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Introduzione: Breve nota su questo libro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

Capitolo 1: Chi sono gli angeli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6


Capitolo 2: I nostri cari defunti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
Capitolo 3: Messaggi dai bambini in Paradiso . . . . . . . . . . . . . 30
Capitolo 4: Come sapere se sono davvero i tuoi angeli
o se è solo la tua immaginazione . . . . . . . . . . . . . . 37
Capitolo 5: Come percepire la presenza dei tuoi angeli . . . . . . 50
Capitolo 6: Come riconoscere e ricevere idee divine
e pensieri profondi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64
Capitolo 7: Come sentire i tuoi angeli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80
Capitolo 8: Come vedere i tuoi angeli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 90
Capitolo 9: Ricevere messaggi dai tuoi angeli . . . . . . . . . . . . 110

Postfazione: Lascia che il Cielo ti aiuti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 119

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Prefazione
per la nuova edizione italiana

M
olto tempo fa, ho espresso la preghiera di riuscire a
insegnare tutto sugli angeli in Italia. Resto sempre
molto colpita dalla comprensione e dalla connes-
sione degli italiani con il regno angelico. Dopo tutto, angeli e
cherubini sono raffigurati regolarmente nell’arte, nell’architet-
tura e persino nella moda italiane. Mentre tieni questo libro tra
le mani, la mia preghiera viene esaudita. La mia connessione
con gli angeli ora è unita alla tua, e insieme aiutiamo il mondo
a essere più consapevole e in armonia con il volere di Dio che
ci sia pace sulla Terra per tutti noi.

Con amore, Doreen

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Introduzione

Breve nota su questo libro

I
l presente volume è una lettura fondamentale per gli allie-
vi dei miei seminari, in quanto parte integrante della loro
certificazione di esperti in materia, e per tutti gli appassio-
nati di angeli. Qui trovi spiegate le tecniche da utilizzare per
entrare in contatto con i tuoi angeli e per comunicare con loro.
Ho una visione precisa del futuro del nostro mondo, ed è
decisamente positiva. Ciascuno di noi darà ascolto alla bene-
vola guida degli angeli, e così saremo tutti più tranquilli, più in
salute e più felici. Da ex psicoterapeuta posso dire di aver capi-
to che parlare con i propri angeli custodi è il metodo più effi-
cace per raggiungere la pace interiore e la felicità. Le loro doti
di guarigione superano le metodologie terapeutiche inventate
dall’uomo che ho appreso durante i miei studi universitari o
la mia carriera professionale. Mi auguro di cuore che tutti si
prendano il tempo necessario per ascoltare i propri angeli.
Dal 1995 tengo seminari in tutto il mondo su come ascol-
tare, connettersi e guarire con gli angeli. Questo libro è il ri-
sultato delle esperienze che ho vissuto insegnando a persone
di ogni provenienza ed età. Ho capito che chiunque è in grado

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di ascoltare gli angeli, basta solo avere fiducia e smettere di
dubitare. Se seguirai i metodi che spiego qui, riuscirai a farlo
anche tu.
Il mio spirito ti accompagnerà passo dopo passo!

Con amore e con la benedizione degli angeli,


Doreen Virtue

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 CAPITOLO 1 

CH I SONO
GLI ANGELI

L
a parola angelo significa “messaggero”. Gli angeli conse-
gnano agli esseri umani i messaggi da parte del nostro
Creatore. Sono doni inviati da Dio per aiutarci a ricor-
dare la nostra natura divina, di essere amorevoli e gentili, per
farci scoprire e mettere a frutto le nostre doti per il bene del
mondo intero e per tenerci al sicuro finché non sarà la nostra
ora. Ci fanno da guida anche nelle relazioni, nella salute, nella
carriera e persino nelle finanze.
I tuoi angeli sono con te per portare l’armonia, realizzando
così il progetto di Dio. Ti aiutano a tranquillizzarti, perché, una
persona alla volta, si può giungere a portare la pace nel mondo.
Ecco perché desiderano assisterti in ogni modo possibile per
farti raggiungere la serenità. Non li disturbi né sprechi il loro
tempo se gli chiedi dei “piccoli” favori. Sanno benissimo che
spesso le preoccupazioni minori si sommano ai problemi più
grandi, per questo è un piacere per loro aiutarti a superare gli
ostacoli che incontri sul tuo cammino.
Benché sia vero che le sfide fanno crescere, gli angeli dicono
che la pace interiore porta a una evoluzione ancora maggiore.
Se siamo calmi, le nostre giornate e la nostra creatività sono

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più aperte al servizio degli altri, e il nostro corpo funziona in
modo sano. Le nostre relazioni sbocciano e fioriscono, e noi
diventiamo esempi viventi dell’amore di Dio.
Di quando in quando mi capita di ricevere una lettera di
qualcuno che mi accusa di adorare gli angeli. Di solito l’autore
della lettera tiene a sottolineare che la nostra adorazione do-
vrebbe essere riservata solo a Dio.
Io rispondo sempre allo stesso modo: con amore. Tutti
commettiamo l’errore di dare per scontato qualcosa riguar-
do a un’altra persona, senza esserci presi la briga di verificare.
Chiunque abbia letto i miei libri, ascoltato i miei programmi
radiofonici o partecipato ai miei seminari può confermare che
sottolineo sempre che tutta la gloria va resa a Dio. Gli angeli
non vogliono assolutamente essere adorati. E io non ho mai
suggerito di farlo.
Detto questo, ricorda sempre che Dio è ovunque. Il Divi-
no è dentro di te, dentro di me e sicuramente dentro a tutti
gli angeli. A quelli che si trovano in disaccordo con le reli-
gioni organizzate questo discorso non piacerà. Magari una
donna è stata abusata dal padre, e quindi ora rifiuta tutte le
figure paterne, persino Dio. (Ma è ovvio che Dio è una fi-
gura androgina ed è al contempo il nostro Padre e la nostra
Madre spirituale, anche se sto usando pronomi maschili per
evitare di dover ricorrere ogni volta all’alternativa Lui/Lei.)
Oppure un membro di una religione organizzata ha fatto del
male a qualcuno, che ora rifiuta tutto ciò che ha a che fare
con la fede, persino i propri angeli e gli spiriti guida. O po-
trebbe darsi che qualcuno trovi illogico il concetto di Divino
e quindi smetta di pensare alla spiritualità. C’è chi si sente in
colpa per il proprio stile di vita e dentro di sé teme che Dio
possa “punirlo”, così prova a reprimere ogni consapevolezza
dell’esistenza di un Potere Superiore. Oppure qualcuno teme
che Dio potrebbe controllarlo, spingendolo verso uno stile di
vita privo di divertimento.

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Alcune persone mi chiedono se sia giusto provare a rivol-
gersi direttamente a Dio o agli angeli, o se invece sia blasfemo.
Io raccomando sempre di seguire le proprie convinzioni perso-
nali. Ma se Dio, i maestri ascesi e gli angeli sono davvero una
cosa sola, perché dovrebbe essere sbagliato parlare direttamen-
te con loro? Non si tratta forse semplicemente di accettare un
dono che ti è stato concesso dal Paradiso? Non è come se tu e
i tuoi angeli cospiraste contro Dio. Gli angeli (così come il tuo
Io Superiore) non sfiderebbero mai il volere di Dio, perciò non
c’è pericolo che tu possa sbagliare.
Gli angeli sono consapevoli delle tue illusioni di paura, ma
conoscono anche la verità dell’amore Divino. Dio, essendo
amore puro, conosce solo l’amore. Il Creatore sa riconoscere
quando la tua coscienza si allontana da Lui perché stai fa-
cendo un brutto sogno, ma non può saperne il contenuto. Se
fosse così, significherebbe che Dio non è fatto al cento per
cento d’amore.
Gli angeli sono un ponte tra la verità e l’illusione da incubo
dei nostri problemi. Possono salvarti da quell’orrore riportan-
doti in uno stato di veglia in cui ritrovare salute, felicità, pace
e abbondanza. Lavorano in armonia con il tuo Io Superiore e
con lo spirito con cui sei allineato spiritualmente, che sia Gesù,
Mosè, Quan Yin, lo Spirito Santo, Budda, Yogananda o altri.
Gli angeli non giudicano le tue convinzioni. Piuttosto agiscono
all’interno dei tuoi pensieri cercando una via per raggiungerti.
Un corso in miracoli dice che a volte Dio non ci aiuta nei
momenti di difficoltà perché non ne vede il bisogno (Egli vede
solo amore e perfezione, non l’illusione di problemi e mancan-
ze). Ciononostante Dio ci invia degli aiutanti quando pensia-
mo di essere nei guai. Non significa che ci ignori: il fatto è che
il Suo modo di assisterci consiste nel sapere che in verità tutto
è già risolto. Ma nel caso in cui ci ostinassimo a non volerlo ca-
pire, Dio ha creato gli angeli per aiutarci a trovare la via d’uscita
dagl’incubi a cui abbiamo dato forma.

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Gli angeli mi hanno rivelato che non avremmo bisogno di
loro se fossimo pienamente consapevoli dell’amore che ci cir-
conda in ogni momento. Ma visto che continuiamo a “fare zap-
ping” tra diversi livelli di paura e amore, Dio manda aiutanti
celesti in nostro soccorso.

Quando per qualcuno è tempo di andare


Nel mio lavoro di medium chiaroveggente in grado di par-
lare con i defunti, e dopo aver studiato centinaia di casi di pre-
morte in qualità di ricercatrice, mi sono convinta del fatto che
nessuno può morire prima del suo tempo. Possiamo sconvolge-
re la nostra vita o il nostro corpo e possiamo trovarci a un soffio
dalla fine, ma a meno che non sia la nostra ora, la morte non
può bussare alla nostra porta.
Ciascuno di noi si crea un progetto di vita di base prima
ancora di incarnarsi, che comprende la forma in cui si espri-
merà il nostro obiettivo di vita (scrittore, guaritore, musicista,
insegnante e così via), e descrive alcune delle esperienze e delle
relazioni più importanti che vivremo.
Non è un punto di vista fatalistico. Ciascuno di noi sceglie
queste esperienze prima di giungere sulla Terra, perciò il nostro
libero arbitrio viene rispettato. Inoltre non pianifichiamo tutta
la vita in anticipo, altrimenti sarebbe troppo noioso! Quello che
facciamo è delinearne le intersezioni principali e alcuni temi ge-
nerali, come le lezioni personali che impareremo nel corso della
nostra incarnazione (per esempio la pazienza o la compassione).
Inoltre individuiamo due, tre o più età nelle quali ci allonta-
neremo dal piano fisico e ritorneremo alla nostra Casa Divina,
per esempio a 18, a 47 e a 89 anni. Quando raggiungeremo
ciascuno di questi momenti, ci troveremo a un’intersezione
(magari avremo un incidente, una malattia o penseremo al sui-
cidio) che ci metterà davanti alla scelta di andare in Paradiso
o di restare qui. La maggior parte delle persone opta per una

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vita lunga, in modo da rimanere con le proprie famiglie terre-
ne per una o due generazioni. Ma alcuni pianificano un’uscita
anticipata e ritornano a Casa prima ancora che il loro corpo
raggiunga la maturità. Anche se fisicamente erano piccoli, è
possibile che le loro anime fossero più vecchie della tua o della
mia quando hanno lasciato il piano fisico.
La tua saggezza interiore conosce i diversi momenti in cui
hai stabilito di partire e per scoprirli ti basterà chiedere al tuo
Io Superiore: “A quale età lascerò questo corpo terreno?”. La
maggior parte di noi sentirà (con le proprie orecchie interiori)
tre età. A qualcuno appariranno dei numeri, mentre ad altri
non giungerà nessuna risposta, di solito perché inconsciamente
non vogliono conoscerla.
Qualcuno si sentirà dire una data molto prossima, e poi
nient’altro. Questo può voler dire che il tuo tempo è quasi agli
sgoccioli, oppure che il tuo ego sta prendendo il sopravvento
cercando di spaventarti. In fondo agisce mosso dalla paura. Nel
99 per cento dei casi, puoi optare per età più lontane, ma la
paura ti impedisce di sentirle. Rilassamento, esercizi di respi-
razione e meditazione possono aiutarti a ricevere le risposte in
maniera più accurata.
Il comitato che ci aiuta a delineare questo piano comprende
anche quegli esseri che saranno al nostro fianco come angeli
custodi e spiriti guida. Ciascuno di noi ha almeno due angeli
custodi dall’inizio alla fine; abbiamo almeno uno spirito guida,
anche se di solito è più di uno. Gli angeli custodi sono quegli
esseri che non si sono incarnati in corpi umani (a meno che
non si tratti di angeli incarnati, argomento al di fuori delle fi-
nalità di questo libro, ma che viene tratto in altri miei libri,
come Angeli in te (My Life)). Gli spiriti guida di solito sono i
tuoi cari defunti. Se sei giovane, si tratta di parenti che se ne
sono andati prima della tua nascita. Questi esseri ci aiutano a
restare sul sentiero giusto per raggiungere i nostri scopi e im-
parare le nostre lezioni personali. Ci aiutano anche a non fare

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devastare le nostre vite e i nostri corpi. Intervengono, senza
bisogno del nostro permesso, se stiamo per venire uccisi prima
che sia giunta la nostra ora. Se ci troviamo davanti a uno dei
nostri momenti di “intersezione”, nei quali potremmo decidere
di abbandonare il gioco, gli angeli e le guide spirituali ci assi-
stono nella scelta. Di solito, se non abbiamo ancora raggiunto
il nostro scopo e imparato le nostre lezioni, e soprattutto se
abbiamo accanto persone care, scegliamo di rimanere fino a
quando non si presenta la prossima intersezione.
Ho imparato per esperienza personale che gli angeli ci pos-
sono aiutare solo se glielo permettiamo. Nel 1995, la voce ma-
schile limpida e decisa di un angelo mi avvisò che se non avessi
chiuso il tettuccio della mia auto decappottabile, sarebbe stata
rubata. Per diversi motivi non ho dato ascolto a questo consi-
glio, e un’ora dopo mi sono ritrovata nel bel mezzo di un furto
d’auto a mano armata. In quel momento l’angelo mi disse di
gridare con tutto il fiato che avevo. Questa volta gli diedi ascol-
to, e le mie grida attrassero l’attenzione di alcune persone che
vennero in mio soccorso.
In entrambi i casi in cui l’angelo ha tentato di aiutarmi, io
ho potuto scegliere se ascoltarlo o meno. Se avessi ignorato
il suo secondo consiglio – “Grida con tutto il fiato che hai” –
non so se oggi sarei qui a raccontarlo. Ma una cosa è certa: se
fossi morta, almeno avrei saputo che gli angeli avevano fatto
del loro meglio per intervenire ed evitare la mia dipartita. Ho
riscontrato la stessa libertà di scelta in ogni persona con cui
ho parlato, sia in coloro che hanno avuto soltanto un incontro
ravvicinato con la morte, sia in chi è deceduto e ha comunicato
con me dall’Aldilà.

Gli angeli custodi


Come ho già detto, gli angeli custodi ci vengono assegnati
personalmente affinché restino con noi per l’intera durata della

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vita. Ti ricordo che non hanno mai vissuto sulla Terra come es-
seri umani, a meno che non si tratti di “angeli incarnati” (quelli
che assumono forma umana, sia per brevi periodi che per una
vita intera).
Indipendentemente dalla nostra fede, dal carattere o dallo
stile di vita, ciascuno di noi ha almeno due angeli custodi (che
poi li ascolti o meno è tutta un’altra questione). Uno è il tuo
angelo estroverso, quello “chiacchierone”, che ti spinge a fare
scelte in linea con il tuo Io Superiore. Conosce i tuoi talenti e
il tuo potenziale e ti incoraggia a farli risplendere al massimo.
(Più avanti parlerò del genere degli angeli.)
L’altro angelo ha una voce e un’energia più tranquille. Ti
conforta quando ti senti triste, solo o deluso; ti abbraccia quan-
do non ottieni il lavoro o la casa che desideravi e ti calma quan-
do ti danno buca a un appuntamento.
Puoi avere più di due angeli custodi; in effetti la maggior
parte delle persone che conosco ne ha diversi. È pur vero che
il mio campione si basa sui partecipanti ai miei seminari e di
solito chi apprezza gli angeli ne attrae di più intorno a sé. Que-
sto non significa che gli angeli abbiano delle preferenze nei
confronti dei loro fan, ma semplicemente che chi li ama ten-
de a chiedere un aiuto extra. Queste richieste vengono sempre
esaudite, a prescindere da chi le fa.
I nostri angeli sono dotati di energie maschili o femminili
che li fanno apparire e agire chiaramente come uomini o come
donne. Tuttavia la proporzione tra maschile e femminile nei
nostri compagni Divini varia per ciascuno di noi. Per cui, per
esempio, tu potresti avere tre maschi e una femmina, mentre
tua sorella due femmine.
Tutti gli angeli hanno le ali e un aspetto celestiale, proprio
come appaiono nei dipinti rinascimentali che si trovano sui bi-
glietti di auguri e nell’arte sacra. Ma in base alla mia esperienza
posso dire che non usano le ali per spostarsi, dal momento che
non li ho mai visti sbatterle. Li ho visti invece usarle per av-

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volgere una persona e darle conforto, e che io sappia questa è
l’unica vera funzione delle loro ali.
Una volta gli angeli mi hanno confessato che l’unico motivo
per cui hanno le ali è perché questa è l’immagine di loro che ci
aspettiamo noi occidentali. Mi hanno spiegato: “I primi pittori
degli angeli confusero la nostra aura di luce per ali, perciò nei loro
dipinti ci rappresentarono con le ali, e così vi appariamo in questa
forma perché possiate sapere che siamo noi, i vostri angeli.”
È curioso notare che gli angeli custodi delle persone che
credono nelle religioni orientali, come per esempio chi prati-
ca il buddismo o l’induismo, di solito non hanno le ali. I loro
angeli sono simili ai bodhisattva (esseri illuminati ascesi) e
svolgono lo stesso ruolo degli angeli custodi occidentali: ama-
no, proteggono e guidano la persona a cui sono assegnati. Le
uniche eccezioni sono quegli orientali che provengono da un
background eclettico o New Age. Queste persone hanno vasti
gruppi di aiutanti spirituali che li circondano e spesso mi di-
cono: “Ho invocato ogni essere in Paradiso perché fosse al mio
fianco e mi aiutasse!”.

Gli arcangeli
Gli arcangeli sorvegliano gli angeli custodi. Di solito sono
più imponenti, forti e potenti. A seconda del tuo credo gli
arcangeli possono essere quattro, sette o un numero infinito.
E sono convinta che nel prossimo futuro ne conosceremo di
nuovi, proprio come quando si scoprono nuovi pianeti o siste-
mi solari.
Gli arcangeli non appartengono a nessuna denominazione
confessionale e aiutano tutti indipendentemente dal credo re-
ligioso o se siamo atei. Sono in grado di stare al fianco di cia-
scuno di noi, individualmente e simultaneamente, perché tra-
scendono i confini dello spazio e del tempo. Immagina come
sarebbe la tua vita se potessi essere in diversi luoghi contem-

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poraneamente! Gli angeli sostengono che l’unico motivo per
cui non facciamo esperienza della bilocazione è perché siamo
convinti di poter essere in un solo posto alla volta. A quanto
dicono, presto impareremo a superare questo limite.
Mi sono soffermata su questo punto perché alcune persone
si preoccupano del fatto che se invocano per esempio l’arcan-
gelo Michele potrebbero distoglierlo da questioni più “impor-
tanti”. Ma questa è solo una proiezione delle nostre limitazioni
umane! La realtà è che gli arcangeli e i maestri ascesi possono
stare al fianco di chiunque desideri la loro assistenza e vivere
un’esperienza completamente unica con ognuno di noi. Perciò
sappi che puoi invocare gli arcangeli semplicemente chiedendo
loro mentalmente di aiutarti. Non c’è bisogno di alcuna pre-
ghiera formale.
Il numero esatto degli arcangeli esistenti dipende dal tuo
sistema religioso o dal tuo testo spirituale di riferimento. La
Bibbia, il Corano, il Testamento di Levi, la Cabala, il Terzo
libro di Enoch e gli scritti di Dionigi l’Areopagita riportano e
descrivono tutti numeri e nomi diversi.
Basterà dire che esistono molti arcangeli, anche se di solito
nei miei libri e seminari parlo solo di Michele, Raffaele, Uriel e
Gabriele. Tuttavia di recente gli altri arcangeli stanno insisten-
do perché li coinvolga nella mia vita e nel mio lavoro, perciò
di seguito sono riportate le loro descrizioni e alcune indica-
zioni su come collaborare con loro. Le indicazioni sul genere
provengono dalle mie interazioni con loro. Visto che angeli e
arcangeli non hanno corpi fisici, l’attribuzione di un carattere
maschile o femminile dipende dall’energia delle loro specialità.
Per esempio, il forte atteggiamento protettivo dell’arcangelo
Michele è molto maschile, mentre l’attenzione alla bellezza di
Jophiel è molto femminile.

• Ariel, il cui nome significa “il leone o la leonessa


di Dio”, è conosciuta come l’Arcangelo della

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Terra, perché lavora instancabilmente per il bene
del Pianeta. Controlla gli elementi e aiuta nella
guarigione degli animali, soprattutto di quelli
selvatici. Puoi invocare Ariel per fare più stretta
conoscenza con le fate, per dare una mano a risolvere
i problemi ambientali o per guarire un uccello o un
altro animale ferito.

• Azrael, “colui che riceve l’aiuto di Dio”. Alcune volte


Azrael è chiamato l’Angelo della Morte perché è
accanto alle persone al momento del trapasso e le
accompagna nell’Aldilà. Aiuta le anime di chi è
appena defunto a sentirsi amate e a proprio agio.
Questo arcangelo assiste i ministri di ogni culto e
anche i maestri spirituali. Rivolgiti ad Azrael per i
tuoi defunti o per un caro che sta per morire, e anche
perché ti aiuti nel tuo sacerdozio formale o laico.

• Camael, “colui che vede Dio”, ci aiuta a individuare


aspetti importanti della nostra vita. Rivolgiti a
Camael per trovare un nuovo amore, nuovi amici, un
nuovo lavoro o un oggetto smarrito. Una volta che
ti trovi nella nuova situazione desiderata, Camael ti
aiuterà a mantenerla e a svilupparla. Perciò chiedi il
suo aiuto per sistemare qualunque malinteso nelle
relazioni personali e lavorative.

• Gabriele, il cui nome significa “Dio è la mia forza”,


nei dipinti del primo Rinascimento era raffigurato
come un arcangelo femmina, anche se scritti
successivi si riferiscono a questo essere con pronomi
maschili (il che si deve probabilmente ai sostanziali
interventi apportati alle Scritture durante il Concilio
di Nicea). È l’angelo messaggero che aiuta a sua volta

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tutti i messaggeri terreni, come scrittori, insegnanti
e giornalisti. Puoi invocare Gabriele perché ti aiuti
a superare la paura, a non rimandare questioni che
riguardano la comunicazione o per ogni aspetto del
concepimento, adozione, gravidanza o prima infanzia.

• Haniel, “grazia di Dio”. Puoi invocare questo angelo


ogni volta che senti il bisogno della grazia divina e dei
suoi effetti (pace, serenità, il piacere della compagnia
di buoni amici, bellezza, armonia ecc.) nella tua vita.
Puoi chiedere il suo aiuto prima di ogni evento in
cui desideri essere la personificazione della grazia,
come quando hai una presentazione importante, un
colloquio di lavoro o un primo appuntamento.

• Jeremiel, “misericordia di Dio”. Il suo compito è


ispirarci e motivarci a dedicare noi stessi ad atti di
servizio spirituale. È coinvolto anche nel processo di
raggiungimento della saggezza divina. Puoi invocare
Jeremiel se ti senti “bloccato” a livello spirituale e
vuoi ritrovare l’entusiasmo nel tuo percorso e nella
tua missione divina. Jeremiel può donarci il conforto
necessario per guarire emotivamente ed è di grande
aiuto quando dobbiamo trovare la forza di perdonare.

• Jophiel, “bellezza di Dio”, è la patrona degli artisti


e ci aiuta a preservare e a vedere la bellezza nella
nostra vita. Invocala prima di iniziare qualunque
progetto artistico. Dal momento che Jophiel si
dedica all’abbellimento del Pianeta liberandolo
dall’inquinamento, puoi anche offrirti come
strumento utile alla realizzazione di questa
missione fondamentale. Io chiamo Jophiel anche
l’angelo del “feng shui”, perché può aiutarti a

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eliminare il disordine dall’ufficio, dalla casa o dalla
vita in generale.

• Metatron, il cui nome significa “angelo della


Presenza”, è ritenuto il più giovane e il più alto di
tutti gli arcangeli, ed è uno dei due arcangeli che un
tempo vissero sulla Terra in forma umana (in vita fu
il profeta Enoch). Metatron collabora con la Vergine
Maria per aiutare i bambini, sia quelli vivi che quelli
trapassati. Puoi rivolgerti a lui per qualunque tipo di
questione che riguardi i tuoi figli. Spesso interviene
per aiutare i giovani a espandere la consapevolezza e la
comprensione spirituale. Aiuta anche i Bambini Indaco
e Cristallo a mantenere vivi i loro doni spirituali e a
districarsi tra scuola, casa e altri aspetti della vita.

