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1. Che cosa sono e quali sono ESS1 poRMiva vo Essi dormivano lo amo i miei fratelli, Paolo ama i suoi Il libro sul tavolo é rovinato, questo no Uno dei due ha torto Qualcuno ha bussato alla porta Arturo, che é fratello di Mario, studia medicina Chi vuol venire al cinema? Quanti vorrebbero essere ricchi! Nelle frasi sopra riportate compaiono le parole essi, swoi, questo, uno, due, qualcuno, che, chi, quanti. Se osservi bene le frasi, in ciascuna di esse queste parole potrebbero essere sostituite da uno o pid nomi comuni o propri. Vediamone qualcuna: anziché dire «essi dormivano» potremmo dire «An- tonio e Giulio dormivanon; la frase «io amo i miei fratelli, Paolo ama isuoi» potrebbe essere sostituita da «io amo i miei fratelli, Paolo ama i suoi fratel. liv; «qualeuno ha bussato alla porta» potrebbe anche essere «una persona ha bussato alla porta». Come abbiamo visto, le parole ess, suoi e qualcuno stanno al posto di no- mi, cioé ne fanno le veci: per questo motivo sono dette pronomi (dal latino pro, «al posto di» e nomen, «nome»). Pertanto possiamo dire che: | definizione | ighronome € quella parte del discorso che si usa al posto del nome e ne fa c basil | pronomi, a seconda della funzione che svolgono, possono essere: perso- nali, possessivi, dimostrativi, numerali, indefiniti, relativi, interrogativi, escla- mati 1 Abbiamo definito i pronomi come quelle parole che si usano al posto del nome e ne fanno le veci. In realta non sempre essi sostituiscono solo un nome. Esaminiamo il caso, per esempio, del pronome personale /o situato in tre contesti diversi. Se diciamo: «Vuo} {i gelato? Si, fo voglio!», o fa le veci del nome «il gelato»; se abbiamo «Vuoi questo libro? Si, lo voglio!», lo sostituisce la locuzione «questo libro», formata da un aggettivo e un no- ‘me; se, infine, diciamo: «Vuoi fare una passeggiata domani? Si, lo vogliol», 0 sta al posto di una locuzione ancora pi complessa (fare una passeggiata domani) composta da un verbo, un nome e un avverbio. 2. | pronomi personali 10 Ader 1 DoLci ESSI cawtano BENE lo adoro i dolci Voi partirete domani Noi disprezziamo la vilta Egli ha sostenuto un esame Tu hai detto la verita Essi cantano bene Nelle frasi sopra riportate io e noi sono pronomi di prima persona ¢ indi- cano la persona che parla; tu e voi sono pronomi di seconda persona ¢ indi- cano, invece, la persona a cui si parla; egli ed essi, infine, sono pronomi di terza persona e indicano la persona di cui si parla. I pronomi presenti nelle frasi svolgono tutti la funzione di soggetto. Tutta- via essi possono svolgere anche la funzione sia di complemento oggetto sia di complemento indiretto (cfr. capp. 2 ¢ 4 della 6* parte). Nel seguente pro- spetto elenchiamo tutte le forme pronominali, distinte per persona e secondo la funzione che svolgono (soggetto o complemento): Tra le forme pronominali é da includere anche ne col significato di di me, di te, di lui, di lei, di noi, di voi, di esso, di essa, di essi, di esse, di loro: «Ho gid mangiato molti cioccolatini e non ne (=di essi) desidero piti». | Egli ed ella sono adoperati per indicare persone; esso ed essa per indicare animal o cose; tuttavia I'uso di ella oggi € sempre meno frequente e al suo posto si adopera pill spesso essa, anche per indicare una persona (| pronomi mi, ti, ci, vi, 10, fa, gli, le, fi, ne sono atoni, cioé senza acento proprio, Ess! si appoggiano quindi al verbo precedendolo (forme prociitiche) o seguendolo (forme encli- tiche). Le forme prociitiche sono le pid frequenti (io non gfi parlo); le forme enclitiche si fondono con il verbo stesso (parlagi’ tu!). Queste forme (tranne gli) quando si uniscono agli imperativi tronchi fa’, di’, sta’, da’, raddoppiano la loro consonante iniziale (fami, dicci, stalle, dallo..) 