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taoismo: terza grande componente religiosa e culturale della Cina storica (oltre

confucianesimo e buddhismo).

Analisi di significati e implicazioni, sia in Cina che in Occidente:

(comunicazioni di servizio: le lezioni continuano 100% a distanza anche nel mese di aprile,
ultima lezione giovedì 28 aprile orario ordinario).

aggiornamenti: riflessioni sulla guerra su Inchiestaonline.

indicazioni bibliografiche:
Storia del pensiero cinese (Anne Cheng): Laozi

Neye: il Tao dell'armonia interiore (A. Crisma)


Confucianesimo e Taoismo (A. Crisma)

Taoismo: non è un sistema filosofico astratto, bensì un corpus di pratiche di autocoltivazione


spirituale, fisica e psicologica (es. controllo del respiro). La componente teoretica si sviluppa
solo in seguito, come evoluzione delle pratiche concrete.

Taoismo 道家: non compare in età pre imperiale. Ciascun maestro insegnava una serie di
pratiche e di insegnamenti teorici.
Il termine taoismo è coniato in ambito imperiale, durante il processo di canonizzazione dei
pensieri pre imperiali. Esso è un mero criterio di classificazione bibliografica. L'etichetta è
coniata dai bibliotecari imperiali, prima di questo momento nessuno dà questo nome alle
pratiche.

Laozi: lettura di alcuni versi provenienti dall'incipit:


"La Via che si può percorrere Via eterna non è.
Il nome che si può proferire nome eterno non è.
Senza nome è dei Diecimila esseri il cominciamento.
Ha nome quel che dei Diecimila esseri è la Madre. [...]

Forma diversa dalla forma dialogica propria dei Dialoghi di Confucio.


Differenza tematica: Confucio afferma di voler parlare solo dell'ambito umano, di filosofia
morale, senza interessarsi di metafisica: filosofia antropocentrica.
Il Laozi si incentra subito sul tema del cosmo, della natura, l'uomo non è più contemplato
come soggetto principale: filosofia cosmocentrica. Il 道 è il processo dinamico da cui
nascono e che alimenta tutti gli esseri, in altri termini la natura, il mondo, il cosmo. L'uomo è
preso in considerazione in quanto presente all'interno del cosmo, ma non ha un ruolo
privilegiato. Tutti gli opposti vengono risolti misteriosamente nel cosmo.

Linguaggio di Confucio: si muove in una realtà volontariamente antropocentrica, dunque


limitata. Non si evoca mai (ma neppure si nega, in verità) la metafisica, ciò che sta oltre la
concretezza umana.

Linguaggio del Laozi: si misura con l'ineffabilità: il linguaggio umano è confinato dentro
precisi limiti, l'infinita realtà del Dao non può essere esaurita dal linguaggio umano. Si può
riferirsi al cosmo solo attraverso una negazione (in altre parole, non si può determinare cosa
il cosmo sia, ma solo ciò che non è). Infinito: si può esprimere solo tramite una negazione
del limite (così come Leopardi rappresenta l'infinito solo rapportandolo per negazione al
limite concreto della siepe: egli immagina l'infinito, non lo vede, lo sguardo è sbarrato dalla
siepe. Dunque l'intera lirica non si rivolge ad un'esperienza sensibile, ma intellettuale.

La grandezza del Dao si esprime nella grandezza della natura e nella piccolezza di ogni
essere vivente. Il testo è poetico, lirico, evocativo.

Al nome dell'autore, Laozi, è associata anche l'opera, anche conosciuta come 道德经
(classico o canone della via e della virtù)
Questo testo è forse il più tradotto al mondo dopo la Bibbia, ha un'importanza culturale
immensa.

道: approssimazione, in realtà non può essere rappresentato da un nome concreto. Si evoca


l'infinità degli esseri viventi tramite il numero tradizionalmente associato all'infinità (10000). Il
道 riassume in sé la totalità degli esseri viventi.

道: può essere tradotto con natura (da nascor) o con φύσις (da φύω, genero, creo).

