Giuseppe Donatiello
Aprile 2021
1 Tavola periodica
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Nel blocco p c’è una linea nera più spessa: gli elementi alla sua sinistra e il
blocco f sono metalli, gli elementi alla sua destra sono non metalli, gli ele-
menti dell’ultimo gruppo sono i gas nobili.
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Esempio: scriviamo la configurazione esterna del potassio. La configurazione
estesa è la seguente: Z = 19 → 1s2 2s2 2p6 3s2 3p6 4s1 , la configurazione esterna
la scriviamo mettendo il simbolo dell’elemento che precede il potassio ovvero
l’argon e scrivendo la configurazione dell’ultimo livello che ricaviamo in questo
modo: il potassio si trova nel periodo 4 e nel gruppo 1, nel blocco s. Il periodo
indica il numero quantico principale, 4, il gruppo indica l’elettrone, in questo
caso è un elettrone nell’orbitale, e il blocco indica il tipo di orbitale, tipo s.
La configurazione esterna è [Ar] 4s1 . Il simbolo dell’Argon sintetizza la config-
urazione elettronica dell’argon che è la stessa del potassio eccezione fatta per
l’ultimo pezzo di configurazione che scriviamo dopo il simbolo dell’elemento.
Per scrivere la configurazione dell’elemento è necessario usare il principio Auf-
bau per scrivere correttamente gli orbitali rispettando l’ordine nel quale si riem-
piono. Scriviamo la configurazione elettronica di un altro elemento, il cloro.
La sua configurazione estesa è: Z = 17 → 1s2 2s2 2p6 3s2 3p5 , la configurazione
esterna sarà la seguente: [Ne] 3s2 3p5 .
Cosa abbiamo fatto? Abbiamo scritto il simbolo del gas nobile che precede
il cloro; il cloro si trova nel periodo 3, scriveremo quindi gli orbitali con il nu-
mero quantico 3. Nel livello 3 abbiamo due tipi di orbitali: il primo è di tipo s e
il secondo di tipo p. Iniziamo a scrivere l’orbitale s: il cloro si trova nel gruppo
7, ci sono 7 elettroni da spartire negli orbitali. Sappiamo che l’orbitale s ne può
occupare massimo 2, quindi scriviamo 3s2 , i 5 rimanenti andranno nell’orbitale
p e scriviamo quindi 3p5 .
Si può anche immaginare un percorso a ”passi”: troviamo il gas nobile che
precede il potassio, ci mettiamo nell’elemento successivo e iniziamo a contare
i passi. Ora ci troviamo nell’elemento successivo all’argon, siamo nel sodio
in corrispondenza del blocco s e del gruppo 1. Al momento abbiamo riem-
pito l’orbitale s con 1 elettrone, spostiamoci nell’elemento successivo, il mag-
nesio, e abbiamo messo un altro elettrone nell’orbitale s; proseguiamo e arriv-
iamo sull’alluminio: attenzione, siamo usciti dal blocco s e siamo entrati nel
blocco p, ora stiamo mettendo gli elettroni nell’orbitale p: in corrispondenza
dell’alluminio abbiamo messo 1 elettrone (perchè siamo nel primo gruppo del
blocco p), andiamo avanti e mettiamo il secondo elettrone, perchè siamo sul
silicio, secondo gruppo del blocco p. Arriviamo fino al cloro che si trova nel
quinto gruppo del blocco p, e abbiamo finito.
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1.2 Proprietà della tavola periodica
Il raggio atomico è definito come la semidistanza tra i nuclei di due atomi adi-
acenti. Esso non è facilmente misurabile per via della natura dell’atomo: la
nuvola elettronica non ha contorni definiti e quindi si deve ricorrere alla mis-
urazione per via sperimentale.
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Perchè? Bisogna tener conto dell’attrazione esercitata dal nucleo nei confronti
degli elettroni e della loro repulsione reciproca: lungo un grupo, l’aumento del
numero atomico comporta un incremento del numero quantico principale per
cui gli elettroni esterni vengono a trovarsi ad una distanza maggiore dal nu-
cleo e quindi il raggio atomico cresce. Lungo un periodo non varia il numero
quantico principale ma l’aumento della carica nucleare comporta una maggiore
attrazione tra elettroni e nucleo e quindi il raggio diminuisce. Quando un
atomo è trasformato in catione, si ha una contrazione perchè la carica pos-
itiva (nucleo) è superiore a quella negativa visto che è stato ceduto un elet-
trone. Al contrario, quando l’atomo diventa un anione, si ha un incremento del
raggio perchè è il nucleo a perdere forza attrattiva avendo perso un protone.