0 Le forme me, noi, te, voi, lui, lei, loro sono adoperate con funzione di complemento caggetto (ho cercato fe), e, precedute dalle preposizioni, sono usate con funzione di com- plemento indiretto (ho scritto a Iu). Le forme pronominali atone sono adoperate solamente con funzione di complemento coggetto e di complemento di termine. I pronome di terza persona ha forme differenziate per il complemento oggetto (/o, /a, li, le) e per il complemento di termine (gli, le, loro). Diremo infatti: lo vedo, la rimprovero, Ii perdono, le comprendo...; gli parler®, /e parlerete, diremo loro. (Le forme atone mi, ci, ti, vi davanti alle altre Jo, /a, le, ne diventano me, ce, te, ve (me lo dici, ve le racconterd, te ne ho date...) La forma gli si muta in glie quando precede un'altra forma atona, e in tal caso le due forme si uniscono (glielo dico, gliene dai, glieli ho fatt...) Le forme lo e la coincidono con quelle dell'articolo determinativo e subiscono I'elisione negli stessi casi in cui la subisce il suddetto articolo (I’ho detto a pochi; /’ammiro moltissimo). J Nelle espressioni esclamative e nei paragoni il pronome personale prende la forma del complemento e non del soggetto; diremo infatti: povero mel, fortunato te!, beato luil, po- vera leil, beati loro!, ... buono come te, intelligente come Iu Lui, lei, loro vengono adoperati come soggetto nei seguenti casi: quando si vuole met- tere il pronome in particolare rilievo (le/ si mostra amica, ma non lo é davvero); nelle con- trapposizioni (lui dice il falso, non io); quando lui, ei, loro sono preceduti da perfino, anche, neanche, neppure, nemmeno, come, pure, tanto, quanto, tranne... (nemmeno loro fareb- bbero questo; non ho visto nessuno tranne Iu); infine, quando sono collocati dopo il verbo (se la sbrighi ui) DETTO-FATTO! Nelle seguenti frasi individua e sottolinea i pronomi personali 41, Alberto @ allegro, ma tu mi sembri triste. - 2. Egli non sa quello che dice. - 3. So che Due esempl di igme lei una brava ragazza. - 4. Chi vi dara quella notizia? - 5. Volete accompagnarci voi o crononinailta andiamo noi da soli? - 6. Con te non si pud proprio scherzare! - 7. Questo é un discorso ‘amaro e so che esso ti colpira. - 8. Ti sembra giusto quello che gli dici? - 9. Mandateci 10. E arrivata Stefania e le faro visitare la citta linguaggio del pubbiicita. vostre noti nme < NEL NUCLEO DELLA PAROLA Origine latina dei pronomi personali Tutti i pronomi personali hanno una sicura derivazione Jatina, com’e possibile notare esaminando il prospetto. . che segue. Latino Trasformazione Italiano Latino ipsum ipsu(m} ego ego. io ipsam ipsa{m) nos nol illorum {illoru(m) tu tu me vos voi egli ille rc ttaiano ieee 7 e550 essa loro me tt fo mihi mihi) mi tibi Aifbi) ti aa eee one * Mi hanno interrogato ed io gli ho risposto * La zia mi ha rimproverato ed io gli ho detto Le rasi sopra riportaterispecchiano una tendenza del Jinguaggio attuale; infatti si va sempre pit diffonden- do nella lingua parlaa, e da qualche tempo anche presso aleuni scrittori, 'uso di gli al posto di loro o di le. er quanto riguarda I’uso di glial posto di loro si ‘pud osservare che limpiego di questa forma per ilcom- pplemento di termine si avvicina al latino; gi, infati, de- riva dal latino ilis («a quelli, a loro»), mentre loro de- iva dal latino illorum («di quelli, di loro»). ‘Nel secondo caso (glial posto di le si trata invece di un uso che, sebbene poco corretto, si é ormai conso- lidato ampiamente e di fronte all’uso vivo ogni regola, anche quella pi ferrea, pud inchinarsi. © A me mi piace Iinsalata russa * Di torta non ne voglio pit Un tempo espressioni come quelle che hai appena