WINDOWS PACKAGE MANAGER Il nuovo tool Microsoft er scaricare, installare

e gestire applicazioni e utility automaticamente

INTERNET
Febbraio 2022 - n.371 - Mensile - Euro 7,00

A CASA
SENZA CAVI
Come fare, prodotti
e tariffe per navigare in 4G
e 5G, senza i vincoli di un
contratto con un operatore

HI TECH SENZA SEGRETI SICOMPUTER

SMART
ARON EXTREME
GeForce RTX 3080
WATCH GT3 e Core i7 12700KF
L'alternativa Huawei per giocare in 4K
agli smartwatch senza limiti
sportivi

SPEAKER
Tre soluzioni a confronto
Amazon Echo,
Apple HomePod mini
e Google Nest Audio
Data edicola 24 Gennaio 2022

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/VR - CANTON TICINO /SVIZZERA CHF € 12,50 - PORTOGALLO € 12,00
 EDITORIALE
■ Di Eugenio Moschini

Smartphone, sei il nostro migliore amico.

Ci hai dato tanto, ma ti sei preso troppo
Il tempo che passiamo davanti allo schermo
dello smartphone, complice anche la pandemia
da Covid, è cresciuto del 30% negli ultimi due anni.

S
imbiosi: forma di vita associata fra individui
di specie diversa. In base al tipo di interrela-
zione tra gli organismi sono definite diverse
modalità di simbiosi, come il mutualismo (una
simbiosi con beneficio reciproco) o – all’estremo opposto
– il parassitismo (una simbiosi in cui al vantaggio del
parassita corrisponde un netto svantaggio per l’ospite).
La digressione sulla definizione di simbiosi era necessaria
per spiegare perché ognuno di noi ha un suo simbionte,
ovviamente non in senso letterale. Si tratta del proprio
smartphone. Un’esagerazione? Forse. Ma quando ho let-
to i dati relativi al 2021 del nuovo report “State of Mobile
2022” stilato da App Annie, piattaforma di mobile data e
analytics, mi è apparso ancora una volta evidente come 3,8 trilioni di ore, in media 4,8 ore (ovvero 4 ore e 48 minuti)
lo smartphone sia un “essere” che ci assorbe tantissimo al giorno al cellulare: in pratica un terzo delle nostre ore da
denaro e tantissimo tempo. È sempre più parte integrante svegli lo passiamo davanti a un cellulare. In questo caso
della nostra vita quotidiana, un dispositivo a cui non sap- il periodo di riferimento è il 2019 (rispetto a cui il tempo
piamo rinunciare: è diventato il nostro fedele compagno, è cresciuto di ben il 30%), l’anno zero pre-Covid che ha
con cui giochiamo, comunichiamo, leggiamo… uno stru- costretto gran parte di noi a fare i conti con lockdown e
mento che ci accompagna ovunque e che ci permette di studio/lavoro a distanza. In queste statistiche l’Italia non
fare qualsiasi cosa. Forse pure troppo. è inclusa, quindi non abbiamo un dato vero e proprio del
Secondo il report nel 2021 abbiamo speso negli app store “nostro” tempo trascorso davanti al display, ma se guardia-
170 miliardi di dollari (+19% rispetto al 2020), ma ancora mo solo ai paesi europei presenti (UK, Francia e Germania)
di più hanno speso le aziende per “colpirci” con la loro la media è comunque di 3 ore e 40 minuti. Insomma, visto
pubblicità visto che il mercato 2021 dell’advertising mobile il tempo che dedichiamo allo smartphone, si può parlare
vale 295 miliardi di dollari (+23% rispetto al 2020). di simbiosi o sarebbe più corretto parlare di parassitismo?
Il dato che però ritengo più sconcertante è quello relativo al “Ah, c’è ancora un’ultima cosa...” il 9 gennaio ha compiuto
tempo che passiamo ogni giorno davanti allo smartphone. 15 anni il simbionte-smartphone per eccellenza: buon
Secondo le stime di App Annie, nel 2021 abbiamo “speso” compleanno iPhone.  •

PC Professionale | Febbraio 2022 3

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SOMMARIO
w w w . p c p r o f es s i o n a l e. i t 371 Febbraio 2022

SMART SPEAKER Tre soluzioni a confronto: Amazon Echo, Apple HomePod mini
e Google Nest Audio

S TOR Y
CO VER

> p. 54

GUIDA
72 Internet senza vincoli
Chi non è raggiunto dalla fibra ottica o da
una linea Adsl, oppure non vuole legarsi
a un provider con contratti pluriennali,
3 EDITORIALE
Smartphone, sei il nostro
può optare per una connessione a Internet migliore amico.
via rete cellulare 4G/5G. Servono un router Ci hai dato tanto,
con slot per Sim card e un piano dati ma ti sei preso troppo
adeguato. Scopriamo come fare.

PROVE
84 Il package manager per Windows
Microsoft ha finalmente reso disponibile
anche per Windows un package manager
“ufficiale”, capace di consolidare, semplificare
e in gran parte automatizzare l’installazione
e l’aggiornamento di moltissimi software.
Scopriamo come funziona e come utilizzarlo
nel modo più efficace.

4 PC Professionale | Febbraio 2022

 > <
p. 28
p. 18

www.pcprofessionale.it
371 Febbraio 2022
> DIRETTORE RESPONSABILE
p. 32 Eugenio Moschini
eugenio.moschini@pcprofessionale.eu
FIRST LOOKS > REDAZIONE
Laura Nuonno (caposervizio)
p.7
HARDWARE laura.nuonno@pcprofessionale.eu
Michele Braga
6 Editoriale - Un Natale tra le stelle michele.braga@pcprofessionale.eu
Pasquale Bruno
7 Motorola Defy, lo smartphone costruito per durare a lungo pasquale.bruno@pcprofessionale.eu
10 Acer Aspire 7, un notebook da 15" tuttofare in salsa AMD SEGRETERIA
12 Aron Extreme: il desktop gaming di ultima generazione segreteria@pcprofessionale.eu

18 Eero 6 Pro, il kit mesh di Amazon diventa più potente HANNO COLLABORATO

Salvatore Di Carlo, Gianluca Marcoccia,
20 Da Toshiba gli Hdd da 16 TB pensati per il settore enterprise Nicola Martello, Alfonso Maruccia,
Andrea Monti, Dario Orlandi,
24 Watch GT3, lo smartwatch Huawei adatto anche allo sport Federico Vergari
28 Fitbit Charge 5: smart band evoluta per gli amanti del fitness Progetto grafico e copertina: Laura Nuonno
32 Le cuffie perfette per il lavoro ibrido: Jabra Evolve2 75
© 2022 Visibilia Editrice Srl. Sede legale e operativa:
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Pubblicazione registrata presso il Tribunale
36 Editoriale - Una specie di allibratori di Milano al n. 335/91.
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37 Le app del mese Redazione: Via Privata Giovannino De Grassi 12-12/a
20123 (MI), tel. +39 02 54008200 - fax +39 02 54008274
42 Nuovi effetti per Pinnacle Studio 25 Ultimate Stampa: Mediagraf S.p.A - Via della Navigazione
46 ACDSee Photo Studio Ultimate 2022 usa l’AI Interna, 89 - 35027 Noventa Padovana - PD
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ISSN 1122-1984
RUBRICHE Certificato

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PC Professionale | Febbraio 2022 5

 FIRST LOOKS
HARDWARE
■ Michele Braga

Giornalista con background

in Ingegneria Aerospaziale.
Appassionato di tecnologia,
fotografia e viaggi nelle
terre fredde.

Un Natale tra le stelle

A gennaio l’attenzione è catalizzata dal CES, ma
quest’anno vi parlerò di quanto accaduto lo scorso
25 dicembre: oltre alla ricorrenza natalizia quel
particolare giorno del 2021 passerà alla storia per la messa
in orbita del James Webb Space Telescope (JWST).
Sono servite due decadi di lavoro collettivo tra NASA, ESA
e CSA e una spesa complessiva di 11,75 miliardi di dollari
(10,8 a carico della NASA) per trasformare in realtà un’idea
nata nel 1996 e per la quale era previsto un budget di “soli”
400 milioni di dollari. Il nuovo osservatorio astronomico è
stato pensato per essere l’erede di Hubble Space Telescope
(HST) e guarderà l’universo nello spettro dell’infrarosso e
non del visibile. Questo gli permetterà di vedere nelle zone
di formazione stellare, inaccessibili per Hubble.
Il lancio dalla Guyana francese con un vettore Ariane 5 ECA
– variante con il massimo carico utile – è stato solo il primo
di una catena di traguardi per mettere in funzione il JWST.
Lo specchio di 6,5 metri di diametro – quello di Hubble era
“solo” 2,4 metri – è stato diviso in 18 elementi esagonali an-
corati a una struttura pieghevole, mentre lo scudo termico
da quasi 300 m² in 5 strati di Kapton è stato ripiegato come
un origami in modo che tutto potesse stare all’interno della
carenatura del lanciatore. Al momento tutti gli elementi
del JWST sono stati dispiegati con successo e alla fine di
gennaio sarà completato l’inserimento in orbita L2. Questa
posizione – distante 1,5 milioni di km dalla Terra – e lo scudo
termico permettono di ridurre l’influenza del Sole e di tenere
lo specchio primario in berilio rivestito d’oro a una tempera-
tura di 60 K (-213,5 °C). Le strumentazioni NIRCam e NIRSpec
(NIR, Near-Infrared) opereranno a 39 K (-234,15 °C), mentre
un sistema di raffreddamento criogenico porterà la strumen-
tazione MIRI (Mid-Infrared Instrument) a soli 7 K (-266,15 °C).
Grazie a un lancio perfetto, il James Webb Space Telescope
ha carburante per i prossimi 20 anni. Non resta che attendere
che il JWST completi la calibrazione dello specchio e apra il
suo occhio per scoprire cosa è in grado di vedere scrutando
nella storia dell’universo fino a 13,5 miliardi di anni fa.  •
40 milioni
Le ore di lavoro uomo che sono state
necessarie per realizzare il James
Webb Space Telescope. (Fonte NASA)

6 PC Professionale | Febbraio 2022


LAB
Motorola Defy, lo smartphone
costruito per durare a lungo
Uno vero smartphone “rugged” capace di resistere a cadute, urti, vibrazioni,
acqua e polvere. Buona anche la durata della batteria da 5.000 mAh.
■ Di Pasquale Bruno
L
o smartphone cade
accidentalmente e il
vetro dello schermo
si rompe: un evento
che probabilmente è
capitato a tutti alme-
no una volta nella vi-
ta. Chi fa dello smartphone uno
strumento di lavoro o sempli-
cemente vuole un modello più
resistente degli altri oggi ha una
scelta in più: il Motorola Defy
è stato realizzato in collabora-
zione con Bullit Group (azienda
specializzata in dispositivi rug-
ged) e riprende il nome di un
altro modello super resistente
creato da Motorola nel lontano
2010. Il Defy edizione 2021 è uno
smartphone Android resistente a
urti, shock, cadute, infiltrazioni
HARDWARE
di liquidi e polvere, temperatu-
re estreme, in conformità agli
standard militari Mil-Std 810H.
Resiste a cadute da 1,8 metri su
superfici di acciaio, è certifica-
to IP68 e può essere immerso in
acqua fino a 1,5 metri per 35 mi-
nuti, sopporta gli shock temici
e può funzionare alle tempera-
ture estreme tra -30 e 75 gradi
centigradi per un massimo di 30
minuti. Uno smartphone adatto
a chi lavora sul campo (cantieri,
per esempio) ma anche ad ar-
tigiani e a chi fa attività fisica
all’aperto, dalla semplice corsetta
all’arrampicata in montagna.
Lo smartphone ha un doppio te-
laio interno, con la parte ester-
na gommata che ricopre anche i
bordi e assicura un ottimo grip.
PC Professionale | Febbraio 2022
FIRST LOOKS
Motorola Defy
339
EURO
PRO
Grande robustezza / Buona
autonomia / Interfaccia utente
riuscita / Costo contenuto
CONTRO
Piattaforma hardware modesta /
Qualità fotografica / Display
migliorabile
IN BREVE
Defy è uno smartphone ultra strong
adatto a chiunque, non solo a chi
lavora nei cantieri. Resiste bene
alle avversità quotidiane e non solo,
dalla caduta da una bici in corsa
alla continua pulizia col disinfettante.
Il peso è ragionevole e la batteria
dura molto. Però ha anche dei limiti,
a partire dal display a risoluzione Hd+
fino alle prestazioni del processore,
passando per le fotocamere che
lasciano alquanto a desiderare.
In compenso il prezzo è interessante.
https://motorolarugged.com
7
FIRST LOOKS HARDWARE

perfettamente stabile quando

Non teme i lavaggi ripetuti
con sapone e disinfettanti. In
un angolo c’è un aggancio per
il laccio da polso, la cui utilità
non è da sottovalutare. La par-
te anteriore è protetta da un
vetro Gorilla Glass Victus, una
tra le soluzioni più resistenti
disponibili oggi e che proteg-
ge il pannello Lcd da graffi e
rotture. Come prevedibile, il
Defy non è un peso piuma,
232 grammi, ma è un valore
assolutamente accettabile per
un dispositivo rugged. Ci so-
no modelli di pari caratteristi-
che che pesano e ingombrano
molto di più. La parte poste-
riore è piatta e il telefono è
poggiato su un piano. Nono-
PRESTAZIONI
stante il telaio impermeabile è BENCHMARK DI SISTEMA
presente il foro per il jack au-
dio da 3,5 mm, a cui collegare ANTUTU 9
gli auricolari, un’opzione che Totale 160.258
fa sempre piacere.
La piattaforma hardware è di Cpu 69.308
fascia medio-bassa: troviamo Gpu n.d.
un processore Snapdragon
662 da 2 GHz e “soli” 4 GB Mem 40.095
di memoria Ram. Lo storage UX 50.855
da 64 GB può essere espanso
tramite micro Sd. Il display PC MARK
Lcd da 6,5 pollici è in tecno- Totale 6.408
logia Ips ed è limitato alla ri-
soluzione Hd+ (1.600 x 720 GEEKBENCH 5
pixel), tipica degli smartpho- Multi Core 1.440
ne economici. È dual Sim ma
non c’è la connettività 5G; in CROSSMARK 1.0
compenso è dotato di una
Totale 307
grossa batteria da 5.000 mAh
e di un sensore di impronte BENCHMARK GPU
digitali affidabile e veloce. Se- 3DMARK
gnaliamo inoltre l’apparato
radio Wi-Fi 5 e la presenza Wild Life Extreme 102
di Bluetooth e Nfc. Wild Life 374
GFX BENCH 5
T-Rex (on/off screen) 2.778 / 1.990
La prova
Manhattan 3.0 (on/off screen) 2.067 / 1.190
sul campo
Manhattan 3.1 (on/off screen) 1.588 / 816
Il processore modesto riesce
ad affrontare senza problemi Car Chase (on/off screen) 776 / 426
le attività quotidiane, com- BENCHMARK JAVASCRIPT
presi i task impegnativi come
la navigazione Gps o il mul- Sunspider 1.0.2 (Chrome) (ms) 712
titasking spinto, ma è meglio
mettere da parte i giochi 3D Diverso il discorso per il di-
(settore che comunque ha po- splay, che soffre di una lumi-
co a che vedere con questo ti- nosità contenuta e che può cre-
po di prodotto). I 4 GB di me- are dei problemi di visibilità
moria non sembrano limitare quando ci si trova sotto la luce
più di tanto le varie attività. diretta del sole.

CARATTERISTICHE
Display: 6,5” Ips 1.600 x 720 pixel ■ Chipset: Qualcomm Snapdragon 662 ■ Cpu: 4 x Kryo 260
Gold 2,0 GHz + 4 x Kryo 260 Silver 1,8 GHz ■ Gpu: Adreno 610 ■ Memoria: 4 GB ■ Storage
interno: 64 GB ■ Slot di espansione: Sì ■ Fotocamera post.: 48 Mpixel F/1.8 + macro 2 Mpixel
F/2.4 + depth 2 Mpixel ■ Fotocamera ant.: 8 Mpixel F/2.2 ■ Apparato radio: 4G ■ Connettività:
Wi-Fi 802.11ac, Bluetooth 5.0, Nfc, Usb 2.0 Type-C ■ Sensori: Accelerometro, giroscopio,
prossimità, bussola, fingerprint ■ Gps integrato: Sì ■ Impermeabile: IP68 ■ Batteria: 5.000 mAh
■ Dimensioni: 169,8 x 78,2 x 10,9 mm ■ Peso: 232 g ■ Sistema operativo: Android 10

8 PC Professionale | Febbraio 2022

 HARDWARE FIRST LOOKS

Il Defy non è uno smartphone che si compra per la qualità

fotografica, i suoi pregi sono altri. In ogni caso gli scatti
di giorno sono più che buoni, sempre che le condizioni di
luce siano ottimali. I colori sono
gradevoli e naturali, la modalità
Hdr può migliorare la situazione
e non peggiorarla, come a
volte accade. Di sera e di
notte, o comunque quando la
luce è poca, la qualità decade
visibilmente, le foto si riempiono
di rumore o appaiono poco
definite. Lo zoom (digitale) è
poco sfruttabile, anche a 2X
fornisce immagini poco nitide.

In compenso il Defy si ma- canza di una stabilizzazione. L’interfaccia utente è quella

neggia molto bene, il peso
non si avverte più di tanto
poiché è ben distribuito. Lo
spessore è di un centimetro
circa, accettabile considerato
il doppio telaio, anche se chi
ha una mano molto piccola
potrebbe far fatica a raggiun-
gere gli angoli estremi del
display.
La fotocamera primaria da 48
Mpixel fornisce scatti più che
discreti di giorno e in genere
quando la scena è ben illumi-
nata, va meno bene di sera e
di notte e in generale quando
la luce è poca. La fotocame-
ra macro è poco sfruttabile,
inoltre i video lasciano un
po’ a desiderare per resa dei
colori e soffrono per la man-
Anche il comparto fotografico
si può dunque considerare di
fascia medio-bassa per uno
smartphone che vede la lu-
ce nel 2021. Ottimi risultati
invece per quanto riguarda
la batteria, si può arrivare
agevolmente a due giorni di
autonomia. Un aspetto molto
importante per un dispositi-
vo utilizzato per il lavoro o
per le attività all’aria aperta,
quando potrebbe non esserci
la possibilità di ricaricare la
batteria a fine giornata. C’è la
ricarica rapida TurboPower,
anche se limitata a 20 watt.
Lo smartphone ha Android
10 preinstallato, è previsto un
aggiornamento alla versione
11, non è ancora disponibile.
classica di Motorola: chiara,
snella, veloce e senza fron-
zoli. Non ci sono app inutili
preinstallate; le personaliz-
zazioni riguardano giusto le
Moto Action, gesture parti-
colari che semplificano l’uti-
lizzo del telefono. Tra le più
interessanti c’è l’attivazione
della torcia tramite scuoti-
mento, opzione che torna
utile in varie occasioni.
Per quanto riguarda il prez-
zo, questo appare adeguato
considerando la categoria di
questo smartphone, anzi ci
sembra piuttosto contenuto
osservando quello dei con-
correnti. Su Amazon non è
difficile reperirlo a 300 euro
o poco meno. •

PC Professionale | Febbraio 2022 9

FIRST LOOKS HARDWARE
CPU RYZEN 7 5700U
È a basso consumo,
ma gli otto core
e la frequenza massima
oltre i 4 GHz permettono
ottime prestazioni.
CONNETTIVITÀ COMPLETA
A fianco della porta Gigabit Ethernet
c’è una moderna interfaccia Wi-Fi 6
basata su chipset Mediatek.
Acer Aspire 7, il 15 pollici
universale in salsa AMD
Processore Ryzen e Gpu Nvidia RTX per un notebook tuttofare
molto veloce, adatto al lavoro, allo studio e al divertimento.
■ Di Pasquale Bruno
L’
ultima evoluzione
dell’Aspire 7 prevede
processori AMD Ryzen
7 e Gpu variabili tra la
Nvidia GTX 1650 e la
RTX 3050 Ti. In tutti i
casi il display è da 15,6
pollici; le configurazioni a listino
sono sei, noi ne abbiamo prova-
ta una di fascia medio-alta (codi-
ce A715-42G) basata sul Ryzen 7
5700U, 16 GB di Ram e Gpu RTX
3050 (versione liscia, non Ti).
Si tratta di un vero sostituto del
desktop che cerca di accontentare
un po’ tutte le categorie di uten-
ti, offrendo alla base prestazioni
molto elevate, una buona connet-
tività in rete e un display ampio e
comodo. Per essere un 15 pollici
non pesa molto, poco più di due
chili, ma l’ingombro (soprattutto
in larghezza) non lo rende pratico
da portare in giro.
10 PC Professionale | Febbraio 2022
Il telaio è tutto in plastica, ma è
robusto; il display ha una cornice
ridotta che aiuta nel contenimen-
to delle dimensioni complessive.
La tastiera è ampia e comoda, è
retroilluminata e integra anche
un tastierino numerico. Anche il
touchpad è spazioso, ha una buona
precisione e in un angolo compare
il sensore per le impronte digitali.
Per l’espandibilità troviamo quat-
tro porte Usb, di cui una Type-C;
manca la connettività Thunderbolt
(assente sulle piattaforme AMD) e
anche uno slot per schede di me-
moria Sd. Una delle porte Usb è
nel lento standard 2.0 e va bene
giusto per un mouse.
L’eventuale monitor esterno si col-
lega a una porta Hdmi, segnaliamo
poi la veloce scheda Wi-Fi 6 con
supporto Mimo 2x2 e la sempre
utile porta Gigabit Ethernet. La
memoria si può espandere a 32 GB
LAB
GPU RTX 3050
Dotata di 4 GB
di memoria Gddr6,
può essere utilizzata
anche con i giochi.
Il display supporta
i 144 Hz.
Acer Aspire 7
1.199
EURO
PRO
Prestazioni elevate / Espandibilità /
Gpu evoluta
CONTRO
Qualità del display migliorabile /
Porte Thunderbolt assenti /
Ingombri elevati
IN BREVE
Un notebook tuttofare con schermo ampio
e una piattaforma hardware moderna che
si candida come un vero sostituto del Pc
desktop. In realtà la buona autonomia
della batteria permetterebbe
un uso agevole anche in mobilità,
ma le dimensioni e il peso ne consigliano
l’utilizzo sulla scrivania. Le prestazioni
sono ottime in ogni settore, la Gpu evoluta
consente di affrontare anche i giochi
moderni. Il display però non è adatto
al fotoritocco professionale.
www.acer.com
 HARDWARE FIRST LOOKS

PRESTAZIONI Le cornici laterali

dello schermo
PC MARK 10 sono sottili
e permettono
Standard 5.410 un rapporto
Express 5.016 screen-to-body
Extended 6.213 dell’81,61%.
MAXON CINEBENCH R20
Single core 4.153
Multi core 495
GEEKBENCH 5
Single Core 1.181
Multi core 6.372
CROSSMARK 1.0
Overall score 1.091
3D MARK
Time Spy 4.846 La prova sul campo
Fire Strike Extreme 5.510 I vari componenti sembrano
amalgamarsi bene tra loro e
grazie alla presenza di due slot, mostrano un comportamen-
accessibili dopo aver rimosso to impeccabile. Il calore svi-
tutta la parte inferiore del telaio. luppato è sempre accettabi-
Il Ryzen 7 5700U è un pro- le, la rumorosità è bassa e le
cessore a basso consumo, ma prestazioni sono alte. In par-
questo non gli impedisce di ticolare il Ryzen 7 5700U ha
fornire buone prestazioni. Ha mostrato potenza da vendere
otto core fisici, una frequen- nei benchmark. È notevole
za variabile tra 1,8 e 4,3 GHz e osservare che durante i test
un Tdp (Thermal Design Power) la temperatura rimane per
configurabile fino a 25 watt. È la maggior parte del tempo
affiancato da un veloce Ssd da sui 60 gradi, con picchi di 75
512 GB su bus Pci Express e gradi, mentre la frequenza di
dalla Gpu RTX 3050, soluzione clock varia tra i 3,5 e 4 GHz. La
moderna ma di fascia bassa, Gpu RTX 3050 è leggermen-
con 4 GB di memoria Gddr6 te più veloce della “vecchia”
integrata. Questa Gpu entra GTX 1650, è basata sull’archi-
automaticamente in funzione tettura Ampere (GA107) e ha
quando necessario, lasciando 2.048 Cuda core. Permette di
altrimenti la gestione della gra- affrontare i giochi moderni a
fica alla Gpu Radeon integrata risoluzione Full Hd abbassan-
nel processore Ryzen 7. do un po’ i dettagli, ma questo
Aspire 7 non è comunque un
portatile da gaming; per tale
scopo ci sono i modelli Nitro e
Predator. Resta una buona mac-
china per il lavoro, lo studio e il
divertimento. Il display sembra
un po’ sottotono: è un Ips con
refresh di 144 Hz, è nitido e suf-
ficientemente luminoso, ma la
resa dei colori lascia a desidera-
re. La gamma cromatica è ridot-
ta, da specifiche questo pannello
copre il 45% dello spazio colore
Ntsc. Non è una soluzione adat-
ta al fotoritocco professionale;
può andar bene per i giochi, i
film e il multimedia in genere.
Anche l’audio sarebbe potuto
essere migliore, non distorce
ma mancano un po’ i bassi e il
volume è contenuto.
La durata della batteria è stata
una piacevole sorpresa, altro
segno del buon equilibrio fra
i componenti: con il lavoro da
ufficio si arriva a otto ore di au-
tonomia. •

CARATTERISTICHE
Processore: AMD Ryzen 7 5700U ■ Memoria installata / massima: 16 / 32 GB
■ Disco fisso: Ssd Nvme SK Hynix BC711, 512 GB ■ Chip grafico: Nvidia RTX 3050,

4 GB ■ Chip di rete: Realtek Gigabit Ethernet + Wi-Fi 6 MediaTek MT7921 ■ Display

(pollici / tecnologia / risoluzione): 15,6 / Ips / 1.920 x 1.080 ■ Porte: 1 x Usb 3.2
Gen 1 Type-C, 2 x Usb 3.2 Gen 1 Type-A, 1 x Usb 2.0, Hdmi, RJ-45, jack audio ■ Batteria
(tecnologia / capacità): ioni di litio / 48 Wh ■ Dimensioni: 36,3 x 25,4 x 2.3 cm
■ Peso: 2,1 kg ■ Sistema operativo: Windows 10 Home

PC Professionale | Febbraio 2022 11

FIRST LOOKS HARDWARE
SiComputer Aron Extreme:
per giocare al massimo
Un desktop con Intel Core di ultima generazione e Nvidia GeForce RTX
per un’esperienza di gioco che soddisfa anche i palati più esigenti.
■ Di Michele Braga
A
ll’interno dell’offerta
SiComputer, la se-
rie Aron identifica i
desktop pensati per i
videogiocatori.
La configurazione
che vi presentiamo è
un allestimento top di gamma
che si presta a molti campi d’im-
piego: potete giocarci visto che è
costruito per questo, ma anche
usarlo come postazione grafica
per applicazioni CAD e CAE, per
l’elaborazione fotografica profes-
sionale, per il montaggio video,
per la creazione di animazioni 3D
e per lo sviluppo di contenuti 3D
come i videogiochi o ambienti per
la realtà virtuale.
12 PC Professionale | Febbraio 2022
La configurazione
La forza di questa Aron Extreme è
frutto della combinazione di tutti
i componenti che la costituisco-
no, ma il processore e la scheda
grafica meritano un’attenzione
particolare perché in questo caso
hanno un peso specifico molto
superiore agli altri.
Il processore è un Intel Core i7
12700KF con architettura Alder
Lake-S; questa variante con com-
parto grafico disabilitato del mo-
dello di punta della linea Core
i7 di dodicesima generazione è
uno dei principali candidati a best
LAB
SiComputer
Aron Extreme
3.890
EURO
PRO
Per giocare senza limiti / Adatto
a ogni tipo di utilizzo
CONTRO
Le prestazioni hanno un costo,
anche salato
IN BREVE
Questo desktop è il sogno proibito
di molti videogiocatori. Il prezzo
non è alla portata di tutti, ma
l’esperienza di gioco è davvero
fenomenale. Su questo desktop
potete veramente installare
di tutto senza dovervi chiedere
se avete abbastanza potenza
a diposizione. Serve un buon
monitor ad alta frequenza
e magari un secondo disco se
prevedere mantenere installata
un’ampia galleria di giochi.
www.sicomputer.com
 HARDWARE FIRST LOOKS

Il dissipatore a liquido Asus

ROG RYUJIN II 360 è l’ideale
per raffreddare i bollenti spiriti
del processore nei momenti
di gioco più concitati, anche
nei caldi periodo estivi.

L’Intel Core i7 12700KF bilancia prestazioni, costo e consumi grazie

>>
all’architettura ibrida Alder Lake-S. Insieme alla GeForce RTX 3080
riesce a pilotare videogiochi a risoluzione 4K senza difficoltà.

seller per i desktop gaming

di quest’anno. Potete legge-
re il nostro approfondimento
dell’architettura ibrida Alder
Lake-S sul numero 369 di PC
Professionale, mentre in questa
sede riassumeremo brevemen-
te le caratteristiche salienti.
Il Core i7 12700KF è equipag-
giato con 8 core ad alte pre-
stazioni (P-core) ai quali si
affiancano 4 core ad alta effi-
cienza (E-core) – la metà degli
E-core rispetto ai processori
Core i9 – e può eseguire fino
a un massimo di 20 thread in
simultanea. I P-core e gli E-core
di questo processore possono
raggiungere rispettivamente
una frequenza massima di 5
GHz e 3,8 GHz. Il dissipatore
Le memorie Kingston Fury DDR5 5200 permettono di spingersi agevolmente
anche sul terreno dell’overclock.
a liquido Asus ROG Ryujin II
360 permette al processore di
operare sempre al massimo
delle sue potenzialità anche
nei periodi più caldi dell’anno.
Quando utilizzato con il siste-
ma operativo Windows 11 è
possibile sfruttare al massimo
le potenzialità dell’architettura
ibrida in quanto l’azione con-
giunta del Thread Director del
processore e dello scheduler
di Windows 11 permettono
di allocare in modo ottimale i
thread sui diversi tipi di core.
Quest’aspetto assume parti-
colare importanza in quanto i
diversi thread dei videogiochi
sono assegnati in modo corretto
ai core per ottenere il massimo
delle prestazioni.
Il Core i7 12700KF è installa-
to sulla scheda madre Asus
ROG Maximus Z690 Hero con
chipset Intel Z690. A fianco del
socket LGA 1700 sono presen-
ti quattro zoccoli per modu-
li Ddr5 che attraverso il Bios
possono essere spinti, come il
processore, in overclock con la
possibilità di gestire tutti i pa-
rametri operativi. SiComputer

CARATTERISTICHE
Processore: Intel Core i7 12700KF ■ Scheda madre: Asus ROG Z690 Maximus Hero
■ Scheda grafica: MSI GeForce RTX 3080 ■ Memorie: 2x 16 Gbyte Kingston Fury 5200

■ Disco SSD: WD_BLACK SN850 da 1 Tbyte ■ Dissipatore: Asus ROG RYUJIN II 360

■ Alimentatore: Asus ROG Thor 850P ■ Telaio: Antec DF600 Flux ■ Sistema

operativo: Microsoft Windows 11 Pro

PC Professionale | Febbraio 2022 13

FIRST LOOKS HARDWARE

ha optato per un kit di memo-

ria Kingston Fury Ddr5 da 32 PRESTAZIONI - TEST DI SISTEMA
Gbyte (KF552C40BBK2-32)
e capace di raggiungere in PC PROFESSIONALE SICOMPUTER
overclock i 5.200 MHz. Que- RIFERIMENTO ARON EXTREME
sto quantitativo di memoria BAPCO CROSSMARK
permette di mantenere in linea
i dati per elaborazioni su set di Overall 2.431 2.142
dati molto ampi o per operare Productivity 2.327 2.006
in scenari multitasking com-
plessi, ma anche per giocare Creativity 2.479 2.290
e avere in background appli- Responsiveness 2.617 2.130
cazioni per la cattura e lo stre-
aming video. Qualora fosse UL BENCHMARKS PCMARK 10
necessario è possibile raggiun- Standard 8.923 8.380
gere un quantitativo massimo
di 128 Gbyte di memoria. Express 7.216 6.671
La piattaforma permette di Extended 12.160 11.662
sfruttare la tecnologia Pci Ex-
press 5.0 e 4.0 integrate nel MAXON CINEBENCH R23
processore – per l’accelerato- Singolo core 2.020 1.941
re grafico e un disco Ssd – e
quelle Pci Express 4.0 e 3.0 Multi core 27.633 22.731
del chipset per connettere gli GEEKBENCH 5.4.3
altri controller integrati e slot
di espansione. Singolo core 1.998 1.906
Come disco primario è stato Multi core 18.452 15.533
scelto il WD_BLACK SN850
(potete leggere la prova appro-
OpenCL 141.094 178.299
fondita nell’articolo dedicato Cuda 174.792 187.666
ai dischi Ssd apparso sul nu-
mero 369 di dicembre 2021 di
Vulkan 82.072 94.566
PC Professionale); pur essendo CORONA 1.3
sul mercato da qualche tempo,
questo Ssd di Western Digi-
Multi core 8.869.710 7.165.740
tal utilizza un’interfaccia Pci BLENDER 3.0 - CPU / CUDA
Express 4.0 e offre prestazioni
Blender 3 Splashscreen 3.743 / 593 4.462 / 483
BMW 87 / 17 105 / 13
Gooseberry 480 / 177 588 / 135
POV-RAY 3.8
Singolo core 875,8 843,77
Multi core 10.035,76 8.603,63
7-ZIP 19.2100
Singolo core 8.694 8.014
Multi core 134.024 113.015
Sulla faccia superiore del telaio sono
presenti le porte Usb e audio, ciascuna
HANDBRAKE 1.4.2
munita di tappo in silicone per prevenire Discord 480p 30 337 296
l’accumulo di polvere. YouTube 720p 30 240 211
MKV 4K 60 HVEC 36 33
POWER HD AUDIO
Configurazione PCProfessionale: Intel Core i9 12900K • Gigabyte Z690 Aero G • Gigabyte
GeForce RTX 3070Ti Vision • 2x 16 Gbyte Gigabyte Aorus DDR5 5200 • Kingston KC3000
LED CONTROL
BUTTON 2 X USB 3.0
Configurazione SiComputer: Intel Core i7 12700KF • Asus ROG Z690 Maximus Hero •
MSI RTX 3080 • 2x 16 Gbyte Kingston FUry DDR5 4800 • WD_BLACK SN850 da 1 TByte

14 PC Professionale | Febbraio 2022

 HARDWARE FIRST LOOKS

PRESTAZIONI - TEST GRAFICA

PC PROFESSIONALE SICOMPUTER
RIFERIMENTO ARON EXTREME
UL BENCHMARKS 3DMARK - CPU PROFILE
MaxT 11.951 10.095
16T 10.527 9.565
8T 7.981 7.563
4T 4.230 4.076 Il telaio Antec
2T 2.182 2.107 DF600 Flux è
1T la casa ideale
1.112 1.069
per componenti
UL BENCHMARKS 3DMARK ad altissime
TimeSpy Extreme 7.663 8.423 prestazioni.
Non potevano
TimeSpy 15.441 17.114 poi mancare
FireStrike Ultra 9.572 10.862 le ventole con
FireStrike Extreme illuminazione
18.224 19.844 a Led RGB.
FireStrike 33.957 33.127
SHADOW OF THE TOMB RAIDER (HIGHEST) elevati sia nell’ambito gaming
3.840 x 2.160 (quello per il quale è commer-
102,2 116,5
cializzato) sia in tutti quelli do-
2.560 x 1.440 161,3 177,5 ve la velocità di trasferimento
1.920 x 1.080 dati ha un ruolo essenziale per
205,5 200
non creare colli di bottiglia al-
UNIGINE SUPERPOSITION 1.1 le prestazioni del sistema. La
4K Optimized Aron Extreme non integra al-
12.166 14.171
tri dischi per lasciare campo
1080p Extreme 9.323 10.703 libero all’utente di scegliere
1080p High 19.815 23.314 in base alle proprie necessità:
c’è chi utilizza soluzioni Das o
1080p Medium 26.435 30.542 Nas e non ha bisogno di stora-
METRO EXODUS (ULTRA, NO HAIRWORKS) ge aggiuntivo nel sistema, chi
preferisce Ssd veloci e chi sce-
3.840 x 2.160 57,83 69,52 gliere Hdd di grande capacità
2.560 x 1.440 91,6 106,48 per tenere in linea archivi dati
di grandi dimensioni.
1.920 x 1.080 115,19 135,18 Il comparto delle interfacce of-
BORDERLANDS 3 (ULTRA) ferto da questa scheda madre
Asus è molto ampio e com-
3.840 x 2.160 54,22 65,32 pleto. Per la connettività di
2.560 x 1.440 93,63 117,62 rete sono presenti un control-
ler Intel Ethernet a 2,5 Gbit e
1.920 x 1.080 127,1 139,13 un controller Wi-Fi 6E (802.11
STRANGE BRIGADE (ULTRA) a/b/g/n/ac/ax) con supporto
anche al Bluetooth 5.2. Le por-
3.840 x 2.160 118,2 135,3 te Usb presenti sul pannello
2.560 x 1.440 202,1 225,6 posteriore sono presenti un-
dici porte: due Thunderbolt 4,
1.920 x 1.080 269,1 300,3 sette Usb 3.2 Gen2 (sei tipo A
Configurazione PCProfessionale: Intel Core i9 12900K • Gigabyte Z690 Aero G • Gigabyte e una tipo C) e due porte Usb
GeForce RTX 3070Ti Vision • 2x 16 Gbyte Gigabyte Aorus DDR5 5200 • Kingston KC3000 2.0. Attraverso il connettore
interno per il pannello fronta-
Configurazione SiComputer: Intel Core i7 12700KF • Asus ROG Z690 Maximus Hero • le è possibile controllare una
MSI RTX 3080 • 2x 16 Gbyte Kingston FUry DDR5 4800 • WD_BLACK SN850 da 1 TByte porta Usb 3.2 Gen2x2, due por-

PC Professionale | Febbraio 2022 15

FIRST LOOKS HARDWARE
Pur essendo sul mercato da diverso tempo, la GeForce RTX 3080 è una
delle schede grafiche con le prestazioni più elevate. Ha un forte impatto
sul budget ma l’esperienza di gioco è da vero appassionato.
te Usb 3.2 Gen1 e due porte
Usb 2.0. Il comparto audio è
affidato alla scheda integrata
ROG SupremeFX 7.1 basata sul
codec ALC4082 ed equipag-
giata con un Dac/Amp ESS
Sabre9018Q2C.
Un Rig da gamer o un siste-
ma di produzione di contenuti
come l’Aron Extreme non po-
teva non essere equipaggiato
con un acceleratore grafico
di fascia alta. La MSI GeFor-
ce RTX3080 con 12 Gbyte di
memoria è un peso massimo
in campo gaming. La poten-
za di calcolo del processore
A - Supporto ATX, micro ATX e mini ITX
B - 3x vani per dischi da 2,5”
C - 3x vani per dischi da 3,5” o 2,5”
16 PC Professionale | Febbraio 2022
grafico Nvidia con architettura
Ampere – potete leggere un ap-
profondimento sul numero 357
di dicembre 2020 di PC Profes-
sionale – permette di avere tanta
potenza di calcolo e di sfruttare
al massimo delle potenzialità le
tecnologie Nvidia sia in campo
ludico sia in quello professio-
nale. Combinando la potenza
di calcolo della Gpu GA102 –
10.496 Cuda core, 82 RT core e
328 Tensor core – e delle tecno-
logie DLSS (Deep Learning Super
Sampling) è possibile giocare
con ray tracing in tempo reale
senza preoccuparsi di perdere
D - Lunghezza massima della scheda grafica: 405 mm
E - Altezza massima del dissipatore del processore: 175 mm
F - Lunghezza massima dell’alimentatore: 205 mm
fluidità di gioco. La tecnologia
DLSS permette di sfruttare gli
algoritmi di intelligenza artifi-
ciale accelerati dai Tensor core
per ottenere una qualità elevata
pur abbassando la risoluzione
di rendering effettiva.
La configurazione è completata
dal telaio Antec DF600 Flux che
offre lo spazio adeguato per
questa categoria di componenti
e un’ottima manovrabilità per
le operazione di manutenzione
e aggiornamento del sistema.
L’alimentatore Asus ROG Thor
850P è più che adeguato alle
richieste della configurazione,
assicurando un buon margine
per l’aggiunta di altri compo-
nenti. Qualora si volesse pas-
sare a una configurazione a
doppia scheda grafica potreb-
be essere necessario aumentare
la potenza dell’alimentatore.
Come va
Abbiamo messo alla prova la
Aron Extreme sia con i video-
giochi – il suo campo di gioco
naturale – sia con le suite che
usiamo per valutare le presta-
zioni dei desktop in campo
consumer e professionale.
 HARDWARE FIRST LOOKS

Una configurazione di
fascia alta ha bisogno di un
alimentatore capace di reggere
ai picchi di corrente richiesti
durante le sessioni di gioco.
L’Asus ROG Thor 850P offre
un buon margine grazie alla
potenza massima di 850 watt.
I cavi modulari permettono un
cablaggio ordinato e pratico.

Come era prevedibile, le pre-
stazioni della Aron Extreme
sono state da prima della clas-
se. Il processore Intel Core i7
12700KF è la scelta ottimale che
bilancia prestazioni e costi; c’è
una differenza rispetto ai ri-
sultati del Core i9 12900K, ma
questa appare evidente princi-
palmente nei test che isolano le
prestazioni del processore su
elaborazioni molto specifiche.
A livello complessivo le presta-
zioni di sistema risultano inve-
ce vicine a quelle fatte segnare
dalla nostra configurazione di
riferimento. La scheda grafica
GeForce RTX3080 è il sogno
di moltissimi gamer sia per le
alte prestazioni che offre a
ogni risoluzione sia perché
è molto difficile da reperi-
re sul mercato a un prezzo
non influenzato dall’altissi-
ma richiesta.
Il resto dei componenti se-
lezionati da SiComputer è
all’altezza di un desktop da
gioco per chi cerca il massi-
mo delle prestazioni. Met-
tere in crisi questo desktop
è una vera impresa: anche a
risoluzione 4K con i filtri di
qualità impostati al massimo
le prestazioni sono sempre
sopra la soglia minima della
giocabilità. Tenendo conto
che attivando la funzione
DLSS il carico
di lavoro sul siste-
ma si abbassa senza per-
dere qualità risulta chiaro che
la Aron Extreme può regalare
anni di soddisfazioni anche al
videogiocatore più incallito. Vi
consigliamo di abbinarla a un
buon monitor da gioco, magari
un 27 pollici con risoluzione
QHD e frequenza di refresh a
120 MHz o più. Un’altra pos-
sibile aggiunta da valutare è
relativa a un secondo disco per
chi ha un’ampia collezione di
videogiochi installati: i tito-
li moderni possono richiede
anche 100 Gbyte ciascuno e lo
spazio si esaurisce presto. •

La Asus ROG Z690 Maximus Hero è la piattaforma ideale per

spingere al massimo le prestazioni di processore, scheda grafica
e memoria in una configurazione da gioco senza mettere a rischio
la stabilità del sistema.

PC Professionale | Febbraio 2022 17

FIRST LOOKS HARDWARE
Il kit mesh di Amazon
diventa più potente
Il sistema Eero 6 Pro permette di creare una rete mesh Wi-Fi 6 con ampia
copertura e alta velocità, in maniera molto semplice. Ma non costa poco.
■ Di Pasquale Bruno
E
ero 6 Pro è la soluzio-
ne più evoluta pro-
posta da Amazon per
creare un’infrastruttu-
ra di rete di tipo mesh,
in grado di fornire un
raggio d’azione e una
velocità ben superiori rispetto a
quelle possibili tramite un router
singolo. È composta da tre dispo-
sitivi uguali tra loro, di cui uno
(il gateway) andrà collegato via
cavo Ethernet al modem/router
che fornisce l’accesso alla banda
larga (fibra ottica o Adsl che sia),
gli altri due andranno posizionati
nell’ambiente che si vuole coprire
con il segnale wireless, collegan-
do solo l’alimentazione. Secondo
Amazon, il kit da tre unità è in
grado di coprire 560 metri quadri,
18 PC Professionale | Febbraio 2022
Kit da tre unità. La singola
valore teorico e riferito al campo
aperto. La particolarità della ver-
sione Pro è che è di tipo tri-band:
oltre ai due consueti apparati ra-
dio a 2,4 e 5 GHz, c’è n’è un terzo a
5 GHz che viene allocato per la co-
municazione esclusiva tra router e
satelliti, in modo da non sottrarre
banda passante ai client. Questi
potranno così sfruttare tutta la ve-
locità messa a disposizione dalle
specifiche tecniche. Un approccio
che garantisce le prestazioni più
alte e utilizzato per esempio dai
sistemi Netgear Orbi, che secon-
do la nostra esperienza sono tra i
più performanti in assoluto. Ogni
dispositivo Eero 6 Pro dispone di
due porte Gigabit Ethernet; i sa-
telliti del kit base Eero 6 ne sono
invece sprovvisti.
LAB
Amazon Eero 6
639
EURO
unità costa 249 euro.
PRO
Prestazioni e copertura elevate /
App solida e semplice / Ideale
per la smart home
CONTRO
Prezzo elevato / Radio e Lan
non configurabili nel dettaglio /
Costo del servizio Eero Secure
IN BREVE
Rispetto al kit mesh Eero 6 base,
il modello Pro offre un apparato
radio tri-band con prestazioni
più alte, ai vertici della categoria,
e soprattutto la capacità di reggere
un numero molto maggiore di client.
Semplice da installare e usare,
integra un hub Zigbee per la
gestione della smart home e si
interfaccia con Alexa. Il costo però
cresce parecchio e resta il fatto che
non è possibile intervenire più di
tanto nella configurazione della rete.
www.amazon.it
 HARDWARE FIRST LOOKS

L’app di gestione (disponibile per Android e iOS) è semplice e stabile durante l’installazione e la configurazione. Non c’è
un’interfaccia Web e le opzioni su cui agire sono poche. Per il setup iniziale è richiesta l’attivazione di Bluetooth sullo smartphone.