• Michele, “colui che è come Dio” o “colui che


assomiglia a Dio”, è l’arcangelo che libera il Pianeta
e i suoi abitanti dagli effetti della paura. È il patrono
degli agenti di polizia e dà a tutti noi il coraggio e
la fermezza per seguire le nostre idee e compiere la
nostra missione divina. Puoi rivolgerti a Michele se
sei spaventato o confuso riguardo alla tua sicurezza
personale, alla tua missione divina o alla necessità
di cambiare la tua vita. Puoi persino chiedergli
di aiutarti a risolvere un problema meccanico o
elettrico. Può aiutarti anche a ricordare la tua
missione nella vita e a infonderti il coraggio di
portarla a compimento.

• Raguel, “l’amico di Dio”, è spesso definito


l’Arcangelo della Giustizia e dell’Imparzialità
ed è il difensore degli afflitti. Rivolgiti a lui se ti
senti sopraffatto o manipolato. Raguel interverrà

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indicandoti come ottenere equilibrio ed equità
nelle tue relazioni interpersonali. Puoi chiedere
l’intercessione di Raguel per aiutare chi viene trattato
ingiustamente. Raguel ti aiuterà anche a portare
armonia in tutte le tue relazioni.

• Raffaele, il cui nome significa “Dio guarisce”, si


occupa delle guarigioni fisiche. Aiuta tutte le persone
che si dedicano alla salute e al benessere, comprese
quelle che non sono ancora attive in questo settore.
Rivolgiti a Raffaele per ogni ferita o malattia che
affligge te o un altro (o anche un animale). Chiedigli
di aiutarti con il tuo lavoro di guaritore, sia a livello
di formazione, sia nell’apertura di uno studio.
L’arcangelo Raffaele aiuta anche i viaggiatori, quindi
puoi chiedergli di fare in modo che il tuo viaggio sia
armonioso e sicuro.

• Raziel, “segreti di Dio”. Si dice che sia molto vicino


a Dio, al punto di riuscire ad ascoltare tutte le
conversazioni divine riguardo ai segreti e ai misteri
universali. Raziel ha trascritto questi segreti in un
documento che ha consegnato a Adamo, e che è
poi giunto nelle mani dei profeti Enoch e Samuele.
Rivolgiti a Raziel quando desideri comprendere
questioni esoteriche (come per esempio i tuoi sogni)
o se vuoi dedicarti all’alchimia o alla manifestazione.

• Sandalfon, il cui nome significa “fratello” perché,


come l’arcangelo Metatron, prima di ascendere
al Cielo e diventare un arcangelo, fu un profeta
umano (Elia). Sandalfon è l’arcangelo della musica
e della preghiera e proprio attraverso la musica
aiuta l’arcangelo Michele a combattere la paura e

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i suoi effetti. Per scacciare ogni tipo di confusione
spirituale ascolta una musica rilassante e invoca
l’aiuto di Sandalfon.

• Uriel, “Dio è luce”. Questo essere celeste porta la


luce sulle situazioni difficili, illuminando le nostre
capacità di risolvere i problemi. Invoca Uriel ogni
volta che ti trovi in una situazione spinosa e hai
bisogno di lucidità mentale per trovare le risposte.
Uriel aiuta anche gli studenti e chiunque abbia
bisogno di assistenza intellettuale.

• Zadkiel, “virtù di Dio”, è stato spesso definito


l’angelo della memoria e come Uriel aiuta gli
studenti. Rivolgiti a Zadkiel perché ti aiuti a
ricordare qualsiasi cosa, compresa la tua stessa
essenza divina.

I maestri ascesi
I maestri ascesi sono stati grandi leader, insegnanti e guari-
tori durante la loro vita terrena e continuano ad aiutarci osser-
vandoci dal mondo degli spiriti. Tra di loro alcuni sono molto
noti, come Gesù, Mosè, Budda, Quan Yin, Maria, Yogananda
e tutti i santi; mentre altri lo sono meno, come quegli yogi che
durante la loro vita hanno trasceso le proprie limitazioni fisi-
che, alcuni inventori che sono stati dei pionieri o quegli eroi di
cui non si cantano le gesta. I loro cuori traboccano d’amore e
di una devozione irremovibile nei nostri confronti; sono pronti
ad aiutare chiunque invochi il loro aiuto. Nel mio libro Archan-
gels and Ascended Masters [Arcangeli e maestri ascesi] descrivo
ciascuno di questi esseri nel dettaglio e indico come lavorare
con loro.

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Gli angeli della natura
Anche se spesso vengono chiamati fate, elementali o deva,
questi esseri sono angeli di Dio tanto quanto gli angeli cu-
stodi e gli arcangeli. Eppure vengono guardati con sospetto e
spesso sono trascurati e fraintesi. Poco tempo fa entrando in
una libreria ho notato con piacere che tutti i libri sugli angeli
erano raggruppati in una sezione specifica chiamata appunto
“Angeli”. Poi però mi sono chiesta: Dove sono i libri sulle fate?
Ho cercato nella sezione “New Age” e in quella di “Spirituali-
tà”, senza trovarne traccia. Infine sono riuscita a trovarli in una
vasta sezione dedicata alla “Mitologia”. Ho provato tristezza
per le fate e ho capito perché mi è stato affidato il compito di
far conoscere il loro mondo attraverso i miei libri e seminari.
Spesso le fate vengono considerate dispettose, perché, al
contrario di angeli e arcangeli, hanno un proprio ego. Sono an-
geli più densi che vivono più vicino alla Terra, e di solito quelli
che vivono su questo Pianeta hanno una loro personalità.
Gli angeli della natura, tra cui le fate, aiutano Dio nelle que-
stioni ambientali. Presiedono all’atmosfera terrestre, al paesag-
gio, alle riserve idriche e agli animali. Se sei il tipo di persona
che rispetta l’ambiente, per esempio riciclando e raccogliendo
la spazzatura da terra, le fate avranno per te un profondo ri-
spetto. Se poi ti spingi oltre prendendoti cura degli animali e
usando detergenti non tossici, questi spiriti saranno felici di
incontrarti e di lavorare con te.
Gli angeli della natura esaminano ogni persona con la
quale entrano in contatto e capiscono immediatamente il suo
grado di dedizione verso l’ambiente. Non appena inizierai a
comunicare con loro, tenteranno di arruolarti come aiutante
nella loro campagna per la difesa del Pianeta. Chi dedica la
propria vita ad aiutare gli animali e l’ambiente spesso ha delle
fate o degli elementali al proprio fianco come angeli custodi.
Questi spiriti stanno accanto alle persone, aggiungendosi ai

20
loro angeli custodi e spiriti guida. Ho scoperto che si compor-
tano bene e non interferiscono mai con il libero arbitrio o la
felicità degli esseri umani. Di solito si limitano a spronarci a
sostenere le cause in difesa dell’ambiente. Puoi approfondire
l’argomento degli esseri elementali leggendo il mio libro ABC
delle fate (My Life).

21
 CAPITOLO 2 

I NOST RI CARI
DEF UNT I

S
e hai perso qualcuno a cui eri molto legato, è possibile
che questa persona abbia passato del tempo con te dopo
il decesso e persino che sia costantemente al tuo fianco.
Dopotutto oltre ad angeli, arcangeli e maestri ascesi, anche i
cari estinti ti sono accanto per aiutarti. Può trattarsi di parenti
che sono morti prima della tua nascita, di persone con le quali
hai instaurato un legame profondo o di qualcuno dal tuo pas-
sato che può insegnarti una lezione importante per la tua vita.
Quando lasciamo questo piano di esistenza ci viene data la
possibilità di prestare servizio e aiutare, sia per far progredire il
nostro cammino spirituale che per dare una mano agli altri. Al-
cuni di noi si offrono volontari per diventare guide spirituali per
i loro cari sulla Terra. Di solito rimangono in carica fino al ter-
mine della vita terrena del loro assistito. La percezione del tempo
è diversa in Paradiso, per cui anche se vivrai fino a novant’anni,
nell’Aldilà sembrerà un lasso di tempo molto più breve.
Questi esseri sono al tuo fianco perché ti vogliono bene.
Inoltre è possibile che la tua vita abbia un fine, un obiettivo,
simile a quello dei tuoi cari defunti, per cui è come se attra-
verso di te avessero la possibilità di portare a termine la loro

22
missione, se non sono riusciti a farlo durante la vita terrena. Se
ti chiami Annette come la tua cara zia, è probabile che sia lei
il tuo spirito guida. I tuoi omonimi sono quasi sempre con te.
Forse ti è stato dato questo nome proprio perché i tuoi genitori
hanno intuito istintivamente l’affinità tra le vostre anime.
Tuttavia, se zia Annette decide di diventare il tuo spirito
guida, prima deve superare l’equivalente di un corso di forma-
zione. In questa scuola celeste imparerà come starti accanto
e sostenerti senza mai interferire con il tuo libero arbitrio, e
come spostarsi nel piano astrale, rimanendo sempre a portata
d’orecchio se mai avessi bisogno di lei. Scoprirà come mettersi
in contatto con te attraverso il tuo principale canale di comuni-
cazione spirituale, che può essere rappresentato dai sogni, dalla
tua voce interiore, da una sensazione allo stomaco o anche da
un’intuizione intellettuale. Ci vuole del tempo per imparare a
diventare uno spirito guida. Per questo un caro che è defunto
da poco non è al tuo fianco in ogni momento. Solo chi ha por-
tato a termine questo lungo percorso formativo può essere con
te giorno e notte.
Mettiamo il caso che zia Annette sia stata una reporter di
successo e che tu sia un’aspirante scrittrice. Diciamo pure che
scrivere è parte della tua missione in questa vita. Quando ti
rivolgerai al Paradiso chiedendo: “Qual è lo scopo della mia
vita?”, telepaticamente la zia ti incoraggerà a scrivere. Ovvia-
mente può farlo solo perché conosce già quale missione Dio ha
deciso per te.
Capita che a volte mi chiedano se sia giusto comunicare con
i defunti. Qualcuno cita la Torah, che sconsiglia di parlare con i
morti o con i medium. Posso capire questi avvertimenti, perché
è sbagliato affidare la nostra vita a chi è passato dall’altra parte,
così come lo sarebbe darla in mano a qualcuno che sia ancora
su questa Terra.
L’unica autorità deve essere il nostro Io Superiore, in ar-
monia con il Creatore. I nostri cari defunti possono di sicuro

23
aiutarci, ma non diventano automaticamente santi, angeli o
medium solo perché sono passati nell’Aldilà. Possono però la-
vorare insieme a Dio, allo Spirito Santo, ai maestri ascesi e agli
angeli per aiutarci a realizzare la volontà divina (che coincide
con le intenzioni del nostro Io Superiore). Credo che il moti-
vo principale per rivolgersi a questi spiriti sia rappresentato da
quell’aiutino extra che ci possono dare, oltre che per mantenere
o approfondire il legame con loro.
L’altra domanda che mi viene rivolta spesso è se disturbiamo
i nostri cari defunti quando chiediamo il loro intervento. Ma
proprio come i vivi hanno la possibilità di dire di no quando
non vogliono essere disturbati, lo stesso vale anche in Paradiso.
So per esperienza che i defunti sono felici di aiutare. In fondo
ora hanno tutto il tempo del(l’Altro) mondo! Ma soprattutto
desiderano aiutarti perché ti vogliono bene.

Per chi è stato adottato


Una delle domande che mi vengono rivolte più spesso ri-
guarda gli spiriti guida di chi è stato adottato. Ho scoperto che
queste persone hanno più angeli e cari estinti accanto a loro
rispetto agli altri. Una persona adottata ha sempre vicino a sé
uno spirito guida che è stato un parente della famiglia biologi-
ca (senza eccezioni). Può trattarsi di un genitore, di un fratello,
di un nonno, di una zia o di uno zio ormai defunti. Non im-
porta se la persona adottata abbia mai incontrato il parente. Il
legame esiste lo stesso, senza che la relazione debba per forza
essere nata quando entrambi erano in vita.
Queste persone hanno anche guide tra gli amici e i membri
della famiglia adottiva con cui hanno vissuto tutta la vita. Cre-
do che abbiano più angeli rispetto a chi non è stato adottato,
perché hanno bisogno di protezione e aiuto per abituarsi ai
cambiamenti esistenziali causati dal processo di adozione.

24
Come approfondire il rapporto con i cari estinti
Una delle domande più comuni che mi sento rivolgere è: “I
miei cari defunti stanno bene?”. Il motivo di questa domanda
è semplice: la gente teme che possano trovarsi in qualche sorta
di luogo “infernale”, in senso letterale o figurato. Ma i miei
studi hanno riscontrato che il 90 per cento dei defunti se la
cava bene. Il loro unico disagio riguarda me e te, soprattutto se
siamo così gravati dal dolore al punto da diventarne ossessio-
nati o da entrare in uno stato di paralisi emotiva. Loro stanno
andando avanti con la loro vita, e vogliono che tu faccia lo stes-
so. Se interrompi la tua evoluzione spirituale o la tua felicità a
causa del dolore, anche chi si trova nell’Aldilà viene bloccato
in modi simili.
In effetti si potrebbe dire che l’unico problema che hanno
le persone in Paradiso… siamo noi! Se riusciamo a superare la
cosa e a vivere una vita felice e fruttuosa, i nostri cari defunti
canteranno di gioia e festeggeranno.
Nell’Aldilà gli spiriti stanno benissimo a livello fisico. Ogni
malattia, ferita o disabilità sparisce una volta che hanno abban-
donato il loro corpo. L’anima resta intatta e in perfetta salute.
Continuano a sentirsi se stessi, ma senza la pesantezza e il do-
lore delle limitazioni terrene.
In Paradiso le anime stanno bene anche a livello emotivo.
Ogni limite economico e temporale scompare, e non ci sono
pressioni o preoccupazioni (a meno che noi non siamo irrime-
diabilmente afflitti e non finiamo per turbare emotivamente i
nostri cari defunti). Chi si trova in Paradiso può manifestare
qualunque situazione o condizione, come un giro del mon-
do, una casa bellissima, lavorare come volontario o passare del
tempo con la famiglia e gli amici (vivi e morti).
“E se i miei cari defunti sono arrabbiati con me?”. Spesso le
persone si preoccupano che amici e parenti passati nell’Aldilà
possano avercela con loro, perché:

25
• non gli sono stati vicini nell’ultimo periodo della
loro vita, o non erano con loro quando hanno esalato
l’ultimo respiro;

• sono state loro a prendere la decisione di staccare i


macchinari che li tenevano in vita artificialmente;

• hanno fatto scelte di vita che i loro cari defunti


potrebbero non approvare;

• hanno litigato con altri familiari per questioni di


eredità;

• si preoccupano perché pensano che avrebbero potuto


fare qualcosa per scongiurare la morte dei propri cari
o si sentono in qualche modo in colpa;

• non sono ancora riuscite a trovare e ad assicurare alla


giustizia la persona che ritengono responsabile di un
omicidio o incidente;

• hanno litigato con il loro caro poco prima della sua


morte.

Il fatto è che nelle migliaia di conversazioni che ho avuto


con loro, non ho mai incontrato un defunto che fosse arrabbia-
to per uno di questi motivi. In Paradiso ci liberiamo di molte
delle preoccupazioni che ci affliggono quaggiù sulla Terra. Si
considerano con maggiore lucidità le vere motivazioni delle
persone, perciò i tuoi cari comprendono appieno perché ti sei
comportato (o magari ti comporti ancora) in un certo modo.
Invece di giudicarti, ti guardano con compassione. Interferi-
scono con il tuo comportamento (come la dipendenza) solo se
capiscono che il tuo stile di vita ti sta uccidendo o ti sta impe-
dendo di realizzare il tuo scopo esistenziale.

26
Non aver paura che il nonno ti possa guardare mentre fai
la doccia o fai l’amore. Questi spiriti non sono dei guardoni.
Al contrario ci sono prove che dimostrano che gli spiriti guida
non vedono il nostro io fisico, ma percepiscono solo la nostra
energia e la nostra essenza luminosa. Sono però in grado di
cogliere in ogni circostanza i tuoi veri pensieri e sentimenti.
Perciò, visto che gli spiriti guida sanno esattamente cosa
pensi e come ti senti, non c’è motivo di nascondergli le tue
preoccupazioni. Mettiamo che tu provi sentimenti contrastanti
riguardo alla morte di tuo padre. Sei arrabbiato perché papà
beveva e fumava troppo, e questo ha contribuito alla sua dipar-
tita anzitempo. Ma ti senti anche in colpa, perché pensi che sia
“sbagliato” essere arrabbiati con chi non c’è più, soprattutto se
si tratta di tuo padre.
Tuo padre sa esattamente come ti senti, perché può leggere la
tua mente e il tuo cuore dal Paradiso. I tuoi cari estinti vogliono
che tu sia sincero con loro, vogliono discutere apertamente con
te della rabbia, della paura, dei sensi di colpa e delle preoccupa-
zioni rimaste in sospeso. Puoi affrontare questa conversazione
scrivendo una lettera alla persona in questione, pensando le cose
che vorresti dirle o semplicemente parlando ad alta voce.
Puoi comunicare con i tuoi cari defunti sempre e in ogni
luogo. Le loro anime non sono bloccate al cimitero, ma sono
libere di spostarsi nell’universo. E non aver paura di disturbare
la loro pace. Ciascuno di noi, vivo o morto che sia, vuole si-
stemare le questioni lasciate in sospeso nelle relazioni, perciò
i tuoi cari defunti saranno felici e ben disposti ad avere questa
conversazione tanto quanto te.

Gli angeli animali


Ti stupiresti se ti dicessi che tra i cari estinti che vegliano
su di te ci sono alcuni dei tuoi amati animali? I tuoi cani,
gatti, cavalli e qualunque animale tu abbia amato con tutto

27
il cuore restano con te anche dopo il loro trapasso. Il legame
che avete instaurato quando erano in vita funziona come una
specie di guinzaglio che li tiene eternamente al tuo fianco,
anche dopo la morte.
Durante i miei seminari parlo sempre al pubblico dei cani
e dei gatti che vedo correre e giocare nella stanza. Di solito
riusciamo a individuare a chi apparteneva ciascun cane, perché
l’animale resta al fianco del suo padrone. Queste rimpatriate,
in cui i partecipanti scoprono che l’adorato Fido è ancora ac-
canto a loro, sono decisamente commoventi. La gente scopre
che i propri animali mantengono la stessa personalità, aspetto
e comportamento di quando erano in vita. Se l’animale era
giocoso, iperattivo, amichevole, ben addestrato o estrema-
mente calmo, conserva le stesse caratteristiche anche dopo la
morte fisica. Cuccioli scodinzolanti saltano su cumuli di foglie
eteree e rincorrono palline da tennis. Se queste foglie, palline e
altri giocattoli siano evocati dall’immaginazione dei cani non
saprei dirlo.
Anche i gatti restano con i loro padroni, ma di solito la loro
maggior indipendenza rispetto ai cani li porta a non stare trop-
po vicini agli umani. Per questo mi risulta più difficile durante i
seminari capire a chi appartiene ciascun felino. L’unico modo è
descrivere i vari gatti che vedo correre nella stanza, e aspettare
che il padrone “reclami” il suo compagno.
Molti dei partecipanti ai miei seminari hanno affermato
di aver visto o percepito apparizioni dei loro amati animali.
C’è chi ha sentito il gatto Fluffy saltare sul letto, o percepito
il cane Red accoccolarsi sul divano. È possibile anche che la
nostra vista periferica colga il movimento dell’animale mentre
corre per la stanza. Questo perché la parte laterale degli occhi
è più sensibile alla luce e al movimento rispetto a quella fron-
tale, perciò è in quest’area che di solito cogliamo visioni “para-
normali”. Quando però ci giriamo frontalmente per guardare,
l’immagine sembra scomparire.

28
Ho visto alcuni cavalli e persino un porcellino d’India aggi-
rarsi per la stanza in guisa di angeli custodi. In vita sono stati gli
amati compagni dei loro padroni, e dopo la morte sono rimasti
fedelmente accanto alla “loro gente”. Gli animali ci aiutano in-
fondendoci l’energia divina del loro amore e tenendoci compa-
gnia anche se forse ce ne accorgiamo solo a livello inconscio.
Ho visto anche animali totem. Si tratta di aquile, lupi e orsi
che girano intorno alla testa dei loro umani, donando protezio-
ne e saggezza.
Ho visto delfini accanto a persone impegnate sul fronte del-
le problematiche oceaniche e marine, e unicorni attorno a chi è
in sintonia con la natura e il mondo elementale.
È possibile restare in contatto con i propri cari defunti, com-
presi gli amati animali, attraverso i procedimenti qui descritti.

29
 CAPITOLO 3 

MESSAGGI
DAI BAMBI NI I N
PARADISO

N
on c’è cosa più tragica di dover dire addio a un bam-
bino, tuttavia le loro anime in Paradiso sono estrema-
mente vitali e continuano a condurre una vita felice e
ricca di significato. Per molti anni ho riservato gratuitamente le
mie sedute private di terapia angelica a quei genitori che ave-
vano perso i propri figli. E parlando con queste giovani anime
nell’Aldilà ho imparato molte cose.
In base alla mia esperienza, il senso di colpa che sorge quan-
do si perde un figlio non ha eguali. I genitori ne sono sconvolti
e si chiedono se avrebbero potuto evitare la morte dei loro figli,
o se in qualche modo ne siano stati la causa. Si perseguitano
con mille “Se solo”: “Se solo non le avessi lasciato la macchina
quella sera”, “Se solo gli avessi prestato più attenzione quando
diceva che non era felice”, “Se solo fossi stato più severo e non
gli avessi permesso di restare fuori fino a tardi”.
Ovviamente rimproverarsi non riporterà in vita i figli. Vor-
rei però condividere alcune informazioni che potrebbero aiuta-
re a lenire questo dolore.

30
- I figli piccoli hanno un punto di vista diverso sulla morte.
I bambini fino ai cinque anni non concepiscono la morte come
noi. Per questo è così difficile spiegare a un bambino che an-
che dopo la morte i nostri cari ci restano accanto. “Ma quando
torna il nonno?” continuerà a chiedere, nonostante tu gli abbia
spiegato che il nonno ora è in Paradiso.
Perciò, quando i neonati e i bambini muoiono, non realizza-
no di essere morti. Anche perché in Paradiso si sentono felici
e vivi. Perché piangono tutti? si chiedono. Dal momento che
non sanno di essere passati dall’Altra parte, si precipitano in
aiuto dei loro familiari addolorati, offrendo loro doni eterei per
rasserenarli. Una volta, durante una seduta con una madre che
aveva perso la figlioletta di quattro anni, la donna si mise a
piangere inconsolabilmente. Dal mondo spirituale, la bambina
iniziò a disegnare arcobaleni per consolare la mamma. E men-
tre le passava ciascun disegno, io descrivevo la scena.
“Adorava disegnare arcobaleni quando era viva”, raccontò
la madre con malinconia, “e sapeva anche che ogni volta mi
facevano sorridere.”

- I bambini non portano rancore in Paradiso. Non ho mai


incontrato un bambino in Paradiso (e nemmeno un adulto,
a dire il vero) che incolpi qualcun altro per la propria morte.
Persino le vittime di un omicidio tendono a perdonare l’as-
sassino, perché sanno che aggrapparsi alla rabbia farebbe del
male solo a loro stessi. Al massimo la persona uccisa può aiu-
tare a farlo arrestare, ma non per vendetta, solo per scongiu-
rare altri omicidi.
I bambini vittime di aborto non portano rancore verso i ge-
nitori, né si accorgono di essere morti. Le anime dei bambini
che non si sono sviluppati completamente a causa di un abor-
to spontaneo o indotto, o che nascono già morti, rimangono
accanto alle madri. Queste anime hanno la “precedenza” sul
prossimo corpo che la loro madre concepirà. Perciò, se dopo

31
aver perso un neonato o un feto hai avuto un altro bambino, è
possibile che si tratti della stessa anima. Se invece la donna non
concepisce altri figli, quell’anima crescerà accanto alla madre
diventandone lo spirito guida. O è possibile che quello spiri-
to acceda al mondo fisico ed entri comunque a far parte della
famiglia della madre in altri modi, attraverso un’adozione, o
diventandone il nipote.

- L’anima di un bambino può racchiudere grande saggezza.