letto sarebbero state considerate erronee, in quanto si sotto- Jineava con riprovazione la presenza contemporanea di ‘due pronomi avent lo stesso valore (a me mi) o di un pronome ¢ del nome cui ériferito (di torta ... ne). Oggi ladiffusione sempre pit massiccia del fenomeno, ¢ so- prattuto I'uso frequente di esso anche da parte di scrit- tori validissimi, hanno reso piti tolleranti gli sigenti, tanto che le due espressioni non sono siderate erronee. ‘Nel primo caso (forse grammaticalmente il pit «sto- rato»), siamo in preseaza di un tipico fenomeno di cespressivita usata frequentemente nella forma parlata @ ‘passata progressivamente anche a quella scrita 200 \ DALLA LINGUA AL LINGUAGGIO Usi propri e impropri dei pronomi personali Nel secondo caso, sitratta di rendere pi intensa un'e- spressione. E chiaro infatti che la frase «di torta non ne voglio pit risulta pi efficace di anon voglio pit ‘ortay: da un lato si enfatizza la parola torta ponendo- 4a all'inizio del discorso, dall'alio si ripete il pronome, come a volerribadire che non si avverte pit 0 te pil bis i gustare ancora questo dolce. a ae J LA LINGUA NEL TEMPO In molte zone d'Italia sono ancora usate forme pro- nominali composte con la forma enclitica -co: meco, teco, see0, nose, vosco. Si tratta di voci derivate direttamente dalla lingua la- tina, e precisamente: ‘meco deriva da mecum (me e cum): «con me»; ~ teco deriva da tecum (te e cum): «con te»; seco deriva da secum (se e cum): «con sé»; ~ nosco deriva dal latino volgare noscum (nos e cum): «con noi»; > vosco deriva dal latino volgare voscum (vos e cum): «con voi», Osi ¢ difficile incontrare nella lingua usual le for- Me MECO, LeCO, Seco, Nosco, vosco, perché al loro po- sto si usano molto pitispesso le locuzioni con me, con te, con sé, con noi, con voi, Tuttavia le prime forme sono ancora frequenti nei dia lett. I toscano, per esempio, ha posseduto tutte e cin- que le forme: le prime tre sono ancora abbastanza usa 3. | pronomi riflessivi tenella lingua parlata, talvolta unite addirittura in una ‘nuova compesizione con la preposizione con (con me- co, con teco), mentre le alire due (nosco e vasco) sono di uso letterario antico (Dante Alighieri) Forme del tipo meco si trovano sparse un po’ dap- pertutto anche in altri dialetti italiani. Vediamo qual- che esempio: dialetto emiliano antico: tea + dialetto veneto antico: mego; - dialetto milanese antico: nosco; - dialetto bolognese moderno: mik (meco), tik (teco). In alcuni dialeti meridionali compaiono, come in quelli toscani, forme del tipo meco precedute dalla pre posizione con, Eccone alcuni esempi: = dialetto napoletano: co mmico, co ttico; dialetto abruzzese: co mmeco, co tteco, co MNOsco, CO woseo; + dialetto calabrese settentrionale: cu mmiccu. vest lo mi vesto Tu ti discolpi Maria si lava Antonio pensa a sé Negli esempi sopra riportati figurano i pronomi mi, 1i MARIA $1 Lava Noi ci illudiamo Voi vi commiserate Roberto e Luisa si pentono Piero e Stefania parlano di sé , Si, 86, ci, vi, si, 56. Essi sono pronomi personali che si riferiscono esattamente alla stessa perso- na che compie l'azione espressa dal verbo. i, ad esempio, la frase «Ma- riasilavan ica «Maria lava Marian. Poiche da Maria si riflette su Maria stessa, ¢ cio si esprime mediante il pronome si, diremo che si é un pronome riflessivo. Vediamo quali sono i pronomi riflessivi - I persona singolare: mi; I persona plurale iy - II persona singolare: ti; II persona plurale: vis - III persona singolare: sé, si; - III persona plurale: sé, si. {La forma tonica del pronome rilessivo di terza persona sé si usa per esprimere tut i complementi, preceduti 0 no da preposizioni (Mario loda sé; Sho eee per is ) La forma si (atona) si usa per esprimere