Cf. cap. 1 § 8c. STEMMA Ove sia possibile tracciarlo correttamente, rappresenta lalbero genealogico della tradizione di un testo ed esplicita le relazione intercorse tra i singoli testimoni. Cf. cap. 1 § 7. STESURA (ted. Niederschrifi), vedi VERSIONE STICHVORLAGE, vedi ESEMPLARE [0 MODELLO] PER LA STAMPA. SUBARCHETIPO (ted. Subarchetypus, ingl. subarchetype, fr. subarchétype, sp. subarque- tipo) ae : ‘Testimone perduto, ma ricostruibile in base al criterio degli errori comuni, che rappresenta il capostipite di un ramo della tradizione ¢ si colloca sotto Varchetipo. Non designa necessariamente un individuo fisico, ma é un rico- struito. Cfr. cap. 1 § 7. TESTIMONE (ted. Quelle, ingl. source, fr. source, sp. fuente) Vindividuo fisico — manoscritto, a stampa, misto — che trasmette un testo. Pué trasmettere uno o pid testi di un singolo autore, oppure testi di autori diversi (testimone miscellaneo). Cft. cap. 1§ 7, cap. 1 § 3-6. 227 GLossario ‘TESTIMONE IN MOVIMENTO E un testimone da cui partono due o piti linee di tradizione testuale, perché fu copiato prima ¢ dopo che entrassero al suo interno varianti ¢ rielabora~ zioni d’autore (per l'autografo in movimento cfe. cap. 11 § 6), © interpolazioni, mutamenti, innovazioni, o che si producessero guasti, caduta di fogli, lacune (per Varchetipo in movimento cfr. cap. 11 § 8a). Anche una stampa su cui Pautore introdusse a mano correzioni e varianti pud generare una nuova tradizione che le trasmette: cfr. ETIENNE DARBELLAY, I manoscritti Chigi Q1v 24 ¢ Q vill 205-206 come fonti frescobaldiane: criteri filologici di autenticita, in Girolamo Frescobaldi nel 1v centenerio della nascita, a c. di Sergio Durante e Dinko Fabris, Olschki, Firenze 1986, pp. 107-23. TESTO (ted. Text, ingl. text, ff. texte, sp. texto, lat. textus) Designa la stesura compiuta di un’opera. In senso piii generale: ogni opera scritta, in quanto tale, qualunque sia il livello di compiutezza in cui l’autore la lascid. — Testo-base, 0 copy-text: in bibliografia testuale & quel testimone che l’editore segue come base per il testo da pubblicare. Secondo la teoria di Greg il testo-base — da identificare con la prima edizione autorizzata 0, quando vi sia, con Vautografo che ’ha preceduta — farebbe fede per gli accidentali (vedi; si presume che essi siano assai meno soggetti dei sostanziali a subire variazioni nei processi di stampa), mentre la scelta delle lezioni sostanziali sarebbe fatta invece in base all’esercizio della critica del testo. Vedi LEZIONI, € cft. cap. 11§ 8c, 9g. — Testo-nel-tempo: espressione che indica e mette in risalto la valenza positiva della variante di tradizione quale necessaria conseguenza dell’adegua- mento del testo alle culture che di volta in volta, leggendolo, riproducen- dolo e assumendolo, lo hanno fatto proprio. — Texte: nella genetica francese indica in senso specifico il livello redazionale che I’autore consideré definitivo. TESTOLOGIA Termine coniato dai filologi russi alla fine degli anni Venti del Novecento, per indicare un campo di studi che ha per oggetto tutti gli aspetti della vita di un testo nella cultura e nella storia. TEXTUAL BIBLIOGRAPHY, vedi BIBLIOGRAFIA TESTUALE 228 GLOSSARIO TEXTUS RECEPTUS (0 VULGATA) T testo nella sta forma pid diffusa e riproposta, non passato attraverso il vaglio della critica del testo. TRADIZIONE (ted. Uberlieferung, Tradition, ingl. tradition, fr. tradition, Sp. tradicién) E il percorso della trasmissione di un’opera e Vinsieme dei testimoni che la documentano. Pué essere: — verticale: il rapporto fra i testimoni superstiti é di filiazione diretta; — orizzontale: fra i testimoni ci farono non solo rapporti di filiazione diretta (visualizzabili in senso verticale in uno stemma) ma anche collazioni spora- diche (in senso orizzontale); le lezioni comuni poterono entrare quindi anche per contaminazione (fenomeno assai difficilmente indagabile); — diretta: data dall’insieme dei testimoni che tramandano un testo; — indiretta: porzioni di testo che giungono attraverso citazioni, traslittera- zioni parziali o integrali, rifacimenti; — quiescente: quando chi copia non é portato a innovare; — attiva: quando é ricca di innovazioni; — scritta: manoscritta, 0 a stampa, © mista (fatta cioé di testimoni manoscritti di testimoni a stampa); — orale, ovvero