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BLAISE PASCAL

1.Vita e opere: la difesa del giansenismo


- Blaise Pascal nacque in Francia nel 1623. Si interessò subito alla fisica e alla matematica e inventò la prima
calcolatrice. Ebbe la vocazione religiosa, ma non per questo abbandonò i suoi studi per la scienza, da allora
entrò a far parte dei solitari di Port-Royal (comunità religiosa i cui membri si dedicavano alla meditazione,
allo studio e all’insegnamento).
- Tra di essi si affermarono le idee di Giansenio. Secondo lui, la dottrina agostiniana implica l’idea che il
peccato originale ha tolto all’uomo la libertà del volere, rendendolo incapace del bene e inclinato al male.
Dio concede agli eletti la grazia della salvezza e questi eletti sono sparsi in tutto il mondo.
- I gesuiti sono contro questa idea poiché secondo loro la salvezza è sempre a portata dell’uomo che
possiede una grazia sufficiente in grado di salvarlo
- Una bolla di Innocenzo X condannò le cinque proposizioni nelle quali la facoltà teologica di Parigi aveva
riassunto la dottrina di Giansenio. I solitari di Port-Royal accettarono la condanna ma negarono che esse
appartenessero a Giansensio e si trovassero nella sua opera, perciò ritennero che la condanna non
riguardasse la dottrina giansenista.
- Le ‘’Lettere provinciali’’ sono il capolavoro di Pascal; nella quinta lettera si rivolge ai gesuiti dicendo che il
loro atteggiamento di tendere le braccia a tutti e di mettere a posto facilmente la coscienza dei peccatori è
sbagliato. Secondo Pascal le nostre azioni sono nostre a causa del libero arbitrio e che esse sono anche di
Dio che ci induce a fare ciò che ci piace.
2. Il problema del senso della vita
- Secondo Pascal la questione più importante per l’uomo è l’interrogativo sul senso della vita.
- In un suo passo dice che non sa chi l’abbia messo il mondo, cosa sia il mondo, cosa sia lui stesso, i suoi
sensi, la sua anima, è in un’ignoranza spaventosa di tutto. L’unica cosa che sa è che deve morire, ma quel
che ignora di più è questa stessa morte che non può evitare.
- Pascal reputa ‘’mostruoso’’ che gli uomini occupati in mille faccende ne rimangano indifferenti e polemica
i filosofi che non lo pongono al centro delle loro ricerche.
- Questo enigma non ha nessuna soluzione al di fuori della fede.
- Egli intende mettere in rilievo la capacità del Cristianesimo di dare a tale problema una risposta
adeguata.
3. Il divertissement, lo stordimento di sé
- Pascal ritiene che il comportamento che bisogna tenere di fronte ai problemi esistenziali sia il
divertissement, tradotto con ‘’distrazione’’ o ‘’divertimento’’, ma questo divertimento dev’essere visto con
il significato filosofico di ‘’oblio’’ e ‘’stordimento di se’’ nelle occupazioni quotidiane.
- Il divertimento è una fuga da sé ottenuta tramite un’attività.
- Per Pascal l’uomo fugge da due cose: dall’infelicità e dagli interrogativi sulla vita e morte.
- L’uomo non sopporta di rimanere in riposo, senza passioni, senza cose da fare, perché in questo modo
lui sente il suo abbandono e dalla sua anima riaffiorano tristezza, disperazione e noia.
- Il gioco, la conversazione, la guerra, il denaro non portano alla felicità. Si ricerca ciò che ci distrae, che ci
distoglie dal pensare alla nostra condizione.
- Noi non cerchiamo le cose ma la ricerca delle cose, non viviamo nel presente ma in attesa del futuro.
- Il divertimento non genera felicità, viene all’uomo dall’esterno. L’uomo deve accettare lucidamente la
propria condizione.
4. Spirito di geometria e spirito di finezza
- Per Pascal la scienza presenta alcuni limiti strutturali:
➢ ESPERIENZA: è sia un motivo di forza ma anche un qualcosa con cui la ragione deve fare i conti