il complemento oggetto o quello di termine (Gian- nna si esalta; Carlo si é procurato una ricompensa). Le due forme di terza persona sé ¢ ssi sono valide per entrambi i numeri (i La forma sié usata anche per esprimere azione reciproca, cioé un’azione che coinvol ge vicendevolmente due o pid soggetti: Franco e Luigi non si salutano pid. © La forma sé, abitualmente valida anche per la terza persona plurale, é sostituita dalla forma loro in presenza delle preposizioni o delle locuzioni prepositive tra, fra, in mezzo a, vicino a, lontano da, rispetto a, solo nella forma plurale: tra foro, in mezzo a loro, rispet- t0.a loro DETTO-FATTO! Individua e sottolinea i pronomi riflessivi contenuti nelle seguenti frasi 1. Essi si vergognano del loro comportamento. - 2. Vestitevi e usciamo! - 3. Non mi pento di averti perdonato. - 4. Ti sei macchiato? - 5. Monica si quarda allo specchio. - 6. Tutti possiamo dire di non conoscerci perfettamente. - 7. Per quello che mi hai detto non posso ‘non addolorarmi. - 8. Mantenetevi calmi. - 9, Mauro si é reso libero dagli impegni. - 10. Sarebbe bene che vi concedeste un po’ di riposo. 4. | pronomi possessivi ; Alberto ama suo padre, io il mio, tu il tuo Jo ho portato il mio libro: Carlo ha portato il suo? La vostra casa é pil grande della nostra Noi abbiamo prenotato i nostri posti sulla nave, voi i vostri, Franco e Gisella i loro Negli esempi sopra riportati sono poste in evidenza le parole mio, tuo, sto, nostra, vostri e loro. Esse stanno tutte al posto di un nome accompagnato da un aggettivo (mio sta al posto di mio padre; suo sta al posto di suo libro, ecc.) ¢ al tempo stesso indicano i possessori di cid di cui si parla. Possiamo allora dire che queste Parole sono pronomi possessivi: i pronomi possessivi, come tutti i pronomi, stanno al posto di un nome, e rivelano anche il possessore di cio che é indica. to dal nome che sostituiscono. Ti forniamo di seguito un prospetto dei pronomi possessiv ~ I persona singolare: mio, mia, miei, mie: II persona singolare: tuo, tua, tuoi, tue; - HI persona singolare: suo, sua, suoi, sue; ~ | persona plurale: nostro, nostra, nostri, nostre; II persona plurale: vostro, vostra, vostri, vostre: ~ IIT persona plurale: loro (invariabile). : Sono pure possessivi di terza persona i i i 0 i pronoi 202 proprie c altrui (invariabile). Caan ao a © Approposito dell'uso particolare dei pronomi possessivi, sono da segnalare alcune espres- sionitipiche dell'uso vivo della lingua: Roberto difende il suo (cioe il suo patrimonio, | suo interesse...); ho ricevuto la tua (cioé la tua lettera); i suoi sono a Venezia (i suol genitori, i suoi familiar); oggi finalmente siete dalla mia (dalla mia parte); adesso ciascuno dica la sua (la sua opinione, il suo parere); ne hai combinata una delle tue (cloé birichinate, trovate ingegnose ...) perro-raTro! Nelle seguenti frasi individua e sottolinea i pronomi possessivi, indi- candone oralmente anche la persona (1, Il, III). 1. Latuaintelligenza é pid vivace della sua. - 2. Se ci prestate i vostridischi, vi presteremio i nostri, - 3, Clara ha mangiato la sua merenda, io la mia, - 4. La vostra squadra é pil forte della loro. -5. In assemblea ciascuno diceva la sua, - 6. Vi accordiamo la nostra fidu- cia: ci accorderete la vostra? - 7, Oggi tiinvierd una mia. - 8. Essi conoscono i loro difett ma non tutti gli uomini conoscono i propri. - 9. Bisogna amare la proprie cose e non invi- diare le altrui. - 10. Sergio ha detto che sara dalla tua, 5. | pronomi dimostrativi lesempi | La GaRcA DI awroNio © AzzuARA, | QuELLA casa £ FI GRANDE QUESTA © Bianca D| €ODESTA | La barca di Antonio é azzurra, questa é bianca Quella casa é pili grande di codesta lo gioco con questo compagno, tu con