Gli elementi a sinistra tendono a cedere elettroni, quelli a destra li prendono.
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1.2.2 Energia di ionizzazione
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1.2.3 Affinità elettronica
Si definisce tale l’energia che viene liberata da un atomo neutro isolato allo stato
gassoso quando acquista un elettrone in uno degli orbitali più esterni vuoto o
semivuoto trasformandosi in uno ione negativo
A(g) + e− → A− (g)
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1.2.4 Elettronegatività
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2 Legame chimico
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Come varia l’energia dei due atomi di H?
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Come si sovrappongono gli orbitali? Consideriamo due atomi di cloro che ha
un elettrone spaiato negli orbitali p, quelli a doppio lobo.
Consideriamo due atomi di ossigeno, che ha due elettroni spaiati negli orbitali
p. Se avviciniamo i due atomi, formeranno un legame non solo gli orbitali di
tipo σ ma anche gli orbitali paralleli all’asse y, avremo un legame π.
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Vediamo cosa avviene se si legano due atomi di un elemento con 3 elettroni
spaiati. Prendiamo l’atomo di azoto.
Nel primo passaggio c’è l’atomo di azoto, 5 pallini neri di cui due accoppiati
perchè occupano l’orbitale 2s e 3 spaiati perchè ognuno sta in un orbitale 2p.
La molecola è formata da due atomi di azoto, se li avviciniamo si forma un
triplo legame, un legame σ e due π.
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2.2 Legame covalente polare
Si definisce legame covalente polare quel legame covalente che unisce atomi
di elementi diversi che hanno quindi una differenza di elettronegatività, che ri-
cordiamo essere la tendenza dell’atomo ad attrarre verso di sè gli elettroni di
valenza, ovvero gli elettroni messi in compartecipazione. Prendiamo come es-
empio la molecola di cloruro di idrogeno, HCl. I due atomi formano la molecola
legandosi con un legame di tipo σ. Cerchiamo i valori di elettronegatività dei
due atomi
I due atomi formano un legame covalente polare: hanno valori diversi di elet-
tronegatività e questo significa che gli elettroni di valenza/legame trascor-
reranno più tempo in prossimità del cloro che è più elettronegativo. Per questo
motivo il cloro avrà una carica parziale negativa che indichiamo con il simbolo
δ seguito da un -, mentre l’idrogeno ne avrà una positiva. La struttura di lewis
è questa
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Facciamo un’altra molecola, quella dell’ammoniaca NH3 . L’azoto ha 3 elet-
troni spaiati, ognuno di essi servirà per legarsi con un atomo di idrogeno
se dovessimo scrivere la struttura di lewis faremmo gli angoli di 90°, come sug-
gerito dalla figura. Questo non è vero, vediamo perchè.
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3 Ibridazione
In questo modo ci sono due elettroni liberi che possono legarsi con i due atomi di
idrogeno. Cosı̀ possiamo spiegarci tutti i composti che si legano non rispettando
la regola base. Questo avviene solo tra orbitali appartenenti allo stesso livello
energetico, perchè la differenza di energia tra 2s e 2p è piccola in confronto a
quella tra 2s e 3s ad esempio.
Il fatto che si leghino 2 atomi di idrogeno con un orbitale s e uno p potrebbe
far pensare che i legami siano diversi, ovvero che un legame si formi tra orbitale
s (H) ed s (elettrone sul 2s) e uno tra s (H) e p (elettrone sul 2p): questo non
avviene, i due legami sono esattamente uguali. Per spiegare ciò non basta la
semplice promozione dell’elettrone al livello energetico superiore ma entra in
gioco un altro fenomeno chiamato ibridazione.
