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BOLOGNA)
Convinta presa di posizione contro tendenze sentimentaliste della poesia europea,
indiscutibile tensione verso l’impegno civile e verso una sanità di costumi →
attrazione per il forte sentire → ritorno ai classici: celebrazione dell’antica virtù
italiana→ valori nazionali che sembrano scomparsi di fronte all’avanzata delle
superpotenze europee→ perduta sobrietà di costumi→ polemica contro la monarchia e
il declino degli ideali risorgimentali, in seguito accettazione convinta della monarchia
di Umberto I. Carducci elabora una poesia tutta chiusa in se stessa ma perfetta nella
sua elegante immobilità classica.
LE OPERE
1 JUVENILIA (1860): raccolta poetica incentrata sull’imitazione dei classici (Dante,
Petrarca, Berni, Burchiello, Monti e Foscolo).
2 LEVIA GRAVIA (1868): raccolta poetica dal titolo ovidiano con compresenza di
3 GIAMBI ED EPODI (1882): raccolta poetica, fase democratica e giacobina
(Archiloco e Orazio).
4 CONFESSIONI E BATTAGLIE (1882; 1883; 1884): raccolta di articoli critici
dalla politica alla letteratura, ma anche di prosa autobiografica.
5 RIME NUOVE (1887): raccolta poetica su memorie autobiografiche e storiche.
6 ODI BARBARE (1877; 1882; 1889): raccolta poetica in cui Carducci sperimenta
l’applicazione della metrica latina e greca nella lingua italiana.
7 RIME E RITMI (1899): raccolta poetica su un’immagine falsamente eroica e
positiva dell’Italia (verso la monarchia e le posizioni di Crispi).
8 EPISTOLARIO (postumo; 1938): un’epistola sulle tappe più importanti della sua
vita.