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REGIONE DEL VENETO

AZIENDA UNITA' LOCALE SOCIO-SANITARIA N.14


Sede Centrale: 30019 Chioggia - Strada Madonna Marina 500 - C.F. e P.I. 02798310278 –
www.asl14chioggia.veneto.it - asl14@pecveneto.it
Premessa
Il Gruppo di Lavoro delle Aziende Sanitarie della provincia di Venezia, che già ha redatto i
Regolamenti in materia di privacy, Regolamento sul diritto di accesso alla documentazione e
sull’attività dell’Ufficiale Rogante, ha recentemente prodotto un documento di applicazione
uniforme sull’albo on line, procedendo ad uno studio specifico sull’individuazione degli atti per i
quali sia necessaria la pubblicazione ai fini della pubblicità legale e degli atti per i quali sia, invece,
opportuna la pubblicazione ai fini di trasparenza dell’azione amministrativa, determinando le
modalità e i tempi della stessa.

Lo studio sulla pubblicazione degli atti è stato portato avanti in parallelo all’approfondimento,
ritenuto strettamente correlato, sulla redazione dell’atto.

Il presente documento è il risultato di questa attività e rappresenta la scelta condivisa


sull’argomento.

Le specificità connesse ad ogni singola Azienda rendono difficile l’utilizzo di un’impostazione


totalmente unitaria e l’applicazione concreta, pur modellata su principi generali condivisi, non può
che essere coerente con la specifica organizzazione interna.

Partendo da un esame accurato della normativa, e della relativa elaborazione dottrinaria, in tema
di atto amministrativo il Gruppo di lavoro è giunto all’impostazione di un documento che
individua i presupposti per l’impostazione di un provvedimento giuridicamente corretto,
focalizzando particolare attenzione a:

- la legittimità dell’atto;
- la liceità dei dati trattati (coordinamento con la normativa in materia di privacy e di diritto
d’accesso);
- la chiarezza formale e del linguaggio;
- la uniformità di forma ed impostazione all’interno dell’Azienda.

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OGGETTO

Il presente documento intende fornire le indicazioni relative alle modalità di redazione degli atti
amministrativi propri dell’Azienda, al fine di assicurarne:

- la legittimità amministrativa;
- il rispetto delle norme in materia di protezione dei dati personali;
- la chiarezza formale;
- l’uniformità di redazione all’interno dell’Azienda.

AMBITO DI APPLICAZIONE

Le disposizioni di cui al presente regolamento si applicano a tutte le articolazioni organizzative


dell’azienda così come individuate dall’atto aziendale, fatte salve specifiche disposizioni assunte
dalla direzione al riguardo.

La corretta redazione degli atti amministrativi oltre a tutelare l’amministrazione ed i suoi


funzionari dai profili di responsabilità che ne possono derivare, caratterizza un’amministrazione
efficace ed efficiente corrispondendo alle esigenze dei cittadini. L’attuazione del presente
regolamento è demandata ai direttori di unità operativa complessa e ai dirigenti responsabili di
unità operativa semplice e di staff.

POTERI DEL DIRETTORE GENERALE

A norma dell’art. 3, comma 6 del D.Lgs. 502 del 30 settembre 1992 e successive modifiche ed
integrazioni e art. 13, comma 3 della L. R. n. 56 del 14 settembre 1994, tutti i poteri di indirizzo e
controllo e quelli gestionali, nonché la rappresentanza dell’azienda sanitaria, sono riservati al
Direttore Generale.

Le funzioni di governo sono di competenza esclusiva del Direttore Generale, che può delegarle, al
Direttore Amministrativo, al Direttore Sanitario o al Direttore dei Servizi Sociali in caso di assenza
o impedimento.

DELEGA DI FUNZIONI GESTIONALI

Fermo restando che il potere di gestione è in campo al Direttore Generale, in quanto legale
rappresentante e organo di gestione dell’azienda in forza della normativa sopra richiamata, il
Direttore Generale, in virtù delle disposizioni di organizzazione e funzionamento di cui all’atto
aziendale, adottato con deliberazione n. 101 del 23.03.2011, attribuisce al singolo dirigente una
delega più o meno ampia per l’adozione degli atti, provvedimenti e spese che impegnano l’azienda
verso l’esterno, nei limiti del budget assegnato, in relazione alle esigenze che in concreto egli si
propone di soddisfare, nonché dell’evolversi positivo o negativo dell’attività aziendale.