non affidata alla scrittura; — mista di memoria, quando in un testimone le lezioni si fissano non esclusi- vamente per copiatura da altro testimone, ma anche per l’interferenza — pid o meno sporadica — di lezioni alternative che chi copia ha memoriz- zato in precedenza per altra via. TRASCRIZIONE (ted. Transkription / Bearbeitung, ing]. transcription / arrangement, fr. transcription / arrangement, sp. transcripcién / arreglo) Il termine designa tipologie diverse di interventi su testi musicali: a) La ri-scrittura in notazione moderna di un testo tradito in notazione antica. Tale operazione non si esaurisce in una semplice traslitterazione, ma comporta vari e importanti problemi di carattere interpretativo. Cff. cap. 1 § 9b. b) La creazione di musica nuova sulla base di musica preesistente. Cfr. cap. 1 § 5, vol. 1! Intertestualita. c) L’adattamento di una composizione musicale ad altro organico, allo scopo di garan- tirne la divulgazione e di renderla accessibile al maggior numero di esecutori. In que~ sto caso distinguiamo ancora due tipologie: ~ Padattamento & tendenzialmente fedele (per esempio le trascrizioni per banda di musica favorita — prevalentemente melodrammatica — nel 229 iii GLOSSARIO corso dell’Ottocento o le riduzioni di opere per canto e pianoforte afferi- scono a questa categoria); — Padattamento, pur non di tipo creativo, é volto ad ammodernare il testo, nella convinzione che esso debba essere reso consono al gusto del tempo e alle abitudini d’ascolto del pubblico (sono di questo tipo molte trascrizioni di cosiddetta ‘musica antica’ nel primo Novecento). Cff. cap. it Sof. TRIVIALIZZAZIONE, vedi BANALIZZAZIONE UNICUS, CODEX, vedi ATTESTAZIONE UNICA URTEXT, vedi EDIZIONE SECONDO L’URTEXT USUS SCRIBENDI Le consuetudini di scrittura e di stile proprie di un’epoca e un’area geografica determinate, che condizionano le capacita interpretative e il modo di ripro- durre i testi di un copista o stampatore, Il termine designa anche le consuetu- dini compositive ¢ stilistiche di un autore. VARIANTE, LEZIONE (ted. Variante, ingl. variant, fr. variante, sp. variante, lat. varians) Deviazione dalla lezione originaria, che non ha carattere di errore evidente. Ci sono due categorie di varianti: a) d’autore (vedi anche CRITICA DELLE VARIANTI). Modificano il testo in seguito agli interventi che l’autore puéd fare in tempi diversi sulla sua opera. Ilustrano la genesi dell’opera, la natura del processo compositivo, il rapporto dialettico dell’autore con la cultura ¢ la storia. Gli interventi d’autore solita— mente non sono sporadici e insignificanti ma dipendono dal continuo preci- sarsi — o modificarsi — di un progetto; nel coerente sistema del testo si attuano pertanto in pitt luoghi, che hanno fra loro reciproche rispondenze. Sulla distinzione di varianti d'autore sostanziali e formali, vedi LEZIONE. Sono dette instaurative o istitutive quando immettono nel testo qualcosa che non c’era in precedenza, o sostitutive (sostituiscono una porzione di testo con altra di nuova invenzione); di scrittura, o immediate, o interne (che si producono nel corso di una stesura) e di lettura, 0 non immediate, o esterne (che lo scrittore decide quando si fa lettore di se stesso); compensative (introdotte per equi brare altri interventi); alternative (quando l’autore mantiene due o pitt lezioni 230 GLossario per lo stesso passo, senza Operare una scelta); destitutive (che eliminano una porzione del testo senza sostituirla con altro). Cft. cap. 11 § 8e, cap. 11 §6. b) di tradizione. Sono innovazioni entrate nel testo nel corso della tradizione, per consapevoli interventi interpretativi o per interferenze inconscie soprav- venute a chi copiava. — Le varianti adiafore o indifferenti sono quelle varianti di tradizione che si presentano come lezioni plausibi — Le varianti di struttura — che possono essere d’autore 0 di tradizione — introducono mutamenti non a livello di lezioni maa livello di struttura del testo. Cf. cap. 1 § 8f, og. VERSIONE (ted. Fassung, ingl. version, ft. version, sp. versién) Livello redazionale autonomo e compiuto. Cft. cap. i § 6. VERTICALE, vedi TRADIZIONE VORLAGE, vedi MODELLO PER LA STAMPA VOLUMEN, vedi ROTOLO VULGATA, vedi TEXTUS RECEPTUS 231

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