Resta il fatto che sul gateway
ne è disponibile una sola, visto
che l’altra serve per il collega-
mento al modem broadband.
Il kit Eero funge anche da hub
Zigbee. Significa che potete
associare i dispositivi smart
home compatibili come lam-
padine, sensori o prese intel-
ligenti ed esporle ad Alexa, da
cui potranno essere gestiti con
i comandi vocali o le routine.
La prova sul campo
L’installazione via smartphone
è molto semplice e alla portata
di chiunque, bisogna prima re-
gistrare un account e attivare
Bluetooth, poi seguire alla let-
tera i passaggi della procedura
guidata. L’app è in un italia-
no perfetto, le opzioni sono
le stesse del kit Eero 6 quindi
molto poche. Per esempio, non
si possono separare le reti a 2,4
e 5 GHz, che vengono presen-
tate sotto lo stesso nome. Tra le
poche funzioni a disposizione
ci sono rete guest, IPv6, Vlan,
configurazione server Dhcp
e gestione Nat, inoltro porte,
Dns manuali, UPnp, gestione
profili utente e programma-
zione oraria. Per i servizi di
parental control bisogna sot-
toscrivere il piano Eero Secu-
re, che costa 40 euro all’anno.
Per avere un semplice servizio
come il dynamic Dns serve il
piano Secure+, 110 euro/anno,
che offre anche la protezione
antivirus tramite Malwarebytes
e la gestione delle password
tramite 1Password.
Le prestazioni sono ottime: con
iPerf 3 abbiamo misurato 600
Mbps a tre metri dal gateway
(Pc con scheda Intel AX201);
il caso limite è stato a 15 metri
in esterno con muro portante
nel mezzo, con uno smartpho-
ne, dove abbiamo registrato il
ragguardevole valore di 120
Mbps. Sono valori di tutto
rispetto, tra i migliori da noi
registrati per la categoria dei
sistemi mesh. Il prezzo del kit
resta impegnativo, segnaliamo
comunque che spesso è in of-
ferta a 479 euro. •

CARATTERISTICHE
Apparato radio: 802.11ax, tri band, Mu-Mimo 4:2:2 ■ Velocità max: 2,4 GHz: 574 Mbps,
5 GHz: 1.200 Mbps + 2.400 Mbps ■ Cpu: quad core 1,4 GHz ■ Memoria 1 GB Ram, 4 GB
memoria flash ■ Porte router e satellite: 2x Wan/Lan, Usb Type-C (solo alimentazione)
■ Funzionalità: Beamforming, Ofdma, hub Zigbee, hub Thread, Bluetooth LE 5.0, Wpa-3

■ Dimensioni: 142 x 138 x 48 mm ■ Peso (per unità): 650 g ■ Alimentazione: 5V 3A

PC Professionale | Febbraio 2022 19

 FIRST LOOKS HARDWARE
16 Tbyte pensati per il settore enterprise
La linea MG08 con tecnologia CMR è pensata per espandere
e aggiornare senza pensieri le infrastrutture di archiviazione near-line.
■ Di Michele Braga
I
l cloud, lo sviluppo
dell’intelligenza artifi-
ciale, la raccolta e l’ana-
lisi dei big data, le auto a
guida autonoma e i siste-
mi di sorveglianza video
sono solo alcuni esempi
delle tecnologie che trainano il
mercato dello storage di classe
enterprise. In questo settore si
fa tuttora ampio uso di dischi
magnetici (Hdd) e i principali
produttori – Seagate, Toshiba e
Western Digital – si affrontano
in una competizione serrata: è
una gara che richiede lo svilup-
po di unità sempre più capienti
per tenere testa alla voracità di
spazio dei data center.
Il Toshiba MG08ACA16TE con
16 Tbyte di capacità e interfac-
cia Sata – disponibile anche in
versione Sas – è stato recente-
mente introdotto per rispon-
dere alle crescenti esigenze di
spazio nel campo dello storage
20 PC Professionale | Febbraio 2022
near-line: spazio di archivia-
zione generico (bulk), array di
archiviazione di rete e sistemi
di backup e ripristino di livello
enterprise.
La serie MG08 è l’ottava gene-
razione di unità Hdd dedicate
al mondo dei datacenter e la
seconda che impiega un design
completamente sigillato e ca-
vità interna riempita con elio.
L’uso di questo gas inerte, circa
sette volte meno denso dell’a-
ria, permette di ridurre la resi-
stenza sulle parti meccaniche
in movimento (piatti e braccetti
delle testine) e di conseguenza
l’energia necessaria al funzio-
namento. Ancora, la minore
turbolenza generata dai piat-
telli rotanti consente di ridur-
re le distanze così da poterne
incrementare il numero. Tutto
ciò permette di incrementare
capacità, efficienza e affidabi-
lità e di ridurre al tempo stesso
LAB
Toshiba MG08A
da 16TB
299
EURO
PRO
Ottimo rapporto tra capacità,
prestazioni e costo / Scrittura CMR
per il massimo della compatibilità /
Toshiba Persisten Write Cache
CONTRO
Nessun elemento da sottolineare
IN BREVE
L’MG08 da 16 Tbyte è compatibile con
la più ampia gamma di applicazioni
e di sistemi operativi e inoltre si adatta
a workload misti di lettura e scrittura
random e sequenziale sia in ambienti
cloud e sia in data center tradizionali.
Grazie all’impiego della tecnologia CMR
questa unità offre la massima versatilità
d’impiego e permette la migliore
gestione di profili di accesso con IOps
di scrittura casuale.
www.toshiba-storage.com

L’MG08 da 16 Tbyte offre ottime
prestazioni in ambiente enterprise
e un ottimo rapporto capacità/costo.
le temperature di esercizio.
Le unità MG08 utilizzano la
tecnologia di scrittura CMR
(Conventional Magnetic Re-
cording) che prevede l’uso
di tracce affiancate e senza
sovrapposizione sulla su-
perficie del disco. Il distan-
ziamento fisico tra le singole
tracce ne impedisce la so-
vrapposizione ma al tempo
stesso riduce la superficie
utilizzata in modo effettivo
per l’archiviazione dei dati.
Con la tecnica CMR i dati
possono essere riscritti sen-
za nessun effetto sulle tracce
adiacenti: questo permette di
gestire un maggior numero
di operazioni di scrittura ca-
suale rispetto alle unità che
utilizzano la tecnologia SMR
(Shingled Magnetic Recording).
L’unità MG08 da 16 Tbyte,
realizzata in formato da 3,5
pollici, utilizza 9 piattelli con
velocità di rotazione di 7.200
rpm (rotazioni per minuto)
e integra una cache da 512
Mbyte. Il parametri MTTF
(Mean Time To Failure) è pari
a 2,5 milioni di ore. Rispet-
to ai precedenti modelli da
12 Tbyte e 14 Tbyte, questo
offre rispettivamente il 33%
HARDWARE FIRST LOOKS
Differenze tra scrittura
con tecnologia CMR e SMR >>
S u un disco con tecnologia CMR (Conventional Magnetic Recording),
le informazioni sono scritta sulla superficie magnetica lungo tracce
affiancate ma separate da una sottile regione vuota in modo che le
stesse non si sovrappongano tra loro. Questo spazio di separazione riduce
l’effettiva densità di dati per unità di superficie. L’effetto positivo che si ottiene
attraverso l’uso della tecnica CMR è la possibilità di scrivere e riscrivere i
senza che si presentino effetti di distorsione sulle tracce adiacenti.
La tecnologia SMR (Shingled Magnetic Recording) si basa sul presupposto
che le testine di scrittura hanno una larghezza superiore a quelle di lettura.
I dati sono scritti in modo sequenziale su una traccia in modo che questa si
sovrapponga in modo parziale su quella adiacente, creando una struttura
simile a quella delle tegole sui tetti delle case. La testina di lettura, più stretta
di quella di scrittura, riesce comunque a leggere i dati in quanto si muove
sulla zona non sovrapposta delle tracce. La tecnologia SMR elimina lo spazio
vuoto tra le tracce permettendo di scrivere una maggiore quantità di dati
sulla superficie del disco. Le zone di sovrapposizione delle tracce sono
comunque spazio “sprecato” ma nel computo compressivo lo spazio perso è
molto inferiore a quello perso con la tecnologia CMR.
La tecnologia SMR permette di incrementare la capacità, ma il modo in cui
opera influisce sulle prestazioni. Quanto i dati sono inviati in scrittura, la
testina li trascrive su una zona “vuota” del disco così da espletare l’operazione
con la maggiore velocità possibile. Quando il carico di lavoro è basso o nullo,
il disco viene posto in modalità di riorganizzazione e i dati sono spostati
e riscritti in modo sequenziale, mentre la zona di scrittura originale viene
ripulita per fare posto a nuove operazioni di scrittura. Vista l’importanza
dell’operazione di riorganizzazione, i dischi SMR hanno necessità di poter
entrare in modalità di idle. Per questo motivo, modelli d’uso che prevedono
accessi costanti o molto frequenti ai dati non permettono all’unità di
riorganizzare le tracce con un potenziale e importante calo di prestazioni.
CMR Hard Drive SMR Hard Drive
Traccia magnetica Traccia magnetica
1 2 3 4 1
2
3
4
Larghezza testina scrittura Larghezza testina lettura
PC Professionale | Febbraio 2022 21
 FIRST LOOKS HARDWARE

e il 14% in più di capacità.

PRESTAZIONI Per garantire affidabilità in ar-
AJA SYSTEM TEST ray a più dischi e per applica-
Operazione su disco Scrittura Lettura zioni che richiedono operativi-
tà 24/7, la linea MG08 integra
512 Mbyte (Mbyte/s) 247 266
la tecnologia Toshiba Stable
1 Gbyte (Mbyte/s) 237 248 Platter che permette di com-
4 Gbyte (Mbyte/s) 245 247 pensare le vibrazioni – quelle
16 Gbyte (Mbyte/s) 250 253 dovute al movimento delle
64 Gbyte (Mbyte/s) 250 253 parti meccaniche del disco
stesso e quelle indotte dai di-
CRYSTALDISKMARK (7.0.0 X64)
schi adiacenti – stabilizzando
Operazione su disco Scrittura Lettura entrambe le estremità dell’as-
DIMENSIONE FILE 512 MBYTE se del motore al fine di garan-
SEQ 1M Q8T1 (Mbyte/s) 248,06 252,84 tire una maggiore accuratezza
SEQ 1M Q1T1 (Mbyte/s) 246,58 253,47 nell’inseguimento delle tracce
dati e garantire le migliori pre-
RND4K Q32T16 (Mbyte/s) 2,17 4,31 stazioni in lettura e scrittura.
RND4K Q1T1 (Mbyte/s) 2,02 1,40 La linea MG08 implementa
DIMENSIONE FILE 1 GBYTE anche la tecnologia Toshiba
SEQ 1M Q8T1 (Mbyte/s) 262,28 268,25 PWC (Persistent Write Cache)
che serve a proteggere i da-
SEQ 1M Q1T1 (Mbyte/s) 263,12 266,89
ti in scrittura in caso di una
RND4K Q32T16 (Mbyte/s) 2,19 3,32 improvvisa mancanza di ali-
RND4K Q1T1 (Mbyte/s) 2,04 1,01 mentazione. Il disco integra
DIMENSIONE FILE 4 GBYTE una cache di tipo flash
SEQ 1M Q8T1 (Mbyte/s) 259,76 263,89 che salva i dati in
modo che possa-
SEQ 1M Q1T1 (Mbyte/s) 260,02 262,44 no essere scritti
RND4K Q32T16 (Mbyte/s) 1,99 2,62
RND4K Q1T1 (Mbyte/s) 1,88 0,79
DIMENSIONE FILE 16 GBYTE
SEQ 1M Q8T1 (Mbyte/s)
SEQ 1M Q1T1 (Mbyte/s)
259,30
260,22
263,94
262,90
>>
RND4K Q32T16 (Mbyte/s) 1,99 2,38 CARATTERISTICHE
RND4K Q1T1 (Mbyte/s) 1,87 0,74
DIMENSIONE FILE 64 GBYTE Capacità: 16 Tbyte ■ Formato: 3,5 pollici ■
SEQ 1M Q8T1 (Mbyte/s) 255,84 262,89 Interfaccia: Sata ■ Numero dei piattelli: 9
■ Velocità di rotazione dei piattelli: 7.200
SEQ 1M Q1T1 (Mbyte/s) 259,41 262,61
RND4K Q32T16 (Mbyte/s) 1,83 2,28 rpm ■ Cache: 512 Mbyte ■ MTBF: 2,5 milioni
RND4K Q1T1 (Mbyte/s) 1,84 0,73 di ore ■ Garanzia: 5 anni

CMR vs SMR I dischi SMR sono ottimi quando utilizzati per il backup o
l’archiviazione in quanto l’accesso sporadico e prevalentemente
sequenziale permette di ottenere prestazioni stabili. I dischi CMR

L a scelta di un disco per allestire una soluzione per

lo storage generico o per il backup dovrebbe essere
fatta solo dopo aver valutato in modo attento le proprie
necessità d’uso. I dischi che utilizzano la tecnologia SMR
possono offrire la medesima capacità di spazio di un’unità con
tecnologia CMR a un prezzo per piattello decisamente inferiore,
ma con importanti limitazioni sulla flessibilità d’uso. Rispetto
ai più versatili modelli CMR, quelli SMR necessitano di ampi
intervalli di idle o carichi di lavoro sequenziali per fornire le loro
prestazioni migliori; per questo motivo i dischi SMR sono indicati
per applicazioni ottimizzate sul loro modello di funzionamento.
sono più versatili e sono altamente indicati per un uso all’interno
di Nas o infrastrutture che ospitano database o applicazioni che
richiedono frequenti accessi in lettura e scrittura da parte di più
soggetti. In questo caso la migliore capacità di gestione delle
operazioni di scrittura casuale rende i dischi CMR una soluzione
ideale. Se vi apprestate all’acquisto di un Nas potete affidarvi a
modelli già popolati o parzialmente popolati e specifici alle vostre
esigenze. In genere i dischi scelti dal produttore sono quelli più
indicati allo scopo. In caso di sostituzione di uno o più dischi
ricordate di preferire unità della stessa famiglia o almeno di
scegliere modelli che usano la medesima tecnologia di scrittura.

22 PC Professionale | Febbraio 2022

 HARDWARE FIRST LOOKS

sul disco una volta ripri-
stinata l’alimentazione.
La necessità di spazio di ar-
chiviazione può solo aumen-
tare nel corso del tempo. In
ambito enterprise convivono
oggi le tecnologia Ssd e Hdd:
la prima offre velocità elevate
e capacità sempre maggiori
ma con un sovrapprezzo che
per molte applicazioni enter-
prise non è giustificabile. Nel
caso di grandi infrastrutture
è preferibile poter contare su
modelli di maggiore capacità
rispetto a quelli installati ma
con caratteristiche che assi-
curano la compatibilità con
l’infrastruttura. Proprio per
le sue caratteristiche, l’MG08
da 16 Tbyte è compatibile con
la più ampia gamma di appli-
cazioni e di sistemi operativi
e inoltre si adatta a workload
misti di lettura e scrittura
random e sequenziale sia in
ambienti cloud e sia in data
center tradizionali. •

Prestazioni - IOmeter

Nei test eseguiti con la suite IOmeter abbiamo simulato profili di accesso in lettura e scrittura sequenziale e casuale di dati in pacchetti
da 4 Kbyte e code di accesso con progressione esponenziale in base 2 fino a una profondità di 256 richieste simultanee. Il test con pacchetti
da 256 Kbyte è indicativa delle prestazioni massime. Abbiamo eseguito anche un test con profilo workstation che prevede l’uso di pacchetti
da 8 Kbyte con un carico dell’80% in lettura e 20% in scrittura con profilo al 20% sequenziale e per l’80% di tipo casuale.
PC Professionale | Febbraio 2022 23
FIRST LOOKS HARDWARE
Watch GT3: lo smartwatch
Huawei adatto allo sport
Più economico ma con quasi tutte le funzioni offerte dal modello
di punta Watch 3. In più c’è il sensore di nuova generazione.
■ Di Michele Braga
I
l Watch GT3 è il succes-
sore ufficiale del mo-
dello GT2 del 2019 e ar-
riva dopo il lancio del
modello top di gamma
Watch 3 commercializ-
zato a metà del 2021. È
più economico di quest’ulti-
mo, pur condividendo molte
funzioni e apportando miglio-
rie hardware su più fronti.
Come è fatto
Come il precedente modello
GT2, il Watch GT3 è proposto
con cassa circolare in acciaio
con diametro di 42 mm - il
modello che abbiamo provato
– o 46 mm come il Watch 3; la
misura più piccola può esse-
24 PC Professionale | Febbraio 2022
re considerata unisex mentre
quella più grande ha un aspet-
to imponente e più adatto a
un polso maschile.
Il quadrante, senza ghiera,
presenta un display Amo-
led con bordi stondati a filo
cassa, molto luminoso e con
un’ottima definizione; la ri-
soluzione di 466 x 466 pixel
è la medesima per entrambi
i modelli: sul display piccolo
da 1,32” la densità è pari a
356 ppi (pixel per inch), mentre
su quello da 1,43” la densità
scende a 326 ppi. Il display
con funzione touch serve da
sistema di controllo primario,
mentre sul lato destro della
cassa sono presenti una coro-
na rotante e un pulsante fisico
che permettono di interagire
con i menu del dispositivo. Se
LAB
Huawei
Watch GT3
229
EURO
PRO
Ottimo display / Buona autonomia /
Supporto accessori e fasce cardio
Bluetooth / Sensore TruSeen 5.0+
CONTRO
Poche app sullo store Huawei /
Gps dual-band non è sempre preciso,
per difetto / Manca il supporto Lte
presente nel Watch 3
IN BREVE
Il Watch GT3 condensa in un solo
prodotto hardware e software
per un’esperienza complessiva
migliore di quella offerta dal
modello di punta Huawei Watch 3.
Il nuovo sensore TruSeen 5.0+,
il Gps dual-band e il supporto alle
fasce cardio Bluetooth strizzano
l’occhio agli sportivi – soprattutto
ai runner – più attivi. Buona
l’autonomia, ma sul fronte
smart le app disponibili sono
ancora poche.
consumer.huawei.com

<<
Il nuovo sensore
TruSeen 5.0+ offre dati
di qualità superiore rispetto
ai modelli precedenti. Con
l’ultimo aggiornamento il
Watch GT3 supporta anche
le fasce cardio Bluetooth.
da un lato lo schermo touch è
comodo in molte situazioni non
possiamo dire altrettanto per
quanto riguarda l’uso sportivo.
Acqua o l’uso di guanti senza
punta delle dita con finitura
tattile non permettono un’e-
sperienza ottimale quando ci
si trova nel mezzo di un alle-
namento. La cassa è certificata
per resistere in acqua fino a 5
atmosfere; potete quindi fare
un bagno, una doccia o nuotare
senza problemi. Il Watch GT3
dispone di un meccanismo per
espellere l’acqua dalle piccole
aperture che ospitano l’altopar-
lante integrato e il barometro.
Il Watch GT3 utilizza il sistema
Il Watch GT3 di Huawei è disponibile in diversi allestimenti: dalla versione elegante a quella per l’uso più sportivo.
operativo HarmonyOS 2.1
più stabile e ricco di funzioni
rispetto alla prima versione
2.0 introdotta con il Watch
3. L’AppGallery è disponi-
bile solo attraverso l’appli-
cazione Huawei Health da
installare sullo smartphone
e sebbene permetta agli svi-
luppatori terzi di offrire le
proprie app l’offerta è an-
cora molto limitata. Questo
smartwatch è compatibile
con dispositivi Huawei do-
tati di HarmonyOS, con gli
smartphone Android e iOS;
nei primi due casi l’esperien-
za d’uso è più completa in
quanto è possibile accede-
HARDWARE FIRST LOOKS
re e controllare più funzioni
dello smartphone, ad esem-
pio il player musicale nativo.
La piattaforma hardware in-
tegrata supporta connessioni
Bluetooth 5.2 e Wi-Fi; quest’ul-
tima serve solo per accelera-
re la trasmissione Bluetooth e
non per connettersi a un rout-
er. È presente la tecnologia Nfc
(Near Field Communication) ma
al momento non è supportato
alcun sistema di pagamento
contactless. Rispetto al Watch
3 di classe superiore manca
il supporto Lte, mentre dal
Watch 3 Pro è stato mutuato
il sistema di geolocalizzazione
con sistema dual-band.
PC Professionale | Febbraio 2022 25
FIRST LOOKS HARDWARE

La schermata dell’app Huawei La scheda cardio mostra Il Gps integrato permette di

Health con i passi e i minuti attivi
della giornata. I riquadri sottostanti
mostrano un’anteprima delle
schede dedicate all’attività e alle
metriche rilevate dai sensori.
l’andamento della frequenza
cardiaca nel corso delle 24 ore.
Viene indicato l’intervallo di
variabilità della frequenza cardiaca
e il valore medio a riposo.
tracciare le attività sportive con
una discreta precisione, anche se
nella prova in pista ha sbagliato
– per difetto – di qualche metro
già al primo km.

ne in quota (questa è rilevata mo rilevato qualche approssi-

I sensori
Il Watch GT3 implementa la
tecnologia TruSeen 5.0+ che
utilizza una disposizione cir-
colare dei sensori collocati
sul fondo della cassa rispetto
a quella a croce adottata sui
modelli precedenti. Il nuovo
sistema di sensori fornisce dati
più precisi e affidabili che per-
mettono agli algoritmi dell’app
Health di offrire una fotografia
più dettagliata del proprio stato
di benessere e delle prestazioni
sportive. Il Watch GT3 permet-
te la rilevazione continua della
frequenza cardiaca e del livel-
lo di ossigenazione del sangue
(SpO2). Il sensore SpO2 pu es-
sere utilizzato anche in manuale
per ottenere una indicazione
– non si tratta di un dispositi-
vo di classe medicale – relati-
va al livello di ossigenazione
anche durante l’acclimatazio-
dall’altimetro barometrico). mazione di troppo rispetto al
L’insieme dei dati cardio, di più preciso Garmin Fenix 6 Pro
ossigenazione, di temperatura usato come metro di paragone.
e di movimentano permette di Una novità interessante intro-
elaborare una stima del livello dotta con l’ultimo firmware è il
di stress, della qualità del son-
no e fornire suggerimenti per
migliorare lo stato di benessere.
Come abbiamo accennato poco
sopra il GT3 dispone della geo-
localizzazione – Gps, Glonass,
Galileo, Beidou e Qzss – con
modalità operativa dual band.
La capacità di ricevere simul-
taneamente due tipi di segnali
Gps permette al GT3 di ridurre
l’errore. Nella prova pratica le
prestazioni sono state buone,
sebbene nel test in pista abbia-
Immancabile la scheda con
l’analisi del sonno. Qui trovate
quanto e come avete riposato
e anche qualche indicazione
su come ricaricarvi al meglio
per affrontare la giornata.

26 PC Professionale | Febbraio 2022

 HARDWARE FIRST LOOKS

Il sensore cardio al polso offre
indicazioni di qualità sulla
frequenza cardiaca. Con l’ultimo
aggiornamento del firmware
è stato introdotto il supporto
alle fasce cardio Bluetooth.
Tra le metriche rilevate durante
la corsa trovate l’andatura,
i tempi sui segmenti, il dislivello
e il tempo trascorso nelle diverse
zone cardio. I dati sono forniti
anche in forma grafica.
Anche senza un accessorio specifico
è possibile ottenere dati relativi alla
cadenza. Se volete informazioni più
dettagliate è necessario passare
a uno sportwatch vero e a sensori
dedicati.

supporto alle fasce cardio Blue-
tooth che si aggiungono al sup-
porto per i sensori di potenza,
di velocità e agli auricolari per
l’ascolto della musica.
Come va
Gli smartwatch Huawei proce-
dono su una strada evolutiva
che di volta in volta migliora
in modo sensibile l’esperien-
za d’uso per l’utente finale. Il
Watch GT3 ci è piaciuto di più
del Watch 3, sebbene sia posi-
zionato in una fascia di mer-
cato più economica. Il sistema
operativo è maturato e i nuovi
sensori TruSeen 5.0+ offrono
dati di qualità. Questo prodot-
to è indirizzato alle persone at-
tive, con una preferenza per gli
utenti Android. L’esperienza
smartwatch risente di un’of-
ferta di app ancora limitata,
mentre l’esperienza sporti-
va è buona, soprattutto per i
runner. L’autonomia è più che
buona: un massimo di sette
giorni per il modello da 42 mm
e di 14 giorni per quello da 46
mm se si adotta un modello
d’uso poco intenso. Nelle nostre
prove – uso senza notifiche e
con una sessione di allenamento
di circa 1 ora al giorno con Gps
attivo – abbiamo notato un con-
sumo pari a circa il 20% nell’ar-
co di 24 ore, per un’autonomia
complessiva di circa 5 giorni.
Nel complesso il Watch GT3
è un prodotto riuscito e ben
posizionato sul mercato: con
229 euro potete indossare uno
smartwatch che riesce a esse-
re elegante ma che racchiude
anche tanta tecnologia per ac-
compagnarvi nelle avventure
all’aria aperta. •

CARATTERISTICHE
Cassa: acciaio e plastica ■ Diametro: 42 mm ■ Spessore: 10,2 mm ■ Peso: 35 g
■ Cinturino: silicone ■ Impermeabilità: 5 atm ■ Display: Amoled da 1,32” touch

■ Risoluzione: 466 x 466 ■ Sensori: TruSeen 5.0+ ■ Geolocalizzazione: Gps dual

band ■ Connettività: Bluetooth, Wi-Fi ■ Notifiche: Sì ■ Musica: No ■ Pagamenti

contactless: No ■ Rilevamento attività: Sì ■ Autonomia: fino a 7 giorni

PC Professionale | Febbraio 2022 27

FIRST LOOKS HARDWARE
Fitbit Charge 5: il bracciale evoluto
per gli amanti del fitness a 360 gradi
Fitness band sotto steroidi con tante qualità e qualche avvertimento:
è necessario l’abbonamento Premium per attivare tutte le funzioni.
■ Di Michele Braga
I
l Charge 5 porta un cam-
biamento radicale nel-
la famiglia delle fitness
band targate Fitbit. Sotto
la pressione della concor-
renza – Huawei e Xiao-
mi in primis – l’azienda,
che ora fa parte della galassia
Google, ha deciso per un re-
styling estetico completo e per
l’aggiunta di funzioni ormai
standard su molti prodotti di
questa categoria, anche se con
qualche vincolo; la richiesta di
un abbonamento potrebbe ri-
sultare indigesta oltre alla spe-
sa per l’acquisto. Il restyling,
l’eccellente qualità dei sensori
integrati e la capacità di analisi
dei dati raccolti e il prezzo su
strada restano un mix vincente.
28 PC Professionale | Febbraio 2022
Come è fatto
Il Charge 5 è realizzato con una
cassa in alluminio (36,7 x 22,7 x
11,2 mm) disponibile in tre co-
lorazioni: oro, argento e nero.
L’abbinamento con cinturini
colorati – standard e forati –
permette di creare combina-
zioni sia sportive sia eleganti.
Il design riprende i canoni già
visti sui prodotti Sense e Ver-
sa 3: le linee sono morbide e
arrotondate a tutto vantaggio
della comodità.
L’intero frontale della cassa è
occupato dal display Amoled,
più nitido e luminoso rispetto a
quello impiegato sul preceden-
LAB
Fitbit Charge 5
179,99
EURO
PRO
Ottimo display / Funzioni Gps, SpO2,
ECG e EDA integrate
CONTRO
Assenza di tasti / Alcune funzioni
richiedono l’abbonamento Premium
IN BREVE
La fitness band Charge 5 di Fitbit è
tra le più evolute del mercato. Soddisfa
sia lo sportivo saltuario sia quello più
impeganto. Integra tanti profili sportivi
e tecnologie per valutare lo stato
di benessere, alcune a pagamento.
Durante le attività più impegnative
si avverte l’assenza di tasti fisici.
www.fitbit.com
 HARDWARE FIRST LOOKS

Il Charge 5 è una fitness

band evoluta adatta sia
allo sportivo saltuario sia a
quello più impegnato. Il Gps
integrato è un alleato molto
utile per l’attività outdoor.

te Charge 4; il display si attiva fino a 50 metri di profondità

con il movimento del polso ma
è possibile anche impostare la
modalità always on sebbene que-
sta abbia un impatto negativo
sull’autonomia.
Il dispositivo è controllato uni-
camente attraverso il display
touch; sono stati rimossi i pul-
santi fisici per lasciare spazio
sui lati della cassa alle zone con
funzione di elettrodo per l’ECG
(elettrocardiogramma). Purtrop-
po la risposta del display non è
sempre immediata e in alcuni
casi – ad esempio con le mani
umide o bagnate – l’uso delle
gesture può risultare frustrante
tanto da far rimpiangere i tasti
fisici. La cassa è impermeabile
in modo da poter indossare il
Charge 5 anche durante l’atti-
vità sportiva in acqua o sotto
la doccia.
Come abbiamo accennato,
Fitbit ha alzato molto il livel-
lo tecnologico con questo mo-
dello. All’interno del piccolo
volume della cassa è presente
un vero concentrato di tecno-
logia: oltre alla piattaforma
hardware di base è presente
una batteria completa di sen-
sori dedicati al rilevamento
dei dati fisiologici, un siste-
ma di geolocalizzazione così
come la tecnologia Nfc (Near
Field Communication) per i pa-
gamenti elettronici.
I sensori
Grazie ai sensori PurePulse 2.0
integrati nel fondello, il Char-
ge 5 supporta la rilevazione
continua del battito cardiaco, il
monitoraggio della frequenza
respiratoria, della temperatura
cutanea e della saturazione di
ossigeno nel sangue (SpO2).
I dati raccolti permettono di
monitorare la variabilità del-
la frequenza cardiaca così da
identificare potenziali segnali
di stress e affaticamento anor-
mali. Come il fratello maggiore
Fitbit Sense, anche il Charge 5
integra la tecnologia ECG che

CARATTERISTICHE
Cassa: alluminio ■ Dimensioni: 36,7 x 22,7 mm ■ Spessore: 11,2 mm
■ Peso: 28 g ■ Cinturino: silicone ■ Classificazione di impermeabilità: n.d.

■ Display: Amoled ■ Risoluzione: 326 ppi ■ Sensori: PurePulse 2.0

■ Geolocalizzazione: Gps, Gloness ■ Connettività: Bluetooth ■ Notifiche: Sì

■ Musica: No ■ Pagamenti contactless: Fitbit Pay ■ Rilevamento attività: Sì

■ Profili attività: 20 precaricati ■ Autonomia: fino a 7 giorni

PC Professionale | Febbraio 2022 29

FIRST LOOKS HARDWARE

Il Fitbit Charge 5, anche senza

il supporto di accessori esterni,
fornisce una buona selezione
di dati relativi alle prestazioni
e all’effetto allenante. Non
mancano poi l’analisi del sonno
e le metriche per valutare lo stato
di benessere generale.

permette di eseguire un vero

e proprio elettrocardiogram-
ma attraverso gli elettrodi
integrati sui lati della cassa
e l’app Fitbit ECG. Posizio-
nando l’indice e il pollice su-
gli elettrodi per meno di un
minuto si ottiene un resocon-
to grafico in formato Pdf del
proprio ritmo cardiaco. L’app
Fitbit ECG è in grado di rileva-
re segni di fibrillazione atriale
(Afib) e quindi un ritmo irre-
golare del cuore. Il Charge 5
è in grado di rilevare anche
le risposte all’attività elettro-
dermica (EDA). La tecnolo-
gia EDA consente di valutare
lo stato di stress e di guidare
l’utente nelle fasi di relax at-
traverso la meditazione e la re-
spirazione. Una delle funzioni
da sempre ben strutturata da
parte di Fitbit è quella relati-
va all’analisi del sonno. L’app
offre grafici facili da leggere
e da comprendere, ma questa
funzione e quelle ECG e EDA
richiedono la sottoscrizione
dell’abbonamento Fitbit Pre-
mium. Questo, oltre ad attivare
alcune funzioni, fornisce ana-
lisi più approfondite dei dati
catturati durante la giornata
e fornisce accesso alla piatta-
forma di contenuti dedicati al
benessere e all’esercizio fisico.
Come va
Il tracciamento dell’attività fi-
sica è da sempre uno dei punti
di forza di Fitbit. Il Charge 5
è uno dei migliori dispositivi
sulla piazza per chi cerca un
oggetto semplice – non uno
smartwatch – capace di tene-
re traccia dei passi giornalieri,
dei piani saliti e di tante altre
metriche generali in grado di
fotografare l’attività giorna-
liera. La schermata principa-
le mostra l’ora e il numero di
passi, ma con tocchi successivi
è possibile verificare anche le
altre metriche rilevate nel cor-
so della giornata. Scorrendo
verso l’alto si accede alle stesse
metriche presentate in modo
più leggibile, mentre scorrendo
verso il basso dalla schermata
iniziale si accede alla sezione
notifiche dello smartphone; è
possibile rispondere alle chia-
mate in arrivo dal polso. Lo

30 PC Professionale | Febbraio 2022

 HARDWARE FIRST LOOKS

La forma allungata della cassa si adatta

bene alla maggior parte delle corporature,
con l’eccezione dei polsi molto sottili.
Il bracciale in silicone è molto morbido,
ma la chiusura non è delle più pratiche.

scorrimento a sinistra permet- prodotto più evoluto e in gra- intense rispetto alla corsa.
te di accedere ai widget alle- do di raccogliere un maggior Con tutte le funzioni attive,
namento, relax, timer, sveglie, numero di dati, ma il Char- il Charge 5 ha una autonomia
meteo e impostazioni. ge 5 ha dimostrato di essere di circa 5 giorni. Utilizzando
Grazie al Gps, agli accelero- un ottimo compagno per chi la funzione Gps associata al-
metri e ai sensori PurePulse svolge un po’ di attività nel la registrazione delle attività
2.0 è possibile tracciare sedu- corso della settimana. Sono sportive l’autonomia si riduce
te di allenamento sia outdoor supportati diversi profili tra più rapidamente rispetto al
sia indoor in modo simile a cui anche quelli dedicati al- 15% o 20% giornaliero tipico
quanto è possibile fare con uno lo yoga e per attività meno di un utilizzo senza Gps. •
smartwatch o sportwatch di
gamma superiore.
Il risultato è una mappa ricca
di informazioni e organizzata
in schede che potete consultare
all’interno dell’app Fitbit. Tro-
vate quelle relative all’intensit
cardiaca e alla velocità con in-
formazioni utili per calibrare
l’intensità e la durata dei alle-
namenti in modo da lavorare
nelle zone cardio preferite.
Ancora, alcuni profili di attivit
– ad esempio quello della cor-
sa – supportano la tecnologia
SmartTrack che permette ai
dispositivi Fitbit di riconosce-
re l’inizio e la fine dell’attività
così come le pause durante la
seduta di allenamento.
Abbiamo provato il Charge 5
in pista e il risultato è stato più
che discreto. Per i runner e gli
sportivi veri consigliamo un

PC Professionale | Febbraio 2022 31

FIRST LOOKS HARDWARE
Jabra Evolve2 75: le cuffie
pensate per il lavoro ibrido
Queste cuffie dotate di riduzione attiva del rumore, supporto UC
e Microsoft Teams sono perfette per il lavoro da remoto.
■ Di Michele Braga
L’
offerta di Jabra,
azienda danese
specializzata in so-
luzioni audio e vi-
deo, spazia da pro-
dotti indirizzati al
mercato consumer
fino a quelli di classe enterpri-
se. Con questo termine non
intendiamo solo prodotti pen-
sati per gli ambienti profes-
sionali strutturati, ma più in
generale quelli studiati per
il lavoro. Le recenti Evolve2
75 sintetizzano funzionalità
e versatilità d’uso in quanto
sono cuffie wireless proget-
tate per il lavoro ibrido – in
ufficio, a casa e in mobilità
– ma anche per essere usate
nei momenti di relax.
32 PC Professionale | Febbraio 2022
Come sono fatte
Le Evolve2 75 sono il frutto
di uno studio attento alle esi-
genze di chi per necessità la-
vorative passa molte ore della
giornata collegato in remoto a
piattaforme di videoconferen-
ze e al telefono.
Con le Evolve2 75, Jabra ha op-
tato per il formato on-ear – con
i padiglioni che poggiano sulle
orecchie e non le chiudono al
loro interno – che garantisce
maggiore leggerezza e più tra-
spirabilità rispetto ai più volu-
minosi modelli over-ear. All’in-
terno di ciascun padiglione è
collocato un driver da 40 mm
LAB
Jabra
Evolve2 75
329
EURO
PRO
Comode / ANC / Microfono
a scomparsa / Certificate MS
Teams e UC / Supporto a tutte
le piattaforme di webconference
/ Autonomia
CONTRO
Prezzo d’acquisto impegnativo
IN BREVE
Le Jabra Evolve2 75 sono le cuffie ideali
per chi lavora in ufficio ma anche
a casa o in viaggio. La riduzione attiva
del rumore funziona bene e permette
di isolarsi dall’ambiente esterno.
Anche il microfono permette di isolare
la voce dal rumore di fondo per
una comunicazione sempre chiara.
Le Evolve2 75 regalano soddisfazioni
anche durante l’ascolto della musica.
La qualità costruttiva è eccellente
e la custodia permette di trasportarle
praticamente ovunque.
it.jabra.com

Inserisci il dongle Usb Jabra Link 380
preconfigurato con le Evolve2 75
Inserisci il dongle Usb Jabra Link 380
preconfigurato con le Evolve2 75
Posiziona l’interruttore On/Off su Bluetooth
e mantienilo fino al lampeggio blu dei Led
Posiziona l’interruttore On/Off su Bluetooth
per attivare la modalità di accoppiamento
e mantienilo fino al lampeggio blu dei Led
per attivare la modalità di accoppiamento
Segui le istruzioni vocali per accoppiare
le cuffie allo smartphone
Segui le istruzioni vocali per accoppiare
le cuffie allo smartphone
capace di riprodurre suoni con
una qualità audio ottima per
l’ambito lavorativo ma anche
molto buona per ascoltare del-
la musica e godersi un film. I
cuscinetti dei padiglioni sono
ottenuti assemblando due ma-
teriali distinti: l’uso di schiume
con densità differente ha per-
messo di conferire leggerezza
e comodità senza rinunciare
alla resistenza meccanica che
serve a conservare la forma nel
tempo. Pur essendo molto co-
mode, è necessario comunque
fare qualche pausa di tanto in
tanto per liberare le orecchie
dalla pressione dei padiglioni
e far respirare la pelle.
CARATTERISTICHE
Tipo di cuffia: on-ear ■ Cancellazione del rumore: Sì ■ Dimensione driver: 40 mm
■ Impermeabilità: No ■ Connettività: Bluetooth 5.2 ■ Microfoni: 4 MEMS analogici /
4 MEMS digitali ■ Codec audio supportati: SBC, AAC Profili Bluetooth: A2DP v1.3, AVRCP
v1.6, HFP v1.8, HSP v1.2, PBAP v1.1, SPP v1.2 ■ Portata: fino a 30 m ■ Dispositivi accoppiati:
2 ■ Assistenti vocali supportati: Alexa, Assistente Google e Siri ■ Autonomia: fino a 36
ore ■ Peso cuffia: 197 g ■ Ricarica della custodia: Usb-C
HARDWARE
Premere volume + e -
insieme per accendere
Premere volume + e -
e spegnere le luci busylight
insieme per accendere
e spegnere le luci busylight
Volume su
Traccia avanti
Volume su
e avanti veloce
Traccia avanti
ePlay
avanti veloce
e Pausa
Play e Pausa
Volume giù
Traccia indietro
Volume giù
e indietro veloce
Traccia indietro
e indietro veloce
Oltre ai driver audio i padi-
glioni racchiudono un circuito
di controllo elettronico avan-
zato, un insieme di sensori, i
microfoni e le batterie che ga-
rantiscono tante ore di auto-
nomia. Le cuffie dispongono
di sensori che rilevano quan-
do sono indossate per gestire
le diverse funzioni integrate.
Durante l’ascolto della mu-
sica la rimozione delle cuf-
fie mette la riproduzione in
pausa, mentre se vi trovate
nel mezzo di una chiamata
l’audio di quest’ultima sarà
silenziato in modo automa-
tico; indossando di nuovo le
cuffie l’audio della chiamata
FIRST LOOKS
Premi per chiamare e agganciare
Quandoperseichiamare
Premi collegato a Microsoft Teams
e agganciare
premi per accedere a un meeting attivo
Quando sei collegato a Microsoft Teams
o per vedere le chiamate Microsoft Teams
premi per accedere a un meeting attivo
perse e ascoltare i messaggi vocali
o per vedere le chiamate Microsoft Teams
perse e ascoltare i messaggi vocali
Sposta in giù
il braccetto
Sposta in giù
del microfono
il braccetto
per rispondere
del microfono
a una chiamata
per rispondere
aSposta il braccetto
una chiamata
per disattivare e attivare
Sposta il braccetto
il microfono            
per disattivare e attivare
il microfono            
tornerà attivo o nel caso della
musica riprenderà la riprodu-
zione musicale.
La Evolve2 75 sono equipag-
giate con un microfono a brac-
cetto retrattile e da un totale
di otto microfoni integrati nei
padiglioni. Questi microfoni
supportano la funzione di can-
cellazione attiva del rumore; è
possibile utilizzare alcuni dei
microfoni integrati per la vo-
ce chiudendo il microfono a
braccetto e premendo il tasto
presente sul braccetto stesso.
Aprendo quest’ultimo viene ri-
attivato il microfono retrattile.
Se vi affidate a un assistente
virtuale per gestire il calenda-
PC Professionale | Febbraio 2022 33
FIRST LOOKS HARDWARE
Il microfono a scomparsa cattura
la voce in modo chiaro. Si disattiva
in automatico quando viene richiuso
e questa funzione è molto pratica
durante le videoconferenze.
rio, le note, gli appuntamen-
ti e più in generale la vostra
giornata, allora vi farà piace-
re sapere che le Evolve2 75
supportano l’attivazione di
Amazon Alexa, dell’Assisten-
te Google e di Siri dal vostro
smartphone; basta usare il ta-
sto Voce sulle cuffie per inter-
pellare l’assistente configurato
dall’app Jabra. I Led presenti
sui padiglioni – Busylight – di-
ventano rossi quando è attiva
una chiamata telefonica o un
collegamento su una piatta-
forma di videoconferenza per
segnalare lo stato di occupato
ai colleghi o le persone a casa.
Insieme alle cuffie e al cavetto
per la ricarica, nella confezio-
ne è presente anche la base
di scrivania che permette di
avere le cuffie a portata di ma-
no e sempre cariche. Le cuffie
sono appoggiate e la ricarica
avviene attraverso due con-
tatti situati su uno dei due pa-
diglioni. Sempre nella con-
fezione sono presenti
una custodia morbi-
da per proteggere le
Evolve2 75 durante il
trasporto e il dispo-
sitivo Jabra Link 380.
34 PC Professionale | Febbraio 2022
opzioni avanzate è necessario
installare l’app Jabra Sound+.
Accoppiamento Le cuffie possono essere ab-
binate a un massimo di otto
Le Evolve2 75 si collegano a dispositivi Bluetooth e pos-
qualunque dispositivo equi- sono accettare e gestire più
paggiato di connessione Blue- chiamate in arrivo da diversi
tooth. Qualora il dispositivo dispositivi: potete, ad esem-
non disponesse di questa tec- pio, collegarle al computer con
nologia o in caso di problemi il dongle Jabra Link 380 per
di compatibilità è possibile usarle con Microsoft Teams o
utilizzare il dongle Usb Jabra Zoom o altri software di web-
Link 380. Questo è già accop- conferce e tenerle collegate allo
piato con le Jabra Evolve2 75 smartphone e al tablet. Duran-
così che è già tutto pronto per te una videoconferenza potete
l’utilizzo. Per eseguire un ac-
coppiamento manuale e per
gestire le funzioni delle cuffie
è necessario installare l’appli-
cazione Jabra Direct.
Quando si esegue l’accoppia-
mento con un dispositivo An-
droid con Google Fast Pair abi-
litato, basta mettere le cuffie
in modalità di accoppiamento
per veder comparire sul dispo-
sitivo Android la richiesta di
configurazione. Sui dispositivi
iOS è sufficiente eseguire l’ac-
coppiamento Bluetooth,
ma per accedere alle
All’interno di ciascun padiglione è presente
un driver da 40 mm che offre una qualità
audio ottima per il lavoro e buona anche
per ascoltare musica e contenuti multimediali.
I cuscinetti dei padiglioni sono realizzati in due materiali
distinti per conferire leggerezza, comodità e resistenza.

quindi accettare una chiamata
in arrivo sullo smartphone e
l’audio passerà da un dispo-
sitivo all’altro in automatico.
Riduzione attiva
del rumore
Le Evolve2 75 implementano
la tecnologia Jabra Advanced
Active Noise Cancellation che
permette di eliminare i rumori
ambientali: l’analisi della map-
pa dei rumori in ingresso, ge-
nerata attraverso le rilevazioni
dei microfoni integrati, per-
mette di creare un segnale che
annulla il rumore di fondo. A
differenza degli auricolari
in-ear che occludono in mo-
do passivo il condotto aura-
le, l’effetto delle di riduzione
del rumore delle Evolve2 75 è
meno evidente.
Tuttavia l’ANC di questo
modello permette un ascolto
chiaro delle voci e della mu-
sica anche a volumi bassi; la
mappa dei rumori ambienta-
li è usata anche per ripulire
la propria voce in modo che
gli interlocutori ricevano un
audio sempre chiaro. Come
altri prodotti di Jabra, anche
le Evolve2 75 implementano la
tecnologia HearThrough. Que-
sta permette di regolare il li-
vello di passaggio dell’audio
esterno. In sostanza il rumore
ambientale viene riprodotto
all’interno delle cuffie così
da avere la giusta percezione
dell’ambiente circostante men-
tre ci si muove per strada o sui
mezzi di trasporto o solo per
partecipare a una conversa-
zione senza togliere le cuffie.
Come vanno
Le Evolve2 75 sono un prodot-
to versatile che ben si adatta a
chi lavora secondo un model-
lo denominato ibrido. Come
suggerisce il nome stesso, si
intende che il lavoratore ha la
flessibilità di poter svolgere le
HARDWARE
La base da scrivania
permette di avere le
cuffie a portata di mano
e sempre cariche. Le
cuffie sono appoggiate
e la ricarica avviene
attraverso due contatti
presenti su uno dei due
padiglioni. In alternativa
è possibile caricare
la batteria con un cavo
Usb-C (viene fornito
a corredo).
proprie mansioni dall’ufficio
– un ambiente strutturato e
controllato – ma anche al di
fuori di questo: che sia la casa,
una caffetteria, un parco, un
aeroporto, un aereo o il mezzo
di trasporto nel tragitto casa
lavoro. Nel modello di lavoro
ibrido gli strumenti a corredo
del lavoratore gli permettono
di svolgere le proprie man-
sioni ovunque, come se fosse
in ufficio.
In questa ottica le Evolve2 75
fanno ciò che promettono e
lo fanno anche molto bene.
Sono uno strumento facile
da configurare e funziona-
no egregiamente con tutte le
piattaforme di comunicazione
– audio e audio/video – su
computer desktop e portati-
li, su tablet e su smartphone.
La funzione di riduzione del
rumore è indispensabile per
favorire la concentrazione an-
che in ambienti rumorosi e il
microfono retrattile combina
comodità d’uso – è davvero
comodo poter silenziare la
propria voce semplicemente
chiudere il braccetto – con la
qualità audio necessaria per
comunicare in modo efficace
durante le riunioni di lavoro
o telefonate ad amici e cari.
L’autonomia delle Evolve2 75
le rende perfette per lunghe
giornate di lavoro lontano da
una postazione fissa, da una
presa di corrente o per chi è
sempre in movimento. Con
FIRST LOOKS
una carica completa non dovre-
te preoccuparvi perché a fine
giornata avrete ancora carbu-
rante per rilassarvi ascolta un
po’ di musica. Questo risultato
non dipende solo dalla capacità
delle batterie, ma anche da un
evoluto sistema di risparmio
energetico che opera con le mo-
dalità Nap e Sleep. Quando le
cuffie sono accese ma non in-
dossate, dopo quindici minuti
viene attivata in automatico la
modalità di standby (Nap) che
riduce il consumo di batteria;
indossando le cuffie queste tor-
nano operative. Dopo otto ore
che le cuffie si trovano in moda-
lità standby subentra la modali-
tà Sleep. Questa spegne di fatto
le cuffie che per essere riaccese
richiedono la pressione di un
qualsiasi tasto sul dispositivo.
Le Evolve2 75 sono il prodotto
ideale per chi lavora tanto in
movimento. Sono più pesanti
di un paio di auricolari true wi-
reless con riduzione attiva del
rumore, ma offrono davvero
tanto di più sul fronte lavora-
tivo e soprattutto per quanto
riguarda l’autonomia. Il prezzo
su strada non è alla portata di
tutti, ma la spesa è ampiamente
ripagata.  •
PC Professionale | Febbraio 2022 35
 FIRST LOOKS
SOFTWARE
■ Dario Orlandi

Giornalista con
background in Ingegneria www.pcprofessionale.it
Informatica, segue
il mercato del software
da oltre vent’anni.

