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Collegio dei Geometri di Alessandria

Collegio dei Geometri di Casale Monferrato


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CONVEGNO
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Riconfinamenti prima e dopo l'istituzione dei punti fiduciali


Alessandria, Venerdì 8 Ottobre 1999

Riconfinamenti prima e dopo l'istituzione dei punti fiduciali


Metodologie di Riconfinamento - Geom. Giovanni Mignacco
(testo completo dell'intervento)
Studio Tecnico Geom. Gianluigi Mignacco

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1 - Premesse

L'esperienza personale nel campo topografico catastale è maturata


attraverso la partecipazione alla formazione e all'aggiornamento delle mappe
seguenti:
¾ come dipendente di studi topografici, negli anni 1956-1959 in Lombardia,
comuni di San Giuliano Milanese, Crescenzago, Arcore, Biassono;
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¾ come studio associato, negli anni 1959-1965, comuni di Pontedilegno,


Malonno (alta Valle Camonica), Ostia Lido-Roma, Torino città, Verona città;
¾ come studio topografico proprio, negli anni 1966-1973, Firenze città (tre
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lotti per tre anni), Roma Fiumicino, Cinisello Balsamo, Catania Città, Prato
in Toscana.
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Mi sia concessa tale premessa, perché con questi lavori ho avuto modo di
assistere all'evoluzione delle tecniche di rilevamento e aggiornamento delle mappe

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catastali, fin dal lontano 1956 e per un arco di tempo di 44 anni.
Da quel periodo fino ai giorni nostri, l'evoluzione strumentale è stata a dir
poco rivoluzionaria. Con i primi tacheometri interamente meccanici, con letture
angolari di angolo e contrangolo, nonio A e nonio B, diritto e capovolto, la lettura
allo strumento sembrava una danza propiziatoria al "dio Termine" di romana
memoria. Questi lasciarono spazio ai più evoluti strumenti ottico - meccanici,
dotati di magnifiche ottiche con ingrandimento del cannocchiale di trenta diametri,
fino agli attuali distanziometri elettro - ottici, e da ultimo al rilievo satellitare
G.P.S.

2 - Attendibilità delle mappe


(questa esposizione contiene elementi da tenere presenti in sede di
riconfinamento)

Un giudizio sulla attendibilità delle mappe, sia all'impianto che in


aggiornamento, si esprime solamente sui lavori eseguiti direttamente. Per
formazione delle mappe ex novo, un esempio emblematico è la formazione della
mappa del comune di Firenze, negli anni 1968-1971. Riporto il verbale di collaudo
eseguito dall'U.T.E.:
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¾ errori riscontrati: nessuno


¾ parti della mappa corrette: nessuna
¾ il lavoro è meritevole di collaudo

Un giudizio sulle mappe all'impianto non può essere, mi sia perdonata la


battuta, che lapalissiano: se sono state rilevate bene sono buone, se sono state
rilevate male sono non buone.
Occorre inoltre tenere presente che le parti della mappa all'impianto hanno
una maggiore attendibilità di quelle introdotte con aggiornamenti antecedenti la
circolare 2/88.

3 - Aggiornamenti eseguiti per incarico dell'Amministrazione del Catasto

Gli incarichi di aggiornamento dei lotti di Ostia Lido (1965), Cinisello


Balsamo (1969) e Roma Fiumicino (1970), oltre all'aggiornamento vero e proprio,
PREVEDEVANO il controllo di tutti gli aggiornamenti eseguiti dall'Ufficio e dai liberi
professionisti fino al momento stesso dell'aggiornamento.
Per l'esecuzione del primo Lotto (Ostia Lido) fu concordato con l'U.T.E. di
Roma l'impiego sperimentale dei P.S.R., esteso poi all'aggiornamento di Cinisello
Balsamo e di Roma Fiumicino.

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Per l'aggiornamento con l'istituzione dei P.S.R.- si operò nella maniera di
seguito descritta, la cui conoscenza ci sarà di ausilio nell'esposizione dei vari
metodi di riconfinamento.
Strumentazione impiegata:
¾ tacheometro teodolite con lettura angolare a stima dei 10cc, cannocchiale a
30 ingrandimenti, fili del reticolo con spessore inferiore ai 2cc;
¾ stadia a doppia graduazione con "taccatura" nera in campo bianco, tale da
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consentire la lettura in campo bianco sia per i pari che per i dispari, dotata
di livella torica.
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La strumentazione descritta, unitamente agli accorgimenti sopra esposti,


consente di rispettare le seguenti tolleranze, in seguito adottate ufficialmente con
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l'istituzione dei P.S.R (circolare 66/1970 e DM 50/1972):


