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Con il termine di "Storia", nella sua più ampia accezione, si intende il complesso di tutte le vicende e

trasformazioni accadute, note ed ignote, che si sono verificate nell'ultima piccolissima parte del
passato. La Storia infatti non corrisponde a tutto il passato compreso tra la supposta origine
dell'Universo (o della Terra) e il presente (13, 7 miliardi di anni), ma a quella sua piccola frazione (circa
50.000-100.000 anni) in cui si è avuta la presenza umana su questo pianeta. Per capirne le proporzioni,
se tutto il passato corrispondesse a 24 ore, la storia occuperebbe solo gli ultimi 6 decimi di secondo.
Purtroppo è diffusissima la supposizione errata che la Storia inizi con l'invenzione della scrittura, che in
realtà è solo il passaggio tra Preistoria ed Età Antica. In realtà quell'evento non ha alcun significato
universale, dato che riguardò solo le culture che ne furono influenzate nell'area euroasiatica. L'errore
deriva da una persistente visione eurocentrica che ha diviso la storia in periodi (periodizzazione) e che
ha scelto come evento di passaggio tra la prima parte della Storia (la Protostoria) e l'Età Antica per
l'appunto l'invenzione della scrittura. In tal modo si escluderebbero dalla Storia non solo la Preistoria,
ma tutti i popoli degli altri contesti e tutti coloro che non hanno utilizzato per millenni la scrittura. In
proposito vale ancora la metafora efficace di Marc Bloch: "Lo storico è come l'orco della fiaba: là dove
fiuta odore di carne umana, là sa che è la sua preda."[5]
La storia così intesa come insieme di eventi, è oggettiva, dato che tutti i fatti, noti e ignoti, che la
compongono, cambiano la realtà precedente e sono irreversibili e irripetibili.
Volendo suddividere i fatti che la compongono, si possono individuare:

 gli eventi: avvenimenti di breve o brevissima durata che il più delle volte hanno un'incidenza
limitata, ma che a volte possono avere anche portata e ripercussioni molto persistenti
(terremoti, cataclismi, grandi battaglie);
 i fenomeni: andamenti che si svolgono durante periodi più lunghi, estesi almeno nell'arco di
una generazione. Tendenze e svolgimenti di portata ampia che si svolgono prevalentemente in
campo economico, sociale, demografico, culturale;
 le evoluzioni: trasformazioni di lunghissima durata e portata amplissima. Si estendono oltre le
singole epoche storiche e a volte risalgono anche a tempi precedenti alla comparsa dell'uomo
(mutazioni astronomiche, geologiche, climatiche, ecc.).
La storia procede per processi di trasformazione, o evolutivi, attraverso una transizione continua, in cui
evoluzioni, fenomeni ed eventi, motivazioni e accidentalità, fattori ambientali e umani, contrasti e
coincidenze si intrecciano, si urtano, rimbalzano, si deformano, scompaiono e riappaiono, influenzati da
rapporti di causalità, come dalle perturbazioni della causalità e si attuano secondo svolgimenti previsti e
imprevedibili. Tutto ciò confluisce a formare delle congiunture, in altre parole quelle combinazioni
eterogenee di situazioni e di fatti che, proprio per la loro complessità interna sono irripetibili. Ogni
periodo della storia può essere visto come la combinazione di un'ampia gamma di concomitanti
condizioni, circostanze, fattori, andamenti e variazioni di origine remota, recente o contemporanea. [6]

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