Una specie di allibratori

ai filmati per adulti), senza che questo abbia spinto gli svilup-
patori di Norton e Avira a creare strumenti e servizi dedicati. Al
contrario, molti altri software di sicurezza segnalano come po-
tenzialmente pericolosi i programmi che contengono funzioni
di mining. È stato il caso proprio di Avira, i cui installer sembra-
no contenere funzioni dedicate a questo scopo fin dallo scorso
settembre, anche se Avira Crypto è stato annunciato molto più
tardi. La novità è stata prevedibilmente accolta con un misto
di rabbia e scetticismo dagli utenti e dagli addetti ai lavori;
nonostante le motivazioni addotte, infatti, i comportamenti
dell’azienda destano molte perplessità. Il tool viene infatti
installato automaticamente insieme agli altri strumenti della
suite di sicurezza, ed è piuttosto difficile da disinstallare a
causa degli accorgimenti di protezione (anti-tamper) che
proteggono sempre gli strumenti di sicurezza dalla disabili-

I
tazione e dalla disinstallazione.
n una famosa scena del classico film natalizio Una
Nell’offerta di questi nuovi tool manca, inoltre, un’informazio-
poltrona per due, i fratelli Duke spiegano al personaggio
ne onesta ed equilibrata sulla reale opportunità di utilizzare
interpretato da Eddie Murphy il loro ruolo di intermediari
il computer per il mining: questa attività causa infatti un
finanziari, sottolineando orgogliosamente che a prescin-
impegno non irrilevante del sistema che ha ripercussioni si-
dere dal guadagno o dalla perdita dei loro clienti, la loro
gnificative sui consumi energetici e sull’aspettativa di vita dei
azienda ricava una percentuale sulle transazioni. componenti hardware, tali da rendere l’attività quasi sempre
Qualcosa di simile devono aver pensato i dirigenti di svantaggiosa dal punto di vista economico per un miner part
NortonLifeLock, a cui fanno capo le operazioni di due gran- time con un sistema non ottimizzato. Ma queste considerazioni
di software house specializzate nella sicurezza informatica, evidentemente interessano poco all’azienda, che trattiene una
come Norton e Avira. A pochi giorni di distanza, entrambe commissione sui ricavi generati sfruttando l’hardware e l’ener-
hanno infatti annunciato l’integrazione nelle loro suite di gia elettrica degli utenti (il 15% nel caso di Norton Crypto).  •
sicurezza di strumenti dedicati al mining di criptovalute
(in particolare Ethereum). La giustificazione con cui questi
tool sono stati presentati è semplice, ma piuttosto ingenua:
il loro scopo è evitare che gli utenti, specialmente quelli
meno esperti e preparati dal punto di vista tecnico, vadano
alla ricerca di software di mining sul Web e finiscano con
lo scaricare e installare programmi pericolosi. Se da un lato
0,06 dollari Usa
per Megahash/s
È il tasso di profittabilità per il mining
è vero che il mondo delle criptovalute attira l’attenzione dei
navigatori su Internet, questo accade anche per moltissime di Ethereum a dicembre 2021.
altre tipologie di contenuti e informazioni (dai videogiochi Fonte: Statista.com

36 PC Professionale | Febbraio 2022


Un editor social per le immagini
Picsart offre una dotazione di strumenti ed effetti molto ricca
e una community ampia e attiva da cui trarre ispirazione.
I
software dedicati alla
modifica e all’ottimiz-
zazione delle fotogra-
fie non mancano cer-
to negli store di iOS e
Android, in un’ampia
varietà che passa dal
semplice tool di ottimizza-
zione automatico all’editor
avanzato con strumenti che
lo avvicinano ai software per
computer. In questa grande
variabilità è difficile trovare
la giusta combinazione per le
proprie esigenze. La proposta
di Picsart è particolarmente
interessante per un gran nu-
mero di utenti, poiché va oltre
le funzioni di base senza però
diventare soverchiante a cau-
sa di strumenti troppo com-
plessi, spesso difficili da uti-
lizzare sui dispositivi mobile.
Il tool in realtà è disponibile
anche per Windows Universal
e in versione online basata sul
Web, ma non c’è alcun dubbio
che il suo habitat naturale si-
ano i “piccoli” schermi degli
smartphone iOS e Android.
Non mancano, naturalmente,
gli strumenti di base, come
quelli per ritagliare le fotogra-
fie, correggere l’esposizione o
■ Di Dario Orlandi
modificare la risoluzione; an-
che queste funzioni, in genere
piuttosto scontate, sono però
accompagnate da opzioni che
ne rendono l’utilizzo più sem-
plice o più efficace. Nel caso del
ridimensionamento, per esem-
pio, la funzione di upscaling è
in grado di garantire un’ottima
qualità del risultato, applican-
do algoritmi molto evoluti per
distinguere tra i dettagli e gli
artefatti di compressione.
Picsart propone anche un vasto
arsenale di strumenti artistici:
effetti basati sull’intelligenza ar-
tificiale che possono tramutare
un selfie in un ritratto dipinto,
funzioni di ritocco avanzato
che stravolgono l’aspetto di
una fotografia comune o stru-
menti per eliminare e sostituire
uno sfondo poco interessante,
o ancora cancellare in maniera
rapida e intelligente elementi e
oggetti indesiderati.
Non mancano neppure le
funzioni di composizione per
creare collage di grande impat-
to, aggiungere sticker, testi ed
altri elementi grafici. Pennelli
evoluti permettono di “dipin-
gere” con illustrazioni e stick-
er, per ottenere composizioni
SOFTWARE
ricche e originali, che vanno
ben oltre le normali fotografie
personali pubblicate sul Web o
sui social media. In totale, gli
strumenti di manipolazione
sono oltre 50, con un’evolu-
zione continua che aggiunge
novità a ogni release.
Da qualche tempo, Picsart è
in grado di modificare anche
i video; questa funzione non
raggiunge la potenza e la do-
tazione di un software di mon-
taggio, ma offre comunque
molti strumenti per ritagliare,
ottimizzare e abbellire anche i
clip video con un’interfaccia
amichevole. Da non sottova-
lutare è anche la componente
social del servizio: le immagi-
ni e le composizioni migliori
possono essere condivise e
commentate dagli altri utenti,
e utilizzate come “ricetta” per
applicare effetti analoghi alle
proprie fotografie.
Picsart è scaricabile e utilizzabi-
le gratuitamente nella versione
di base, ma chi vuole accedere
a tutte le sue funzioni ed elimi-
nare i watermark dovrà sotto-
scrivere un abbonamento Gold,
che costa 2,58 euro al mese o
30,99 all’anno.
PC Professionale | Febbraio 2022
FIRST LOOKS
Picsart Foto & Video
Editor 18.7.6
iOS, Android
Gratis
PRO
Ricchissima dotazione
di strumenti / Remix consente
di replicare i risultati / Include
anche un editor video
CONTRO
Per sfruttarla a fondo serve
un abbonamento / La pubblicità
è un po’ intrusiva
IN BREVE
Picsart è un editor fotografico
(e video) ricchissimo di strumenti
e funzioni, che permettono
di ottenere risultati di grande
impatto in maniera automatica
o con pochissimo sforzo.
Notevole, in particolare,
la funzione Remix, che consente
di replicare sulle proprie foto
i passaggi e i risultati ottenuti
da altri membri della community.
https://picsart.com
37
 FIRST LOOKS SOFTWARE
Conversione automatica
per le unità di misura
Uniter offre strumenti molto avanzati
per convertire testi, immagini e pagine Web.
L’
esistenza di diversi sistemi di unità di misura conti-
nua a rappresentare un problema per chi si trova ad
affrontare testi e contenuti realizzati in altre parti del
mondo. Le equivalenze possono essere calcolate in
maniera piuttosto semplice, a mano o con una cal-
colatrice, ma bisogna ricordarsi i fattori di moltiplicazione o
divisione, che rendono le operazioni noiose e non consentono
una comprensione immediata. Proprio per questo è molto in-
teressante la proposta di Uniter, un’app nata da poco che ha lo
scopo di rendere questa conversione rapidissima e automatica.
Al contrario delle app di conversione tradizionali, che spesso
puntano sulla completezza e propongono una lista sterminata
di unità di misura di ogni genere (comprese quelle più speciali-
stiche), Uniter è stata pensata per la conversione delle unità più
comuni tra i tre sistemi più utilizzati: quello metrico decimale,
quello imperiale (statunitense) e quello britannico.
Le funzioni che rendono unica e originale la proposta di Uniter
sono quelle di conversione rapida: basta digitare o incollare un
testo nella casella di input per visualizzare subito la conversio-
ne, un po’ come le traduzioni automatiche di Google Translate,
applicate però soltanto agli elementi numerici. Il testo può
essere digitato a mano, incollato dagli appunti oppure si può
aprire un documento proveniente dal file system del disposi-
tivo. L’analogia con Google Translate non si ferma qui: Uniter
è infatti in grado di individuare e convertire automaticamente
i valori numerici inquadrando una pagina o un testo con la fo-
tocamera, e offre una funzione di integrazione con Safari per
convertire le informazioni nelle pagine Web. L’app è gratuita,
ma le funzioni più avanzate (e interessanti) richiedono una
sottoscrizione Pro, che costa 21,49 euro all’anno.
■ UNITER: UNIT CONVERSION 1.0.6 GRATIS
iOS
PRO Conversione velocissima e automatica
CONTRO Alcune funzioni richiedono un abbonamento
https://uniterapp.com
38 PC Professionale | Febbraio 2022
Condivisione veloce
degli appunti
PastePal permette di salvare e condividere facilmente
il contenuto della clipboard tra più device.
T aglia, copia e incolla fanno parte degli strumenti base
dell’informatica da decenni e sono state presto imple-
mentate anche nei dispositivi mobile; il passaggio a un
ambiente multi-dispositivo ha reso però queste funzioni
un po’ limitate. Per riportarle al passo con i tempi si può utiliz-
zare un’app come PastePal, che estende le funzioni di cattura
e gestione degli appunti, fino a trasformarli in uno strumento
molto più ricco e potente. La sua funzione di base è catturare
e memorizzare tutto ciò che viene aggiunto agli appunti di
sistema di iOS (o macOS); per automatizzare questa fase, spe-
cialmente in background, gli sviluppatori hanno escogitato un
trucco piuttosto efficace che prevede la riproduzione di un falso
video sullo sfondo: così il tool rimane attivo in background e
può intercettare le aggiunte agli appunti.
Questo permette, per esempio, di copiare più informazioni da
diverse pagine Web per poi incollarle in sequenza nella stessa
nota, senza dover saltare continuamente da un’app all’altra,
o di visualizzare l’elenco delle informazioni catturate per poi
recuperare un dato che magari non era l’ultimo aggiunto alla
lista. Non solo: una volta che le informazioni entrano nell’ar-
chivio di PastePal, possono essere organizzate in collezioni e
salvate per riferimento futuro, avvicinandosi a un tool di ge-
stione delle note, ma soprattutto si può condividere l’archivio
tra più dispositivi collegati alla stessa utenza (PastePal è di-
sponibile per iPhone, iPad e Mac), rendendo enormemente più
rapido e intuitivo lo scambio di informazioni tra un dispositivo
e l’altro. Notevole è la scelta, controcorrente in quest’epoca,
di proporre la versione Premium come acquisto in-app una
tantum (a 14,99 euro): non è quindi richiesto un abbonamento
per continuare a sfruttarne tutte le funzioni.
■ PASTEPAL – CLIPBOARD MANAGER 2.8.7 GRATIS
iOS
PRO Ottime funzioni di organizzazione e condivisione
CONTRO La cattura automatica richiede attenzione
https://onmyway133.com/pastepal
 FIRST LOOKS SOFTWARE
Video di qualità
per gli amanti della musica
LiveXLive è una piattaforma di contenuti video ricca
di produzioni originali che copre molti generi musicali.
Y P
ouTube domina il settore dei contenuti video, ma di
certo non è l’unica piattaforma disponibile; esistono,
infatti, anche progetti come LiveXLive, il nuovo nome
di Slacker Radio, un portale raggiungibile via Web o
tramite app per iOS, Android e vari ambienti smart
TV. La piattaforma ha ospitato i concerti di molti artisti anche
di grande fama, come forma di fruizione alternativa nel periodo
della pandemia, ma in realtà ha molto di più da offrire.
Oltre agli eventi live, come la trasmissione di concerti, perfor-
mance e interi festival, LiveXLive propone una notevole selezione
di canali musicali audio, curati da esperti in carne e ossa, che
offrono una programmazione spesso molto interessante, capace
di incuriosire anche gli appassionati. Molto ricca è la produzione
di contenuti video originali, realizzati in media con un’ottima
qualità; particolarmente notevoli sono i brevissimi documenta-
ri che raccontano in pochi minuti la storia di un disco o di un
artista, vere e proprie pillole di informazione utili per colmare
qualche lacuna, specialmente nelle generazioni più giovani,
che difficilmente riescono a digerire contenuti di respiro più
ampio. Non mancano, inoltre, podcast video ben strutturati e
spesso piuttosto interessanti, con contenuti capaci di incuriosire
e interessare gli amanti della musica.
L’accesso è gratuito e supportato tramite inserzioni pubblicitarie,
sia presentate come banner nell’interfaccia sia inserite nel flusso
video; per evitare la pubblicità, ottenere la massima qualità audio
e poter saltare qualsiasi canzone senza limiti bisogna sottoscri-
vere l’abbonamento Plus, a 3,99 dollari al mese. Esiste anche un
abbonamento premium, che aggiunge la possibilità di ascolta-
re la musica offline e la riproduzione on demand degli eventi
trasmessi live; il costo, in questo caso, è di 9,99 dollari al mese.
■ LIVEXLIVE 8.30.1 GRATIS
iOS, Android
PRO Contenuti originali di qualità
CONTRO La durata media è piuttosto breve
www.livexlive.com
40 PC Professionale | Febbraio 2022
Adesivi personalizzati
per la messaggistica
Sticker Maker permette di creare facilmente pacchetti
di adesivi da utilizzare su Whatsapp e iMessage.
er alcuni gli adevisi sono una modalità di comunica-
zione del tutto superflua, che non aggiunge molto agli
strumenti già disponibili e costringe gli interlocutori a
scaricare altri dati inutili; ma molti altri utenti invece li
amano e li utilizzano con grande liberalità. Gli adesivi
sono in genere raccolti in pacchetti e possono essere scaricati e
utilizzati nei principali software di messaggistica testuale. Quello
che manca, per lo meno tra le funzioni delle app più comuni, sono
invece gli strumenti necessari per creare adesivi personalizzati.
Esistono molte app dedicate a questo scopo, la maggior parte delle
quali è però disponibile a pagamento o con formule freemium che
le rendono sostanzialmente inutilizzabili senza abbonamento.
Un’eccezione è Sticker Maker, un software piuttosto semplice e per
certi versi spartano, disponibile sia per iOS sia per Android, che
svolge però il suo lavoro in maniera efficace anche nella versione
gratuita; lo sviluppo è sovvenzionato dall’inserimento di annunci
pubblicitari, per la verità un po’ troppo numerosi.
Le funzioni creative sono piuttosto basilari, ma svolgono il loro
lavoro in maniera soddisfacente: non manca neppure un tool
per scontornare i personaggi e gli oggetti, che ha una precisione
limitata (e, soprattutto, non consente correzioni) ma permette
di elaborare gli sticker senza bisogno di passare da applicazioni
terze. Per ottenere i risultati migliori è comunque consigliabile
effettuare le operazioni di ritaglio in un software più potente ed
efficace. Non mancano alcune funzioni per aggiungere scritte, e
tutti gli elementi possono essere contornati con bordi di dimensione
e colore variabile, necessari per staccare il soggetto dallo sfondo.
Una volta completata la composizione, il pacchetto di adesivi
personalizzato può essere facilmente esportato in Whatsapp e
iMessage, per poi essere utilizzato come di consueto.
■ STICKER MAKER STUDIO 1.8.0 GRATIS
iOS, Android
PRO Gratuito e facile da usare
CONTRO Alcuni strumenti sono un po’ limitati
https://getstickerpack.com

Un’app specializzata
per migliorare i ritratti
PikChange offre alcuni strumenti originali
per correggere e migliorare le fotografie.
T L’
ra le app dedicate al ritocco fotografico ci sono le colle-
zioni di filtri, che trasformano le immagini modifican-
done le componenti cromatiche, gli editor fotografici
tradizionali, con una dotazione di strumenti che può
impensiere i software professionali per computer, e
perfino servizi basati sull’intelligenza artificiale capaci di tra-
sformare i ritratti in cartoni animati, caricature e dipinti. E poi ci
sono gli strumenti come PikChange, che offrono una dotazione
di funzioni limitata ma specializzata.
L’app è pensata per migliorare i ritratti, ed è quindi strutturata
per separare il soggetto o i soggetti in primo piano rispetto allo
sfondo. Questo avviene in maniera totalmente automatica, in
genere con un ottimo grado di precisione. Una volta caricata
l’immagine di partenza, si possono sfruttare gli strumenti per
sostituire lo sfondo con un’immagine completamente diversa
(l’app offre una piccola selezione, ma può utilizzare qualsiasi
altra fotografia presente nel rullino), così come modificare le
componenti cromatiche, ad esempio per schiarire e rendere
indistinguibile uno sfondo non particolarmente gradevole, o
ancora applicare una sfocatura. Le opzioni offerte da questa
funzione sono particolarmente ricche: oltre alla classica sfocatura
dello sfondo, infatti, PikChange può applicare anche un effetto
di movimento, lineare oppure radiale, che offre possibilità cre-
ative piuttosto interessanti, ad esempio per donare maggiore
dinamicità a un soggetto in movimento. Altri strumenti permet-
tono di spostare i soggetti nell’immagine (dopo aver sostituito
lo sfondo) e modificare i parametri cromatici (separatamente
per primo piano e sfondo). L’app è scaricabile gratuitamente,
ma per esportare i risultati serve la versione Pro, che costa 1,99
euro al mese o 11,99 euro una tantum.
■ PIKCHANGE: CAMBIA SFONDO FOTO 1.1 GRATIS
iOS
PRO Offre strumenti originali ed efficaci
CONTRO Maschera di ritaglio solo automatica
https://capps.tech
SOFTWARE FIRST LOOKS
Un client leggero
per Reddit su Android
Rif è un progetto leggero ed efficace
per l’accesso alle informazioni di Reddit.
offerta di client nativi dedicati a Reddit per il mondo
Android è molto più povera rispetto a iOS: certo, si
può sempre far riferimento all’app ufficiale, ma molti
utenti sono insoddisfatti per la sua scarsa stabilità e per
l’integrazione di animazioni e altri elementi che appe-
santiscono l’uso quotidiano senza offrire alcun beneficio. Chi
non si trovasse a suo agio con l’app ufficiale può valutare Rif, il
cui nome completo attualmente è Rif is fun for Reddit; nel corso
del suo sviluppo, l’app (originariamente denominata Reddit
is fun) ha cambiato nome più volte, ma la sua filosofia di base
è rimasta immutata: offrire uno strumento di consultazione e
navigazione per Reddit che sia leggero, veloce e flessibile, senza
troppi fronzoli ma efficace nell’uso quotidiano.
L’interfaccia è un po’ datata rispetto ai canoni attuali delle
applicazioni per Android, ma l’organizzazione dei contenuti e
degli strumenti risulta molto razionale, tanto da consentire un
utilizzo veloce di tutte le funzioni principali dopo pochi minuti.
Ottima è l’organizzazione a schede multiple, con cui si posso-
no raggiungere rapidamente i messaggi a cui si è interessati,
le informazioni salvate, i contenuti di tendenza e molto altro
ancora. L’app non richiede una registrazione e neppure il login
(una rarità di questi tempi), ma naturalmente per sfruttare le
funzioni di personalizzazione offerte dal servizio è necessario
effettuare l’autenticazione. Rif consente di modificare legger-
mente l’aspetto dell’interfaccia, scegliendo tra la tradizionale
impostazione chiara e una più moderna variante scura (si può
anche abbassare al nero completo lo sfondo, per diminuire i
consumi sui dispositivi con schermo Oled), e supporta in ma-
niera efficace il fattore di forma degli schermi dei tablet, sia in
verticale sia in orizzontale.
■ RIF IS FUN FOR REDDIT 5.2.2 GRATIS
Android
PRO Client leggero e funzionale
CONTRO Interfaccia un po’ datata
www.talklittle.com
PC Professionale | Febbraio 2022 41
FIRST LOOKS SOFTWARE
■ Di Nicola Martello
Nuovi effetti per Pinnacle
Studio 25 Ultimate
La più recente edizione del programma di montaggio video di Corel
offre diversi nuovi strumenti per creare video di qualità professionale,
con soluzioni visive molto sofisticate e di elevato livello.
P
innacle Studio è
il prodotto di Co-
rel per gli appas-
sionati evoluti di
video editing, un
programma ricco
di strumenti e con
un’interfaccia forse un po’ troppo
articolata e stratificata, un segno
evidente della crescita del program-
ma nel corso degli anni. Il software
è sostanzialmente diviso in tre se-
zioni dai nomi esplicativi: Importa,
Monta ed Esporta. Già l’esistenza di
una sezione dedicata al caricamen-
to dei file multimediali fa capire
che la logica di funzionamento del
programma non è delle più recenti,
piuttosto si rifà ai programmi pro-
42 PC Professionale | Febbraio 2022
Euro 89,95 (Pinnacle Studio 25 Plus)
fessionali, che storicamente hanno
sempre diviso le fasi di importa-
zione, di montaggio e di esporta-
zione. In effetti, la prima versione
di Studio è stata creata da Avid. Da
notare che in realtà è possibile salta-
re direttamente alla sezione Monta
e con un clic del tasto destro nella
libreria multimediale caricare tutti
i clip che servono. In quest’ultima
sezione Monta, la parte sinistra su-
periore dello schermo è occupata
dalle librerie di clip, filtri e preset,
accessibili tramite le icone allineate
in verticale sulla sinistra. In alterna-
tiva, quest’area mostra i pannelli
per l’impostazione dei key frame,
delle maschere e delle caratteristi-
che dei titoli. Questa condivisione
© Pinnacle
Pinnacle Studio 25
Ultimate
99,95
EURO
Euro 49,95 (Pinnacle Studio 25
Standard) - Prezzi Iva inclusa
PRO
Funzioni complete per il montaggio
video / Filtri animabili con i key frame
/ Gestisce progetti Ultra Hd e a 360°
CONTRO
Deludente il tool Tracciamento oggetti
intelligente / Interfaccia / I key frame
non supportano l’accelerazione
IN BREVE
Software per il montaggio video
amatoriale avanzato, ricco
di strumenti e di effetti speciali.
L’interfaccia, sebbene ben fatta,
non è delle più intuitive e richiede
un minimo di pratica. Tra le novità
dovrebbe spiccare il tracciamento
automatico degli oggetti, che però
non è all’altezza delle aspettative.
www.pinnaclesys.com/it
 SOFTWARE FIRST LOOKS

così eterogenea può, a nostro

avviso, confondere l’utente che
non conosce bene il programma.
La timeline sottostante non ri-
serva sorprese e ugualmente
intuitiva è la sezione Esporta,
dove sono elencate in buon or-
dine tutte le impostazioni per
il file in output. Tra i numerosi
codec disponibili segnaliamo
Hevc, AV1 e Xavc S.

Le novità di Studio
25 Ultimate
Pinnacle Studio 25 Ultimate
importa i clip video a risolu-
zione 8K (7.680 x 4.320 pixel),
da esportare però al massimo
come flussi video Ultra Hd a
3.840 x 2.160 punti oppure a
4.096 x. 2.176 pixel.
Una novità molto interessante
di Studio 25 Ultimate è il Trac- Pinnacle Studio è diviso in tre sezioni, in cui quella principale è dedicata
ciamento oggetti intelligente. Lo al montaggio vero e proprio. Il pannello in alto a sinistra mostra le librerie
strumento rileva in automatico multimediali oppure le regolazioni del clip o del filtro selezionato.
i movimenti nella scena della
figura scelta e adegua di con-
seguenza la maschera di sele-
zione, che l’utente ha tracciato
in precedenza con il pennello
automatico. Secondo Pinnacle,
l’algoritmo riconosce animali,
automobili, droni e altro anco-
ra. Una volta separato il sog-
getto dal resto della scena, è fa-
cile modificare i suoi parametri
cromatici, sfocare o deformare
lo sfondo, aggiungere elementi
grafici come titoli scorrevoli
che passano dietro la figura in
primo piano. Questo però è ve-
ro solo in teoria. Nelle nostre
prove lo strumento è stato mol-
to deludente, dato che non è
stato capace di tracciare un og-
getto in movimento attraverso
la scena, anche se visivamente
ben staccato dallo sfondo e in-
dividuato senza difficoltà dal
pennello intelligente del pro-
gramma. Gli unici casi in cui
lo strumento ha funzionato è
stato con il soggetto sostanzial-
mente immobile e che occupa
buona parte dell’inquadratura.
In pratica i casi di utilizzo si La sezione Importa offre diverse modalità per caricare il materiale multimediale.
riducono ai primi piani. Oltre al classico browser per i clip video e audio, infatti, è anche possibile
I nuovi Ultimate e Plus (Studio importare sequenze composte da singole immagini.

PC Professionale | Febbraio 2022 43

FIRST LOOKS SOFTWARE

25 è disponibile in tre versioni,

le vedremo meglio più avanti)
offrono numerose modalità di
sovrapposizione (Fusione, in Stu-
dio 25), per produrre interessanti
effetti visivi quando si varia l’al-
goritmo che regola la visibilità di
un clip video posto sopra un altro
nella timeline. Queste modalità
sono familiari a chi ha dimesti-
chezza con un programma di fo-
toritocco, mentre i principianti
devono solo sperimentare e tro-
vare la variante che preferiscono.
Ora è possibile copiare e incollare
in un sol colpo interi gruppi di
key frame, così il lavoro di mon-
taggio è più spedito anche quan-
do si ha a che fare con progetti
ricchi di filtri e di effetti specia-
li molto personalizzati. Solo la
versione Ultimate permette di
trasformare in maschere traccia
nella timeline i clip usati come
maschere e viceversa, inoltre è
Il modulo dedicato all’esportazione del montaggio video mostra in maniera possibile nidificare interi progetti
ordinata le opzioni relative al codec video scelto. Il software è compatibile all’interno di una maschera. Il
con gli standard di compressione video più recenti, come AV1. software converte le immagini
vettoriali in raster e consente di
impiegare gli strumenti per la
pittura secondo un ordine qual-
siasi, fino all’ottenimento del
risultato desiderato, senza do-
ver ripartire da capo ogni volta.
Nell’editor dei titoli è ora possibi-
le impostare i fotogrammi chiave
per la dimensione del font e per
il colore delle lettere, così da otte-
nere sofisticati testi che cambiano
aspetto nel tempo.
La sezione audio ora include un
filtro per la riduzione del rumore,
che lavora in base a un profilo
generato dopo l’analisi di una
parte priva di musica, selezionata
dall’utente. L’effetto consente di
regolare la forza di intervento,
la sensibilità e l’attenuazione.
Peccato manchi l’opzione per
ascoltare il solo rumore rimosso.
Nuova è anche la possibilità di
variare il timbro della musica, va-
riazione che si aggiunge allo stru-
mento per cambiare la velocità di
riproduzione e quindi la durata
del clip musicale. Nell’interfaccia
del filtro è però assente l’opzione
Il pannello dedicato agli effetti video è molto ricco di elementi e li mostra per mantenere la tonalità origi-
raggruppati in categorie. Ogni effetto speciale è rappresentato da un’icona nale quando si varia la velocità,
esplicativa, inoltre è possibile vederlo in azione nell’anteprima. opzione disponibile nel pannello
Rimappatura tempo. A chi vuole

44 PC Professionale | Febbraio 2022

 SOFTWARE FIRST LOOKS

creare sofisticati effetti sonori

3D, il programma offre ora un
mixer audio multicanale 5.1, che
consente di stabilire la posizione
virtuale della sorgente sonora
all’interno dello spazio definito
dai cinque altoparlanti posti in-
torno allo spettatore. Notevole è
la possibilità di impostare i foto-
grammi chiave per muovere nel
tempo le sorgenti virtuali.

I programmi
di contorno e le
versioni di Studio 25
Studio 25 Ultimate è fornito insie-
me a Pinnacle MyDVD e a Mul-
tiCam Capture Lite. Il primo è
un programma per l’authoring
di dischi ottici, ovvero Dvd, Av-
cHD e Blu-ray. Sono disponibili
numerosi template per costruire Una novità di Pinnacle Studio 25 Ultimate è Tracciamento oggetti intelligente,
menu interattivi a più livelli e con che però in pratica funziona solamente con i primi piani, con il soggetto
un minimo di buona volontà è da selezionare che occupa bene la scena e che rimane quasi immobile.
possibile ottenere dischi ottici di
qualità professionale. MultiCam
Capture Lite serve per la cattura
di tutto ciò che appare a schermo,
con eventualmente in sovrappo-
sizione la scena ripresa da una
Webcam. Il software è pensato
sia per creare corsi di autoistru-
zione e demo sia per registrare
le sessioni di gioco.
Come di consueto, Pinnacle Stu-
dio è disponibile in tre edizioni
diverse: Ultimate che abbiamo
recensito, Plus e Standard. La
Plus rispetto a Ultimate non ha
l’elaborazione video a risolu-
zione Ultra Hd, dispone di una
timeline con 24 tracce audio e
video (in Ultimate non ci sono
limiti), la funzione multicamera
è a quattro canali invece di sei, la
regolazione colore è solo di base.
Inoltre mancano il Tracciamento
intelligente oggetti, la masche-
ratura video, l’editing video a
360°, la gestione del canale alfa.
L’edizione Standard, rispetto a
Plus, ha una timeline con sei trac-
ce, il multicamera è a due canali,
non gestisce i movimenti dei clip
nella scena, non offre le diverse
Adesso Pinnacle Studio permette di posizionare una sorgente sonora virtuale
modalità di Fusione per i video nello spazio definito dalle casse di un sistema multicanale 5.1. La posizione
sovrapposti. • può cambiare nel tempo grazie all’impostazione dei key frame.

PC Professionale | Febbraio 2022 45

FIRST LOOKS SOFTWARE
■ Di Nicola Martello
ACDSee Photo Studio
Ultimate 2022 usa l’AI
Il nuovo ACDSee impiega l’intelligenza artificiale per riconoscere i volti
delle persone inquadrate e offre la nuova sezione Media, per mostrare
e selezionare in pochi istanti tutte le immagini già catalogate.
A
CDSee è nato molti
anni or sono come
visualizzatore di im-
magini bitmap e si è
distinto fin da subi-
to per la capacità di
aprire praticamente
ogni formato di file contenente in-
formazioni raster. Negli anni il pro-
gramma è cresciuto e a ogni nuova
edizione ha guadagnato sempre più
strumenti e funzioni per il ritocco
fotografico e per la gestione degli ar-
chivi. A tal punto che oggi le sezioni
per il miglioramento delle immagini
e per la catalogazione sono di gran
lunga più importanti rispetto alla
semplice visualizzazione. L’inter-
faccia non è cambiata in maniera
significativa negli ultimi anni ed
46 PC Professionale | Febbraio 2022
è fedele ai canoni grafici di questo
tipo di applicativi. L’area di lavoro
è molto scura, con l’anteprima che
domina il centro dello schermo e
ai lati i pannelli retrattili con le li-
brerie degli effetti e i parametri di
regolazione. Il software è diviso in
sezioni, richiamabili con un clic sulle
linguette allineate lungo il bordo
destro superiore.
Le novità
dell’edizione 2022
ACDSee Photo Studio Ultimate
2022 sfoggia due sezioni nuove
di zecca, Media e People, che si ag-
giungono a Manage, View, Develop
© https://www.acdsee.com/
ACDSee Photo Studio
Ultimate 2022
149,99
DOLLARI USA
Le versioni Professional e Home
costano 99,99 e 59,99 dollari Usa
PRO
Visualizzazione delle immagini
molto veloce / Numerose modalità
per raccogliere e ordinare le foto /
Buoni strumenti per il fotoritocco
CONTRO
Le opzioni per la fusione Hdr sono
troppo limitate / Scomoda divisione
degli strumenti tra Develop ed Edit
IN BREVE
Programma per la visualizzazione, la
gestione e il ritocco delle foto digitali,
molto veloce nel mostrare gli scatti
e nel trovare le immagini negli archivi.
Sono disponibili molti strumenti per
la catalogazione, un ottimo algoritmo
con AI per il riconoscimento dei volti
e funzioni per il ritocco fotografico
non distruttivo su livelli.
www.acdsee.com
 SOFTWARE FIRST LOOKS

ed Edit. Media mostra in una

sorta di mosaico le miniature
di tutte le foto contenute nelle
cartelle già esplorate; l’utente
può scorrere questa griglia in
maniera rapidissima, anche
quando è composta da molte
migliaia di elementi. Una tale
reattività è possibile perché
per mostrare il mosaico il sof-
tware attinge al proprio data-
base, popolato con le minia-
ture e i metadati degli scatti
catalogati in precedenza. Con
un paio di clic si possono rag-
gruppare le miniature in base
ai dati associati, come data
o luogo di scatto, cartella di
appartenenza o parole chiave.
La sezione People colma una
lacuna che si è sentita par-
ticolarmente con l’edizione
precedente (2021). ACDSee,
La sezione Manage di ACDSee 2022 serve per gestire gli archivi,
infatti, è dotato già dalla ver-
per aggiungere chiavi, tag e metadati in genere. È disponibile un motore
sione scorsa di un buon mo-
tore di riconoscimento dei
di ricerca e la dimensione delle miniature è regolabile a piacere.
volti, ma solo adesso offre
un’interfaccia dedicata in cui
è molto più comodo vedere le
persone individuate dal soft-
ware, assegnare loro i nomi e
confermare o meno le propo-
ste del programma. Inoltre,
adesso l’applicativo impiega
l’intelligenza artificiale per in-
dividuare i visi negli scatti e
per raggruppare i volti simili.
Nelle nostre prove l’algoritmo
ha funzionato bene, ma non è
infallibile: se i visi hanno un’e-
spressione marcata possono
infatti sfuggire ai raggruppa-
menti automatici.
L’edizione 2022 offre diverse
novità e migliorie negli stru-
menti per elaborare le foto,
a cominciare dalle funzioni
per creare selezioni e masche-
re più precise. Adesso si può Il nuovo modulo Media mostra come miniature disposte in un fitto mosaico
evidenziare una parte dell’im- tutte le foto già catalogate. Le immagini sono raggruppabili in base
magine in base ai canali cro- ai metadati associati, elencati nel menu a tendina in alto a destra.
matici, inoltre ogni selezione
è salvabile in una libreria ad
hoc per essere riutilizzata in
seguito e con altri scatti, come lo di luminanza – è ora im- ACDSee Ultimate 2022 di-
maschera oppure come sele- piegabile anche in Develop spone di un filtro migliorato
zione aggiuntiva. Sempre per oltre che in Edit: Pixel Tar- per rimuovere il rumore, ora
le selezioni, il set di strumenti geting permette di calibrare accessibile anche con il pen-
disponibile nel pannello Pixel con precisione la selezione nello presente nella sezione
Targeting – una ruota colore e cromatica, sia per cromia sia Develop. Così si può ridurre
una regolazione dell’interval- per luminanza. la grana solo in determinate

PC Professionale | Febbraio 2022 47

FIRST LOOKS SOFTWARE

che arrivano dalle fotocame-

re più recenti citiamo i Raw
compressi di Fujifilm X-S10.
È aumentato anche il numero
di profili di fotocamere e di
obiettivi inclusi nella libreria
utilizzata per correggere le
distorsioni ottiche presenti
negli scatti.

Funzioni e strumenti
di ACDSee
La sezione per il fotoritocco
si articola nei due pannelli
Develop ed Edit. Develop è
dedicato al ritocco fotogra-
fico parametrico avanzato,
che permette di rivedere le
ACDSee mostra l’immagine selezionata in una finestra oppure a pieno elaborazioni anche in una
schermo. Anche in quest’ultima modalità si può far apparire sessione di lavoro succes-
un comodo pannello con i dati essenziali associati allo scatto. siva, senza mai modificare
l’originale. Qui troviamo lo
strumento Tone Wheels, che
consente di regolare separa-
tamente le tonalità dei colori
su alte luci, mezze luci e om-
bre. Sono presenti anche la
cancellazione intelligente dei
piccoli difetti, la correzione
cromatica e il miglioramen-
to della carnagione. Lo stru-
mento Light EQ permette di
regolare la luminosità in de-
terminate zone dell’immagi-
ne, senza modificare il resto
del documento. È possibile
sia schiarire le aree troppo
scure sia scurire quelle trop-
po chiare. Un caso classico
sono gli scatti con il sog-
getto controluce: Light EQ
rende facile schiarire l’ele-
mento in primo piano senza
Adesso Develop permette di usare Pixel Targeting per dipingere bruciare lo sfondo.
con il pennello una selezione nell’immagine. Questo tool consente Edit permette di lavorare
di lavorare con precisione grazie alle molte regolazioni disponibili. su livelli, che consentono
grande libertà creativa non
solo nella regolazione del bi-
aree, senza modificare l’in- Sul fronte della compatibilità lanciamento cromatico ma
tera immagine. Nelle nostre con i formati grafici – da sem- anche nella preparazione di
prove il filtro antirumore ha pre uno dei punti di forza di composizioni grafiche com-
funzionato abbastanza bene, ACDSee – il programma può plesse e ricche di elementi,
ma i risultati ottenibili non so- ora aprire i file Svg (solo in sempre accessibili e impo-
no soddisfacenti come quelli Windows 10 e 11, però) e am- stabili singolarmente. Il sof-
garantiti da software specia- plia ulteriormente il numero tware mette a disposizione
lizzati, soprattutto nei casi in di formati Raw accettati, che le maschere per i layer, i li-
cui l’immagine mostra una già nell’edizione precedente velli di regolazione e natu-
grana molto accentuata. erano più di 200. Tra quelli ralmente diverse modalità

48 PC Professionale | Febbraio 2022

 SOFTWARE FIRST LOOKS

di sovrapposizione. ACDSee
possiede gli strumenti per
unire più scatti con diverse
zone a fuoco (focus stacking)
oppure con differenti espo-
sizioni (Hdr, High Dynamic
Range). Le interfacce e le op-
zioni per queste due funzioni
sono però ridotte allo stretto
indispensabile. Va segnalata
anche l’app ACDSee Mobile
Sync (per iOS e per Android),
che permette un facile trasfe-
rimento al computer delle
foto e dei video catturati con
lo smartphone.
Basta leggere il QR code per
attivare la sincronizzazione
e il passaggio del materiale
multimediale, senza biso-
gno di complicati passaggi
o di cavi di collegamento.
Come con le edizioni prece-
denti, anche questa release
è disponibile nelle tre varian-
ti Ultimate, Professional e Ho-
me. La Ultimate (oggetto di
questa prova) è la più ricca,
la versione Professional non
consente la creazione di com-
posizioni complesse su livelli,
né memorizza le maschere. La
versione Home, infine, non in-
clude neppure la sezione De-
velop e non supporta il ritocco
dei file Raw. •

Con Edit si lavora su livelli, ciascuno dedicato a un filtro oppure La nuova sezione People serve per associare i nomi alle persone
a una regolazione cromatica scelta nel pannello di sinistra individuate negli scatti catalogati. Per riconoscere e raggruppare
o in basso a destra, dove si trova la sezione Adjustment Layers. i volti usa l’AI, ma nei casi difficili chiede una conferma.

Il programma mostra una cartina geografica con i segnaposto Per visualizzare in maniera rapida un’immagine dal file manager
posizionati dove sono state scattate le foto con coordinate Esplora file di Windows basta usare la modalità Quick View,
geografiche. In questa interfaccia si possono anche assegnare molto più leggera da lanciare. Naturalmente è consentito
le coordinate alle foto prive di queste informazioni. visualizzare la foto anche a pieno schermo.

PC Professionale | Febbraio 2022 49

FIRST LOOKS SOFTWARE
■ Di Nicola Martello
Filmati liberi da artefatti
con Video Enhance AI
Questo software elabora i film non solo per migliorare la loro qualità
visiva, ma anche per eliminare la grana e aumentare la risoluzione.
O
ggi esistono parec-
chie soluzioni soft-
ware per rimuovere
la grana e gli arte-
fatti da compressio-
ne delle fotografie e
aumentare la visibilità dei detta-
gli. Ma per i video? In realtà, se si
passa al settore delle immagini in
movimento è veramente difficile
trovare strumenti analoghi. E sì
che molti video ne avrebbero ve-
ramente bisogno (forse ancor più
delle fotografie), soprattutto quelli
più datati. Topaz ha pensato di
colmare questa lacuna con il suo
Video Enhance AI, un applicativo
che analizza ed elabora intere se-
quenze composte da più fotogram-
mi per ottenere informazioni spa-
ziali e temporali, così da eliminare
50 PC Professionale | Febbraio 2022
La versione Essential costa 139 euro
i difetti e migliorare la visibilità
dei dettagli. Tutto questo avviene
grazie all’impiego dell’intelligenza
artificiale, allenata con moltissime
coppie di clip video, ciascuna con
una versione di alta qualità e una
afflitta da ogni genere di problemi.
L’esame di una sequenza di frame
è fondamentale perché molti di-
fetti variano da un fotogramma
all’altro, come i blocchi dovuti a
una compressione troppo spinta,
oltre naturalmente alla grana dovu-
ta al rumore. L’analisi della scena
in più fotogrammi permette inol-
tre al programma di individuare
con maggiore precisione i dettagli
da conservare, in particolare se si
vuole aumentare la risoluzione
e migliorare la qualità generale
del filmato.
© 2kliksphilip on youtube
Video Enhance AI
299,99
DOLLARI USA
PRO
Molto efficace nel migliorare i video /
Interfaccia semplice e ordinata /
Funzionamento quasi automatico,
con preset e template
CONTRO
Serve un computer performante, in
particolare la Gpu / Il numero elevato
di varianti di AI può confondere
IN BREVE
Software per migliorare l’aspetto
dei video grazie all’eliminazione sia
della grana dovuta al rumore sia degli
artefatti causati da una compressione
troppo spinta; inoltre, può aumentare
la risoluzione e il frame rate. Il tutto
grazie all’intelligenza artificiale
e all’analisi multi frame.
www.topazlabs.com
 SOFTWARE FIRST LOOKS

Cosa fa Video
Enhance AI
In sostanza il software elimina
il rumore video, ripristina la
qualità generale dei filmati,
aumenta la risoluzione, mo-
difica il frame rate ed effettua
il deinterlacciamento. Più in
dettaglio, l’eliminazione della
grana dovuta al rumore è ese-
guita in maniera efficace – co-
me abbiamo accennato prima
– grazie all’analisi della sua
variazione all’interno della
sequenza dei frame.
Questo approccio permet-
te inoltre di minimizzare lo
sfarfallio (flickering), un di-
fetto tipico dei sistemi che
prendono in considerazione
L’area di lavoro di Video Enhance AI è semplice e ordinata. Sulla destra
solo un frame alla volta. Il ri-
si trovano le opzioni e le regolazioni per migliorare l’aspetto del video
pristino della qualità visiva
è ottenuto tramite l’elimina-
caricato. Sotto l’anteprima ci sono i comandi di riproduzione.
zione degli artefatti dovuti
alla compressione. L’aumen-
to della risoluzione è possi-
bile sempre grazie all’analisi
multi frame, che consente di
individuare i particolari con
una maggiore accuratezza.
Per quanto riguarda il cam-
bio del frame rate, si tratta di
una funzione introdotta con
la versione 2.3 della variante
Chronos dell’intelligenza arti-
ficiale. Questa usa tecniche di
deep learning per creare nuovi
fotogrammi da quelli esisten-
ti, con una produzione di ar-
tefatti nettamente inferiore a
quelle tipiche delle tecnologie
tradizionali.
Per aumentare il frame ra-
te, infatti, di solito si usa la
ripetizione dei fotogrammi
(frame sampling), la creazio- Per ogni variante dell’AI il programma mostra un riquadro con una breve
ne di nuovi quadri per mi- descrizione e un’immagine di esempio, completa di barra scorrevole
scelazione (frame blending), per confrontare il fotogramma prima e dopo l’elaborazione.
oppure l’interpolazione dei
movimenti (optical flow). I pri-
mi due metodi sono semplici
da calcolare ma lasciano molto impegnativo dal punto di vi- gli artefatti sono molto meno
a desiderare dal punto di vi- sta computazionale e spesso evidenti, come abbiamo po-
sta visivo, dato che il video produce artefatti, soprattutto tuto verificare nei nostri test.
risultante non è fluido (fra- nelle zone con piccoli detta- Infine, il programma deinter-
me sampling) oppure manca gli. Il metodo impiegato da laccia i clip video senza per-
di definizione (frame blen- Video Enhance AI somiglia a dere dettagli né risoluzione,
ding). Optical flow è invece optical flow, ma grazie all’AI generando flussi di immagini

PC Professionale | Febbraio 2022 51

FIRST LOOKS SOFTWARE
Nel caso si preferisca impostare manualmente il programma,
sulla destra sono elencati i parametri dell’AI scelta, come la qualità
del video in input, se è progressivo o interlacciato, il tipo di artefatti.
Per confrontare l’efficacia delle diverse varianti dell’AI, il software
mostra l’anteprima divisa in quattro riquadri, di cui uno con il video
originale. La preview è dinamica, con una durata di un paio di secondi.
privi delle fastidiose scalet-
tature a pettine tipiche dei
formati video più datati. A
onor del vero questa funzione
è probabilmente quella di im-
piego più raro, dato che ormai
sono interlacciate soltanto le
registrazioni video di prove-
nienza televisiva e quelle fatte
con camcorder molto vecchi.
52 PC Professionale | Febbraio 2022
L’interfaccia e i test
Una volta lanciato il program-
ma si nota subito l’interfaccia,
molto semplice e dai toni blu
scuro. La prima schermata è in
pratica un’ampia finestra dove
trascinare il file video (uno so-
lo oppure molti, da elaborare
anche in modalità batch). Dopo
aver caricato il clip appare sulla
destra il pannello con le opzio-
ni di elaborazione, mentre sotto
l’anteprima si trovano il curso-
re temporale e i classici coman-
di per la visualizzazione.
L’applicativo offre diversi (for-
se troppi) modelli di AI: Ar-
temis, Chronos (specializzato
nell’interpolazione dei foto-
grammi), Dione (per il dein-
terlacciamento), Gaia, Proteus,
Theia. Ciascun modello è di-
sponibile in più varianti e si
possono confrontare i risultati
ottenibili con i differenti pre-
set di AI in quattro riquadri
di anteprima (uno è sempre
dedicato all’originale).
I parametri disponibili per le
regolazioni sono invece piut-
tosto limitati. Troviamo infatti
le opzioni per impostare su tre
livelli la qualità del video in in-
put, (progressivo, interlacciato
o grafica generata al compu-
ter), e il tipo di artefatti presen-
ti (dovuti a una compressione
eccessiva, a rumore, sfocature
o scorrimento a scatti). Sempre
nello stesso riquadro si imposta
poi l’inserimento o meno di
una grana realistica per otte-
nere un risultato più naturale,
infine si sceglie la dimensione
in uscita, da Sd a 8K passan-
do per Full Hd e Ultra Hd. Si
possono ottenere risoluzioni
ancora superiori, ma solo con
output sotto forma di sequenze
di fotogrammi. I formati per il
salvataggio sono H.264/Mp4,
ProRes 422 HQ/Mov o sequen-
ze di immagini in formato Jpeg,
Png o Tiff a 8 oppure 16 bit.
Nel caso si scelga H.264/Mp4
si può regolare la qualità vi-
deo con il cursore Constant
Rate Factor.
Normalmente il programma
esegue un’analisi dei contenuti
e sceglie in autonomia i parame-
tri di elaborazione ottimali, ma
l’utente può sempre prendere il
controllo e selezionare le impo-
stazioni che preferisce. A questo
scopo sono disponibili cinque
template per i casi di input più
frequenti, naturalmente per-
 SOFTWARE FIRST LOOKS

sonalizzabili e salvabili come
nuovi preset. Durante le nostre
prove abbiamo apprezzato le
miniature che appaiono di fian-
co a ogni variante di AI, con
una breve descrizione e con un
fotogramma campione diviso
da una linea verticale trascina-
bile, per un veloce confronto tra
l’immagine originale e quella
elaborata. Peccato solo che que-
sti frame siano generici e non
provengano invece dal video
caricato. Per accelerare i calco-
li, Video Enhance può sfrutta-
re la Gpu Nvidia o AMD del
computer. È presente un’op-
zione per usare tutte le Gpu
disponibili; anche se è ancora
in beta, con il nostro computer
di prova (dotato di tre Nvidia
Quadro M6000) ha funzionato
correttamente. Il software è
compatibile anche con i nuovi
processori Apple M1 (basati su
architettura Arm) e può usa-
re anche Intel iGpu, però con
prestazioni inferiori a quelle ot-
tenibili con una Gpu dedicata.
Nei nostri test il programma si
è comportato molto bene e ha
prodotto risultati sorprenden-
ti. La qualità visiva dei clip in
buone condizioni è aumenta-
ta nettamente e anche i video
massacrati da una compres-
sione esagerata sono miglio-
rati molto dopo un passaggio
in Video Enhance AI. •

L’intelligenza artificiale Artemis è l’ideale per trasportare Utilizzando il pannello di destra si stabiliscono la risoluzione
agli standard odierni la risoluzione dei vecchi film. Il guadagno in output (fino a 8K come file video, anche oltre come sequenza
in dettaglio nel passaggio da un Dvd Video (720 x 576 pixel) di immagini), l’eventuale inserimento di una grana realistica
a un filmato 4K Ultra Hd è davvero impressionante. e il formato di salvataggio del filmato elaborato.