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La delega si esplica in regime transitorio, nelle more del sistema di delega e della ricognizione dei
procedimenti amministrativi di cui all’art. 2 della L. n. 241 del 7 agosto 1990 e s.m.i.,. con
riferimento alle funzioni già individuate dalla deliberazione del Direttore Generale n. 22 del 16
gennaio 2012.

TIPOLOGIE DI ATTI

Ai fini del presente Documento si intende per:

Deliberazione: Il Direttore Generale esercita le proprie funzioni di governo, di controllo e di


gestione attraverso l’adozione di provvedimenti amministrativi che assumono la forma di
deliberazione, sentiti i pareri dei Direttori di Area, con l’obbligo di motivare i provvedimenti
assunti in difformità del suddetto parere, nonché, se previsto, del Consiglio dei Sanitari.

Le proposte di deliberazioni di specifica competenza della Direzione Generale vengono


predisposte dalle singole strutture in base alle competenze e recano:

a) l’indicazione del Responsabile del procedimento ai sensi della L. 241/90;


b) l’attestazione da parte del Responsabile della struttura proponente dell’avvenuta regolare
istruttoria della pratica e la conformità del provvedimento alla vigente legislazione statale,
regionale e regolamentare, nonché agli strumenti di programmazione e di contabilità
aziendali;
c) l’attestazione da parte del Responsabile della struttura proponente che la spesa per l’atto è
ricompresa nel budget definito per la relativa tipologia di interventi.

Determinazione: l’atto adottato da un Dirigente su delega del Direttore Generale in materie


tassativamente indicate, così come individuato nella Deliberazione n. 327 del 21.03.2008 e sue
modifiche ed integrazioni.

Le proposte dei provvedimenti dirigenziali vengono predisposte dalle singole strutture in base alle
ripartizioni di competenze disciplinate all’interno delle stesse e recano:

a) l’indicazione del responsabile del procedimento ai sensi della L. 241/90 e s.m.i., se


individuato;
b) l’attestazione con cui il responsabile della struttura proponente assicura l’avvenuta regolare
istruttoria della pratica in ordine alla conformità della vigente legislazione statale, regionale
e regolamentare;
c) l’attestazione che la spesa per l’atto è ricompresa nel budget definito per la relativa
tipologia di interventi;
d) la dichiarazione etica di assenza di conflitto di interessi con le imprese, istituzioni, agenzie,
altri soggetti con cui si instaureranno rapporti che impegnano l’Azienda verso l’esterno;
e) l’individuazione del fondamento della delega.

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LEGITTIMITÀ DELL’ATTO

Ogni Deliberazione e Determinazione, ai sensi della Legge 241/90 e della elaborazione dottrinaria e
giurisprudenziale in materia, deve contenere l’indicazione dei seguenti elementi così descritti:

Intestazione: contiene l’indicazione dell’organo da cui l’atto promana e al quale


giuridicamente l’atto è imputato, individuato con riferimento alla “competenza” (ossia
l’insieme di poteri riconosciuti ad un determinato organo/ufficio) ed alla “legittimazione”
(ossia i presupposti di fatto e di diritto che giustificano l’esercizio di un determinato potere).

Oggetto: contiene l’esposizione sintetica del contenuto essenziale dell’atto, ricavabile dal
dispositivo. L’indicazione dell’oggetto dev’essere effettuata in modo tale da garantire il
rispetto delle norme dettate in materia di tutela della riservatezza dei dati personali.

In particolare l’oggetto deve contenere le seguenti indicazioni, possibilmente nell’ordine


specificato:

- specificazione del contenuto del provvedimento che si propone di adottare (es.


autorizzazione, concessione, convenzione, accordo, esito, proroga, rinnovo, designazione,
assunzione, nomina, cessazione, conferimento incarico, rettifica, integrazione, presa d’atto,
etc…);
- indicazione del bene o del fatto o del comportamento cui si riferisce l’atto o del soggetto
destinatario dell’atto (nonché di terzi eventualmente coinvolti);
- precisazione, quando possibile e/o opportuno, della finalità dell’atto o della norma
giuridica in base alla quale l’atto è stato adottato;
- decorrenza, durata, termine finale;
- spesa prevista ed eventuale indicazione dell’imputazione se a carico di budget diverso da
quello della struttura proponente;

Preambolo: contiene l’enunciazione dei presupposti di fatto e di diritto nonché dei motivi posti
a base dell’atto adottato.

