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ISTITUTO ITALIANO DELLA SALDATURA

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2017 ©

Corso International Welder

Struttura e proprietà dei materiali


metallici
-
Leghe Fe-C

Data: 19÷21/06/2017
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Struttura dei metalli: reticoli cristallini


• Un reticolo cristallino è tipico di quelle
sostanze che, allo stato solido, si dispongono
in modo ordinato
• I legami sono più stabili rispetto ad una
disposizione disordinata
• Attorno ad ogni atomo si dispone il maggior
Rappresentazione schematica
numero possibile di atomi, compatibilmente di struttura amorfa
con la geometria
• Un cristallo è dunque una disposizione
regolare e ripetitiva di unità dette celle

Rappresentazione schematica
di struttura cristallina

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2 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Reticoli cristallini
• CUBICO A FACCE CENTRATE (CFC) • CUBICO A CORPO CENTRATO (CCC)
• E’ un reticolo cubico con un atomo su • E’ una struttura cubica semplice, con
ciascun vertice più un atomo al l’aggiunta di un atomo al centro della
centro di ogni faccia cella
• Il fattore di impaccamento è 0,74 • Il fattore di impaccamento è a 0,68
• Il numero di coordinazione è 12 • Il numero di coordinazione è ad 8

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3 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Reticoli caratteristici di alcuni metalli


CUBICO A CORPO CUBICO A FACCE ESAGONALE
CENTRATO CENTRATE COMPATTO
MATERIALI CON UN’UNICA FORMA ALLOTROPICA
CROMO ALLUMINIO MAGNESIO
MOLIBDENO ARGENTO STAGNO
NIOBIO NICHEL ZINCO
TUNGSTENO ORO PIOMBO
VANADIO RAME
MATERIALI CON DIVERSE FORME ALLOTROPICHE

FERRO FERRO TITANIO


TITANIO COBALTO COBALTO
ZIRCONIO MANGANESE ZIRCONIO
MANGANESE

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4 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Metalli monomorfi e metalli polimorfi: il ferro


• Il ferro presenta varie forme allotropiche in T°C
funzione della temperatura: Liquido
1535°C
– ferro delta, con reticolo CCC tra 1535° Ferro d
e 1390°C
– ferro gamma, con reticolo CFC tra 1390°C
1390° e 910°C
– ferro alfa, con reticolo CCC tra 910° e Ferro g
T ambiente
910°C

Ferro a

Forme allotropiche del ferro

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5 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

La struttura dei metalli: i grani


• Analizzando ad elevato ingrandimento un
metallo, esso appare costituito da
molteplici unità, denominate grani (o
cristalli) e zone di confine dette di bordo
grano:
– La dimensione del grano è influenzata
dalla composizione chimica e dalla
velocità di raffreddamento
– La zona del bordo del grano, in quanto
zona di transizione, risulta meno
compatta del reticolo cristallino, zona ad
alto disordine

Grano e bordo grano (metallografia e


rappresentazione schematica)

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6 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Meccanismo di solidificazione dei metalli


• All’interfaccia tra un liquido ed un solido
all’equilibrio, alla temperatura di fusione,
esiste passaggio di atomi da uno stato
all’altro (da liquido a solido e viceversa,
in numero identico)
• Per ottenere solidificazione (o fusione)
occorre sottrarre (o aggiungere) energia,
in forma di calore
• All’interfaccia tra le fasi deve esservi
quindi un gradiente di temperatura
• Nella trasformazione liquido-solido si
possono distinguere due momenti:
– nucleazione
– accrescimento

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7 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Leghe: soluzioni solide


• Una lega è il prodotto dell’unione di due o più elementi puri
• L’elemento quantitativamente preponderante è detto solvente, quello in
minore quantità è detto soluto
• Una soluzione solida è caratterizzata da atomi di soluto che si attraggono
in modo analogo agli atomi del solvente:
– soluzione solida di sostituzione - gli atomi di solvente e soluto hanno
dimensioni paragonabili
– soluzione solida di interstiziale - gli atomi del soluto hanno piccole
dimensioni rispetto al soluto (differenti per almeno il 15%)