Anche se il corpo di un bambino è piccolo, questo non significa
che il suo spirito sia giovane, impotente o ingenuo. Per questo
dobbiamo tenere presente la possibilità che l’anima del bam-
bino abbia partecipato alla scelta del momento in cui morire.
Il testo del libro spirituale Un corso in miracoli dice: “Nessu-
no muore senza il proprio consenso” e io ho scoperto che è
vero. Basta chiedere a qualunque infermiere o dottore e ti dirà
di persone che sono morte per malattie non gravi solo perché
sono state loro a volerlo. Ma ti racconterà anche le storie edi-
ficanti di chi ha deciso di vivere, nonostante tutte le statistiche
cliniche fossero contro di loro.
Per quanto possa essere difficile da accettare, magari il tuo
bambino ha scelto di tornare a casa in Paradiso prima che
tu fossi pronto a lasciarlo andare. Nel mio libro Angel The-
rapy (My Life), riferisco che gli angeli dicono di non capire
da dove abbiamo preso l’idea che tutti debbano vivere fino a
novant’anni!
Come ho già detto, prima ancora del nostro concepimento
siamo noi, insieme ai nostri angeli e spiriti guida, a decide-
re a quale età lasceremo il corpo fisico. Una volta, un teena-
ger defunto mi ha raccontato che dopo il suo incidente d’auto
gli angeli l’hanno messo davanti alla scelta di vivere o morire,
mostrandogli le conseguenze di ciascuna decisione. Durante
la seduta con questo ragazzo e sua madre, lui ha voluto che
trasmettessi queste parole alla donna:

32
La mia scelta di morire è stata un dono per te, anche se
forse non puoi capirlo. Mi è stato mostrato che se avessi scelto
di vivere sarei stato gravemente disabile. Ho capito quanto
stress questo ti avrebbe causato, anche a livello economico, e
anche per me sarebbe stata dura. Ho scoperto che tutto quello
stress avrebbe influito sul tuo matrimonio. Ti saresti sentita
impotente e colpevole se avessi scelto di vivere! Perciò per-
donami, ma ho fatto la scelta di abbandonare il mio corpo.
Gli angeli mi hanno mostrato che per quanto doloroso sarebbe
stato per te, alla fine ti saresti ripresa e saresti andata avanti.
Mi hanno mostrato che tu e papà avreste continuato a stare
insieme e a sostenervi l’un l’altro.
Perciò ti prego di accettare il mio dono. Ti prego di capire
la mia scelta! Sei sempre stata orgogliosa di me in passato, e
ora ho bisogno che tu lo sia ancora per la decisione che ho preso.
Credimi, sono davvero, davvero felice qui.

La donna mi raccontò che mentre il figlio si trovava in sala


operatoria dopo l’incidente, il dottore l’aveva informata che i
suoi segni vitali erano intermittenti. “Mi disse che era come se
la vita di mio figlio stesse giocando al tiro alla fune: un attimo
prima sembrava che la sua anima fosse rientrata nel corpo, e
l’attimo dopo lo abbandonava, per poi tornare di nuovo.”
Giurò che avrebbe accettato la decisione del figlio con tutta
la grazia a cui sarebbe riuscita a ricorrere. Io le consigliai di af-
fidarsi alla preghiera e a gruppi di sostegno per il superamento
del dolore, in modo da rinfrancare la convinzione che la morte
del figlio non fosse stata inutile e che ora il ragazzo era felice e
in pace in Paradiso.

• Fine della sofferenza. Molti genitori impazziscono


all’idea che i propri figli abbiano dovuto soffrire
terribilmente prima di morire. Non intendo indorare
la pillola: molte persone passano davvero attraverso

33
sofferenza fisica e puro terrore poco prima di morire.
Per fortuna nella sua misericordia Dio ha creato dei
“dispositivi di sicurezza” che ci aiutano a spegnere
la consapevolezza di un dolore insopportabile.
Sveniamo, ci distacchiamo con la mente (andando
altrove con la coscienza), oppure lo spirito viene
rimosso dal corpo prima che il dolore diventi troppo
terribile. Ormai sono convinta che l’immaginazione
dei genitori sia dieci volte peggio della reale
sofferenza che provano i figli.

• I bambini non sono mai soli in Paradiso. Ogni


bambino che lascia il mondo terreno è circondato
da nonni, zii, zie, animali e altri bambini. Di solito
nell’Aldilà i bambini vivono con i parenti che
conoscevano sulla Terra e/o con quelli che sono
stati i loro spiriti guida. In Paradiso possiamo
manifestare il tipo di vita che vogliamo, perciò i
bambini conducono esistenze abbastanza normali,
in case confortevoli, circondati da familiari e amici
amorevoli. Non ho mai incontrato un bambino
defunto che si sentisse solo.

- La maggior parte dei giovani che commette suicidio riesce


ad ambientarsi bene in Paradiso. La leggenda vuole che chi si
suicida finisca all’inferno dove patirà per il proprio “peccato”.
Il film Al di là dei sogni con Robin Williams sembra avvalorare
questa leggenda. (Anche se penso che lo sceneggiatore
intendesse fare una metafora del suicidio, so che molte persone
prendono la rappresentazione troppo letteralmente.)
Il suicidio è visto con disapprovazione in Paradiso, perché
costituisce lo spreco di un corpo che potrebbe essere usato al
servizio della Luce. Ma nessuno giudica le vittime di suicidio,
e di certo non vengono rinchiuse all’inferno o in una prigione.

34
Sono loro che potrebbero manifestare intorno a sé un conte-
sto infernale a causa dell’immenso senso di colpa che le assale
quando si accorgono del dolore che hanno causato alle loro
famiglie. Tuttavia quasi tutti i suicidi con cui ho parlato rie-
scono in poco tempo a perdonare se stessi e le persone con cui
erano arrabbiati.
Gli angeli e le guide spirituali circondano questi individui
come specialisti della salute mentale. E anche le tue preghiere
aiutano i loro spiriti a risollevarsi e a guarire. Spesso vengono
assegnati loro dei compiti che potremmo definire “lavori so-
cialmente utili”, come diventare guide spirituali temporanee per
distogliere i potenziali suicidi dal pensiero di togliersi la vita.
z
Il senso di colpa sembra essere un aspetto intrinseco dell’es-
sere genitore, e questo sentimento terribile non fa che aumen-
tare quando i nostri figli si ammalano, si fanno male o muoio-
no. Tuttavia Un corso in miracoli ci ricorda che il senso di colpa
non è una forma di amore, bensì un attacco mascherato. Infatti
quando ci troviamo in questo stato d’animo è come se attaccas-
simo noi stessi, svilendo il libero arbitrio dell’altra persona. Il
senso di colpa è spesso arroganza nella sua forma peggiore; ci fa
presumere che saremmo potuti essere il supereroe che arriva e
salva la situazione. Magari sarebbe potuta andare così, o magari
no. Ma a che scopo rimuginarci sopra una volta che i fatti sono
avvenuti? I nostri cari defunti, e in particolare i nostri figli, vo-
gliono che siamo felici. E che io sappia il modo migliore per
raggiungere la felicità è mettersi al servizio degli altri usando le
nostre doti naturali, le passioni e gli interessi.
Puoi fare in modo che le tue azioni diventino un monu-
mento vivente alla memoria di un figlio defunto, dando così un
senso a una morte che apparentemente non ne ha. Per esempio
potresti piantare un albero in onore di tuo figlio, organizzare
una corsa di cinque chilometri per raccogliere fondi per bam-

35
bini che si trovano in una situazione simile, tenere un discorso
davanti a un gruppo di genitori su un argomento che abbia a
che vedere con la vita e la morte di tuo figlio, iscriverti nell’e-
lenco dei donatori di organi (informando anche la tua famiglia
del tuo desiderio di diventare donatore), scrivere un articolo su
tuo figlio, dare il suo nome a una stella o aprire un fondo bene-
fico in suo nome. Che il tuo sforzo sia apparentemente piccolo
o monumentale, tuo figlio lo apprezzerà di sicuro. Ed è molto
probabile che ti aiuti nel tuo progetto.

La vita continua
Nei prossimi capitoli leggerai alcune tecniche per mantene-
re viva la relazione con i tuoi cari attraverso la comunicazione
spirituale. Come abbiamo visto in questi due capitoli le loro
anime vogliono che continuiamo a vivere una vita piena, felice
e in salute. E forse è proprio questo il miglior monumento che
possiamo erigere alla loro memoria.

36
 CAPITOLO 4 

COME SAP ERE SE


SONO DAVVERO
I T UOI ANGELI O
SE È SOLO LA T UA
IMMAGI NAZIONE

U
na bimba guarda nel vuoto sopra la sua spalla sinistra
e sembra che parli da sola.
“Con chi stai parlando, tesoro?” le chiede la mamma.
“Con il mio angelo” risponde la piccola come se fosse ovvio.
In seguito la madre mi ha detto: “Il buffo è che non sia-
mo una famiglia religiosa, non abbiamo mai parlato di angeli
davanti a lei. Per quanto ne so, non li ha mai neanche sentiti
nominare.”
Ho sentito raccontare storie simili da genitori di tutto il
mondo. È un dato di fatto che i bambini siano più predisposti
a vedere e a sentire i propri angeli rispetto all’adulto medio.
Come mai? Grazie alle mie ricerche ho scoperto che il moti-
vo principale è che ai bambini non importa se gli angeli e i loro

37
messaggi siano reali o se siano solo fantasia. Si limitano a godersi
l’esperienza senza porsi domande sulla validità della cosa. For-
se è per questo che uno studio condotto dal dottor William
MacDonald dell’Università dell’Ohio ha rivelato che i bambini
vivono più esperienze paranormali verificabili rispetto a qualsi-
asi altra fascia d’età.
Il non sapere se la presenza angelica al nostro fianco sia reale
o immaginaria rende noi adulti così nervosi che spesso finiamo
per ignorare anche la guida divina più autentica! Se fossimo
come i bambini, e riuscissimo a sospendere il nostro scettici-
smo per un attimo, la nostra esperienza di Dio e del regno
angelico sarebbe più ricca e profonda.
Tuttavia spesso è la parte sinistra del cervello a farla da pa-
drona, richiedendoci prove e conferme. E magari si aggiun-
gono anche esperienze dolorose a renderci più cauti in queste
situazioni. Vogliamo garanzie che le nostre vite miglioreranno
davvero prima di essere disposti a lasciare il lavoro e metterci
in proprio, o di spostarci dalla città nella quale siamo cresciuti.
Per fortuna ci sono alcuni tratti distintivi che ci aiutano a
riconoscere le vere esperienze angeliche da quelle che sono pie
illusioni (o forme energetiche basate sulla paura). Ci vengono
alla mente attraverso i quattro sensi divini: la visione, l’udito, il
pensiero e le sensazioni. Tutti riceviamo dei messaggi angelici
attraverso questi sensi, anche se ciascuno di noi ne ha uno pre-
dominante con cui è più in sintonia. Io per esempio sono una
persona visiva, e quindi quasi tutte le mie esperienze angeliche
avvengono sotto forma di visioni. Altre persone sono più sinto-
nizzate sulle sensazioni che prendono allo stomaco, sui pensieri
o sull’orecchio interiore.

Percepire i messaggi celesti


La maggior parte delle persone percepisce i propri angeli
sotto forma di “sensazioni” fisiche o emotive. Quando non sei

38
sicuro di trovarti di fronte a una visita o a un messaggio del tuo
angelo, controlla la presenza di questi segni.

Sensazioni che si provano durante una reale


esperienza angelica
Un incontro di questo tipo può:

• farti provare una sensazione di calore e prossimità,


come un abbraccio amorevole;

• farti sentire al sicuro, anche quando ti avvisa di un


pericolo;

• essere accompagnato da una fragranza incorporea


di fiori o dal profumo caratteristico di un tuo caro
defunto;

• lasciare un’impronta sul divano o sul letto, come se


qualcuno si fosse appena seduto accanto a te;

• causare cambi di pressione nell’aria o nella


temperatura;

• darti la sensazione che qualcuno ti stia toccando la


testa, i capelli o la spalla;

• farti sentire assonnato o iperattivo;

• darti la convinzione che “sia tutto vero”;

• causarti una continua sensazione allo stomaco che ti


spinge a dare una svolta alla tua vita, o a compiere un
certo passo;

39
• darti l’impressione che una persona cara ti sia vicino,
come per esempio un tuo caro defunto;

• sembrare una cosa naturale, senza forzature.

Sensazioni che si provano durante una


esperienza angelica falsa o immaginaria
Questo tipo di esperienza può:

• farti provare freddo o prurito;

• farti provare paura e panico;

• non essere associata a nessun odore, oppure a uno


sconosciuto e sgradevole;

• darti la sensazione che qualcuno ti stia toccando


sessualmente (se ti capita, invoca subito l’arcangelo
Michele perché purifichi l’energia);

• far sembrare che la stanza sia gelida;

• darti la sensazione di essere completamente solo;

• farti tornare subito a provare sensazioni normali;

• lasciarti la convinzione che non sia stata


un’esperienza reale;

• causare una sensazione allo stomaco che ti spinge


verso un cambio di vita, ma per motivi e idee dettate
dalla disperazione, e non dalla guida divina;

40
• non darti nessun senso di familiarità;

• sembrare forzata, come se fossi tu a desiderare che


avvenga.

Messaggi celesti sotto forma di pensieri


Può darsi che la tua esperienza con gli angeli passi attra-
verso idee, rivelazioni e pensieri, invece che sensazioni. Molti
dei più grandi pensatori e inventori prendono le loro idee in-
novative dall’etere. Ecco come distinguere quelle autentiche da
quelle false.

Pensieri che indicano


una vera esperienza angelica
Un’esperienza del genere può:

• implicare idee coerenti e che si ripropongono con


costanza;

• essere centrata su come puoi collaborare a risolvere


un problema o aiutare gli altri;

• essere positiva e incoraggiante;

• darti istruzioni esplicite sul prossimo passo da fare e


poi altre indicazioni per i passi che seguiranno una
volta compiuto il primo;

• far sorgere in te idee emozionanti che ti caricano di


energia;

41
• avvenire di punto in bianco o in risposta a una preghiera;

• implicare che tu debba muoverti e darti da fare;

• sembrarti vera e sensata;

• essere in linea con i tuoi interessi, le tue passioni o le


tue doti;

• farti capire che uno dei tuoi cari defunti ti è accanto,


anche se non riesci a vederlo.

Pensieri che si rivelano frutto


dell’immaginazione
Un’esperienza del genere può:

• essere casuale e in continuo cambiamento;

• essere centrata su come diventare ricco o famoso;

• essere scoraggiante e offensiva;

• farti pensare alla “peggiore delle ipotesi”;

• dar luogo a pensieri che ti deprimono o che ti


spaventano;

• avvenire gradualmente, in risposta a una


preoccupazione;

• non essere altro che un espediente per arricchirti in


fretta;

42
• sembrarti vuota e assurda;

• essere completamente scollegata da qualunque cosa


tu abbia fatto in passato o di cui ti interessi;

• avere come motivo principale il desiderio di sfuggire


da una situazione corrente, piuttosto che di aiutare
gli altri.

Udire i messaggi celesti


Una vecchia diceria che circola tra gli studenti di psicologia
dice che sentire le voci è segno di pazzia. Al contrario, invece,
molti dei santi, saggi e grandi inventori di tutto il mondo sono
stati guidati da queste voci. Poco prima che tentassero di rubar-
mi l’auto, ho sentito una voce forte e limpida che mi metteva
in guardia. E migliaia di altre persone mi hanno detto di aver
ricevuto avvertimenti simili che hanno salvato loro o i loro cari
dal pericolo in modi che vanno oltre ogni spiegazione razionale.
La differenza tra sentire la vera voce di Dio, dare retta
all’immaginazione o avere delle allucinazioni è chiara e net-
ta. Di seguito darò ulteriori informazioni sulle differenze tra
i messaggi dei tuoi angeli e quelli dell’immaginazione. Per
quanto riguarda le allucinazioni molti scienziati sottolineano
distinzioni fondamentali.

• Il ricercatore D. J. West ha dato questa definizione


della differenza tra un’allucinazione e una vera
esperienza psichica: “Le allucinazioni patologiche
tendono a mantenere uno schema abbastanza
rigido, a ripetersi durante una malattia manifesta,
ma non in altri momenti, e a essere accompagnate
da altri sintomi, tra cui in particolare la perdita di

43
conoscenza e della consapevolezza dell’ambiente
circostante. L’esperienza psichica spontanea
(oggi spesso definita come “paranormale”) è più
frequentemente un evento isolato e sconnesso
da ogni malattia o disturbo conosciuto, e non è
assolutamente accompagnata da alcuna perdita di
contatto con l’ambiente circostante.”1

• Il ricercatore Bruce Greyson ha studiato 68


soggetti precedentemente selezionati clinicamente
per escludere la schizofrenia e ha scoperto che
esattamente la metà di questi soggetti riferivano di
aver assistito a un’apparizione, nella quale avevano
potuto letteralmente vedere un loro caro defunto.2

• Due ricercatori del paranormale, il dottor Karlis Osis


e il dottor Erlendur Haraldsson, hanno notato che
di solito durante un’allucinazione le persone credono
di vedere un essere umano in carne e ossa. Durante
le esperienze paranormali che comprendono le
apparizioni, credono invece di vedere un essere
celeste, come un angelo, un caro defunto o un
maestro asceso.3

Il Paradiso ci può parlare attraverso una voce eterea e squil-


lante proveniente dall’esterno, tramite una tranquilla voce
interiore nella nostra testa, attraverso una conversazione che
ascoltiamo “per caso” o facendoci sentire di continuo una certa
musica nella mente o alla radio.
1. West, D. J., Visionary and Hallucinatory Experiences: A Comparative
Appraisal. 1960.
2. Stevenson, I., Do We Need a New Word to Supplement ‘Hallucination’?
1983.
3. Osis, K.; Haraldsson, E., Quello che videro nell’ora della morte. 2002.

44
In una vera esperienza angelica
a livello uditivo:
• le frasi di solito iniziano con tu e noi;

• hai la sensazione che qualcun altro stia parlando con


te, anche se ti sembra di sentire la tua stessa voce;

• è subito evidente che il messaggio ha a che fare con


le tue domande e preoccupazioni immediate;

• la voce è pertinente e decisa;

• il tono è amorevole e positivo, anche se ti sta


avvisando di un pericolo;

• la voce ti chiede di prendere provvedimenti


immediati, come cambiare i tuoi pensieri o il tuo
atteggiamento per essere più amorevole;

• potresti sentire una voce che chiama il tuo nome al


risveglio;

• potresti percepire dei brani di una bellissima ed


eterea musica “celestiale”;

• potresti ricevere un messaggio che ti suggerisce di


migliorare te stesso o aiutare gli altri.

45
Nelle esperienze uditive che si rivelano frutto
dell’immaginazione:
• le frasi di solito iniziano con la parola io;

• ti sembra di parlare con te stesso;

• il messaggio è torbido, criptico e poco chiaro;

• la voce è prolissa e vaga;

• il tono è sarcastico, allarmante o duro;

• la voce ti parla di pettegolezzi e congetture sugli altri;

• senti parole offensive;

• percepisci rumori forti e spiacevoli, oppure una


musica discordante;

• il messaggio che ricevi ti dice di far male a te stesso o


agli altri.

Messaggi angelici sotto forma di visioni


Le tue esperienze angeliche possono coinvolgere anche
quello che vedi da sveglio, mentre dormi o quando mediti.
Esistono diversi modi per distinguere le visioni autentiche da
quelle false.

46
In una vera esperienza angelica a livello visivo:
• le apparizioni in sogno sembrano surreali, con colori
ed emozioni molto vividi;

• puoi vedere scintille, lampi di luce o nubi colorate;

• provi una sensazione di spontaneità e naturalezza;

• ti capita di vedere di continuo una piuma, una


moneta, un uccello, una farfalla, un arcobaleno, una
sequenza di numeri e così via, con una frequenza che
non può essere una semplice coincidenza;

• hai visioni di te che aiuti gli altri e ti metti al loro


servizio.

Nelle esperienze visive che si rivelano frutto


dell’immaginazione:
• i sogni sono banali e insignificanti;

• ti viene mostrata “la peggiore delle ipotesi” senza che


ti vengano date istruzioni su come evitarla;

• hai la sensazione di essere tu a forzare la visione, a


causarla;

• sei alla ricerca di un segno ma trovi solo


contraddizioni, oppure sei tu a imporre il significato
che desideri a ciò che vedi;

• hai visioni di te che avanzi a discapito degli altri.

47
Prestare attenzione ai messaggi
Che i tuoi messaggi angelici giungano a te sotto forma di
visione, voce, idea, sensazione o come combinazione di questi
quattro elementi, facendo attenzione alle caratteristiche elen-
cate in questo capitolo ora sei in grado di distinguere i mes-
saggi autentici da quelli che sono frutto dell’immaginazione.
Stai pur certo che se ti trovi davanti a un pericolo prima che
sia giunta la tua ora, gli angeli ti parleranno con voce chiara e
decisa, indipendentemente dalla modalità che sceglieranno. Le
informazioni sulla tua vita quotidiana, invece, potrebbero giun-
gerti in una forma più sottile, ma nei capitoli seguenti leggerai
di come amplificarne l’intensità e la chiarezza.
Tutti abbiamo le medesime capacità di comunicare con gli
angeli, perché siamo tutti “spiritualmente” dotati allo stesso
modo. Può sembrare che alcuni siano più psichicamente por-
tati di altri, ma è solo perché queste persone si sono mostrate
disposte ad ascoltare, credere e fidarsi dei segnali che proven-
gono dai loro sensi spirituali.
Il più grande ostacolo che incontro nello sviluppo psichico
dei miei studenti è che si impegnano troppo per far accadere
un’esperienza angelica. Desiderano così disperatamente vedere
e sentire un angelo che si sforzano di riuscirci. Ma quando
le persone tentano di aggrapparsi a qualcosa, è perché sono
mosse dalla paura. Potrebbe trattarsi di un pensiero ansiogeno:
“Magari non sarò in grado di sentire o vedere nulla”, “Maga-
ri non ho nessun angelo” o di qualunque altra vaga preoccu-
pazione egocentrica. L’ego non ha nulla di psichico, poiché è
totalmente basato sulla paura. Soltanto l’Io Superiore che è in
ognuno di noi, e che si basa sull’amore, è in grado di comuni-
care con il divino.
Perciò, più riuscirai a rilassarti, più ti sarà facile entrare con-
sapevolmente in comunione con i tuoi angeli. La respirazione è
un ottimo punto di partenza, così come un sincero ottimismo,

48
come quello di molti bambini. I bambini infatti dicono: “Certo
che ho gli angeli. Tutti li hanno!”. A loro non importa se si
tratta solo del frutto della loro immaginazione: si limitano a
godere delle loro visioni e ad accettarle. Ed è per questo che
riescono a vedere con facilità i propri angeli custodi. Se smetti
di preoccuparti di capire se la tua connessione divina sia reale o
no, superi i blocchi del tuo ego e puoi godere dei doni naturali
– e assolutamente reali – del tuo Io Superiore.
Ciò che gli angeli dicono è: La paura è un predatore naturale
del regno della psiche. Deruba la tua mente delle sue capacità crea-
tive e ti chiede di lasciarle il controllo del tuo umore, delle tue gior-
nate e delle tue decisioni. Indebolisce te che sei onnipotente. Un suo
comando può annullare la tua capacità decisionale. Non permettere
al terrore di “perturbare” il regno della tua felicità, perché quello è il
regno gioioso di Dio. Sei più potente di qualsiasi forza ansiogena.
La tua volontà divina può sopraffare l’oscurità generata dal mondo.
La luce del tuo Creatore accecherà ogni nemico se solo concentrerai la
tua mente sul suo splendore.
Perciò, invece di dubitare della capacità insita in ognuno di
noi di connetterci con i nostri angeli, ricordiamoci dei messag-
gi celesti che abbiamo già ricevuto e di come possiamo raffor-
zare ancora di più questo collegamento. Nei capitoli seguenti
vedremo come aumentare il volume e la chiarezza dei messaggi
dei tuoi angeli.

49
 CAPITOLO 5 

COME P ERCEP I RE
LA P RESENZ A
DEI T UOI ANGELI

Q
uando gli angeli o i nostri cari defunti ci sono parti-
colarmente vicini, possiamo sentire la loro presenza.
Molte delle persone che ho intervistato ricordano il
momento in cui hanno percepito la vicinanza di uno spirito.
Spesso il racconto si ripete: “Ho sentito che mia madre era con
me l’altra sera. Sembrava così reale, ma mi chiedo ancora se
fosse solo la mia immaginazione.”
Spesso tendiamo a sminuire le nostre intuizioni e a non ave-
re fiducia in noi stessi. Quante volte hai avvertito una sensa-
zione allo stomaco che ti diceva di non lasciarti coinvolgere in
una certa situazione, accettare un lavoro, comprare qualcosa o
prendere una certa strada? E quante volte ci sei passato sopra,
l’hai fatto comunque, e poi te ne sei pentito?
Ovviamente, che tu abbia ascoltato o meno la tua guida
interiore, queste situazioni sono opportunità per imparare ad
avere fede e a dar retta al tuo Io Superiore la prossima volta.
Il processo per entrare in comunione con i tuoi angeli e cari
defunti consiste proprio in questo, nell’avere fiducia nella vali-

50
dità e accuratezza delle tue sensazioni in quanto strumento di
divinazione che Dio ha installato dentro di te. Nel caso in cui si
tratti di percepire la presenza di chi non c’è più, devi credere di
essere davvero in grado di distinguere una persona da un’altra.
In questo senso ciascuno di noi si può considerare un medium.
Fare da medium per gli estranei consiste nello stesso proce-
dimento basato sulle sensazioni che si usano per sé. Quando ho
una seduta con una persona che non conosco, la prima cosa che
faccio è esprimere l’intenzione di entrare in contatto con i suoi
cari defunti. La maggior parte dei miei contatti avviene in for-
ma visiva, perché quello è il mio canale primario di comunica-
zione divina, ma molto del mio lavoro si basa sulle sensazioni.
Dopo la morte le persone conservano gli stessi schemi ener-
getici e dimensioni fisiche di quando erano in vita, ed è proprio
questo che vede un medium. Chi ha avuto un’apparizione dei
propri cari defunti dice che questi avevano le stesse sembianze
di quando erano in vita, solo che apparivano più giovani e ra-
diosi. Ho scoperto che gli schemi energetici di chi è trapassato
sono simili alle lunghezze d’onda dello spettro cromatico: gli
anziani hanno lunghezze d’onda energetiche più lente e lun-
ghe, mentre i giovani hanno vibrazioni rapide, e le donne ri-
suonano più velocemente degli uomini.
È possibile stabilire un contatto basandosi esclusivamente
sulle sensazioni, sulla percezione di queste onde simili alle so-
nar. Ciascuno di noi ha un’“impronta” unica per quanto riguar-
da la personalità, l’immagine, il comportamento, le abitudini
e altri tratti distintivi. Non ti è mai capitato di entrare in casa
e di sentire con sicurezza chi altri ci fosse, pur vivendo con
molte persone e non avendo prove fisiche della loro presenza?
O mettiamo che tu sia in cucina a preparare il pranzo quando
senti aprirsi la porta d’ingresso: senza usare la logica forse sei in
grado di capire chi è arrivato. Un altro esempio potrebbe essere
quando entri in una stanza piena di persone e sei in grado di
percepire l’umore del gruppo.

