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RIFLESSIONI >02

VENDERE
O “FARSI COMPRARE”?
Quando i risultati calano,
l’unico rimedio al pessimismo
Walter è il cambiamento. Non del
SILVANO
mercato, ma di noi stessi.
Coltivato con entusiasmo,
“spronato” e non frenato
dalla paura, stimolo di
soluzioni creative.

L
Allora il cliente ci sceglierà
e vendite calano: colpa
della crisi?
Leggendo i tanti artico-
li che parlano di vendita,
forse vi sarà successo di
pensare: “Sì, va bene tut-
to, le considerazioni teo-
riche sulle tecniche da
utilizzare, la comunica-
zione verbale e non ver-
bale con il cliente, il coaching... ma i problemi
sono altri!”. Riuscire a superare i mille proble-
mi quotidiani, trasformare un cliente “difficile”
in un interlocutore cortese, e rendere “interes-
sante” il proprio prodotto/servizio sono forse i
minori degli ostacoli!
Tutti condividiamo la convinzione che siamo
soprattutto noi a poter determinare il successo
TATIANA ZAGHET

o l’insuccesso nella nostra attività di vendita.


Allo stesso modo riconosciamo che il più delle
volte la responsabilità degli scarsi risultati di
vendita non siano imputabili a fattori esterni,
ma anche e soprattutto alle complicazioni che
nascono quando si tratta di trovare nuove idee
per gestire i momenti più impegnativi del mer-
cato.
In tempi di crisi c’è sempre qualcuno che ri-
esce comunque a garantirsi un certo volume
di vendita o paradossalmente ad aumentare le
vendite. Si potrebbe dedurre allora che vendito-
ri si nasce, e che nel 2011 il mercato sarà meno
complicato di quello che si teme unicamente
per pochi eletti baciati dalla fortuna. In realtà
in ogni professione (pensiamo alle prestazioni
di un atleta) le cause di minor successo pos-
sono essere di tipo oggettivo ma anche di tipo
emotivo, e quindi sarebbe importante riuscire
a comprendere quali siano quei “servocoman-
di”, quei meccanismi presenti nel nostro cer-
VENDERE

vello che ci impediscono di raggiungere i nostri


obiettivi.
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CHI È
così: la paura è il primo stimolo che ci induce