VideoEnhance è utile anche per il trattamento dei video in buone In fase di esportazione, VideoEnhance propone i formati H.264/
condizioni. L’intelligenza artificiale Proteus offre le regolazioni Mp4, ProRes 422 HQ/Mov e ProRes 4444 XQ/Mov. Si può
per esaltare la visibilità dei dettagli più minuti, ridurre il rumore esportare il video anche come sequenza di immagini Jpeg, Png,
di fondo ed eliminare gli artefatti da compressione. Tiff a 8 oppure a 16 bit, praticamente senza limiti di risoluzione.

PC Professionale | Febbraio 2022 53

SMART
Di Michele Braga

SPEAKER
Grazie all'assistente virtuale integrato,
gli smart speaker stanno diventando
il "cervello" di casa. Come scegliere quello
che si adatta meglio alle nostre abitudini?

54 PC Professionale | Febbraio 2022

PC Professionale | Febbraio 2022 55
PROVE SMART SPEAKER

FINO A QUALCHE ANNO FA IL MERCATO DEGLI SMART SPEAKER NON

ESISTEVA. I DISPOSITIVI INTELLIGENTI ERANO ANCORA UNA NOVITÀ, L'AUDIO
DIGITALE E I LETTORI MP3 ERANO POCO DIFFUSI E PER ASCOLTARE LA MUSICA
SI USAVANO GLI "STEREO PORTATILI" DOTATI DI LETTORE CD O PIÙ SOFISTICATI
IMPIANTI HI-FI. POI, NEL GIRO DI POCHI ANNI È CAMBIATO TUTTO. LE CASE CON-
NESSE A INTERNET SONO AUMENTATE, I SERVIZI IN STREAMING TRA CUI ANCHE
QUELLI AUDIO SONO CRESCIUTI E GLI ASSISTENTI VIRTUALI – INIZIALMENTE
CONFINATI ALL’INTERNO DELLO SMARTPHONE – SONO SBARCATI NEGLI SMART
SPEAKER. QUESTI HANNO RAPIDAMENTE SOPPIANTATO I PIÙ ANZIANI SISTEMI
AUDIO, CONQUISTANDO UN POSTO DI RILIEVO IN MOLTE CASE MODERNE.

L
e nostre case sono un
vero campo di batta-
glia, sono un terreno
di conquista ambito
perché ricco di infor-
mazioni; racchiudono
il privato delle nostre
vite e rappresentano un poten-
ziale di spesa importante per
moltissime aziende. Amazon
da questo punto di vista è l'e-
sempio perfetto: il combinato
Echo e Alexa mira a eliminare
qualsiasi frizione nel processo
di acquisto di un prodotto; chie-
dete ad Alexa, il pagamento è
automatico e l'oggetto vi viene
recapitato direttamente davanti
alla porta di casa, tutto senza il
minimo sforzo.
In realtà c'è molto di più. È
presumibile che nel prossimo
futuro qualunque dispositivo
elettronico pensato per stare
in una casa sarà dotato di un
qualche servizio smart e quindi
in grado di connettersi a una
rete domestica. In questo ster-
minato universo di oggetti, la
luce degli smart speaker brilla
in modo particolare, e non per
caso. Questi dispositivi possono
stare in qualunque punto del-
la casa, anzi il meglio si ottiene
avendone più di uno, e posso-
no assolvere ad alcune funzioni
chiave nell'ottica di un'esperien-
za smart utile e non solo futile.
Quando nel 2014 apparve il pri-
mo Echo di Amazon non era
chiaro cosa fosse possibile fare
con uno smart speaker dotato
di un assistente virtuale. C'e-
rano però esempi molto chia-
ri nell'immaginario collettivo:
gli amanti della fantascienza
ricorderanno HAL 9000 e Jar-
vis. Il primo, ideato da Stanley
Kubrick e Arthur C. Clark, era
il computer di bordo della na-
ve spaziale Discovery in 2001:

Amazon Echo Apple HomePod mini

Il migliore smart hub Il migliore per Siri

Google Nest Audio

Il migliore "tuttofare"

56 PC Professionale | Febbraio 2022


Odissea nello spazio; la seconda è
un'intelligenza artificiale legata
al personaggio di Tony Stark
nella saga di Ironman dei fumetti
Marvel Comics. Di questi due
esempi è interessante notare il
cambiamento narrativo tra la
fine degli anni '60 e i primi an-
ni del nuovo millennio: HAL
9000 incarnava i timori legati al
comportamento fuori controllo
delle macchine intelligenti; Jar-
vis rappresentava l'assistente
perfetto, preciso, affidabile, pre-
muroso, in grado di imparare e
di supportare la persona in ogni
sua attività.
Il minor timore verso dispositivi
dotati di un'intelligenza virtuale
in forma embrionale, l'idea di
avere qualche tipo di beneficio o
confort nella gestione della casa
e di giornate sempre più freneti-
che, l'abitudine a usare gli assi-
stenti vocali sullo smartphone,
ma soprattutto il passepartout
della musica sono state le armi
vincenti per il successo degli
smart speaker.
La musica è un elemento co-
stante o molto frequente nella
vita di molte persone; in casa,
anche quando non ascoltiamo
di proposito un brano specifico,
la musica di sottofondo accom-
pagna stati d'animo o momenti
della giornata. Lo smart speaker
SMART SPEAKER PROVE
Il verdetto
P
artiamo dal fatto che
lo smart speaker
perfetto non esiste. È
però possibile individuare
un modello che meglio
si adatti alle abitudini
dell'utente. Incominciamo
dall'audio: l'esperienza
più convincente l'abbiamo
avuta usando il Google
Nest Audio. La riproduzione
è ricca di dettagli anche
se non sempre precisa.
L'equalizzazione compensa
bene la scarsa risposta
sui bassi del piccolo
offre la comodità di accedere woofer. L'Echo di Amazon
alla musica in streaming attra- o˜re un audio energico,
verso un dispositivo semplice ricco di bassi e stereo, ma
che si interfaccia proprio anche
all'oggetto che utilizziamo di
manca di spinta sui medi
più: lo smartphone. con un risultato un po'
Nel giro di pochi anni il mer- ovattato. L'HomePod mini
cato degli smart speaker è let- ha un audio cristallino,
teralmente esploso: nel 2020 piuttosto preciso, ma sui
valeva circa 15,6 miliardi di
bassi si sente la mancaza
dollari ed entro il 2025 si preve-
de che possa raggiungere i 35,5 di un woofer dedicato,
miliardi di dollari. Nel mondo soprattutto quando messo
occidentale i due protagoni- a confronto con i prodotti
sti principali sono Amazon e Amazon e Google. Passando
Google: la prima dispone di
agli assitenti virtuali la
un ampio ventaglio di prodotti
Echo dotati di assistente Ale- partita si fa più semplice:
xa, mentre la seconda ha me- gli utenti Siri avranno gioco
no dispositivi ma l'Assistente facile restando in casa
Google è presente su tutti gli Apple; discorso analogo
smartphone Android. Apple
per chi usa assiduamente
cerca di entrare in partita da
anni, ma fatica a conquistare l'Assistente Google, con il
terreno anche perché i disposi- vantaggio che esiste anche
tivi HomePod funzionano solo per iOS. Alexa è versatile e
se si possiede anche un iPhone. si adatta a chi usa molto i
servizi Amazon – spedizioni,
Prime Video e Music – e
Come scegliere chi cerca un dispositivo
capace di gestire tanti
Per alcuni la scelta dello smart tipi di dispositivi smart
speaker è un'operazione bana- per la casa senza un hub
le che richiede qualche minu-
to al massimo; per altri è un
accessorio.
percorso tortuoso perché può
PC Professionale | Febbraio 2022 57
PROVE SMART SPEAKER

CARATTERISTICHE
Sì=l No= ✖

PRODUTTORE AMAZON AMAZON AMAZON APPLE

Modello Echo Dot Echo Echo Studio HomePod mini
Prezzo (euro) 59,99 / 69,99 con orologio 99,99 199,99 99
Colori Antracite / Bianco Antracite / Bianco Antracite Grigio siderale / Blu / Giallo
ghiaccio / Ceruleo ghiaccio / Ceruleo / Arancione / Bianco
Forma Sfera Sfera Cilindro Sfera
Dimensioni (mm) 100 x 100 x 89 144 x 144 x 133 175 x 175 x 206 98 x 98 x 84
Peso (g) 328 970 3.500 345
Processore MediaTek MT8512 MediaTek MT8512 MediaTek MT6737 Apple S5
con AN1 Neaural Edge con AN1 Neaural Edge
Assistente integrato Amazon Alexa Amazon Alexa Amazon Alexa Apple Siri
Altoparlanti totali 1 3 5 1
Radiatori passivi ✖ ✖ ✖ 2
Full range: numero / diametro (mm) 1 / 41 ✖ ✖ 1 / n.d.
Tweeter: numero / diametro (mm` ✖ 2 / 20 1 / 25 ✖
Midrange: numero / diametro (mm) ✖ ✖ 3 / 51 ✖
Woofer: numero / diametro (mm) ✖ 1 / 76,2 1 / 133 ✖
Audio (stereo / mono) Mono Stereo Stereo Mono
Dolby Atmos ✖ ✖ l ✖
Analisi audio ambientale ✖ l l ✖
Audio Lossless ✖ l l l
Modalità stereo pair l l l l
Funzione interfono l l l l
Microfoni 4 6 6 4
Blocco microfoni l l l ✖
Batteria integrata ✖ ✖ ✖ ✖
Wi-Fi 802.11a/b/g/n/ac 802.11a/b/g/n/ac 802.11a/b/g/n/ac Wi-Fi 802.11n
da 2,4 e 5 GHz da 2,4 e 5 GHz da 2,4 e 5 GHz
Bluetooth 5.0 5.0 5.0 5.0
Supporto TV Amazon Fire TV Amazon Fire TV Amazon Fire TV Apple TV
Hardware necessario per l’installazione Smartphone Smartphone Smartphone iPhone / iPad /
con app Alexa con app Alexa con app Alexa iPod Touch
Hardware necessario per l’uso Router e connessione Router e connessione Router e connessione Router e connessione
Internet Internet Internet Internet
Account indispensabile Amazon e Apple ID Amazon e Apple ID Amazon e Apple ID Apple ID
o Google o Google o Google
Piattaforme musicali Amazon Music / Apple Amazon Music / Apple Amazon Music / Apple Apple Music / TuneIn
con supporto nativo Music / Spotify / Deezer / Music / Spotify / Music / Spotify / Deezer
TuneIn / Altri Deezer / TuneIn / Altri / TuneIn / Altri
Numero di utenti supportati 2 (adulti) e 2 (adulti) e 2 (adulti) e 6
4 (da 13 a 17 anni) 4 (da 13 a 17 anni) 4 (da 13 a 17 anni)
Riconoscimento utenti l l l l
Hub ZigBee ✖ l l ✖
Supporto HomeKit ✖ ✖ ✖ l
Termometro integrato ✖ l ✖ ✖
Notifiche visive l l l l
Controlli sul dispositivo l l l l
Ingresso audio ✖ 3,5 mm 3,5 mm / mini ottico ✖
Uscita audio 3,5 mm 3,5 mm ✖ ✖

58 PC Professionale | Febbraio 2022

 SMART SPEAKER PROVE

essere complicato decidere quale

peso dare alle tante caratteristi-
che offerte. Dopotutto nessuno
smart speaker è perfetto. Nel
GOOGLE GOOGLE caso di Apple la scelta è pratica-
mente obbligata, con Google ave-
Nest Audio Nest Mini te un paio di alternative, mentre
99 59 con Amazon potete letteralmen-
Grigio chiaro / Grigio antracite Grigio chiaro / Grigio antracite te sbizzarrirvi: oltre agli smart
speaker puri potete contare su
Pillola Cilindro versioni con display e persino
124 x 78 x 175 98 x 98 x 42 portarvi Alexa in auto.
1.200 183
Synaptics AS-370 Synaptics AS-370
Tre smart speaker
Assistente Google Assistente Google
in prova
1 1
In questo articolo abbiamo mes-
✖ ✖
so alla prova tre modelli che rap-
✖ 1 / 40 presentano la porta d'ingresso
1 / 19 ✖ al mondo degli smart speaker.
✖ ✖ Si tratta dell'Amazon Echo di
1 / 75 ✖ quarta generazione, dell'Apple
HomePod mini e del Google
Mono Mono
Nest Audio. Il costo del dispo-
✖ ✖ sitivo è sostanzialmente identi-
✖ ✖ co: 99 o 99,99 euro, ma ciascuno
l ✖ ha un tipo di utenza preferen-
l l ziale ed è caratterizzato da una
maggiore o minore versatilità
l l in base alla funzione presa in
3 3 considerazione. Abbiamo quin-
l l di installato ciascun dispositi-
✖ ✖ vo valutando la procedura di
configurazione, la qualità nella
802.11a/b/g/n/ac 802.11a/b/g/n/ac
riproduzione audio, la capacità
da 2,4 e 5 GHz da 2,4 e 5 GHz
di interpretare e rispondere in
5.0 5.0 modo adeguato alle richieste
Google Chromecast Google Chromecast dell'utente; abbiamo valutato
Smartphone Smartphone anche la semplicità di integra-
con app Google Home con app Google Home zione con dispositivi smart per
Router e connessione Internet Router e connessione Internet la casa come un termostato Ne-
tatmo e un impianto di illumi-
Google Google nazione smart controllato da
un hub Philips Hue. Infine, ma
Spotify / YouTube Music / Deezer Spotify / YouTube Music / Deezer / non meno importante, abbiamo
/ TIM Music TIM Music analizzato l'interazione dello
smart speaker con dispositivi
per la riproduzione di contenuti
20 20
multimediali come Amazon Fi-
re TV, Apple TV e Google Chro-
l l
mecast. Esistono in commer-
✖ ✖ cio soluzioni alternative come
✖ ✖ quelle Sonos, JBL e Bose che
✖ ✖ permettono di avere una qua-
l l lità audio decisamente migliore
abbinata agli assistenti virtuali
l l di Amazon e Google. Per il mo-
✖ ✖ mento se desiderate utilizzare
✖ ✖ Siri non avete alternative.

PC Professionale | Febbraio 2022 59

PROVE SMART SPEAKER

Amazon Echo & Alexa

Una costellazione di dispositivi per avere il supporto di Alexa in ogni punto della casa.
rrivato sul mercato italia- che indica lo stato operativo del mm in asse al diffusore princi-

A no il 22 ottobre del 2020

e subentrato al tanto ap-
prezzato Echo Plus, l’E-
cho di quarta generazione è il
principale esponente della fa-
miglia di smart speaker targati
Amazon.
Il design sferico conferisce
all’oggetto un aspetto piacevole
mentre il rivestimento in tessu-
to che nasconde ogni elemento
funzionale del dispositivo lo
rende più mimetico delle ver-
sioni passate. L’unico elemento
visibile è l’anello luminoso a led
dispositivo e che spicca grazie
alla riflessione della luce sulla
superficie d’appoggio.
Hardware
Le prime generazioni di di-
spositivi Echo hanno sempre
utilizzato una forma cilindri-
ca, mentre con la quarta ge-
nerazione è stata introdotto il
design sferico che ha permes-
so cambiamenti radicali del
comparto audio all’interno del
dispositivo. La forma sferica
ha permesso di fare un salto di
qualità importante sul fronte
audio. All’interno dell’Echo
sferico sono presenti un woo-
fer da 76 mm (3 pollici) e due
tweet da 20 mm (0,8 pollici)
in modo da offrire all’utente
un riproduzione stereo con
supporto allo standard Dolby;
nel precedente Echo Plus era
presente un solo tweeter da 20
pale e il risultato era un audio
mono a 360 gradi. L’Echo sfrut-
ta i microfoni ambientali con
tecnologia beamforming per
creare una mappatura auto-
matica della risposta acustica
dell’ambiente in modo da otti-
mizzare l’equalizzazione nella
riproduzione audio e migliora-
re anche l’effetto di spazialità.
La tecnologia beamforming
combina i segnali dei singoli
microfoni – nascosti dietro il
tessuto di rivestimento – per
creare una mappa del rumore
ambientale così da annullare
il riverbero, l’eventuale au-
dio in riproduzione e le con-
versazioni in sottofondo per
consentire all’assistente Alexa
di comprendere in modo più
chiaro le richieste dell’utente,
anche in una stanza rumorosa
o mentre ascoltate della musi-
ca o guardate un film.
Sulla parte superiore del di-
spositivo sono sempre presenti
quattro tasti fisici: due per la

L’Amazon Echo di quarta generazione migliora la qualità audio:

al suo interno ci sono un woofer al neodimio da 76 mm e due
tweeter da 20 mm. Come l’Echo Studio è in grado di mappare
l’ambiente e regolare l’equalizzazione audio.

60 PC Professionale | Febbraio 2022


regolazione del volume, uno
per l’attivazione manuale di
Alexa e uno per l’esclusione
elettrica del microfono. Vicino
alla base del dispositivo sono
posizionati, invece, l’ingresso
per l’alimentazione e il mini
jack audio che funziona da
ingresso e uscita analogica.
Per sfruttare i servizi di strea-
ming e tutte le funzioni dell’E-
cho il dispositivo deve essere
collegato a una connessione In-
ternet. All’interno è presente
un controller Wi-Fi dual-band
compatibile con gli standard
802.11 a/b/g/n/ac da 2,4 e 5
GHz per il collegamento alla
rete di casa. L’Amazon Echo
FRONTE
Pulsante azione
Volume giù
Amazon Echo
99,99 EURO PRO
Design sferico molto
piacevole / Audio stereo /
Analisi audio ambientale /
www.amazon.it
Processore AN1 Neural Edge
SMART SPEAKER PROVE
Notifiche
luminose
T utti i dispositivi Echo
sono dotati di un
anello luminoso che
permette di comunicare
all’utente lo stato di attività
del dispositivo e la presenza
di quarta generazione include di notifiche.
un hub Zigbee – come il pre-
La luce blu è attiva quando
cedente Echo Plus – e anche
una connettività di tipo Blue-
l’assistente Alexa è stato
tooth LE (Low Energy). Oltre interpellato ed è in attesa
all’hub Zigbee, l’Echo integra per registrare la richiesta
anche un termometro che pu dell’utente. La luce rossa
essere utilizzato per gestire indica che il sistema di
azioni e routine in funzione microfoni ambientali è stato
della temperatura rilevata. disattivato e questo rende
impossibile l’attivazione di
Alexa. La luce gialla indica la
presenza di notifiche, come
“Alexa...” ad esempio l’aggiornamento
Complice la varietà dei di- sullo stato di una spedizione
spositivi e la diffusione della relativa all’acquisto sul
piattaforma per il commercio portale di Amazon.
elettronico di Amazon, l’assi-
RETRO
Volume su
Microfono
on/off
89 mm
Uscita audio
da 3,5 mm
Porta per alimentazione
Anello luminoso
100 mm
IN BREVE
CONTRO
Audio più di ezionale
L’Echo di quarta generazione ha rappresentato un grande salto avanti
nell’ecosistema Amazon Alexa. Oltre all’audio di qualità uperiore, il comparto
rispetto ai precedenti tecnologico si è arricchito del processore AN1 in grado di accelerare gli algoritmi
Echo ed Echo Plus basati sulle reti neurali. L’hub ZigBee integrato permette anche di gestire
cilindrici la smarthome. Consigliato a chi non dispone già di n Echo Plus o Studio.
PC Professionale | Febbraio 2022 61
 PROVE SMART SPEAKER

All'interno della scheda
Skill e Giochi dell'app Alexa
potete cercare le funzioni
che vorreste che Alexa fosse
in grado di svolgere.
Dall’app potete verificare
quanti e quali dispositivi
sono collegati all'account,
aggiungerne di nuovi o
rimuovere quelli presenti.
Sempre dall’app potete creare
liste, promemoria, routine,
sveglie e timer (utile quando
state cucinando). Potete anche
collegare il vostro calendario.
Dall’app sullo smartphone potete
chiamare un contatto sul suo
dispositivo Echo. Con le versioni
Show potete eseguire anche
le videochiamate.

stente virtuale Alexa integrato comprendere meglio le richie- Netatmo così da poter control-
nei prodotti Echo è quello più ste formulate in lingua italiana lare a voce anche la regolazio-
presente nelle case dotate di e con la voce più simile a quel- ne della temperatura di casa.
uno smart speaker. I dispositi- la naturale. L’aggiornamento Una famiglia di prodotti che
vi Echo di quarta generazione delle capacità di Alexa è con- merita un riferimento partico-
sono equipaggiati con un pro- tinuo, così come il numero di lare è quella dei dispositivi Fire
cessore AZ1 Neural Edge che azioni che possono essere svol- TV che permettono di accedere
è stato sviluppato da Amazon te attivando specifiche skill. Le alla piattaforma Prime Video
con lo scopo specifico di acce- skill sono piccole applicazioni e a molti servizi per lo strea-
lerare le applicazioni di tipo che permettono di accedere a ming dal proprio televisore di
machine learn- servizi esterni casa, anche se non smart. At-
ing. Grazie a Alexa è senza dubbio alla piattafor- traverso il collegamento all’ac-
questo proces- l’assistente virtuale in grado ma Amazon – count Amazon usato anche per
sore l’assisten- ad esempio farsi i dispositivi Echo è possibile
te Alexa rea- di comprendere meglio le leggere una ri- attivare e interagire con i pro-
gisce in modo richieste formulate in lingua cetta di cucina dotti Fire TV direttamente dai
più rapido ed italiana e con la voce più di un portale dispositivi Echo, oltre che dal
è in grado di simile a quella naturale. specifico – op- telecomando Alexa.
eseguire il rico- pure interfac-
noscimento dei ciare Alexa con
modelli linguistici in locale e altri dispositivi connessi. Nella
senza trasferire grandi moli di nostra prova abbiamo collega- Come usare
dati nel cloud. La tecnologia
che permette il riconoscimen-
to e controllato le luci di casa
delle serie Philips Hue sia in
più dispositivi
to linguistico attraverso l’uso modo singolo, ovvero utiliz- Uno dei punti di forza dell’of-
delle reti neurali è attiva da zando l’hub ZigBee integra- ferta Amazon è la varietà. Tra
qualche tempo e il risultato è to, sia interfacciando l’Echo modelli del passato e quelli
evidente. Alexa è senza dubbio con l’hub Philips. Abbiamo attuali c’è davvero l’imba-
l’assistente virtuale in grado di anche connesso il termostato razzo della scelta: ci sono gli

62 PC Professionale | Febbraio 2022

 SMART SPEAKER PROVE

modo è possibile attivare la ri-

produzione dello stesso brano
musicale su tutti i dispositivi
Echo della casa per avere un
audio in stile filodiffusione,
oppure riprodurre la traccia
utilizzando tutti i dispositivi
presenti in una sola stanza per
un effetto audio ambientale
più ricco di quello ottenibile
con un singolo dispositivo.

Echo Dot – piccoli e con l’o-
rologio –, l’Echo standard,
l’Echo Studio per la musi-
ca, gli Echo Show con il di-
splay e persino l’Echo Auto
per non lasciare a casa Alexa.
I dispositivi della famiglia
Echo collegati a una stessa
rete e dislocati in diverse zo-
ne della casa – o di un gene-
rico spazio con più ambienti
– possono essere sfruttati per
comunicare come con un im-
pianto di interfono classico
grazie alla funzione Drop In.
Attraverso l’app Amazon o il
portale web dedicato è possi-
bile configurare i dispositivi
e generare gruppi per stan-
za o per funzione. In questo
App e sviluppo
I dispositivi Echo e l’assistente
Alexa sono tra i più versatili
sul mercato occidentale. Que-
sto è in parte frutto dell’assen-
za di dispositivi smartphone
con sistema operativo targato
Amazon come invece accade
nel caso di Google e Apple.
Amazon ha così sviluppato da
subito una piattaforma compa-
tibile con entrambi i sistemi e
accessibile anche da un por-
tale web. Oltre a ciò, Amazon
ha investito molto per creare
un ambiente in cui anche gli
sviluppatori indipendenti o i
singoli utenti possono creare
skill e funzioni proprie da con-
dividere con gli altri.

Capostipite di una storia di succeso

I
l primo Amazon Echo è arrivato sul mercato statunitense il 6 novembre del
2014. A bordo di questo smart speaker debutta il servizio Alexa che è nato
dall’idea di sfruttare il vantaggio tecnologico detenuto da Amazon in due
settori strategici per creare un’intelligenza artificiale nel cloud. Dal 2014
a oggi Amazon ha messo a frutto le competenze accumulate nel campo del
machine learning e legate alla propria piattaforma di commercio elettronico
per far crescere ed educare Alexa. L’assistente virtuale e vocale che risiede
interamente nel cloud e che oggi sfrutta anche processori dedicati all’interno
dei dispositivi ha ampliato il proprio bagaglio di funzioni e la sua interazione
con gli utenti ha fatto grandi passi nel corso degli ultimi due anni. L’interazione
con Alexa richiede però n dispositivo fisico che permette di dialogare con
l’assistente virtuale, di sottoporre richieste, di impartire ordini e di gestire una
costellazione di dispositivi legati alla smarthome. I dispositivi Echo – punto di
contatto tra Alexa e il mondo reale – sono i più venduti e utilizzati nel mondo e
in Italia. Sul territorio nazionale, Amazon ha il vantaggio di essere arrivata per
prima, seguita poi da Google e solo sul finire del 2021 da Apple.

PC Professionale | Febbraio 2022 63

PROVE SMART SPEAKER
Apple HomePod & Siri
È arrivato in Italia solo a fine 2021, ma è andato sold out subito fino a marzo 2022.
I
l primo HomePod ha de-
buttato sul mercato ame-
ricano il 9 febbraio del
2018 con otto mesi di ri-
tardo rispetto ai piani di Ap-
ple. Pur essendo tecnologi-
camente molto più evoluto
della concorrenza con cui si
scontrava all'epoca – c'era
l'Amazon Echo disponibile
in oltre quaranta regioni del
mondo e il Google Home –
l’HomePod non ha però mai
64 PC Professionale | Febbraio 2022
sfondato veramente. Compli-
ce di un successo opaco so-
no stati il costo decisamen-
te elevato, una disponibilità
limitata a pochissimi stati e
un ecosistema –  HomeKit e
Siri – non ancora all’altezza
delle aspettative dell’uten-
te. Dal 16 novembre 2020 la
strategia Apple ha cambiato
rotta: l’HomePod mini è pic-
colo, colorato, decisamente
più economico e affiancato
da un ecosistema più maturo.
Dal 18 ottobre del 2021 inoltre
questo oggetto decisamente
pop è sbarcato anche in Italia.
Hardware
Tra gli smart speaker in pro-
va, l’HomePod mini è quello
più piccolo: una sfera di circa
98 mmm diametro che non ha
nulla da spartire con l’Home-
Pod originale sia sul fronte
All’interno del piccolissimo HomePod mini sono presenti un driver full range e
due radiatori passivi per bassi profondi e alte frequenze cristalline. L’elettronica
di controllo serve anche per l’analisi audio in tempo reale per regolare il suono.
estetico sia su quello hardwa-
re. Al suo interno, infatti, è
presente un unico driver di
tipo full range abbinato a due
radiatori passivi che servo-
no a migliorare la resa audio
delle frequenze più basse e
di quelle più alte. Il driver è
abbinato a una guida d’onda,
una struttura interna posta
davanti al driver, che permet-
te di ottenere una diffusione
sonora a 360 gradi.
La gestione dell’audio e
dell’interazione attraverso
l’assistente virtuale Siri so-
no demandate al processore
Apple S5, lo stesso presente
all'interno degli Apple Watch
serie 5 e del modello SE. Pur
essendo più recente del SoC
A8 utilizzato nel primo Ho-
mePod, il chip S5 non permet-
te di eseguire l’analisi della
risposta acustica dell’ambien-
te, ma si limita a equalizzare
la sorgente audio in modo da
offrire la migliore riproduzio-
 SMART SPEAKER PROVE

FRONTE FACCIA SUPERIORE

Volume giù Volume su

84 mm

Area luminosa
98 mm Play/Stop

ne audio possibile. A fianco
del SoC S5 è presente anche
un chip Ultra Wideband per
il riconoscimento dei dispo-
sitivi nelle immediate vici-
nanze e per la gestione della
funzione Airplay Handoff.
Questa permette di spostare
la riproduzione audio da un
dispositivo Apple a un altro.
I quattro microfoni integrati
creano un’impronta del ru-
more di fondo dell’ambiente
che viene sottratto come nei
processo di cancellazione del
rumore in modo da isolare al
meglio la voce dell’utente du-
rante le richieste all’assistente
Siri. Nelle prove abbiamo os-
servato che l’HomePod mini
recepisce in modo corretto
le richieste, ma che, rispetto
ai prodotti Amazon Echo e
Google Nest Audio, ha una
soglia di attivazione molto
più alta: in pratica o siete vi-
cini al dispositivi o dovete
tenere un tono di voce deciso
per attivare Siri.
L’HomePod mini non dispone
di tasti fisici ma di un’unica
superficie tattile e luminosa
sulla sua sommità. Dal dispo-
sitivo è possibile regolare il
volume, avviare e sospende-
re la riproduzione del brano
musicale. Durante l’attivi-
tà la superficie luminosa si
accende di bianco, mentre
quando si invoca Siri assu-
me una colorazione dinamica
che ricorda l’icona dell’assi-
stente vocale sui terminali
Apple. Non ci sono ingressi
o uscite audio e l’unico modo
per usare l’HomePod mini
consiste nel collegarlo alla
rete Wi-Fi di casa.

Apple HomePod mini IN BREVE

99 EURO PRO
Molto piccolo / Diverse
CONTRO
Serve possedere
L’HomePod mini è un oggetto che suscita giudizi controversi. È uno smart
speaker alla portata del grande pubblico come i suoi concorrenti, ma non
colorazioni / Analisi audio un iPhone o un entusiasma per quanto riguarda la riproduzione audio, che seppure sia molto
ambientale / Processore iPad o un iPod buona non è lontanamente paragonabile a quella dell’HomePod originale.
www.apple.com
Apple S5 Touch Resta la soluzione ideale per chi ha un ecosistema che comprende dispositivi
Apple TV e compatibilità con HomeKit.

PC Professionale | Febbraio 2022 65

 PROVE SMART SPEAKER

Come per tutti i dispositivi
di casa Apple, l’installazione
dell’HomePod mini è davvero
semplicissima: avvicinate il vostro
iPhone e le vostre impostazioni
saranno trasferite al dispositivo.
L’assistente Siri presente
sull’HomePod mini è in grado
di distinguere sei voci differenti
all’interno della famiglia.
In questo caso i servizi offerti
sono personalizzati.
Se avete un Apple TV, uno o più
HomePod mini possono essere
utilizzati come sistema audio
home theater. L'app suggerisce
l'abbinamento in base alla stanza
e alla presenza dell'Apple TV.
Dall’app Home, dall’iPhone
o dall’iPad, potete controllare
e gestire le impostazioni
dell’HomePod mini: lingua, servizi
musica e podcast, stanza di
collocazione e tanto altro ancora.

ma è cresciuta con un passo tenuti sul vostro televisore di

“Hey Siri...”
Siri è stata fonte di gioie e
dolori sia per l’azienda di
Cupertino sia per l’utente fi-
nale. Nato ufficialmente nel
2012, all’assistente virtuale
di Apple sono serviti molti
anni prima di raggiungere
Siri è disponibile in lingua italiana da diverso tempo
sui dispositivi iOS e sui Mac. Anche su HomePod
funziona abbastanza bene, ma non è ancora
a livello di Alexa e dell’Assistente Google.
una maturità sufficiente per
abbracciare lingue diverse
dall’inglese, il francese, il
tedesco e il giapponese, ov-
vero quelle corrispondenti ai
mercati di maggior successo
dell’iPhone. Alexa di Ama-
zon è arrivata solo nel 2014
decisamente più veloce, tanto
da superare – ma è tutt’altro
che perfetta – le abilità di Si-
ri che oggi si trova ancora in
una posizione di svantaggio in
termini di usabilità, sebbene
Apple possa contare su milioni
di iPhone attivi nel mondo.
Siri funziona piuttosto bene
con i servizi Apple e con i
dispositivi certificati per Ho-
meKit. Grazie all’HomePod
mini potete impostare appun-
tamenti, prendere annotazioni
ed eseguire altre operazioni,
sebbene per alcune sia neces-
sario lo sblocco dell’iPhone;
ovviamente in questi casi l’u-
tilità dell’HomePod mini è ri-
dotta di molto.
Merita un riferimento partico-
lare l’interazione tra HomePod
mini, Siri e l’Apple TV. Grazie
all’assistente virtuale potete
gestire l’accensione e in teoria
anche la riproduzione di con-
casa, comodamente dal diva-
no. Nella pratica, però, anche
usando le beta di tvOS e del
firmware dell’HomePod mini
siamo incappati in diversi mes-
saggi di errore che al momento
rendono il controllo dell’Apple
TV poco praticabile.
Come usare
più dispositivi
Uno, due, tre o più disposi-
tivi dislocati nelle stanze di
casa possono essere utilizzati
dai componenti della famiglia
senza alcun problema. Usan-
do i servizi di abbonamento
“In famiglia” di Apple è pos-
sibile gestire in automatico e
in modo personalizzato fino a
sei profili. I dispositivi Home-
Pod supportano la funzione
interfono così da poter essere

66 PC Professionale | Febbraio 2022

 SMART SPEAKER PROVE

touch di ultima generazione.

Solo in questo modo è pos-
sibile inizializzare lo smart
speaker che deve essere col-
legato a un Apple ID. Fatto
questo l’HomePod mini per-
mette di accedere ai propri
servizi, anche ad alcuni di
terze parti come ad esempio
le app per lo streaming musi-
cale diverse dal servizio Ap-
ple Music. Questo smart spe-
aker non integra un hub per
gestire direttamente disposi-
tivi domotici, ma permette
di gestire quelli compatibili
HomeKit che sono collegati
alla vostra app Casa.

usati per comunicare all’in-
terno dell’abitazione. Potete
usare l’HomePod mini come
diffusore per l’Apple TV e
se ne utilizzate due potete
creare una coppia stereo; ri-
cordate che non è possibile
accoppiare HomePod di ge-
nerazioni diverse.
App e sviluppo
Come la maggior parte dei
dispositivi della galassia Ap-
ple, anche l’HomePod mi-
ni richiede di possedere un
iPhone, un iPad o un iPod
Privacy
Apple è l'unica a non aver
incluso un interruttore per
disattivare i microfoni in-
tegrati. La scelta potrebbe
essere imputabile al grande
sforzo fatto dall'azienda di
Cupertino per creare un rap-
porto di fiducia con l'utente.
Ma se volete avere controllo
totale dovrete scegliere un
altro prodotto.

Troppo evoluto e troppo costoso

Processore Apple A8

I Il primo HomePod è arrivato sul mercato statunitense il 9 febbraio del

2018, con 8 mesi di ritardo rispetto all’annuncio del 5 giugno 2017. Il primo
smart speaker prodotto da Apple fa della qualità audio il suo punto di
forza: al suo interno sono presenti un woofer e sette tweeter controllati in Woofer
modo dinamico dal processore Apple A8. Grazie all’equalizzazione continua
della sorgente audio, alla correzione dei bassi e all’adattamento audio
pilotate dai microfoni interni, l’HomePod offre un’esperienza di ascolto di
primo livello. Purtroppo ha più di un tallone d’Achille: il dispositivo è molto Gruppo
di sei
costoso e fatica a diventare un prodotto di massa. L’assistente vocale Siri microfoni
non è al pari di quelli sviluppati da Amazon e Google e l’esperienza in ambito
domestico è piuttosto limitata.
Negli ultimi anni Siri è stato tradotto in molte più lingue del passato e
Gruppo
l’interazione con l’utente è migliorata molto sebbene Apple non sia ancora di sette
riuscita a recuperare tutto il distacco con Amazon e Google. Lo scorso 13 tweeter
marzo del 2021 l’HomePod è stato ritirato dal mercato in favore dell’HomePod
mini: il nuovo smart speaker è più economico, ma decisamente più limitato Rivestimento fonotrasparente
e con una qualità audio che non rispecchia l’immagine che Apple si è
ritagliata negli anni nel settore musicale.

PC Professionale | Febbraio 2022 67

PROVE SMART SPEAKER

Google Nest Audio

& Assistente Google
Progettato per eccellere nella riproduzione audio, è perfetto per chi usa a fondo i servizi Google.

I l Google Nest Audio,

successore del primo
Google Home, ha de-
buttato nel mercato degli
smart speaker il 30 settembre
del 2020. Rispetto a quanto
fatto da Amazon che ha svi-
luppato in modo congiunto
il proprio assistente virtuale
e i dispositivi che lo ospitano,
la società di Mountain View
ha concentrato maggiormen-
te l'attenzione sullo sviluppo
dell'Assistente Google e sulle
partnership per integrarlo in
prodotti terzi. Questo almeno
fino al lancio del Nest Au-
dio che rappresenta un
salto generazionale
enorme: quattro anni
tra il modello origi-
nale e quello attuale
sono davvero tanti in un set-
tore in rapida crescita, ma il
Nest Audio è molto più che
evoluzione tecnologica visto lo
sforzo profuso da Google per
creare un oggetto destinato al
largo consumo.
Hardware
Il Nest Audio è esteticamente
diverso e ben distinguibile
sia dai precedenti dispositivi
Google sia da tutti gli altri
smart speaker in commercio.
La forma è quella di una clas-
sica "saponetta" che sta in ver-
ticale sul piano di appoggio.
Tutto il dispositivo è ricoperto
di un tessuto fonotrasparente
ottenuto dalla plastica rici-
clata delle bottiglie in PET,
quelle dell'acqua per inten-
derci. L'esterno minimalista
nasconde l'attenta progetta-
zione interna finalizzata a of-
frire un audio di qualità Hi-Fi
e un'esperienza coinvolgente.
Sulla sommità frontale e sotto
il rivestimento sono presenti

Sotto il rivestimento in tessuto si cela

una scocca in metallo che racchiude
un diffusore full range. I controlli
a sfioramento sono collocati sulla
sommità del dispositivo.

68 PC Professionale | Febbraio 2022


i controlli a sfioramento per
regolare volume e per avviare
o mettere in pausa la ripro-
duzione audio. Al centro del
frontale sono collocati quattro
Led che indicano il livello del
volume e, quando di colore
rosso, l'attivazione della mo-
dalità "privacy"; questa è atti-
vata dall'interruttore fisico po-
FRONTE
Volume giù
Led di stato
Google Nest Audio
99 EURO PRO
La migliore qualità audio
della prova / Compatibile
con Android e iOS / Estetica
store.google.com
originale
SMART SPEAKER PROVE
Brevetti: la disputa
persa contro Sonos
G oogle collabora da anni con
Sonos, il produttore che ha
dato vita agli speaker connessi
per la riproduzione musicale in
più ambienti. Il pronunciamento
definitivo di poche settimane fa ha
stabilito che Google ha sfruttato la
collaborazione con Sonos per copiare
alcune tecnologie coperte da brevetto
e inserirle nei propri prodotti come
Nest Audio, Chromecast e Pixel.
sto sul retro del dispositivo e Si fa riferimento alla possibilità di
serve a disattivare i microfo- controllare il volume su un gruppo di
ni integrati. I microfoni sono speaker con una sola azione invece
tre e nel corso delle prove che intervenire singolarmente sui
hanno dimostrato un'ottima singoli dispositivi e sulla possibilità
sensibilità, tanto da riuscire di usare il tasto fisico del volume
a catturare la voce dell'uten-
dello smartphone per completare
te anche in un ambiente ru-
moroso o con la musica in
l'operazione al posto di un'app.
riproduzione.
RETRO
Volume su
Microfono
On/Off
175 mm
124 mm
IN BREVE
CONTRO
Pochi servizi audio
Arrivato in Italia per sostituire il Google Home originale, il Nest Audio stupisce
per la qualità audio. Siamo lontani dalla qualità di un impianto Hi-Fi e con un solo
integrati in modo dispositivo l'audio, seppure decisamente bello, è mono. Se usate i servizi Google
nativo / Non ha e Google Chromecast, allora il Nest Audio è un acquisto azzeccato. Supporta
un hub smarthome dispositivi per la domotica, ma non integra un hub come l'Amazon Echo.
PC Professionale | Febbraio 2022 69
 PROVE SMART SPEAKER

Se già utilizzate un telefono
Android e avete configurato
l’assistente di Google, il Nest
Audio importerà il vostro profilo
e sarà in grado di riconoscere
la vostra voce.
Dall’app Google Home
– disponibile anche per
iOS – potete controllare
e configurare i servizi e i
dispositivi connessi e presenti
nella vostra abitazione.
Come per le piattaforme
Amazon e Apple, anche
quella Google permette
di configurare routine
a comando o con attivazione
programmata.
Se disponete di più dispositivi
Google dislocati nelle stanze
di casa potete utilizzarli come
interfono, anche mandando
un messaggio vocale dal vostro
smartphone.

