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I muscoli della faccia sono definiti muscoli mimici.

Il muscolo orbicolare (chiude l'occhio, palpebra)

Il muscolo più forte che abbiamo è il massetere (muscolo della mandibola, consente la masticazione), al di
sotto abbiamo i muscoli del collo.

Il più importante è lo sterno-cleido-mastroideo (sterno che lega alle ossa del petto, cleido poiché si collega
alla clavicola, mastroideo poiché è posto al di sotto della mandibola)

- lo scaleno e il trapezio partono dalla nuca e si contraggono quando si ha il torcicollo


- il platisma anteriormente permette il movimento di flessione in avanti del capo.

Sulle spalle abbiamo:

- i deltoidi e permette abduzione del braccio


- il gran pettorale sulla parte superiore del torace più superficiale, il medio più profondo e il piccolo
più in basso,
- lateralmente abbiamo il gran dentato (tra una costola e un'altra) ed è lo stabilizzatore del
movimento di torsione ed inclinazione laterale.

Tra le costole abbiamo i muscoli intercostali interni e esterni che insieme al diaframma (divide la zona
toracica dalla zona addominale) sono responsabili dell'innalzamento delle costole durante l'inspirazione
e l'abbassamento durante l'espirazione.

Il muscolo più superficiale che parte dalle costole fino al bacino è formato da due fasce muscolari e
prende il nome di retto dell'addome (chiamato così perché forma un angolo retto) abbiamo anche la
linea Alba: si presenta molto spesso nella donna incinta, la membrana che unisce le due parti del
muscolo si può sfibrare facendo rimanere una linea molto marcata.

gli obliqui responsabili della torsione sono muscoli pari sia interni che esterni, in basso il muscolo
prende il nome di trasverso dell'addome, il quale, divide il tronco dagli arti inferiori e ha la forma di una
cintura perché va ad avvolgere l'addome all'altezza dell’ombelico che va ad attaccarsi alle vertebre
lombari e si attiva durante l’espirazione forzata, ed è il principale flessore dell'anca e si cerca di isolare
durante l'addominale.

MUSCOLI DELLA PARTE POSTERIORE DEL TRONCO

I muscoli ai lati della colonna vertebrale sono chiamati paravertebrali, il muscolo gran dorsale è un altro
muscolo pari e occupa un'ampia zona della schiena. andando più in basso troviamo i muscoli del bacino che
sono il muscolo grande gluteo, medio e piccolo e tra questi più in profondità è interposto il muscolo
piriforme.

Il trapezio è uno dei muscoli adduttore che intercorre per l'estensione del collo, il gran dorsale è un altro
muscolo importante per l'estensione della colonna, i paravertebrali concorrono ai possibili movimenti della
colonna, il grande, il medio e il piccolo gluteo sono degli estensori dell'anca e il più importante è l'extra
rotatore dell'anca

MUSCOLI DEGLI ARTI INFERIORI

anteriormente partendo dall'alto troviamo il quadricipite (chiamato così perché comprende 4 fasci laterali:
il basto laterale, anteriore retto femorale, il basto intermedio più profondo e il basto mediale) ed ha la
funzione di estendere la gamba sulla coscia, la flessione in questo caso è garantita dal bicipite femorale
(semitendiniso è il mediale e semimembranoso è il laterale) che flette la gamba sulla coscia, il sartorio è il
muscolo più lungo ed è abduttore.
Posteriormente alla gamba troviamo all'interno del polpaccio i gastro-cnemio (muscolo gemello) e il
muscolo soleo e questi muscoli sono responsabili della flessione plantare del piede, mentre anteriormente
troviamo gli estensori del piede.

MUSCOLI DEGLI ARTI SUPERIORI

Sulle spalle a ridosso dell'articolazione abbiamo il muscolo deltoide formato da tre fasci: piccoli ma in grado
di coprire l’intera zona anatomica della spalla: anteriore, intermedio e posteriore che servono per
l’abduzione del braccio e all’iper-rotazione della spalla. dalla clavicola alla testa dell'omero deltoide
anteriore, anteriormente all'omero abbiamo il bicipite brachiale, posteriormente al braccio troviamo il
tricipite e nell’avambraccio anteriormente abbiamo i flessori delle dita e del polso, posteriormente
abbiamo i muscoli estensori delle dita.

movimenti di abduzione: sono i movimenti in cui un arto (superiore o inferiore) si allontana dal piano
sagittale del corpo, cioè dalla linea mediana verticale.

movimenti di adduzione: sono i movimenti in cui un arto (superiore o inferiore) si avvicina al piano sagittale
del corpo.

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