Nel taoismo non si nega il bisogno di denominare: gli esseri umani hanno bisogno di definire
una cosa dandole un nome. Ciò che la prospettiva taoista invita a considerare è sia la
dimensione nominata, sia quella innominata: bisogna ricordare che la realtà va oltre il
bisogno umano di dare un nome. L'uomo ha la necessità apollinea di dare un nome, ma la
realtà sta al di là di questo.

Confucio: "voglio tacere, poiché anche se il cielo non parla genera ogni essere" (più o
meno).
Anche Confucio ammette che c'è qualcosa che sta al di là della comprensione e della
determinazione umana: c'è un sacro mistero che sta al di là delle parole, e Confucio lo
rispetta e non ne parla in vano.

Wang Bi: "Chi ha rispettato di più il 道, Laozi, che ne parla, o Confucio, che non ne parla?
Ovviamente il secondo"
Il 道 è e resta ineffabile: paradosso, l'uomo cerca di comprendere ciò che non può essere
rappresentato o espresso.

Per udire le parole di chi parla bisogna avere uno sfondo di silenzio, di vuoto. Esso è la
dimensione che permette alle nostre parole limitate di essere udite. Esiste un rapporto
dialettico tra finito ed infinito, tra silenzio e parola, tra pieno e vuoto. Proprio grazie all'infinito
il finito può essere espresso.

Confucianesimo e Daoismo non sono, in fin dei conti, pensieri tra loro divergenti.

Tematica del femminile: forza generatrice della natura. Viene rappresentata come madre,
potenza generatrice femminile.
Tutto: viene immaginato come grembo materno infinitamente fecondo da cui tutti gli esseri
hanno vita.
Se si vuole dare un nome al 道, che non ha nome, si può associarlo alla figura della madre,
come essere generatore.
Nel linguaggio confuciano prevale una tematizzazione che si fonda sul genere maschile,
patriarcale. Nel daoismo c'è una tematizzazione dominante di tipo femminile.

Storicamente nelle tradizioni taoiste il protagonismo delle donne è più rilevante che negli altri
ambienti filosofici. Anche le donne sono maestre di vita.
Grande forza cosmica: evocata attraverso la potenza generatrice della donna.

(parentesi sulle edizioni recenti del Laozi: edizioni di Andreini:


prima 2004: valore più filologico, seconda 2008: valore più filosofico, il termine 道 non è
tradotto. Nella seconda edizione emerge anche il carattere politico del Laozi
Edizione del 2021: Luigi Maggioni)

Laozi: viene scritto per parlare del progetto di riordinare innanzitutto se stessi (orizzonte
spirituale) ma anche il mondo (orizzonte politico)

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domande sull'esame: la risposta è la stessa della Solieri + proposte su possibili spunti di


dibattito all'esame.

Non si può capire il Laozi se non si tiene conto del suo background storico: esso non è un
testo mistico, ma profondamente politico: esso richiama l'uomo a riconoscersi piccolissima
parte di un universo sconfinato, in cui la violenza e l'odio perpetrati dall'uomo non sono che
sforzi infinitesimali. La prima mossa dell'uomo dovrebbe essere la presa di coscienza della
propria inferiorità, debolezza, piccolezza rispetto alla forza della natura.
L'immensità del cosmo è una forza che disarma la violenza, la hybris, l'arroganza di un
uomo che considera il proprio operato superiore ad ogni forza naturale.
Laozi: testo non mistico, ma politico: mira a rendere gli uomini consapevoli della propria
inferiorità rispetto al cosmo, e dunque di far tramontare la loro spavalda arroganza e la loro
bellicosità, per ricercare un'armonia con i suoi simili e con l'universo.
Il cosmo si impone sull'uomo non tramite la violenza, la sopraffazione, ma tramite il carisma,
così come l'incedere delle stagioni travolge ognuno senza che nessuno si opponga (cfr. 德)

Sia il Confucianesimo che il Taoismo non sono sistemi intellettuali astratti, ma universi
multiformi, mutevoli: sono modi di vivere.
L'occidente conosce solo una minima parte dell'universo testuale della tradizione taoista:
abbiamo una conoscenza molto ridotta del taoismo, limitata al Laozi e al Zhuangzi.

