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IL CORANO NELLE SCUOLE ITALIANE?

Tutti noi cattolici, compresi i cosiddetti laici, compresi i perseguitati a motivo della fede, tra
cui molti musulmani convertiti al cristianesimo che devono nascondere questa loro scelta, pena la
morte, compresi tutti coloro che credono in Cristo nelle varie zone del mondo, siamo rimasti a dir
poco allibiti davanti alla notizia resa pubblica da S. Eminenza il Card. Martino, preposto al
Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace, che vorrebbe favorire lo studio del Corano nelle scuole
cattoliche per i bambini musulmani, adducendo la seguente motivazione: “…perché si offre
l’occasione ai musulmani di vivere la reciprocità, la pace tra i popoli e la giustizia soprattutto in
quelle scuole ove fossero presenti almeno 100 bambini musulmani….”
A parte il fatto che questa eventuale decisione dovrebbe competere al Ministero della
Pubblica Istruzione, essendo il risultato di un preciso Concordato tra Chiesa e Stato e non una scelta
arbitraria di un singolo Prelato, a parte questo, un’affermazione del genere ci sembra gravemente
lesiva dei nostri diritti di cittadini italiani, oltre che di cristiani, per i seguenti motivi:
1. Per vivere la reciprocità tra i popoli, dovremmo noi occidentali attendere, senza più nulla
concedere, che nei paesi musulmani sparsi nel mondo venga permesso ai cristiani di
praticare apertamente la loro fede e i loro diritti, quando invece vengono distrutte in
continuazione chiese, case e uccisi i cristiani che si rifiutano di passare all’Islam. I cristiani
uccisi nel mondo, in prevalenza dove vige la shari’ah islamica, cioè il Corano, è di circa
160.000 vittime all’anno, documenta Antonio Socci nel libro “I cristiani perseguitati”.
2. È impossibile ottenere la pace attraverso lo studio del Corano perché proprio il Corano
incita alla guerra. Dice infatti il Corano: “Vi è prescritta la guerra, anche se non vi piace”
(Cor.2,216). “Uccidete gli idolatri ovunque li troviate” (Cor. 9,5). “Profeta! Lotta contro
gli infedeli e gli ipocriti e sii duro con loro” (Cor. 66,9). In questa lotta gli “infedeli” non
possono rivendicare alcun diritto come esseri umani, perché l’Islam non riconosce persone o
Stati non musulmani, e nemmeno i diritti dei prigionieri che sono “proprietà” dei vincitori.
La schiavitù abolita in Occidente dal Cristianesimo, è legittimata nei Paesi islamici perché
riconosciuta ufficialmente dal Corano (Cor.2,221)
Forse l’illustre Prelato non è a conoscenza che la stessa Corte di Giustizia Europea in data 31
luglio 2001 ha affermato con sentenza l’incompatibilità della Legge Coranica (Shari’ah) con
la Convenzione per i diritti dell’uomo.(Affaire Refah Partisi). Certe nostre concessioni liberal-
democratiche, all’insegna della prostrazione incondizionata alle richieste altrui, sono per i
musulmani segno di debolezza da parte nostra, di cui essi ridono, beffeggiandoci. E’ per questo che
vogliono “convertirci” perché ci considerano dei rammolliti senza ideali, mentre loro si sentono
forti e orgogliosi, pieni di fede nel Corano, e ce lo dimostrano anche con armi spaventose, di cui
non fanno certo mistero, vantandosi del fatto che essi sono innanzitutto intrepidi guerrieri disposti a
tutto, in nome di Allah. L’accettazione incondizionata delle loro richieste ci sta conducendo
inesorabilmente verso la schiavitù, e non certo verso il rispetto reciproco!
Dobbiamo aprire gli occhi sul fatto che molti capi musulmani sono ottimi maestri nell’educare
alla guerra perfino i bambini col mito del “kamikaze”, e questo lo insegnano ispirandosi proprio al
Corano e non certo alle favole di Biancaneve! Non c’è un Corano che invita alla tolleranza e uno
che invita alla guerra, perchè il Corano che si studia è identico per tutti, adulti e bambini,
islamici moderati o terroristi scatenati! Quali potrebbero essere le conseguenze di un simile,
solo apparente, gesto di apertura? Nessuno in Italia ha mai negato la libertà di culto ai fedeli
delle varie espressioni religiose, e i musulmani hanno la libertà di approfondire il Corano usando i
luoghi preposti a tale scopo, cioè le loro case e le moschee, che in Italia sono più di 300!
MA NOI CRISTIANI NON ABBIAMO PROPRIO NULLA DA INSEGNARE AI
MUSULMANI? IL NOSTRO VANGELO È DAVVERO COSÌ INSIGNIFICANTE
RISPETTO AL CORANO, PER ESSERE EMARGINATO CON TANTA FACILITÀ?
Dobbiamo finirla con quel complesso di inferiorità che ci hanno scagliato addosso accusandoci di
falsità delle quali ci hanno perfino costretto a chiedere scusa davanti al mondo! Al contrario di
quanto ci vogliono far credere i mass-media, ogni giorno passano alla fede cristiana molti