Il salto di qualità più im-
portante riguarda la scocca
completamente in metal-
lo abbinata a due diffusori:
un mid-woofer da 75 mm di
diametro e un tweeter da 19
mm di diametro. La cassa in
metallo fornisce stabilità e
riduce le vibrazioni indotte
dal movimento dei driver. La
tecnologia Media EQ regola
I servizi Google per la smart home sono disponibili
su tutti i dispositivi mobile attraverso l’app
Google Home. Da qui potete controllare
il Nest Audio e gli altri accessori domotici.
automaticamente l'equalizza-
zione in funzione del contenu-
to audio in riproduzione e del
volume di ascolto: questa fun-
zione ottimizza la risposta dei
diffusori e rende più piacevole
l'ascolto di un brano musicale
o di un podcast. In particolare,
grazie alla tecnologia Media
EQ i bassi sono percepibili
anche ai bassi volumi grazie
all'equalizzazione dinamica
che sopperisce anche al minor
volume delle frequenze più
basse dovute alla dimensione
del mid-woofer.
Citiamo anche la funzione
Ambient IQ che regola in au-
tomatico il volume di riprodu-
zione dei podcast in funzione
del rumore ambientale. Se per
caso accende l'aspirapolvere, il
Nest Audio alzerà il volume in
modo che possiate continuare
il vostro ascolto indisturbati
o quasi. La connettività alla
rete di casa è garantita dal
supporto Wi-Fi 802.11, men-
tre la connettività Bluetooth
5.0 permette il collegamento
diretto per riprodurre musica
attraverso il supporto ai codec
SBS e AAC. Per quanto riguar-
da il codec usato il dispositivo
sfrutta la modalità HD Audio
introdotta da Android 11 che
prevede il passaggio al mi-
glior codec disponibile: nel
caso di streaming Bluetooth
il diffusore passa in automa-
tico su AAC, mentre quando
si riproduce musica da servizi
in streaming viene usato un
profilo classico di conversione
a 48 kHz.
“Ok Google...”
Il dispositivo è gestito da un
SoC Synaptics AS-370 A1 con
architettura ARM Cortex-A53
di tipo quad core abbinato a
8 Gbyte di memoria. Questo
processore, oltre alla gestio-
ne del comparto audio, è il
cervello elettronico dell'assi-
stente virtuale di Google. La
memoria locale è in grande
quantità per ospitare i mo-
delli di machine learning
che servono a processare in
locale parte delle richieste
dell'utente.

70 PC Professionale | Febbraio 2022

 SMART SPEAKER PROVE

mente l'assistente virtuale.

Google si sta muovendo verso
un'esperienza d'uso sempre
più simile a quella offerta da
Apple con il vantaggio per
l'utente di non essere costret-
to all'uso di uno smartphone
Google Pixel o tassativamente
su base Android. È necessa-
rio installare sul dispositivo
l'app Google Home, disponi-
bile per ogni piattaforma, e
avviare la configurazione del
Nest Audio: poche schermate
e pochi minuti sono sufficienti
per essere operativi. Se usa-
te abitualmente l'Assistente
Google, potete riutilizzare
l'impronta della vostra voce
senza dover istruire nuova-
Google risponde bene a una
vasta gamma di richieste, un
po' come Alexa e un po' me-
glio di Siri.
Come usare
più dispositivi
Se acquistate più di un Nest
Audio potete sia dislocare
i dispositivi in locali diver-
si della casa o accoppiarne
due per godere di un'audio
stereo. Nel primo caso pote-
te usare i Nest Audio e altri
smart speaker Google sia per
riprodurre lo stesso conte-
nuto audio in tutta la casa
o come interfono per comu-
nicare da una stanza all'altra
o dall'Assistente Google del-
lo smartphone a uno smart
speaker. L'abbinamento tra
due dispositivi risulta molto
vantaggioso per ascoltare la
musica o la televisione con
un setup stereo: il Nest Au-
dio supporta infatti in modo
nativo i dispositivo Google
Chromecast.
App e sviluppo
Google ha sempre cercato di
giocare sul campo più aperto
possibile e per questo l'As-
sistente Google non è legato
a uno specifico prodotto, ma
piuttosto all'integrazione di
hardware specifico quando
si parla di smart speaker o
di un'app Google nel caso
degli smartphone o dei ta-
blet. L'app Google Home
opera da centro di controllo
per gli oggetti dedicati alla
domotica e alla smarthome
in generale. A questa app si
affianca la costellazione di
servizi Google che coprono
la maggior parte delle esi-
genze digitali di una persona
moderna. Attenzione, il Nest
Audio non è perfetto e im-
pone dei limiti dovuti più a
scelte commerciali di Google
o dei fornitori di servizi: un
esempio è Apple Music che
non è integrato in modo na-
tivo ma che può essere usa-
to facendo streaming dallo
smartphone. •

Dal primo Home al Nest Audio

L a storia degli smart speaker Google dotati dell'assistente virtuale

sviluppato dall'azienda di Mountain View comincia il 4 novembre del
2016. Amazon è già sul mercato e Google è la prima altra grande azienda
a lanciarsi nel settore. Il primo smart speaker è il Google Home che nell'arco
di pochi mesi supera i confini statunitensi per essere commercializzato
su scala globale. Nel 2017 arrivano l'Home mini e l'Home Max: il primo
molto piccolo e il secondo decisamente grande e progettato per essere il
migliore dal punto di vista audio. A metà del 2019 la serie Google Home viene
ribattezzata Google Nest.
Oggi sul mercato italiano è possibile acquistare il Nest Audio, il Nest Mini e
il Nest Hub (versione con display). Il portafoglio di prodotti Google in realtà
è molto più ambio: a seguito di alcune acquisizioni importanti, Google
dispone di accessori come telecamere, campanelli e altri dispositivi per la
casa controllabili attraverso l'Assistente Google presente sugli smartphone
Android e sugli smart speaker Google Nest. L'Assistente Google è uno dei
più evoluti, anche grazie all'enorme quantità di dati e all'enorme potenza di
calcolo a disposizione di una delle più potenti aziende nel settore digitale.

PC Professionale | Febbraio 2022 71

 INTERNET
Di Pasquale Bruno

SENZA
VINCOLI
Chi non è raggiunto dalla fibra ottica o da una linea Adsl,
oppure non vuole legarsi a un provider con contratti
pluriennali, può optare per una connessione a Internet
via rete cellulare. Servono un router con slot per Sim card
e un piano dati adeguato. Scopriamo come fare.

72 PC Professionale | Febbraio 2022

PC Professionale | Febbraio 2022 73
GUIDA INTERNET

CI POSSONO ESSERE TANTI CASI IN CUI NON È CONVENIENTE O NON È

POSSIBILE DOTARSI DI UNA LINEA FISSA (FIBRA OTTICA O ADSL) PER NAVI-
GARE SU INTERNET, CHE PRESUPPONE UN CONTRATTO CON UN OPERATORE DI
UNA DURATA MINIMA E UN CANONE FISSO DA PAGARE OGNI MESE. È IL CASO
PER ESEMPIO DI UNA SECONDA ABITAZIONE, DI UNA CASA PER LE VACANZE, DI
UN UFFICIO IN CO-WORKING, DI UN APPARTAMENTO IN AFFITTO E IN GENERE
DI QUALSIASI SISTEMAZIONE TEMPORANEA PER VIVERE, STUDIARE O LAVO-
RARE. CONSIDERIAMO ANCHE CHI CAMBIA OPERATORE O STA ASPETTANDO
L’ALLACCIO DELLA FIBRA E NEL FRATTEMPO NON VUOLE RIMANERE SENZA
CONNESSIONE. ALTRO SCENARIO È QUELLO DELLE ZONE NON RAGGIUNTE DA
NESSUN TIPO DI CONNETTIVITÀ CABLATA, CHE IN ITALIA SONO ANCORA TANTE.

I
n tutti questi casi si può
optare per una connes-
sione a Internet via rete
cellulare 4G o 5G. Gra-
zie al continuo calo del-
le tariffe, all’aumento
della copertura e all’e-
liminazione di molti vincoli
contrattuali, oggi è una scelta
da prendere in considerazione
come soluzione a livello resi-
denziale, non solo per la con-
nessione a Internet sul proprio
smartphone.
Ci sono comunque alcuni
aspetti di cui tener conto, pri-
ma di andare avanti. Il cavo è
sempre la soluzione da pre-
ferire (quando è disponibile,
ovviamente) per una connetti-
vità stanziale, garantisce bassa
latenza e alta velocità, anche
oltre il gigabit al secondo per
i contratti Ftth (Fiber To The
Home, fibra fino a casa). Una
connessione via rete cellulare
è sicuramente molto versatile,
ma mediamente offre velocità
inferiori rispetto a quelle di
una buona linea fissa. Inoltre
l’affidabilità è molto minore e Questi due risultati ottenuti con la rete 4G di Wind e un router Fritz!Box
soffre di un’estrema variabilità 6850 danno un’idea della velocità reale ottenibile e anche della variabilità
dei risultati a seconda della dovuta all’affollamento della cella. Nel caso migliore si arriva a 100 Mbps,
zona in cui ci si trova, non so- in un orario di punta si può scendere alla metà.

74 PC Professionale | Febbraio 2022

 INTERNET GUIDA

Con un router di fascia alta si potranno avere a disposizione funzionalità molto

evolute, tipiche dei prodotti business, nonché prestazioni lato Wi-Fi molto
superiori rispetto a qualsiasi altra soluzione come i classici hotspot portatili.

lo in termini di copertura del Tenete presente che tale router

segnale, ma anche di presta-
zioni dovute all’affollamento
della cella.
Fatta questa importante pre-
messa, per quanto riguarda i
costi mensili si può risparmiare
parecchio rispetto a una linea
fissa. Queste ultime hanno un
canone variabile tra i 25 e i 30
euro al mese; un piano dati da
100 GB al mese può costare 10
euro e anche meno. Va poi ag-
giunto il costo di un router con
slot per Sim card: i modelli ba-
se costano intorno ai 100 euro.
può essere riciclato in futuro
per un’eventuale linea fissa,
ammortizzando così i costi.
Sul piano della convenienza va
fatta un’attenta analisi costi/
benefici: non ha molto senso
comprare un router da 300 euro
e una Sim con giga illimitati da
20 euro al mese se c’è la pos-
sibilità di dotarsi di una linea
fissa a un prezzo paragonabi-
le spalmato in un biennio di
durata minima contrattuale. Il
discorso regge solo nel caso in
cui non è disponibile nessun’al-
I router adatti ai nostri scopi hanno uno slot
per Sim card direttamente integrato; offrono
poi diverse porte Ethernet per i client cablati
e le classiche funzioni di un router evoluto.
tra alternativa per collegarsi a
Internet.
Per esempio, controllate se sie-
te coperti dalla tecnologia Fwa
(Fixed Wireless Access). È una tec-
nologia mista fibra/radio, con
una connessione broadband

Perché hotspot e chiavette Usb non sono una soluzione

O
ltre a un router dedicato, esistono altre soluzioni per la connessione a Internet
via rete cellulare, ma nessuna è in grado di offrire la medesima affidabilità,
copertura e velocità a una rete locale, anche piccola. La modalità hotspot
di cui sono dotati gli smartphone è certamente la più utilizzata: permette di
condividere la connessione 4G/5G con dispositivi vicini. Il pregio è il costo basso
della soluzione, ma c’è da tenere in conto che l’apparato Wi-Fi di uno smartphone
ha prestazioni molto limitate, in termini di raggio d’azione, capacità di sostenere più
client e velocità. È un’opzione che va bene per uno-due client, in casi di emergenza,
non certo per creare un’infrastruttura per la casa a tempo indeterminato.
Stesso discorso per le chiavette Usb 4G, da collegare direttamente ai router
predisposti. In questo caso c’è anche il collo di bottiglia della porta Usb, quasi
sempre in standard 2.0, oltre agli stessi limiti di uno smartphone.
I piccoli modem/router a batteria (le cosiddette “saponette”) sono anch’essi poco
performanti in termini di apparato radio Wi-Fi, a meno di volersi rivolgere a prodotti
di fascia alta che però costano quanto un normale router 4G. Il vantaggio economico
scompare e non si hanno le stesse funzionalità, come le porte Ethernet integrate.

PC Professionale | Febbraio 2022 75

GUIDA INTERNET

che arriva fino a un’antenna e 4G. Chi non vuole seguire la

da lì via radio raggiunge l’abi-
tazione, ma può anche essere
implementata dall’operatore
direttamente su rete cellulare
Il piano dati dovrebbe prevedere almeno 100 GB al mese. L’offerta attuale di Iliad è
molto conveniente: a 10 euro al mese offre 120 GB ed è utilizzabile anche sulla rete
5G. Va poi messo in conto il costo della Sim card una tantum, pari a 10 euro.
strada del fai-da-te e preferi-
sce avere più garanzie di buon
funzionamento del tutto può
seguire questa strada.
La scelta del router
In genere il primo passo è
dotarsi di un apparato che
permetta la connettività via
rete cellulare e la distribui-
sca alla rete locale, via Wi-
Fi o cavo Ethernet. Per una
abitazione o un piccolo uf-
ficio è la scelta raccomanda-
ta, l’unica che può garantire
delle prestazioni adeguate a
più client (Pc, smartphone,
tablet, ma anche videocame-
re, dispositivi smart home,
console e Tv via Ip). Alcu-
ni operatori forniscono un
router compreso nell’offerta,
ma i costi possono crescere
non poco rispetto ai 10 euro
al mese prima menzionati.
Analizziamo dunque per
prima cosa i modelli dispo-
nibili sul mercato (come mi-
nimo Wi-Fi 5, non buttate i
soldi in tecnologie obsolete)
e i relativi costi, affrontando
poi la questione delle tariffe
telefoniche.

5G: una soluzione

ancora molto costosa AVM Fritz!Box 6850 5G

S e volete provare l’ebbrezza di una connessione 5G per la rete

di casa, è bene sapere che la situazione non è molto rosea.
C’è innanzitutto un problema di copertura, ancora molto
frammentata e poco costante. Anche in una grande città come
Milano, all’interno di una zona coperta, basta spostarsi di pochi metri
per perdere il segnale 5G e ritornare al classico 4G. Le velocità di
navigazione ottenibili sono altresì molto variabili, a seconda della
posizione o dell’affollamento della cella a cui si è collegati; a volte si
possono sperimentare velocità vicine al gigabit al secondo, altre volte
le prestazioni scendono a livello delle reti di precedente generazione.
Un secondo aspetto di cui tener conto è che i router 5G disponibili in
commercio sono pochi e molto costosi. Mettete in conto una spesa di Zyxel NR1701
almeno 400-500 euro per un prodotto consumer. Altri prodotti sono
poi destinati all’utilizzo professionale ed è difficile ottenere assistenza
da parte di un utente finale, in caso di problemi. Trovarli non è difficile,
su Amazon ce ne sono diversi; in questi casi raccomandiamo finché
possibile di acquistare prodotti venduti direttamente da Amazon per
poter usufruire del diritto di recesso garantito e per avere un canale
diretto a cui rivolgersi in caso di necessità.

76 PC Professionale | Febbraio 2022

 INTERNET GUIDA

Linea Fwa ricaricabile, una soluzione alternativa

P
er chi vuole evitare il fai-da-te esistono le
offerte ricaricabili Fwa (Fixed Wireless Access)
che prevedono comunque un contratto con un
operatore, ma consentono di pagare solo per
determinati periodi di tempo, che possono essere giorni,
settimane o mesi. Una soluzione Fwa può essere basata
su rete cellulare oppure su tecnologia radio proprietaria;
la seconda opzione, utilizzata da Eolo e Linkem, può
garantire una maggiore costanza di prestazioni a patto di
essere raggiunti dal segnale. Una verifica della copertura è
essenziale in ogni caso, prima di sottoscrivere un contratto.
Le offerte prevedono un costo iniziale di 99 euro, che
comprende anche il modem e l’installazione; in tale cifra
può essere compresa o meno una quota di traffico.

LE OFFERTE FWA RICARICABILI

NOME VELOCITÀ COSTO UNA TRAFFICO RICARICHE
(MBPS) TANTUM (€) INCLUSO (€)
Eolo Quando vuoi 30 99 no 6,90 / 2gg - 9,90 / 7gg - 19,80 / 14gg - 99 / 90gg
Linkem Senza limiti ricaricabile 100 99 3 mesi 27 / 30gg - 78 / 90gg - 240 / 360gg
TIM Fwa ricaricabile 40 99 3 mesi 27,9 / 30gg - 78,9 / 90gg - 240 / 360gg
Tiscali Ultrainternet Wireless Ricaricabile 100 99 24 sett. 10 / 7gg - 30 / 30gg - 80 / 90gg

Huawei 5G
Il router AVM Fritz!Box 6850 5G è uno degli ultimi ad arrivare in Italia e può Cpe Pro 2
godere del supporto e dell’assistenza garantiti dalla casa madre anche agli
utenti privati. Costa 569 euro e offre un’alta compatibilità dato che funziona
con reti 5G Sa (Stand alone) e Nsa (Non stand alone), 4G Lte-Advanced Pro o
inferiori e persino 3G. Supporta la tecnologia mesh e offre un apparato radio
Wi-Fi 5 (802.11ac da 866+400 Mbps) È dotato delle varie funzionalità AVM come il
centralino VoIP o il supporto Dect. Ha lo slot Sim card integrato ma non una porta
Wan per le connessioni broadband cablate.
Huawei 5G Cpe Pro 2 è disponibile su Amazon a 589 euro ed è usato anche
da alcuni provider per i contratti Fwa. Grazie alla carrier aggregation arriva a
velocità in downlink fino a 3,6 Gbps (molto teorici), è compatibile con reti 5G Sa/
Nsa con supporto a 11 bande, ha un veloce apparato Wi-Fi 6 ed è retrocompatibile
con le reti 4G.
Zyxel offre anche una soluzione per esterno, NR1701, dotata di sei antenne da 10
dBi e di un’unica porta Ethernet. Può funzionare come router o bridge e costa 650
euro circa su Amazon. Lo Zyxel NR5101 invece è una classica soluzione indoor
adatta dalle reti 3G alle 5G Nsa, ha un apparato Wi-Fi 6 AX1800 e supporto VoLte
(Voice Over Lte). Su Amazon si trova a 620 euro.
Per spendere qualcosa in meno ci si deve rivolgere ai più semplici hotspot come
il D-Link DWR-2101 (423 euro) ma si tratta di costi comunque sostenuti e di un Zyxel
tipo di dispositivo che introduce diversi limiti. NR5101

PC Professionale | Febbraio 2022 77

GUIDA INTERNET
Asus
4G-AX56
249
euro
L’AX56 è un router di fascia alta che
ha un prezzo sostenuto, ma anche
funzionalità molto interessanti. Per
esempio, è dotato della tecnologia
dual wan che permette di configu-
rare una connessione aggiuntiva
via cavo Ethernet (fibra ottica, xDsl
e quant’altro) oltre a quella su rete
cellulare tramite Sim card. Le due
linee broadband possono essere confi-
gurate in modalità fail over: solo una
delle due connessioni resta attiva,
mentre la seconda subentra se quella
principale dovesse cadere. L’apparato
Wi-Fi 6 è di tipo AX1800 Mimo 2x2;
ci sono due antenne esterne orienta-
bili, mentre l’apparato radio Lte Cat
6 ne conta una interna e una esterna.
Non c’è il supporto alla tecnologia
mesh di Asus né alla banda radio
a 160 MHz, presente invece la suite
AiProtection per la protezione contro
virus e malware.
CARATTERISTICHE
Velocità 4G 300/50 Mbps
Slot Nano Sim
Standard Wi-Fi 802.11ax
Velocità su 5 GHz 1.200 Mbps
Velocità su 2,4 GHz 574 Mbps
Porte Lan 4 Porte Lan
Porta Wan 1 Porta Wan
www.asus.it
78 PC Professionale | Febbraio 2022
Asus 299
4G-AC86U euro
Questo modello è il non plus ultra
per quanto riguarda la velocità otte-
nibile su rete cellulare 4G, dato che
ha un apparato radio Cat 12 da 600
Mbps in downlink, basato sul noto e
pregiato chipset Qualcomm Snapdra-
gon X12. L’apparato Wi-Fi si limita
allo standard 802.11ac, con prestazio-
ni comunque elevate, in particolare
sulla rete a 2.4 GHz. Su un prodotto
del genere, con questo prezzo, sareb-
be comunque molto meglio avere a
disposizione la tecnologia Wi-Fi 6.
Presente anche in questo caso la mo-
dalità dual Wan e funzionalità analo-
ghe al modello AX56; sempre assente
il supporto alle reti mesh. Delle tre
grosse antenne esterne orientabili,
due sono dedicate alla connessione
cellulare e una all’apparato Wi-Fi,
che sfrutta altre tre antenne interne
in modo da ottenere una configura-
zione Mimo 4x4.
CARATTERISTICHE
Velocità 4G 600/150 Mbps
Slot Nano Sim
Standard Wi-Fi 802.11ac
Velocità su 5 GHz 1.733 Mbps
Velocità su 2,4 GHz 800 Mbps
4 Porte Lan
1 Porta Wan
www.asus.it
Avm 195
Fritz!Box 6850 LTE euro
Il router 4G dell’azienda tedesca è sul
mercato da qualche anno durante i
quali ha saputo mostrare la propria
affidabilità. Può giovare di tutte le
caratteristiche comuni ai Fritz!Box
come il supporto alle reti mesh, il
centralino telefonico integrato, il
supporto VoIP con presa analogica,
la tecnologia Dect. Non ha una por-
ta Wan per una linea via cavo; non
si può dunque utilizzare una linea
fissa Adsl o in fibra, né collegare via
Ethernet un altro apparato in casca-
ta che faccia da bridge. È un router
4G “puro” in standard Cat 4, quindi
con una velocità in downlink di 150
Mbps. L’apparato Wi-Fi è di fascia
media, simile a quello del Fritzbox
7530, e non offre velocità al verti-
ce. Il punto di forza va visto nella
piattaforma FritzOS, con i costanti
aggiornamenti che rendono questo
prodotto stabile e sicuro.
CARATTERISTICHE
Velocità 4G 150/50 Mbps
Slot Mini Sim
Standard Wi-Fi 802.11ac
Velocità su 5 GHz 866 Mbps
Velocità su 2,4 GHz 400 Mbps
4
No
https://it.avm.de

Avm
Fritz!Box 6890 LTE
419
euro
Il 6890 è molto più evoluto del 6850
ma ha anche un prezzo ben supe-
riore. L’apparato 4G è di tipo Cat 5
con velocità massima in downlink
di 300 Mbps, e soprattutto dispone
della connettività a banda larga più
completa che si possa desiderare.
Integra infatti anche un modem xD-
sl per le connessioni su doppino in
rame nonché una porta Gigabit Wan
adatta a qualcosa di più performan-
te come la fibra ottica. È un appa-
rato davvero universale, in grado
di connettersi a qualunque sistema
broadband (5G escluso). L’apparato
Wi-Fi, in standard 802.11ac e confi-
gurazione Mimo 4x4, è più veloce e
ha una portata superiore; c’è sempre
il supporto alle reti mesh e tutte le
altre funzioni tipiche dei Fritz!Box
come il centralino Voip, la presa per
telefono analogico, la tecnologia Dect
e persino quella Isdn.
CARATTERISTICHE
Velocità 4G 300/75 Mbps
Slot Mini Sim
Standard Wi-Fi 802.11ac
Velocità su 5 GHz 1.733 Mbps
Velocità su 2,4 GHz 800 Mbps
Porte Lan 4 Porte Lan
Porta Wan 1 + xDsl
https://it.avm.de
D-Link 125
DWR-953V2 euro
Questo modello di D-Link è offerto
a un prezzo ragionevole e ha tutte
le funzionalità di base di un router
moderno. Lato 4G può contare su un
modem Cat 4 (150 Mbps in downlink),
mentre l’apparato Wi-Fi è in standard
AC1200. C’è una porta Wan per un’e-
ventuale connessione broadband via
cavo, che altrimenti può essere confi-
gurata come porta Lan da aggiungere
alle tre porte dedicate. Le tre antenne
esterne sono tutte dedicate al modem
4G; altre due interne sono per l’ap-
parato Wi-Fi. A parte quelle tipiche
dei router D-Link, non ci sono altre
funzioni particolari. Quindi niente
tecnologia mesh, supporto alla tele-
fonia VoIP o parental control intelli-
gente. C’è la modalità dual Wan, che
consente di sfruttare la Sim 4G come
connessione di backup se la linea
broadband via cavo dovesse smette-
re di funzionare.
CARATTERISTICHE
Velocità 4G 150/50 Mbps
Slot Mini Sim
Standard Wi-Fi 802.11ac
Velocità su 5 GHz 866 Mbps
Velocità su 2,4 GHz 300 Mbps
4 Porte Lan
Porta Wan 1 Porta Wan
https://eu.dlink.com
INTERNET GUIDA
Netgear 329
Nighthawk LAX20 euro
Ecco un altro prodotto di fascia alta
che racchiude il meglio della tecno-
logia attuale. L’apparato radio Wi-
Fi 6 è di tipo AX1800 con quattro
antenne interne in configurazione
Mimo 4x4. C’è inoltre il supporto alla
banda aggiuntiva a 160 MHz, alla
tecnologia Ofdma e alla modulazio-
ne Qam-1.024. Lato broadband può
contare su un modem 4G Cat 6 da 300
Mbps in downlink, affiancato da una
tradizionale porta Gigabit Wan per
eventuali connessioni via cavo. Da se-
gnalare il processore particolarmen-
te potente, un quad core a 1,4 GHz,
che dovrebbe aiutare in presenza di
molti client con molte connessioni
aperte; insieme ai modelli di Asus
è un router consigliabile per il ga-
ming. C’è una porta Usb, purtroppo
in standard 2.0, per il collegamento di
memorie esterne o di una stampante
da condividere in rete.
CARATTERISTICHE
Velocità 4G 300/50 Mbps
Slot Nano Sim
Standard Wi-Fi 802.11ax
Velocità su 5 GHz 1.200 Mbps
Velocità su 2,4 GHz 600 Mbps
4
1
www.netgear.com
PC Professionale | Febbraio 2022 79
GUIDA INTERNET
TP-Link
Archer MR200
82
euro
Questo router 4G di TP-Link è uno
dei modelli più economici in assoluto
e non ha punti critici importanti, a
parte la presenza di porte Lan in stan-
dard Fast Ethernet anziché Gigabit.
Questo vuol dire che le connessioni
via cavo per i client sono limitate a
100 megabit al secondo. Se questo è
un limite importante potete rivolger-
vi al modello MR600. Il modem 4G
Cat 4 ha due antenne esterne orien-
tabili e rimovibili, l’apparato Wi-Fi
ha una velocità massima su rete a 5
GHz di 433 megabit al secondo. Non
manca la porta Wan per le connessio-
ni a banda larga cablate e c’è persino
il supporto alla tecnologia mesh di
TP-Link, denominata OneMesh. Se
non prevedete di raggiungere velo-
cità oltre i 100 megabit al secondo su
Wan e Lan, questa potrebbe essere
una soluzione molto economica ma
funzionale.
CARATTERISTICHE
Velocità 4G 150/50 Mbps
Slot Micro Sim
Standard Wi-Fi 802.11ac
Velocità su 5 GHz 433 Mbps
Velocità su 2,4 GHz 300 Mbps
Porte Lan 4 Porte Lan
Porta Wan 1 Porta Wan
www.tp-link.com
80 PC Professionale | Febbraio 2022
TP-Link 122
Archer MR600 euro
L’Archer MR600 costa di più rispet-
to all’MR200, ma è decisamente più
completo e il prezzo rimane comun-
que molto competitivo. Innanzitutto
le porte per la rete locale sono ora in
standard Gigabit Ethernet; l’apparato
radio 4G è di tipo Cat 6, con velocità
in downlink raddoppiata (300 anzi-
ché 150 Mbps). Anche la rete Wi-Fi
ha prestazioni superiori, è sempre di
tipo 802.11ac ma la velocità sui 5 GHz
raggiunge gli 866 megabit al secondo.
Anche la porta dedicata alle connes-
sioni Wan cablate diventa di classe
Gigabit e può essere configurata in
modalità fail-over. Sempre presente
il supporto alle reti mesh secondo lo
standard OneMesh di TP-Link. Se-
gnaliamo che esiste anche il modello
intermedio MR400, ma è dotato di
porte di rete Fast Ethernet e resta me-
no appetibile rispetto all’MR200 che
costa meno.
CARATTERISTICHE
Velocità 4G 300/50Mbps
Slot Micro Sim
Standard Wi-Fi 802.11ac
Velocità su 5 GHz 866 Mbps
Velocità su 2,4 GHz 300 Mbps
4 Porte Lan
1 Porta Wan
www.tp-link.com
Huawei 139
B535 euro
Ecco uno dei router 4G più utilizzati
dai provider per i contratti Fwa, ma
è anche diffuso tra chi preferisce il
fai-da-te; ha una comunità di utenti
molto attiva, tanto che esistono dei
tutorial su come attivare la carrier
aggregation, modificare a mano le
bande da agganciare o installare
delle antenne esterne per miglio-
rare la ricezione del segnale radio
4G (sul retro ci sono due connettori
standard Sma per lo scopo). Il B535
è un router Cat 7 da 300 Mbps in
downlink con apparato radio Wi-Fi
5 di tipo Mimo 2x2. Ha quattro porte
Gigabit Ethernet di cui una confi-
gurabile come porta Wan per una
connessione a banda larga cablata.
Le antenne sono tutte interne; quat-
tro per la rete Wi-Fi, due per quella
4G, oltre ai due connettori sul retro
prima citati. Il costo è piuttosto bas-
so per quello che offre.
CARATTERISTICHE
Velocità 4G 300/100 Mbps
Slot Micro Sim
Standard Wi-Fi 802.11ac
Velocità su 5 GHz 866 Mbps
Velocità su 2,4 GHz 300 Mbps
4
1
https://consumer.huawei.com

Tenda
4G09
89
euro
La proposta dell’azienda cinese si
presenta con un prezzo molto bas-
so e non ha mancanze particolari
(si può imputare qualcosa all’inter-
faccia utente, molto vecchio stile).
Anzi, il modem 4G è di tipo Cat 6 ed
è capace di 300 Mbps in downlink.
La rete Wi-Fi 5 è in standard AC1200
e conta due antenne interne; le due
antenne esterne sono per la rete cel-
lulare. Da notare che queste sono
rimovibili e volendo possono essere
sostituite con qualcosa di più perfor-
mante. Le porte Ethernet sono sol-
tanto due, di cui una configurabile
come porta Wan; perlomeno sono
tutte in standard Gigabit. Chi utiliz-
za molti client cablati dovrà dotarsi
di uno switch Ethernet. Tenda ha
molti altri apparati 4G a catalogo, la
maggior parte con l’obsoleto Wi-Fi
4 (802.11n) ma alcuni hanno il sup-
porto VoLte per la fonia.
CARATTERISTICHE
Velocità 4G 300/50 Mbps
Slot Mini Sim
Standard Wi-Fi 802.11ac
Velocità su 5 GHz 866 Mbps
Velocità su 2,4 GHz 300 Mbps
Porte Lan 2 Porte Lan
Porta Wan 1 Porta Wan
www.tendacn.com
Zyxel 149
LTE3301 Plus euro
Come la maggior parte dei prodotti
Zyxel, anche questo router nasce per
il segmento business ma può essere
comunque acquistato facilmente su
Amazon. Ha il vantaggio di essere al-
tamente configurabile, con numerose
opzioni che faranno sentire a proprio
agio gli utenti più smanettoni. Le due
antenne sono rimovibili e servono alla
connessione 4G (Cat 6), quelle per la
rete Wi-Fi (AC1200) sono interne. Sul
retro si trovano le canoniche quat-
tro porte Gigabit Ethernet, una delle
quali può essere configurata come
porta Wan. Ci sono diverse funzio-
nalità tipiche del mondo aziendale,
come il firewall con regole manuali,
la gestione remota o il supporto alla
Dmz (De-Militarized Zone). La por-
ta Wan può essere configurata per il
fallback automatico sulla connessione
4G. In definitiva un prodotto solido
che costa il giusto.
CARATTERISTICHE
Velocità 4G 300/50 Mbps
Slot Micro Sim
Standard Wi-Fi 802.11ac
Velocità su 5 GHz 866 Mbps
Velocità su 2,4 GHz 300 Mbps
4 Porte Lan
1 Porta Wan
www.zyxel.com
INTERNET GUIDA
Zyxel 199
LTE5388 euro
Questo modello si pone su un gra-
dino superiore rispetto al preceden-
te e offre diverse funzioni in più, a
un prezzo ovviamente superiore.
L’apparato radio 4G diventa Cat 12
con supporto alla carrier aggrega-
tion su tre bande, per una velocità
massima in downlink di 600 megabit
al secondo. Da notare che esistono
due connettori Sma per l’aggiunta
di antenne 4G esterne. Compare il
supporto alla fonia VoIp e VoLte, con
un connettore RJ-11 per apparecchi
telefonici analogici. Il modulo Wi-Fi
è sempre in standard 802.11ac ma la
velocità sulla rete a 5 GHz è superio-
re, arrivando fino a 1.733 Mbps. Le
porte di rete però scendono a due,
in standard Gigabit Ethernet. Una
di esse può essere configurata come
porta Wan; resta il fatto che chi ha
molti client cablati dovrà dotarsi di
uno switch esterno.
CARATTERISTICHE
Velocità 4G 600/100 Mbps
Slot Micro Sim
Standard Wi-Fi 802.11ac
Velocità su 5 GHz 1.733 Mbps
Velocità su 2,4 GHz 300 Mbps
2
1
www.zyxel.com
PC Professionale | Febbraio 2022 81
GUIDA INTERNET

Le offerte per navigare su rete 4G e 5G

Dopo aver scelto il modem/router è necessario un piano tariffario dati. Oggi i prezzi partono da 6 euro
al mese per 50 gigabyte, ma è meglio fin da subito pensare a una soluzione che offra almeno 100 GB.

P
er i nostri scopi abbiamo più gigabyte se si proviene da gabit al secondo). Fate atten-
posto un tetto massimo altri operatori e se si effettua zione a questo particolare, che
di 15 euro al mese, circa la portabilità del numero. Ve- comunque potrebbe essere di
la metà rispetto al costo rificate sul portale se esistono secondaria importanza se state
di una linea fissa a banda lar- delle offerte in tal senso. Quasi cercando di spendere il meno
ga. Con una cifra del genere tutti i piani tariffari prevedono possibile. 30 Mbps resta una
sono disponibili anche piani su anche minuti illimitati; un plus velocità ancora accettabile a
rete 5G; in tal caso le più con- in più che può essere utile se si meno di esigenze particolari
venienti sono Iliad e Fastweb, vuole utilizzare la Sim card su e possono andar bene per la
che a meno di 10 euro offrono un telefono quando non serve didattica o il lavoro da casa in
90 o 120 GB di traffico dati su per la connessione fissa a casa. situazioni di emergenza.
rete di quinta generazione. Fate attenzione agli eventua- Infine un particolare: sarebbe
È meglio prendere in conside- li costi di attivazione, spesso meglio disattivare la richiesta
razione fin da subito un pia- sono scontati o eliminati del del codice Pin prima di inse-
no con 100 GB al mese. Se si tutto se si fa tutta la procedura rire la Sim nel router. Alcuni
utilizzano più dispositivi, non online. L’emissione della Sim modelli non riescono a gestire
sono così tanti come potrebbe card costa in genere 10 euro, il Pin con il risultato che non si
sembrare a prima vista. Se pre- ma anche qui ci sono diver- riesce a stabilire la connessione
vedete di utilizzare la Tv via se eccezioni. Alcuni operatori alla rete. In tal caso, inserite
streaming, il rischio di esaurire virtuali come Ho., Kena Mo- temporaneamente la scheda
i gigabyte a disposizione pri- bile o Very Mobile pongono Sim in uno smartphone e di-
ma della fine del mese è molto un tetto alla massima velocità sattivate la richiesta del Pin dal
concreto. È proprio la Tv via in download (di solito 30 me- menu delle impostazioni. •
IP il servizio più avido di ri-
sorse, non tanto per la velocità
(Netflix raccomanda 25 Mbps
per un flusso 4K) quanto per
la mole di dati trasferiti. 50 GB
al mese possono andar bene
per un utilizzo non continua-
tivo, ma non sono adatti per
un utilizzo permanente come
connessione primaria per tutta
la casa.
Le offerte che trovate in tabel-
la sono per gli utenti privati,
con attivazione di un nuovo
numero, e non prevedono una
durata minima del contratto
(salvo specificato diversamen-
te). In ogni momento si può
disattivare la scheda o passare
a un altro provider. In alcuni
casi viene offerto uno sconto o

82 PC Professionale | Febbraio 2022

 INTERNET GUIDA

LE OFFERTE MOBILE PER NUOVI CLIENTI CON ALMENO 50 GB, SOTTO I 15 EURO
OPERATORE TARIFFA VELOCITÀ DATI COSTO ATTIVAZIONE TRAFFICO MINUTI
(GIGABYTE) MENSILE + COSTO SIM DATI EXTRA VOCE
(EURO) (EURO) SOGLIA

CoopVoce Evo 100 4G 100 8,90 9,99 bloccato illimitati

Fastweb Fastweb Mobile 5G / 4G 90 7,95 gratis 6 euro / 1 GB illimitati

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Wind Tre Di Più Lite 5G 5G / 4G 50 12,99 49,99 * 99 cent / 1 GB illimitati

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Wind Tre Cube Full *** 4G 100 12,99 49,99 * 99 cent / 1 GB ✖

Note: * gratis se con contratto di 2 anni ** i giga non utilizzati si possono usare il mese successivo *** modem 4G incluso

Dati aggiornati al 10/01/2021. Consultare sempre il portale dell’operatore per eventuali variazioni. No= ✖

PC Professionale | Febbraio 2022 83

IL PACKAGE
Di Dario Orlandi

MANAGER
PER WINDOWS
Microsoft ha finalmente reso disponibile anche per Windows un package
manager “ufficiale”, capace di consolidare, semplificare e in gran parte
automatizzare l’installazione e l’aggiornamento di moltissimi software.
Scopriamo come funziona e come utilizzarlo nel modo più efficace.

84 PC Professionale | Febbraio 2022

PC Professionale | Febbraio 2022 85
PROVE SOFTWARE

L’ASSENZA DI UN SISTEMA DI INSTALLAZIONE E AGGIORNAMENTO AUTO-

MATICO DEI SOFTWARE È UN TALLONE D’ACHILLE STORICO PER IL SISTEMA
OPERATIVO MICROSOFT, CHE ERA RIMASTO ORMAI PRESSOCHÉ L’UNICO OS DI
GRANDE DIFFUSIONE A NON INTEGRARE UNO STRUMENTO CENTRALIZZATO
PER LA GESTIONE DELLE INSTALLAZIONI. COME SPESSO ACCADE, SPECIAL-
MENTE NELL’ECOSISTEMA WINDOWS, IL VUOTO È STATO COLMATO DA PRO-
GETTI E SVILUPPATORI INDIPENDENTI, MA POCO MENO DI DUE ANNI OR SONO
MICROSOFT HA ANNUNCIATO IL NUOVO WINDOWS PACKAGE MANAGER, UN
PROGETTO PIUTTOSTO AMBIZIOSO CHE SI PROPONE DI RIMEDIARE A QUESTA
LACUNA. DOPO UN ANNO E MEZZO DI GESTAZIONE, IL PROGETTO HA RAG-
GIUNTO FINALMENTE LA PRIMA RELEASE STABILE ED È PRONTO PER ESSERE
UTILIZZATO NEI CONTESTI PROFESSIONALI COSÌ COME IN QUELLI CASALINGHI.

W
indows Package software che è stata acquistata progetto rimangono comun-
Manager è entrato da Microsoft nel 2018) e il suo que saldamente nelle mani
ufficialmente nei codice è interamente disponi- di Microsoft, che pare avere
radar degli utenti bile con licenza open source. una visione piuttosto chiara
e degli sviluppa- Gli sviluppatori incentivano sull’evoluzione del software.
tori Windows nel i contributi di programmato- La gestione dell’installazione
maggio del 2020, ri terzi, così come i suggeri- dei software di terze parti è un
quando il progetto è stato menti su nuove funzioni da difetto storico di Windows, e
annunciato per la prima vol- parte degli utenti; le redini del Microsoft è stata molto lenta
ta nel corso della conferenza
Microsoft Build, l’appunta-
mento annuale che l’azienda
di Redmond dedica agli svi-
luppatori. Come si è scoperto
qualche tempo dopo, in realtà
il progetto era in cantiere dalla
metà dell’anno precedente,
ma al momento dell’annun-
cio lo sviluppo era ancora
agli inizi: la prima versione
definitiva (1.0) è stata infatti
rilasciata soltanto nel maggio
dello scorso anno, dopo una
lunga fase di anteprima. Al
contrario della maggior parte
dei software Microsoft, lo svi-
luppo del Windows Package
Manager avviene quasi com-
pletamente alla luce del sole:
il progetto è infatti ospitato su Salvo imprevisti, Windows Update gestisce l’aggiornamento del sistema
GitHub (una notissima piatta- operativo in modo semplice e automatico, ma non si occupa (e preoccupa)
forma di gestione dei progetti del software applicativo (in particolare quello di terze parti).

86 PC Professionale | Febbraio 2022


a tentare di rimediare al pro-
blema; in ambiente Linux i
package manager sono com-
ponenti essenziali di tutte le
distribuzioni ormai da decen-
ni, e anche macOS ha risolto
il problema (affrontandolo
da un’altra angolazione) con
l’introduzione dell’App Store.
In passato, la strategia di Mi-
crosoft per la distribuzione
e l’aggiornamento delle ap-
plicazioni sembrava passare
(e in parte lo sembra ancora)
dall’evoluzione dell’App Store,
ma questa piattaforma stenta
ancor oggi a prendere piede
a causa di una grave serie di
errori strategici che ne ha ri-
tardato o impedito il succes-
so, al punto che ormai diversi
osservatori lo ritengono una
scommessa irrimediabilmente
perduta. Senza ripercorrere an-
cora una volta tutte le tappe del
suo sviluppo, basta ricordare
come in una prima fase fosse-
ro disponibili soltanto le App
Windows Modern/Universal,
e la scarsa qualità dell’offerta
che ha allontanato dalla sua
interfaccia anche gli utenti con
le migliori intenzioni.
Il fallimento di Microsoft non
ha però annullato e neppure
mitigato il bisogno reale di
un sistema centralizzato di
distribuzione dei software:
Le distribuzioni Linux, come Ubuntu, offrono da decenni strumenti
di download e update per il sistema operativo e il software applicativo;
spesso sono accompagnati anche da gradevoli interfacce grafiche.
al contrario, ne ha forse reso
l’assenza ancor più rilevante,
in un’epoca in cui ormai tutti
gli altri OS potevano contare
su soluzioni robuste, complete
e affidabili. Gli utenti di Win-
dows, invece, vanno ancora a
caccia di nuovi software sca-
ricandoli via Internet diretta-
mente dal sito del produtto-
re, o da archivi di terze parti
che rappresentano spesso un
rischio non trascurabile: sen-
za neppure citare i potenziali
pericoli collegati al software
commerciale distribuito ille-
galmente, anche molti archivi
di programmi legali propon-
gono strumenti superflui tra
cui bisogna destreggiarsi con
attenzione, come i download-
er o gli installer che sugge-
riscono anche applicazioni
sponsorizzate.
SOFTWARE PROVE
Il Microsoft Store è dotato di funzioni
di aggiornamento automatico
per i software scaricati e installati;
bisogna verificare nelle impostazioni
che la relativa opzione sia attivata.
Reinventare
la ruota
Se individuare, scaricare e in-
stallare il software in ambiente
Windows è più problematico che
altrove, ancor più difficile può
risultare la gestione degli aggior-
namenti; ed è un punto cruciale,
in un’epoca in cui la quasi tota-
lità dei computer è connessa a
Internet e quindi potenzialmente
vittima di attacchi. I software e
le librerie obsolete sono infatti
una preda particolarmente ambi-
ta per la criminalità informatica,
che può sfruttare le falle lasciate
aperte ben oltre il lecito, spesso
da parte di utenti inconsapevoli.
Windows Update, pur con tutti
i suoi difetti, ha in gran parte ri-
solto il problema degli aggiorna-
menti del sistema operativo e dei
componenti predefiniti; la sua so-
lerzia è tale che molti lamentano
l’effettiva impossibilità di evitare
lo scaricamento e l’applicazione
degli update, un problema che
diventa particolarmente odioso
quando emerge qualche nuovo
problema o incompatibilità. Ma
la situazione degli aggiornamenti
dei software applicativi è comple-
tamente opposta, poiché regna la
più completa confusione: la mag-
gior parte dei software e delle app
preinstallate in Windows viene
PC Professionale | Febbraio 2022 87
PROVE SOFTWARE

gestita attraverso il Microsoft

Store, e quindi riceve aggior-
namenti automatici che seguo-
no però un ciclo di rilascio e
applicazione diverso rispetto
a quello di Windows Update.
Per forzare una verifica delle
novità eventualmente dispo-
nibili bisogna infatti aprire lo
Store, fare clic su Raccolta in
basso a sinistra e poi sul pul-
sante Recupera aggiornamenti,
in alto a destra.
È anche opportuno fare clic
sull’icona del proprio account,
in alto a destra accanto alla
casella di ricerca, seleziona-
re la voce Impostazioni app nel
La funzione di recupero degli aggiornamenti consente di verificare
menu a discesa e verificare che
in una sola operazione che tutti i software scaricati attraverso
sia attiva l’opzione Aggiorna le
il Microsoft Store siano aggiornati alla versione più recente. app automaticamente.
Come abbiamo già accennato,
però, soltanto una sparuta mi-
noranza dei software di terze
parti è disponibile attraverso
il Microsoft Store: in tutti gli
altri casi, gli aggiornamenti
automatici sono demanda-
ti alla cura e all’attenzione
dei singoli sviluppatori, che
sono costretti ogni giorno a
reinventare la ruota, imple-
mentando ciascuno per sé le
stesse funzioni di verifica,
scaricamento e applicazione
I browser completano in genere gli aggiornamenti in modo automatico;
degli update. Questa varia-
per forzare la verifica bisogna però raggiungere la finestra delle informazioni. bilità delle implementazioni
si riverbera inevitabilmente
nei dettagli pratici dei siste-
mi di aggiornamento, che co-
stringono gli utenti a scovare
funzioni ogni volta diverse,
attivare gli strumenti di up-
date automatico se presenti
o, ancor peggio, verificare
periodicamente a mano la
presenza di nuove versioni.
Anche l’applicazione degli
aggiornamenti segue le stra-
de più diverse: nei casi più
fortunati il software stesso
individua, scarica e installa i
pacchetti, ma in molti altri si
limita a segnalare l’esistenza
di una nuova release, lascian-
do all’utente il compito di rag-
giungere la pagina Web del
produttore, scaricare l’instal-
L’instant messenger avanzato Ferdi mostra una barra lungo il margine ler della versione più recente
inferiore dell’interfaccia per evidenziare la presenza di una nuova versione, e poi avviarla manualmente.
ma l’utente è chiamato ad applicarla manualmente. Come se tutto ciò non bastas-

88 PC Professionale | Febbraio 2022


Il lettore Pdf gratuito Sumatra verifica
la presenza di nuove versioni quando si
richiama la relativa voce dal menu principale;
un’operazione non proprio immediata.
se, non è disponibile neppure
una procedura standardizzata
per svolgere tutti questi pas­
saggi: ogni software e ogni
sviluppatore propone la sua
ricetta, con strumenti, fun­
zioni e impostazioni diverse.
Quello che abbiamo descritto è
uno scenario disastroso, ma di
certo non è una novità per gli
utenti di Windows, che sono
abituati da sempre a doversi
confrontare con tutti i proble­
mi derivanti dall’assenza di
un sistema centralizzato di ge­
stione del software. È evidente,
però, che le complicazioni in­
trodotte da questa situazione
possono rendere l’applicazio­
ne di eventuali patch di sicu­
rezza molto meno tempestiva
di quanto sia invece necessa­
rio, specialmente da parte de­
gli utenti meno esperti.
Le difficoltà connesse all’in­
stallazione dei software so­
no anche uno dei maggiori
freni alla reinstallazione del
sistema operativo: ormai il
tempo necessario per instal­
lare Windows difficilmente
supera l’ora, e non richiede
quasi nessuna competenza
tecnica. Ma il solo pensiero di
dover recuperare e installare
nuovamente tutte le utility e il
software applicativo è un po­
tente disincentivo a compie­
re l’unica operazione capace
in molti casi di ripristinare il
perfetto funzionamento di un
computer vecchio e abusato.
Le soluzioni
di terze parti
Vista la gravità del problema,
non stupisce che nel corso de­
gli anni siano emerse diverse
possibili soluzioni; a fianco (e
in alcuni casi prima) del Micro­
soft Store, a cui abbiamo già
accennato, sono nati e si sono
evoluti vari progetti, con scopi
e ambizioni diverse. Non si
può, per esempio, trascurare
Ninite, una soluzione sempli­
cissima e per certi versi piut­
tosto limitata, che ha però il
grande pregio di funzionare
molto bene per il compito che
si è prefissata. Basta visitare il
sito https://ninite.com e spunta­
re i software desiderati da un
elenco che comprende qualche
decina di alternative, organiz­
zate in categorie come Browser
Web, Messaggistica, Sicurezza,
Multimedia, Documenti e così
via. All’interno dei vari elenchi
si trovano molti tra i progetti
più interessanti per ogni cate­
Ninite è un servizio semplice ma efficace per scaricare e installare
in una sola operazione una selezione di software di uso comune.
Il suo principale difetto è un elenco di alternative piuttosto limitato.
SOFTWARE PROVE
goria, anche se la scelta rimane
comunque piuttosto limitata.
Una volta completata la pro­
pria selezione basta un clic sul
pulsante Get Your Ninite per
scaricare un file di installazio­
ne personalizzato, capace di
scaricare e installare in un’u­
nica operazione le versioni più
recenti di tutti i software se­
lezionati. L’installer di Ninite
non incapsula i programmi
selezionati; questo da un lato
richiede una connessione at­
tiva a Internet, ma dall’altro
garantisce il download della
versione più recente di tutti i
programmi. Non solo: l’instal­
ler può essere eseguito nuo­
vamente a distanza di tempo
per aggiornare tutti i software
installati in un’unica operazio­
ne. La versione base di Ninite
è gratuita, ma gli sviluppatori
offrono anche un servizio Pro
particolarmente interessante
per chi deve gestire molti com­
puter: un agente rimane attivo
su ogni Pc e può verificare lo
stato di tutte le macchine con­
trollate, applicare diverse poli­
cy di aggiornamento automa­
tico e utilizzare strumenti di
cache per risparmiare banda e
velocizzare l’applicazione de­
gli update. Ninite Pro è offerto
PC Professionale | Febbraio 2022 89
 PROVE SOFTWARE

Alcune suite di sicurezza, come per esempio quella di Kaspersky, Chocolatey è il package manager evoluto più noto in ambiente
integrano uno strumento che segnala la presenza di aggiornamenti Windows; le versioni gratuite hanno però alcune limitazioni
per i software installati e consente di applicarli automaticamente. che sono superate brillantemente da Winget.

in abbonamento a partire da
1 dollaro Usa al mese per Pc.
Alcune software house specia-
lizzate nella sicurezza hanno
sviluppato strumenti e com-
ponenti per verificare la pre-
senza di software obsoleti ed
eventualmente aggiornarli alle
versioni più recenti; in qualche
caso, queste funzioni sono sta-
te integrate direttamente nelle
suite di sicurezza (è il caso,
per esempio, di Kaspersky),
mentre in altri (per esempio
La fine del progetto AppGet e i retroscena delle comunicazioni intercorse tra il suo
autore e Microsoft svela una storia interessante, il cui finale lascia l’amaro in bocca.
Iobit o Avira) sono proposti
come strumenti separati. Tutti
questi software sono però spe-
cializzati nell’individuazione
delle applicazioni obsolete e
non offrono invece funzioni
dedicate all’installazione di
nuovi programmi.
Per lungo tempo, il progetto
che più si avvicinava ai pack-
age manager tipici degli am-
bienti basati su Linux è stato
Chocolatey (https://chocolatey.
org), uno strumento molto ricco
ed evoluto, che è stato oggetto
di un approfondimento pub-
blicato sul numero 331 di PC
Professionale (ottobre 2018) a cui
rimandiamo per tutti i dettagli
sul suo funzionamento. Il prin-
cipale difetto di questa soluzio-
ne, per lo meno nella versione
gratuita, è l’incapacità di gestire
i software installati per via tra-
dizionale, una funzione che è
disponibile esclusivamente per
gli utenti premium. Si tratta di
una scelta legittima da parte
degli sviluppatori, che devo-
no trovare il modo di garantire
la sopravvivenza del progetto
invogliando gli utenti a pas-
sare all’offerta a pagamento,
ma la limitazione è piuttosto
significativa.
Questa panoramica del set-
tore non può che terminare
citando AppGet, un progetto
oggi non più disponibile che
ha però “ispirato profonda-
mente” gli sviluppatori di
WinGet, al punto da causare
qualche controversia con il
suo autore, blandito con mol-
te lusinghe e la promessa di
un’assunzione in Microsoft
mai concretizzata. Una sto-
ria non proprio edificante,
riassunta dal diretto interes-
sato nel post raggiungibile
all’indirizzo https://keivan.io/
the-day-appget-died.