51
Allo stesso modo, quando uno dei tuoi cari defunti ti è ac-
canto, sei in grado di riconoscere la sua personale impronta
energetica. Nelle mie sedute da medium mi capita che il 90 per
cento dei clienti sappia già qual è lo spirito che gli è accanto:
vengono da me solo per avere conferma delle loro sensazioni.
Per qualche ragione non riescono a fidarsi di quello che prova-
no e hanno bisogno della conferma di un “esperto”.
Puoi immaginare quanto sia difficile per un medium profes-
sionista come me esporsi e tenere pubblicamente queste sedute
in televisione, durante i seminari o nei programmi radiofonici.
La maggior parte delle volte non ho la minima idea del signi-
ficato delle informazioni che sto trasmettendo. Eppure mi fido
delle mie sensazioni tanto da esprimerle ad alta voce, e quasi
sempre il cliente esclama: “Sì, è proprio così!”. Mi ci sono voluti
tanta pratica, molte preghiere, un incontro ravvicinato con la
morte e svariati tentativi falliti per ottenere questo livello di si-
curezza. La mia speranza è che tutti riescano ad avere lo stesso
grado di fiducia nelle proprie sensazioni emotive e fisiche.

I modi più comuni di percepire


una presenza spirituale
Di seguito sono elencati alcuni dei modi più comuni in cui
connetterti con i tuoi angeli e cari estinti attraverso le sensazioni:

• sentendo il loro profumo preferito o un altro odore


distintivo;

• avvertendo odore di fiori o fumo, nonostante non ci


siano né fiori né un fuoco nelle vicinanze;

• avendo la sensazione che qualcuno ti tocchi, ti


accarezzi i capelli, ti spinga, ti protegga, ti rimbocchi
le coperte o ti abbracci;

52
• percependo la presenza di qualcuno seduto al tuo
fianco (anche vedendo un’impronta sul divano o sul
letto dove la persona o l’animale defunto si sono
appena appoggiati);

• notando un cambio di pressione nell’aria, un senso


di oppressione alla testa, la sensazione che qualcosa
ti stia martellando la fronte, l’impressione che una
qualche essenza spirituale ti stia attraversando la
mente o una sensazione simile a ciò che si prova
quando si viene trascinati sott’acqua.

Potresti anche percepire:

• cambi di temperatura dell’aria;

• un’ondata di euforia o gioia improvvisa;

• una sensazione allo stomaco che ti dice che


questa situazione è surreale, anche se sei restio a
condividerla con gli altri;

• una sensazione di familiarità quando un defunto che


conoscevi bene si aggira nelle vicinanze.

• Le esperienze angeliche autentiche emanano


sicurezza e amore e ti fanno sentire a tuo agio; quelle
false invece ti fanno provare freddo, fastidio e paura.
Gli incontri ingannevoli possono avere origine
dall’ego o da uno spirito mondano. Questi esseri
hanno paura di raggiungere la luce divina nel piano
dell’Aldilà, o perché sono ancora attaccati alla loro
esistenza terrena (ai loro possedimenti e vizi per

53
esempio), o perché temono di essere giudicati da Dio
e cacciati all’“inferno”. Perciò queste entità restano
vicino alla Terra e possono interferire con la felicità
dei viventi.

Una questione un po’ “spinosa” riguarda il fatto che alcuni


spiriti terreni potrebbero avvicinare i viventi in cerca di favori
sessuali. Ho conosciuto molte vedove e vedovi che trovavano
conforto continuando ad avere relazioni intime con i loro ma-
riti e mogli defunti. Ma si tratta di una cosa completamente
diversa rispetto ai racconti di donne che sostengono di avere
rapporti sessuali con estranei appartenenti al mondo spirituale.
Per quanto mi riguarda questo tipo di scambi sono spiritual-
mente oppressivi per i viventi, in quanto una guida di alto li-
vello o un angelo non avvicinerebbero mai un essere umano per
favori simili. Anche se le donne che ho intervistato riportano
quasi sempre queste esperienze come positive, il messaggio che
mi giunge chiaro è che tali attività incoraggiano le entità ter-
rene di basso livello a restare con noi. Potrebbero addirittura
ostacolare nuove relazioni, in quanto un potenziale partner po-
trebbe percepire inconsciamente la presenza di un altro amante
sulla scena.
Incontri di basso livello come questi ti lasciano solo una
sensazione di vuoto, mentre un contatto autentico ti ricorda
che i tuoi angeli e i tuoi cari defunti ti sono sempre accanto.
Come fai a capire se sono proprio loro ad aiutarti? L’energia di
un angelo ti solleva in una maniera indescrivibile. All’improv-
viso senti un’ondata di amore o di gioia senza sapere il perché,
o provi una forte sensazione allo stomaco… e se la seguirai
la tua vita migliorerà come per miracolo. La presenza di un
caro defunto ti procura, invece, un senso di familiarità. Sarai
sicuramente in grado di identificarlo, anche grazie a sensazioni
come un abbraccio, un contatto fisico, un cambio di pressione
nell’aria o un odore particolare.

54
Puoi anche usare le tue sensazioni per testare le percezioni
intuitive e vedere come reagisci. Mettiamo per esempio che
tu senta un forte bisogno di trasferirti in un’altra zona, ma sei
combattuto perché non sai come questo cambiamento possa
influire sulla tua famiglia, sugli amici e sul lavoro. Anche se al-
cuni di questi fattori non ti sono chiari, puoi “mettere alla prova
il tuo futuro” e cercare di comprendere meglio i consigli divini.
Immagina come sarebbe restare a vivere dove sei ora, e con-
centrati sulle sensazioni che provi. Il tuo cuore è sollevato, tri-
ste, pieno di gioia o di quale altra emozione? Avverti tensione
o rilassamento in qualche parte del corpo in risposta a questa
immagine mentale?
E ora fai un confronto con le sensazioni fisiche ed emotive
che provi immaginando come sarebbe trasferirti. Le tue sen-
sazioni sono un preciso strumento di misura dei desideri della
tua anima e della tua volontà divina, la quale è tutt’uno con la
volontà di Dio.

Come migliorare la tua chiarosenzienza


Se tendi a non avere una forte consapevolezza delle tue sen-
sazioni emotive e fisiche, puoi utilizzare i metodi elencati di
seguito per aprire questo importante canale di comunicazione
celeste. Una volta che sarai più cosciente delle tue sensazioni
emotive e fisiche, la tua vita diventerà più piena e le tue rela-
zioni più profonde, avvertirai con maggior chiarezza la com-
passione e l’amore divini, comprenderai gli altri con più facilità,
sarai più equilibrato e più pronto a notare e a seguire le tue
intuizioni.
Di seguito sono riportati alcuni passaggi per migliorare la
chiarosenzienza.

- Tieni accanto a te dei cristalli di quarzo trasparente quan-


do dormi. Puoi acquistare una “punta” di quarzo trasparente

55
(un cilindro con una punta finale) per pochi soldi in una qua-
lunque libreria di metafisica o fiera di gemme. Esponi il cristal-
lo alla luce del sole per almeno quattro ore per eliminare ogni
residuo psichico del precedente proprietario. Quindi posiziona
uno o più di questi cristalli sul comodino o sotto il letto. Se si
trovano sul comodino posizionali in orizzontale, con la punta
rivolta verso la tua testa. Se si trovano sotto il letto mettili in
verticale, con la punta rivolta verso la tua testa o il cuore.
Più diventerai sensibile e più sentirai il bisogno di spostare
i cristalli in modo che le punte non siano più rivolte verso di
te. È anche possibile che tu debba riposizionarli lontano dal
letto. Le persone con una chiarosenzienza più spiccata possono
soffrire di insonnia se i cristalli si trovano troppo vicini a dove
dormono.

- Lavora con il profumo delle rose rosa o con l’olio essen-


ziale di rosa. Il profumo delle rose rosa apre il chakra del cuore,
centro energetico che regola la chiarosenzienza. Tieni sempre
con te una rosa rosa e aspirane spesso il profumo, o compra un
olio essenziale di qualità fatto con rose vere, non sintetiche.
Spalma l’olio sulla zona del cuore e picchiettane un po’ sotto il
naso per poterne sentire sempre il profumo.

- Indossa una collana di quarzo rosa. Proprio come le rose


rosa, anche il quarzo rosa è in grado di aprire il chakra del cuo-
re. Questa bellissima pietra rosa è in armonia con il chakra del
cuore. E oltre ad attivare la tua chiarosenzienza, può aiutarti ad
aprirti all’amore nella vita.

- Aumenta la tua sensibilità con esercizi di contatto fisico.


Chiudi gli occhi e prendi in mano un oggetto sulla scrivania.
Toccalo piano e con attenzione, notandone la consistenza e
ogni piccolo dettaglio. Strofina l’oggetto sul dorso della mano
e sul braccio e concentrati sulle sensazioni che provi. Chiedi

56
a un amico fidato di bendarti e di passarti oggetti a caso da
toccare, o cibi da assaggiare. Concentra tutta la tua attenzione
sulle sensazioni emotive e fisiche che emergono, e prova a in-
dovinare che cos’è l’oggetto.

- Metti a punto il tuo corpo facendo esercizi cardiovasco-


lari e mangiando in modo leggero. Se ti senti stanco, pesante
o fiacco è più difficile discernere le tue sensazioni. Corsa, cam-
minata veloce, yoga e altri esercizi cardiovascolari ti aiutano a
identificare con più precisione il significato e i messaggi che
giungono attraverso il canale della chiarosenzienza. Allo stes-
so modo mangiare cibi leggeri e salutari non ti fa appesantire.
La pesantezza e la pienezza che proviamo quando mangiamo
troppo e male possono impedirci di cogliere le indicazioni di-
vine. Qualunque cosa faccia sentire meglio il tuo corpo (com-
preso un massaggio, un sonnellino, un bagno caldo) accrescerà
la ricettività nei confronti delle tue sensazioni.

Proteggi te stesso
I chiarosenzienti si lamentano di essere troppo sensibili. “As-
sorbo le energie negative dai problemi degli altri” e “Mi sento
sopraffare perché sento le emozioni di tutti” sono le due lamen-
tele principali per quanto riguarda la sfera delle sensazioni.
Ironia vuole che i chiarosenzienti tendano a svolgere profes-
sioni che li portano ad aumentare le probabilità di stabilire un
contatto fisico con gli altri. Massaggi, guarigioni energetiche,
medicina, assistenza psicologica sono alcune delle occupazioni
più comuni tra le persone che comprendono il mondo attraver-
so le sensazioni. E se è vero che questo tipo di persone eccellono
in tali professioni, devono però aver cura di proteggersi per evi-
tare di assorbire i residui delle energie negative dei loro clienti.
Ci sono due modi per farlo: misure preventive e attività
di purificazione. Le misure preventive consistono nel proteg-

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gersi dalle energie tossiche degli altri. Le attività di purifica-
zione comportano il rilascio di tutte le energie negative che
abbiamo assorbito, comprese quelle che hanno origine dalle
nostre paure.

Come proteggersi
Le misure preventive sono un po’ come il controllo delle
nascite: non sono sicure al cento per cento, ma forniscono una
buona protezione. Esistono decine di modi per proteggersi, ma
di seguito elencherò solo i miei due preferiti.

1. La musica. Gli angeli dicono che la musica funziona


come uno schermo psichico che ci circonda di energia protet-
tiva. In una situazione di stress può essere una buona idea avere
della musica di sottofondo.
La musica non è solo una misura preventiva, è anche un’at-
tività di purificazione. L’arcangelo Sandalfon è l’angelo della
musica e lavora con l’arcangelo Michele per eliminare gli effetti
delle energie negative. Puoi invocare Sandalfon perché ti aiuti
a scegliere la musica più adatta a ogni situazione. Metti un CD
quando mediti e chiedi a Sandalfon di lavorare con la melodia
per proteggerti e purificarti.

2. La luce rosa. Gli angeli mi hanno insegnato questo meto-


do un giorno mentre ero in palestra. Nella zona dei pesi avevo
salutato una donna che non avevo mai visto prima. La sco-
nosciuta iniziò a raccontarmi nei minimi dettagli le numero-
se operazioni chirurgiche che aveva subito. Sapevo che aveva
bisogno di sfogarsi e di qualcuno che la ascoltasse. Ma sapevo
anche che con il suo continuo parlare di malattie e acciacchi
stava espellendo energia tossica.
Così ho invocato mentalmente l’aiuto dei miei angeli. La-
sciati avvolgere da un fascio di luce rosa, fu il consiglio che rice-

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vetti. Così ho visualizzato me stessa immersa in un fascio di
luce rosa, come se fossi dentro al tubetto di un rossetto che si
estendeva oltre la mia testa e sotto i miei piedi.
Non ti è mai piaciuto proteggerti con la luce bianca, mi ricorda-
rono gli angeli, perché ti fa sentire isolata dagli altri. Visto che la
tua missione nella vita ti richiede specificamente di interagire con le
persone, e non di isolarti (come hai fatto in passato), eviti sempre di
usare lo scudo di luce bianca.
Avevano ragione. Anche se conoscevo perfettamente questi
metodi di protezione, non li usavo quasi mai perché volevo es-
sere presente per i miei clienti. Una volta ho lavorato con uno
psichiatra che riceveva le persone barricato dietro una gigante-
sca scrivania in quercia. Ho sempre pensato che la usasse come
una sorta di scudo per evitare un coinvolgimento emotivo con i
pazienti, oltre che come status symbol. Non ho mai voluto usa-
re la luce bianca durante le mie sedute perché mi faceva sentire
come se mi stessi isolando dai clienti.
Gli angeli mi fecero notare: Lo scudo di luce rosa è diverso.
Guarda come emana un’intensa energia di amore divino verso que-
sta donna. E guarda anche come proietta una fortissima energia
celeste verso di te. Nulla può penetrare questo scudo di luce rosa,
tranne le energie che hanno origine dall’amore divino. Così puoi
essere completamente presente per questa donna, senza assumere su
di te il peso della sua illusoria sofferenza.
Da quel giorno ho usato la tecnica dello scudo rosa con
grandi risultati e feedback positivi dalle persone a cui l’ho in-
segnata. Grazie angeli!

Come purificarsi
A volte ci sentiamo stanchi, irritabili o depressi senza sapere
il perché. Spesso la colpa è da ricercarsi nel contatto con gli
stati mentali negativi delle altre persone. Se lavori in un settore
in cui aiuti gli altri, il tuo livello di esposizione alle emozioni

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tossiche è particolarmente alto, ed è essenziale che ti purifichi
regolarmente da queste energie.
Ecco i miei tre metodi di purificazione preferiti.

1. Le piante. Il modo più semplice per purificarsi dai resi-


dui psichici probabilmente è con l’aiuto di Madre Natura. Così
come sono in grado di trasformare il diossido di carbonio in
ossigeno, le piante possono anche trasformare le energie infe-
riori. Le piante verdi sono particolarmente indicate per liberare
il nostro corpo dalle tossine energetiche.
Gli angeli ci consigliano vivamente di tenere una pianta vi-
cino al letto: un vaso sul comodino può fare miracoli mentre
dormi! Assorbe le energie pesanti che hai assorbito durante il
giorno e le manda nell’etere. Non preoccuparti… non danneg-
geranno la pianta.
Se lavori a contatto con le persone, in particolare se sei un
massaggiatore o un terapista (e quindi sei aperto a ricevere le
energie rilasciate dai clienti) tieni delle piante vicino alla tua
postazione. Questa piccola accortezza ti farà sentire più fresco
alla fine della giornata! Gli angeli dicono che le piante con
foglie grandi funzionano meglio, perché sono in grado di as-
sorbire campi energetici più ampi. Per questo un pothos o un
filodendro sono la scelta perfetta. Meglio evitare di circondarti
di piante con foglie spinose o appuntite. È interessante notare
che anche il feng shui, l’antica arte cinese del posizionamento,
consiglia di stare alla larga dalle varietà con foglie appuntite. A
quanto pare questo tipo di foglie non favorisce la circolazione
di energia positiva.

2. Tagliare i lacci eterei. Chiunque lavori con altre persone,


sia professionalmente che come atto di gentilezza gratuita, do-
vrebbe sapere dell’esistenza di questi lacci eterei e come gestirli.
In pratica, ogni volta che una persona instaura un legame con
te basato sulla paura (come la paura che tu la possa lasciare o la

60
convinzione che tu sia la sua fonte di energia o felicità), si crea
un laccio tra te e lei. Questo legame è visibile a ogni chiaroveg-
gente e palese per chiunque abbia un po’ di intuito.
I lacci assomigliano a tubi chirurgici e funzionano come
pompe di benzina. Quando una persona bisognosa ha stabilito
una connessione con te, assorbirà la tua energia attraverso que-
sto cavo etereo. Magari non lo vedi, ma puoi sentirne gli effetti:
ti senti stanco o triste senza sapere il perché. Il motivo è che la
persona all’altro capo del cavo ha appena attinto al tuo potere
o ti ha inviato energia tossica attraverso di esso.
Perciò ogni volta che aiuti qualcuno, o quando ti senti apa-
tico, triste o stanco, una buona idea è “tagliare i tuoi lacci”. Re-
cidere questo legame non equivale ad abbandonare, rifiutare
o separarti dalla persona. Stai solo troncando la parte disfun-
zionale, ansiogena e co-dipendente della relazione. La parte
affettiva rimane intatta.
Per tagliare i tuoi lacci puoi pronunciare mentalmente o ad
alta voce queste parole:

“Arcangelo Michele io ti invoco.


Ti prego, recidi i lacci di paura che stanno prosciugando
la mia energia e vitalità. Grazie.”

Dopodiché resta in silenzio per qualche istante. Assicurati


di inspirare ed espirare profondamente durante il processo: la
respirazione apre le porte agli angeli affinché ti possano aiutare.
Probabilmente avrai la sensazione che questi lacci vengano reci-
si o estratti dal tuo corpo. Potresti percepire un cambio di pres-
sione dell’aria o altri segni tangibili che i cavi sono stati tagliati.
Le persone che stanno dall’altro capo penseranno a te senza
sapere il perché nel momento in cui il loro cavo verrà tagliato.
Potresti ricevere messaggi o e-mail in cui le persone alle quali
eri “collegato” ti dicono che non sanno perché, ma ti stavano
pensando. Non avere ripensamenti. Ricorda che non sei tu la

61
loro fonte di energia o felicità: Dio lo è. I cavi si riformeranno
ogni volta che una persona si legherà a te per paura, perciò
continua a tagliarli secondo le necessità.

3. Passare l’aspirapolvere. Quando ci preoccupiamo per


qualcuno, ci incolpiamo per la sua infelicità o facciamo un
massaggio a una persona che soffre a livello emotivo, rischia-
mo di assorbire la sua energia psichica negativa nell’errato ten-
tativo di aiutare. Tutti lo facciamo, soprattutto gli operatori di
luce i quali sono particolarmente inclini a soccorrere gli altri,
spesso a proprie spese. Gli angeli ci insegnano metodi come
questo per aiutarci a mantenere l’equilibrio pur continuando
a dare una mano al prossimo. Loro vogliono che aiutiamo le
persone, ma senza fare del male a noi stessi. Tutto sta nell’es-
sere disposti a ricevere supporto dagli altri, compresi gli angeli.
Molti operatori di luce sono bravissimi ad aiutare, ma non lo
sono altrettanto a farsi aiutare. Questo metodo ti permette di
controbilanciare questa tendenza.
Per darti una bella aspirata con l’aiuto degli angeli ripeti
mentalmente: “Arcangelo Michele ti invoco perché cancelli e scacci
gli effetti della paura.” Vedrai o percepirai nella mente la pre-
senza di un essere immenso: si tratta dell’Arcangelo Michele,
solitamente accompagnato da angeli minori, conosciuti come
la “Brigata della misericordia”.
Puoi notare che Michele tiene in mano un tubo di aspira-
zione. Osservalo mentre lo inserisce nella sommità della tua
testa (chiamata “chakra della corona”). Devi decidere quale ve-
locità di aspirazione desideri, velocissima, veloce, media o lenta.
E sarai sempre tu a indicargli dove puntare il tubo durante la
pulizia. Dirigilo mentalmente nella testa, nel corpo, tutto in-
torno agli organi. Passalo su ogni parte, dalle dita delle mani
alla punta dei piedi.
Potresti vedere o sentire grumi di sporcizia psichica passa-
re attraverso il tubo, proprio come quando pulisci un tappeto

62
sporco. Ogni entità che passa attraverso il tubo una volta di là
viene trattata con umanità dalla Brigata della misericordia, che
l’accoglie e la scorta verso la Luce. Continua ad aspirare finché
non vedrai più alcun detrito psichico passare attraverso il tubo.
Una volta che sarai ripulito, l’Arcangelo Michele invertirà
l’interruttore facendoti arrivare dal tubo una densa luce bianca
dalla consistenza quasi pastosa. È come una specie di materiale
di “coibentazione” che riempirà gli spazi precedentemente oc-
cupati dalla sporcizia psichica.
Quella dell’aspirazione è una delle tecniche più potenti che
abbia mai provato. Puoi usare questo metodo anche sugli altri,
da vicino o a distanza. Basta solo che desideri lavorare su di
loro, ed è fatta. Anche se non riesci a vedere o sentire nulla in
modo chiaro durante il processo, anche se pensi Sto solo im-
maginando tutto, i risultati saranno tangibili. Subito dopo una
sessione di questo tipo molte persone provano un immediato
sollievo dalla depressione o dalla rabbia.

Entrare in contatto con le proprie sensazioni


Con la pratica riuscirai a sintonizzarti sempre meglio sulle
tue sensazioni e sarai più disposto a fidarti della loro saggez-
za. Se accrescerai il tuo repertorio spirituale con il potere dei
pensieri e delle idee, avrai due canali ben definiti per ricevere
e seguire i consigli divini. Nel prossimo capitolo esaminere-
mo il potere della chiaroconoscenza, ovvero dei pensieri in-
viati dal Cielo.

63
 CAPITOLO 6 

COME RICONOSCERE
E RICEVERE I DEE
DIVI NE E P ENSI ERI
P ROFONDI

O
gni volta che sei sicuro di sapere qualcosa senza avere
idea di come lo sai, si tratta di chiaroconoscenza. Magari
ti sarà capitato qualcosa di simile: stai discutendo con
qualcuno di un argomento che non ti è del tutto familiare, ma
qualcosa dentro di te ti fa sentire sicuro di quello che stai dicen-
do, e ti affidi a questa sicurezza anche se non hai prove che la
supportino. L’altra persona ti chiede: “Ma come fai a saperlo?” e
tu non puoi rispondere altro che: “Lo so e basta, tutto qui.”
Probabilmente una o due volte nella tua vita ti avranno dato
del “saputello”, e devi sapere che questo aggettivo contiene in
effetti un briciolo di verità: sai davvero un sacco di cose, ma
sei perplesso riguardo al come sei giunto ad avere tutte queste
informazioni.
Molti grandi inventori, scienziati, scrittori, leader e futuro-
logi e hanno utilizzato il loro dono della chiaroconoscenza per
attingere all’inconscio collettivo e trovare nuove idee e ispira-

64
zione. Thomas Edison per esempio ha detto: “Ogni progresso,
ogni successo, scaturisce dal pensiero.” Si dice che Edison e al-
tri grandi inventori usassero meditare finché un colpo di genio
non dava loro ispirazione e idee.
La differenza tra una persona che riceve semplicemen-
te queste informazioni e una che ne trae anche beneficio sta
nell’abilità di accettarle come qualcosa di utile e speciale. Molte
persone con questo dono trascurano i messaggi che ricevono
pensando che siano informazioni palesi e ovvie anche per gli
altri. Chiunque sa queste cose, dicono a se stesse. E poi due anni
dopo scoprono che l’idea brillante che avevano partorito è stata
sviluppata e commercializzata da qualcun altro. La vera sfida
per chi riceve indicazioni divine sotto forma di pensieri, idee o
rivelazioni è accettare che si tratti di informazioni uniche che
potrebbero essere davvero la risposta alle sue preghiere.
Mettiamo che tu abbia richiesto l’aiuto divino per lasciare
il lavoro e metterti in proprio. Poco dopo ti viene l’idea di
un’attività che potrebbe aiutare gli altri, e quest’idea diventa
un pensiero costante (due caratteristiche delle indicazioni che
provengono dal Divino). Cosa fai, la metti da parte pensando:
Tutti sognano di mettersi in proprio, la mia non è altro che una
pia illusione?
Ho scoperto che le persone con il dono della chiaroco-
noscenza traggono beneficio dall’allontanarsi dal computer e
dall’ufficio per una buona dose di natura e aria fresca. Molte
persone riflessive tendono a mettere il lavoro al primo posto
nella loro vita, creando così uno squilibrio nelle aree della for-
ma fisica, della spensieratezza, della famiglia, della spirituali-
tà e delle relazioni. Passare anche solo un po’ di tempo in più
concentrandosi su questi aspetti può aiutare queste persone a
seguire con maggior chiarezza le idee che nascono dalla loro
Mente Infinita.

