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REGOLAZIONE TRAMITE mRNA
REGOLAZIONE TRAMITE mRNA
Questo avviene sempre ma ciò che può avvenire diversamente é che i piccoli
RNA si associano a proteine diverse rispetto a quelle che formano il
complesso dell RNA-inducing silencing complex. Per cui gli RNA si
associa sempre alla proteina Argonauta, ma quest’ultima può legare proteina
diverse. Formano un complesso che si chiama RITS (RNA-Induced
Trascriptional Silencing), il quale attraverso la complementarietà delle basi
identifica i siti che devono essere regolati, veicolando su di essi Iston-Metil-
Transferasi e proteine di rimodelledamento della cromatina che impattano
il codice istonico. Il piccolo RNA decide dove il RITS si siede, richiamando i
complessi di natura epilettica che abbiamo conosciuto, andando dunque a
rimodellare il locus genico. Esso va a silenziare le sequenze ripetute invertite,
che possono essere prodotte da un virus, o da un trans-gene che abbiamo
messo all’interno della cellula.
I piRNA sono anche in grado di rimodellare la cromatina. Per cui non solo
essi bloccano l’intermedio a RNA dei trasposoni ma consentono anche uno
spegnimento dei geni. L’inattivazione del cromosoma X é dipendente dalla
produzione di un RNA lungo non codificante, che viene trascritto dal
cromosoma X. Esso non diffonde dal nucleo ma trova sullo stesso
cromosoma X dei siti complementari, eterocromatizzandolo. Sappiamo infatti
che nei mammiferi uno dei cromosomi X nella femmina viene disattivato. Il
meccanismo che consente di silenziare solo uno dei due cromosomi, mentre
l’altro non viene invaso da queste sequenze di RNA é tuttora oggi molto
studiato. Esso é dovuta in parte alla partecipazione di Long Non-Coding
RNA ed in parte dall’utilizzo di microRNA. Questi vengono prodotti da un
focus genico chiamato “centro di un’attivazione degli X”. Questo locus
genico produce de RNA non-codificanti Xist e TsiX, che sono
complementari. Xist é il trascritto che inattiva il cromosoma X ed é solo
trascritto quando TsiX non viene trascritto, e vice versa.
cromosomi.
Sistema CRISPR-CAS
La cellula batterica ha sviluppato un sistema che la protegge da infezioni di virus (batteriofagi) con
cui è già stata a contatto. Funziona come il nostro sistema immunitario; la cellula batterica incontra
reinfezione.
Questa memoria è garantita dalla presenza di sequenze brevi, definite crispr (Clustered Regularly
Interspaced Short Palindromic Repeats).
Questi loci sono presenti nel genoma della maggior parte dei batteri: il 70% degli eubatteri e il 90%
degli archibatteri.
Presentano delle ripetizioni di frammenti del genoma fagico, quindi sequenze di origine
virale tutte diverse tra loro (sequenze spacer), intervallate da sequenze identiche (sequenze
repeats).
, ognuno specifico per
quel batteriofago
infezioni fagiche (si può arrivare fino a 300 in alcuni tipi di batteri).
ci dice anche con quale ordine il batterio è stato infettato.
Quindi la sequenza spacer più vicina a quella leader deriva dal genoma del virus che ha
infettato per ultimo; invece gli spacer che derivano dalle prime infezioni si localizzano più
lontano dalla sequenza leader.
La lunghezza dei repeats si aggira intorno ai 20-50 nucleotidi, mentre quella degli spacer
intorno ai 20-70 nucleotidi.
I repeats hanno la capacità di formare strutture ad ansa.
Il locus crispr è preceduto dalla sequenza leader, che funge da promotore e permette la
trascrizione del crispr in piccoli RNA.
A questo locus crispr, che costituisce la memoria delle cellule batteriche, sono associati in loci
genici differenti le proteine cas. (crispr associated protein)
Queste proteine hanno una struttura quaternaria, quindi sono multimeriche. In realtà le catene
polipeptidiche di queste proteine variano altro.
È importante sapere che queste proteine sono delle nucleasi, cioè enzimi in grado di tagliare il
DNA su entrambi i filamenti.
Le proteine cas vengono veicolate sul DNA dal crisprRNA, ovvero quel piccolo RNA che si forma
per trascrizione del locus crispr. Questo trascritto presenta una sequenza omologa a quella presente
nel DNA; quindi la proteina cas si lega al crisprRNA, il quale posizionerà la nucleasi in base alla
propria omologia e identifica così il sito di taglio.
RICAPITOLANDO:
1.
.