¾ tolleranza angolare: 2*n^1/2
¾ tolleranza lineare: 0.02*l^1/2

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Il lavoro di aggiornamento prevedeva:
1. la copertura dell'intera zona da aggiornare con una rete di
poligonazione vincolata ai punti trigonometrici;
2. le poligonali includevano i P.S.R., scelti principalmente tra spigoli di
fabbricati posti a una distanza di 250, 300 metri;
3. con un primo calcolo della poligonale si definivano le coordinate
analitiche dei P.S.R.;
4. queste si confrontavano con le coordinate grafiche degli stessi punti,
ricavate dalla mappa all'impianto: i punti cui corrispondevano
scostamenti inferiori alle tolleranze sopra esposte venivano adottati,
mentre quelli fuori tolleranza venivano scartati, procedendo al
rilievo ex-novo della zona interessata;
5. fatta la selezione dei punti, si procedeva ad un secondo calcolo,
mantenendo lo stesso impianto angolare e compensando linearmente
su ogni P.S.R.

Vantaggi del sistema:


1. rete di poligonazione perfettamente orientata con i trigonometrici;
2. controllo delle coordinate grafiche dei P.S.R.;
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3. verifica della congruenza tra la mappa all'impianto e la nuova rete di


aggiornamento.

Risultati:
Gli aggiornamenti già eseguiti dall'Amministrazione o dai Liberi
professionisti sono stati rilevati dal mio studio completamente ex novo; rispetto al
nuovo aggiornamento hanno presentato scostamenti dal metro ai tre metri.

Conclusioni:
Se per la formazione della mappa esistono normative e istruzioni che
prevedono ogni minimo dettaglio, per quanto riguarda l'aggiornamento non sono
state predisposte norme sufficientemente adeguate. Si pensi che in sede di
aggiornamento, anche da parte dell'Amministrazione sono state tracciate poligonali
vincolate a punti grafici non controllati, e quel che è peggio a punti di
orientamento grafici a distanza anche di 80 metri, con chiusure angolari che si
potevano "aggiustare" a piacimento, con i risultati che abbiamo menzionato.
In conclusione si è pensato più alla forma che alla sostanza.

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4 - Riconfinamenti

4.1 - Premessa

I riconfinamenti, prescindendo dalle metodologie che si vorranno adottare,


devono essere preceduti dalle seguenti operazioni:
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1. in campagna, ove deve avvenire il riconfinamento, mediante un attento


sopralluogo, si opererà la scelta preventiva dei punti di appoggio, assicurandosi poi
che appartengano alla mappa all'impianto;
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2. reperimento presso l'U.T.E. delle coordinate dei punti d'appoggio,


ricavandole esclusivamente dai fogli all'impianto.
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Per i punti di appoggio NON DEVE ESSERE FATTO IL MACROSCOPICO ERRORE


di adottare le coordinate ricavate dalla TAF dei punti di Pregeo. Si deve in tal senso

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dimenticare in assoluto l'esistenza del programma Pregeo.
Al riguardo si ritiene utile citare una puntuale osservazione di Pier Domenico
Tani, al congresso di Rimini del 5/12/97:
(...) si continua ancora, dopo dieci anni, ad usare nelle riconfinazioni le
coordinate della TAFF dei P.F. con codice maggiore di nove, e quel che è peggio
anche con successo.
Certo!!! Quale giudice non si farebbe convincere da un "tecnico" che scriva,
nella propria relazione, "mi sono basato sulle coordinate numeriche dei punti
fiduciali rilasciate ufficialmente dall'U.T.E.... mentre... il mio antagonista ha
utilizzato le coordinate da lui stesso desunte graficamente sulla mappa.
Siamo a questi livelli.
Sarebbe opportuno che l'U.T.E. si attivasse per apporre la seguente
annotazione sulle visure dell'estratto dell'elenco dei punti fiduciali:
AD ESCLUSIONE DEI PUNTI FIDUCIALI CON CODICE INFERIORE A NOVE(), LE
COORDINATE DEI P.F. NON SONO CONGRUENTI CON LA MAPPA VIGENTE.

4.2 - Riconfinamenti della mappa vigente all'impianto, comprese le linee


generate da tipi anteriori alla circolare 2/88
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Le metodologie ricorrenti e proposte sono le seguenti:

1. metodo della poligonale vincolata agli estremi su punti grafici con


orientamento su punti distanti, in genere Trigonometrici;
2. metodo dei fuoricentri orientati su punti di orientamento distanti, specie
Trigonometrici;
3. metodo della poligonale fra punti trigonometrici, per la selezione e il
controllo dei punti di riferimento;
4. metodo delle rototraslazioni.