65
Giudizio vs. discernimento
Chi preferisce un approccio “riflessivo” alla comunicazione
angelica potrebbe avere un quoziente intellettivo superiore ri-
spetto agli altri. Dopotutto si tratta generalmente di avidi let-
tori e con numerosi interessi che li portano a ottenere punteggi
di QI ben oltre la media.
Il segreto per attingere a questa conoscenza intellettuale sta
nell’essere capaci di distinguere tra quando usare il discerni-
mento e quando affidarsi al giudizio. Ci sono delle differenze
fondamentali tra questi due comportamenti intellettuali che
possono determinare diversi risultati spirituali.
Iniziamo con un esempio che riguarda il fumo. Sicuramente
sei a conoscenza di tutti gli studi che collegano questa abitu-
dine con numerose malattie e rischi per la salute. Il discerni-
mento ti porterebbe a dire: “Non sono attratto dal fumo o dai
fumatori. Non mi attira l’odore delle sigarette o i loro effetti.”
Il giudizio ti farebbe dire: “Fumare è sbagliato. E i fumatori
sbagliano.” Vedi la differenza? Il primo agisce secondo la Legge
dell’attrazione, la quale ti chiede solo di rispettare le tue prefe-
renze personali, senza etichettare o condannare.
Allo stesso modo, quando non sei sicuro che una certa
idea abbia origine divina, presta attenzione ai tuoi meccani-
smi interni di discernimento. Il vecchio proverbio che recita
“Nel dubbio, meglio evitare” racchiude una grande verità. Il tuo
computer interno sa se qualcosa funziona o no. Magari non si
tratta di rifiutare completamente un’idea, ma solo di ripensarne
o rivederne alcune componenti.
Qualche volta avrai bisogno di consultare specialisti in aree
che esulano dalla tua competenza. Se questo è il caso ti basterà
chiedere mentalmente a Dio e agli angeli di guidarti da questi in-
dividui, e sarai felice di vedere con quanta rapidità verranno da te.
A me è capitato quando ho sentito che avrei dovuto scri-
vere un libro sul vegetarianismo. Sapevo che avevo bisogno di

66
trovare un collaboratore che fosse un dietologo professionista
con un’inclinazione per la spiritualità, e in più doveva essere
preparato sul vegetarianismo. Con fede assoluta ho rivolto a
Dio la mia richiesta di trovare questa persona. Tre settima-
ne dopo, durante uno dei miei seminari, ho conosciuto una
dietologa professionista di nome Becky Prelitz. Era venuta a
sentirmi parlare perché era molto interessata alla spiritualità
nella vita e al suo insegnamento. Questa è la donna che stavo
cercando! pensai. Più parlavo con Becky e più mi convince-
vo che fosse proprio lei l’esperta inviata in risposta alla mia
preghiera. Oggi Becky e suo marito Christopher sono miei
grandi amici; il nostro libro Eating in the Light: Making the
Switch to Vegetarianism on Your Spiritual Path [Mangiare nella
luce: passare al vegetarianismo nel tuo cammino spirituale] è
uscito in America nel 2001.

Modi comuni in cui si presenta la


chiaroconoscenza
Ecco alcune modalità con cui potresti già aver ricevuto mes-
saggi divini attraverso il pensiero:

• incontri qualcuno per la prima volta e sai già dei


dettagli di questa persona che non avresti motivo di
conoscere;

• sei a conoscenza di informazioni riguardo a fatti di


attualità senza averne letto o sentito parlare;

• hai avuto una premonizione riguardo a come


qualcosa (per esempio un’iniziativa imprenditoriale,
una vacanza, una relazione) sarebbe andata a finire…
e avevi ragione;

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• hai avuto un’idea per un’impresa, un libro o
un’invenzione che ti assillava. O l’hai messa in
pratica scoprendo che funzionava a meraviglia, o
l’hai ignorata scoprendo poi che qualcun altro con la
stessa idea l’ha sfruttata facendo fortuna;

• hai perso il libretto degli assegni, le chiavi o il


portafoglio e quando hai chiesto agli angeli dove si
trovassero, hai ricevuto un’improvvisa illuminazione
che ti ha condotto subito nel punto giusto.

• La vera chiaroconoscenza divina è ripetitiva e


positiva. Ti parla di come puoi migliorare la tua
vita e quella degli altri. È incentrata sul servizio, e
se una certa idea può farti diventare ricco e famoso,
si tratta solo di un beneficio accessorio e non dello
scopo principale. Anzi, di solito sono proprio le idee
altruiste che portano benefici ai loro inventori. Chi
invece insegue iniziative imprenditoriali fini a se
stesse spesso finisce per respingere i potenziali clienti
che percepiscono l’assenza di valori dietro all’idea.
La mia editrice e mentore Louise L. Hay una volta
mi disse che la sua vita finanziaria si era risanata
nel momento in cui aveva deciso di concentrarsi su
come avrebbe potuto essere d’aiuto agli altri, invece
che su cosa ne avrebbe ricavato. Quando ho iniziato
ad applicare questo principio anche alla mia vita, gli
effetti migliorativi sul mio livello di felicità, oltre che
sulla mia carriera e finanze, sono stati notevoli.

La vera chiaroconoscenza ti aiuta a compiere imprese che


possano davvero aiutare gli altri, in un modo che ispiri le per-
sone a venire a cercarti come clienti, finanziatori, editori e così
via. Questa forza viene dal Creatore, il quale conosce i tuoi

68
talenti, le tue passioni e i tuoi interessi e come queste caratteri-
stiche possano essere usate per aiutare gli altri. Ai tempi della
Bibbia, i soldi venivano chiamati “talenti”, e tu hai dei talenti
che puoi scambiare per denaro.
La vera chiaroconoscenza non si limita a sventolarci un so-
gno sotto il naso per poi deriderci mentre cerchiamo di scopri-
re come realizzarlo. No! Ci fornisce istruzioni complete passo
dopo passo. Il trucco però è ricordare che Dio c’insegna solo
un passo alla volta. Riceviamo queste informazioni sotto forma
di pensieri ricorrenti (o sensazioni, visioni, parole a seconda del
nostro orientamento spirituale) che ci dicono di fare qualcosa.
Quel “qualcosa” di solito ci sembra insignificante: per esem-
pio chiamare una certa persona, scrivere una lettera, andare a
un incontro, leggere quel libro. Se seguiamo le indicazioni e
compiamo il primo passo poi, nello stesso modo ricorrente, ci
viene data la serie di istruzioni successive per il secondo passo.
Passo dopo passo Dio ci guida lungo tutto il percorso fino alla
destinazione prevista per noi.
Conserviamo sempre il nostro libero arbitrio, perciò possia-
mo decidere di ignorare la Sua guida in qualunque momento.
Ma molte persone si sentono bloccate, come se le loro ruote
girassero a vuoto nel fango, se non compiono uno di questi
passi ispirati da Dio. Una cosa che chiedo sempre a chi mi dice
di sentirsi bloccato è: “Quali indicazioni divine continui a rice-
vere ma hai scelto di ignorare?”. Sistematicamente scopro che
queste informazioni (che sono state messe da parte per paura
di cambiare la propria vita) sono il pezzo chiave che stava cer-
cando per muoversi.
Quando chiedi agli angeli di guidarti, loro ti inviano delle
idee in risposta alle tue preghiere. Ricevi questi messaggi divini
nei momenti in cui la tua mente è aperta e ricettiva, come du-
rante i sogni, mentre mediti, quando fai esercizio fisico o anche
mentre guardi un programma televisivo o un film (quando la
tua mente mette il pilota automatico). Queste rivelazioni divine

69
ti faranno sentire entusiasta ed energico, ed è importante non
contrastarle con pensieri pessimisti. L’idea ti sembra buona, e
saprai nel tuo intimo che è quella giusta! Ovviamente ogni idea
può fallire. Ma può anche aver successo! E in fin dei conti sono
questi tentativi che danno significato alla tua giornata.
Se in passato seguire un’intuizione ti ha portato a vivere
un’esperienza negativa, è normale che ora tu sia diffidente. Ma-
gari hai deciso di restartene tranquillo e sicuro evitando i cam-
biamenti. Va bene, basta che tu sia soddisfatto della situazione
in cui ti trovi! Ma se c’è uno squilibrio in qualche area della
tua vita, è normale che desideri (e così anche Dio e gli ange-
li) di risanare la situazione. Questo processo viene chiamato
“raggiungimento dell’omeostasi”: è un impulso istintivo verso
l’equilibrio comune a tutte le creature viventi.

Scetticismo, pragmatismo e fede


Più di ogni altro tipo di indicazione divina, la chiarocono-
scenza e le persone che ne hanno il dono tendono a vacillare
davanti alla fede. Se sei una persona razionale, è facile che la
tua mente ti porti a rinchiuderti in una bolla di scetticismo. La
fede sembra illogica e poggia su una serie di fattori intangibili.
Eppure un buono scienziato fa sempre degli esperimenti pri-
ma di trarre una conclusione. Che tu creda o meno all’esistenza
degli angeli, prenditi il tempo per testare la tua teoria. Per esem-
pio, sai che Dio e gli angeli possono sentire i tuoi pensieri (non ti
preoccupare, non li giudicano), perciò puoi invocare il Paradiso
senza pericolo di provocare stupore nei tuoi colleghi.
Chiedi mentalmente ai tuoi angeli di aiutarti in qualche area
della tua vita personale o professionale. Poi fai attenzione a che
tipo di aiuto ti giunge dopo la tua richiesta. Potrebbe arrivarti
istantaneamente, sotto forma di un’idea o di un forte impulso,
oppure in modo più tangibile, sotto forma di una persona che
“per caso” ti passa un articolo di giornale con le informazioni

70
che cercavi. I due ingredienti fondamentali di questo esperi-
mento sono: 1) chiedere di essere guidati (la legge del libero
arbitrio impedisce al Paradiso di aiutarci se non siamo noi a
chiederlo), e 2) fare attenzione all’aiuto che riceviamo.
Essere consapevoli di questo tipo di assistenza è totalmente
differente dal giocare a una caccia al tesoro in cui si va alla
ricerca degli indizi. Una falsa guida richiede sempre fatica e
preoccupazione. La vera ispirazione divina giunge con facilità
sulle ali dell’amore.
Ho scoperto che la maggior parte delle persone dotate di
chiaroconoscenza ha avuto un’esperienza con i propri cari de-
funti nel corso della quale sapeva che un nonno, un genitore o
un altro caro erano al suo fianco. Senza effettivamente vedere
o percepire la presenza del defunto, queste persone avevano la
consapevolezza della vicinanza del loro caro. Lo stesso tipo di
consapevolezza le porta a ottenere altri risultati psichici nel la-
voro, nella famiglia e nella salute. Senza sapere come, ricevono
informazioni che si rivelano precise e utili.
Più imparerai a fidarti e a seguire queste informazioni, più
beneficerai del tuo sistema interno di guida divina. Mettiamo
per esempio che ti venga un’idea per avviare una nuova attivi-
tà. L’idea è a prova di stupido e ti chiedi come hai fatto a non
pensarci prima. Ti metti in gioco e tutte le porte ti si aprono:
fondi, location, partner e altro ancora. L’attività si espande ra-
pidamente e tu sai di essere stato guidato dalla saggezza di Dio.

Il programma di guida spirituale


Il Paradiso è pieno di entità desiderose di aiutarti, e non si
tratta solo dei tuoi angeli custodi. Alcune sono persone che
dopo la morte provano un forte desiderio di guidare e aiutare
chi si trova sulla Terra. Molte di loro sono davvero dotate ed
esperte, e insieme portano avanti quello che è conosciuto come
“Programma di guida spirituale”.

71
Sulla Terra un mentore è una persona esperta nel tuo stesso
settore che ti insegna come fare le cose, ti fa da guida dando-
ti consigli e informazioni. Il programma di guida spirituale è
simile in quanto vieni assegnato a un esperto che passa del
tempo con te guidandoti lungo il cammino della vocazione o
della passione che hai scelto.
Nel mondo spirituale puoi lavorare con una celebrità defun-
ta così come con un qualunque illustre sconosciuto. La mag-
gior parte di loro è più che felice di trasmettere la propria co-
noscenza. Aiutare gli altri è un modo di sentirsi utili, così come
lo è per te. E in più non ti fanno pagare i loro servizi, per cui li
puoi incontrare a casa tua, persino in pigiama!
Quando per la prima volta mi sono sentita spinta verso il
contatto con un mentore, scelsi un autore in particolare che
ammiro molto (non mi consente di divulgare il suo nome per-
ché pensa che sarebbe solo fonte di lusinghe per il suo ego). Gli
chiesi mentalmente di aiutarmi a scrivere il libro The Lightwor-
ker’s Way. E lui venne da me immediatamente. Anche se potevo
vederlo solo vagamente, avvertivo con chiarezza la sua presenza
a livello di sensazioni, pensieri e udito.
La visita di questo autore mi colse così di sorpresa (era come
vedere una star del cinema!) che non sapevo cosa dire. Riuscii
solo a balbettare: “Sei… sei… sei qui!”.
Al che lui rispose: “È evidente che non sei pronta. Chiama-
mi quando sarai più preparata a lavorare con me.”
In quel periodo avevo appena iniziato a fare letture psichi-
che per persone famose che rispettavo profondamente e notai
che la mia ammirazione per loro mi faceva sentire a disagio. Mi
comportavo in modo diverso quando stavo con queste celebrità
rispetto a quando ero con gente “comune”. Il che mi infastidi-
va, perché sapevo che era solo una questione di ego. Era come
se considerassi queste persone famose “al di sopra” di me o, in
altre parole, separate da me.
Così chiesi a Gesù e agli arcangeli di entrare nei miei so-

72
gni e di cancellare le questioni legate all’ego che mi facevano
considerare gli altri superiori o inferiori a me. E come sempre
la mia richiesta fu esaudita immediatamente! La mattina dopo
avvertii un cambiamento. Non saprei spiegare come successe.
Posso solo dire che è successo. Da quel momento in poi non mi
sono più sentita intimidita dalle persone che ammiravo.
Da allora ho invocato l’aiuto di altri mentori. Una volta,
mentre facevo jogging, ho sentito un dolore terribile al fianco
(la classica “fitta”). Chiesi immediatamente aiuto e fui piace-
volmente sorpresa quando riconobbi Jim Fixx, compianto au-
tore de Il libro della corsa, nell’uomo che mi venne incontro dal
mondo degli spiriti. Mi disse di concentrarmi per cercare di
mantenere la testa dritta, smettendo di muoverla in su e in giù
come un bulldog. Questo significava allungare e uniformare
le falcate. Quando smisi di far ballonzolare la testa le fitte ai
fianchi scomparvero e non si sono più ripresentate. Oggi Jim
mi aiuta anche con la resistenza e la velocità durante la corsa.
Nel corso dei miei seminari parlo spesso al pubblico del
Programma di guida spirituale, e la maggior parte ha “adottato”
con successo una guida in Paradiso. Alcuni di questi mentori
sono inventori, scrittori, guaritori e musicisti famosi passati a
miglior vita. Per citare qualche esempio: c’è uno studente di
medicina a Chicago che scrive lettere ad Albert Einstein rice-
vendo assistenza da lui; un compositore di Atlanta corrisponde
con John Denver attraverso la scrittura automatica; un archi-
tetto del Midwest parla con Michelangelo quando ha bisogno
di ispirazione.
Per entrare nel Programma di guida spirituale basta sempli-
cemente pensare a un essere con il quale ti piacerebbe comuni-
care. Se non ti viene in mente nessuno in particolare, chiedi a
Dio e agli angeli di assegnarti a una persona esperta in un certo
settore (come ho fatto io quando correvo).
Poi, anche se non puoi sentire, vedere o percepire la presen-
za di questo nuovo mentore, porgigli comunque una domanda.

73
Puoi scriverla sulla carta, batterla a computer, pensarla soltanto
o pronunciarla ad alta voce. La tua guida riceverà la domanda,
indipendentemente da come la formuli.
Fai attenzione alle risposte che ti giungono sotto forma di
pensieri, parole, sensazioni o visioni. Una buona idea sarebbe di
annotare le domande e le risposte, come in un’intervista. (A pag.
122 troverai la spiegazione completa sulla “scrittura automatica”.)

Come potenziare la chiaroconoscenza


Dal momento che la chiaroconoscenza avviene in maniera
impercettibile, sotto forma di un pensiero o di un’idea, è facile
trascurare questo metodo di comunicazione ad alto livello con
il quale il Paradiso entra in contatto con noi. Può capitarti di
ignorare un’idea ispirata da Dio perché non ti rendi conto che
si tratta della risposta alle tue preghiere. Potresti scambiarla per
un pensiero insignificante o un sogno a occhi aperti, invece che
ispirazione celeste.
Chi ha il dono della chiaroconoscenza spesso ignora la pro-
pria guida divina perché pensa che le informazioni ricevute
siano palesi anche agli altri. È convinto che le sappiano tutti
e non mette a frutto l’idea brillante che ha appena ricevuto.
Il fatto poi che gli venga dato del saputello non aiuta di certo
le cose, anzi è fonte di esitazione quando si tratta di prendere
posizione per paura di essere derisi. Eppure quest’epiteto ha
un fondo di verità, perché chi è dotato di chiaroconoscenza ha
un canale diretto che lo mette in comunicazione con l’incon-
scio collettivo.
Perciò è davvero importante che presti attenzione a cosa ti
passa per la mente… compresi quei pensieri che si ripetono,
così come le idee nuove. La guida divina può giungere sia sotto
forma di suggerimenti che continuano a martellarti il cervello,
sia di ispirazione fulminea che si accende all’improvviso come
una lampadina. Uno dei metodi migliori per cogliere questo

74
tipo di indicazioni è tenere un diario giornaliero nel quale in-
trattieni una conversazione con te stesso riguardo ai tuoi pen-
sieri e alle tue idee. La struttura del diario potrebbe essere quel-
la di un’intervista con il tuo Io Superiore, magari organizzata in
domande e risposte. Così ti sarà più facile trasferire informa-
zioni dall’inconscio alla mente cosciente.
Una volta che hai ottenuto una risposta, cerca di non trarre
conclusioni affrettate. Dai ai tuoi pensieri e idee un attimo per
esprimersi. Chiedi: “Che cosa state cercando di dirmi?”. Po-
trebbe trattarsi solo di un’intuizione del tipo: “Questa persona
non mi sembra onesta.” Oppure potrebbe essere un’idea ispira-
ta che ti aiuta a conoscere la verità riguardo a un principio spi-
rituale, o un’illuminazione su un nuovo imperdibile business.
Tenendo un diario potrai valutare gli schemi e l’accuratezza
dei tuoi pensieri e idee. Ti abituerai a diventare consapevole di
quali sono quelli veramente ispirati da Dio. Ti sarà sicuramen-
te capitato di ignorare i tuoi pensieri e poi di dire: “Lo sapevo
che sarebbe successo!”, o “Lo sapevo che non ci sarei dovuto
andare!”. Sia i tuoi successi che i tuoi fallimenti ti dovrebbero
insegnare a fidarti delle tue intuizioni e a seguirle.
Un’altra cosa che ho notato è che le persone con un orien-
tamento razionale (a differenza di chi è predisposto alle sensa-
zioni, alla vista o all’udito) tendono a essere lavoro-dipendenti.
Spesso si rintanano in ufficio e restano incollate alla sedia davanti
al computer. Lavorare così tanto va bene, finché si mantiene un
equilibrio con il tempo passato all’aria aperta. Ma di solito sono
io a dover spingere queste persone a stare in mezzo alla natura.
Sembrano considerarla al di fuori della loro zona di sicurezza!
Una volta all’aperto però queste persone trovano che l’aria fresca,
le piante e gli alberi le aiutano ad affinare i loro sensi psichici e
diventano ancora più aperte e consapevoli delle ispirazioni divine.
La tranquillità che c’è negli spazi aperti rende più semplice
ascoltare i pensieri e prendere nota delle idee intelligenti. Fa-
cendo spazio a questi time-out personali nella nostra tabella

75
di marcia, ci prendiamo una pausa dal mondo degli orologi e
dei telefoni. Ci sintonizziamo meglio sul ritmo interiore del
nostro corpo e del mondo naturale. Passare regolarmente del
tempo all’aria aperta ci aiuta, tra l’altro, a sviluppare un “tem-
pismo perfetto”, cioè la capacità di notare e seguire il ritmo
della vita. Una volta rientrati in ufficio, siamo maggiormente
in grado di cogliere il momento opportuno per fare una certa
telefonata, scrivere quell’e-mail o dire la nostra alla riunione. Il
tempo all’aria aperta potrebbe anche ispirarci ad abbandonare
completamente l’ufficio e a crearci una carriera più in sintonia
con i desideri del cuore.

Chiaroconoscenza vera e falsa


Alcune persone sono scettiche quando si tratta di seguire le
proprie intuizioni perché in passato sono rimaste scottate. Ma-
gari una volta hai avuto una grande idea, ma quando poi l’hai
messa in pratica si è rivelata un disastro totale, e quindi ora sei
riluttante a fidarti ancora.
Di solito situazioni simili si sviluppano secondo uno di que-
sti due schemi:

1. L’idea iniziale era ispirata da Dio, ma poi la paura ci ha


fatto deviare dal percorso segnato. Quando abbiamo ricevuto
l’idea era basata sulla guida divina, la quale ha sempre origine
dall’amore. Poi però, a un certo punto del tragitto, ci siamo
spaventati. Questa paura ha bloccato la nostra capacità di con-
tinuare a essere guidati e di ricevere idee creative, ci ha portato
fuori dal percorso originario e ha innescato una serie di com-
portamenti e decisioni originate dall’ego. Quando facciamo
coppia con il nostro ego, gli unici risultati che otteniamo sono
infelicità ed errori.
Per fare un esempio, una donna che conoscevo, di nome
Bernice, aveva avuto la splendida idea di iniziare un’attività

76
di personal trainer a casa. L’idea sembrava perfetta perché era
un servizio che avrebbe aiutato gli altri in un campo che le
piaceva, le avrebbe permesso di restare a casa con il suo bam-
bino e di riuscire a guadagnare dei soldi allo stesso tempo.
Bernice decise di lasciare il lavoro e di avviare questa attività
da casa. Nel primo mese si iscrissero cinque persone, il che le
fece guadagnare abbastanza da pagare le bollette e mettere da
parte qualcosa.
Ma poi Bernice cominciò a chiedersi se quel successo sa-
rebbe durato. Dove troverò nuovi clienti? si domandava sempre
più agitata. Dopo averci riflettuto per qualche giorno Bernice
acquistò spazi pubblicitari su diversi giornali. Comprò anche
brochure colorate, con carta da lettere e biglietti da visita ab-
binati. Le spese per questi investimenti erano alte, ma Bernice
decise che doveva “investire per fare soldi”.
Il mese seguente ebbe solo un nuovo iscritto, il che la fece
preoccupare ancora di più per la sua attività e la spinse a spen-
dere altri soldi in pubblicità. Ma niente di ciò che faceva sem-
brava funzionare, così nel giro di quattro mesi Bernice decise
di tornare al suo vecchio lavoro che le permetteva di portare a
casa uno stipendio fisso.
Cosa è successo? si chiese. Se analizziamo la sua situazione,
troviamo che Bernice era stata ispirata veramente dal Divino
ad aprire la sua attività, ispirazione rafforzata dal successo ini-
ziale che le aveva consentito di pagare le bollette e risparmiare
qualcosa. È stato solo quando Bernice ha lasciato spazio alla
paura che l’attività ha iniziato ad andare male. Ed è stato sem-
pre allora che lei ha cominciato a forzare le cose con pubblicità
sbagliate e spese inutili. Le uscite erano aumentate e i guadagni
scesi perché aveva iniziato a dar retta alle paure dell’ego invece
di ascoltare le rassicurazioni e la guida del suo Io Superiore.

2. Invece di dare credito alla nostra guida divina, abbiamo


forzato gli eventi o abbiamo ascoltato l’opinione degli altri,

77
ignorando il nostro maestro interiore. A volte siamo disposti
a prestare ascolto solo a ciò che vogliamo sentire; decidiamo
che “è lui l’uomo giusto” anche se il nostro intuito (e le nostre
migliori amiche) ci gridano che è solo un verme. Oppure deci-
diamo che la volontà di Dio è che molliamo il lavoro e ci tra-
sferiamo all’altro capo del mondo, anche se le nostre sensazioni
ci dicono di propendere per un cambio più graduale. Alcune
volte finiamo per accantonare le nostre intuizioni e fare qual-
cosa che va contro il nostro buonsenso solo perché qualcuno
con una volontà più forte ci convince a farlo.