2. Questo crispr viene trascritto e maturato, cioè tagliato a valle di ogni sequenza spacer;
quindi si formeranno questi crisprRNA maturi.
3. Nel momento in cui il batterio viene infettato dallo stesso batteriofago, il genoma virale
presenta omologia per questo crisprRNA maturo
4. A questo punto viene attivato il sistema crispr-cas.
5. il crisprRNA si associa alla proteina cas e la veicola sul DNA del batteriofago.
6. La cas, effettuando un taglio sul DNA virale, lo danneggia.
7. Il batterio ha evitato una nuova infezione virale.
Il sistema crispr-cas è un sistema di risposta immunitaria, che non passa attraverso gli anticorpi, ma
si basa sulla ricerca di sequenze omologhe presenti su piccoli RNA prodotti endogenamente dalla
cellula.
Questo sistema è utilizzato per modificare il genoma delle cellule, quindi per introdurre, eliminare o
alterare sequenze di DNA in posizioni specifiche. Possiamo riscrivere il genoma cellulare,
ingegnerizzandolo.
Tecniche di ingegneria
le cellule
ingegnerizzate. Inserendo i geni che codificano sia per le cas sia per i crisprRNA, possiamo
, in quelle cellule che vogliamo modificare. Quindi si attiva
il sistema crispr-cas, che taglierà il genoma.
Questo evento è visto dalla cellula come un danno e quindi agisce attraverso i sistemi di
riparazione, ovvero ricombinazione omologa o non omologa (nella ricombinazione non
omologa vi è un possibilità di introdurre degli errori).
Oppure, nel caso di una singola mutazione (beta talassemia) si può utilizzare la ricombinazione
omologa; in questo caso, si va a sostituire solo il nucleotide mutato, riconvertendolo in nucleotide
wild-type.
In ultimo, si può integrare nel genoma un gene, che può essere il GFP, che genera degli organismi
che esprimono fluorescenza.
ricombinazione omologa al
Questo sistema può essere utilizzato sia ex vivo, sia in vivo; cioè possiamo prelevare delle cellule
dal paziente, modificarle .
Oppure si può veicolare il sistema crispr-cas in cellule specifiche; quindi inserire le componenti
llule di interesse (senza prelevarle)
Una curiosità
coronavirus). Questo spiega la resistenza innata al virus del HIV di alcuni pazienti, cioè il virus non
è in grado di infettarli a causa di una mutazione del Ccr5.
Gli embrioni di queste bambine sono stati trattati con il sistema crispr-cas, in modo da mutare
selettivamente il gene Ccr5, rendendole
hanno circa 3 anni e stanno bene, ma il reale problema di questa procedura è avere la certezza che
la sequenza che noi forniamo per il crisprRNA identifichi un solo locus, per evitare altri tipi di
danno. Infatti le bambine vengono costantemente monitorate per evitare effetti collaterali. Questo
sistema può essere utilizzato anche come terapia genica.
Espressione genica
FOSFORILAZIONE
ACETILAZIONE
METILAZIONE
Ad esempio, i fattori di trascrizione (RAS) dei glucocorticoidi sono funzionali solo se modificati
dopo la loro traduzione. A questi fattori viene aggiunta una coda terminale, con cui hanno la
possibilità di legare la membrana plasmatica e, quindi, svolgere il loro compito.
Oppure nella trasduzione delle map-chinasi, la proteina raf funziona solo se fosforilata.
La quantità di un RNA dipende sia dalla sua produzione sia dalla degradazione.
Nel caso di proteine in eccesso, la proteina ubiquitinaligasi riconosce una sequenza esposta nel
citoplasma che normalmente è fosforilata. Nel momento in cui segnali esterni indicano che questa
proteina non è più necessaria, la chinasi viene bloccata (quindi la proteina non viene più fosforilata)
e vengono attivate le fosforilasi (che rimuovono i gruppi fosfato già presenti). A questo punto, la
mancanza del gruppo fosfato indica che quella proteina deve essere degradata. Viene legata al
teasoma.
La fosforilazione è quindi un elemento transiente che decide il destino della proteina; può sia
attivare sia bloccare la sua degradazione.
Invece, il primo amminoacido nella sequenza amminoacidica è importante per la stabilità della
proteina.
Ricordatevi che il primo amminoacido non sempre è la metionina. Sappiamo che la traduzione
inizia con il codone AUG, che codifica per metionina; quindi in una fase iniziale tutte le proteine
cominceranno con questo amminoacido. Successivamente, in alcuni polipeptidi viene rimosso
si, enzima che taglia e rimuove la metionina.