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30 settembre 2022
SANGALLI (2 ORE)
Le neuroscienze stanno studiando questi canali che portano le informazioni perché in molti casi le
informazioni arrivano modificate.
Nel momento in cui nasce il bambino prematuro il suo cervello inizia a lavorare come un bambino
a termine. Anche se i primi mesi della prematurità sono a rischio danno cerebrale.
Le informazioni entrano nel nostro cervello attraverso la sensorialità visiva, uditiva, gusto e olfatto
(hanno grosso impatto sullo sviluppo della memoria), il tatto in tutto il corpo, parte stimolare
dell’equilibrio.
La risposta va sempre ad attivare una reazione motoria: es. guardo, ascolto, annuso ecc…
Il controllo del capo è la prima risposta motoria che il neonato ha. Da lì tutte le risposte motorie
che ha ci danno informazioni sulle informazioni sensoriali.
Se il primo apprendimento della mia vita è scorretto, imparo scorretto. Ciò che produco lo ri-
imparo. Mi comporto male e imparo a comportati male.
Allenamento: mi serve poter ripetere più volte per imparare (es. sentire mia mamma più volte
sentir parlare in dialetto)
L’informazione tattile genera SEMPRE una risposta motoria. Se manca tatto non c’è movimento.
(Se mi si addormenta il braccio non lo muovo finchè non torna il tatto).
Il primo stimolo è tattile (la mamma che tocca). Es: alunni con diversa sensibilità tattica. Il livello
tattile e il livello motorio sono correlati. LA SENSIBILITÀ TATTILE GENERA SEMPRE MOTRICITÀ.
Quando un anziano è colpito da ictus e perde l’uso dell’area del linguaggio improvvisamente le
persone credono che non capisca niente. Culturalmente siamo abituati che se uno parla male o
non parla non capisce.
Tutto quello che entra dagli occhi è o visione per l’azione che va nella parte alta della corteggia
(area rossa) (dove c’è anche il senso dell’orientamento) o visione per percezione (esempio leggere,
prendere ecc..) va nell’area gialla sotto.
Quando una persona parla guardo la bocca, ma avviene solo in tre dimensioni. In dad non è così.
perché vedo il video e stimolo solo la parte alta.
SECONDA PARTE:
COME FA IL NOSTRO CERVELLO AD APPRENDERE? COME FUNZIONA LA PLASTICITÀ NEURONALE.
Il cervello del neonato impara per potatura, in una finestra ben precisa*, il cervello impara e crea
una struttura.
Se il neonato è stato privato della possibilità di imparare la struttura sarà povera.
Le manualità non si cancellano (es. non disimparo a suonare il violino se studio pianoforte). Devo
riorganizzare la manualità, rinforzando.
* - dai 0-2,5 mesi l’informazione tattile organizza al 100% le informazioni motorie (bambini non
toccati imparano a camminare molto tardi)
- l’assenza di stimolo emotivo crea danni irreversibili
- a tre anni abbiamo il tetto massimo di plasticità motoria (il massimo motorio che posso ottenere
è correre, il resto lo devo imparare). La prima conquista che un essere umano fa è motoria (ancora
prima di comprendere)
- la corteccia uditiva ha una plasticità che parte un pochino dopo (alla nascita distinguono bene il
bianco e nero), a 2, 5 mesi ho la risposta al sorriso, a 7 mesi riesco a riconoscere mia mamma e
l’amica di mia mamma e riconosco la mimica, dal 7 mesi in poi comincio a categorizzare gli oggetti.
- parte uditiva inizia dopo, prima dei 7 mesi non gli importa dei rumori della casa, tra i 6-8 mesi
posso capire qualsiasi dialetto o lingua perché associo i suoni, magari non lo parlano ma lo
capiscono, se tu parli io capisco.
- Ultima parte è quella del linguaggio, il boom della plasticità si ha a tre anni. La plasticità (la curva)
chiude la porta ad 11 anni. Poi posso arricchirlo.
JANA IVERSON ad un certo punto dice che lo sviluppo motorio e legato allo sviluppo del linguaggio
(anche se è difficile da dimostrare).
L’attività dell’equilibrio (lo stimolo dell’equilibrio, quindi gli esercizi vestibolari) influisce sullo
sviluppo cognitivo.
Le difficoltà motorie
Ci sono lesioni che creano l’effetto IPO: la lesione impedisce all’informazione di arrivare.
Caratterizzato dalla riduzione dello stimolo. Percepisco poco.
Magari dal tatto, la vista e l’udito entra 100% ma l’informazione arriva a 10%. Esempio: possiamo
insegnare all’alunno ad attraversare la strada ma se non ha la percezione dell’arrivo della
macchina è pericoloso. Lo stimolo non arriva alla corteccia.
Ci sono anche danni in IPER: caratterizzato dall’amplificazione dello stimolo sensoriale. Percepisco
tanto. Se uno mi tocca inizia a darmi fastidio. Sento rumori che un cervello normale filtra e un IPER
amplifica e quindi il cervello deve scegliere cosa ascoltare e sceglie di spegnersi. Imparo a chiudere
le orecchie.
IL TATTO
IPER: la via è troppo aperta e di conseguenza la stimolazione che giunge al cervello è eccessiva e
fastidiosa
IPO: la via sensoriale non è aperta in modo sufficiente e di conseguenza la stimolazione è troppo
scarsa e il cervello ne è deprivato
RUMORE BIANCO: la via sensoriale produce stimoli indipendenti da quanto avviane nel mondo
esterno per un difetto della via sensoriale.