➢ INDIMOSTRABILITÀ DEI PROPRI PRINCIPI: nel campo del sapere non risulta mai possibile una
regressione all’infinito dei concetti
-La ragione mostra invece la sua incapacità nel campo dei problemi esistenziali. Alla ragione si oppone il
cuore, un organo capace di capire gli aspetti più profondi e problematici dell’esistere.
“IL CUORE HA LE SUE RAGIONI CHE LA RAGIONE NON CONOSCE”
-L’antagonismo tra ragione e cuore è espresso con:
➢ SPIRITO DI GEOMETRIA: che è la ragione scientifica e ha per oggetto le realtà fisiche e gli enti astratti
della matematica. Procede in modo discorsivo e dimostrativo
➢ SPIRITO DI FINEZZA: che è il cuore e ha per oggetto specifico l'uomo e le realtà morali e religiose.
-La scienza di fronte agli interrogativi umani risulta impotente e per l’uomo la cosa più preziosa non è
quest’ultima ma la conoscenza di sé stesso.
5. I limiti della filosofia
5.1 I filosofi e il problema di Dio
- La filosofia si pone i massimi problemi esistenziali però non li risolve.
- Ad esempio l’esistenza di Dio non è razionalmente dimostrabile neanche prendendo in esame le
meraviglie del creato; solo chi crede vede la natura come un’opera divina, mentre chi non crede può
interpretarla anche senza Dio.
- Per Pascal l’esistenza di un creatore è oscura e problematica quanto la sua inesistenza
5.2 I filosofi e la condizione umana
- La filosofia non sa spiegare la condizione dell’uomo nel mondo, ha una posizione mediana, è un nulla di
fronte a tutto e un tutto di fronte al nulla, un misto di essere e non essere.
- L’uomo non è così ignorante da non sapere nulla, ma neanche così dotto da sapere tutto, una via di
mezzo tra l’ignoranza assoluta e la scienza assoluta. L’uomo non fa che proporsi il bene e inseguire la
felicità, ma nello stesso tempo risulta incapace a realizzare il bene e ottenere la felicità. Tutti gli uomini si
lamentano, sia ricchi che poveri. L’uomo è desiderio frustrato, aspira a divenire grande e la sua vita è
caratterizzata da una tensione continua.
- La miseria e la grandezza fanno di lui un mostro, una chimera, un paradosso di fronte se stesso.
- Lo sbaglio della filosofia è stato quello oscillare tra la celebrazione della grandezza e della miseria
dell’uomo
6. La meta-filosofia
- La meta-filosofia è la cerniera che unisce ragione e religione e risulta al servizio della fede in quanto
mette capo al Cristianesimo, in grado di risolvere quei problemi che a ragione non riesce a sciogliere.
- Secondo Pascal l’unica vera religione è quella Cristiana perché parla di caduta della nostra specie da una
situazione paradisiaca e spiega la condizione esistenziale di quel mostro che è l’uomo.
7. La “scommessa” su Dio
- Pascal fa una scommessa, nella quale afferma che l’uomo deve scegliere il vivere come se Dio ci fosse e il
vivere come se Dio non ci fosse.
- Chi scommette su Dio:
➢ se esiste guadagna l’infinito (beatitudine eterna);
➢ se non esiste perde il finito (piaceri mondani) .
-Chi scommette contro Dio:
➢ se esiste perde l’infinito (beatitudine eterna);
➢ se non esiste guadagna il finito (piaceri mondani).
-Pascal dice inoltre che non si può credere a comando e che si può essere non credenti.
- Bisogna lavorare per convincersi, diminuendo le passioni che ostacolano la fede e fare di tutto come se si
credesse: pregare con le labbra, prendere l’acqua benedetta, mettersi in ginocchio, ecc.
8. Dalla ragione alla fede
- L’uomo deve impegnarsi nella fede con tutto il proprio essere e di conseguenza acquisire l'abitudine alla
fede aderendo a rituali e consuetudini
- La fede non scaturisce dalla ragione ma da Dio e dipende dalla grazia

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