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UNA REVISIONE
DELLA REALTA'
Ovvero: gli Asini volano?
di CORRADO MALANGA
Parte Quinta:
Ecco che le cose prendono un’altra piega. La natura quantica della coscienza
produce un’incertezza sull’identificazione spazio-tempoenergetica dell’evento che
si sta per analizzare, perché il tempo associato all’evento non esiste e nemmeno
lo spazio e neppure l’energia.
Il libero arbitrio
Il mio atto di volontà, insito nell’asse della coscienza quale archetipo all’opera,
farebbe in modo di scegliere, tra i vari eventi, quello che mi interessa:
sposterebbe l’attenzione della coscienza da una sfera di infinite possibilità
probabilistiche del verificarsi di un evento verso un solo punto della griglia
olografica. In quel punto l’evento mi apparirebbe proprio come io desidero che
sia, perché ho coscienza solo di quella tra le tante possibilità.
(http://it.wikipedia.org/wiki/Maharishi_Mahesh_Yogi)
Questa scelta sarebbe inconsapevole, anche dopo aver letto questo lavoro, a
meno di non acquisire una coscienza talmente elevata da percepire in un sol colpo
tutti gli eventi possibili. Questo tipo di acquisizione di coscienza produrrebbe la
fine dell’esistenza così come noi oggi la percepiamo. L’idea di una coscienza
quantica appare anche in accordo con l’ipotesi secondo la quale la creazione della
parte virtuale dell’Universo (Spazio, Tempo ed Energia) si manifesti in modo
quantizzato, come una lampadina che si accende ad intermittenza, non solo
localmente dentro ognuno di noi, ma anche in tutta la coscienza universale.
Conclusioni
Per la scienza attuale non c’è alcuna possibilità di dimostrare che le cose che
ho detto sono false, poiché esse non si basano su teorie strampalate ed utilizzano
gli stessi dati sperimentali fino ad oggi accettati, ma ne danno una differente
interpretazione, la quale spiega anche ciò che i vecchi approcci relativistico-
quantistici non riescono a spiegare. Una visione di questo tipo mi fa girare la testa
e mi provoca un senso di “mal di mare”, a causa, se non altro, dalla mia apparente
impotenza a fermare la giostra sulla quale sono salito.
Post Scriptum
La Nuova Visione
Alcune cose appaiono evidenti, altre meno. Per esempio è evidente che, con
tecniche quali il Simbad o l’ipnosi, è realmente possibile viaggiare sulla Griglia
Olografica sia nello spazio che nel tempo. È altresì evidente che chi non possiede
Anima è vincolato a viaggiare solo sull’asse dello spazio, ma non su quello del
tempo, avendo minori gradi di libertà.
È infine evidente che, se le cose stanno così, gli Alieni che sono in questo
Universo e che non possiedono Anima, sono costretti a viaggiare sulla Griglia
Olografica con macchine, perché da soli non ce la possono fare.
A questo proposito mi viene in mente che il colonnello Philip Corso diceva che
le macchine aliene gli sembravano in realtà il prolungamento del pilota: solo così
si potevano pilotare. Questa osservazione mi porta a sospettare che sia la
Coscienza del pilota a spostarsi nello spazio-tempo con l’ausilio di una macchina,
il cui unico effetto sarebbe quello di compensare, in qualche modo, la mancanza di
Anima, e quindi la possibilità di avere quella componente atemporale che
permetterebbe un buon trasporto, anche sull’asse stesso del tempo. Ci possiamo
spostare solo sull’asse del tempo se esso per noi non è più virtuale, ma reale, cioè
non esiste, o meglio esiste non localmente, od ancora, se esiste è in un solo luogo
di punti, composto da un solo punto.