...
a spronare la nostra “immaginazione” e la no-
Walter
stra necessità di re-agire. È ciò che ci spinge
S
unico d ILVANO È a a non accontentarci dei risultati ottenuti nel
e m
società llo Studio Ma ministratore 2010. Chi “si crogiola” nei propri successi sta
di cons rio Silv
per le ulenza an
ris e form o, mettendo in seria discussione la riuscita della
to di rife orse umane azione
propria attività di vendita per il 2011. Provate a
ri da
crescit mento per le 50 anni pun
a e -
ment e professionale sigenze di vederla in questo modo.
del pers del ma
svolto onale d nage-
im
nei sett portanti attiv i vendita. Ha Le “insidie” della routine
ori dell ità com
ziaria e a cons mercia Come se non bastasse, un altro sottile anta-
d ule li
si occu ei beni di larg nza finan-
pa o cons gonista del nostro successo è la routine, che
Fa part di formazio umo e
e ne dal
Forma dell’Associa 19 “si insinua” nelle nostre attività rendendo tutto
tori (AIF zione It 84.
). aliana monotono e opaco.
Spesso si camuffa dietro all’alibi dell’orga-
nizzazione (“Il lunedì faccio questo, il martedì
quest’altro...”), facendoci diventare ripetitivi
nell’approccio con il cliente e spersonalizzando
il nostro lavoro.
Uscire dagli schemi in un mondo che cam-
Pessimismo “a effetto boomerang” bia a ritmi sempre più veloci è il segreto per
Nella mia attività di formatore constato ogni differenziarsi. Saper riconoscere le proprie
giorno come molti venditori si accaniscano nel difficoltà, ma soprattutto saper valorizzare i
trovare gli impedimenti “responsabili” del pro- propri “talenti” dimostra un’apertura mentale
prio insuccesso, cedendo così alla tentazione di e un’intelligenza che rinvigoriscono lo spirito
perdersi in continue, seppur talvolta giustifica- di iniziativa.
bili, lamentele. Intanto il mercato va avanti e
cambia (siamo fuori dalla crisi?), e se vogliamo Spettatore, perdente o vincente?
diventare dei “protagonisti”, dobbiamo costan- Vendere è un’attività squisitamente emozio- I vostri clienti
temente “vivere per il cambiamento e di cam- nale, e i due principali attori, il venditore e il più insoddisfatti
biamento”. cliente, cambiano e si trasformano nel tempo, a sono la vostra
Ricordo sempre la frase che Will Smith dice seconda delle circostanze e dello spazio. più grande
al figlio nel film Alla ricerca della felicità: “Non Nella vendita, come nella vita, possiamo ap- fonte di appren-
permettere mai a nessuno di dirti che non puoi partenere alle seguenti tre categorie:
dimento.
cambiare, perché coloro che ti diranno che non 1. Gli spettatori: vivono guardando al passa-
sarai in grado di fare quella cosa, sono i primi to, evitando di entrare nell’“arena” del mercato (Bill Gates)
che non ci riescono!”. L’unico cambiamento su per paura di essere respinti. Preferiscono non
cui abbiamo il più grande potere di azione è il mettersi in discussione, e osservano quello che
cambiamento di noi stessi: significa focalizza- fanno gli altri senza avere potere sul presente.
re l’attenzione, una volta di più, sui fattori che 2. I perdenti: sono quelli che non vincono
possono aiutarci a non essere i nostri peggiori mai perché preferiscono muoversi imitando chi
nemici, a non innescare i meccanismi dell’au- hanno vicino. In questo modo vogliono assicu-
to-sabotaggio. rarsi di raggiungere gli stessi risultati o di es-
Tutta la nostra vita, e i nostri relativi com- sere in linea con i budget richiesti dall’azienda.
portamenti, sono sempre condizionati da pre- Gli appartenenti a questa categoria non amano
concetti che abbiamo su di noi o sui nostri sottoporsi ad autocritica.
clienti: quante volte pensiamo che “tanto non 3. I vincenti: sia nel privato che sul lavo-
comprerà mai” o che “quel prodotto sarà diffici- ro non temono di mettersi in discussione. Si
le da vendere”? E ogni volta queste convinzioni fissano obiettivi ben determinati e cercano di
“a effetto boomerang” ci impediscono di agire perseguire lo sviluppo del proprio talento.
per migliorare, e così facendo non ci lasciano L’atteggiamento chiave del loro successo con-
tentare nuove strade né trovare soluzioni crea- siste nel dedicare continua attenzione alle novi-
tive. Essere schiavi delle proprie esperienze è, tà. Questi soggetti “insegnano” che l’autorealiz-
quasi sempre, il primo vero ostacolo al nostro zazione e il successo non saranno a portata di
successo. mano se si continua a “piangere” sulle occasio-
ni mancate e sulle doti che non si possiedono.
Paura: nemica o alleata?
Il cambiamento ha un secondo nemico: il ti- Chi sei e cosa vuoi diventare?
more di non farcela, di non essere più “interes- Due sono, allora, le domande chiave da porsi:
santi” per il cliente. 1. Dove sono?
Quando mi chiedono come si fa a non pro- 2. Dove sto andando?
vare emozioni negative, la risposta che do Bisogna avere un visione chiara di dove sia-
solitamente è: «Meno male che coloro che si mo (la fotografia attuale della nostra competen-
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occupano di vendita possono ancora provare za/capacità) e poi sapere dove vogliamo arri-
paura». Può sembrare un controsenso, ma è vare. Come recita una frase, “se non so dove
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andare, qualunque strada va bene, così come persona, più grande è la partecipazione che si
qualunque vento va bene in mare per non ar- manifesta verso l’esterno.
rivare da nessuna parte”. Ma procedere senza Come si possono attrarre gli altri verso di
una direttiva alla lunga si traduce in uno spre- noi? Oltre alle attitudini individuali e profes-
co di energie. sionali non deve mai mancare una buona dose
Occorre stabilire obiettivi chiari, per stimo- di passione. Di solito cerchiamo il modo di im-
lare comportamenti e azioni di vendita mirati: pressionare i nostri clienti; rimaniamo invece
il successo richiede qualcosa di più di senti- “impressionati” noi dal loro mondo, dai loro
menti e desideri vaghi. Chiediamoci: quale bisogni, dai loro problemi e dai loro obiettivi!
professionista della vendita voglio diventare? Sono i clienti che ci circondano che ci posso-
Costruiamo una visione che orienti i nostri no aiutare a raggiungere lo scopo, sono loro
pensieri. che ci accompagnano nel nostro viaggio verso
Fingere di condividere i progetti di chi ci sta il successo.
vicino non serve, perché difficilmente li mette-
remo in pratica. Prendiamo invece una matita, Qualche proposito, dunque, per questo
e mettiamo per iscritto i nostri propositi per 2011? Accettare la sfida di un cambiamento di
l’anno che è iniziato. Una volta che li avremo noi stessi; rifiutarci di diventare dei “venditori-
ben stampati nella mente, forse stimoleremo dinosauro”, che, non sapendo gestire i muta-
nuove idee! È un’abitudine che può far sorri- menti, rischiano di estinguersi, e impegnarsi
dere, ma credetemi, il solo fatto di mettere nero invece a corrispondere al ritratto del “vendi-
su bianco le mete future ci permette di iniziare tore-camaleonte”, che sa calibrare il proprio
un nuovo progetto. modo di porsi verso la professione e i clienti a
seconda delle necessità.
Non impressionare, ma essere impressio- Il vero segreto non è solo quello di trovare
nati nuove idee per vendere di più e meglio, ma di
Ma non basta. Mi ha sempre colpito una ri- fuggire anche da quelle vecchie.
flessione: “Il vero segreto del successo è l’entu- Proviamo a domandarci qual è l’ultima cosa
siasmo!”. Le persone vengono attratte da coloro che abbiamo fatto la settimana scorsa e che
che provano interesse verso il proprio lavoro e non vogliamo più fare. E ancora: quale sarà
soprattutto verso gli altri, perché l’entusiasmo quella cosa nuova, diversa, stimolante che fa-
è contagioso: maggiore è l’entusiasmo di una remo per prima la settimana prossima?