PROBLEMI SENSORIALI DELLA TATTILITA’ (SLIDE IN MOODLE)
ESEMPIO DI DOMANDA 1: “AVETE UN ALUNNO CHE MORSICA, SI SCHIAFFEGGIA COSA
IPOTIZZATE?”
Esempio 2: “Cosa potete ipotizzare se l’alunno non vuole farsi toccare o avere baci?”
LA CORTECCIA UDITIVA
Abbiamo due cortecce uditive: destra (musica) e sinistra (linguaggio)
- La prima fetta di corteccia il neonato comincia a sviluppare con i rumori dell’ambiente, se faccio
rumore, suoni il neonato reagisce (se parlo non ho tante reazioni). I rumori sono tantissimi. (Gli
alunni che reagiscono solo con i rumori vuol dire che hanno sviluppato solo questa parte della
corteccia - chiedi “quali rumori di casa conoscete?”)
- Il rumore è fondamentale per la costruzione della seconda fetta: quella che ci permette di
specializzare le aree rispetto sillabe e fonemi (es: se ho due lingue da imparare comincio a
specializzare le aree in due modi. Il bilinguismo inizia in questa fase). Negli alunni disabili che
hanno i genitori stranieri bisogna dire “continui a parlare nella lingua madre che l’italiano lo
impara a scuola”. Il bilinguismo è un arricchimento corticale. A livello di entrata hanno una marcia
in più. Queste aree che specializzo vengono attivate ad ogni sillaba. L’età critica del bilinguismo
termina intorno ai 16-17 anni. Sotto i 17 anni devo impararla cambiando Stato. Le informazioni
acquisite precocemente vengono mantenute.
- ad un certo punto le parole si “impennano” e parte la terza fase: il livello delle parole.
- Quarto livello: si arriva alle frasi. Inizia dai 18-20 mesi in poi. La sua comprensione diventa
sempre più veloce. La domanda però è “Cosa comprende?”. Perché può essere che comprende ma
non comprende il significato.
- La comprensione arriva nell’ultima area (anche se avviene ovunque): è l’area che mi permette di
capire le cose. Ogni regione di questa parte si specializzano per alcuni contenuti (es: c’è un’area
delle barzellette - Gino Bramieri).
ESEMPIO DI DOMANDA
“Quando il bambino si isola nella musica cosa vuol dire?”
VISTA
Devo tener conto anche di strabismo e ipo-visione: nistagmo (il bambino deve trovare un blocco
dell’occhio), retinite pigmentosa, maculopatia, glaucoma, atrofia del nervo ottico.
Non è la capacità del cervello di leggere, ma la fatica che fa il cervello e gli occhi per leggere.
Noi abbiamo:
- VISIONE CENTRALE: quando digitiamo sul cellulare, leggo il numero sulla porta, ricerco la penna
caduta. Tutte le visioni sofisticate.
- VISIONE PERIFERICA: quella che usiamo quando andiamo in macchina.
Ci sono alunni che usano tantissimo la visione centrale e magari non hanno la periferica (vedono il
pelo dell’elefante ma non l’elefante). Altri usano solo la periferica (prendo la penna senza
guardarla).
I prerequisiti (cioè che viene PRIMA, che creano poi le capacità) della grafia sono:
- Controllo della testa e delle spalle: senza il controllo del capo faccio fatica a controllare le braccia
- Tono muscolare adeguato: per scrivere serve muscolo. Senza muscolo scrivo due cose e poi sono
stanco. Qui si prende e si va in palestra (appenditi alla spalliera)
- Convergenza visiva: capacità di vedere a 20-40 centimetri. Quando non c’è convergenza visiva
spesso quando colorano non guardano. Controlla e poi si guarda intorno. Da cosa me ne accorgo?
Fa fatica a calcolare le profondità (cammina e se cambia pavimento si ferma, fa fatica a scendere
scalini). La convergenza inizia circa a 8-9 mesi ed è fondamentale. Cosa faccio? Vado in palestra e
faccio attività motoria, principalmente attività vestibolare (stimolare l’equilibrio, capriola o
rotolamento o altalena). Oppure giochi con la palla legata al filo tipo pendolo. L’assenza di
convergenza mi porta ad avere difficoltà con la profondità. Non riesco a fare due cose
contemporaneamente.
- Dominanza cerebrale: “fai finta di bere” e segno se dx o sx, “fai finta di bere” e segno se dx o sx e
raccolgo, faccio una rilevazione un giorno a settimana e capisco che mani uso. Chiedo ai genitori di
farlo camminare a passo svelto oppure passo del giaguaro. Alla fine quando capisco qual è la
dominante (dopo 4 settimane) posso cominciare a insegnare a scrivere.
- Corsa in schema crociato:
Metodo della coloritura: per migliorare la motricità fine per la grafia. Colorare in spazi piccoli, fare
i baffi alle persone. Allena le dita. Usa matite morbide con alunni che fanno fatica.
Seguire i puntini è un ottimo esercizio di coordinazione, ma usando i puntini non attiva l’area del
riconoscimento spaziale.
DOMANDA ESAME:
Cosa succede alla corteccia visiva quando il nostro cervello vede le lettere?
Il nostro cervello vede le lettere perché usa una piccolissima parte dell’emisfero di sinistra.
I colori non sono la cosa più importante perché è percettiva, non cognitiva. Io non riconosco la
banana perché è gialla, ma perché vedo la forma e capisco e associo che è una banana. Il colore è
un attributo. Prima insegna forma dell’oggetto, nome dell’oggetto e l’uso dell’oggetto.
Per far riconoscere oggetti posso usare qualsiasi immagine perché tanto noi categorizziamo dei
segni.
Quando leggo attivo l’area del linguaggio. Tenta sempre di attivare la lettura.