90 PC Professionale | Febbraio 2022

 Il progetto Winget
Microsoft ha finalmente deciso di proporre uno strumento di gestione del software per Windows,
e l’ha realizzato e distribuito utilizzando una strategia in gran parte inedita.

ome abbiamo già accen-

C nato, il progetto Win-

dows Package Manager
(più spesso chiamato
amichevolmente Winget, co-
me il comando da digitare per
accedere alle sue funzioni) è
stato annunciato ufficialmen-
te a maggio 2020, ma allora il
suo stato era ben lontano dalla
completezza. Le prime versio-
ni di anteprima pubblica, in-
fatti, mancavano di moltissime
funzioni necessarie per poterlo
sfruttare in contesti pratici: ba-
sti pensare che in una prima fa-
se si potevano installare nuovi
programmi, ma non era invece
possibile disinstallarli. La pagina principale del progetto Winget su GitHub offre una semplice
Il progetto è ospitato su introduzione al software e alcune istruzioni di base sull’installazione.
GitHub ed è gestito secondo
una logica estremamente aper-
ta, specialmente per le abitu-
dini di una grande software
house come Microsoft: il codi-
ce è interamente disponibile e
l’andamento dello sviluppo è
ben documentato, utilizzan-
do milestone pubbliche e ge-
stendo in maniera trasparente
le richieste e i problemi degli
utenti. Gli sviluppatori stanno
quindi sfruttando a fondo gli
strumenti di interazione e or-
ganizzazione tipici di GitHub,
seguendo l’impostazione e le
consuetudini dei progetti open La documentazione completa di Winget è disponibile sul sito Microsoft;
source gestiti dalle community. ogni funzione e opzione è descritta in maniera esaustiva, ma la quantità
La pagina principale è accessi- di informazioni potrebbe scoraggiare i meno esperti.

PC Professionale | Febbraio 2022 91

PROVE SOFTWARE
La pagina delle release di Winget su GitHub consente di documentarsi
sulle novità introdotte nelle versioni più recenti di questo strumento,
sia per il canale stabile sia per le build di anteprima.
Lo sviluppo di Winget procede seguendo il paradigma delle milestone, che
ricalcano in maniera piuttosto semplice le versioni successive del software.
bile all’indirizzo https://github.
com/microsoft/winget-cli e offre
la consueta struttura tipica dei
progetti GitHub, che è ormai
divenuta familiare a chi ha già
frequentato il sito in passato,
ma può invece risultare piut-
tosto ostica per chi è abituato
ai siti Web dei software tradi-
zionali. Questo capita perché
GitHub è essenzialmente una
piattaforma dedicata alla ge-
92 PC Professionale | Febbraio 2022
stione dei progetti software,
pensata per la condivisione
del codice, il controllo delle
versioni e l’amministrazione
dei progetti di sviluppo; tutte
funzioni molto lontane dalla
semplice distribuzione di pro-
grammi e utility al pubblico
degli utenti finali. Al suo in-
terno si trovano quindi con-
venzioni, strumenti e funzio-
ni del tutto superflue per chi
voglia semplicemente scaricare
e installare un nuovo software.
Ma il successo di GitHub come
piattaforma ha portato molti
progetti a utilizzarlo come una
piattaforma unificata di svilup-
po e distribuzione, lasciando
ai potenziali utenti l’onere di
comprendere come orientarsi
in un’interfaccia troppo ricca e
poco amichevole.
In realtà, nel caso di Winget non
è neppure necessario scaricare
nulla dal sito di GitHub: come
vedremo, la procedura di in-
stallazione consigliata preve-
de un percorso completamente
diverso. La pagina ufficiale su
GitHub è comunque una tappa
obbligata (o comunque forte-
mente consigliata) per consul-
tare la documentazione di base.
Moltissime altre informazioni
(anche troppe per l’utente fi-
nale) sono disponibili nella se-
zione di documentazione del
sito Microsoft, all’indirizzo ht-
tps://docs.microsoft.com/windows/
package-manager.
Lo stato
del progetto
Come abbiamo già accennato,
le prime versioni del tool era-
no tutt’altro che complete dal
punto di vista funzionale; con
il lancio della versione 1.0, il 26
maggio dello scorso anno, gli
sviluppatori hanno completa-
to l’implementazione di tutte
le funzioni principali previste
dall’architettura del package
manager: il tool era (e, a mag-
gior ragione, è ancor oggi) in
grado di installare, disinstallare
e aggiornare i software, cercare
ed elencare i pacchetti disponi-
bili, gestire sorgenti multiple e
importare o esportare elenchi
di software. Dopo il rilascio
della prima versione stabile
lo sviluppo è naturalmente
proseguito; a settembre 2021
è arrivata la versione stabile
1.1, dedicata in particolare alla
soluzione di alcuni bug e all’in-
tegrazione del Microsoft Store
come sorgente. Nel momento in
 SOFTWARE PROVE

cui scriviamo la versione 1.2 è
disponibile come anteprima e
offre diverse novità interessan-
ti, tra cui il supporto per più
piattaforme hardware: un re-
quisito essenziale, alla luce del
rilascio della versione Arm64
di Windows 11. Per avere un’i-
dea dello stato di sviluppo del
progetto si può raggiungere la
pagina https://github.com/mi-
crosoft/winget-cli/releases, che
elenca in ordine cronologico le
principali versioni rilasciate,
mentre la pagina https://github.
com/microsoft/winget-cli/blob/ma-
ster/doc/windows-package-mana-
ger-release-roadmap.md offre una
panoramica sugli obbiettivi e
l’architettura complessiva del
software. Una lettura interes-
sante è anche la pagina delle
milestone (https://github.com/
microsoft/winget-cli/milestones),
un sistema di organizzazione
dello sviluppo che prevede
la definizione di una serie di
traguardi da raggiungere per
il completamento di una spe-
cifica fase dello sviluppo. Nel
momento in cui scriviamo, la
versione 1.2 è completa all’87%,
mentre sono già 75 le funzioni,
i bugfix e gli altri spunti aper-
ti per la successiva release 1.3.
Naturalmente, l’elenco delle
funzioni in queste pagine può
cambiare nel corso del tempo:
gli sviluppatori potrebbero per
esempio decidere di spostare
una funzione particolarmente
difficile da implementare a una
milestone successiva, o vicever-
sa anticipare la soluzione di un
problema che dovesse risultare
più grave del previsto. La mi-
lestone vNext elenca una serie
di funzioni e suggerimenti che
gli sviluppatori giudicano parti-
colarmente interessanti, spesso
provenienti dalle segnalazio-
ni degli utenti, e che sono in

Un elenco navigabile dei software disponibili

L’
elenco completo dei pacchetti
disponibili nel repository principale
di Winget è consultabile navigando
tra i file manifest nell’archivio di
GitHub, che sono suddivisi in cartelle
sulla base della lettera iniziale del nome
del pacchetto: non è propriamente una
soluzione pratica, e non sempre l’uso delle
funzioni di ricerca integrate nel client
rappresenta la strada più efficace.
Proprio per questo può essere utile il servizio
proposto dal sito Web https://winget.run, che
offre una gradevole interfaccia grafica alle
funzioni di ricerca ed elenco dei pacchetti.
La homepage propone in grande evidenza la
La homepage del sito winget.run offre una panoramica sui
casella di ricerca che permette di individuare
pacchetti più interessanti e più recenti disponibili nel repository
qualsiasi software sia presente nell’archivio,
di Winget, ma soprattutto consente ricerche semplici e veloci.
mentre la parte inferiore della pagina mostra
una serie di pacchetti selezionati (featured)
tra i più richiesti e interessanti, seguiti dai
software aggiornati di recente.
Selezionando uno dei pacchetti proposti (o
il risultato di una ricerca) si apre una pagina
di dettaglio che offre diverse informazioni
interessanti, tra cui le versioni disponibili
e soprattutto la riga di comando completa
necessaria per installarlo, che può essere
copiata negli appunti con un clic sull’icona
relativa, per poi incollarla in una finestra del
terminale. Si possono anche aggiungere più
pacchetti a una lista personalizzata (basta
un clic sull’icona + o sulla voce Add to list
nella pagina dei dettagli), che può poi essere
scaricata con un clic sull’icona in basso La lista dei pacchetti personale può essere scaricata direttamente
a destra sotto forma di script PowerShell, in formato Ps1, ossia come script PowerShell che consente
pronto quindi per essere eseguito. l’installazione di tutti i software in un’unica operazione.

PC Professionale | Febbraio 2022 93

PROVE SOFTWARE

corso di valutazione per una testo redatto secondo le spe- che questi file vengano redatti
possibile implementazione fu- cifiche del formato Yaml. La dagli sviluppatori dei software
tura. Trattandosi di un proget- collezione dei file manifest è originali: chiunque può infat-
to open source, i contributi da consultabile visitando la pagina ti realizzare un file manifest
parte della community e degli GitHub ufficiale del repository, per includere un nuovo tool
sviluppatori indipendenti sono all’indirizzo https://github.com/ nell’elenco di Winget, a patto
in genere ben accetti e incen- microsoft/winget-pkgs. che questo sia disponibile sotto
tivati, anche se naturalmente Qui si trovano anche le indica- forma di installer nei formati
bisogna conoscere bene il pro- zioni necessarie per creare nuo- Exe, Msi o Msix: questa limita-
getto e il suo funzionamento vi file manifest e per inviarli agli zione esclude, almeno per ora,
prima di metterci le mani. Un sviluppatori al fine di includerli gli strumenti portable, gli ar-
campo in cui la community può nell’archivio. La procedura in chivi compressi e tutte le altre
risultare preziosa, o addirittura realtà è piuttosto semplice: bi- tipologie di file (per esempio i
decisiva, è nell’integrazione di sogna creare una nuova pull re- font o gli script non incapsu-
un numero sempre maggiore quest sul sito GitHub, generare lati in un file di installazione).
di pacchetti software. o creare a mano il file manifest La semplicità di integrazione
(il sito propone una buona do- dell’archivio in realtà ha fatto
cumentazione e un paio di tool preoccupare qualche osserva-
che semplificano ulteriormen- tore, perché non è impossibi-
Repository te il lavoro), validarlo in locale le che un manifest malevolo
e manifest e poi caricarlo in remoto per
l’approvazione.
possa portare alla diffusione di
malware; tutti i nuovi contributi
Winget utilizza un’architettura Una volta prese le misure con vengono però valutati prima
piuttosto flessibile, che offre di- il sistema, l’iter è rapido e con- di essere aggiunti all’archivio,
verse opportunità interessanti. sente di creare nuovi manifest nella speranza che le verifiche
Una delle novità implementate in maniera ragionevolmen- effettuate garantiscano l’auten-
più di recente riguarda il sup- te intuitiva. Non è necessario ticità e l’assenza di minacce.
porto di sorgenti multiple: in
maniera del tutto analoga a
quanto accade nei principali
package manager per Linux,
questi repository sono integrati
in un unico archivio. Questo
permette, per esempio, l’im-
plementazione e la gestione
di archivi software locali e pri-
vati, preziosissimi in ambito
enterprise per garantire il con-
trollo sulla distribuzione degli
aggiornamenti.
Ma gli utenti di Winget hanno
avuto il primo incontro con il
supporto di repository multipli
con la distribuzione della ver-
sione 1.1, che – come abbiamo
La pagina GitHub del repository principale di Winget offre alcune indicazioni
già accennato – ha aggiunto
sulla procedura da compiere per aggiungere nuovi software all’archivio.
il Microsoft Store come nuo-
vo archivio software, accanto
al repository predefinito di
Winget, denominato Commu-
nity Repo. La denominazione
stessa di questo archivio indica
lo spirito con cui è stato ide-
ato e con cui viene gestito: il
repository è aperto a qualsiasi
membro della community che
voglia aggiungere il supporto a
un nuovo software. Ogni pac-
chetto è accompagnato da un
file di configurazione chiama- I file manifest del repository principale di Winget sono ospitati direttamente
to manifest, costituito da puro su GitHub, suddivisi semplicemente in cartelle in base all’iniziale del software.

94 PC Professionale | Febbraio 2022

 SOFTWARE PROVE

Usare il package manager

Installare e utilizzare Winget è semplice e intuitivo, una volta presa confidenza
con le sue funzioni e con l’interfaccia basata sulla riga di comando.

I l sito ufficiale di Winget

suggerisce diverse strade
per installare il software,
in base alle proprie esigenze e
preferenze. Per prima cosa, bi-
sogna decidere quale variante
del progetto installare: Winget
è infatti distribuito in versione
stabile oppure come antepri-
ma. Fino al rilascio della ver-
sione 1.0, scaricare l’anteprima
era l’unica strada percorribile,
ma oggi è invece opportuno
utilizzare di preferenza la ver-
sione stabile: anche se in que-
sto modo non si ha accesso alle
ultime novità integrate dagli Il metodo più semplice per installare la versione stabile di Winget è
sviluppatori, il funzionamento scaricare il pacchetto Programma di installazione app dal Microsoft Store.
è più stabile, specialmente per
l’uso quotidiano in ambien-
te di produzione. Se invece
la versione stabile manca di
qualche funzione cruciale per
le proprie specifiche necessi-
tà (ad esempio se si vuole in-
stallare Winget su un sistema
Arm), si può passare all’an-
teprima, che durante i nostri
test si è comunque dimostrata
piuttosto affidabile.
Vediamo innanzitutto come
installare la versione stabile
del Windows Package Manag-
er: la procedura consigliata è
semplicissima ma poco intuiti-
va, perché richiede un paio di Per testare le funzioni delle versioni più recenti di Winget ci si può
passaggi piuttosto inusuali. Bi- iscrivere al programma Insider dedicato al tool: basta digitare
sogna infatti aprire il Microsoft l’indirizzo email del Microsoft Account nella pagina web dedicata.

PC Professionale | Febbraio 2022 95

PROVE SOFTWARE
Il file di installazione di Winget può essere scaricato dalla pagina Releases
del sito GitHub del progetto; se lo si installa in questo modo, però, il tool
non si aggiornerà automaticamente al rilascio di nuove versioni.
Se si digita winget senza specificare nessun altro argomento, il tool
restituisce l’elenco dei principali comandi ed opzioni disponibili.
Store, raggiungere la casella di
ricerca e digitare Programma
di installazione app. Dopo aver
individuato il risultato deside-
rato, non resta che installarlo
con un clic sul pulsante Ottieni.
Una volta completata la proce-
dura si può aprire una finestra
dell’interfaccia a carattere (il
96 PC Professionale | Febbraio 2022
vecchio prompt dei comandi
oppure la nuova Powershell)
e digitare winget per ottenere
un elenco dei comandi e delle
opzioni disponibili. Per verifi-
care la versione installata, ad
esempio, basta digitare winget
-v. Questa procedura di instal-
lazione ha una conseguenza
molto interessante e, ancora
una volta, piuttosto inusua-
le: non è legata allo specifico
computer su cui viene svolta,
ma invece si associa automati-
camente all’utente. Le applica-
zioni del Microsoft Store sono
infatti collegate al Microsoft
Account e vengono ripristinate
o installate per impostazione
predefinita su tutti i dispositivi
dell’utente.
Questo significa che quando si
cambia computer o si reinstalla
il sistema operativo, dopo aver
effettuato l’autenticazione con
il proprio account basterà at-
tendere qualche minuto perché
le App vengano sincronizzate
e Winget sia disponibile anche
nel nuovo ambiente (ammesso
che il computer sia connesso a
Internet). Se la sua installazio-
ne dovesse tardare basta aprire
il Microsoft Store, selezionare
Raccolta e forzare il recupero
degli aggiornamenti. Durante
i nostri test abbiamo notato
che spesso il sistema opera-
tivo deve aggiornare alcuni
suoi componenti e la versione
del Microsoft Store prima di
sincronizzare le applicazioni;
questo significa che potrebbe
essere necessaria un po’ di at-
tesa prima che Winget diventi
effettivamente utilizzabile. In
ogni caso, una volta comple-
tata l’inevitabile trafila degli
aggiornamenti di Windows
Update e del Microsoft Store,
anche il package manager sarà
pronto all’uso.
Se invece si vuole utilizzare
la versione di anteprima del
progetto, si possono seguire
due strade. La prima è instal-
lare una build Insider di Win-
dows 10 oppure Windows 11,
mentre la seconda è iscriversi
al programma Insider specifi-
co di Winget: basta aprire la
pagina http://aka.ms/winget-In-
siderProgram e digitare l’indi-
rizzo email collegato al Mi-
crosoft Account. L’iscrizione
al programma non è istanta-
nea; potrebbe essere necessa-
ria qualche ora, o addirittura
qualche giorno, prima che ri-
sulti disponibile la nuova ver-
 SOFTWARE PROVE

sione Insider del Programma

installazione app, che consen-
te di accedere all’anteprima
di Winget.
Infine, si può anche installare il
software scaricando il relativo
installer in formato Msix dalla
pagina delle release del sito uf-
ficiale (https://github.com/micro-
soft/winget-cli/releases); anche
se può sembrare la soluzione
più intuitiva, in realtà questa
strada è in genere sconsiglia-
bile perché, paradossalmente,
non consente l’aggiornamento
automatico del software. Si ri-
schia, quindi, di rimanere bloc-
cati a una versione obsoleta del
package manager, che – alme-
no per ora – non può essere Alla prima connessione ad alcune sorgenti (in particolare al Microsoft
aggiornato utilizzando la sua Store), l’utente deve accettare esplicitamente le condizioni contrattuali.
stessa infrastruttura.

Cercare
e installare
le applicazioni
Basta consultare l’elenco dei
comandi supportati da Win- Per individuare il nome esatto del pacchetto da installare si può utilizzare
get per intuire che l’utilizzo il comando winget search, che restituisce una serie di risultati ricavati
del software è in realtà piut- analizzando tutti i principali metadati presenti nell’archivio.
tosto semplice: vediamo, per
esempio, come individuare e
installare l’ottima utility di ge-
stione degli archivi compressi
7-zip. Il primo passaggio è ve-
rificare se il tool è disponibile
nell’archivio; basta digitare la
stringa seguente:
Spesso capita che la stringa utilizzata come chiave per l’installazione
winget search 7-zip non consenta al tool di individuare un pacchetto univoco; in questo caso,
Winget restituisce l’elenco dei risultati.
Se si modifica leggermente la
stringa di ricerca, per esem-
pio digitando 7zip o addirit-
tura soltanto zip, si può nota-
re come l’elenco dei risultati
cambi in modo significativo.
Il motore di ricerca integrato
in Winget analizza tutti i meta-
dati collegati a ogni elemento
(quindi non soltanto il nome,
ma anche l’Id ed eventuali in-
formazioni aggiuntive), per
poi restituire un elenco di tutti
i risultati trovati. Questo da un Alcuni pacchetti (come per esempio quello di Visual Studio Code)
lato garantisce che l’elenco sia mostrano una finestra di installazione anche se li si scarica con Winget;
sempre il più esaustivo possibi- per evitare questo comportamento si può usare l’argomento -silent.

PC Professionale | Febbraio 2022 97

PROVE SOFTWARE

le, ma dall’altro potrebbe cau-

sare qualche imbarazzo a chi
non sapesse esattamente quale
alternativa scegliere tra le molte
proposte. Non solo: al cresce-
re del numero di sorgenti, au-
menta anche il rischio di du-
plicazioni. 7-zip, per esempio,
è disponibile sia nel repository
principale di Winget sia nel Mi-
crosoft Store (sia pure soltanto
in versione non ufficiale). Inol-
tre, spesso si trovano elencate
diverse edizioni; sempre nel
caso di 7-Zip, oltre alla release
principale si possono trovare
anche quelle di anteprima (al-
pha) e una variante che inclu-
de alcune funzioni aggiuntive
Per risolvere le eventuali duplicazioni è possibile limitare la ricerca (ZS). L’insegnamento da trar-
a una ben specifica sorgente: basta aggiungere l’argomento -s re è semplice: prima di tentare
seguito dal nome dello specifico repository che si vuole considerare. l’installazione di un pacchetto,
è sempre opportuno effettuare
una ricerca per individuare in
maniera precisa la stringa da
utilizzare. Il comando di instal-
lazione, infatti, può individuare
un pacchetto anche se non se
ne specifica la denominazione
esatta e completa. In caso di
dubbi e duplicazioni, in ogni
caso, il tool avviserà l’utente
permettendogli di modifica-
re la sintassi. Per restare all’e-
sempio precedente, se si digita
semplicemente winget install
7zip il package manager rispon-
derà sottolineando che sono
presenti due diversi pacchetti
che corrispondono alla query,
ospitati sullo Store e nel repo-
Per visualizzare tutti i dettagli relativi a uno specifico pacchetto, sitory principale.
come l’Url di scaricamento del programma, la pagina web ufficiale Ci sono due strade per elimina-
o la descrizione del software, si può utilizzare il comando winget show. re l’incertezza: si può indicare
con precisione l’Id del pacchet-
to desiderato, con il comando
winget install --id 7zip.7zip, op-
pure limitare la ricerca a una
sola origine utilizzando la sin-
tassi winget install 7zip -s winget
(oppure msstore). Winget scari-
cherà il software desiderato e lo
installerà in maniera automati-
ca. Il tool gestisce senza proble-
mi anche le autorizzazioni: se
lo si avvia da una sessione con
diritti di amministratore com-
pleterà tutte le operazioni sen-
Il package manager supporta la definizione e l’installazione di versioni za ulteriori segnalazioni, men-
diverse; è un’opzione utile per esempio nel caso in cui la release più tre in caso contrario mostrerà
recente di un software mostrasse qualche bug o incompatibilità. – se necessario – il consueto

98 PC Professionale | Febbraio 2022

 SOFTWARE PROVE

prompt del Controllo account

utente. Per ottenere maggiori
informazioni su ogni pacchetto
si può utilizzare il comando
Show: winget show 7zip -s winget
mostra tutti i metadati associati
al pacchetto selezionato. Un’al-
tra informazione interessante
ricavabile tramite il comando
Show è l’elenco delle versioni
disponibili per l’installazione:
Winget scarica e installa per de-
fault la versione più recente del
software indicato, ma ci sono
casi in cui è invece preferibi-
le rimanere oppure ritornare
a una release precedente, ad
esempio per risolvere problemi Installare una versione specifica di un pacchetto con Winget è piuttosto
di compatibilità con altri soft- semplice: basta aggiungere l’argomento -v alla riga di comando.
ware, librerie o con il sistema
operativo. L’elenco delle ver-
sioni disponibili è ricavabile
aggiungendo il parametro
--versions alla fine del coman-
do (winget show 7zip -s winget
--versions), mentre l’argomen-
to -v consente di specificare la
versione specifica da scaricare
e installare (winget install 7zip
-s winget -v 21.05).

App locali
e aggiornamenti
Al contrario di quanto accade
con la versione gratuita di Cho-
colatey, Winget è in grado di Il commando winget list mostra un elenco che comprende tutti i software
subentrare nella gestione delle installati; se nell’archivio remoto è registrata una versione più recente,
applicazioni installate anche questa verrà indicata nell’apposita colonna Disponibile.
se il computer ha una lunga
storia alle spalle. Il tool può in-
fatti individuare non soltanto i
software scaricati tramite i suoi
comandi, ma anche tutti gli altri
programmi installati sul com-
puter (a patto, naturalmente,
che siano presenti anche nei
suoi repository). Per ottenere
l’elenco dei programmi instal-
lati è sufficiente utilizzare il
comando seguente:

winget list

Il tool restituirà l’elenco com-

pleto dei programmi installati
in formato testuale; è bene sot- Il comando winget upgrade (senza ulteriori argomenti) elenca i pacchetti
tolineare che la risposta inclu- obsoleti rilevati nel sistema; aggiungendo l’argomento --all, il tool
de anche i software non pre- scarica e installa tutti gli aggiornamenti individuati.

PC Professionale | Febbraio 2022 99

PROVE SOFTWARE

senti negli archivi di Winget.

Se il package manager rileva
la presenza di pacchetti più
recenti rispetto a quelli instal-
lati in locale, segnala le nuove
versioni in una colonna sepa-
rata. Si può ottenere un elenco
dei soli pacchetti aggiornabili
utilizzando il comando winget
upgrade. Per aggiornare un ele-
mento si può invece utilizzare
il comando Upgrade, con una
sintassi simile alla seguente:

winget upgrade 7-Zip

Ancor più preziosa è l’opzione

--all, che indica a Winget di
aggiornare in un’unica opera- Quando si forza l’installazione di una versione precedente di un pacchetto,
zione tutti i software installati. Winget proporrà poi l’aggiornamento all’ultima release.
Basta quindi il comando winget
upgrade --all per assicurarsi che
la grandissima maggioranza
dei programmi installati sul
computer sia aggiornata alla
versione più recente; rimango-
no esclusi solamente i software
che non sono presenti negli
archivi di Winget.
L’ultimo comando di base,
necessario per completare la
dotazione utile nella pratica
quotidiana, è quello che di-
sinstalla ed elimina i software
non più necessari. Anche in
questo caso, Winget offre una
sintassi piuttosto intuitiva:
basta infatti digitare winget Durante gli aggiornamenti, le installazioni e le rimozioni si può aggiungere
uninstall 7zip per avviare la
al comando il parametro -i per richiamare l’interfaccia nativa del software.
procedura di disinstallazio-
ne, che si completerà in modo
automatico nel giro di qual- se reinstallare in un secondo può tornare utile in qualche
che istante. Anche questo co- tempo (ammesso che l’unin- caso, perché alcuni software
mando supporta l’argomen- staller preveda questa op- (per esempio Visual Studio
to -v per indicare la versione zione). All’estremo opposto, Code) visualizzano comun-
del software da disinstallare l’argomento -h (oppure -silent) que finestre di progresso du-
(utile nel caso, per la verità svolge tutte le operazioni sen- rante l’installazione, anche se
piuttosto infrequente, in cui si za mostrare alcuna interfaccia non richiedono l’interazione
trovino due diverse versioni utente, neppure l’indicazione dell’utente. L’installazione in-
dello stesso programma in- sull’avanzamento del proces- terattiva è anche la strada più
stallate contemporaneamente so. A questo proposito: anche sicura per modificare la cartel-
sul Pc) e può agire in diverse l’output della funzione di in- la di installazione predefini-
modalità: l’argomento -i (op- stallazione può essere modifi- ta: in realtà Winget supporta
pure -interactive) permette cato in maniera simile: si può l’indicazione del percorso di
di richiamare la modalità di richiamare la versione interat- destinazione con l’argomento
disinstallazione interattiva, tiva dell’installer (ad esempio --location (winget install Softwa-
con l’interfaccia originale del per modificare alcune opzioni re --location D:\CartellaPerso-
tool, che può essere utile ad di configurazione) con l’argo- nale), ma l’effettivo supporto
esempio per decidere se man- mento -i, o viceversa elimina- di questa opzione dipende poi
tenere le impostazioni di un re qualsiasi elemento visuale dalle opzioni offerte da ogni
software qualora lo si voles- con -h. Quest’ultima opzione specifico installer.

100 PC Professionale | Febbraio 2022

 SOFTWARE PROVE

Funzioni avanzate di Winget

Andando oltre i comandi di base, Windows Package Manager offre una serie di strumenti,
funzioni e impostazioni utili per automatizzare compiti complessi e noiosi.

U na volta scoperto il
comando necessario
per aggiornare tutti
i software installati in un’u-
nica operazione, è naturale
computer o all’accesso dell’u-
tente. Un buon compromesso
potrebbe essere un’esecuzione
settimanale, magari nel fine
settimana, per proteggere al
piere. Nella casella Program-
ma o script digitate powershell,
mentre alla voce Aggiungi
argomenti inserite la stringa
-Command winget upgrade --all.
cercare il modo per svolge- massimo gli orari lavorativi. Questa impostazione richiama
re automaticamente questa Dopo aver indicato i dettagli una finestra Powershell che
operazione; ecco come proce- della ricorrenza si passa a defi- esegue il comando necessario
dere. Windows offre tutto il nire l’azione, specificando Av- per l’aggiornamento.
necessario per automatizza- vio programma come tipologia e L’ultimo passaggio mostra un
re l’esecuzione di software e poi raggiungendo finalmente riassunto delle impostazioni
script: innanzitutto, digitate la maschera in cui specificare selezionate; prima di fare clic
pianificazione nella casella di i dettagli dell’azione da com- su Fine è importante spunta-
ricerca del sistema operativo
e poi aprite l’Utilità di piani-
ficazione, che dovrebbe essere
il primo risultato proposto dal
motore di ricerca. Una volta
raggiunta l’interfaccia di que-
sto strumento, fate clic sulla
voce Crea attività di base, nel
pannello Azioni (visualizzato
lungo il margine destro della
finestra), per aprire una proce-
dura guidata piuttosto sempli-
ce. Il primo passaggio prevede
l’inserimento di un nome e di
una descrizione per la nuova
attività, mentre il secondo per-
mette di indicare la frequenza
di esecuzione, oppure l’evento
scatenante. Si può scegliere di
avviare l’aggiornamento ogni
giorno, ogni settimana o ogni L’utilità di pianificazione consente di creare una nuova automazione
mese, o ancora all’avvio del per aggiornare tutti i pacchetti installati a intervalli regolari.

PC Professionale | Febbraio 2022 101

PROVE SOFTWARE

re la casella Apri la finestra

di dialogo Proprietà quando
viene scelto Fine per passare
immediatamente alla fine-
stra delle opzioni avanzate,
che consente di modificare
alcuni dettagli molto rile-
vanti. Nella scheda Generale
può essere utile spuntare la
voce Esegui con i privilegi più
elevati, e passare all’opzione
Esegui indipendentemente dal-
la connessione degli utenti per
specificare l’utente Windows
che deve eseguire il comando.
Bisogna poi raggiungere la
scheda Impostazioni e spunta-
re la voce Avvia appena possi-
La procedura di creazione permette di specificare diversi criteri di attivazione, bile se un avvio pianificato non
temporizzati o legati a specifici eventi registrati dal sistema operativo. viene eseguito, che consente
di recuperare alla prima oc-
casione eventuali esecuzioni
saltate (ad esempio perché il
computer era spento).
Altre opzioni interessanti, in
particolare per i possessori
di notebook, si trovano nella
scheda Condizioni: qui si può
scegliere di avviare l’attivi-
tà soltanto se il computer è
alimentato (per evitare inter-
ruzioni inattese della proce-
dura di aggiornamento), di
Una frequenza di aggiornamento settimanale rappresenta un buon riattivare automaticamente
compromesso tra tempestività nella ricezione degli update e praticità d’uso. il computer qualora fosse in
stand-by e di eseguire la pro-
cedura soltanto se è disponi-
bile una connessione di rete
attiva. Una volta completa-
ta la configurazione, si può
selezionare la nuova attività
nell’elenco e fare clic su Ese-
gui nel pannello di destra per
tentare un avvio di prova.

Modificare
le impostazioni
La configurazione predefinita
del Windows Package Ma-
nager è perfettamente adat-
ta alla maggior parte delle
esigenze, ma il tool offre co-
munque diverse opzioni che
permettono di personalizza-
re il suo comportamento. Per
La scheda Condizioni integra alcune opzioni utili in particolare raggiungerle, basta digitare
il comando winget settings,
per i notebook, come quelle per avviare l’aggiornamento solo quando
che apre il file di configura-
il computer è collegato alla presa elettrica e ha accesso alla rete locale.

102 PC Professionale | Febbraio 2022

 SOFTWARE PROVE

zione nell’editor predefinito

per il formato Json; se non è
impostato alcun software per
gestire questa estensione, il
sistema operativo permetterà
di sceglierne uno (per esem-
pio il Blocco note).
La configurazione predefini-
ta è piuttosto scarna: l’unica
opzione disponibile è quella
per modificare l’intervallo di
aggiornamento automatico
dell’archivio, che permette
di evitare di dover ricaricare
l’elenco dei pacchetti a ogni
nuova chiamata, un difetto
piuttosto comune nei pack-
age manager per Linux (ba-
sti pensare ai frequentissimi
apt-get update necessari per
gli utenti Debian e Ubuntu).
Se si volesse replicare questa
impostazione bisognerebbe Nella scheda Impostazioni si trova l’utilissima opzione per avviare
impostare il valore autoUpda- l’aggiornamento appena possibile se la pianificazione viene saltata,
teIntervalInMinutes a 0 nel fi- ad esempio perché il computer è spento all’orario impostato.
le di configurazione, e poi

utilizzare il comando winget

source update per aggiornare
l’elenco dei pacchetti. Il fi-
le di configurazione accetta
molte altre impostazioni, co-
smetiche e funzionali; per un
elenco più esaustivo si può
consultare la pagina https://
aka.ms/winget-settings. Senza
entrare nei dettagli di tutte
le possibili opzioni dispo-
nibili, segnaliamo il blocco
installBehavior, con opzioni
per modificare il destinata-
rio dell’installazione (l’u-
Il file di configurazione di Winget può essere modificato con un editor di testi tente attivo o tutti gli utenti
per variare il comportamento predefinito del tool; per esempio, si può disattivare del sistema), l’architettura
preferita o la localizzazione
la funzione che invia a Microsoft informazioni anonime sull’utilizzo del software.
dell’interfaccia dei software
installati. Bisogna comunque
sottolineare che le imposta-
zioni predefinite funzionano
bene nella maggior parte del-
le circostanze.
Un’opzione interessante, che
vale invece la pena di modifi-
care, è quella relativa all’invio
a Microsoft delle informazio-
ni sull’utilizzo del software: è
la cosiddetta telemetria, che
può sicuramente aiutare gli
sviluppatori ma solleva qual-
Se la presenza di due sorgenti separate causa più confusione che benefici, è sufficiente che dubbio sul fronte della
utilizzare il comando winget source remove per eliminare uno dei due archivi. tutela della privacy. Per modi-

PC Professionale | Febbraio 2022 103

PROVE SOFTWARE
ficarla basta aggiungere al file
di configurazione il blocco di
testo seguente.
“telemetry”: {
“disable”: true
},
A proposito di configurazioni,
l’aggiunta del Microsoft Store
come sorgente di installazione
ha aperto le porte di Winget a
un buon numero di pacchetti
aggiuntivi, ma potrebbe causa-
re un po’ di confusione a causa
dei molti software duplicati; se
si vuole ritornare all’imposta-
zione originaria, che prevede
soltanto il community reposi-
tory, basta eliminare la sorgente
con il comando winget source
remove msstore, che richiede i
privilegi di amministratore.
Personalizzare
le installazioni
Come abbiamo già accennato,
ogni pacchetto aggiunto a Win-
get è in realtà costituito da un
file manifest che contiene tut-
te le informazioni necessarie: i
metadati, come il nome del pro-
gramma, la sua descrizione e la
versione, l’indirizzo Url da cui
scaricare l’installer e la riga di
Durante l’esecuzione del comando winget export, il tool elenca nella finestra del terminale
tutti i software per cui non ha rilevato alcun pacchetto negli archivi remoti.
104 PC Professionale | Febbraio 2022
comando da utilizzare per otte-
nere un’installazione automa-
tica. In realtà, il file è in genere
molto più complesso, perché
può prevedere diverse opzioni,
come per esempio indirizzi di
download separati per le diver-
se versioni dell’installer (per
esempio a 32 o 64 bit) e righe
di comando che cambiano a
seconda delle modalità di in-
stallazione (interattiva oppure
silenziosa, per l’utente attuale
o per tutti gli utenti del Pc).
Per quanto complesso, il file
manifest non può comunque
prevedere tutte le possibili op-
zioni e argomenti di ogni file di
installazione. In caso di neces-
sità, si può quindi estendere la
sintassi predefinita di Winget
indicando opzioni e argomenti
specifici che possono risultare
utili per completare la configu-
razione del software. L’argo-
mento da utilizzare è --override,
con la sintassi seguente: win-
get install pacchetto --override “/
argomento=valore”. La stringa
specifica da utilizzare dipende
dall’installer: in alcuni casi il
formato previsto è /argomento,
in altri invece si usa la sintassi
--argomento.
Per concludere, illustriamo
uno scenario che mostra tut-
te le potenzialità di Winget:
la reinstallazione del siste-
ma operativo; il tool, infat-
ti, supporta l’esportazione e
l’importazione dell’elenco dei
pacchetti installati. Prima di
reinstallare il sistema opera-
tivo, oppure quando ci si ap-
presta a sostituire un vecchio
computer, bisogna installare
Winget e poi utilizzare il co-
mando seguente per generare
un elenco completo di tutti i
pacchetti supportati:
winget export C:\file.txt
Se il file di testo non venisse
generato bisogna verificare
i permessi di scrittura nella
cartella specificata come de-
stinazione, perché il tool non
mostra nessun errore se non
fossero disponibili.
Bisogna prestare particola-
re attenzione all’output di
questo comando, non tanto
per verificare l’elenco dei
pacchetti identificati, quanto
per individuare tutti i soft-
ware che invece non sono stati
riconosciuti. Questo elenco
comprenderà i programmi
che effettivamente non sono
presenti nell’archivio di Win-
get, ma potrebbero rimanere
fuori anche applicazioni che
hanno una denominazione
leggermente diversa da quel-
la utilizzata nell’archivio del

Il comando winget import consente di replicare in pochi minuti
la configurazione prelevata da un computer su un’altra macchina.
Il file di configurazione generato dal comando winget export è in formato
testuale e formattato secondo i canoni Json; con un po’ di attenzione,
lo si può quindi modificare e integrare anche manualmente.
package manager; è il caso,
per esempio, di Mozilla Fire-
fox: l’installer predefinito del
browser, infatti, è registrato
con una denominazione che
comprende anche l’architettu-
ra e il linguaggio (Mozilla Fire-
fox (x64 it) nel nostro caso). Il
pacchetto di Winget, invece, si
chiama semplicemente Mozil-
la Firefox, e questa differenza
è sufficiente per impedire al
tool di includere il software
nell’elenco delle applicazioni
riconosciute. Il file generato
automaticamente da Winget
può quindi essere aperto con
un editor di testi e integrato o
modificato secondo le neces-
sità, per aggiungere eventuali
software mancanti o viceversa
per eliminare programmi in-
stallati sul computer sorgente
ma non più utili nella nuova
configurazione. Il file è strut-
turato in formato Json, ma è
SOFTWARE PROVE
comunque piuttosto leggibile;
basta fare attenzione durante
le modifiche. Per aggiungere
Firefox, ad esempio, bisogna
inserire un blocco di testo co-
me il seguente nella sezione
Packages:
{
“PackageIdentifier” : “
Mozilla.Firefox”
},
La virgola dopo l’ultima pa-
rentesi graffa è necessaria se
il blocco è inserito all’interno
dell’elenco, mentre dev’essere
omessa se il testo viene ag-
giunto alla fine della sezione
Packages; in questo caso, però,
la virgola va aggiunta dopo
la parentesi graffa nella riga
precedente.
Una volta completata la mo-
difica, il file dev’essere mes-
so al sicuro (per esempio su
una chiavetta Usb), dopodiché
si può reinstallare il sistema
operativo o passare al nuovo
computer. Come abbiamo già
accennato, Winget dovrebbe
essere automaticamente attivo
anche sul nuovo sistema se si
utilizza lo stesso account Mi-
crosoft, ma in caso contrario
basta seguire la procedura di
installazione per attivarlo an-
che sul computer di destina-
zione. Una volta che il package
manager è pronto, basta digi-
tare il comando seguente per
replicare la configurazione del
sistema di partenza sul nuovo
computer:
winget import C:\Percorso\
file.txt
L’esecuzione di tutte le instal-
lazioni potrebbe richiedere an-
che molto tempo (dipende,
naturalmente, dal numero di
applicazioni individuate), ma
una volta completata il siste-
ma sarà molto simile a quel-
lo di partenza; non resta che
aprire pazientemente i soft-
ware che necessitano perso-
nalizzazioni e configurazioni
specifiche per completare gli
ultimi passaggi.  •
PC Professionale | Febbraio 2022 105
 HOWTO
Di Dario Orlandi; hanno collaborato Alfonso Maruccia e Salvatore Di Carlo
SISTEMI OPERATIVI
WINDOWS
1 Scoprire
il colore
di ogni pixel
Nel corso dell’ordinaria attivi-
tà davanti al Pc, può accadere
che si renda necessario cono-
scere il codice cromatico di
un elemento che viene visua-
lizzato sullo schermo. In casi
come questo, uno strumento
software come ColorPicker
può risultare estremamen-
te comodo. Si tratta di una
piccola utility open source
per Windows, recentemente
aggiunta alla collezione dei
Power Toys e scaricabile dalla
pagina https://github.com/mar-
tinchrzan/ColorPicker/releases/
latest. Il programma, dall’in-
stallazione estremamente
106 PC Professionale | Febbraio 2022
semplice, non ha alcuna in-
terfaccia grafica propria e si
attiva mediante una semplice
combinazione di tasti. Una
volta lanciato, basta spostarsi
con il mouse sullo schermo e
in tempo reale viene visua-
lizzato il codice cromatico
del colore intercettato. Sono
disponibili diversi formati di
descrizione dei colori, dall’e-
sadecimale all’Rgb, all’Hsl,
all’Hsv: per selezionare quella
di riferimento, basta fare clic
con il tasto destro del mouse
sull’icona di ColorPicker
(posta sulla barra di stato) e
scegliere Settings.
Nella finestra popup si può
anche attivare l’esecuzione
automatica all’avvio del si-
stema nonché la modifica del-
la combinazione di tasti che
consente di attivare il traccia-
mento del codice. È presente
anche l’opzione per cambiare
il cursore nel momento in cui
si intercetta un colore. Infine,
una piccola chicca: il codice
intercettato resta memoriz-
zato negli appunti, per cui se
lo si vuole recuperare come
stringa basterà incollare la
selezione in un editor di testo.
WINDOWS
2 Aggiungere
nuove
scorciatoie
L’utilizzo di scorciatoie da
tastiera aiuta a semplificare
il lavoro quotidiano al Pc.
Grazie alle combinazioni di
tasti da associare alle fun-
zioni disponibili all’interno
del sistema, si possono ve-
locizzare operazioni ripe-
tute evitando così perdite

di tempo e migliorando la
produttività. Installando una
piccola ma preziosa utility
come AHKShortcutLikeMac,
sviluppata utilizzando il
linguaggio di scripting
AutoHotKey, si può spaziare
estendendo la dotazione del-
le scorciatoie anche a quelle
in stile Mac. L’utilizzo del
programma è estremamen-
te semplice: basta scaricar-
lo, accedendo alla pagina
https://github.com/m2nlight/
AHKShortcutLikeMac. Lan-
ciando l’eseguibile non si
attiva alcuna interfaccia, più
semplicemente il program-
ma si limita ad aggiungere
una nuova icona alla barra
di stato. Le combinazioni di
tasti disponibili sono tante e
variegate, e coinvolgono in
particolare il tasto Windows
(posto tra Ctrl e Alt). Per
esempio, la combinazione
Windows+H permette di mi-
nimizzare la finestra corren-
te, mentre Windows+Alt+H
nasconde le altre finestre.
Windows+R ricarica la pagi-
na che si sta visualizzando,
mentre Windows+F12 per-
mette di alzare il volume
degli altoparlanti.
L’utility consente anche di
migliorare le funzioni di
modifica dei documenti e
aumentare le potenzialità
del tasto Blocca Maiuscolo
(CapsLock). Per esempio,
la combinazione Blocca
Maiuscolo+D duplica la linea
corrente in un editor di testo,
mentre premendo contempo-
raneamente Blocca Maiuscolo
e il tasto Freccia Sinistra la fi-
nestra corrente viene ridotta
e posizionata nella sola parte
sinistra dello schermo. Per
avere una panoramica di
tutte le combinazioni di tasti
disponibili, basta consultare
la pagina ufficiale su GitHub.
L’unico neo di questo softwa-
re è l’impossibilità di perso-
nalizzare le combinazioni
di tasti secondo le proprie
preferenze.
HOWTO RUBRICHE
2
MACOS
3 Riparare
un’unità disco
I sistemi operativi moderni e le
ultime versioni dei relativi file
system sono molto più robusti
ed evoluti rispetto al passato;
i problemi delle applicazioni
e dei driver sempre più rara-
mente arrivano a coinvolgere
e compromettere il funziona-
mento dell’intero computer.
Ogni tanto, però, continua a
capitare che qualcosa vada
storto, e nei casi particolar-
mente sfortunati un crash
può arrivare a corrompere la
struttura dell’unità, rendendo
instabile il sistema operativo
oppure illeggibile il disco (o
una parte di esso) . MacOS in-
tegra gli strumenti necessari
per risolvere questo genere di
problemi senza bisogno di affi-
darsi a software di terze parti.
Se il sistema operativo si carica
normalmente bisogna aprire
l’Utility disco, per esempio sele-
zionando Vai/Utility nel menu
principale e poi aprendo il tool
desiderato con un doppio clic.
Una volta raggiunta l’interfac-
cia dello strumento, selezionate
Vista/Mostra tutti i dispositivi,
selezionate l’unità disco nell’e-
lenco ad albero di sinistra e fate
PC Professionale | Febbraio 2022 107
RUBRICHE HOWTO

WINDOWS 10
Attivare Miracast A
W indows 10 offre il supporto nativo a Miracast, uno
standard di trasmissione wireless con tecnologia WiFi
Direct che permette di collegare un dispositivo a uno
schermo e che quindi di fatto consente di riprodurre
file multimediali da un Pc o smartphone a un televisore, in
modo analogo a quanto sarebbe possibile utilizzando un
cavo Hdmi. Per utilizzare Miracast occorre una particolare
dotazione hardware, con driver opportuni. Per verificare se il
sistema supporta Miracast, bisogna usare la combinazione di
tasti Windows+R per aprire la finestra Esegui, quindi digitare
dxdiag e fare clic su Invio. Nello Strumento di diagnostica
DirectX (figura A) bisogna fare clic sul pulsante Salva tutte le esegue la scansione del sistema alla ricerca dei driver
informazioni, salvare il file DxDiag.txt e scegliere Esci. Basta presenti, con eventuale aggiornamento di quelli obsoleti.
poi aprire il file appena creato nel Blocco note (o in un altro Al riavvio del sistema, per trasmettere un contenuto con
editor di testi), utilizzare la scorciatoia da tastiera Ctrl+F per Miracast si possono seguire due strade alternative. La prima
aprire la finestra di dialogo Trova, digitare la stringa miracast prevede il coinvolgimento dell’app Connetti, già installata
e fare clic su Trova successivo. sul sistema. Bisogna assicurarsi che il dispositivo verso cui
Se accanto all’occorrenza individuata si legge Available, trasmettere sia acceso e pronto ad accettare le connessioni;
with HDCP, significa che l’hardware di sistema supporta aprire poi il menu Start e poi lanciare l’app Connetti: si
Miracast (figura B). Occorre ora verificare i driver installati. aprirà una nuova schermata (figura D) e che permetterà di
Nello Strumento di diagnostica DirectX bisogna passare alla selezionare il dispositivo desiderato.
scheda Schermo (figura C): nella sezione Driver è riportato In alternativa si può aggiungere un nuovo dispositivo dall’app
il modello del driver installato. Si consiglia di verificare la Impostazioni: basta raggiungere la sezione Dispositivi/
presenza di eventuali aggiornamenti, mediante l’esecuzione Bluetooth e altri dispositivi, scegliere Aggiungi dispositivo
dell’app Intel di supporto driver, disponibile al link www.intel. Bluetooth o di altro tipo e selezionare Schermo wireless o dock
com/content/www/us/en/support/detect.html. Il software (figura E) per individuare il nuovo dispositivo.