Esso contiene il richiamo di tutti gli elementi utili ad esplicitare le fasi del procedimento
istruttorio, indicando le situazioni concrete e la specifica normativa presi in considerazione
nonché, per gli atti discrezionali, gli interessi presi in esame.

Nel preambolo è altresì contenuta la motivazione dell’atto amministrativo, che deve esplicitare
le valutazioni degli elementi di fatto e di diritto in precedenza espressi relativi al caso concreto
e dare conto compiutamente dell’iter logico che giustifica il dispositivo. La motivazione deve
riguardare ogni statuizione contenuta nel dispositivo.

La motivazione può altresì essere in tutto o in parte espressa attraverso il richiamo del
contenuto di altro atto (c.d. motivazione per relationem), purché il richiamo sia preciso ed
inequivoco e l’atto richiamato sia all’occorrenza reso disponibile dall’Azienda.

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Nel preambolo deve essere data attestazione dei pareri acquisiti.

Nel preambolo vanno indicati anche le attestazioni e le dichiarazioni previste, come sopra
descritto, secondo la tipologia degli atti.

Dispositivo: contiene l’espressione di volontà dell’organo agente volta alla determinazione e


produzione degli effetti conseguenti.

Laddove necessario, il dispositivo contiene l’indicazione:

- dei soggetti cui il provvedimento va notificato, comunicato o comunque trasmesso;


- dell’Ufficio o soggetti che devono dare attuazione al provvedimento;
- della spesa prevista.

In ogni caso, qualora l’adozione del provvedimento comporti, direttamente od in seguito


all’adozione di successivi atti, un impegno di spesa per l’Azienda va indicato nel dispositivo il
mezzo ed il modo per far fronte alla medesima.

Luogo e data: indicazione del luogo e della data in cui l’atto è adottato.

Sottoscrizione: consiste nell’apposizione della firma autografa ovvero elettronica avanzata


ovvero digitale da parte del titolare dell’organo che ha emesso l’atto.

TUTELA DELLA RISERVATEZZA

L’attività di pubblicazione mediante il sito informatico dell’Azienda di atti e documenti


amministrativi nonché informazioni contenenti o relativi a dati personali costituisce, ai sensi del
Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (cosiddetto “Codice sulla privacy”) attività di
“diffusione” dei dati dal momento che l’accesso ai medesimi è consentito ad un numero
indeterminato di soggetti.

La diffusione di dati personali è ammessa unicamente quando è prevista da una norma di legge o
di regolamento e deve essere effettuata sulla base dei principi di necessità, proporzionalità e
pertinenza.

I dati idonei a rivelare lo stato di salute non possono essere diffusi.

La pubblicazione sul sito informatico dell’Azienda di atti e documenti contenenti dati personali
avviene, anche ai sensi dell’art. 43 del Regolamento aziendale sulla privacy, previa selezione dei
soli dati la cui pubblicazione sia realmente necessaria in considerazione delle finalità delle
disposizioni legislative o regolamentari che prevedono la pubblicazione medesima.

L’inclusione, negli atti o provvedimenti amministrativi destinati alla pubblicazione, di dati


sensibili o giudiziari è ammessa solo qualora i medesimi siano indispensabili per il

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raggiungimento delle finalità proprie dell’atto e per garantire il rispetto del contenuto del
medesimo idoneo ad assicurarne la legittimità.

La redazione degli atti deve, pertanto, tenere conto della modalità di pubblicazione dell’atto, se per
estratto (solo oggetto) o per intero.