4.2.1 - Metodo della poligonale vincolata agli estremi

Tale metodo, che è il più usato e ricorrente, consiste nel tracciamento di


una poligonale costituita da un certo numero di vertici, vincolata agli estremi, con
chiusura angolare su punti distanti (in genere trigonometrici).
E' un metodo valido quando la poligonale chiude con errori accettabili.
Quando invece la poligonale presenta errori di chiusura fuori tolleranza, un
rilevatore potrà porsi questa domanda:
l'errore l'ho fatto io anche se dispongo di strumenti che misurano il
millimetro, oppure l'errore è della mappa? Quale è l'errore dei punti?

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Con questa metodologia non si può rispondere alla domanda. Infatti l'errore
di chiusura di una poligonale vincolata agli estremi è la somma effettuale
probabilistica di due errori: quello intrinseco, relativo al rilievo locale, e quello
estrinseco, relativo alla mappa.
Pertanto, in caso di sostanziali errori si dovranno adottare i metodi e le
procedure relative ai punti 4.2.3 e 4.2.4.
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4.2.2 - Metodo dei fuoricentro multipli con orientamenti distanti


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Per riconfinamenti di limitata entità, tali da richiedere una sola stazione o


al più due, questo metodo è il più pratico.
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Dalla stazione si battono i punti di riferimento C1, C2, C3, ..., Cn, e uno o
più punti di orientamento. I Risultati dei calcoli saranno tante coppie di coordinate
quanti sono i punti di riferimento. La stazione avrà le coordinate risultanti dalla

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media ponderale delle coppie di coordinate derivate da ogni singolo punto. Il peso
da applicare a ciascuna coppia, sarà l'inverso della distanza tra ciascun punto e la
stazione.
Nel caso in cui gli scostamenti tra le diverse coordinate della stazione
dovessero risultare contenuti entro il graficismo (30-40 cm), si potrà procedere alla
media aritmetica.
Definite le coordinate della stazione si procederà al tracciamento per
trasporto polare dei punti da riconfinare.

4.2.3 - Metodo della poligonale vincolata a punti trigonometrici per la selezione


e l'individuazione dei punti di riferimento

Questo metodo, già adottato in occasione di aggiornamenti e già citato in


questa relazione, può essere esteso alle situazioni di seguito esposte:
a. poligonale che non chiude fra due punti;
b. differenze di coordinate per punti sul confine fra due fogli di mappa;
c. per selezionare preventivamente punti di riferimento sui quali dovrà
essere appoggiato un sistema finalizzato al riconfinamento;
d. in tutti i casi in cui si verifichino discordanze sui punti scelti e si
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manifesti la necessità di rintracciare termini interrati.

Tale metodo è essenzialmente finalizzato alla ricerca e selezione dei punti.


Il riconfinamento vero e proprio potrà essere effettuato con le procedure descritte
ai punti 4.2.1, 4.2.2 e al successivo punto 4.2.4, con la preventiva individuazione
dei punti di appoggio mediante la metodologia già adottata per la selezione e la
individuazione dei P.S.R. indicata al punto 3.

4.2.4 - Metodo delle rototraslazioni

Le rototraslazioni, usate in sequenza, sono tre:

a) Rototraslazione baricentrica rigida.


· consente l'inserimento del sistema rete nel sistema locale in caso di
riconfinamenti;
· consente l'inserimento del sistema locale nel sistema rete in caso di
aggiornamenti.
E' caratterizzata dai seguenti legami:
· sostituzione dei baricentri;
· angolo q (Teta) risultante da media ponderale (rotazione angolare);
· fattore di scala predeterminato e pari a 1.
I due sistemi conservano ciascuno la loro dimensione e la loro forma.
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b) Rototraslazione baricentrica isotropa.
· Consente l'inserimento del sistema rete nel sistema locale: il sistema rete
mantiene la sua forma e acquista la dimensione media del sistema locale,
nei casi di riconfinamento;
· consente l'inserimento del sistema locale nel sistema rete: il sistema
locale mantiene la sua forma ed acquista la dimensione media del sistema
rete: nei casi di aggiornamento della mappa.
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La rototraslazione baricentrica isotropa ha i seguenti legami:


· sostituzione dei baricentri;
· angolo q (teta) risultante da media ponderale (rotazione angolare);
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· fattore di scala l (lambda).


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c) Rototraslazione baricentrica omografica.


· consente l'inserimento del sistema rete nel sistema locale: il sistema rete
acquista forma e dimensione del sistema locale, in caso di riconfinamenti;

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· consente l'inserimento del sistema locale nel sistema rete: il sistema
locale acquista forma e dimensione del sistema rete, in caso di
aggiornamenti.