Queste osservazioni non farebbero che rafforzare l’idea che chi è Anima può
andare dagli Alieni senza far uso della tecnologia, ma loro non possono facilmente
venire da noi. A qualcuno, a questo punto, potrebbe venire l’idea di andare a
trovarli a casa e convincerli, con le buone o con le cattive, a smetterla con le loro
operazioni su questo pianeta: ma l’iniziativa, a mio avviso, non otterrebbe grandi
risultati, poiché mi sono reso conto, in diversi anni di ipnosi, che una MAA
(memoria aliena attiva) non può essere smossa dal suo punto di vista, per
mancanza di creatività e di sufficiente lungimiranza nel credere che le proprie
idee possano essere errate.
Per essa è così perché è sempre stato così e su quello non si discute, poiché
discutere su certi temi vorrebbe dire mettere in pericolo tutta la sua millenaria
società piramidale. Del resto, alcuni esperimenti preliminari sembrerebbero
indicare che l’ipotesi di andare a casa degli Alieni e mettergliela a soqquadro sia
abbastanza plausibile.
In altre parole si scopre che chi è Anima è legato a doppio filo con il destino di
chi Anima non è. È come se due ipotetici contendenti, l’assassino ed il poliziotto,
fossero legati con un paio di manette indissolubili cosicché, quando si arrivasse a
giustiziare l’assassino, il cadavere di quest’ultimo rimarrebbe sempre legato al
povero poliziotto, il quale dovrebbe portarselo dietro per tutta l’eternità. Da una
parte c’è l’Alieno che, comunque lo si giri, tenderà sempre ed inequivocabilmente
a prenderci ciò che non è suo e, dall’altra, la nostra necessità di farlo smettere e
di fargli capire che, se lui uccide noi, elimina pure se stesso. Insomma non puoi
fare niente contro il tuo persecutore perché lui è una parte del tutto, di cui tu sei
un’altra parte. Purtroppo l’Alieno non impara dall’esperienza, perché non può
imparare, essendo totalmente privo di Anima. Certo può lentamente
approvvigionarsi di tecnologia, che peraltro lo renderà sempre più legato alla
virtualità incerta dell’Universo in cui lui stesso si rifugerà. L’Universo per l’Alieno
sarà, alla fine, una grande gabbia, una prigione da cui non vorrà più uscire
perché, anche se potesse uscirne, non saprebbe dove andare.
Ci vorrebbe un miracolo!
Già, ma uno che fa i miracoli noi, a portata di mano, lo abbiamo… è l’asse della
Coscienza. Acquisire Anima non è possibile, ma acquisire Coscienza sì. La parte di
Coscienza di chi è Anima e, se vuole, conosce, dovrebbe impegnarsi a portare una
parte di Sé anche nella zona d’ombra, laddove abita la scarsa Coscienza aliena. Il
vestito sporco va lavato tutto, anche dove non è sporco, dicevo un po’ più su.
Esiste una sola possibilità per ottenere un risultato simile. Bisogna che la
coscienza-cosciente, si riunisca nel punto dell’illuminatore (come l’ho descritto in
un precedente lavoro), forse quello che i fisici moderni chiamano punto Omega (J.
Tipler, Articoli La fisica dell’immortalità. Dio La cosmologia e la resurrezione dei
morti, 1995, Arnoldo Mondadori Editore)
http://www.vialattea.net/odifreddi/tipler.pdf.
Da questo punto di vista non si deve sperare che l’Alieno od il militare di turno
capiscano. Se le cose andranno bene saremo tutti salvi, ma se vincono loro
saremo tutti nella condizione di ricominciare daccapo un altro ciclo universale.
Ancora una volta il gioco finisce solo quando si supera il suo livello di difficoltà
caratteristico, altrimenti tutto ricomincia daccapo. Questa è vera virtualità.
Note finali.
Per comprendere appieno questo articolo, bisogna aver prima letto i seguenti
lavori dello stesso autore ed il testo completo di “Alieni o demoni - La battaglia
per la vita eterna”.
http://semiasse.altervista.org/sentistoria/malanga/ARCHETIPI.pdf
http://semiasse.altervista.org/sentistoria/malanga/archetipi2.pdf
http://semiasse.altervista.org/sentistoria/malanga/L_ULTIMO%20PASSO.pdf