Prendendo in considerazione le sole policy species, per cui esistono precisi obblighi di conser-
vazione, la situazione rimane preoccupante. Infatti oltre all’estinzione di Aldrovanda vesiculosa
L. nella parte italiana del suolo areale, il 42% di tali entità risulta a vario modo minacciato, per- centuale che sale al 46% se si tiene conto delle sole policy species vascolari. Questo dato è comunque in linea con i trend inerenti l’area UE nel suo complesso. Infatti dalla European Red List of Vascular Plants del 2011 si evince che la percentuale di policy species minacciate su scala europea è del 45%. Tale congruenza suggerisce che i più gravi fattori di mi- naccia a carico della biodiversità europea trascendano in qualche modo dalle logiche gestionali dei singoli paesi, essendo piuttosto il frutto di processi socio-economico a grande scala. Come indicato nella lista rossa europea, anche in Italia il principale fattore di rischio per le piante sel- vatiche è dato dalle modifiche indotte sugli habitat dalle attività antropiche, in relazione a so- vrasfruttamento delle risorse di base (es. l’acqua), disturbo e inquinamento. Tuttavia, alcuni fattori di rischio, quali variazioni d’uso del suolo ed urbanizzazione, sul territorio italiano appa- iono esacerbati rispetto al resto del contesto comunitario. I risultati emersi dal programma di assessment riproducono quindi un quadro piuttosto critico. Scenario che, peraltro, pare destinato a peggiorare ulteriormente, anche perché gli effetti, ancora poco evidenti, di alcuni gravi agenti di minaccia, quali i cambiamenti climatici, diverranno più significativi nel prossimo futuro. Per limitare consistenti perdite di biodiversità nei prossimi decenni, tali considerazioni enfatiz- zano l’importanza di estendere le operazioni di assessment ad una fetta molto più ampia della flora italiana, ed in parallelo di perpetuare piani di monitoraggi a lungo termine che consentano di individuare e contrastare per tempo le criticità più pressanti (azioni di conservazione in/ex situ). In tal senso, l’esperienza condotta nell’ambito del progetto “Valutazione nazionale della categoria di rischio di estinzione per specie vegetali di pregio e di interesse conservazionistico” offre dei presupposti essenziali. In effetti, la presenza di una banca dati ben strutturata, che in- tegra dati su distribuzione, trend e minacce a carico delle specie, ed associata ad un riferimento spaziale fisso e con fine risoluzione spaziale per analisi a scala nazionale può offrire un supporto essenziale tanto ai futuri programmi nazionali di red listing, che ai piani di monitoraggio neces- sari per migliorare conoscenza e stato di conservazione della biodiversità italiana. Nel 2014 e, si auspica anche nel 2015, il lavoro di red listing della SBI per conto del MATTM continua e si vorrebbe così giungere alla valutazione delle 1500 entità della flora vascolare ita- liana che si reputa siano a maggior rischio di estinzione.