4.2.5 - Considerazioni di carattere pratico

Il metodo delle rototraslazioni, per la sua complessità di soluzione,


presuppone chiaramente l'impiego di un programma di calcolo.
Immaginiamo di operare al calcolatore. In campagna abbiamo già rilevato i
punti di riferimento con un sistema locale iperdeterminato compensato
intrinsecamente (poligonale ad anello, poligonale con punti ribattuti).
Carichiamo ordinatamente per ogni punto di appoggio le coordinate del
sistema locale rilevato e quelle del sistema rete. "Clicchiamo" su ESEGUI
ROTOTRASLAZIONE BARICENTRICA RIGIDA, ed il programma visualizza le coordinate
trasformate, nonché gli scarti rispetto all'altro sistema.
Si è in grado a questo punto di verificare se esistono scarti abnormi dovuti a
errori sia del rilevatore che della mappa, eliminando eventualmente i punti ritenuti
non validi.
Quindi si "clicca" su ESEGUI ROTOTRASLAZIONE BARICENTRICA ISOTROPA, ed
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il programma visualizza le coordinate trasformate mediante rototraslazione


isotropa, nonché gli scarti rispetto all'altro sistema.
A questo punto siamo in grado di mettere in evidenza l'errore estrinseco
della rete, confrontandolo con quello intrinseco del rilievo locale, se rilevato con le
caratteristiche di iperdeterminazione come sopra consigliato.
Gli errori intrinseci ed estrinseci si possono ora evidenziare nella relazione di
riconfinamento, da redigere specialmente in sede di contenzioso.
Si potranno quindi caricare le coordinate dei punti da riconfinare, e si
cliccherà su ESEGUI ROTOTRASLAZIONE OMOGRAFICA. Il calcolatore evidenzia le
coordinate rototraslate nel sistema locale, compensate secondo il tipo della
rototraslazione omografica.
In campagna si potranno quindi tracciare per trasporto polare, dalle stazioni
del rilievo, i punti così ottenuti.

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5 - Riconfinazione di tipi di frazionamento e di aggiornamento eseguiti secondo
la circolare 2/88

Il riconfinamento di elementi generati da T.F. circ. 2/88, si rende in genere


necessario quando, per cause esterne, vengono sradicati tutti o in parte i punti
materializzati sul terreno, ivi comprese le stazioni generatrici del rilievo.
In questo caso occorrerà rifare completamente il rilievo di collegamento al P.F.,
posizionando le stazioni in prossimità dell'oggetto da ripristinare.
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Occorre pertanto rielaborare:


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1. il libretto originale in coordinate locali, prescindendo dalla quota altimetrica e


dalla Est Media: la prima per evitare la riduzione all'ellissoide, la seconda per
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evitare la riduzione al piano conforme di Gauss nel caso di coordinate Gauss-Boaga;


fare la rototraslazione rigida con Pregeo, individuando il punto origine e il punto
orientamento;

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2. elaborare il secondo libretto originale (quello di riconfinamento): fare la
rototraslazione rigida con Pregeo, avendo come punto origine e punto
orientamento le stesse coordinate del primo libretto.
Avendo operato nel modo sopra descritto, i due sistemi sono resi congruenti e
permettono pertanto il procedimento di riconfinamento per trasporto polare dalle
stazioni prescelte.

6 - Considerazioni finali

Operando un riconfinamento di linee della mappa vigente (ante circolare 2/88)


bisogna assolutamente, come già detto, evitare di utilizzare le coordinate dei P.F.
ricavate dalla TAF di Pregeo, poiché i reiterati rilievi dei triangoli fiduciali non
migliorano le coordinate dei P.F., ma verificano solamente le distanze tra i P.F.
stessi.
Un suggerimento agli operatori del settore: diffidare dei programmi che
trasformano gli elementi grafici della mappa digitalizzata in libretti originali per
Pregeo. Infatti in questi casi i triangoli fiduciali risulteranno congruenti, in quanto i
lati tra i vari P.F. sono stati ricavati dalla TAF, ma non ci sarà mai corrispondenza
tra l'oggetto del rilievo ricavato graficamente e i P.F. stessi.
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Bibliografia

¾ Collegi dei Geometri dell'Emilia Romagna - Determinazione di confini:


efficacia, limiti e futuro dell'impiego dei P.F. - Atti del convegno di Rimini,
5 dicembre 1997 - Maggioli Editore - 1999
¾ Collegio dei Geometri della provincia di Firenze - Angelo Pericoli -
Complementi di Topografia: lezioni svolte nei corsi di aggiornamento -
Firenze - 1981

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