B C

D E
108 PC Professionale | Febbraio 2022
 HOWTO RUBRICHE

clic sull’icona Sos nella barra

di strumenti. Confermate l’in-
tenzione di eseguire la pro-
cedura di riparazione con un
clic su Esegui nella finestra di
dialogo successiva e attendete
la fine dell’elaborazione, poi
ripetete la stessa sequenza
selezionando il contenitore
al cui interno si trova l’unità
disco problematica.
Se invece il sistema operati-
vo non si avvia in maniera
corretta, spegnete il Mac e
poi avviatelo tenendo pre-
muta la combinazione di
tasti Command+R; in questo
modo, il computer si avvierà
in modalità di ripristino. Sele-
zionate Utilità disco nel menu
principale e proseguite come
illustrato in precedenza.

LINUX

4 manager
Un password

da terminale
Gli utenti delle distribuzioni
Linux sono abituati a lavo-
rare utilizzando l’interfaccia
a carattere e apprezzano in
genere i tool raggiungibili at-
traverso il terminale. Dietro
un aspetto dimesso, infatti,
questi strumenti nascondo-
no spesso un’insospettabile
ricchezza di funzioni e un’ec-
cellente configurabilità. Un
ottimo esempio è rappresen-
tato da Pass, un curioso ma
funzionale password mana-
ger che vive interamente nel
terminale. Pass è disponibile
nei repository di quasi tutte
le principali distribuzioni, ma
sono comunque necessari un
paio di passaggi di configu-
razione per ottenere un’in-
stallazione perfettamente
funzionante. Scopriamo come
procedere, in Ubuntu.
3
Innanzitutto, è necessaria
una chiave Gpg; qualora non di chiave predefinito (RSA e associare alla chiave (nome e
fosse già disponibile, apri- RSA) ma incrementatene la indirizzo email). Si aprirà una
te il terminale (ad esempio lunghezza al massimo possi- nuova finestra in cui digitare
con la scorciatoia da tastie- bile (4096 bit). Completate la una password (o, meglio, una
ra Ctrl+Alt+T) e digitate il configurazione creando una passphrase) per proteggere
comando gpg --full-generate- chiave senza scadenza e spe- l’accesso alle informazioni
key, selezionate poi il tipo cificando i dati personali da relative alla chiave privata.

PC Professionale | Febbraio 2022 109

RUBRICHE HOWTO

Dopo aver completato que-

4 sto passaggio preliminare, si

può installare il software vero
e proprio: basta utilizzare la
consueta coppia di comandi:

sudo apt update

sudo apt install pass

Nel giro di qualche secondo,

Pass sarà pronto all’uso. Per
inizializzarlo bisogna digitare
il comando pass init gpg_key,
sostituendo gpg_key con la
stringa identificativa della
chiave appena generata (o
di quella già disponibile). Il
tool creerà una nuova cartel-
la nascosta all’interno della
home dell’utente, chiamata
.password-store, al cui interno
memorizzerà tutte le infor-
mazioni. Per aggiungere una
nuova password basta usare il
comando pass insert nome_pass-
word; il software può anche ge-
nerare una password robusta,
con il comando pass generate.
Questa funzione accetta an-
che alcuni argomenti, come
il numero di caratteri o mo-
dificatori per evitare l’uso di
simboli speciali. Una possibile
stringa di comando completa
è la seguente:

pass generate Nome_Password

30 –no-symbols

La password generata verrà

anche aggiunta automatica-
mente all’archivio delle cre-
denziali del software.
Per visualizzare il contenuto
dell’archivio basta digitare
pass senza alcun comando,
mentre per recuperare una
password è sufficiente speci-
ficarne il nome: pass nome_pas-
sword. Nonostante l’apparente
semplicità, Pass offre molte
funzioni evolute: supporta
le password costituite da più
righe di testo, può integrar-
si con lo standard Git e offre
strumenti di importazione per
molti altri password manager.
Per avere una panoramica del-
le sue molte funzioni si può
visitare il sito ufficiale, all’in-
dirizzo www.passwordstore.org.

110 PC Professionale | Febbraio 2022

 APPLICAZIONI
EXCEL
Rimuovere
1 lo sfondo
da un’immagine
Può capitare che la presenza
dello sfondo in un’immagine
disturbi o distolga l’attenzione
rispetto al soggetto principale.
Anche un programma come
Excel, ben lontano dall’essere
un software grafico, permette
di rimuovere con facilità lo sfon-
do delle immagini aggiunte a
un foglio di calcolo. Per farlo,
basta aprire il file in Excel e se-
lezionare l’immagine della qua-
le rimuovere lo sfondo, quindi
richiamare la scheda Formato in
Strumenti immagine per accedere
alla sezione omonima.
Qui, si può procedere facendo
clic sulla prima icona (Rimuovi
sfondo) posta a sinistra sul menu.
Lo sfondo dell’immagine vie-
ne automaticamente colorato di
magenta, e quella è la porzione
di immagine che rappresenta
l’area da rimuovere. Facendo
clic sul pulsante Mantieni modi-
fiche si applica istantaneamente
la rimozione dello sfondo. Se
non si è soddisfatti del risulta-
to, si può tornare indietro con
la scorciatoia da tastiera Ctrl+Z
e procedere con operazioni di
raffinamento successive, facen-
do clic sul pulsante Segna aree
da mantenere e passando il cur-
sore sulle zone che si vogliono
preservare dalla rimozione o,
in alternativa, facendo clic sul 1
PC Professionale | Febbraio 2022 111
 RUBRICHE HOWTO

POWERPOINT
Aggiungere una barra di progresso

I
n una presentazione PowerPoint si può aggiungere una barra
di avanzamento che rappresenti la percentuale di esecuzione
della presentazione, in modo che indichi quanto manca ancora
per completarla. Una barra di avanzamento è un elemento
grafico presente in ciascuna diapositiva, la cui dimensione sarà
proporzionale al numero della diapositiva su cui compare: la barra
sarà quindi meno lunga all’inizio della presentazione e più lunga
man mano che ci si avvicinerà alla fine. Il modo più semplice per

realizzare una barra di avanzamento è tramite una macro. Vediamo
dunque come si può procedere.
Per prima cosa, aprite la presentazione in PowerPoint, raggiungete la
scheda Visualizza e fate clic su Macro (figura A). Nella nuova finestra
(figura B), inserite il nome della macro da creare (ad esempio Barra),
quindi confermate con un clic su Crea. Si aprirà così la finestra di
Microsoft Visual Basic for Applications (VBA) (figura C), inizialmente
popolata solo dal codice di definizione della subroutine.
Ora portate il cursore tra le due linee, e aggiungete il codice
disponibile all’indirizzo https://pastebin.com/TPmNY2pv (figura D).
Nel menu File selezionate la voce Chiudi e torna a Microsoft Powerpoint.
A
Una volta rientrati nella presentazione, raggiungete ancora Macro
nella scheda Visualizza e selezionate la macro appena creata, quindi
fate clic su Esegui per lanciarla. Vedrete apparire (figura E) la barra
di avanzamento, in basso su ciascuna diapositiva e con lunghezza
proporzionale alla diapositiva selezionata. Se si elimina una slide la
barra si adatterà alle diapositive rimaste, mentre se si aggiungono
nuove diapositive occorrerà eseguire di nuovo la macro.

C
B

D E
112 PC Professionale | Febbraio 2022
 HOWTO RUBRICHE

pulsante Segna aree da rimuovere
e passando il cursore sulle por-
zioni da eliminare. Al termine
delle operazioni, non resta che
fare clic su Mantieni modifiche
per rendere operative le azioni
compiute e rimuovere lo sfon-
do dall’immagine. Il pulsante
Ignora tutte le modifiche permette
invece di tornare indietro e ri-
pristinare la situazione prima
delle modifiche effettuate.  dei messaggi, insieme ai campi
THUNDERBIRD
selezionato. Accedendo ad esso
si potrà leggere anche il post-it
associato. Per individuare facil-
mente i messaggi che integrano
note occorre abilitare la colonna
XNote nelle intestazioni presenti
nello spazio di visualizzazione.
Per ottenere questo risultato, si
può fare clic sulle intestazioni
con il tasto destro del mouse e
selezionare XNote: nell’elenco
già attivi (relativi per esempio
a oggetto, destinatario, data),
apparirà anche la colonna che
segnalerà l’eventuale presenza
di un post-it. Evidenziando poi
con il tasto destro del mouse un
messaggio provvisto di XNote,
si può selezionare nel menu la
voce Modifica nota per accedere
al testo, cambiarne il contenuto
a piacimento ma anche stam-
parla, inoltrare il testo via mail,
copiarne il contenuto e corre-
darla di una specifica etichetta.

2 Note post-it
per le mail 2
Diversi utenti sfruttano (im-
propriamente) i programmi di
posta elettronica per memoriz-
zare informazioni personali, ad
esempio partendo da messag-
gi inviati o ricevuti e creando
nuove bozze in cui aggiungono
considerazioni relative ai con-
tenuti originari da utilizzare
come promemoria. Per chi usa
Mozilla Thunderbird, un co-
modo aiuto arriva dall’esten-
sione XNote++, che permette
di aggiungere ai messaggi dei
veri e propri post-it virtuali che
fungano da promemoria per il
messaggio a cui sono applicati.
L’installazione dell’estensione è
molto semplice: basta cercare
XNote++ all’interno della se-
zione Componenti aggiuntivi e
temi, quindi fare clic sul pul-
sante Aggiungi a Thunderbird.
L’operazione fa comparire, in
alto a destra sulla barra del pro-
gramma, un nuovo pulsante
etichettato come XNote++. Per
creare una nuova nota in corri-
spondenza di un determinato
messaggio è sufficiente posizio-
narsi nella finestra di visualiz-
zazione della mail, quindi fare
clic con il mouse sul pulsante di
XNote++. Il programma apre
un nuovo post-it virtuale, che
può essere popolato aggiun-
gendo il testo desiderato sen-
za eventuali formattazioni.
Per chiudere la nota è invece
sufficiente far clic sulla X posta
in alto a destra. Il salvataggio è
automatico: la nuova nota viene
collegata al messaggio di posta

PC Professionale | Febbraio 2022 113

RUBRICHE HOWTO
INTERNET
Tutte le forme
1 del logo
di Google
Tra le funzioni nascoste nel
motore di ricerca di Google
c’è anche quella per rivisita-
re la breve ma intensa sto-
ria del logo dell’azienda di
Mountain View. Google è
sempre Google, ma lo stile
attuale è molto diverso rispet-
to a quello del passato.
La lunga lista di easter egg di
Google include un gran nu-
mero di sorprese, animazioni
e celebrazioni di personaggi
e brand di ogni genere. Tra i
(relativamente pochi) easter
egg dedicati a Google stes-
so, invece, c’è quello con cui
l’azienda rivisita la storia del
suo logo. Una storia che, in
modo o nell’altro, corrisponde
all’evoluzione tecnologica che
ha rivoluzionato Internet e il
modo con cui gli utenti inte-
ragiscono con la Rete.
Per visualizzare l’evoluzio-
ne del logo di Google occorre
come al solito immettere una
query di ricerca pertinente,
vale a dire google logo history.
Prima dei risultati della ricer-
ca propriamente detti Google
presenterà un piccolo riqua-
dro animato e parzialmente
interattivo che ripercorre la
storia di uno dei brand più
popolari di Internet. La sto-
ria del logo di Google viene
percorsa a ritroso a partire
dall’ultimo restyling, quel-
lo che nel 2015 ha accolto il
114 PC Professionale | Febbraio 2022
marchio nella nuova fami-
glia con i pallini colorati e
l’icona G. Dal 2015 si passa
poi (con un clic del mouse
sul logo animato oppure tra-
mite le frecce di navigazione
presenti nella parte bassa del
riquadro) al 2013, quindi al
2010, al 1999 e alle tre diverse
iterazioni del 1998, anno che
ha segnato il debutto ufficiale
del motore di ricerca sul Web.
Il design grafico del logo di
Google ha subito modifiche
importanti nel corso dei suoi
quasi 20 anni di storia. L’easter
egg interattivo dell’azienda
di Mountain View permette
di fare un veloce excursus
nella storia di un brand che
continua ancora oggi a con-
dizionare in maniera rilevante
l’intera economia di Internet.
Difendersi
2 dagli spoiler
Lo streaming e i servizi di
rete moderni hanno aumen-
tato il rischio di imbattersi in
qualche spoiler indesiderato,
rovinando di conseguenza la
visione di quel film, quella
serie TV, quel libro o quel
videogioco che tanto ci si
vorrebbe gustare poco alla
volta e senza fretta. Quan-
do si naviga con un Pc, co-
munque, si può provare a
difendersi dal pericolo sem-
pre in agguato degli spoiler
usando un tool di terze parti
chiamato Spoiler Protection. 1
 HOWTO RUBRICHE

Disponibile sotto forma di

estensione per Mozilla Fi-
refox (tinyurl.com/9pj4xfpn)
o Google Chrome (tinyurl.
com/4fvvewk8), Spoiler Pro-
tection offre una potenziale
soluzione al rischio di rovi-
nare la visione (o la lettura)
imbattendosi in anticipo nella
morte di un personaggio pro-
tagonista, l’evolversi di una
vicenda appassionante o nel
finale della serie Tv a cui si sta
dedicando il binge watching
serale.
Una volta installata, per
esempio in Firefox, Spoiler
Protection è immediatamen-
te operativa e in attesa degli
input dell’utente: l’interfac-
cia si richiama con un clic
sulla nuova icona aggiunta
alla barra degli strumenti, e
presenta un’organizzazione
delle funzioni sotto forma
di schede. La prima scheda
(Spoiler keywords) è quella più
importante, visto che permet-
te di inserire le parole chiave
per cui si vogliono evitare gli
spoiler, attivare il blocco delle
immagini e il funzionamento
dell’estensione, cambiare il
colore del pennello con cui
ricoprire i potenziali spoiler.
La seconda scheda (Categories)
permette di creare o importare
intere categorie di spoiler, una
funzione non indispensabile
ma che può essere sfruttata al
massimo servendosi dell’ar-
chivio di categorie predefini-
te disponibile sul sito ufficiale
di Spoiler Protection (tinyurl.
com/26z24n73). La terza sche-
da (Spoiler context) permette di
aggiungere nuovi filtri per i siti
non supportati dall’estensione,
mentre tramite l’ultima scheda
si possono ripristinare le impo-
stazioni predefinite.
Completato il setup e aggiunti
i termini da evitare, Spoiler
Protection comincerà a filtrare
i contenuti a rischio presenti
su Google, Facebook, Reddit,
Twitter e altri ancora. Minore
è la complessità dei termini
specificati dall’utente, mag-
giore sarà l’efficacia della
2
PC Professionale | Febbraio 2022 115
RUBRICHE HOWTO
protezione anti-spoiler. Una
protezione che, è bene ribadir-
lo, tende a coprire buona parte
del testo presente su una pagi-
na, anche se basta un semplice
clic sul muro anti-spoiler per
ripristinare la visualizzazione
dei contenuti originari.
Inoltrare
3 le mail in arrivo
su Gmail
Nonostante sia il servizio di
posta elettronica in assoluto
più usato al mondo, Gmail
non è certo l’unica offerta in
un mercato variegato e ricco
di soluzioni concorrenti. In al-
cune occasioni o in scenari di
utilizzo particolari, è persino
utile avere a disposizione un
sistema di inoltro automatico
dei messaggi di Gmail su un
indirizzo di posta appartenen-
te a un servizio diverso.
L’inoltro delle mail su mailbox
di terze parti è una procedura
oramai standard, e Gmail offre
un sistema pratico e molto ac-
cessibile per impostare il tutto.
116 PC Professionale | Febbraio 2022
Basta infatti accedere alla ver-
sione desktop della Webmail
da un qualsiasi browser Web
(https://mail.google.com/mail),
fare clic sull’ingranaggio delle
Impostazioni in alto a destra e
quindi sul pulsante Visualizza
tutte le impostazioni.
Le impostazioni di Gmail so-
no organizzate come schede,
e le opzioni di nostro interes-
se si trovano all’interno della
scheda Inoltro e POP/IMAP.
La sezione Inoltro include il
pulsante Aggiungi un indiriz-
zo di inoltro, cliccato il quale
si viene invitati a procedere
con l’invio di un codice di
conferma all’indirizzo speci-
ficato. A questo punto occorre
accedere al servizio di posta
del secondo indirizzo (per
esempio Outlook.com), copiare
il codice di conferma presente
nella mail inviata dal Team di
Gmail e infine incollarlo nelle
impostazioni di Gmail. In al-
ternativa, si può fare clic sul
collegamento presente nella
mail per confermare automa-
ticamente la legittimità della
procedura di inoltro. Dopo la
3
conferma finale, sarà neces-
sario tornare nelle Imposta-
zioni di Gmail per attivare la
procedura di inoltro. Si può
anche specificare il comporta-
mento della posta elettronica,
decidendo di conservare le
mail in arrivo in tutti e due
gli indirizzi (Gmail e quello
di inoltro) o meno. A questo
punto non resta che salvare le
modifiche (pulsante in basso
nella schermata delle Impo-
stazioni) rendendo definitivo
il nuovo setup. Ora tutte le
mail in arrivo su Gmail ver-
ranno inoltrate anche verso il
secondo indirizzo, filtri anti-
spam permettendo.
Com’è ovvio, nel caso in cui
si volesse disabilitare l’inoltro
della posta, basterà tornare
nelle Impostazioni di Gmail e
scegliere Disattiva inoltro per
tornare alla configurazione
standard. Una volta confer-
mato un indirizzo mail per
gli inoltri, in ogni caso, tale
mailbox continuerà a essere
disponibile nelle Impostazio-
ni per un eventuale ripristino
della funzione.

UTILITY
1 Mp3 Timer
Ha un’interfaccia che sem-
bra uscita direttamente
dagli anni ’90, una strana
forma a uovo ma non è Ta-
magotchi virtuale. In effetti
Mp3 Timer è un semplice
timer dal gusto retrò, un
piccolo programmino con
la vocazione di widget da
tenere sul desktop del Pc
in attesa che passi il tempo
stabilito e scatti l’allarme so-
noro personalizzato, scelto
per l’occasione.
Mp3 Timer è un programma
portabile che non richiede
installazione, basta scarica-
re uno degli archivi (a 32 o
64 bit) disponibili sul sito
ufficiale (mp3timer.com/en)
per cominciare a usare su-
bito le funzioni integrate.
Al primo avvio, una finestra
introduttiva fornisce tutte le
istruzioni necessarie a sfrut-
tare al meglio il piccolo tool.
Mp3 Timer permette di
impostare un timer perso-
nalizzato in vari modi: si
può digitare manualmente
l’orario desiderato con un
clic sul display virtuale nella
parte superiore dell’interfac-
cia, portare avanti o indietro
il timer di 1 o 5 minuti con
i pulsanti in basso, o anche
aprire il menu contestuale
(clic destro sullasua inter-
faccia) e scegliere una delle
voci dal sottomenu Set time.
HOWTO RUBRICHE
Dopo aver impostato l’orario,
è il momento di scegliere cosa
effettivamente verrà riprodot-
to allo scadere del tempo sta-
bilito: un clic sulla parte bassa
del display virtuale, sul pul-
sante Espelli presente subito
sotto o un semplice trascina-
mento permettono di scegliere
la suoneria di Mp3 Timer fra
i diversi formati supportati
dal programma (Mp3, Wav,
Midi o Avi).
Allo scadere del tempo, Mp3
Timer riprodurrà l’allarme se-
lezionato, con un leggero ma
percepibile ritardo nell’avvio
della riproduzione. Nessun
pulsante di snooze, nessuna
opzione aggiuntiva (a parte
la possibilità di riprodurre il
117
RUBRICHE HOWTO
2 file audio selezionato prima
del tempo): Mp3 Timer è un
widget desktop che fa esclusi-
vamente quello per cui è stato
creato. E se il widget scompare
improvvisamente dallo scher-
mo, nascosto dietro una nuova
finestra in primo piano, si può
riportare sullo schermo l’uo-
vo-cronometro con un clic sul
pulsante nell’Area di notifica.
2 ACDSee Free
Di software per la visualizza-
zione delle immagini ne esi-
stono legioni, ma uno dei più
longevi e funzionali è senza
dubbio ACDSee. L’origine di
questo storico programma si
perde nella notte dei tempi, e
nonostante il trascorrere del
tempo il software continua a
offrire un mix molto apprezza-
to di semplicità d’uso, presta-
zioni e dotazione di strumenti
di modifica avanzati.
ACDSee Free è la proposta gra-
tuita della grande famiglia di
soluzioni grafiche a marchio
ACDSee; come prevedibile
fa a meno di tutte le funzioni
più avanzate per concentrarsi
esclusivamente sulla visualiz-
zazione dei file grafici. Una
volta scaricato l’installer dal
sito ufficiale (www.acdsee.com/
en/products/acdsee-free/install), è
necessario impostare ACDSee
come visualizzatore predefi-
nito per i formati supportati,
tramite la ben nota finestra di
dialogo di Windows 10.
L’interfaccia di ACDSee Free
è spartana ed essenziale, con
una barra di strumenti supe-
riore che contiene i comandi
per la navigazione tra le im-
magini presenti nella cartella
attuale, lo zoom, la rotazione
o la cancellazione del file; la
barra inferiore mostra una se-
rie di informazioni di massima
sull’immagine aperta, come
il formato, le dimensioni e la
data di modifica. Per sfrut-
tare al meglio le capacità di
ACDSee Free, consigliamo di
usare alcuni comandi da ta-
stiera più il mouse durante la
navigazione tra le immagini:
118 PC Professionale | Febbraio 2022
il tasto F permette di passare
dalla visualizzazione in fine-
stra a quella a pieno schermo,
la rotellina del mouse scorre in
avanti o indietro nelle imma-
gini della cartella, i pulsanti
+ e – modificano il livello di
zoom mentre l’asterisco (*)
riporta l’immagine alle sue
dimensioni originali. Si può
modificare il livello di zoom
anche tenendo premuto il tasto
Ctrl e muovendo la rotellina
del mouse.
Le opzioni di ACDSee Free
sono ridotte al minimo in-
dispensabile rispetto alle
versioni commerciali (di cui
trovate una recensione in
questo stesso numero di PC
Professionale), mentre resta
inalterata la possibilità di
convertire un’immagine fra
diversi formati supportati
dall’applicazione (Ctrl+S). A
tale riguardo, ACDSee vanta
da tempo la capacità di gestire
un gran numero di tipi di file
immagine differenti. Anche
senza le funzioni avanzate
della versione Pro, ACDSee
Free offre uno strumento di
visualizzazione delle immagi-
ni essenziale ma eccellente sul
fronte delle prestazioni, della
compattezza dell’interfaccia e
della compatibilità.
3 ManageWireless
Networks
Creata dal sempre prolifico
sviluppatore Nir Sofer di Nir-
Soft, ManageWirelessNetworks
è una nuova utility portabile
pensata per la gestione delle
reti senza fili accessibili da un
sistema Windows. Come spie-
gato sul sito ufficiale (www.
nirsoft.net/utils/manage_wire-
less_networks.html), l’obiettivo
del programma consiste nel
rendere più pratica e agevole
la gestione delle reti wireless
in alternativa agli strumenti
di configurazione nativi del
sistema operativo Microsoft.
Come tutte le altre applica-
zioni NirSoft, anche nel caso
di ManageWirelessNetworks

basta scaricare l’archivio dal
sito ufficiale, estrarre il conte-
nuto e lanciare il file esegui-
bile per cominciare a usare
il programma. L’interfaccia
principale elenca tutti i profili
wireless salvati sul sistema,
siano essi attivi o meno. In
alternativa, si possono mo-
dificare le opzioni con la voce
apposita nella barra dei menu
per caricare solo il profilo (o
i profili) attivi al momento.
ManageWirelessNetworks
fornisce un sunto piuttosto
esaustivo delle caratteristiche
di un profilo wireless, inclu-
si nomi di profilo e Ssid, il
tipo di connessione, auten-
ticazione e cifratura, la data
di creazione, l’utente che l’ha
creato e molto altro ancora.
Per rendere la consultazione
dei dati ancora più agevole,
basta premere Alt+Invio o
accedere al menu contestua-
le (clic destro del mouse) e
quindi fare clic su Properties
dopo aver selezionato uno dei
HOWTO RUBRICHE
profili disponibili. Sempre tra-
mite il menu contestuale – e
in alternativa usando la barra
dei menu in alto – si possono
raggiungere tutte le funzio-
ni messe da disposizione da
ManageWirelessNetworks,
ovvero l’impostazione della
modalità di connessione (ma-
nuale o automatica), il tipo
di autenticazione, la modifica
del nome del profilo o dell’S-
sid, la duplicazione del profilo
e altro ancora.
Con Edit Wireless Profile (F2)
si apre l’editor del profilo di
rete di Windows, anche se
l’opzione è accessibile solo
se il profilo corrispondente è
3
al momento attivo.
In effetti buona parte del-
le modifiche apportabili da dongle Usb. In ogni caso, la
ManageWirelessNetworks possibilità di consultare tutte
funziona solo con i profili le informazioni su una rete
attivi, una controindicazione wireless fa di ManageWire-
forse inutile per i laptop ma lessNetworks un’utility che
pertinente per i desktop ca- non può mancare nella cas-
blati che accedono invece alle setta degli attrezzi dell’utente
connessioni wireless tramite appassionato.
PC Professionale | Febbraio 2022 119
© Foto di Porapak Apichodilok da Pexels

RUBRICHE HOWTO

MOBILE
ANDROID
Rimuovere
1 l’integrazione
di Google Meet
da Gmail
Google ha evidentemente de-
ciso di spingere l’adozione di
Meet, onnipresente servizio
di videochiamate remote che
Mountain View intende ora
proporre in qualsiasi occasio-
ne. Il pestifero servizio aveva
già fatto la sua comparsa nella
versione web di Gmail, e ora
anche l’app della webmail
per il sistema Android deve
subire lo stesso destino. Che
l’utente lo voglia o no.
Gli ultimi aggiornamenti
dell’app Gmail presentano
dunque una nuova icona
Riunione in basso a destra,
toccata la quale si avvia una
videochat tramite Meet. L’ico-
na è disponibile solo per gli
account di posta di Gmail, e
fortunatamente si può disa-
bilitare facilmente tramite le
impostazioni della app. Per
eliminare le riunioni di Meet
dall’esperienza di posta elet-
tronica su Android occorre

120 PC Professionale | Febbraio 2022


prima di tutto accedere alle
Impostazioni partendo dall’i-
cona hamburger in alto a si-
nistra, quindi scegliere l’ac-
count (Gmail) su cui agire.
Dopo aver aperto le imposta-
zioni dell’account, è necessa-
rio scorrere l’elenco delle voci
disponibili fino a individuare
il riquadro Riunione, toglien-
do infine la spunta all’opzio-
ne Mostra la scheda Riunione
per le videochiamate. La nuova
1
configurazione avrà effetto
immediato e Gmail riporterà
alla schermata dei messaggi
mail senza più visualizzare
le inutili icone
aggiuntive nel- ApkMirror permette
la parte bassa di recuperare anche
dell’interfaccia.
Com’è ovvio,
versioni precedenti
qualora invece si delle app Android
utilizzasse Meet
su un account di posta spe-
cifico (magari dedicato al
lavoro e separato da quello
personale), si potranno im-
postare in maniera diversa i
singoli account scegliendo di
volta in volta le impostazioni
preferite.
ANDROID
ApkMirror,
2 l'app store
alternativo
Il Play Store di Google è la
fonte ufficiale a cui gli utenti
di Android attingono per cer-
care, scaricare e aggiornare le
app per i propri dispositivi.
Ma non è la sola vetrina da
cui recuperare i pacchetti Apk
con cui vengono distribuite
le app, tutt’altro. Un servizio
di download particolarmente
utile in svariati scenari è ad
esempio ApkMirror (www.
HOWTO RUBRICHE
2
apkmirror.com). Apk­Mirror è
gestito da una community
con un obiettivo ben preci-
so, ovvero fornire spazio a
un archivio
storico delle
versioni dispo-
nibili di molte
app Android. Il
Play Store, in-
fatti, propone
esclusivamente la versione
più recente e aggiornata delle
app. Ogni app di ApkMirror
viene verificata prima della
pubblicazione, così come
dovrebbero essere garantite
le firme crittografiche per
la corretta installazione su
uno smartphone o un tablet
Android.
Per navigare l’enorme ar-
chivio di pacchetti Apk di
ApkMirror basta accedere al
sito ufficiale, effettuare la ri-
cerca dell’app desiderata (per
esempio MX Player), visualiz-
zare i file Apk disponibili per
il download, quindi scegliere
il download più adatto all’ar-
chitettura del dispositivo di
destinazione. In caso di neces-
sità, le informazioni sull’ar-
chitettura del processore si
possono recuperare facilmen-
te grazie a un tool come Droid
Info. ApkMirror è visitabile
senza problemi anche tramite
PC Professionale | Febbraio 2022 121
RUBRICHE HOWTO

un browser mobile, quindi il

pacchetto Apk desiderato può
essere scaricato direttamente
sullo smartphone. Per l’instal-
lazione, poi, si può procedere
per via manuale (tramite il
cosiddetto sideloading) o usa-
re l’app ufficiale ApkMirror
Installer, attualmente dispo-
nibile in beta sul Play Store.
Grazie a ApkMirror si può
coprire una gravissima lacu-
na di Android, ovvero avere
la libertà di scaricare, copiare
e installare le app desiderate
(magari anche dall’archivio
di backup personale) senza
dover necessariamente passa-
re per il “giardino recintato”
dello store ufficiale di Google.
Questo servizio è utilissimo,
ad esempio, per ripristina-
re la versione precedente di
una app quando l’ultimo
aggiornamento scaricato (in
via manuale o automatica)
non funziona come dovrebbe.

ANDROID

3 ilIdentificare
codice Imei
Il codice Imei (International
Mobile Equipment Identity)
rappresenta la carta di iden-
tità di uno smartphone o un
cellulare, un codice numerico
in grado di identificare in ma-
niera univoca un dispositivo
compatibile con le reti mobile
(da Gsm in poi) a scopo di
verifica e validazione.
Grazie al codice Imei un
operatore può ad esempio
controllare la validità di un
dispositivo, inibendo l’acces-
so alla rete cellulare (quella
propria o anche quelle con-
correnti) nel caso in cui lo
smartphone risulti rubato o
comunque sottratto al suo
legittimo proprietario.
Conoscere l’Imei del cellulare,
appuntandolo magari su un
foglio di carta da archiviare
o tenere sempre a disposizio-
ne, può quindi rappresentare
un’informazioni cruciale per
aiutare le forze dell’ordine a
recuperare uno smartphone
rubato. Se ancora si ha acces-
so al proprio smartphone, il
modo più semplice e imme-
diato per recuperare il codice
Imei consiste nel digitare il
codice *#06# con il tastierino
dell’app Telefono di Android.
Entro pochi istanti, il disposi-
tivo dovrebbe visualizzare il
numero seriale ed eventual-
mente i codici Imei multipli
nel caso di device capaci di
ospitare più Sim.
Un altro metodo per recu-
perare il codice Imei dello
smartphone consiste nell’u-
sare il servizio online Trova
il tuo telefono (https://myac-
count.google.com/find-your-
phone). Una volta accettata
l’attivazione del servizio tra-
mite conferma del messaggio
di benvenuto, il sito messo
a disposizione da Google
3
cercherà lo smartphone e ri-
produrrà un avviso sonoro
sul display. La funzione Tro-
va il mio dispositivo include
alcuni strumenti avanzati
per la ricerca e il ripristino
dello smartphone da usare
con molta cautela per evita-
re di fare disastri. Nel caso
dell’Imei, si può fare clic
sull’icona Informazioni (vi-
sualizzata alla destra del
nome dello smartphone) per
visualizzare il codice nume-
rico corrispondente.
In questo caso l’identificazio-
ne è in grado di fornire solo
il codice Imei corrispondente
all’alloggiamento della Sim in
uso. Una volta visualizzato,
si può copiare il codice per
archiviarlo in un file di testo
o in un luogo sicuro per un
eventuale utilizzo futuro. •

122 PC Professionale | Febbraio 2022

PC TECH
Di Michele Braga

La suite di test di PC Professionale

per il 2022: Gpu e schede grafiche
In questo appuntamento vi presentiamo la selezione di benchmark per misurare e valutare
le prestazioni delle schede grafiche: in attesa delle novità i giochi sono quelli dello scorso anno.

L
a misurazione delle pre- una scheda madre Asus Z490-P,
stazioni di una Gpu pre- da un processore Intel Core i9
senta difficoltà diverse
da quanto avviene con
10900K, da un disco Intel 905p
Ssd e da 16 Gbyte di memoria
UL Benchmarks
una Cpu. Il motivo è pre- Ddr4. Oltre ai test che ripor- 3DMark
sto detto: questi componenti tiamo di seguito e che costitu- (benchmarks.ul.com)
sono nati come acceleratori iscono l’ossatura per il metodo
grafici ma oggi sono usati in di valutazione, ci riserviamo la
modo estensivo come acce- possibilità di aggiungere prove
leratori di calcolo nel settore e risultati specifici o extra per
scientifico e ingegneristico, in valutare tecnologie non sup- La suite 3DMark è progettata
quello dell’intelligenza artifi- portate dalla piattaforma di test per misurare e analizzare le
ciale così come in tutti gli am- principale. prestazioni in campo grafico
biti dove è possibile sfruttare
le capacità di eseguire com-
plesse elaborazioni su matrici
di dati. Per questi usi specifici
la casistica è così ampia che
l’utente avrebbe poche infor-
mazioni sul comportamento
della scheda grafica nell’uti-
lizzo reale e più comune di
questo componente.
In modo analogo a quanto
facciamo per la prova delle
Cpu, per avere dati compa-
rabili abbiamo fissato una
piattaforma di riferimento
così che l’unico componente
che cambia di volta in volta
è proprio la scheda grafica.
Nel corso del 2022 la prova di
tutte le schede grafiche sarà
quindi eseguita sulla nostra
piattaforma di test – immutata
rispetto al 2021 – composta da