Guida alla chiaroconoscenza vera e falsa


E allora come fai a sapere se un’idea è una scintilla ispirata da
Dio o solo una caccia senza speranza? Il Capitolo 4 riporta le
distinzioni tra una vera guida divina e quella che non lo è. Per
quanto riguarda pensieri, idee e rivelazioni, le caratteristiche a
cui prestare attenzione sono:

- Coerenza. La vera guida è ripetitiva, un’idea autentica re-


sterà con te per molto tempo. Sebbene dettagli e applicazioni
possano cambiare, la nozione centrale rimarrà inalterata. La
guida falsa continua a cambiare strada e struttura.

- Motivazione. La vera guida è motivata dal desiderio di


migliorare una situazione. Lo scopo principale di una guida
non autentica è farti diventare ricco e famoso. Anche se la vera
guida può portare con sé queste ricompense, si tratta sempre
di effetti collaterali che non sono mai la motivazione centrale
dell’idea.

- Tono. La vera guida è edificante, motivante e incoraggian-


te. Ti spinge a dire: “Posso farcela!”. Quella falsa invece non fa
che sgretolare la tua fiducia in te stesso.

78
- Origine. La vera guida si manifesta rapidamente, come un
fulmine, in risposta alla preghiera o alla meditazione. Quella
falsa giunge lentamente ed è originata dalla preoccupazione.
Quando ti viene un’idea, fermati un attimo ed esamina la serie
di pensieri che la precedono. Se eri preoccupato per qualco-
sa, può essere che il tuo ego abbia partorito uno schema per
salvarti. Se invece stavi meditando tranquillamente, il tuo Io
Superiore ha avuto lo spazio per connettersi veramente con
l’inconscio collettivo divino e probabilmente ti ha trasmesso
un’idea preziosa.

- Familiarità. Un’idea che ha origine dalla guida divina au-


tentica di solito è in linea con inclinazioni, talenti, passioni e
interessi naturali. La guida falsa di solito contiene consigli “ec-
centrici” su attività per le quali non nutri nessun interesse.
Facendo attenzione a queste caratteristiche puoi rafforzare
la tua fiducia nelle idee che decidi di seguire. Saprai di essere
sulla strada giusta e questo ti farà usare tutta la tua volontà su-
periore per avere successo. Un sano livello di fiducia in se stessi
e pensieri chiari e mirati portano alla rapida realizzazione dei
propri desideri.
Se combinerai il dono della chiaroconoscenza con la capaci-
tà di sentire la voce divina, come vedremo nel prossimo capito-
lo, porterai la tua fucina di idee al livello successivo.

79
 CAPITOLO 7 

COME SENT I RE
I T UOI ANGELI

Trovo che sia alquanto ironico che una ex psicoterapista che


un tempo lavorava nei reparti blindati degli ospedali psichiatri-
ci ora insegni alle persone come sentire le voci! Eppure le voci
di Dio e degli angeli sono il suono più sano che potremmo mai
sentire. Ci possono mostrare l’amore davanti al caos apparente
e fornire soluzioni logiche ai nostri problemi.
La capacità di sentire la voce dello Spirito è chiamata chia-
rudienza, ovvero “udito chiaro”. In questo capitolo vedremo di
cosa si tratta e come aumentarne il volume e la chiarezza.

I modi più comuni di sentire la voce del Paradiso


Ci sono buone probabilità che durante la tua vita tu abbia
sentito i tuoi angeli e altri esseri spirituali. Ti è mai capitata
una delle seguenti situazioni?

• Al risveglio, sentire una voce eterea chiamare il tuo nome.

• Nel bel mezzo del nulla notare un brano di


bellissima musica celestiale.

80
• Continuare a sentire la stessa canzone, sia nella testa
che alla radio.

• Sentire in un orecchio solo un rumore acuto e


squillante.

• Ascoltare per caso una conversazione nella quale un


estraneo dice esattamente la cosa che avevi bisogno
di sentire.

• Accendere la televisione o la radio proprio nel


momento esatto in cui si sta svolgendo una
discussione rilevante per te.

• Sentire la voce di un caro defunto nella mente, in


sogno o all’esterno.

• Sentire per caso la richiesta di aiuto di un tuo caro e


scoprire che aveva bisogno di assistenza proprio in
quel momento.

• Sentire suonare il telefono o il campanello e, anche


se non c’è nessuno, sapere che un tuo caro defunto
sta cercando di richiamare la tua attenzione.

• Una voce incorporea ti dà un avvertimento o un


messaggio che può migliorare la tua vita.

• Cercare un oggetto che hai perso, pregare per


ricevere aiuto e subito dopo sentire una voce che ti
dice dove trovarlo.

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Per avere le risposte devi chiedere
Dio e gli angeli ci parlano rispondendo alle nostre doman-
de, perciò per avviare una conversazione ci basta chiedere.
Una volta volevo sapere perché alcune sette cristiane sosten-
gono che sia giusto “temere Dio”. Non riuscivo a capire perché
mai si dovesse avere paura del nostro Creatore amorevole, né
perché qualcuno dovrebbe aspirare a temerlo. Così ho chiesto
ai miei angeli di aiutarmi a capire questo sistema di fede. Ap-
pena finito di porre la domanda iniziai a cambiare le stazioni
radio in macchina e la ricerca automatica selezionò proprio su
un talk-show cristiano. In quel preciso momento il presentato-
re iniziò a spiegare perché i cristiani “dovrebbero” temere Dio.
Non ero d’accordo con il suo messaggio, ma fui molto grata di
aver ricevuto la risposta alla mia domanda… e così in fretta.
C’è qualcosa che vuoi chiedere o un’area della tua vita nella
quale hai bisogno di essere guidato? Fermati un momento e
poni la tua domanda a Dio e agli angeli. Devi esprimere l’in-
tenzione di essere ascoltato dal Paradiso e avere fede che ri-
ceverai la risposta. Anche se in questo momento non riesci a
cogliere la risposta di nessun essere divino, stai pur certo che
invece loro riescono a sentirti!
Dovresti ricevere una risposta uditiva alla tua domanda nel
giro di un giorno o due. Qualche volta sarà sotto forma di can-
zone. Ti capiterà di sentire una melodia ripetersi alla radio o
nella mente. La risposta potrebbe essere nel testo oppure, se
la canzone ti ricorda qualcuno, potrebbe essere un segno che
questa persona (viva o morta che sia) ti sta pensando.
Di solito quando sentiamo una voce che ci chiama al mat-
tino vuol dire che i nostri angeli o le nostre guide vogliono
semplicemente salutarci. È più facile per loro trasmettere que-
sti saluti al risveglio perché la nostra mente è lucida ed è più
aperta alla comunicazione spirituale. È anche più probabile che
ricordiamo il messaggio se lo riceviamo nel dormiveglia, piut-

82
tosto che quando ci troviamo in uno stato di sonno profondo.
E se oltre ai saluti hanno anche una rivelazione da fare, sarà
sempre quello il momento più adatto per trasmettercela. Perciò
quando sentirai chiamare il tuo nome non preoccuparti: è sol-
tanto un saluto amorevole da parte degli angeli per farti sapere
che vegliano su di te.
Se dopo aver fatto una domanda al Paradiso non ricevi al-
cuna risposta, è possibile che sia stato tu a non accorgertene.
O magari non vuoi sentire le informazioni che il Cielo ti sta
trasmettendo perché in passato non hai apprezzato il modo in
cui sei stato guidato. Se è così, sei tu a impedirti di cogliere la
risposta. Continua a ripetere la domanda finché non riesci a
ricevere la risposta. Chiedi ai tuoi angeli di aiutarti a sentire, e
prima o poi succederà.
Tienna, una mia allieva di counseling spirituale, era frustrata
perché dopo aver passato tre giorni al mio corso per lo sviluppo
psichico non riusciva ancora a sentire i suoi angeli. Si lamenta-
va del fatto che durante le sue sedute angeliche era riuscita solo
a sentire messaggi discontinui di una o due parole. Per esempio,
mentre teneva una seduta per uno dei suoi compagni di classe
aveva sentito all’orecchio le parole zio e incidente d’auto. Alla
fine uscì fuori che il compagno di Tienna aveva perso uno zio
proprio in un incidente d’auto.
“Ma voglio sentire più di una o due parole alla volta!” si la-
mentava. “Voglio poter avere un’intera conversazione con Dio
e gli angeli.”
Chiesi agli angeli di Tienna di aiutarla e li sentii dirle: Con-
tinua a seguire il corso, Tienna. Con dedizione e pazienza riuscirai
presto a sentirci. Le riferii il messaggio.
Dopo il quinto giorno di corso, Tienna venne da me tutta
emozionata: “Riesco a sentirli, riesco a sentirli!” esclamò. Ave-
va avuto una svolta nella sua abilità chiaruditiva proprio come
avevano predetto i suoi angeli: mostrando la persistente in-
tenzione di sentirli e smettendo di chiedersi “quando” sarebbe

83
successo. Da quel giorno in poi Tienna ha avuto conversazioni
complete con i suoi angeli, dalle quali ha ottenuto consigli sia
per sé sia per i suoi clienti.

Squilli all’orecchio
Molti operatori di luce dicono di sentire spesso, in un orec-
chio solo, un suono squillante e acuto. Si tratta di un rumore
stridente che può essere doloroso e invasivo. Eppure i medi-
ci che li hanno visitati hanno sempre escluso che si trattasse
di acufene (un disturbo del nervo uditivo). Questo perché lo
squillo ha un’origine immateriale: è una stringa di informazioni
intessute tra loro, codificate in impulsi elettrici. Il Cielo scarica
consigli, assistenza e informazioni attraverso questa banda lar-
ga, che emette suoni simili a quelli dei vecchi modem quando
si connettevano a internet.
Qualche volta questo rumore è accompagnato dalla sensa-
zione che qualcuno ci stia pizzicando o tirando il lobo dell’o-
recchio. Questo accade quando gli angeli e le guide vogliono
attirare la tua attenzione. Non è necessario che tu comprenda
consciamente il messaggio codificato in quello squillo, basta
che ti predisponga a riceverlo. L’informazione verrà salvata nel
tuo inconscio, dal quale influenzerà positivamente le tue azioni,
facendo sì che non ti tiri indietro rimandando il tuo lavoro di
operatore di luce.
Non temere che questo squillo possa provenire da una fon-
te oscura o inferiore. Il suono stesso è segno del fatto che la
frequenza energetica delle informazioni codificate provenga
dall’alto dell’amore divino. Le forze inferiori non sarebbero in
grado di lavorare con una frequenza così elevata.
Lo squillo è in realtà la risposta alle tue preghiere di essere
guidato nella tua missione di vita. Se dovesse diventare troppo
forte, doloroso o invasivo dì mentalmente ai tuoi angeli che ti
sta facendo male e chiedi loro di abbassare il volume. L’infor-

84
mazione ti arriverà comunque, solo che sarà trasmessa in modo
più tranquillo. E se anche il pizzicarti o tirarti il lobo dell’orec-
chio dovesse diventare doloroso, dillo ai tuoi angeli e alle tue
guide, e chiedi loro di smettere.
Da quando ho chiesto ai miei angeli e guide di abbassare il
volume dello squillo e di smetterla di tirarmi le orecchie, non
ho più fastidi di questo tipo. Gli angeli non si offendono as-
solutamente per le nostre richieste. Anzi, hanno bisogno dei
nostri feedback per capire qual è il modo migliore di aiutarci.

Come faccio a sapere chi mi sta parlando?


Se ti preoccupa non conoscere la vera identità di una voce
che ti sta parlando, è sufficiente chiedere al tuo interlocutore
di identificarsi. E se non credi o non ti fidi della risposta che
ricevi, chiedi all’essere spirituale di darti una prova della sua
identità. Vedrai che dirà o farà qualcosa che risveglierà emo-
zioni bellissime dentro di te, o si tratterà comunque di qualcosa
che solo quella persona avrebbe potuto fare o dire.
Ecco alcune linee guida:

• la voce di Dio è forte, pertinente, amichevole,


informale, con una buona dose di umorismo e un
linguaggio moderno;

• gli arcangeli parlano a voce alta e sono pertinenti,


formali e diretti. Parlano spesso dell’amore
divino, della necessità di superare dubbi e paure
e di smettere di rimandare il lavoro sulla nostra
missione divina;

• gli angeli a volte hanno un linguaggio letterario


e preferiscono schemi discorsivi molto arcaici e
formali;

85
• i nostri cari estinti parlano esattamente come
parlavano quando erano in vita, anche se la loro
voce potrebbe sembrare più giovane e forte. Usano
lo stesso vocabolario e stile comunicativo di quando
erano fisicamente vivi;

• il nostro Io Superiore ha la nostra stessa voce;

• l’ego risulta sempre offensivo, scoraggiante, paranoico


e deprimente; le sue frasi iniziano sempre con “io”
perché è egocentrico.

Come migliorare la tua chiarudienza


Tutti noi possediamo doti psichiche, compresa la chiaru-
dienza e tutte le altre “abilità chiare”. Di solito però ciascuno
di noi ha un canale primario di comunicazione divina. Alcune
persone hanno una predisposizione uditiva, e la prima cosa che
notano quando incontrano qualcuno è il suono della sua voce.
Altre sono predisposte alla vista e durante un nuovo incontro
notano l’aspetto di una persona, i suoi movimenti e gesti. Chi
ha una naturale predisposizione alle sensazioni noterà come le
fa sentire il contatto fisico con le persone, e persino la sensazio-
ne del tessuto dei vestiti che indossano. Chi ha un orientamen-
to razionale sa se la persona che ha conosciuto è interessante,
intelligente o potenzialmente utile per la sua carriera.
È un po’ come in un motore a quattro cilindri: tutti e quattro
i cilindri lavorano e sono ugualmente importanti, ma uno dei
cilindri scoppia prima degli altri. La tua “abilità chiara” prima-
ria è quella che spinge il motore della guida divina.
Se hai una predisposizione uditiva sei già in grado di sen-
tire la voce di Dio e dei tuoi angeli. Ma se questo non è il tuo
canale primario di comunicazione divina potresti avere delle

86
difficoltà nel cogliere la voce del Paradiso. Magari ti capita di
leggere storie di persone che raccontano di come hanno rice-
vuto avvertimenti o messaggi dai propri angeli e ti domandi:
Perché i miei angeli non mi parlano? Di seguito riporto diversi
metodi che ti possono aiutare a sentire la voce di Dio in modo
forte e chiaro.

- Purifica i chakra delle orecchie. Come abbiamo già det-


to, ciascuno dei sensi psichici è governato da un centro ener-
getico chakra. La chiarosenzienza (sensazioni) è regolata dal
chakra del cuore, la chiaroconoscenza (pensiero) è connessa al
chakra della corona e la chiarudienza (udito) è governata dai
due chakra delle orecchie. Nel prossimo capitolo parleremo
della connessione tra il chakra del terzo occhio e la chiaro-
veggenza (vista).
I chakra delle orecchie sono localizzati sopra le sopracciglia,
all’interno della testa. Il loro colore caratteristico è rosso-viola.
Immagina due dischi rosso-viola che girano in senso orario so-
pra le sopracciglia. Ora visualizza o percepisci te stesso mentre
invii dall’interno dei raggi di luce bianca purificatrice e illumi-
nante. E ora nota come si sono ripuliti e ingranditi. Ripeti il
procedimento tutti i giorni, o comunque ogni volta che senti
che il tuo udito è bloccato.

- Rilascia i detriti psichici. Se qualcuno ti ha offeso verbal-


mente, o se tu stesso tendi a sminuirti, i chakra delle orecchie
sono probabilmente inquinati dalle tossine delle parole negati-
ve che ti sono state rivolte. Chiedi mentalmente ai tuoi angeli
di circondarti di energia rassicurante. Puoi rilasciare la nega-
tività intrappolata nei chakra delle orecchie scrivendo i nomi
delle persone che ti hanno offeso verbalmente (compreso te
stesso) su un foglio che metterai in un contenitore di plastica
pieno d’acqua. Poi metti il contenitore nel congelatore: prove-
rai un immediato senso di liberazione. Tieniceli per almeno tre

87
mesi. (Questo è un metodo eccezionale per rilasciare qualunque
tipo di problema.)

- Riapri le frequenze bloccate. Quando eri piccolo ti è mai


capitato di ignorare di proposito la voce di tua madre, di tuo
padre, della tua maestra o di un’altra persona, compresa la tua?
Da bambino la capacità di isolarti da assilli sonori e spiace-
volezze verbali era forse il tuo unico meccanismo di difesa. Il
problema è che così facendo potresti aver zittito anche tutte
le altre voci sulla stessa frequenza di quelle che hai bloccato
originariamente. Perciò, per esempio, potresti avere difficoltà a
sentire una voce del Paradiso che ha la stessa tonalità di quella
di tua madre. Potresti non essere in grado di sentire il tuo Io
Superiore se tempo fa hai bloccato la tua stessa voce. Per for-
tuna ti basta solo “cambiare idea” per riaprire le orecchie fisiche
e spirituali all’intera gamma di frequenze esistenti. Visto che
la tua ferma intenzione di spegnere ogni suono è all’origine del
blocco, non devi fare altro che affermare l’intenzione di sentire
di nuovo tutta la gamma di frequenze.

- Migliora la tua sensibilità ai suoni. Ogni giorno trova il


tempo di notare i suoni attorno a te. Per esempio sintonizza-
ti sul canto degli uccelli, sulle risate dei bambini, sul rumore
delle macchine che ti passano accanto. Fai caso anche ai suoni
che accompagnano comportamenti quotidiani, come girare le
pagine di un libro, scrivere un appunto o respirare. Prestando
attenzione ai suoni più o meno tenui che ti circondano, accresci
la tua sensibilità alle voci degli angeli e delle guide.

- Proteggi le orecchie fisiche. Con l’aumentare della sensi-


bilità alla frequenza sonora degli angeli, noterai che i rumori
forti ti daranno più fastidio di prima. Tappati le orecchie se ti
trovi su un aeroplano in fase di atterraggio ed evita di sederti
nelle prime file a un concerto rock, per esempio. Dovrai anche

88
pregare gli amici di abbassare la voce quando ti parlano al tele-
fono; al ristorante chiedi di sedere a un tavolo tranquillo lonta-
no da gruppi rumorosi e assicurati che le tue stanze d’albergo
siano lontane da ascensori e distributori automatici.

- Chiedi ai tuoi angeli. Alcune persone hanno angeli tran-


quilli e guide spirituali introverse. Proprio come faresti durante
una normale conversazione con una persona vivente, non aver
paura di chiedere all’entità con cui stai parlando: “Potresti al-
zare un po’ la voce per favore?”. I nostri amici celesti voglio-
no veramente comunicare con noi e hanno bisogno dei nostri
feedback sinceri per aiutarli a scoprire il modo migliore per
farci sentire la loro voce.
Mia madre, Jean Hannan, aveva difficoltà a sentire i suoi
angeli e le sue guide, così chiese loro di parlare più forte. Sic-
come continuava a non sentirli, disse con voce tonante: “Per
favore parlate ancora più forte.” Fu allora che sentì chiara la
voce di sua nonna che le diceva: “Sono qui!”. Quello che la mia
bisnonna sembrava voler dire era: “Non c’è bisogno di urlare.
Sono qui, di fianco a te. Ti sento benissimo!”.

Sei tu ad avere il controllo sulla tua comunicazione divina,


quindi se vuoi che il Paradiso abbassi il volume o l’intensità dei
messaggi sonori ti basta chiedere. Nel prossimo capitolo esplo-
reremo il mondo della chiaroveggenza e analizzeremo i modi
per aiutarti a vedere gli angeli e i messaggi inviati dal Paradiso.

89
 CAPITOLO 8 

COME VEDERE
I T UOI ANGELI

G
li angeli desiderano connettersi visivamente con noi
tanto quanto lo vogliamo noi, se non di più, e ci aiu-
tano a comunicare con loro palesando chiaramente la
loro presenza. Nei miei libri ho raccolto decine di storie di per-
sone che hanno visto degli angeli.

Com’è vedere gli angeli


Molti dei miei allievi di sviluppo psichico credono erronea-
mente che la chiaroveggenza consista nel vedere gli angeli sotto
forma di figure tridimensionali, opache e ben definite, come le
persone viventi. Si aspettano che le visioni avvengano all’ester-
no, invece che a livello mentale.
Eppure nella maggior parte dei casi di chiaroveggenza
le immagini assomigliano a quelle che vedi quando sogni a
occhi aperti o durante il sonno notturno. Solo perché vedi
l’immagine con gli occhi della mente non significa che sia
meno reale o valida. Quando spiego questo aspetto ai miei
allievi li sento spesso esclamare: “Oh, ma allora alla fine li
vedo anch’io gli angeli!”.

90
Con dedizione e pratica molte persone sono in grado di svi-
luppare l’abilità di vedere gli angeli a occhi aperti, all’esterno
della mente. In altre parole riescono a guardare una persona e
a cogliere distintamente l’angelo che volteggia alle sue spalle.
C’è però da dire che spesso chi è alle prime armi ha bisogno di
chiudere gli occhi fisici mentre “scansiona” qualcuno. Questo
gli permette di vedere con gli occhi della mente le immagini
degli angeli custodi di quella persona.
C’è chi vede luci o colori nelle prime fasi del percorso di
chiaroveggenza. Altri colgono immagini fuggevoli della testa o
delle ali di un angelo. Qualcuno vede gli angeli come traslucidi
e incolori, oppure opalescenti e circondati da sfumature can-
gianti. Altri ancora li vedono come figure intere, con capelli e
abiti dai colori sgargianti.
In un periodo di stress, o dopo aver pregato intensamen-
te, alcune persone hanno incontri molto vividi con gli angeli,
simili in tutto e per tutto a una vera apparizione. Da sveglie e
con gli occhi aperti queste persone vedono un angelo, il quale
può sembrare un comune essere umano oppure conformarsi
all’immagine tradizionale con ali e tunica. L’angelo è davvero lì
e la persona potrebbe anche toccarlo o sentirlo senza rendersi
conto che non ha natura umana, finché non scompare.

Il fenomeno degli orb


Uno dei modi più recenti con i quali gli angeli si stanno mo-
strando a noi è quello di apparire nelle fotografie come orb, ov-
vero globi di luce. Se vuoi una prova dell’esistenza degli angeli,
ora la puoi trovare con la fotografia! Le fate appaiono spesso
nelle foto scattate all’aperto sotto forma di globi arcobaleno
che rimbalzano intorno a prati e foreste.
Il modo migliore per fotografare questi orb è scattare un’i-
stantanea a un neonato o a una persona con una spiccata spi-
ritualità. Oppure prova a scattare foto durante un seminario

91
spirituale, in particolare quando si parla di angeli. Sulle foto
vedrai decine di questi globi luminosi. Questo metodo funzio-
na meglio se mentre scatti le foto esprimi il forte desiderio di
vedere gli angeli.
Proprio come con qualunque altra richiesta che rivolgi ai
tuoi angeli, chiedi loro di apparire sulla fotografia quando cat-
turi l’immagine. Le nuove fotocamere digitali sono ancora più
efficaci nel cogliere le immagini degli angeli.

Altre visioni angeliche


Ecco altre modalità visive con cui gli angeli si manifestano
a noi.

- Sogni. Il dottor Ian Stevenson dell’Università della Virgi-


nia ha catalogato migliaia di casi di “visitazioni in sogno” nelle
quali i soggetti studiati hanno interagito con gli angeli e i loro
cari defunti durante il sonno. Il dottor Stevenson afferma che
il “grado di vivacità” è la caratteristica che distingue i sempli-
ci sogni dalle vere visitazioni.4 Le visitazioni portano con sé
colori brillanti, emozioni intense e la sensazione che sia tutto
più che reale. Al risveglio questa sensazione resta con te più a
lungo rispetto a un qualunque sogno. Molti anni dopo potresti
ancora ricordare alcuni dettagli specifici.

- Luci angeliche. Se vedi delle scintille o dei lampi di luce


può significare che gli angeli sono nei paraggi. Quello che vedi
sono scintille di energia provocate dal loro movimento all’in-
terno del tuo campo visivo. Il fenomeno è simile alle scintille
rilasciate dai pneumatici di un’auto a contatto con l’asfalto. Si
tratta solo di attrito, e significa che la tua vista spirituale è pre-
disposta a cogliere le onde energetiche.

4. Stevenson, I., A Series of Possibly Paranormal Recurrent Dreams. 1992.

92
Le luci colorate provengono dagli arcangeli e dai maestri
ascesi. Quelle bianche sono la prova luminosa della presenza
degli angeli.
Almeno la metà del miei lettori in tutto il mondo sostiene
di vedere regolarmente queste scintille e lampi di luce. Molte
persone però esitano a rendere pubblica la cosa per timore che
si dica che hanno le allucinazioni. Ma non è così. Vedere le luci
degli angeli è un’esperienza del tutto reale e normale.

- Nebbioline colorate. Se vedi una nebbiolina verde, viola o di


altro colore è un segno che ti trovi alla presenza di angeli e arcangeli.