La parte dell’atto soggetta a pubblicazione dovrà essere elaborata seguendo le seguenti


disposizioni a tutela della riservatezza degli interessati:

− devono essere selezionati i soli dati la cui pubblicazione sia realmente necessaria in
considerazione delle finalità delle disposizioni legislative o regolamentari che prevedono la
pubblicazione medesima;
− i soggetti cui si riferiscono le informazioni di carattere sensibile o giudiziario devono essere
individuati attraverso le iniziali del nome e del cognome;
− quando i dati sensibili e giudiziari possano essere isolati dal contesto del provvedimento, senza
comprometterne la necessaria motivazione, essi sono riportati in allegati non costituenti parte
integrante del provvedimento medesimo;
− qualora non sia indispensabile la pubblicazione di dati personali i dati vengono pubblicati in
forma aggregata.

Laddove si tratti di dipendenti dell’Azienda l’indicazione avviene attraverso le iniziali e il numero


di matricola.

Restano ferme le disposizioni concernenti la pubblicazione di graduatorie, esiti e giudizi


concorsuali, nonché degli atti riguardanti l’attività di gestione del rapporto di lavoro.

La pubblicazione avviene nel rispetto di quanto previsto dalle “Linee Guida del Garante della
Privacy in materia di trattamento di dati personali contenuti anche in atti e documenti
amministrativi, effettuato da soggetti pubblici per finalità di pubblicazione e diffusione sul web”
provvedimento n. 88 del 2 marzo 2011.

La responsabilità della corretta redazione dell’atto anche ai fini del rispetto delle norme in materia
di protezione dei dati personali compete al Responsabile del procedimento che genera l’atto.

SEMPLIFICAZIONE

La redazione degli atti amministrativi dev’essere improntata a criteri di semplificazione del


linguaggio amministrativo con particolare considerazione per i destinatari dell’atto e per
l’obiettivo che esso intende perseguire.

L’attenzione volta, nel corso degli ultimi anni, ad una semplificazione del linguaggio usato dalla
pubblica amministrazione impone poi un’attenzione particolare nell’ambito delle linee guida e dei
programmi già elaborati, principalmente dal Dipartimento Funzione Pubblica, per garantire
chiarezza espositiva e linearità formale dell’atto.

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In ogni caso va assicurato che il contenuto del testo rispetti l’ordine logico degli argomenti esposti
e sia facilmente comprensibile.

SEDUTE DELIBERANTI

La periodicità delle sedute deliberanti è fissata dal Direttore Generale e si tengono, di norma, un
giorno la settimana.

La data delle sedute è preventivamente comunicata a tutti gli Uffici dall’Ufficio Verbalizzazione in
modo da consentire la presentazione delle proposte di deliberazione.

ADOZIONE DELLE DELIBERAZIONI

L’adozione di una Deliberazione avviene secondo il seguente procedimento:

- la Struttura proponente, dopo aver effettuato l’istruttoria, redige la proposta di


deliberazione di cui chiede l’adozione;
- la proposta va inoltrata a mezzo apposita procedura informatica all’Ufficio
Verbalizzazione, comprensiva degli allegati e dei documenti che formano parte integrante
della deliberazione e, prima della discussione, sottoscritta dal dirigente proponente;
- la proposta viene discussa ed eventualmente adottata nella prima seduta deliberante utile
successiva alla data di trasmissione della proposta medesima;
- qualora la proposta venga accolta con modifiche, essa viene ritrasmessa alla Struttura
proponente per la loro effettuazione: una volta effettuate le modifiche la proposta di
deliberazione viene nuovamente inoltrata all’Ufficio Verbalizzazione;
- la deliberazione, previa sottoscrizione della proposta da parte dei Direttori di cui sia
necessario il parere, viene adottata mediante sottoscrizione da parte del Direttore Generale;
- la deliberazione adottata, viene numerata ed inserita nel libro delle deliberazioni del
Direttore Generale: una copia viene consegnata alla Struttura proponente, che cura altresì
la conservazione della proposta;
- tutti gli elenchi delle deliberazioni sono pubblicate all’Albo aziendale in conformità alle
disposizioni del Regolamento in materia di pubblicazioni all’albo on line.