Rapporti tra confucianesimo e Taoismo: è presente una dimensione oppositiva e una


interattiva:

-opposizione: mondo umano/mondo ultraumano, stile prosaico/stile lirico, relazione con il


mondo umano/relazione con la totalità, antropocentrismo e sociocentrismo/cosmocentrismo
e misticismo naturalistico, ritualità/spontaneità, cultura/natura:
-relazionalità ed interazione: si poteva essere confuciani in alcuni momenti e taoisti in altri.
Tutto il popolo cinese si rivolgeva in momenti diversi a tutte e due le grandi tradizioni
autoctone e, più tardi, al buddhismo. Si rendeva omaggio a tutte e tre e si attingeva
liberamente da tutte e tre, senza che esse venissero mescolate (ognuna possiede un
canone specifico) ma senza che fossero completamente antitetiche.
Sia confucianesimo che taoismo fanno propria l'immagine di buon governo come madre che
ha cura del proprio popolo, in contrapposizione al sovrano avido di massacro che spinge il
popolo alla guerra.
Sia nel taoismo che in Mencio c'è un richiamo alla figura del bambino, in relazione al
concetto di spontaneità: il primo la declina in relazione ad un ritorno ad uno stato
pre-civilizzato, ad un rapporto di parità col mondo naturale, il secondo evoca la spontaneità
facendo riferimento al sentimento di amore universale intrinseco nell'uomo. Chi vede un
bambino che cade in un pozzo è naturalmente mosso dall'urgenza di aiutarlo: questa, per
Mencio, è una prova della presenza di un amore originario, spontaneo, che ha origine nel
cuore e non nell'intelletto, che ogni uomo deve sviluppare e a cui ogni uomo deve attingere
nel relazionarsi con il prossimo, seppur in una contestualizzazione sociale concreta (tutti gli
uomini si vogliono bene ugualmente, ma non tutti gli uomini sono uguali a livello sociale).

Simone Weil (1909-1943): autrice, saggista, filosofa e mistica francese: scrive il saggio
"L'Iliade, il poema della forza": qui l'autrice si misura con il tema della violenza,
rappresentata paradigmaticamente nell'opera di Omero. In quest'opera si contrappongono le
scene di morte, odio, violenza, dominate dalla figura maschile, e quelle di amore, di cura
materna per i feriti, dominate dalla figura femminile. Violenza e intimità dialogano.

Quello che chiamiamo confucianesimo e quello che chiamiamo taoismo sono in realtà
concetti molto complessi, poliedrici, molteplici. Essi devono essere distinti, ma non
contrapposti, poiché possiedono molteplici punti di contatto e sovrapposizione.
L'applicazione di categorie rigide banalizza la questione.
C'è una istituzionalità di fondo nel confucianesimo ed una spontaneità di fondo nel taoismo,
un conformismo confuciano ed un anticonformismo taoista, ma in realtà l'orizzonte culturale
è molto più complesso, non può essere banalizzato da queste categorie.

Esistono due componenti nel pensiero confucianesimo:


-una più spirituale, che dà maggior risalto alla santità interiore, sulla pacificazione ed
armonizzazione del proprio animo. Questa componente è più vicina al taoismo e al
buddhismo.
-una più concreta, che dà maggior risalto alla regalità esteriore e ai riti come strumento di
controllo sociale e politico. Questa componente è più vicina al legismo e rappresenterà il
filone di confucianesimo asservito al potere politico.