- Nubi angeliche. Se alzando gli occhi al cielo noti una nu-


vola a forma di angelo, si tratta di un altro modo in cui gli esseri
divini ti fanno sapere che sono al tuo fianco.

- Vedere dei segni. Trovare una piuma, una moneta, un oro-


logio fermo o un oggetto spostato in casa tua, vedere luci inter-
mittenti o notare qualunque altro tipo di stranezza sono tutti
segni che dovrebbero farti capire che un angelo ti sta dicendo:
“Ehi, ciao, sono qui.” I nostri cari estinti di solito ci manife-
stano la loro presenza inviando uccelli, farfalle, falene o fiori
particolari.

- Avere una visione. Se ti è mai capitato di vivere un film


mentale nel quale hai ricevuto informazioni reali su una perso-
na o una situazione, o che ti ha guidato verso la tua missione o
verso un cambiamento esistenziale, sappi che in quel momento
eri alla presenza degli angeli. Lo stesso vale quando scorgi ve-
locemente l’immagine di qualcosa di simbolico.
Per esempio, ogni volta che incontro un medico, “vedo” una
cuffia da chirurgo sulla sua testa. Gli angeli ci mandano spesso
questo tipo di informazioni, in particolare se ci stiamo impe-
gnando per rendere il mondo un posto migliore.

93
Sette passi per aprire il terzo occhio
Il chakra del terzo occhio, centro energetico sito tra gli oc-
chi fisici, è ciò che regola la frequenza e l’intensità della chiaro-
veggenza. Aprire il terzo occhio è un passo essenziale per poter
vedere al di là del velo che ci separa dal mondo spirituale.
Di seguito sono riportati i sette passi che ti permettono di
aprire il chakra del terzo occhio.

1. Prima di tutto afferma: “È sicuro per me vedere.” Ripeti


questa affermazione più volte, e se nel mentre dovessi prova-
re tensione o paura, respira profondamente. Ogni volta che
espiri immagina di espellere ogni paura riguardo al tuo essere
chiaroveggente (ulteriori informazioni sulle tecniche di rilascio
della paura seguiranno in questo capitolo).

2. Prendi un cristallo di quarzo trasparente e afferralo con


la mano dominante (quella che usi per scrivere). Visualizza un
fascio di luce bianca che parte dall’alto e passa attraverso il cri-
stallo. Ora desidera fermamente che questa luce bianca purifi-
chi il tuo cristallo da tutta la negatività che può aver assorbito.

3. Continuando a stringerlo nella mano dominante, solleva


il cristallo finché non è all’altezza dello spazio che c’è tra le tue
sopracciglia. Muovi il dito medio in modo che, attraverso il
cristallo, punti diritto al tuo terzo occhio.

4. Poi metti il dito medio dell’altra mano (quella con cui di


solito non scrivi) nel punto più alto nella parte posteriore della
testa (non sopra).

5. Immagina un potente lampo luminoso che si svilup-


pa dal dito medio della mano dominante, attraversa il tuo
terzo occhio e finisce nel dito medio dell’altra mano. Quello

94
che hai creato è il circuito di una batteria, nel quale la mano
dominante invia energia che viene assorbita dall’altra mano.
Passando attraverso la tua testa questa energia si porta via
tutti i detriti psichici, risvegliando il terzo occhio. Questo
processo di solito richiede un paio di minuti; potresti av-
vertire una certa pressione alla testa, calore nelle dita e un
formicolio alle mani. Sono tutte sensazioni normali dovute
all’energia coinvolta.

6. Poi poggia la mano destra sopra l’orecchio destro, con-


tinuando a stringere il cristallo nella mano dominante, e fai
la stessa cosa con la mano sinistra sull’orecchio sinistro. Vi-
sualizza una luce bianca che proviene dal dito medio della tua
mano dominante. Lentamente muovi entrambe le mani ver-
so il punto più alto nella parte posteriore della testa. Ripeti il
movimento per sette volte con gesti ampi. Il tuo intento deve
essere quello di connettere la parte posteriore del terzo occhio
(che assomiglia esattamente a quella di un occhio fisico) con il
lobo occipitale del cervello. Si tratta della parte che registra la
consapevolezza e il riconoscimento delle visioni e assomiglia a
una sottile calotta sferica, leggermente spostata verso la parte
posteriore della testa.
Con la luce bianca scavi un’ampia cavità di una dozzina di
centimetri, che si estende dal terzo occhio fino al lobo occipita-
le. Il suo scopo è far confluire il flusso delle tue visioni dal terzo
occhio alla parte visiva del cervello. In questo modo sarai più
consapevole delle visioni che hai e saprai capirne il significato.
Ho lavorato con molte persone che, pur avendo un terzo oc-
chio libero e aperto, lamentavano di non avere la chiaroveggen-
za o di disporne solo in forma limitata. Ma per usare la chiaro-
veggenza non basta avere un terzo occhio libero e aperto! Senza la
connessione con il lobo occipitale non siamo consapevoli delle
visioni, né siamo in grado di capirle. È come voler proiettare un
film a proiettore spento.

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7. L’ultimo passo consiste nel porre il dito medio della
mano dominante sulla punta del cristallo, sopra il terzo occhio
(localizzato leggermente più in alto rispetto al punto centra-
le tra gli occhi fisici). Dovrai rimuovere ogni scudo innalzato
davanti al terzo occhio. Con movimenti lievi, simili a carezze
che vanno dal basso verso l’alto, devi fare in modo che lo scu-
do si sollevi, come se stessi tirando la tendina di una finestra.
Ricordati di respirare mentre lo fai, perché trattenere il respiro
rallenterebbe solo le cose. Ripeti il procedimento di solleva-
mento dello scudo per almeno sette volte, o comunque finché
non senti che è stato rimosso.

Puoi applicare questa tecnica anche sugli altri. E se conosci


una persona aperta e dalla spiccata spiritualità, in particolare
qualcuno che abbia esperienza in guarigioni energetiche, lascia
che sia lei a farlo per te. Questo perché, anche se i sette passi
possono essere tranquillamente gestiti dal diretto interessato, la
loro efficacia viene amplificata quando sono amministrati per
noi da un’altra persona, ammesso che le sue intenzioni siano
limpide (ovvero prive di scetticismo).
Dopo aver eseguito questi sette passi dovresti notare un net-
to miglioramento nelle tue visioni mentali. Se chiudi gli occhi
e immagini un giardino, i colori e le immagini che vedi dovreb-
bero essere più accesi e vividi rispetto a prima. I sogni notturni
potrebbero diventare più intensi e memorabili, e anche la tua
memoria fotografica ne trarrà giovamento.
Ricorda che le immagini che vedi potrebbero non apparire
come qualcosa di esterno: i film mentali infatti potrebbero es-
sere proiettati su uno schermo interno alla tua testa. Ma con
la pratica sarai in grado di proiettare e vedere queste immagini
anche all’esterno. Tuttavia è irrilevante che tu le veda con gli
occhi della mente o con quelli fisici. Per quanto mi riguarda la
mia precisione psichica non cambia se si tratta di un’immagine
mentale o di qualcosa che vedo all’esterno. L’ubicazione della

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visione non è importante. Ciò che conta è che noti e presti
attenzione alle immagini, che sono spesso messaggi visuali dei
tuoi angeli.

Guarire le paure che bloccano la chiaroveggenza


Se dopo aver percorso tutti e sette i passi appena descritti
trovi ancora che le tue immagini mentali non corrispondano
a ciò che desideri in termini di ampiezza, chiarezza o colore,
probabilmente ci sono delle paure che ti stanno bloccando. Si
tratta di paure assolutamente normali e le puoi guarire con fa-
cilità non appena ti sentirai pronto.
Per esempio potresti avere paura di…

1. Perdere il controllo
Paura: Temi che aprendo il canale della chiaroveggenza sa-
rai sopraffatto da continue visioni di angeli e persone morte
ovunque tu vada. Potresti persino temere che Dio provi a con-
trollarti o ad avere per te progetti inaccettabili.
Verità: La chiaroveggenza è come una televisione che puoi
accendere, spegnere e regolare a tuo piacimento. E ciò che Dio
vuole per te coincide con quello che desidera il tuo Io Superio-
re. Il Grande Disegno ha in serbo per te tanta felicità e abbon-
danza; inoltre ogni aspetto della tua vita acquisterà maggiore
significato.

2. Vedere qualcosa di spaventoso


Paura: Non puoi sopportare case stregate e film di mostri,
e non vuoi correre il rischio di vedere nemmeno per sbaglio
immagini di spiriti maligni o goblin che si aggirano per casa.
Verità: Se sei riuscito a guardare il film Il sesto senso senza
coprirti gli occhi, allora hai già visto il peggio. Il mondo degli

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spiriti è bellissimo, qualcosa che Hollywood non è ancora ar-
rivata a capire. Nemmeno gli spiriti terreni e gli esseri generati
da pensieri paurosi (i cosiddetti “angeli caduti”) sono spaven-
tosi la metà delle versioni cinematografiche della vita dopo la
morte. La maggioranza dei defunti hanno un aspetto giovane,
raggiante e trasmettono felicità. Non credi che anche tu sta-
resti benissimo se non dovessi mai più pagare una bolletta in
vita tua?

3. Essere ingannato
Paura: Sei preoccupato: “Se fosse solo la mia immaginazio-
ne e mi stessi inventando tutto?” o peggio: “E se venissi con-
tattato da spiriti inferiori che si fingono i miei angeli custodi?”.
Verità: Il motivo per cui diversi studi dimostrano che i
bambini vivono le esperienze psichiche più attendibili è che
non si lasciano ossessionare dalla paura che possa trattarsi solo
della loro immaginazione. Quando gli inquisitori chiesero a
Giovanna d’Arco se non stesse solo immaginando di sentire la
voce di Dio, lei rispose: “In che altro modo Dio dovrebbe par-
larmi se non attraverso la mia immaginazione?”. Solo perché
avviene tutto nella mente, non significa che sia meno reale,
valido o preciso.
A volte mi viene chiesto: “Non hai paura di poter essere
ingannata da un demone mascherato da angelo?”. Questa do-
manda presuppone che i demoni si prendano la briga di andare
in un negozio di costumi e di coprirsi di piume bianche per
rigirarci come vogliono attorno ai loro artigli. Il punto è che
ci sono energie ed esseri inferiori che non inviterei a casa mia
per cena, proprio come ci sono persone vive con le quali scelgo
di non stare. Ma questo non è un buon motivo per rifiutare la
chiaroveggenza in toto.
Mi spiego meglio. Se ti chiedessi se preferiresti camminare
per una via malfamata della città a mezzanotte o a mezzogior-

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no, diresti a mezzogiorno, giusto? E perché? Perché così potre-
sti vedere chi hai intorno, ovvio! Be’, la stessa cosa vale anche
per il mondo spirituale. Dal momento che questi esseri ripro-
vevoli ci sono comunque, non preferiresti avere un’idea di chi
siano i personaggi in scena in modo da poter invocare l’Arcan-
gelo Michele perché faccia da “buttafuori” davanti alla porta di
casa tua e perché si assicuri che nessuno entri senza essere stato
prima identificato (assicurandosi cioè che tutti i visitatori siano
esseri dalla grande integrità e con una potente luce interiore)?
La luce interiore è il miglior indicatore dell’integrità di un
essere, che si tratti di una persona vivente o di qualcuno appar-
tenente al mondo degli spiriti. Con la chiarosenzienza riesci a
percepire il carattere di una persona; con la chiaroconoscenza
lo sai e basta se una persona ha una certa integrità o meno;
mentre con la chiaroveggenza puoi letteralmente vedere la luce
che le risplende dentro.
I cosiddetti esseri caduti del mondo spirituale non possono
imitare la luce splendente che emana dal ventre e si irradia in
alto e verso l’esterno. Queste entità potrebbero indossare un
costume da Arcangelo Michele, ma sarebbero comunque prive
dell’elemento essenziale, vale a dire di quell’aura brillante che
deriva da una vita vissuta nell’amore divino. In questo senso la
chiaroveggenza ci aiuta a distinguere i nostri amici nel mondo
fisico e non, e ci tiene al riparo dai pericoli.

4. Venire punito per qualcosa che potrebbe


essere “maligno” o “sbagliato”
Paura: Hai paura che la chiaroveggenza sia opera del diavo-
lo e che Dio ti punirà per questo peccato.
Verità: Questa paura si basa spesso sul Vecchio Testamento
che ci metteva in guardia da stregoni, medium e dal contatto
con i defunti. Eppure nel Nuovo Testamento Gesù e molti al-
tri parlano con i morti e anche con gli angeli. San Paolo, nelle

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Lettere ai Corinzi, afferma che tutti abbiamo il dono della pro-
fezia e che dovremmo aspirare a questi doni spirituali… purché
siano usati con amore.
Ed è proprio questa la differenza, no? Il manuale per inse-
gnanti, volume III, di Un corso in miracoli spiega che le abilità
psichiche possono essere usate a servizio dell’ego (che definisce
come l’unico diavolo presente su questo mondo) o dello Spirito
Santo. In altre parole, possiamo sfruttare la chiaroveggenza per
amore oppure per paura. Se usi questo strumento per servire
Dio e per diffondere guarigione non hai nulla da temere. E
vedrai che il giudizio degli altri ti scivolerà addosso.

5. Essere deriso
Paura: Hai paura di essere definito “pazzo”, “strano”, “sac-
cente” o “troppo sensibile”… o di dover affrontare i giudizi di
parenti con posizioni estremiste.
Verità: È probabile che tu sia un “operatore di luce” o un
“bambino indaco”, ovvero una persona che sente il dovere di
rendere il mondo migliore da un punto di vista spirituale. Gli
operatori di luce (e i loro corrispettivi più giovani, i bambi-
ni indaco) si sentono spesso diversi o fuori luogo. E quando
gli altri deridono i tuoi interessi o i tuoi doni spirituali que-
sta sensazione non fa che peggiorare. Se da piccolo sei stato
preso in giro potresti avere ancora ferite emozionali aperte
legate a quelle derisioni. Chiedi ai tuoi angeli di intervenire e
ascolta i loro consigli nel caso in cui ti dicessero di cercare un
aiuto professionale.

6. Fare il punto della tua vita


Paura: Hai paura di non essere pronto ad apportare dei
cambiamenti nel caso dovessi accorgerti di un aspetto della

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tua vita che non ti piace: ovvero, vuoi continuare a vivere
nella negazione.
Verità: La chiaroveggenza può aumentare la tua consapevo-
lezza di quelle parti della tua vita che non funzionano. È vero
che fare il punto della situazione potrebbe far crescere la tua
insoddisfazione, ma è anche vero che valutare le tue relazioni,
la carriera, la salute o un’altra area della tua vita non significa
dover fare subito un’inversione a U e sistemare tutto in una
volta sola. L’insoddisfazione è un ottimo motore per spingerci
a migliorare una situazione. Può ispirarti a fare jogging, a man-
giare in modo più salutare, a vedere un consulente matrimonia-
le e/o a escogitare altri metodi per guarire la tua vita.

7. Vedere il futuro
Paura: Hai paura di dover prevedere cambiamenti planetari
o sociali terrificanti.
Verità: Se “vedi” questi eventi, e sei assolutamente sicuro che
non siano proiezioni del tuo ego, allora hai un’immagine più
completa della tua missione di operatore di luce. Verrai guidato
per capire come aiutare il mondo a evitare, o a fare i conti, con
questi cambiamenti. Per esempio, potrebbe esserti chiesto di
pregare per la pace, di diffondere energia di guarigione, di sta-
bilizzare la Luce in alcuni luoghi, di insegnare ad altri operatori
di luce o di guarire coloro che sono colpiti dai cambiamenti.
Se questo compito ti sembra spaventoso e scoraggiante, ri-
corda che sei stato tu stesso a offrirti volontario prima della tua
incarnazione… e che Dio e gli angeli non ti avrebbero affidato
un incarico così monumentale se non fossero stati certi che
ne eri all’altezza. Inoltre saranno lì a supportarti lungo tutto il
percorso, a patto che sia tu a chiederlo e che ti mostri aperto a
ricevere il loro aiuto.

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8. Assumerti una responsabilità
troppo grande
Paura: Se prevedi una situazione negativa ti viene da chie-
derti: Dovrei intervenire?
Verità: Agli angeli terrestri di solito viene chiesto soltanto di
pregare per una situazione, a meno che non si tratti di un inca-
rico davvero speciale, e se è il caso che tu intervenga o che avvi-
si qualcuno ti verranno date istruzioni molto chiare al riguardo.

9. Non essere all’altezza


Paura: Hai paura di essere solo un impostore non qualificato
per agire da medium o da guaritore spirituale. Ti chiedi se hai
davvero degli angeli custodi, e nel caso li avessi, se saresti in
grado di entrare in contatto con loro.
Verità: Ciascuno di noi si sente un impostore di tanto in
tanto. Gli psicologi chiamano questa paura “sindrome dell’im-
postore”. La ricerca ha dimostrato che alcune delle persone più
preparate e di successo sono predisposte a soffrire di questa
condizione. Non significa che tu sia un impostore; significa
solo che stai confrontando il tuo aspetto interiore (che prova
ansia in una situazione nuova) con l’aspetto esteriore degli altri
(che sembra essere calmo, tranquillo e controllato).
L’ego, o io inferiore, sfrutta paure come questa come espe-
diente per distrarci dal ricordare chi siamo e per distoglierci
dalla nostra missione.

I blocchi del passato possono ostacolare


la chiaroveggenza
A volte l’ostacolo che blocca la chiaroveggenza è radicato
nel nostro lontano passato. Anche chi non crede nella rein-
carnazione non può negare che alcuni eventi storici significa-

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tivi abbiano ancora effetti sul mondo di oggi. Uno di questi
è l’Inquisizione, durante la quale migliaia di persone furono
bruciate, impiccate, torturate e derubate perché avevano con-
vinzioni e svolgevano pratiche spirituali contrarie a quelle della
Chiesa dominante. La sofferenza scaturita da quel periodo e
dalle conseguenti “cacce alle streghe” nel corso della storia ri-
suonano ancora ai giorni nostri come echi antichi che gridano:
“Conformati al credo ufficiale o ne pagherai le conseguenze!”.
Il risultato è la paura e una tendenza a “rinchiudere nell’arma-
dio la nostra spiritualità”, che ci porta a tenere segrete abilità
psichiche e convinzioni spirituali.
Ma come fai a sapere se le ferite di una vita passata stanno
bloccando la tua chiaroveggenza? Ecco alcuni segnali:

• non ti consideri una persona portata alla


visualizzazione: non riesci a visualizzare facilmente
qualcosa, di rado ricordi i sogni che fai e non ti
concentri mai sull’aspetto esteriore di persone e cose;

• hai avuto pochissime visioni psichiche, o addirittura


nessuna;

• provi tensione o preoccupazione ogni volta che pensi


di aprire il canale di chiaroveggenza;

• l’idea di diventare un chiaroveggente ti provoca ansia,


come se ciò comportasse finire nei guai o correre il
rischio di essere punito da qualcuno, persino da Dio;

• quando pensi alle persone che sono state bruciate


sul rogo o impiccate, il tuo corpo ha una reazione
forte e cominci a rabbrividire, tremare, respirare
affannosamente o a diventare teso.

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Questi invece sono i segnali che stanno a indicare come
un’esperienza dell’infanzia abbia bloccato la tua chiaroveg-
genza:

• quando eri piccolo vedevi angeli, luci scintillanti


o persone defunte ma crescendo le tue visioni
psichiche sono diminuite;

• sei una persona molto sensibile;

• quando eri piccolo o adolescente ti davano del


“pazzo”, del “cattivo” o dello “strambo”;

• ti preoccupa che cosa potrebbe dire la tua famiglia se


rivelassi i tuoi doni psichici;

• hai paura che se ti aprissi a livello psichico,


potresti causare dei cambiamenti nella tua vita che
deluderebbero o ferirebbero i tuoi cari.

Una seduta di regressione ipnotica con un terapista certifi-


cato può essere un ottimo modo per liberarti da questi blocchi.
La mente inconscia non ti spaventerà con ricordi che non sei
in grado di sopportare, perciò non temere che una regressione
possa sconvolgerti.

Sforzarsi troppo
Da sempre il blocco più grande alla chiaroveggenza è lo
sforzo di vedere. Come ho già accennato in precedenza, se ci
sforziamo o ci impegniamo troppo nel fare qualcosa finiamo
per bloccarci. Questo perché ogni forma di pressione ha origi-
ne dalla paura, la quale a sua volta scaturisce dall’ego e l’ego non
ha nulla di psichico.

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Ci sforziamo troppo quando temiamo, nel profondo, di non
essere in grado di realizzare qualcosa e tentiamo così di forzare
le cose. Ma se sotto la superficie c’è negatività, ore e ore di af-
fermazioni positive e tentativi di manifestazione si annullano.
La paura diventa una preghiera negativa che sfortunatamente
attrae quel genere di profezie che si autoavverano.

Guarire i blocchi psichici


Tutti abbiamo dei blocchi psichici più o meno grandi, per
cui il punto non è tentare di liberarcene completamente… ma
esserne consapevoli in modo da poterli affrontare nel momento
in cui affiorano. Alcune volte ci vergogniamo dei nostri blocchi
e non ammettiamo di averli né con noi stessi né con gli altri.
Non c’è nulla di cui vergognarsi; l’importante è ricordarsi che
sono aree della vita che richiedono la nostra attenzione.
I “guaritori guariti” (per prendere in prestito un termine
dal libro Un corso in miracoli) non sono persone senza proble-
mi: una cosa del genere sarebbe impossibile in questo mondo.
Sono piuttosto persone consapevoli dei loro problemi, le quali
si sforzano di non lasciare che interferiscano con la loro mis-
sione divina.
In ogni caso è possibile guarire e liberarci dei complessi che
ci bloccano a livello psichico. Queste tecniche e strumenti di
guarigione possono dare risultati decisamente positivi anche su
altre aree della nostra vita, oltre che sulla chiaroveggenza.

- Guarire durante il sonno: quando dormi, anche la parte


scettica della mente è a riposo. Ed è per questo che è il mo-
mento perfetto per dedicarti alla guarigione spirituale. Se la
mente scettica dorme, l’ego non può impedire ai tuoi angeli di
operare guarigioni miracolose su di te. Perciò, quando ti senti-
rai pronto ad aprire il canale della tua chiaroveggenza, chiedi ai
tuoi angeli e a qualunque altro essere appartenente al mondo

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spirituale con il quale lavori di entrare nei tuoi sogni. Un esem-
pio di come fare può essere una preghiera del genere:

“Arcangelo Raffaele, ti chiedo di entrare nei miei sogni


questa notte. Ti prego di inviare energia di guarigione al
mio terzo occhio e di lavare via ogni paura che potrebbe
bloccare la mia chiaroveggenza. Ti prego, aiutami a vedere
chiaramente con la mia vista spirituale.”

- Tagliare i lacci con i familiari: se per esempio ti accorgi


che il giudizio di tua madre sulle tue abilità psichiche ti spa-
venta, puoi usare le tecniche di recisione dei lacci descritte
nel Capitolo 5. Puoi ripetere l’operazione con ogni persona
che pensi potrebbe reagire negativamente alla notizia della
tua chiaroveggenza. Ricordati di tagliare anche i lacci che ti
legano a chi ti ha deriso o punito in passato per le tue capa-
cità psichiche.

- Ricercare il supporto di anime affini: quando mi stavo


preparando a rivelare al mondo le mie capacità spirituali e ad
ammettere in pubblico di essere una chiaroveggente, avevo
paura delle possibili conseguenze negative. Ebbi la fortuna di
incontrare uno psichiatra che come me stava prendendo co-
scienza per la prima volta di essere un chiaroveggente. Jordan
Weiss era dottore in medicina interna e psichiatra con uno
studio privato a Newport Beach, in California. Una ferita alla
testa riportata durante un incidente stradale aveva aperto il suo
terzo occhio e Weiss aveva scoperto di essere in grado di vedere
nel corpo dei pazienti. Riusciva anche a vedere lo schema dei
chakra e le emozioni negative intrappolate al loro interno. Ma
aveva paura di rivelare la sua chiaroveggenza per non mettere a
rischio l’abilitazione medica e la reputazione.
Ci siamo spinti, supportati e consigliati a vicenda riguardo
alla decisione di rendere pubblici i nostri doni. Continuavamo

106
a ricordarci l’un l’altro che, se non eravamo sinceri con noi stes-
si, non avremmo mai potuto aiutare al meglio i nostri pazienti.
Penso che sarebbe d’aiuto anche per te ricevere l’incorag-
giamento di qualcuno che si trova in una situazione simile.
Prega perché questa persona entri nella tua vita e vedrai che
la incontrerai. Puoi anche trovare supporto negli incontri di
metafisica che si tengono nelle librerie, presso le Chiese del
Pensiero Nuovo come la Unity Church e la Religious Science,
nei corsi di sviluppo psichico o nei forum in internet che par-
lano di arti intuitive.

- Cerimonie sacre: ho notato che questi rituali aiutano le


persone a rilasciare i blocchi psichici. Puoi anche creare una
cerimonia sacra personalizzata che ti aiuti ad aprire il canale
della chiaroveggenza. Per esempio, potresti scrivere su un fo-
glio una domanda per i tuoi angeli, come: “Che cosa sta bloc-
cando la mia chiaroveggenza?” e annotare tutte le impressioni
che ricevi. Poi accendi un fuoco nel camino o all’aperto. Medita
per qualche istante sul rilascio del blocco di cui hai scritto sul
foglio. Quando ti sentirai davvero pronto per rilasciarlo, getta
il foglio nel fuoco. Una volta fatto dovresti provare un grande
senso di sollievo.