ADOZIONE DELLE DETERMINAZIONI

Gli atti adottati dai Dirigenti responsabili secondo le competenze e le deleghe conferite, assumono
la forma di (provvedimenti) determinazioni.
Gli uffici al fine di adottare propri provvedimenti dovranno obbligatoriamente seguire la sotto
indicata procedura:

• ciascun ufficio provvederà ad inserire il testo della proposta di determinazione nella procedura
informatica aziendale;

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• la proposta di determina è redatta utilizzando il modello di documento presente nella
procedura informatica aziendale;
• la procedura assegna alla proposta inserita un numero provvisorio e la data;
• ciascun ufficio interessato provvederà, quindi, a presentare le proprie determinazioni in
formato cartaceo alla segreteria dell’unità operativa semplice affari generali e legali per la
registrazione e numerazione previa verifica, a cura del responsabile dell’unità operativa
economico finanziaria della compatibilità della spesa con le disponibilità di bilancio e con il
budget assegnato;
• a numerazione avvenuta si provvederà alla conseguente pubblicazione all’Albo aziendale in
conformità alle disposizioni del Regolamento in materia di pubblicazioni all’albo on line.

Nelle more dell’adozione di sistemi di firma digitale conformi alla normativa vigente, l’originale
dell’atto è rappresentato esclusivamente dalla versione cartacea e l’unità operativa affari generali e
legali non procede all’inoltro della proposta alla fase successiva in assenza della sottoscrizione del
dirigente delegato ed, eventualmente, del responsabile del procedimento

ATTIVITÀ DI CONTROLLO

Il soggetto delegato ha la piena responsabilità degli atti compiuti in attuazione della delega. Il
Direttore Generale effettua, direttamente o mediante l’unità operativa semplice affari generali e
legali, controlli di legittimità.

Il Direttore Generale può, nell’ambito dell’eventuale attività di controllo, annullare d’ufficio e/o
revocare i provvedimenti amministrativi, illegittimi o inopportuni assunti dal delegato.

Tutte le Deliberazioni e le Determinazioni adottate vengono trasmesse al Collegio Sindacale


all’atto della loro pubblicazione all’Albo aziendale.

Ai sensi dell’art. 4, comma 8 della Legge 412 del 30 dicembre 1991 e dell’art. 39 della Legge
Regionale n. 55 del 14 settembre 1994 e successive modifiche ed integrazioni, sono subordinati al
controllo preventivo della Giunta Regionale – e per tale motivo non immediatamente esecutivi – le
deliberazioni relative a:
− piano attuativo locale (PAL) dell’azienda;
− i piani ed i bilanci di previsione pluriennali e relative variazioni;
− il bilancio economico preventivo e il budget generale;
− il bilancio d’esercizio;
− l’Atto Aziendale (deve essere approvato dalla Segreteria Regionale Sanità e Sociale, così come
previsto dalla normativa regionale di riferimento).

ESECUTIVITÀ

Tutti gli atti, deliberazioni e determinazioni, sono efficaci dal momento della loro adozione e sono
eseguiti immediatamente, salvo:

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− si tratti di atti soggetti a controllo da parte della Giunta Regionale;
− sia diversamente stabilito dall’atto stesso.

L’atto, deliberazione o determinazione, limitativo della sfera giuridica dei privati acquista efficacia
nei confronti di ciascun destinatario con la comunicazione allo stesso effettuata (eventualmente
anche nelle forme stabilite per la notifica agli irreperibili nei casi previsti dal codice di procedura
civile).

Qualora per il numero dei destinatari la comunicazione personale non sia possibile o risulti
particolarmente gravosa, l'amministrazione provvede mediante forme di pubblicità idonee di volta
in volta stabilite dall'amministrazione medesima.

L’atto limitativo della sfera giuridica dei privati non avente carattere sanzionatorio può contenere
una motivata clausola di immediata efficacia.

I provvedimenti limitativi della sfera giuridica dei privati aventi carattere cautelare ed urgente
sono immediatamente efficaci.

L'efficacia ovvero l'esecuzione del provvedimento amministrativo può essere sospesa, per gravi
ragioni e per il tempo strettamente necessario.

Il termine della sospensione è esplicitamente indicato nell'atto che la dispone e può essere
prorogato o differito per una sola volta, nonché ridotto per sopravvenute esigenze.

ACCESSO

Una volta trascorso il periodo di pubblicità dei provvedimenti, mediante pubblicazione dell’elenco
dei provvedimenti all’albo dell’Azienda, il diritto di accesso nei confronti dei provvedimenti può
essere esercitato soltanto nei modi e con i limiti previsti, in via generale, dalla normativa vigente in
materia e dal Regolamento aziendale in materia di accesso agli atti.

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