Soluzione solida di Soluzione solida Soluzione solida sostituzionale


inserzione (o interstiziale) sostituzionale (casuale) (ordinata, detta anche "super-reticolo")
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8 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Composti intermetallici e leghe di giustapposizione


• Quando gli elementi differiscono fortemente per elettronegatività, la
struttura assume alcune delle caratteristiche di un composto chimico
(composto intermetallico):
– composizione chimica ben definita
– campo di variabilità ridotto
• Se gli elementi sono tra loro del tutto incompatibili, si forma una struttura
lamellare (più o meno fine), detta lega di giustapposizione

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9 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Il diagramma di stato ferro - carbonio

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10 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Influenza degli elementi di lega


• In funzione della presenza di
elementi di lega nel materiale, si
verifica una variazione delle
caratteristiche meccaniche e delle
temperature di trasformazione
• In generale si distingue tra:
– Ferritizzanti: come cromo,
molibdeno, titanio, silicio
– Austenitizzanti: manganese,
nichel, carbonio

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11 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

La trasformazione martensitica
• Martensite:
– Soluzione solida sovrassatura di carbonio nella cella cubica a corpo centrato
– Fenomeno di distorsione reticolare

+
Cementite

+
Carbonio
sovrassaturo

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12 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Martensite
• La solubilità del C nella ferrite
a (CCC) è molto più bassa di
quella nell'austenite (CFC):
per velocità di raffreddamento
elevate, si impedisce la
diffusione atomica e gli atomi Cella ccc
Cella tetragonale
di C occupano le uniche
Posizione degli atomi di Fe
posizioni possibili (spigoli e Posizioni possibili degli atomi di C
basi)
750
• Si forma attraverso un MARTENSITE
meccanismo “a scatto”

Durezza Brinell
500
• Caratteristica della martensite
è l’elevata durezza e la 250 FERRITE - PERLITE
fragilità, che è comunque in
funzione del tenore di
0
carbonio in sovrassaturazione 0 0,5 1
Composizione (%C)

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13 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Influenza della velocità di raffreddamento


Perlite lamellare in una matrice Lastre di bainite superiore
ferritica (1000X) in ferrite aciculare (500X)

Bainite inferiore con ferrite Struttura martensitica di un acciaio


aciculare (500 X) (0,35% C) temprato in olio

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14 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Fattori di temprabilità
• I fattori di temprabilità influenzano le condizioni (tempi, temperatura)
per le quali un componente è soggetto a trasformazioni fuori equilibrio
(tempra, in particolare).
• Fattori metallurgici*:
– Composizione chimica
– Dimensione del grano
– Presenza di elementi carburigeni
• Fattori tecnologici:
– Velocità di raffreddamento
– Mezzo di tempra
– Dimensione del pezzo
* Per tenere in considerazione questi fattori si fa spesso riferimento a
formule di “Carbonio Equivalente”, ricavate sperimentalmente.

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15 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Il ciclo termico in saldatura


• Dal punto di vista termodinamico, è ENERGIA IN INGRESSO
(SORGENTE TERMICA)
possibile considerare i flussi di calore che
investono la zona di saldatura: ENERGIA IN USCTA
– il flusso entrante è costituito dalla energia (CONDUZIONE)
termica del processo di saldatura,
– il flusso uscente è costituito dal calore
smaltito principalmente per conduzione ZONA DI SALDATURA
attraverso i lembi.
• Questa condizione termodinamica
determina l’andamento delle temperature

Temperatura [°C]
per i punti costituenti il giunto saldato
(ciclo termico di saldatura)

Tempo [s]

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16 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Termologia della saldatura: ciclo termico