quello A te piace quel gattino, lo stesso piace a me Antonio e Silvia hanno visto un film, noi domani vedremo il medesimo Nelle frasi sopra riportate compaiono le parole questa, codesta, quello, stes- so, medesimo. Esse stanno al posto di: questa barca, codesta casa, quel com- ‘pagno, stesso gattino, medesimo film; queste parole, inoltre, indicano la po- sizione (nello spazio o nel tempo) del nome che sostituiscono, rispetto a chi parla o a chi ascolta, oppure una relazione di identita e di uguaglianza. Esse sono dunque pronomi dimostrativi. Vediamo quali sono: - questo, questa, questi, queste indicano l’oggetto vicino a chi parla, oppure VPattualita di ci nomina; - codesto, codesta, codesti, codeste indicano l’og 4 juelli, quelle indicano I’ chi ascol questi indica persona vicina a chi parla; quegl persona lontana da chi parla eda chi ascolta; = costui, costei, costoro sono ri cina a chi parla e possone, talvolta, - colui, colei, color sono riferiti soll volta, sfumatura spregiativa; - cid @ invariabile e significa «questa cosa», feriti soltanto a persone, indicano persona vi- assumere valore spregiativo; tanto a persone e anch’essi hanno, tal- ciog quello di cui si parla, 1 Tale @ adoperato come pronome dimostrativo, preceduto dall’articolo determinativo, in espression del tipo i tale ha detto; ho visto i! fale; scriverd al tale 11 Valore dimostrativo hanno ne (di ci), ci vi (a ci), 10 (cid): ne ho partato con gil amici non ci avevo pensato; vi baderd; /o fard. © Colui, cole’ e coloro sono adoperati spesso in verra stasera @ un mio amico. unione con il pronome relativo: colui che perro-tarrot Nelle seguenti frasi individua e sottolinea i pronomi dimostrativi. 1. Questa pizza @ pit condita di quella. - 2. Quegli @ un uomo sincera. - 3. Credo che co” sioro sian davvero ingenui, - 4. Siete convinti di cid? - 5. lo sosterrd questa tesi e spero che tu sostenga la stessa. - 6. Le nostre alunne sono pi mature di quelle. - 7. Ho incontra to il tale e gli ho parlato. - 8, Questi alberi sono pid alti di codesti - 9. Questi non si fida di noi. - 10. Costei abita al piano di sotto. 6. | pronomi numerali Chi dei due dice la verita? Carlo era il primo della classe Nelle due frasi sopra riportate figurano i numerali due e primo. Essi non si accompagnano qui a nomi e dunque non sono aggettivi ni i i n Z umerali, bensi pronomi numerali. = a 7.1 pronomi indefiniti 204 QVALCUNO HA PoRTATO UW RecaLo Qualcuno ha portato un re galo Ognuno sa quello ch Hai qualco: dig A da dire? Niente ci fermera Le parole qualcuno, qualcosa, ognuno, niente che compaiono negli esem- pi stanno al posto di persone o cose non definite con esattezza. Esse sono pronomi indefiniti. I pronomi indefiniti, a seconda dell’indicazione che forniscono, si posso- no suddividere in quattro gruppi: ~ indicano wna parte (quantita limitata, scarsa, abbondante) rispetto al tutto: uno, una; alcuno, alcuna, alcuni, aleune; certi, certe; _certuni, certune; qualcuno, qualcuna; qualcosa; taluno, taluna, taluni, talune; tanto, fanta, tanti, tante; alquanto, alquanta, alquanti, alquante; parecchio, Parecchia, parecchi, parecchie; poco, poca, pochi, poche; molto, molta, molti, molte; troppo, troppa, troppi, troppe; assai; - indicano una totalita positiva o negativa: Ognuno, ognuna; tutto, tutta, tutti, tutte; ciascuno, ciascuna; chiunque; cadauno, cadauna; checché; nessuno, nessuna; niente; nulla; - indicano una parita quantitativa: altrettanto, altrettanta, altrettanti altrettante; - indicano una diversita generica: altro, altra, altri, altre; vario, varia, vari, varie; diverso, diversa, diversi diverse. © | pronomi qualcosa, checché, niente, nulla possono sostituire soltanto nomi di cosa. GI pronomi moito, troppo, poco, alquanto al singolare possono essere riferit soltanto a cose. 5 Il pronome altro possiede anche la forma singolare altri rferita soltanto al maschile. G Niente nelle frasi interrogative. se non @ accompagnato da una negazione, assume il significato di «qualche cosa»: hai bisogno di niente (di qualche cosa)? 