Confucianesimo contemporaneo: viene ridotta la componente spirituale, mistica, lasciando


solo la componente ritualistica, ortodossa, autoritaria, legata al controllo, alla coercizione, al
controllo sociale. Oggi ciò che viene dichiarato approccio confuciano è in realtà un richiamo
al legismo: non ritorno ad un confucianesimo puro, ma piuttosto ad una commistione tra
confucianesimo e legismo.
Taoismo; è un pensiero che ha una grande influenza politica: lo stereotipo che vuole il
taoismo un pensiero legato solo ad un discorso sull'armonia con il cosmo è solo
parzialmente esatto:
Liu Bang: fondatore della dinastia Han, è un popolano che diviene imperatore in seguito ad
una rivolta popolare da lui guidata. In queste rivolte tutto il pensiero taoista ha avuto un
importante ruolo.

Anche lo stereotipo di taoismo come dottrina eremitica, anti istituzionale, è inesatto:


Se è vero che in origine è rappresentato da individui isolati, col tempo nasce un
monachesimo taoista cinese, influenzato da quello indiano di tradizione buddhista.

Altri stereotipi riguardanti il rapporto confucianesimo/taoismo:


-prosaicità/misticismo
-obbedienza alle convenzioni/spirito di rivolta
-spirito gerarchico/egualitarismo
-maschilismo patriarcale/femminismo

Schematismi da rivisitare:
"bisogna salvare le grandi tradizioni dai loro interpreti, che spesso distorcono il messaggio
originario sottolineandone un solo aspetto e perdendo l'equilibrio."
Laozi e Zhuangzi: entrambi parlano di temi simili, ma in modalità differenti:
Opera di Laozi: caratterizzato da un linguaggio ieratico, poetico, evocativo.
Opera di Zhuangzi: caratterizzato da una grande ironia ->parabola del sogno della farfalla:
sono io che sogno di essere una farfalla, o è una farfalla che sogna di essere me?

Anche Mengzi e Xunzi sono autori molto diversi, e nonostante si riferiscano ad una stessa
tradizione culturale ne mettono in luce aspetti diversi.
Universo culturale e religioso cinese: non tende all'esclusione, ma alla reciproca inclusione e
al dialogo (nonostante sia improprio parlare di sincretismo).
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Hegel nella Filosofia della Religione parla di religione cinese come di "religione della misura"
Religione: istanza che permette di ordinare e armonizzare il mondo: comune appetizione
all'ordine e all'armonia.
Obiettivo: far convergere la santità interiore (ordinare se stessi) e la regalità esteriore
(ordinare il mondo), dunque istanza spirituale ed istanza politica sono strettamente
interconnesse: occorre governare se stessi e raggiungere un equilibrio interno prima di poter
controllare il mondo esterno.

Esistono istanze individualistiche anche all'interno del taoismo. Attilio Andreini scrive
un'opera su Yangzhou (o Yangzi), filosofo di cui non si conosce molto. Il suo pensiero è
sintetizzato dall'apoftegma "为我" "per me stesso", una celebrazione dell'autoconservazione:
egli era un teorico dell'individualismo e dell'egoismo etico.

Sia confucianesimo che taoismo vengono rivisitati nella contemporaneità: mentre nel
passato spesso essi erano connessi, nella modernità si tende a renderli separati, si tende ad
amplificare i fattori di divergenza di entrambi.
Istanza di armonia: si contrappone ad una realtà instabile, incerta, disordinata, violenta.

Relazionalità costitutiva:
-idea eminentemente relazionale di umanità
-relazione con il cosmo
-relazione fra esseri umani
-relazione tra maschile e femminile

Ognuno attraversa il 道, ma al contempo ne è attraversato. La via della saggezza ci propone


di riconoscere che siamo parte costitutiva della natura e dell'umanità: relazione tra viandante
e via.

人: essere umano, preso nella sua totalità, senza un genere definito.