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I due orbitali con gli elettroni spaiati, s e p, daranno una ibridazione, e
avremo come risultato due orbitali per l’appunto ibridi. Essi sono di tipo di-
rezionale esattamente come gli orbitali di tipo p, stessa forma (forma intesa
come i due lobi,le dimensioni differiscono ma lo vedremo poi) e stessa energia.
L’orbitale è una funzione matematica: che significa quindi l’ibridazione? Sig-
nifica fare delle combinazioni lineari delle funzioni d’onda che descrivono l’orbitale
s e p per avere due nuove funzioni d’onda che invece descrivono gli orbitali ib-
ridi. I due orbitali ibridi tenderanno a disporsi il più lontano possibile l’uno
dall’altro, per cui i due orbitali formeranno tra loro un’angolo di 180°.
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Visualizziamo la molecola di diidruro di berillio e poi scriviamone la struttura
di Lewis. Il berillio ha 4 elettroni, significa che un elettrone viene promosso
sull’orbitale 2p: abbiamo un orbitale 2s e uno 2p.
I due orbitali ibridi tenderanno a disporsi il più lontano possibile l’uno dall’altro,
quindi avremo un angolo di 180°, IBRIDAZIONE SP.
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Abbiamo 3 elettroni spaiati, uno sul 2s e due sul 2p: ibridizzano dando 3
orbitali sp. La molecola ha questo aspetto
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Il boro promuove un elettrone, con l’ibridazione otteniamo 3 orbitali di tipo
sp, che si legheranno con l’orbitale p semivuoto dell’atomo di Fluoro corrispon-
dente
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Vediamo il METANO, CH4 , 4 atomi di idrogeno legati ad un atomo di Car-
bonio, a ibridizzarsi sarà il carbonio, perchè l’idrogeno ha un solo elettrone
Questa è una IBRIDAZIONE sp3 . Ricapitoliamo i vari angoli per ogni ibri-
dazione:
• sp = 180°
• sp2 = 120°
• sp3 = 109,5°
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Poniamo l’attenzione su 3 molecole, ovver metano, ammoniaca e acqua.
Osserviamone la struttura di Lewis
Notiamo una differenza negli angoli: nel caso del metano, ibridazione sp3 e
angoli di 109,5°, è un normale tetraedro. Nell’ammoniaca, abbiamo un doppi-
etto elettronico: nell’ultimo livello energetico abbiamo un orbitale 2s pieno
che ”disturba” gli altri due elettroni e li respinge facendo diminuire l’angolo a
107°. Nell’acqua, il fenomeno è ancora più evidente: due doppietti elettronici
che fanno ridurre l’angolo fino a 104,5°. Questo accade perchè una coppia soli-
taria (lone pair) respinge in maniera più efficiente gli altri elettroni.
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4 Legame ionico
Come si vede dalla figura, gli ioni sono più grandi dei cationi , e tutti insieme
formano questa struttura cubica. Il sodio tende a perdere facilmente l’elettrone,
perchè acquisterebbe la configurazione elettronica dell’elio, che essendo un gas
nobile è di per sè un elemento estremamente stabile. Discorso inverso per il
cloro, che l’elettrone tende a strapparlo per avere la configurazione dell’argon
per lo stesso motivo.
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Facciamo attenzione alla struttura: cosa succede quando proviamo a deformare
un granello di sale da cucina? Si sbriciola. Perchè ciò accade? Immaginiamo la
deformazione a livello atomico
Cercando di deformare quel granello, gli ”strati” della struttura del composto
ionico scorrono e gli ioni sono messi a contatto con ioni di carica uguale: cariche
uguali si oppongono, il risultato è la distruzione della struttura.
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5 Legame metallico
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Quando aumenta la temperatura, aumenta anche la resistenza elettrica: nor-
malmente, la corrente passa in un corpo metallico per via della strada spi-
anata costituita dalla nube elettronica. Quando c’è il riscaldamento, gli atomi
muovendosi sempre di più occupano quella strada e il flusso di elettroni fa più
fatica a passare.
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6 Legame debole
Questa è una molecola di acqua. Tra ossigeno e idrogeno c’è una forte differenza
di elettronegatività e per questo motivo la molecola è polare. Quando ci sono
più molecole, può accadere che l’atomo di ossigeno di una molecola interagisca
con l’idrogeno di un’altra molecola, quindi le molecole di acqua si orientano in
modo tale che la parte della molecola con carica parziale negativa (O) sia indi-
rizzata verso la parte con la carica parziale positiva (H). Gli atomi di idrogeno
possono essere scambiati tra di loro.