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musulmani da ogni parte del mondo e questi, anche se perseguitati, sono assai più forti, fervorosi e
convinti di quanto non lo siamo noi cristiani di vecchia tradizione europea.
IL CENTRO CULTURA CRISTIANA È CONVINTO CHE L’EVENTUALE
INSERIMENTO DELLO STUDIO DEL CORANO NELLE SCUOLE SAREBBE UN VERO
TRADIMENTO NON SOLO VERSO I CRISTIANI MA ANCHE VERSO I MUSULMANI
PERCHÉ, SOTTO LE MENTITE SPOGLIE DI UN GESTO DEMOCRATICO, RISCHIAMO DI
INGANNARE TUTTI, IN QUANTO LI PRIVIAMO DELLA POSSIBILITÀ DI APRIRSI ALLA
RIFLESSIONE E ALLA VERITÀ, SVENDENDO LA NOSTRA PIÙ FORTE IDENTITÀ COME
SE NON CONTASSE UN BEL NULLA.
• Ai musulmani è doveroso ricordare che, se qui da noi godono della libertà, della casa, del
lavoro, del benessere, della pace, della giustizia, del perdono, del rispetto, ecc. è perché sono
in un paese cristiano, vale a dire un paese che ha accolto Gesù Cristo, il quale ha insegnato
questi valori, dopo averli vissuti, valori talmente forti che hanno fondato il “Diritto
Occidentale” vanto e orgoglio non solo del Cristianesimo ma di tutta l’umanità.
• Bisogna ricordare ai musulmani che Gesù Cristo, anche quando è raffigurato in croce,
rappresenta per tutta l’umanità un altissimo valore umano e civile di carattere universale che
non contrasta assolutamente con nessun “credo” o cultura perché, in nome di quel “Martire
crocifisso” migliaia di uomini di tutte le Nazioni si sono prodigati, anche dal punto di vista
umano, per lenire la sofferenza di tanta gente, al modo di Teresa di Calcutta, di Pietro
Claver, di Francesca Cabrini, di Francesco Saverio e di molti altri Santi. Hanno aperto in
tutto il mondo scuole, cooperative, lebbrosari, ospedali, abitazioni civili, hanno insegnato la
grandissima dignità di ogni persona umana davanti a Dio anche se povera e umile, perché
creatura Sua, fatta a Sua immagine e somiglianza e spesso hanno ricevuto, come
ringraziamento, persecuzione e martirio. L’Istat afferma che, in nome di Cristo crocifisso, e
non certo del Corano, il 92 per cento delle opere umanitarie del mondo è stato promosso
dalla Chiesa Cattolica, pur non essendo questo lo scopo principale della sua missione.
• Bisogna ricordare infine che, se è impresa difficile raggiungere la reciprocità, la pace e la
giustizia senza Cristo, è addirittura impossibile pensare di raggiungerla con lo studio del
Corano! Portare un po’ alla volta i bambini musulmani a conoscere la figura meravigliosa
di Cristo, di cui si parla anche nel Corano considerandolo un Profeta, è l’unica strada per
sperare di arrivare alla vera pace, alla vera libertà e al vero amore, nella reciprocità.
Per una conoscenza più completa, anche se sommaria, della figura di Cristo, vero Dio e vero Uomo,
è inoltre doveroso ricordare a tutti, ma in particolare ai cristiani, che:
• Gesù Cristo è l’Unico Salvatore e Redentore, vero Figlio di Dio, mandato dal Padre 2000
anni fa a Betlemme per mostrarci il vero Volto di Dio e per affermare con forza che l’uomo
è amato da Dio più di quanto una madre possa amare la sua creatura.
• Quel Cristo in croce non è segno di morte ma ci ricorda la Risurrezione e la Vita Eterna, la
felicità senza fine accanto a Dio e a tutti i nostri cari, perché anche noi, come Cristo,
risorgeremo in una gioia che non avrà fine;
• Quel crocifisso, segno di questo tremendo Amore di Dio per l’uomo, sta ad indicarci anche
che il dolore su questa terra non è mai sterile se è offerto a Dio come riparazione per i nostri
e altrui peccati, anzi, può trasformarsi in consolazione, redenzione e salvezza;
• Quel Crocifisso ci ricorda che questi pochi anni di vita che sono concessi all’uomo su questa
terra sono sempre e solo un passaggio per tutti, ricchi e poveri, mai un fine, e pertanto
dobbiamo farli fruttare nel migliore dei modi, godendo anche dei doni meravigliosi della
terra, senza però attaccarci ad essi con cupidigia come se fossero eterni.
• Quel Crocifisso, infine, ci ricorda che dobbiamo amare tutti, anche i nostri nemici, però
senza avere l’ipocrisia di calpestare o accantonare il “Primo Grande Amore”, unica fonte di
tutti gli altri amori che è proprio Lui, nostro Signore Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo,
davanti al quale tremano le potenze infernali e diventano un soffio i potenti della terra.
Patrizia.stella@alice.it

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