仁: senso dell'umanità, benevolenza, ciò che rende l'uomo tale. Si comincia a parlare di
senso dell'umanità dopo che l'uomo smarrisce la propria virtù. La morale viene costruita
artificialmente dopo che l'uomo ha perso la propria virtù spontanea, carismatica.
Nel Laozi e nel Zhuangzi c'è una critica a tutto ciò che è artificiale, creato dall'uomo, si
propone un ritorno alla naturalità. Se la società cinese sente il bisogno di tematizzare il
rapporto natura-cultura e un ritorno alla natura ha un rapporto conflittuale e disarmonico con
l'artificio umano. Già in questo periodo si propone il ritorno ad una vita a contatto con la
natura, un impulso quasi "romantico".
Tema della montagna deforestata: già nei classici cinesi del IV secolo a.c.
Fino dall'antichità la Cina è un'area densamente popolata, già in questo periodo si denuncia
il comportamento insostenibile degli uomini nei confronti della natura, già in questo periodo il
rapporto della natura è ostile.
道: via, unità del processo naturale che include tutti gli esseri e genera costantemente la
vita, ma anche modi di agire, condotte, insegnamenti. Può anche avere l'accezione di vie
come "scuole filosofiche".
德: virtù, potenza, ma anche carisma della virtù. Essa non si impone con la forza, viene
accettato spontaneamente dagli uomini grazie alla propria forza carismatica.
L'essere umano deve conformare il proprio agire al modello della virtù.
Violenza: viene introdotta dall'uomo, non è naturale come la virtù.

Laozi (o 道德经): testo celeberrimo della tradizione taoista, ha molte versioni


forma del testo: poetica
Laozi: figura mitica, si raccontano leggende sul suo conto.
Secondo una tradizione il Buddha sarebbe lo stesso Laozi giunto in India. La Cina riconosce
il buddhismo come un pensiero straniero, ma profondamente intrinseco alla sensibilità
cinese.

Parole della saggezza: non fanno appello a qualcosa di estrinseco, ma a qualcosa che già fa
parte dell'animo di ogni uomo (in interiore hominum veritas). Sia il confucianesimo, sia il
taoismo, sia il buddhismo fanno riferimento ad una maieutica, al recupero di un elemento
profondamente radicato nell'interiorità di ognuno.

poema: stanze rimate e ritmate.


linguaggio paradossale: accosta i contrari.
linguaggio metaforico
alla base del poema c'è l'ineffabilità del 道
无为: il non agire, l'agire senza forza, così come fanno le forze della natura. Associato al
movimento ineluttabile ma non violento dell'acqua.

Ineffabilità della Via:


Non ne vediamo la forma
Non ne udiamo il suono
Eppure ne percepiamo l'ordine in ciò che si compie
Noi la chiamiamo la Via (道).

Neiye: testo adespota. Il titolo significa coltivazione interiore. Esso è il più antico testo del
taoismo, tratta di tecniche di coltivazione spirituale e psicofisica per recuperare il rapporto
con il 道.

Li Zehou (1930-2021): intellettuale e scrittore di età post-maoista, cerca di coniugare


confucianesimo puro e marxismo. Scriverà:
"Di primo acchito, confucianesimo e taoismo possono sembrare diametralmente opposti;
l'uno si impegna nel mondo mentre l'altro lo respinge...
In realtà si equilibrano e si compensano reciprocamente in molti modi...
Sono nozioni opposte che si sono fuse ed integrate nella psicologia degli intellettuali cinesi
nel corso della storia".

Misticismo naturalistico
Il moto del 道: Yin/Yang, complementarietà degli opposti. Il moto è unitario, ma si costruisce
tramite un rapporto dialettico tra gli opposti.

Ciascuna forza ha dentro di sé il germe della forza opposta. Durante l'inverno non c'è
vegetazione, ma i semi nascono in questo periodo, In ogni atto benefico c'è del male, e in
ogni atto malvagio c'è del bene. Entrambe le dimensioni si rapportano, comunicano ed
interagiscono in modo complementare, collaborano e si completano, entrambe sono
necessarie nella struttura del cosmo La percezione dell'uno che è animato da un movimento
binario si muove dalle pratiche di respirazione: le teorie taoiste vengono elaborate a partire
dalle pratiche concrete.

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