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Sebastiano Zanolli
“Dovresti tornare
a guidare il camion Elvis”
Puntare sul proprio talento
quando tutto sembra non funzionare
Nota introduttiva di Donatella Rettore
Nel 1954 il talent scout di una radio americana parlò
così a un aspirante musicista: «Stammi a sentire,
ragazzo, non andrai da nessuna parte. Torna pure
a guidare i camion!». Quel ragazzo che fortunatamente
non andò a guidare i camion era Elvis Presley.
Da questo episodio prende le mosse il nuovo libro
di Sebastiano Zanolli, una riflessione viscerale
sulle attitudini che molti di noi possiedono allo stato
potenziale ma che necessitano di due ingredienti:
la passione (che, scissa dal talento, è pura velleità)
e l’investimento (senza del quale il talento si riduce
a occasione perduta).

112 pagine, € 15,00, (e-book € 12,00)

Sebastiano Zanolli è un manager atipico. Alla profonda conoscenza


FrancoAngeli delle imprese e del mercato, che lo ha condotto a importanti incarichi dirigenziali,
Management unisce infatti doti personali per le quali è apprezzato come formatore, coach,
Le conoscenze per innovare relatore, consulente, opinionista. La sua attività di divulgatore si è espressa
anche attraverso libri, divenuti presto best seller.
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