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Intendenza di Abruzzo Citeriore Lamministrazione civile era alle dipendenze del Ministero dellinterno (art. 2 l. 12 dic. 1816).

Nel capoluogo della provincia aveva sede lIntendenza, che, istituita con. l. 8 ago. 1806, n. 132, era il principale ufficio del Governo, ed il Consiglio provinciale, cio lorgano rappresentativo della provincia. Le provincie e le intendenze erano divise, di qua dal Faro, in tre classi: lAbruzzo Citeriore apparteneva alla terza classe. (art. 5 r. d. 1 mag. 1816). LIntendenza era formata da una pluralit di organi diretti da un organo superiore, ma che si presentavano, per alcuni effetti, come individualit distinte. A capo cera lintendente, prima autorit della provincia (art. 4 l. cit.), da cui dipendeva il segretario generale, avente funzioni vicarie. Con lintendente collaborava anche il Consiglio dintendenza, organo collegiale presieduto da lui stesso: il Consiglio era giudice ordinario di prima istanza del contenzioso amministrativo ed aveva anche funzioni consultive. Dal segretario generale, invece, dipendevano gli uffici di segreteria e larchivio provinciale. La legge 12 dic. 1816, n. 570, (artt. 4-18) conteneva le norme relative alle attribuzioni dellintendente, che sono poi quelle dei nostri prefetti (prima dellordinamento regionale). Inoltre lintendente aveva anche ingerenza nellesercizio della giurisdizione, come presidente del Consiglio dintendenza, Commissario ripartitore dei demani comunali e autorit competente ad elevare i conflitti dattribuzione. Lintendente dipendeva dal ministro dellinterno. Lintendente esercitava poteri di amministrazione attiva, con o senza il parere del Consiglio dintendenza; vigilava sui comuni e gli stabilimenti pubblici; svolgeva funzioni di alta polizia. Nellesercizio delle funzioni amministrative dinteresse provinciale, doveva rendere il conto morale al Consiglio provinciale ed il conto materiale al Consiglio dIntendenza; vigilava sulla pubblicazione delle leggi, decreti e regolamenti; pubblicava un giornale che doveva riunire tutti gli atti ed operazioni del governo e dellamministrazione pubblica; provvedeva sulle domande ed i ricorsi dei comuni, dei pubblici stabilimenti e dei particolari; visitava nel corso del biennio tutti i comuni ed i pubblici stabilimenti e risolveva le controversie; presiedeva ogni Commissione o Consiglio temporaneo stabilito nella provincia; segnalava al re i nomi dei sudditi meritevoli di sovrana benevolenzaper lavori ed azioni utili alla societ. Lintendente era presidente del Consiglio provinciale di leva (art. 71 r. d. 19 mar. 1834), direttore del servizio sanitario della provincia (art. 2 l. 20 ott. 1819), autorit provinciale di vigilanza sulla riscossione delle contribuzioni dirette (artt. 7-8 r. d. 26 nov. 1807; art. 33 reg. 20 dic. 1826), organo provinciale dellAmministrazione delle acque e foreste, etc. In sua assenza era sostituito dal segretario generale, che tuttavia non aveva la precedenza sulle autorit di maggior grado che potevano intervenire nelle Commissioni o nei comitati n poteva presiedere il Consiglio dintendenza (presiedeva il consigliere pi anziano in ordine di nomina). Inoltre il segretario vigilava alladempimento delle disposizioni dellintendente, custodiva il suo sigillo ed autenticava le copie degli atti estratti dalla segreteria. Contro i provvedimenti dellintendente era consentito il ricorso gerarchico al ministro competente. Fonte: G. Landi, Istituzioni di diritto pubblico del Regno delle due Sicilie (1815-1861), Milano, A. Giuffr editore, 1977.

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