5 Ilpronome uno, una ammetteilplurale solo nelle lcuzioni correlative (gli uni... gli altri: Je une ... le ale...) 0 reciproche (si stimano gli uni con gli altri). OI pronomi composti con uno, una per quanto riguarda l'elisione e il troncamento si com: portano come I'articolo indeterminativo uno, una © Alcuno al singolare ha valore di nessuno quando é preceduto da non o senza: non ho alcun problema; senza alcuna esitazione. © Nessuno, niente, nulla, alcuncné quando sono collocati dopo il verbo richiedono I'av- verbio negativo non: non ho incontrato nessuno. + C3 Qualcosa e nulla sono maschili: un qualcosa di nuovo; il nulla eterno. OPer Il pronome tale, preceduto dal’articolo indeterminativo, ha il significato di «uno», DETTO-FATTO: Individua € sottolinea i pronomi indefiniti contenuti nelle seguenti frasi. 1. Hai qualcosa da fare? - 2. Qualcuno mi ha detto che partirete per Genova domani, - nano che lavorare non sia faticoso. - 4. In questa stanza abbiamo sistemato chi. -§. Non sono d'accordo su tutto, ma su molto, - 6, Chec- cche se ne dica, oggi é proprio una giomata lieta! - 7. Non hai capito niente! 8. Sandro hha molta voglia di studiare, Andree ne ha poca. - 9. Tutt si sono congratulati con te 10, {fo ho espresso il mio parere; adesso ognuno esprima il proprio. La penna che é sul tavolo @ una stilografica Il contadino, il quale spera sempre in un buon raccolto, talvolta rimane deluso Mia zia, la quale risiede a Como, é farmacista | tuoi fratelli, i quali sono ragazzi spiritosi, mi raccontano barzellette divertenti ‘Quelle ragazze, le quali praticano la pallacanestro, disputeranno domani una par- tita Nelle frasi compaiono le parole che, i! quale, la quale, i quali, le quali. Se leggi attentamente gli esempi, ti accorgi che queste parole servono a stabi- lire una relazione fra due proposizioni. Infatti, nella prima frase che, oltre a fare le veci del nome penna, mette in relazione la proposizione in cui si tro- va con quella che ha per soggctto /a penna (Ia penna ... @ una stilografica). Diremo, allora, che questa parola ¢ un pronome relativo. | pronomi relati- vi sono quelli che stabiliscono una relazione fra due proposizioni. I pronomi relativi propriamente detti sono: che (invariabile); il qual Ja quale, i quali, le quali; cui (invariabile), Che e il quale, la quale, i quali, le quali si adoperano pressoché indifferen- temente; tuttavia nell’uso vivo che tende a prevalere sugli altri, perché é pit rapido ¢ piti agile. Il pronome relativo che si adopera con funzione di soggetto e di comple- mento oggetto. Le altre funzioni sono svolte: da i! quale, la quale ... preceduti da preposi- zione (I'amico al quale ho scritto abita a Parigi); da cui preceduto da prepo- sizione (il professore con cui parlavo insegna geografia). DE obbiigatorio 'uso di che, al posto di! quale, /a quale, i quali, le quali quando il prono- me relativo ha funzione di complemento oggetto. Cosi diremo: «il ragazzo, che ho interro- gato, era preparator e non «il ragazzo, il quale ho interrogato, era preparato» 1D Talvolta il pronome relativo che pud essere usato, sebbene in una forma impropria, tip ‘ca del linguaggio parlato, con funzione di complemento di tempo: «il giorno che mi SPO Sai» e cive «il giorno in cui mi sposai 1 La locuzione «i! che» equivale a «cid, la qual cosa»: il che ci turba (cid ci turba; fa qual cosa ci turba). 