Allo stato liquido, i legami si spezzano e si riformano in continuazione. Se
prendiamo una bottiglietta di acqua e la mettiamo nel frigo, le molecole si
muoveranno più lentamente di quando si trovano a temperatura ambiente. La
situazione cambia ancora di più se mettiamo l’acqua in freezer: ritroveremmo la
bottiglietta d’acqua solidificata con il tappo aperto e dell’acqua fuoriuscita, che
succede? Le molecole, quando l’acqua si raffredda, si riorganizzano formando
delle strutture di tipo esagonale, con degli spazi vuoti. Per questo motivo
l’acqua si espande quando congela, perchè la struttura che si è formata pre-
senta grossi spazi vuoti che aumentano quindi il volume del liquido una volta
congelato. Le molecole, allo stato solido, hanno solo moto vibrazionale, senza
moto traslazionale (gli atomi allo stato liquido vibravano e si muovevano nello
spazio tranquillamente, una volta passati allo stato solido gli atomi sono fermi
in una posizione e vibrano solamente).
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Cosa succede a livello atomico quando mettiamo del sale da cucina (NaCl,
composto ionico) in acqua? Essendo il sale un composto ionico, ha un reticolo
atomico formato da cationi e anioni. Abbiamo detto che l’acqua, o meglio, le
molecole d’acqua sono molecole polari: hanno una parte negativa e una parte
positiva. Quando il sale entra in acqua, viene aggredito dalle molecole di H2 O
I cationi del sale sono aggrediti dalle molecole di acqua che orientano verso il
catione la loro parte negativa, mentre gli anioni sono aggrediti dalle molecole
che espongono la loro parte positiva. Ogni ione del sale è aggredito e strappato
dalle molecole di acqua, fino alla completa distruzione del granello di sale.
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7 Ibridazioni del carbonio
Quindi nel diamante abbiamo strutture tetraedriche, come abbiamo visto quando
vedevamo la molecola di CH4 , mentre nella grafite abbiamo gli atomi che si
legano ad altri atomi con angoli di 120° come nella molecola di trifluoruro di
boro.
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Focalizziamoci sulla molecola di metano. In questa molecola, il carbonio
ha un’ibridazione sp3 : la scrittura sp3 ci dice che normalmente il carbonio ha
un orbitale s e 3 orbitali p, quando questi orbitali si combinano otteniamo 4
orbitali ibridi i cui assi sono orientati verso i vertici di un tetraedro, formando
cosı̀ angoli di 109°.
Se al posto degli atomi avessimo avuto altri atomi di carbonio ibridati sp3
avremmo avuto carbonio allo stato allotropico di diamante, ottenendo cosı̀
la struttura vista prima.
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Passiamo al carbonio ibridato sp2 : un orbitale s si combina con due orbitali p,
abbiamo 3 orbitali ibridi che sul piano si orientano con angoli di 120°. Questa
ibridazione si ha nella grafite, ecco perchè ha quella struttura esagonale. In
questa ibridazione un elettrone non vi partecipa, quindi nella rappresentazione
degli orbitali l’orbitale non ibrido lo si raffiguta come ”uscente” dal piano nel
quale gli orbitali ibridi sono raffigurati come planari.
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Questo accade nell’etene (CH2 CH2 ): l’ibridazione tra i due atomi di C è di
tipo sp2 , su ogni carbonio ci sono 3 orbitali ibridi e un orbitale di tipo p. Si
forma un doppio legame tra i due atomi di carbonio, poi 4 atomi di idrogeno si
legano
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Acetilene C2 H2
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Trifluoruro di boro BF3
Nel livello esterno, il fluoro usa l’elettrone spaiato per legarsi con un legame sin-
golo al boro, i 6 elettroni rimanenti sono doppietti elettronici che indichiamo
con i pallini. Il boro ibrida sp2 .
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Etano CH3 CH3
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Formaldeide CH2 O
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Acetilene C2 H2
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Etanolo CH3 CH2 OH
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Acido acetico
Benzene C6 H6
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