PC Professionale | Febbraio 2022 123

RUBRICHE PC TECH
Lo strumento di di computer desktop e porta-
test integrato tili, ma anche di smartphone
nel videogioco e tablet grazie all’introduzione
di test specifici con supporto
Shadow of the
Tomb Raider. multipiattaforma.
I risultati sono Il 3DMark prevede scenari
salvati anche adatti per analizzare le pre-
stazioni sia di sistemi con una
in forma
limitata capacità di calcolo sia
testuale, anche
di quelli più carrozzati e in
con i tempi
grado di eseguire anche appli-
di rendering cazioni per la realtà virtuale.
Il
di ciascun test Time Spy – disponibile
fotogramma. in versione Extreme e Stan-
dard – è pensato per valutare
le prestazioni con applicazioni
grafiche che sfruttano le tec-
niche impiegate nella realtà
virtuale e per questo motivo
può essere eseguito solo se si
dispone di hardware compa-
tibile con le librerie Microsoft
DirectX 12 e con sufficiente
potenza di calcolo. Il test Fire
Strike – disponibile in versio-
ne Standard, Extreme e Ultra
– è pensato per configurazioni
hardware evolute, come ad
esempio desktop da gioco an-
che con soluzioni multi Gpu,
e sfrutta appieno le librerie
Microsoft DirectX 11.
A fianco di questi test sono
124 PC Professionale | Febbraio 2022
presenti benchmark dedica-
ti al ray-tracing come quello
Port Royal, alla valutazione
della connessione Pci Express
tra Gpu e Cpu così come di
tecnologie specifiche come
quella Nvidia DLSS (Deep
Learning Super Sampling).
Nel caso specifico delle Cpu
eseguiamo i test Time Spy e
Fire Strike focalizzando l’at-
tenzione sulla componente
relativa al processore piut-
tosto che sul risultato finale
complessivo che tiene conto
anche delle prestazioni della
scheda grafica. Nel caso dei
test dedicati alle schede gra-
fiche riportiamo il punteggio
effettivo fornito dal test; il
3DMark fornisce anche un
dato scorporato relativo alla
sola Gpu, valore che però non
indica l'effettiva esperienza
di gioco quando scorporato
dalle prestazioni della Cpu.
La comparabilità dei risultati
tra le diverse schede grafiche
è assicurata dall’uso di una
piattaforma di test fissa sia dal
punto di vista hardware sia da
quello software (per quanto
possibile).
Superposition 1.1
(benchmark.unigine.com/
superposition)
Questo benchmark
– aggiornato alla
versione 1.1 nel
2019 – sfrutta il
motore grafico Unigine 2 e
mette alla prova le schede gra-
fiche con ambientazioni ricche
di oggetti e con effetti di illu-
minazione e di simulazione
fisica molto esigenti dal punto
di vista computazionale.
Il benchmark può essere ese-
guito con impostazioni perso-
nalizzate oppure utilizzando
preset standard. Per i nostri
test utilizziamo le modalità
1080p con dettagli Medium,
High ed Extreme; a queste
affianchiamo anche il test
4K Optimized con il quale è
possibile mettere sotto stress
anche le schede grafiche di
fascia più alta. Il risultato è
un indice che tiene conto sia
dei fotogrammi prodotti al
secondo sia di altri parametri

relativi alle prestazioni del-
la configurazione di test. Il
benchmark – disponibile per
ambiente Windows e Linux – è
distribuito in forma gratuita e
può essere utilizzato in modo
rapido da tutti per valutare il
livello di prestazioni grafiche
del proprio sistema desktop
o mobile.
Shadow of the
Tomb Raider
(tombraider.square-enix-
games.com/it)
La saga di Tomb Raider fa da
sempre parte dei principali
test utilizzati per valutare le
prestazioni grafiche. Shadow
of the Tomb Raider è l’ultimo
capitolo in ordine di tempo
disponibile in commercio e
sebbene abbia già qualche
anno alle spalle è stato ag-
giornato per supportare le più
avanzate tecnologie introdot-
to con le DirectX 12. Utiliz-
zando le schede Nvidia Ge-
Force RTX o le nuove Radeon
con supporto al ray tracing
integrato nelle librerie Micro-
soft è possibile sperimentare
la qualità dell’illuminazione
ray tracing in tempo reale. I
test sono eseguiti con impo-
stazione di qualità “Highest”
e alle risoluzioni di 1.920 x
1.080, 2.560 x 1.440 e 3.840 x
2.160 pixel. I risultati ottenuti
sono la media al 95% percen-
tile degli fps generati durante
l’esecuzione del benchmark
integrato nel gioco. Il gioco
supporta anche le tecnologie
Nvidia DLSS e AMD Fide-
lityFX dedicate alla qualità
dell'immagine.
PIATTAFORMA DI TEST
Scheda madre: Asus Z490-P ■ Processore: Intel Core i9 10900K (10 core / 20 thread) ■ Memoria: 2x 8 Gbyte Ddr4 3200 Gskill
■ Disco: Intel 905p Ssd da 480 Gbyte ■ Disco: Intel 600p da 512 Gbyte ■ Sistema operativo: Microsoft Windows 10 @64bit (20H2)
Metro Exodus
(metrothegame.com)
Anche la
saga Me-
tro, di cui
Exodus è il capitolo più recen-
te, fa parte delle principali
suite di test grafici. Questo
titolo è compatibile con le li-
brerie DirectX 12 e dispone di
uno strumento di benchmark
integrato (lo trovate nella car-
tella principale di installazione
del gioco) che permette di se-
lezionare diverse impostazioni
grafiche. La nostra suite di test
prevede l’utilizzo del livello
di qualità Ultra con opzione
Hairworks disattivata. I risul-
tati sono la media al 99% per-
centile su tre esecuzioni del
benchmark eseguite alle riso-
luzioni di 1.920 x 1.080, 2.560
x 1.440 e 3.840 x 2.160 pixel.
Borderlands 3
(borderlands.com)
Borderlands 3 è uno dei titoli
che utilizziamo per l’analisi
delle prestazioni sia del pro-
cessore sia della scheda grafi-
ca. Questo gioco compatibile
con le librerie DirectX 12 di-
spone di un benchmark inte-
grato che genera un log com-
pleto relativo ai tempi di
generazione dei fotogrammi
sia a livello di Cpu sia di Gpu.
Questo permette di svincolare
l’analisi delle prestazioni tra i
due componenti hardware e
valutare le prestazioni singole
che concorrono al valore dei
PC TECH RUBRICHE
fotogrammi al secondo gene-
rati dal sistema. Nella prova
delle schede grafiche eseguia-
mo il benchmark alle risolu-
zioni di 1.920 x 1.080, 2.560 x
1.440 e 3.840 x 2.160 pixel con
impostazioni di qualità fissate
a livello Ultra. Ricordiamo
invece che per quanto riguarda
i processori eseguiamo i test
alle risoluzioni di 1.280 x 720,
2.560 x 1.440 e 3.840 x 2.160
pixel con impostazioni di qua-
lità minime (Very Low); a que-
sti affianchiamo un test a 1.920
x 1.080 pixel con impostazione
di qualità massima (Badass).
Strange Brigade
(rebellion.com/games/
strange-brigade)
Strange Bri-
gade, al pari
di Border-
lands 3, è uno
dei titoli che utilizziamo per
l’analisi delle prestazioni sia
del processore sia della scheda
grafica. Questo gioco compa-
tibile con le librerie DirectX 12
e Vulkan dispone di un
benchmark integrato che ge-
nera un log completo relativo
ai tempi di generazione dei
fotogrammi sia a livello di Cpu
sia di Gpu. Nella prova delle
schede grafiche eseguiamo il
benchmark alle risoluzioni di
1.920 x 1.080, 2.560 x 1.440 e
3.840 x 2.160 pixel con impo-
stazioni di qualità fissate a li-
vello Ultra. Per quanto riguar-
da i processori eseguiamo i test
alle risoluzioni di 1.280 x 720,
2.560 x 1.440 e 3.840 x 2.160
pixel con impostazioni di qua-
lità minime (Low); a questi
affianchiamo un test a 1.920 x
1.080 pixel con impostazione
di qualità massima (Ultra). •
PC Professionale | Febbraio 2022 125
 LEGGE & BIT
Di Andrea Monti
Cosa c’è di nuovo nel “Metaverso”?
Il “Metaverso” annunciato da Meta-Facebook e da Microsoft non è ancora largamente disponibile
per gli utenti, ma ha già suscitato catastrofismi e allarmi per gli immancabili “problemi giuridici”.
Ma sono questi gli aspetti di cui dovremmo davvero preoccuparci?
A volte ritornano. Quando
si parla del Metaverso
annunciato da Facebook,
pardon, Meta, e da Micro-
soft a chi è un po’ avanti
con gli anni tornerà in mente
Second Life, una piattaforma un
po’ Minecraft, un po’ Roblox, un
po’ The Sims che agli inizi del
2000 prometteva una “seconda
vita” vissuta tramite “avatar”
che interagivano in scenari
(poco) simil-realistici. Una no-
ta agenzia immobiliare tentò
di vendere immobili virtuali
tramite la piattaforma, una
multinazionale di cacciatori
di teste provò a selezionare
in quel modo dei dipendenti
e a fronte di soldi veri si rice-
vevano “Linden Dollars” da
spendere in questo ecosistema.
Non mancarono le inevitabili
polemiche per la presenza di
contenuti inappropriati, frodi,
126 PC Professionale | Febbraio 2022
offese, tradimenti e molestie.
Insomma, più che un’altra
vita, una replica abbastanza
fedele e triste di quella consi-
derata “reale”.
Il Metaverso, da questo punto
di vista, non promette nulla di
diverso. Certo, il visore Vr e la
sensoristica che trasformano
il corpo in un’interfaccia, la
potenza di calcolo delle Gpu
e l’ampiezza di banda della
fibra consentono un realismo
più “reale” di quello passato.
Ma gli esseri umani, nel frat-
tempo, sono rimasti gli stessi,
tanto che molte dinamiche di
relazione già ampiamente dif-
fuse nelle diverse piattaforme
di social networking tradizio-
nali si sono manifestate anche
in questa nuova iterazione.
Con altrettanta monotonia
molte delle “preoccupazioni
giuridiche” avanzate prima
ancora di indossare il visore Vr
e giocare – perché di gioco si
tratta – con il Metaverso hanno
riguardato sostanzialmente gli
stessi temi sollevati a proposi-
to di Second Life. E dunque:
privacy, profilazione, “cyber-
crime”, riciclaggio, molestie
e le new entry del momento:
NFT e criptovalute che, come
il nero, “vanno su tutto”. Per
esempio: sul finire di dicembre
2021 è circolata la notizia di
un palpeggiamento virtuale
subito dall’avatar di una beta-
tester dell’ambiente Horizon
Worlds. Il fatto è, a oggi, isolato
ma indicativo.
Il Metaverso di Microsoft è
meno “giocattoloso” perché è
chiaramente orientato ad am-
bienti lavorativi e produttivi
e promette di poter lavorare
in modo effettivamente diver-
so, anche se non sono ancora

disponibili dei raffronti che
misurino l’incremento effet-
tivo di efficacia dell’uso di
strumenti del genere in rap-
porto ai costi anche indiretti
che generano. I termini della
questione, tuttavia, non cam-
biano perché anche in questo
caso la “solitudinizzazione”
degli individui – che è il trat-
to comune delle politiche in-
dustriali Big Tech – rimane il
nodo da sciogliere. Il fatto,
tuttavia, che un’azienda lanci
un prodotto o un servizio non
implica che il pubblico debba
per forza utilizzarli. Ci sono
molti esempi di progetti finiti
male semplicemente perché
non hanno catturato l’atten-
zione dei clienti.
Inoltre, è abbastanza bana-
le notare che la soluzione ai
problemi reali o percepiti rap-
presentati dal Metaverso sia
abbastanza evidente: visto che
non è obbligatorio, basta non
usarlo e tutte le “cose brutte”
magicamente scompaiono.
Questa soluzione, però, non
è praticabile perché un altro
effetto generato dai model-
li industriali del comparto
tecnologico nella percezione
degli utenti è il minor ricorso
allo spirito critico di fronte
al reale contenuto del servi-
zio che stanno utilizzando.
Gli allarmi sui “pericoli per
la privacy” derivanti da Go-
ogle e Facebook hanno co-
struito fortune accademiche
e professionali, ma gli utenti
continuano a utilizzare questi
servizi invece, semplicemen-
te, di abbandonarli.
Se un’automobile è difettosa o
pericolosa si fa causa al ven-
ditore. Si critica il produttore
e si cambia marchio. Nel caso
dei servizi tecnologici “gratu-
iti” questo non accade: pur
non tirando fuori soldi, gli
utenti “esigono” che il forni-
tore non li trasformi in pesci
che nuotano in un acquario,
da osservare a piacimento.
Vogliono la frittata, senza
rompere le uova.
Uno dei fattori che ha ac-
celerato questo processo è
la “gamificazione” dell’esi-
stenza. Essa ha radicato la
percezione che si possa fug-
gire dalla propria esistenza
e “ricominciare da zero” da
un’altra parte quando invece
l’effetto concreto è quello di
un isolamento ulteriore dal
proprio contesto relaziona-
le. Certo, non tutti faranno
questa fine e ci saranno anche
persone che prenderanno il
Metaverso per quello che è:
una piattaforma online per
giocare o –analogamente a
LEGGE&BIT RUBRICHE
quanto accade con le video-
conferenze – per partecipare
a una riunione senza farsi la
barba o mettere il “vestito
buono”. Tuttavia è ragione-
vole pensare che, almeno per
qualche tempo, molti utenti
sedotti dal marketing istan-
taneo di prodotti e servizi
“powered by the Metaverse”
spenderanno molto tempo di
vita indossando i sensori bio-
metrici e muovendosi come se
fossero in stato confusionale
nella loro stanza o nel loro
ufficio come il Michael Dou-
glas di Rivelazioni (1994). Un
utilizzo anche solo su scala
moderata di questa tecnologia
rende fin troppo ovvio pensa-
re alla graphic novel The Sur-
rogates di Venditti e Weldele o
alla tranquillizzante finzione
della realtà immaginaria di
The Matrix. Inoltre, è realistico
pensare che grazie all’uso di
interfacce basate su sensori-
stica biometrica cresceranno
mostruosamente la quantità e
la qualità dei dati che i signori
del Metaverso continueranno
a raccogliere con la complici-
tà di utenti infantilizzati (sul
punto, vale la pena di leggere
The Terminal Self: Everyday Li-
fe in Hypermodern Times di
Simon Gottschalk).
Per quanto rilevanti, tuttavia,
non è di questi argomenti
che dovremmo preoccuparci
(troppo) visto che oramai i
modelli di progettazione dei
servizi digitali sono irrime-
diabilmente basati sul walled-
garden e sul lock-in tecnologi-
co. Non è il “capitalismo della
sorveglianza” a dover spaven-
tare e nemmeno quello della
“manipolazione del compor-
tamento”. Entrambi, infatti,
presuppongono una condizio-
ne umana di isolamento che
è alla base del “capitalismo
della solitudine”: pensare di
avere una vita quando invece
tutto ciò che resta sono quat-
tro pareti, un computer e un
accesso alla Rete. •
PC Professionale | Febbraio 2022 127
 LIBRI DEL MESE
Di Federico Vergari
Social media
e politica
Esperienze, analisi e scenari
della nuova comunicazione politica
L'
arena pubblica è ormai defi-
nitivo che sia spostata. O me-
glio le location del dibattito e
dello scambio di idee politi-
che sono aumentati. Accanto
ai tradizionali luoghi (i media
classici, i luoghi di ritrovo, le
manifestazioni politiche e via
dicendo) è ormai un dato di fatto
che la cosa pubblica nasca, si discuta,
cresca e (a volte, lo vedremo) muoia
sui social. Superato il boom poco
incisivo dei siti Internet politici
che di fatto si sono trasformati in
brevissimo tempo in semplici siti
vetrina, biglietti da visita spesso
nemmeno aggiornati (un esempio
su tutti? Pensate al candidato sinda-
co di Roma Michetti che alle ultime
128 PC Professionale | Febbraio 2022
elezioni il giorno del voto non ave-
va ancora inserito contenuti alla
voce del menu “programma”), il
vero evento di rottura nella comuni-
cazione politica è stato lo sbarco dei
politici sui social network. I social
hanno creato la politica della diretta
e dell’istantaneità, accorciando i
tempi e la filiera degli addetti ai la-
vori. Non serve del resto nemmeno
un addetto stampa. Basta un profilo
e uno smartphone e ogni politico è
libero di combinare quel che vuole
su Twitter, Facebook e Instagram. Il
tutto ovviamente in attesa di Truth,
il nuovo social che a breve lancerà
Donald Trump.
Claudio Riva, professore associato
presso l’Università degli Studi di
Padova, dove insegna Sociologia
dei media, pubblica per UTET un
manuale definitivo (a oggi) sulla
comunicazione social della po-
litica. Il volume ha l’obiettivo di
Autori
Claudio Riva
Editore
UTET Università
Pagine 177
Prezzo 13 euro
ricostruire i nessi principali che
definiscono la relazione tra social
media e comunicazione politica.
Con i contributi, teorici ed empi-
rici, di ricercatori e professionisti
della comunicazione, si discuterà
delle forme moderne della popo-
larizzazione del discorso politico,
di come gli attori politici usano i
social network, di campagne elet-
torali online, pubblici connessi,
transmedialità e memetic politics,
chiavi di lettura per comprendere il
funzionamento della sfera pubblica
digitale contemporanea.
Particolarmente interessanti gli
ultimi due capitoli: nell’ottavo (e
penultimo) capitolo viene infatti
analizzato l’uso politico dei social
al tempo della pandemia attraver-
so non solo le interazioni politiche
ma anche i fenomeni che abbiamo
imparato a conoscere come le fake
news, la disinformazione o l’ecces-
so di informazioni, la cosiddetta
infodemia. Il nono e ultimo capitolo
è infine dedicato a Giuseppe Con-
te (e al suo staff) e ai limiti di una
comunicazione che non ha mai del
tutto convinto addetti ai lavori e cit-
tadini. Ricordate del resto quando
chiusi in casa aspettavamo ore la
comparsa dell’allora Premier per
ascoltare le nuove disposizioni dei
DPCM e questi si faceva attendere
generando rabbia e ironia?

Le piattaforme mondo
L’egemonia dei nuovi signori dei media
Autori
Luca Balestrieri
Editore
Luiss University
Press
Pagine 200
Prezzo 17 euro
Amori oggi
Piaceri e tormenti del dating online
Q
uando parliamo di
appuntamenti onli-
ne, forse il fenomeno
più interessante di
questi ultimi anni è
notare quanto sia cambia-
ta la percezione sociale del
dating online. Quella che
inizialmente era una fitta
cortina di fumo difficile da
abbattere e dietro la quale
si celava (secondo il volgo)
la perdizione e la deprava-
zione o – perché no – anche
l’inadeguatezza a vivere
una vita dai più considera-
ta “normale” oggi è diven-
tata una pratica diffusa e
accettata. Il motivo? Perché
se stiamo tutto il giorno
Q
uando postiamo
un video su Tik-
Tok o commen-
tiamo l’ultima
serie di Netflix, o ancora
acquistiamo un prodot-
to digitale nell’intervallo
della Champions League
trasmessa da Amazon
Prime, non siamo solo i
consumatori dell’indu-
stria dell’intrattenimento,
ma diventiamo la terra
di conquista di eserciti
ambiziosi e possenti: le
piattaforme-mondo.
Nel mondo dei consumi
culturali è in corso ormai
da tempo una rivoluzio-
ne. I sistemi mediatici
nazionali vengono pian
piano sostituiti o inglo-
bati dai colossi dello
davanti a uno schermo a
scrollare per lavorare, per
intrattenerci e per distrarci
allora che sia pure normale
usare il Web e le sue appli-
cazioni per trovare l’anima
gemella o semplicemente
per trovare dall’altra parte
della Rete una persona con
cui conoscersi, piacersi e
intrattenersi, virtualmente
e non soltanto.
Milioni di persone nel mon-
do cercano amore, sesso e
amicizia attraverso siti In-
ternet e applicazioni per gli
incontri. Chi sono e quanti
di loro trovano effettiva-
mente ciò che desiderano?
Cosa accade alle coppie che
LIBRI DEL MESE
streaming. In questo modo
a dare forma alla cultura di
massa non sono più realtà
locali, in grado di creare o
adattare contenuti pensati
quasi esclusivamente per
un consumo interno, ma
piattaforme globali – anzi:
piattaforme-mondo – ca-
paci di assimilare da una
posizione di forza i tratti
culturali locali e poi di ma-
nipolarli, rendendoli appe-
tibili al mercato mondiale.
Il libro di Balestrieri de-
scrive l’ibridazione cultu-
rale e la ristrutturazione
dell’industria dei media
imposte dal centro del
mondo alle sue periferie,
mostrando come l’asim-
metria di potere tra le piat-
taforme-mondo e i sistemi
nascono in Rete quando poi
passano alla vita reale?
Gli intermediari virtuali cre-
scono a dismisura, offrono
servizi premium a chi vuol
pagare e promettono nuo-
ve opportunità, piaceri mai
provati prima e tanta liber-
tà, ma portano anche con sé
vecchie ansie e nuovi rischi.
Da Tinder a Grindr, dal gho-
sting al sexting, dalla tutela
dello schermo al coraggio
(non scontato) di rompere
anche la distanza digitale.
Per aiutarci a comprendere
le nuove forme dell’amore
4.0, Rita D’Amico esplora il
mondo mutevole e comples-
so del dating online, portan-
do all’attenzione del lettore
anche le storie e le esperien-
ze di chi questo mondo lo
ha conosciuto con e senza
pentimenti.
PC Professionale | Febbraio 2022
RUBRICHE
nazionali sia sempre più
forte.
Ma come è successo che
le piattaforme, da “sem-
plici” sistemi informatici,
si evolvessero nell’infra-
struttura chiave dell’eco-
nomia globale, in giganti
capaci di erodere e mettere
a rischio le sovranità na-
zionali sfruttando la capa-
cità di estrazione massic-
cia dei dati? La domanda
delle domande, del resto.
Trovare una risposta sarà
complesso e non ci riuscirà
questo titolo. Certo è che il
libro rappresenta in tutto
e per tutto una delle più
accurate bussole per non
smarrirsi e provare a com-
prendere in quale direzio-
ne sta andando il mondo.
Autori
Rita D’Amico
Editore
Il Mulino
Pagine 168
Prezzo 12 euro
129
POSTAHW
Per i vostri quesiti tecnici scrivete a rubrica.posta@pcprofessionale.eu
A cura di Gianluca Marcoccia

A QUESTO INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA RISPONDIAMO ESCLUSIVAMENTE A QUESITI TECNICI RELATIVI A PROBLEMI HARDWARE E SOFTWARE

HP All-in-One e l’installazione dell’unità Ssd

Spesso i produttori di computer
non mettono a disposizione tutte
le informazioni necessarie
per le operazioni di upgrade.

I
l mio Pc è un HP Pavilion
All-In-One 24-xa0001nl.
Leggendo il servizio re-
lativo alle unità Ssd
pubblicato su PC Pro-
fessionale (n.369) di
Dicembre 2021, ho pen-
sato che potrebbe valere
la pena di migliorarne le pre-
stazioni con un Samsung Ssd
980 da 1 Tbyte da collegare
allo slot M.2 2280 disponibile
sulla scheda madre. Ora la mia
domanda è la seguente: fun-
zionerà? ci saranno problemi
di compatibilità? Le informa-
zioni che ho trovato sul sito di
HP non hanno chiarito i miei
dubbi. Ho interpellato il forum
del supporto tecnico e anche
Espandere i computer all-in-one
è difficile ma non impossibile!
>>
lì non mi hanno saputo dare
indicazioni. Potete aiutarmi (ma non è indispensabile) L’HP Pavilion All-In-One
voi? Vorrei fare questo upgra- l’hard disk che già c’è come 24-xa0001nl, come dice il
de perché il collo di bottiglia archivio per i dati. Non sono suo nome, è un computer
di questo computer è proprio un utente professionale, il che integra unità centrale e
il disco fisso, specialmente programma più impegnativo schermo in un unico telaio.
quando arrivano gli aggior- che adopero è Fusion 360, È basato sulla scheda madre
namenti del sistema operativo ma sempre a livello hobbi- DiamasterFHD con fattore
o si mandano in esecuzione stico. Vorrei inoltre sapere di forma proprietario ed è
programmi “pesanti”. Vor- se l’operazione di clonazione normalmente equipaggiato
rei clonare tutto l’hard disk possa invalidare la licenza di con processori Intel Core di
sull’unità Ssd in modo da far- Windows 10 presente sulla ottava generazione. In base
lo diventare il disco di avvio macchina. alle specifiche pubblicate sul
e magari continuare a tenere Domenico B., via Internet sito del supporto tecnico di

130 PC Professionale | Febbraio 2022


HP sulla scheda madre sono
disponibili due slot M.2 che
però sono dedicati a compiti
specifici. Il primo slot M.2 è di
tipo 2230 ed è quindi riservato
agli adattatori Wi-Fi, mentre il
secondo slot M.2 è di tipo 2280
e può quindi essere utilizzato
per le unità Ssd.
Nelle caratteristiche tecniche
non sono però riportate né
il tipo di interfaccia disponi-
bile su questo connettore né
se sia previsto il supporto a
livello del Bios come disco di
avvio del sistema operativo.
I siti di alcuni produttori di
memorie, tra i quali Crucial,
propongono come “upgrade”
dalla configurazione ufficiale
anche le unità Ssd M.2 con-
formi alle specifiche NVMe.
Siccome questa informazione
è confermata da diverse fonti
riteniamo quasi certo che il
secondo slot M.2 della scheda
madre DiamasterFHD offra
una connettività di tipo Pci
Express.
Non abbiamo invece notizie re-
lative al supporto delle unità
Ssd NVMe come disco di avvio.
Analizzando però gli altri com-
ponenti della configurazione
hardware, e in particolare il
processore, possiamo dire che
il computer è stato progettato
e immesso in commercio nella
seconda metà del 2018. In que-
sto periodo praticamente tutti i
computer supportavano già le
memorie di massa NVMe per
l’avvio del sistema operativo.
Riteniamo quindi che il nostro
lettore non dovrebbe avere
problemi nel sostituire il suo
attuale disco a piattelli magne-
tici con una unità Ssd di ultima
generazione, con tutti i benefici
che ciò comporta. Per quanto
riguarda il trasferimento di
Windows sulla nuova unità, si
potrà utilizzare un software co-
me Macrium Reflect. Si tratta di
uno strumento collaudato per le
operazioni di questo tipo, che è
in grado di rendere operativa la
nuova configurazione hardwa-
re senza il bisogno di interventi
particolari da parte dell’utente.
Per quanto riguarda l’attiva-
zione di Windows 10, Micro-
soft prevede la possibilità di
sostituire alcuni componenti,
tra cui l’hard disk. Conside-
rando il fatto che il computer
è un all-in-one e che quindi
il resto della configurazione
hardware non potrà essere
modificato in maniera so-
stanziale è improbabile che
la sola sostituzione del disco
di avvio invalidi la licenza.
In ogni caso, se ciò dovesse
succedere, si potrà ripetere
l’operazione di attivazione,
eventualmente tramite il call
center di Microsoft.
Samsung Magician
e l’unità Ssd non
rilevata
Dopo aver aggiornato il mio
laptop a Windows 11 versione
21H2 ho migrato con successo
i dati dalla precedente unità
Ssd Samsung PM991 da 256
Gbyte (M.2 2242 Pci Express
3.0 x4 NVMe) a una nuova
Samsung 970 Evo Plus da
500 Gbyte. Per l’operazione
di clonazione ho usato Ma-
crium Reflect. Il mio compu-
ter è un Dell Inspiron 5502
con processore Intel Core i5-
1135G7 a 2,40 GHz, equipag-
giato con 16 Gbyte di Ram.
Purtroppo non riesco a far
riconoscere il nuovo Ssd al
Samsung Magician. Il proble-
ma sarebbe la mancanza del
driver NVMe ma, anche dopo
averlo scaricato e installato,
ricevo sempre il messaggio:
POSTA RUBRICHE
“Il dispositivo Samsung NVM
Express non è collegato. Col-
legare il dispositivo e riprova-
re.”. Il messaggio presenta una
situazione che differisce dalla
realtà, in quanto il notebook si
avvia e funziona perfettamen-
te con la nuova unità e tutto
viene rilevato nella Gestione
Dispositivi di Windows. Come
posso fare per ripristinare la
funzionalità di Samsung Magi-
cian? Non avrebbe senso tor-
nare a Windows 10 visto che
il malfunzionamento sembra
riconducibile più al software
di Samsung che al resto della
configurazione. Il problema è
già stato inoltrato a Samsung
ma non ho ricevuto alcuna in-
formazione risolutiva.
Marco Sberveglieri,
via Internet
Il problema descritto dal letto-
re è stato segnalato più volte
nei forum dedicati all’hardwa-
re. Cercheremo di fornire una
lista di controllo dei principa-
li fattori che possono portare
all’impossibilità da parte del
Samsung Magician di rilevare
le unità Ssd. Cominciamo con
la cosa più ovvia, ovvero il fat-
to che il software di Samsung
è dedicato in maniera esclu-
siva alle memorie di massa di
questo produttore. Purtroppo
esistono dei modelli di Ssd
prodotti da Samsung (con
tanto di marchio su integrati
e circuito stampato) che sono
destinati agli assemblatori e
non sono quindi rilevati co-
me dispositivi “branded”.
Il software Magician è stato
progettato per ignorare questi
dispositivi quindi, se questo
PC Professionale | Febbraio 2022 131
RUBRICHE POSTA
>> I nuovi modelli di unità Ssd di Samsung spesso non vengono
rilevati dalle versioni preesistenti del software Magician.
fosse il caso, non si tratta di un
malfunzionamento ma di una
scelta del produttore.
Il passo successivo consiste nel
verificare l’utilizzo di driver
adeguati. Entrate nella Gestio-
ne Dispositivi ed espandete il
ramo delle Unità disco. Qui tro-
verete anche l’Ssd di Samsung,
fatevi clic con il
tasto destro del Non è raro
mouse e sele- che i Cd-Rom
zionate la voce forniti a corredo
per aggiornare
il driver. Que- siano già obsoleti!
sta operazione
richiede il collegamento a In-
ternet e sarà eseguita mediante
il servizio Windows Update di
Microsoft. Una volta comple-
tata l’operazione chiudete la
finestra e riavviate il computer.
Verificate ora se sia possibi-
le rilevare l’unità Ssd con il
132 PC Professionale | Febbraio 2022
software Magician.
In caso contrario verificate la
disponibilità di nuove versioni
di Magician presso il sito del
supporto tecnico all’indirizzo
www.samsung.com/semiconduc-
tor/minisite/ssd/ e fate clic sul
link Consumer Ssd della sezione
Download nella parte finale del-
la pagina. Qui tro-
verete l’archivio di
installazione che, al
momento in cui scri-
viamo, è aggiornato
alla versione 7.0.1.
Accertatevi di ri-
muovere la versione precedente
tramite il Pannello di controllo e
di riavviare il computer prima di
lanciare la nuova installazione.
Se anche con la nuova versione
di Magician l’unità non venisse
ancora rilevata è possibile che il
problema dipenda dal controller
o dal driver dell’interfaccia sulla
quale è collegato l’Ssd. Sempre
dalla pagina del supporto tec-
nico di Samsung sopra indi-
cata scaricate il driver NVMe
specifico per il vostro modello.
Lanciate la procedura guida-
ta di installazione, riavviate il
computer e tentate nuovamente
la rilevazione del dispositivo.
Se l’esito fosse ancora negativo
verificate se il controller sia stato
impostato in modalità Raid. Se
così fosse sarà necessario ricon-
figurarlo in modalità tradizio-
nale ma, prima di intervenire in
questo modo, accertatevi che la
nuova impostazione non coin-
volga altre memorie di massa
che dopo la modifica potrebbero
diventare inaccessibili.
Se tutti gli accorgimenti ap-
pena descritti non ottenessero
il risultato sperato è possibile
fare un tentativo estremo ov-
vero utilizzare la modalità di
compatibilità.
Agite come segue:
➜1 con il File Explorer rag-
giungete la cartella in cui è
installato il software e fate clic
con il tasto destro del mouse
sull’eseguibile.
➜2 dal menu contestuale sele-
zionate Proprietà. Entrate nel se-
gnalibro Compatibilità e attivate
la modalità di compatibilità per
Windows XP (Service Pack 3).
➜3 applicate la modifica e
chiudete la finestra con Ok.
Per quanto strano possa sem-
brare, in base alle esperienze
pubblicate nei forum, questa
procedura ha risolto (o contri-
buito a risolvere) il problema
per molti utenti.
Zyxel Nas 326 e la
condivisione dei file
Avendo una certa riluttanza ad
affidare i miei dati ai servizi
cloud (Dropbox, Google Drive e
così via) ho acquistato un Zyxel
Nas 326 da destinare a questo
scopo. Sarei anche soddisfatto
del suddetto Nas se non fosse
per i manuali di istruzioni che
sono veramente scarni. Utilizzo
 POSTA RUBRICHE

senza problemi il Nas con le partecipano alla rete locale il File Explorer di Windows.
app dello smartphone e tutto digitando l’indirizzo Così facendo la cartella sarà
funziona benissimo ma non visibile tra i dispositivi nell’i-
sono riuscito a condividerne \\[Ip_del_Nas]\ cona Questo Pc.
le cartelle con il portatile. [Nome_dello_Share] Una volta verificata la piena
Vorrei infatti che questo di- funzionalità della condivisio-
spositivo di rete fosse visto (senza le parentesi quadre). Al ne è fondamentale verificare i
come un disco esterno in cui primo accesso sarà necessa- parametri del router che for-
salvare direttamente i file. rio autenticarsi con il proprio nisce la connettività Internet
Come sistema operativo uti- login e password. Mettendo alla rete locale. Le porte del
lizzo Windows 10 Home e un l’apposito segno di spunta si Nas dedicate ai protocolli per
amico (che ha lo stesso Nas) è potranno salvare queste infor- la condivisione dei file devono
riuscito a usarlo proprio come mazioni per ogni successivo essere inaccessibili dall’ester-
se fosse un disco rimovibile. A utilizzo e la condivisione risul- no, in caso contrario la scelta
lui l’installazione è stata ese- terà immediatamente disponi- di implementare un cloud pro-
guita da personale qualificato bile come se fosse una cartella prio porterà a un livello di pri-
ma io spero di riuscire a farlo locale. A questo punto, se lo vacy e sicurezza ben inferiore
da solo. Potete aiutarmi? desiderate, potete assegnare rispetto alle soluzioni hosted
Danilo A., via Internet una lettera identificativa a come Dropbox, OneDrive o
questa condivisione mediante Google Drive.
La procedura per condividere
una cartella dello Zyxel Nas
326 sulla rete locale è abba-
stanza semplice e, a meno di
incompatibilità con protocolli
Smb diversi e firewall male
impostati, dovrebbe essere al-
la portata anche degli utenti
meno esperti.
Ecco come fare:
➜1 digitate l’indirizzo Ip del
Nas nel browser e collegatevi.
Sarà visualizzata la schermata
di login. Inserite lo username
admin e la relativa password
(quella predefinita è 1234 ma
dovrebbe essere cambiata al
primo utilizzo),
➜2 entrate nel Control Panel e
accedete alla sezione Privilege
and Sharing. Qui troverete le
impostazioni per gli Shared
Folders,
➜3 aggiungete una nuova
condivisione (share) e asse-
gnategli un nome univoco.
Premete Next e assegnate i Lo Zyxel Nas 326 mette a disposizione tutti gli strumenti per gestire
permessi di accesso in base un server Dlna e la condivisione dei file all’interno di una rete casalinga.
agli utenti e ai gruppi. Nel
passo successivo sono presen-
ti le impostazioni per rendere
accessibili la cartella condivi-
sa. Infine, nell’ultimo passo,
vi sarà presentato un riepilo-
go di tutte le impostazioni dei
passi precedenti che potrete
confermare o annullare,
➜4 se tutto è andato come
previsto la cartella condivi-
sa dovrebbe essere accessi- Le impostazioni necessarie per la creazione degli Shared Folders
bile da tutti i computer che sono accessibili solo dopo essersi collegati al Nas con l’account admin.

PC Professionale | Febbraio 2022 133

RUBRICHE POSTA

POSTASW A cura di Gianluca Marcoccia

Risoluzioni elevate e le immagini sfocate

I monitor Ultra Hd e 4K ormai
sono facilmente reperibili,
ma ancora molti applicativi
non rispettano le specifiche

I
per le interfacce a dpi elevati.

I
l notebook con cui lavoro
viene di volta in volta
collegato a due monitor
esterni via Hdmi. I due
monitor hanno dimen-
sioni diverse, uno è da
24 pollici e l’altro da 28
pollici. In entrambi i casi ho
impostato l’opzione per esten-
dere lo schermo del Desktop e il
monitor esterno è il principale
mentre il pannello integrato
è il secondario. Sono inoltre
impostate le opzioni “Memo-
rizza le posizioni delle fine-
stre in base alle connessioni
del monitor” e “Riduci a icona
le finestre quando un monitor
è disconnesso”. L’anti-alias è
attivo. Le configurazioni pe-
rò differiscono a seconda del
monitor esterno utilizzato. Nel
primo caso, con lo schermo da
24 pollici, il monitor 1 (interno)
è impostato a 1.920 x 1.080
(scelta consigliata) e la dimen-
sione caratteri è 100% (scelta
consigliata) mentre il monitor
2 è impostato a 1.920 x 1.080
(scelta consigliata) e la dimen-
sione caratteri è 100% (scelta
consigliata). Nel secondo caso,
con lo schermo da 28 pollici, il
monitor 1 (interno) è sempre a
1.920 x 1.080 (scelta consiglia-
ta) e la dimensione caratteri è
100% (scelta consigliata) men-
tre il monitor 2 è impostato a
3.840 x 2.160 (scelta consiglia-
ta) e la dimensione caratteri a
150% (scelta consigliata). Con
questa configurazione però,
quando uso il monitor 24 pol-
lici, le applicazioni Office 2016
sul monitor 1 (principalmente
lascio Outlook sempre aperto)
appaiono nitide, mentre se
collego il monitor 28 pollici
le applicazioni Office e alcune
applicazioni di Windows come
il Pannello di controllo (ma non
Esplora risorse) sul monitor 1
appaiono leggermente sfocate,
come se si impostasse una ri-
soluzione non nativa. Inoltre,
se ridimensiono i riquadri di
lettura e anteprima di Outlook
(sempre sul monitor 1) col 28
pollici collegato, quando passo
al 24 pollici il ridimensiona-
mento cambia. Ho verificato
e in entrambe le situazioni, la
configurazione del monitor 1
rimane sempre la stessa. Il no-
tebook è un HP Probook 470 G3
con pannello da 17 pollici, Win-
dows 11 Pro aggiornato, dri-
ver AMD Radeon R7 M340 del
19/07/2021 e driver Intel HD
Graphics 520 del 24/03/2021.
Il monitor da 24 pollici è un
Samsung S24C450, mentre
quello da 28 pollici è un Nilox
Ips Uhd NXMMIPS28UHD4K2.
Infine vorrei sapere quale dei
due adattatori grafici gestisce
la porta Hdmi?
Matteo Turini, via Internet

134 PC Professionale | Febbraio 2022


I problemi di visualizzazione
quando si utilizzano schermi
con caratteristiche diverse so-
no all’ordine del giorno nei
forum dedicati ai sistemi ope-
rativi Windows e possono ave-
re origine in tutti i componen-
ti della filiera, a partire dagli
applicativi fino all’adattatore
grafico, passando per sistema
operativo e driver delle peri-
feriche. Individuare l’origine
di questo problema è quindi
molto difficile.
Descriveremo comunque alcu-
ne tra le soluzioni che, in base
alle nostre esperienze, hanno
una buona probabilità di ripri-
stinare la qualità di visualiz-
zazione ottimale. Diamo per
scontato che il nostro lettore
abbia già provato a risolve-
re il problema utilizzando la
funzione di rilevazione auto-
matica delle impostazioni dei
monitor e che il cavo Hdmi sia
di buona qualità, schermato e
conforme alle ultime revisio-
ni dello standard. Allo stesso
modo tendiamo a escludere
che il problema sia dovuto
a impostazioni system-wide
perché altre applicazioni non
presentano il problema. Anche
la probabilità che la sfocatura
sia prodotta dagli algoritmi
di anti-aliasing della Gpu è
abbastanza remota perché,
se questo fosse il caso, sareb-
bero coinvolti applicativi più
esigenti sotto il punto di vi-
sta dell’accelerazione grafica
mentre la suite Office non ha
requisiti stringenti sotto que-
sto punto di vista.
Ristretto in questo modo
il campo di azione la causa
più comune per i problemi di
visualizzazione consiste nel
fatto che molte applicazioni
non sono state progettate per
adattarsi all’interfaccia grafica
di Windows in base alle impo-
stazioni dei Dpi (dot per inch,
punti per pollice). Queste ap-
plicazioni si comportano come
previsto su display con den-
sità dei pixel “normali” ma,
appena si passa a uno schermo
con Dpi elevati, mostrano irre-
golarità. Ciò è dovuto al fatto
POSTA RUBRICHE
che Windows tenta di supplire HKEY_CURRENT_USER\
alle mancanze dell’applicati- Software\Microsoft\
vo con i propri algoritmi di Windows NT\CurrentVersion\
ridimensionamento dell’im- AppCompatFlags\Layers
magine. Lo scopo è di assicu-
rare che il software rimanga ➜2 in questa posizione create
utilizzabile anche su schermi un nuovo valore. Fate clic con
ad alta e altissima definizione il tasto destro, premete Nuovo
senza che le sue finestre (e il dal menu contestuale e sele-
loro contenuto) diventino mi- zionate Stringa. Assegnate a
croscopici. In questi casi però questo valore il percorso com-
quello che viene visualizzato pleto dell’eseguibile (quindi
non è prodotto direttamente qualcosa come “E:\Program Fi-
dall’applicativo ma è frutto di les\Microsoft Office\Office15\
passaggi intermedi che, sebbe- Outlook.Exe”),
ne adeguati alla maggior parte ➜3fate doppio clic, assegnate-
dei casi, possono avere effetti gli il valore ~HIGHDPIAWA-
imprevisti con software speci- RE e premete Ok. Chiudendo
fici o in abbinamento ad alcu- l’editor le modifiche diverran-
ne configurazioni hardware. no permanenti,
Il primo tentativo per risolvere ➜4 riavviate il computer per
il problema consiste nell’im- rendere attive le nuove impo-
postare l’apposita opzione stazioni. Lanciando Outlook
nella sezione Compatibilità. ora la qualità dell’immagine
Agite come segue: dovrebbe essere ottimale.
➜1 individuate la posizione Nonostante questa procedura
dell’eseguibile dell’applica- sia stata pubblicata in diversi
tivo (non usate i collegamen- forum e molti utenti l’abbia-
ti sul Desktop o del menu di no verificata sono comunque
Avvio) e fatevi clic col il tasto stati segnalati casi in cui la
destro del mouse e selezionate
Proprietà,
➜2 nella finestra che apparirà
entrate nel segnalibro Compa-
tibilità e qui mettete il segno di
spunta all’opzione per disabi-
litare il ridimensionamento su
display a dpi elevati,
➜3 confermate la scelta pre-
mendo Applica, seguito da Ok.
Se tutto è andato come pre-
visto Windows non dovreb-
be più intervenire su quanto
viene visualizzato a schermo
e, di conseguenza, la nitidezza
sarà ripristinata. Purtroppo
nei forum è spesso riportato
che questa opzione non è se-
lezionabile per gli applicativi
di Microsoft. Prima di darsi
per vinti esiste ancora una
possibilità, ovvero eseguire
l’impostazione mediante il
Registro di Windows. Agite
come segue:
➜1 prima di tutto memoriz-
zate il percorso dell’eseguibile Disabilitando il ridimensionamento
per il quale volete imposta- automatico dell’immagine
zione questa opzione, quindi si ripristina la nitidezza
aprite l’editor del Registro e ma il contenuto delle finestre
raggiungete la posizione può diventare molto piccolo.
PC Professionale | Febbraio 2022 135
RUBRICHE POSTA
nitidezza non è stata ripristi-
nata. In base ad alcune inda-
gini sembrerebbe che talvolta
l’abbinamento tra le versioni
a 32-bit/64-bit degli applica-
tivi e del sistema operativo
possa portare a problemi di
interoperabilità che impedi-
scono di disabilitare l’opzione
sopra indicata.
Per quanto riguarda la
Switchable Graphics dei no-
tebook che sono dotati sia
di grafica integrata Intel sia
di un adattatore grafico ag-
giuntivo, le procedure sono
diversificate a seconda della
singola configurazione har-
dware. In alcuni casi la sele-
zione della Gpu può essere
dinamica, in altri casi invece
è prefissata.
Altri parametri che possono
influenzare la gestione della
grafica sono l’alimentazione
(a batteria si cerca di rispar-
miare corrente, quando si è
collegati alla rete elettrica si
possono aumentare le presta-
zioni) e anche alcuni para-
metri del Bios. In condizioni
normali l’utente può selezio-
nare quale Gpu utilizzare, sia
manualmente sia in base alle
applicazioni di volta in volta
utilizzate.
Queste impostazioni sono
presenti nel Control Center
dell’adattatore grafico discre-
to. Per un esame più appro-
fondito di questo argomento
invitiamo il nostro lettore a
fare riferimento alla relativa
pagina del supporto tecnico
di HP all’indirizzo https://sup-
port.hp.com/za-en/document/
c03048374.
Le impostazioni di Outlook sono salvate nel profilo utente.
136 PC Professionale | Febbraio 2022
Microsoft Outlook
e l’errore
nelle impostazioni
Durante una reinstallazione
di Microsoft Office 2010 sul
mio notebook con sistema
operativo Windows 10 mentre
configuravo Outlook ho erro-
neamente impostato la casella
postale selezionando la tipo-
logia Microsoft Exchange. A
partire da quel momento mi
viene richiesto l’inserimento
del nome del Server Exchange
che deve convalidare l’account
e non riesco a tornare indie-
tro. Ovviamente non c’è nessun
server Microsoft Exchange sulla
mia rete casalinga e quindi in-
terrompo l’operazione e lancio
nuovamente Outlook. A questo
punto si apre una finestra con
il messaggio “Connessione in
corso…”, seguita dall’errore
“Server non trovato”. Le scelte
possibili sono Riprova, Lavora
Offline e Annulla. Selezionando
Lavora Offline mi si ripresenta
lo stesso riquadro precedente e
la relativa richiesta del server
Microsoft Exchange, a cui segue
il messaggio “Impossibile aprire
le cartelle di posta elettronica
predefinite. Profilo non confi-
gurato”. Se inserisco un nome
fittizio questo viene memoriz-
zato e poi ripresentato a ogni
tentativo. A questo punto ho
deciso di rimuovere Office 2010
per reinstallarlo ma la situa-
zione non è cambiata, quando
avvio Outlook si ripresenta la
stessa richiesta! Ho provato a
cercare all’interno del Registro
di Windows 10 il nome fittizio
del server che avevo inserito
con Lavora Offline e che (an-
che dopo la disinstallazione e
la successiva reinstallazione
del pacchetto Office 2010) mi
veniva ripresentato, sperando
così di poter risolvere il proble-
ma ma non ho trovato nessuna
corrispondenza. A questo punto
le informazioni che mi impedi-
scono di avviare Outlook devono
essere memorizzate in qualche
file all’interno dell’hard disk.
Ho provato anche ad avviare
Outlook in modalità provviso-
ria, ma così facendo ottengo il
messaggio “Impossibile aprire
le cartelle di posta elettronica
predefinite. Profilo non configu-
rato”. C’è una soluzione diversa
che non preveda di reinstallare
tutto partendo nuovamente dal
sistema operativo?
Antonio, via Internet
La configurazione dell’account
di posta elettronica non viene
memorizzata nel Registro di
Windows ma entra a far parte
del profilo salvato nelle cartelle
del client di posta elettronica
di Microsoft Office. Il profilo è
composto dalle informazioni re-
lative all’account, i file utilizzati
per archiviare i dati scaricati dal
server e dalle impostazioni che
specificano la posizione in cui
dovranno essere salvati i singo-
li messaggi. Possiamo quindi
rassicurare il nostro lettore: per
risolvere il problema sarà suf-
ficiente eliminare il profilo che
contiene le informazioni errate
e sostituirlo con uno nuovo. Il
tutto senza reinstallare da capo
il sistema operativo!
Agite quindi come segue:
➜1 dal menu File di Outlook
selezionate la voce Impostazioni
account e quindi Gestisci profili,
➜2 da Mostra profili seleziona-
te la funzione Aggiungi quindi
digitate il nome per il nuovo
profilo seguito da Ok,
➜3 a questo punto sarà possibi-
le aggiungere gli account di po-
sta elettronica, oppure scegliere
come archiviare i dati scaricati
di volta in volta,

VirtualMIDISynth sostituisce il GS Wavetable Synth
di Microsoft con un netto miglioramento della qualità audio.
➜4 completata l’operazione sa-
rà possibile rimuovere il profilo
creato in precedenza. Se si aves-
sero problemi a eseguire l’ope-
razione dall’interno di Outlook,
ad esempio per il ripetersi dei
messaggi di errore, le stesse
impostazioni sono accessibili
anche chiudendo il client di
posta elettronica, entrando nel
Pannello di controllo e facendo
doppio clic su Posta elettronica.
Completata l’operazione sarà
sufficiente eseguire Outlook
e il nuovo profilo dovrebbe
risultare attivo e selezionato
come principale, eliminando i
messaggi di errore e rendendo
nuovamente fruibile il client
postale di Microsoft.
Sintetizzatore
Midi e problemi
di riproduzione
Vi scrivo perché da qualche
tempo ho riscontrato un di-
verso comportamento in una
applicazione che uso ormai da
diversi anni. Si tratta di No-
teWorthy Composer. Questo
software offre la possibilità
di visualizzare lo spartito dei
brani musicali e di ascoltarne
quindi l’esecuzione. Ho utiliz-
zato spesso questa funzione
unitamente ad Audacity per
registrare il brano e farne un
file Mp3 per altri usi. Da un po’
di tempo, non vi so dire se in
seguito a un aggiornamento di
Windows 10, il passaggio dalla
finestra di NoteWorthy Compo-
ser (in riproduzione del brano)
alla finestra di Audacity (che sta
registrando) interrompe l’ese-
cuzione. In precedenza potevo
passare da una finestra all’altra
senza problemi. Si può risolvere
il problema?
Lorenzo Damini, via Internet
La maggior parte dei proble-
mi di NoteWorthy Composer
durante l’esecuzione di uno
spartito sono riconducibili al
dispositivo utilizzato per la
sintesi sonora. Questo pro-
gramma, infatti, si appoggia
al driver virtuale Microsoft
GS Wavetable Synth per la
creazione e riproduzione dei
suoni. Questo driver virtuale
ha il grosso vantaggio di essere
fornito a corredo di Windows
e quindi tutti gli utenti ne sono
in possesso senza bisogno di
installare altro software ma è
anche noto per la scarsa qua-
lità audio, per l’assenza della
modalità stereo e del supporto
agli effetti come riverbero e cho-
rus. In passato erano disponibili
diversi sintetizzatori Midi, la
maggior parte dei quali forniti a
corredo delle più diffuse schede
audio ma la transizione ai siste-
mi operativi a 64-bit ne ha reso
POSTA RUBRICHE
impossibile l’utilizzo. Esistono
però alcune soluzioni alternati-
ve, anche gratuite, che consen-
tono di risolvere il problema.
Merita di essere menzionato
VirtualMIDISynth, scaricabi-
le gratuitamente all’indirizzo
https://coolsoft.altervista.org/en/
virtualmidisynth. Una volta in-
stallato VirtualMIDISynth met-
te a disposizione fino a quattro
interfacce Midi, ognuna con un
proprio set di SoundFont, e la
polifonia dei canali è limitata
solo dalla potenza del proces-
sore. Allo stesso indirizzo sono
disponibili anche un MidiMap-
per (opzionale) che ripristina
questa funzione per i sistemi
operativi di ultima generazione
e una collezione di SoundFont
in grado di soddisfare ogni
esigenza, sia qualitativa sia di
contenimento dell’occupazione
di memoria. VirtualMIDISynth
è inoltre in grado di trasfor-
mare una riproduzione Midi
in un file Wav/Mp3/Flac, eli-
minando così la necessità di
utilizzare strumenti esterni
per la registrazione. Invitiamo
quindi il nostro lettore a pren-
dere in considerazione questo
software che, con ogni proba-
bilità, ha tutte le caratteristiche
per eliminare le difficoltà da lui
incontrate.
Concludiamo con una segna-
lazione, reperita nei forum
del supporto tecnico di No-
teWorthy Composer, relativa
ad alcuni utenti che lamenta-
vano problemi di riproduzione
simili a quelli del lettore. In di-
versi casi il problema pare fosse
dovuto al fatto che lo spartito
utilizzasse lo stesso canale per
riprodurre più strumenti di-
versi. Concettualmente questa
modalità operativa è prevista e
non dovrebbe comportare pro-
blemi ma, alla prova dei fatti,
suddividendo gli strumenti sui
canali disponibili si elimina-
no molti problemi e si ottiene
anche una migliore qualità
audio. Se si sceglie di adottare
VirtualMIDISynth il problema
dovrebbe comunque essere ri-
solto, anche senza la necessità
di modificare gli spartiti. •
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