- Una seduta o un CD di regressione a una vita passata:


circa la metà dei blocchi psichici che riscontro nei parteci-
panti ai miei seminari deriva da ferite di vite passate legate
alle loro abilità psichiche. Come ho già detto prima è una
buona idea sottoporsi a una seduta di regressione per eli-
minarle. La maggior parte degli ipnoterapisti certificati è in
grado di farlo. Il tuo unico compito è trovarne uno con il
quale ti senti a tuo agio, perché la fiducia nel terapista è la
chiave che ti permette di lasciarti andare e far sì che i ricordi
inconsci riaffiorino. In alternativa puoi usare la registrazione
di una regressione guidata.

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- Affermazioni positive: mi stupisco di quanti metafisici
brillanti ed esperti si lamentino di non essere capaci di visua-
lizzare. Quando faccio notare loro che questa è un’afferma-
zione negativa, si accorgono che sono proprio quelle parole a
bloccare il canale della chiaroveggenza. E così iniziano a usare
affermazioni positive per descrivere ciò che desiderano invece
di ciò che temono.
“Sono una persona visuale” e “Sono profondamente chiaro-
veggente” sono esempi di affermazioni positive da ripetere a te
stesso, anche se ancora non le consideri vere. Credimi: la realtà
si mette sempre al passo con i pensieri che fai!

- Invocare gli angeli della chiaroveggenza: ci sono angeli


specializzati per ogni situazione e lo sviluppo psichico non fa
eccezione. Gli “angeli della chiaroveggenza” controllano e ge-
stiscono il chakra del terzo occhio, aiutandoti a sviluppare la
vista spirituale. Ripeti mentalmente:

“Angeli della chiaroveggenza vi invoco.


Vi prego di infondere la vostra energia liberatoria
e di guarigione nel mio terzo occhio.
Chiedo il vostro aiuto per spalancare la finestra della mia
chiaroveggenza. Grazie.”

Probabilmente avvertirai un formicolio e un cambiamento


nella pressione alla testa, specie nella zona tra gli occhi fisici:
significa che gli angeli della chiaroveggenza sono all’opera.

- Migliorare il tuo stile di vita: esiste una stretta connessio-


ne tra il modo in cui tratti il tuo corpo e il grado di nitidezza
della tua chiaroveggenza. Le visioni sono più acute, dettagliate
e precise se hai uno stile di vita sano. Fare esercizio fisico, ri-
posare bene, passare regolarmente del tempo all’aperto, seguire
una dieta leggera e a base di vegetali ed evitare le tossine che

108
si assumono con cibi e bevande malsani ti aiuta a diventare un
canale di comunicazione divina.

Dopo aver usato uno o più dei metodi appena descritti la


tua chiaroveggenza dovrebbe migliorare notevolmente. Nel
prossimo capitolo tireremo le fila del discorso e vedremo come
ricevere messaggi angelici per te stesso o per un’altra persona.

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 CAPITOLO 9 

RICEVERE MESSAGGI
DAI T UOI ANGELI

Il mio scopo nella vita non è di comunicare con gli angeli


dei miei clienti e operare guarigioni spirituali, ma di insegnare
alle altre persone come fare queste cose per se stesse e per gli
altri. Tento sempre di incoraggiare i miei studenti di terapia
spirituale a insegnare alle altre persone, per creare un continuo
effetto domino che accresca la consapevolezza del fatto che
tutti abbiamo degli angeli, che tutti possiamo comunicare con
loro e che tutti abbiamo dei doni spirituali che possiamo usare
per aiutare noi stessi e il mondo.
In questo capitolo troverai alcune delle tecniche che inse-
gno ai miei studenti di sviluppo psichico, in modo che anche tu
possa fare letture angeliche per te stesso e per gli altri.

Come fare una lettura angelica


Una lettura angelica assomiglia a una lettura psichica, con
la differenza che le domande che vengono poste sono rivolte
agli angeli e agli spiriti guida allo scopo di risanare alcuni
aspetti della tua vita e/o per ricevere consigli sulla missione
di qualcuno.

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La cosa migliore è fare una lettura per una persona che non
conosci molto bene, qualcuno che abbia una mente aperta e
che non sia incline al giudizio. Un nuovo amico conosciuto
a un corso di studi spirituali potrebbe essere il partner ideale
per una lettura di questo tipo. Puoi comunque fare una lettura
per un familiare o un vecchio amico; l’unico rischio è che il
tuo ego si metta a gridare: “La sapevi già quella cosa su questa
persona!”. Se sei in grado di ignorare gli sproloqui dell’ego che
ti dice che “ti stai inventando tutto”, sei in grado di fare letture
per chiunque, che tu conosca o meno la persona.
Iniziamo con una lettura angelica reciproca, nella quale tu
e un’altra persona vi leggete simultaneamente. Apri la seduta
recitando questa preghiera all’essere spirituale con il quale
sei allineato:

“Ti prego, aiutami a essere un limpido canale di


comunicazione divina. Ti prego, concedimi di sentire,
vedere, comprendere e percepire chiaramente messaggi precisi
e dettagliati che portino beneficio al mio compagno e a me.
Ti prego, veglia sulle mie letture e aiutami a rilassarmi e a
trarne piacere. Ti ringrazio, Amen.”

Dopodiché siediti di fronte al tuo compagno. Prendete cia-


scuno un oggetto metallico che avete indosso (un orologio,
un anello, una collana, la fibbia di una cintura, un fermaglio
per capelli, un paio di occhiali, le chiavi della macchina ecc.)
e scambiatevelo. Prendete l’oggetto che l’altro vi porge con la
mano dominante: questa è la mano con cui ricevete l’energia, è
la vostra “mano ricettiva”.
Poi, con la mano libera, prendi l’altra mano del compagno.
Lasciatele per qualche istante in una posizione comoda, sulle
tue gambe o sulle sue per esempio. Perfetto, ora vorrei portarvi
entrambi in vacanza, va bene? Chiudete gli occhi e respirate
profondamente…

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Immaginate di trovarvi su una splendida piramide viola
che vi trasporta magicamente su una spiaggia bianca alle Ha-
waii. La piramide atterra sulla sabbia con un leggero “plop” e
si apre, trasformandosi in una coperta grande abbastanza per
tutti e due. È un giorno meraviglioso alle Hawaii, e siccome
la spiaggia su cui vi trovate è accessibile solo via mare o via
aereo, tu e il tuo compagno potete godere di assoluta privacy.
Puoi sentire una leggera brezza estiva accarezzarti la pelle
e soffiarti tra i capelli. Senti il profumo del sale nell’aria e il
rumore melodioso delle onde che si infrangono sulla riva. Un
caldo raggio di luce solare ti punta dolcemente alla testa, pene-
trandola e illuminando dall’interno la tua mente e il tuo corpo.
In lontananza, noti un branco di delfini che nuotano vi-
vacemente nell’oceano. Ti sintonizzi con queste creature e
senti che ti stanno inviando un’onda di amorevole energia
divina. Mentre il tuo cuore si gonfia di calore e gratitudine
per questi splendidi animali, ti accorgi che sei tutt’uno con
loro. Ma questa sensazione va anche oltre: sei tutt’uno con
ogni forma di vita dell’oceano, comprese le tartarughe marine
e i colorati pesci tropicali, con le onde, la sabbia e il sole.
Ti accorgi di essere tutt’uno con ogni forma di vita, inclu-
so il tuo compagno. E così, rivolgendoti mentalmente a lui, gli
dici: Io e te siamo una cosa sola… io e te siamo una cosa sola
… io sono te… e tu sei me… e io e te siamo uno. Comprendi
che questa unità che condividete è reale. Anche se dall’esterno
potete sembrare diversi, all’interno tu e il tuo compagno con-
dividete un solo spirito, una sola luce, un solo amore. Rivol-
giti mentalmente al tuo partner dicendogli: “Un amore… un
amore… un amore.”
Mentre gioisci di questa consapevolezza, realizzi di essere
tutt’uno anche con gli angeli. Osservando il tuo compagno a
occhi chiusi, ma con gli occhi spirituali ben aperti, immagina
come sarebbe vedere gli angeli del tuo compagno con gli occhi
della mente. Che aspetto potrebbero avere?

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Qualcuno di loro assomiglia a un piccolo cherubino? A un
angelo di altezza media? O a uno degli angeli più grandi?
Potresti cogliere ogni dettaglio di questi esseri o scorgerne solo
un’immagine fugace. Oppure potresti semplicemente percepi-
re la loro presenza o sapere che sono lì.
Mentre continui a osservare lo spazio attorno al tuo com-
pagno avvalendoti della vista spirituale, potresti anche no-
tare la presenza di alcune persone che sembrano essere dei cari
defunti. Le figure che stanno immediatamente dietro al tuo
compagno di solito sono i suoi genitori defunti. Riesci a vede-
re un uomo o una donna alle sue spalle? In questo caso, cerca
di notare ogni loro tratto distintivo, per esempio cosa indos-
sano, se portano gli occhiali, il taglio dei capelli, la barba, il
colore degli occhi o se hanno in mano qualcosa.
Poi osserva attorno alla testa e alle spalle del tuo compa-
gno. Riesci a vedere delle persone con capelli bianchi o grigi
che sembrano essere morte in età avanzata? Quali altri tratti
distintivi riesci a notare in loro? E cosa puoi dire di persone
che sembrano essere morte quando erano di mezz’età? Qual-
cuno che è morto giovane? Fai attenzione a ogni dettaglio
delle persone che ti appaiono, senza preoccuparti che sia reale
o che te lo stia solo immaginando.
Vedi qualche animale accanto al tuo compagno? Qualche
cane o gatto? Animali piccoli o grandi? Cosa ti colpisce del
loro pelo? È chiaro, scuro o a macchie? Lungo, corto o medio?
Continuando a osservare attorno al tuo compagno fai caso
all’eventuale presenza di altri angeli, cari defunti o animali.
Se qualcuno di questi attrae particolarmente la tua attenzio-
ne cerca di sintonizzarti con lui esprimendo la chiara inten-
zione di stabilire un contatto.
Anche se non riesci a vedere nessuno vicino al tuo com-
pagno, o se non sei sicuro di te stesso, puoi comunque ri-
cevere dai suoi angeli e dalle sue guide messaggi accurati
che gli porteranno dei benefici. Respirando profondamente

113
esprimi l’intenzione di avere una conversazione mentale
con questi esseri.
Poi, rivolgendoti loro mentalmente, chiedi: Cosa volete
farmi sapere sul mio compagno? Continuando a ripetere la
domanda, prendi nota delle impressioni che ti arrivano come
risposta. Fai attenzione a ogni pensiero, parola, immagine
mentale o sensazione che ti giunge mentre ripeti la domanda:
Cosa volete farmi sapere sul mio compagno? Cerca di non
forzare le cose. Abbi semplicemente fiducia e vedrai che le ri-
sposte arriveranno. Fai attenzione anche al più piccolo pen-
siero, sensazione, visione o parola che senti nella mente.
Poi chiedi mentalmente alle guide e agli angeli del tuo
compagno: Quale messaggio da parte vostra volete che gli
trasmetta? Di nuovo, presta attenzione a tutte le impressio-
ne che emergono sotto forma di pensiero, sensazione, visione
o parola. Non giudicare o ignorare queste impressioni, ma
limitati a osservarle con distacco.
Quindi, rivolgendoti sempre mentalmente alle guide e
agli angeli del tuo compagno, chiedi loro: C’è niente che vor-
reste dire a me? Respira mentre aspetti la risposta.
Infine, chiedi loro mentalmente ancora una volta: C’è
qualcos’altro che vorreste che riferissi al mio compagno? Stai
pronto a ricevere la risposta su diversi livelli.

La parte più importante di una lettura angelica è avere il co-


raggio di riferire al compagno ogni dettaglio ricevuto, anche se
non sei sicuro delle informazioni o se temi che la persona pos-
sa offendersi (puoi sempre pregare di trovare un modo diplo-
matico e amorevole per comunicare messaggi potenzialmente
offensivi). I messaggi degli angeli potrebbero non avere senso
per te, ma sicuramente lo avranno per il tuo compagno. Quindi
passate i momenti successivi a condividere tutto ciò che avete
visto, percepito, sentito o pensato durante le letture angeliche
che vi siete fatti reciprocamente.

114
Come eseguire la scrittura automatica
in modo sicuro e controllato
Ho ricevuto i messaggi angelici contenuti nel mio libro
Angel Therapy - Terapia angelica attraverso il processo della
scrittura automatica. Si tratta di un metodo che ti consente di
trasmettere messaggi dettagliati dall’Aldilà. A volte le persone
hanno paura della scrittura automatica perché hanno sentito
storie di spiriti terreni che si sono intrufolati in queste sessioni
fingendosi angeli o guide spirituali. Esistono però delle tecni-
che per proteggerti da questa evenienza, e le troverai descritte
qui di seguito.
Puoi eseguire una seduta di scrittura automatica con qua-
lunque entità appartenente al mondo spirituale; è una tecnica
fantastica per mantenere e rafforzare i rapporti con i propri
cari defunti, per guarire da questioni lasciate in sospeso e per
rimarginare ferite aperte. Se il tuo cuore soffre perché hai perso
delle persone a cui eri legato, vorrai sicuramente comunicare
con loro attraverso la scrittura automatica.
Puoi usare questa tecnica per metterti in contatto con cia-
scuno dei tuoi cari defunti, anche se sono nati morti, o sono
morti in fasce o da piccoli. Puoi persino contattare persone che
parlano un’altra lingua, o persone con ritardi mentali o affette
da mutismo. E puoi anche comunicare con i tuoi amici a quat-
tro zampe che ti hanno lasciato. Ciò è possibile perché i nostri
spiriti comunicano a livello non verbale anche se poi il loro
messaggio viene “tradotto” nella nostra lingua madre. Proba-
bilmente noterai che le tue trascrizioni contengono parole che
non appartengono al tuo usuale vocabolario. E anche la tua
calligrafia potrebbe essere diversa, potresti commettere errori
di ortografia che prima non facevi (o viceversa).
La scrittura automatica può assisterti anche nel tuo cammi-
no spirituale, perché attraverso di essa puoi avere conversazioni
con Dio, con i tuoi angeli custodi, con i maestri ascesi e con gli

115
arcangeli. Puoi chiedere ai tuoi angeli custodi: “Qual è il vostro
nome?” e altre domande. Inoltre puoi chiedere agli arcangeli e
ai maestri ascesi di aiutarti a ricordare la tua missione e a lavo-
rare per la sua realizzazione.
Puoi usare la scrittura automatica anche per contattare un
mentore spirituale. (La spiegazione completa del Programma
di guida spirituale si trova nel Capitolo 6.)
Puoi scrivere il messaggio a mano, al computer o con la
macchina da scrivere. Se lo scrivi a mano avrai bisogno di al-
meno quattro fogli di grandezza standard, una buona superficie
di appoggio e una penna o matita ben funzionanti. L’ideale sa-
rebbe anche avere della musica rilassante in sottofondo e stare
seduti in una posizione comoda.
Inizia le sedute di scrittura automatica con una preghiera.
Di seguito trovi quella che uso io. È in linea con le mie convin-
zioni spirituali, perciò potresti volerla riadattare alla tua fede
personale. Non mi permetterei mai di dire a qualcun altro a chi
rivolgere le proprie preghiere, riporto questo esempio solo per
mostrare un modo efficace di chiedere aiuto:

“Dio, Spirito Santo, Gesù, Arcangelo Michele, guide e angeli


vi chiedo di vegliare su questa seduta di scrittura automatica
e di fare in modo che chiunque entri in contatto con me sia
un essere positivo e amorevole. Vi prego, rafforzate la mia
capacità di sentire, vedere, pensare e percepire chiaramente
i vostri messaggi divini. Vi prego di aiutarmi a ricevere
accuratamente questi messaggi e a trasmettere quelli che
porteranno benefici sia a me sia a chiunque li legga. Grazie,
Amen.”

Poi pensa intensamente all’essere celeste con il quale vorresti


connetterti, e chiedigli mentalmente di avere una conversazio-
ne con te. Dovrai porre una domanda e poi scrivere la risposta
che ricevi in un formato domanda-risposta, come in un’inter-

116
vista. La cosa più importante da ricordare quando esegui la
scrittura automatica è l’autenticità. Trascrivi ogni impressione
che ricevi, anche se temi che possa essere solo il frutto della tua
immaginazione. Se non ricevi nulla, scrivilo. Comincia buttan-
do giù qualsiasi cosa ricevi e vedrai che si trasformerà progres-
sivamente in un’autentica comunicazione spirituale.
Durante la seduta di scrittura automatica potresti avere
l’impressione che sia qualcun altro a guidare la tua penna o
matita. Come ho già detto prima, è probabile che la tua cal-
ligrafia, il tuo vocabolario e la tua ortografia cambino duran-
te la seduta. Non spaventarti, perché la paura può bloccare la
comunicazione divina. Ricorda che sei al sicuro e protetto da
Dio e dall’Arcangelo Michele, l’angelo “buttafuori”, che non
permetterà a nessun essere di avvicinarsi, a meno che non sia
mosso da buone intenzioni. La tua mano potrebbe anche co-
minciare a scarabocchiare piccoli cerchi, che nel linguaggio
del mondo spirituale sono un modo per salutarti e dirti: “Sia-
mo felici di connetterci con te!”. Se gli scarabocchi continuano
troppo a lungo, rispondi che anche tu ne sei felice, ma che ora
vorresti passare a una forma di comunicazione più compren-
sibile per te.
Una sessione di scrittura automatica è come una giornata al
luna park per il tuo ego che sicuramente ti incalzerà: “Ti stai
inventando tutto!”. Se dovesse succedere, lascia che sia l’essere
con il quale stai conversando a darti la prova dell’autenticità
della vostra comunicazione. Prova a chiedergli: “Come faccio
a sapere che non mi sto inventando tutto?”. Con tutta pro-
babilità la risposta che riceverai sarà sufficiente a convincerti
dell’autenticità della tua conversazione divina. Ma se hai an-
cora dei dubbi, continua a ripetere la domanda finché non ri-
cevi un messaggio che metta a tacere il tuo ego. Oppure chiedi
all’essere con cui parli di darti un segno concreto e poi smetti di
scrivere. Quando avrai ricevuto quel segno, ti sentirai più sicuro
di te nella sessione successiva.

117
Comincia pensando a una domanda alla quale desideri dav-
vero ricevere una risposta. Rivolgila mentalmente all’essere spiri-
tuale. Poi scrivila in cima al foglio, continuando a ripeterla men-
talmente. Sii ottimista e sicuro di ricevere la risposta che cerchi.
Prendi nota di tutte le impressioni che emergono attraverso
ciascuno dei quattro canali di comunicazione divina: pensieri,
sensazioni, parole e visioni. Quindi passa a un’altra domanda e
un’altra risposta… e così via.
Quando hai finito di comunicare con un essere spirituale,
puoi passare a conversare con un altro. Una volta concluso, ri-
cordati di ringraziare tutti quanti hanno partecipato. Gli angeli
dicono che amano trasmetterci messaggi e che per loro è un
compito gratificante, perché adempiono al volere di Dio. Tut-
tavia, quando ringraziamo i nostri angeli, il nostro cuore si ri-
empie di gratitudine. E questa calda sensazione di riconoscen-
za è il “ti voglio bene” che scambiamo con i nostri guardiani
celesti come chiusa di una lettera d’amore dal Paradiso.

118
P O S T FA Z I O N E

LASCIA CH E
I L CI ELO T I AI U T I

C
hiunque può ricevere messaggi dai propri angeli. A dire
il vero lo stiamo facendo… proprio ora. Se non siamo in
grado di comprendere questi messaggi possiamo chie-
dere assistenza ai nostri angeli, oppure usare uno dei metodi
descritti in questo libro.
Se chiediamo ai nostri angeli di guidarci o di darci delle
risposte, non li disturbiamo affatto. È loro desiderio aiutarci in
ogni area della nostra vita perché sperano di portare la pace sul
Pianeta, una persona alla volta.
Se pensi che staresti più in pace con te stesso se ricevessi
un aiuto economico, se vivessi una grande storia d’amore o se
trovassi un lavoro più stabile, stai pure certo che gli angeli sono
all’opera per aiutarti proprio a realizzare tutto questo. Nessuna
richiesta è troppo insignificante o troppo grande per gli angeli.
Non li distogli da un compito più importante quando chiedi il
loro aiuto. Dopo tutto il numero di angeli disponibili a fornire
assistenza supera di gran lunga il numero delle persone che ne
fanno richiesta. Ci sono miliardi di angeli “disoccupati” e “an-
noiati” che sarebbero più che felici di aiutarti a costruire una
vita produttiva e ricca di significato.

119
Sappi che ti meriti tutto l’amore, l’attenzione e le miracolose
benedizioni di Dio e degli angeli. Loro ti amano incondizio-
natamente, per quanti errori tu possa aver commesso nella vita.
Sei prezioso tanto quanto ogni altra persona. Se ti può aiutare,
ricorda che il Creatore ci ha fatti tutti meravigliosi allo stesso
modo. Denigrare te stesso equivale a denigrare Dio.
L’ego prova a convincerci che non ci è dovuto nessun aiuto o
attenzione speciale dal Paradiso, che per qualche motivo siamo
cattivi o indegni. Ma è solo un bieco tentativo di impedirci di
ricordare la nostra vera identità e il nostro potere spirituale.
Non dare ascolto a quella voce, perché ti distoglierebbe dal per-
seguire la tua missione. Tutti abbiamo bisogno di raccogliere i
frutti della tua missione su questo Pianeta.
Fai in modo di essere sempre aperto ai messaggi dei tuoi
angeli. Non ti diranno mai nulla che tu non sia in grado di sop-
portare. E non tenteranno nemmeno di prendere il controllo
della tua vita. I loro messaggi ti aiutano a sentirti più sicuro e
felice e a dare più significato a ogni aspetto della tua vita.
Puoi chiedere di avere più angeli al tuo fianco (o al fianco di
una persona cara) semplicemente pensando che vorresti entra-
re in contatto con altri di loro. Puoi rivolgere questa richiesta
direttamente a Dio o agli angeli stessi. Il risultato sarà il me-
desimo, poiché gli angeli sono estensioni dell’Entità Suprema.
Sono letteralmente le proiezioni psichiche dell’amore di Dio.
Chiedine pure quanti ne desideri per te o per un’altra persona.
Il regno angelico è pieno di esseri celesti specializzati in
ogni tipo di condizione umana. Puoi chiedere l’intervento di
angeli che ti aiutino a trovare una nuova casa, a incontrare la
tua anima gemella, a guarire il tuo corpo. Ci sono angeli che
possono aiutarti nel tuo ruolo di genitore, a scuola o a trovare la
motivazione giusta per fare esercizio fisico. Tutto ciò che questi
aiutanti divini desiderano è assisterti e trasmetterti i loro mes-
saggi, sempre che tu glielo permetta. Più lascerai che il Cielo ti
aiuti, più risorse avrai da restituire al mondo.

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Una volta presa l’abitudine di coinvolgere gli angeli in ogni
aspetto della tua vita, inizierai ad agire come se appartenessi a
una squadra vincente. Non si tratta di trasferire tutta la respon-
sabilità della tua esistenza nelle mani degli angeli, ma sempli-
cemente di far girare il pallone tra i tuoi compagni di squadra
in Paradiso. Se continuerai a farlo, la tua vita diventerà molto
più semplice e pacifica.
Se è vero che la sofferenza ci fa crescere a livello spirituale, la
gioia lo fa ancora di più. La tranquillità è la condizione ideale
all’apprendimento e, aspetto ancora più importante, puoi inse-
gnare meglio ai tuoi figli e agli altri se sei in uno stato di felice
rilassatezza. Non devi necessariamente soffrire per crescere! E
Dio sicuramente non desidera che tu soffra, proprio come tu
non lo desidereresti per i tuoi figli.
Ricorda che i tuoi angeli ti amano e che sono disposti ad
aiutarti in qualunque modo possibile pur di donarti la pace.
È sufficiente che tu chieda loro di assisterti e poi accettare la
guida che ti offrono in risposta alle tue domande. Se parlerai
con i tuoi angeli e li ascolterai, vedrai che ogni aspetto della tua
vita si eleverà verso il Paradiso.
Sintonizzandoti sui messaggi dei tuoi angeli puoi davvero
aiutare a creare un mondo di pace… una persona alla volta…
cominciando proprio da te!

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Amore e Luce
– Doreen
Copyright © 2007 by Doreen Virtue
Published and distributed in the United States by Hay House, Inc.

Titolo originale: How to hear your Angels


Traduzione: Elena Leardini

© 2021 My Life
My Life srl, Coriano di Rimini (RN)

Tutti i diritti riservati.

L’autrice di questo libro non dispensa consigli medici né prescrive l’uso di alcuna tecnica come forma
di trattamento per problemi fisici e medici senza il parere di un medico, direttamente o indirettamente.
L’intento dell’autrice è semplicemente quello di offrire informazioni di natura generale per aiutarvi nella
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