1D Qualche votta il pronome cui é usato senza preposizione in Iuogo di «a culm: il ragazz0 cui mi riferisco. 5 Cui, quando ha tunzione di complemento di specificazione ed é interposto tra un artico~ joe un nome, é adoperato senza preposizione: Paolo, la cul generosita (la generosita dé! quale) é nota, mi ha fatto un bellissimo regalo UETLOFATION Nelle seguenti frasi individua € sottolinea i pronomi relativi. {,,C'0 di cul mi pari interessante, » 2. La costanza con la quale studiate & ammirevole. 4. II signore che hal visto 6 mia zio, - 4. Alfermo che fa virld che pid apprezzo é la mode- Sta. ©. | fagazzi ai quali ti sei rivolto sono tuoi amici? - 6. Le cose senza le quali non 61 ud vivere Bono poche. - 7. Ii compito cul sei stato chiamato é difficile. - 8. Flestituite | libri che avete proso in prestito. - 9. Sono molte le cove di cui dovremmo vergognarci! 10, La ragazza con la quale passeggiavo 6 mia sorella 9. | pronomi relativi misti [esompi | Chi sbaglia paga Quanto ho detto @ Ia verita Nelle frasi che hai appena letto chi e quanto sono pronomi relativi misti, cioé pronomi che contengono sia la funzione del dimostrativo sia quella del relativo, Infatti chi equivale a colui che; quanto a quello che, cid che. Entrambi i pronomi chi ¢ quanto rimangono invariati per esprimere i di- versi complementi ¢ sono preceduti dalle preposizioni appropriate. (3 Similiai relativi misti sono i pronomi chiunque e checché. Infatti essi contengono sia la funzione di pronome indefinito sia quella di pronome relativo: equivalgono a tutti quelli che, qualunque cosa che. THO-FAT10! Nelle seguenti frasi individua e sottolinea i pronomi relativi misti. 1. Gli animali, quanti almeno vivono chiusi in gabbia, sicuramente soffrono. - 2. Eviterd di interrogare chi non ha potuto studiare. - 3. Trattate con gentilezza chiunque i - 4. Ho apprezzato quanto ha detto il Papa sulla pace nel mondo. - 5. Le colpe di quanti tradiscono 'amicizia sono imperdonabili. - 6. Chi ti ha ascoltato forse non ti ha creduto. ~7. Checché voi pensiate, ci comporteremo a modo nostro, - 8. Mi é stato abbastanza chiaro quanto il professore ha spiegato a proposito di Napoleone. -9. Mario non é riuscito a perdonare chi ha parlato male di te. 10. | pronomi interrogativi ——si iS Le parole chi, quale, quanti sostituiscono: quale persona, quale film, quanti biscotti, e sono collocate in frasi interrogative: queste parole sono, dunque, pronomi interrogativi 1 pronomi interrogativi sono: - chi: riferito solo a persona; ~ che: riferito solo a cosa; ~ quale, quali: riferiti a persona, animale o cosa per specificarne la qualita © per determinarli fra molti; ~ quanto, quanta, quanti, quante: rferti al singolare a cosa, al plurale anche a persone o ad animali, per determinarne Ja quantita. | | { perati, oltre che in frasi interrogative diret- Questi stessi pronomi sono adoy tte: non so chi venuto; ti chiedo che fai. te, anche nelle interrogative indir« 11. | pronomi esclamativi A quanti devo restituire soldi! Che dici! Chi si vede! Le parole quanti, che, chi sono pronomi esclamativi: esse infatti sostitui-~ scono nomi e sono collocate in frasi esclamative. I pronomi esclamativi sono i seguenti: ~ chi (invariabile); - che (invariabile); - quanto, quanta, quanti, quante. perTO-FArro! Nelle seguenti frasi individua e sottolinea con colori diversi i prono- mi interrogativi e quelli esclamativi. 4. Di chi sono questi libri? -2. Quanti si sono complimentati con voil - 3. - 3. Ignoravo di quant! {ueveba voremerte time. 4, Glrgloronee ch vera‘ rovalo domanl-, Ma qual siete, ragazzi miei! -6. Che desideri? - 7. Che mi racconti mail - 8. State descrivendo una \ Bolo cunle? 9. Guarda un po" ch arial - 10, TI voglame rot bari sal quanto’

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