2700

2400

2100

1800

1500

1200

900

600

300

0
15
-5 13
-4 11 FLUSSO DI CALORE
-3
-2 9
CORDONE DI SALDATURA
-1
0 7
1 5 800°C
2
3 3
4 1 1000°C
5

POSIZIONE DELLA TORCIA


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17 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Fattori che influenzano il ciclo termico di saldatura


DISTANZA DALL’ASSE
• Apporto termico specifico DEL GIUNTO

Temperatura [°C]
– Processo di saldatura
– Parametri esecutivi 800°C
• Spessore combinato
– spessore del giunto 500°C

– tipo di giunto
– giunti bitermici e tritermici
Tempo [s]
• Distanza rispetto all’asse del giunto APPORTO TERMICO

• Temperatura iniziale del pezzo: SPECIFICO

Temperatura [°C]
– Temperatura di preriscaldo
– Temperatura di interpass 800°C

V ×I 500°C
Q= × 60
v sald
Tempo [s]
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18 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Variabili che influenzano il ciclo termico di saldatura


1500
• Il preriscaldo rappresenta una
delle poche azioni correttive 1250
disponibili per modificare la

Temperatura [°C]
severità della velocità di 1000
raffreddamento 800°C
750
• Esso è talvolta realizzato
appunto per diminuire la 500 500°C

velocità di raffreddamento, il
t8/5 in particolare 250

t 8/5

t 8/5
Variazione del t8/5 al variare della temperatura
iniziale del pezzo

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19 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Ciclo termico di saldatura: giunti multipass


PASSATA
ZTA

PASSATA

Punto di misura del ciclo


termico

Temperatura di preriscaldo
Temperatura di fusione
Tempo di preriscaldo
Tempo di saldatura
Tempo di raffreddamento

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20 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Effetti del ciclo termico di saldatura


• Il trattamento termico localizzato imposto
dalla saldatura, induce sui materiali effetti
specifici:
– Effetti meccanici, come l’insorgere di evidenti
deformazioni, ma anche la tensione interna dei
giunti
– Effetti metallurgici, ovvero la modifica delle
caratteristiche dei metalli coinvolti. Tipico esempio di criccabilità a freddo,
indicatore di precaria saldabilità
• Un materiale metallico viene considerato
saldabile, con un determinato processo e
per una determinata applicazione, quando
consente di realizzare la continuità metallica
mediante giunti in grado di soddisfare i
requisiti richiesti (in termini, ad esempio, di
resistenza meccanica, tenacità e resistenza
alla corrosione).

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21 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Tensioni e ritiri di saldatura


a = (11 + 0.008T ) ×10 -6
RITIRO LIBERO RITIRO IMPEDITO

sr
ssn ssn

sr

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22 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Andamento delle tensioni di ritiro


• Tensioni trasversali • Tensioni longitudinali
– Agiscono perpendicolarmente – Sono di trazione in prossimità della zona
all’asse della saldatura fusa e di compressione in materiale
– In una qualunque sezione base
trasversale mantengono lo stesso – La distribuzione delle tensioni si
segno, ma assumono valori diversi mantiene costante per tutte le sezioni
– Assumono valori medi pari a circa trasversali
100 N/mm2 – I valori massimi raggiungono in genere il
carico di snervamento del materiale
base

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23 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Ritiro trasversale
• Il ritiro trasversale è dovuto alla 600
°C
sollecitazione localizzata delle
sezioni trasversali del giunto,
vincolate dalle parte limitrofe ancora
fredde o già raffreddate
• Le zone ancora calde sono
facilmente deformabili, mentre
quelle fredde non sono deformabili
e quindi fungono da fulcro (effetto
forbice).
– Per velocità di saldatura lente, il giunto
tende a chiudersi
– Per velocità di saldatura elevate, il
giunto tende ad aprirsi
• Vincolando le lamiere, si elimina il
ritiro ma si incrementano le tensioni

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24 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Ritiro longitudinale
• Il ritiro longitudinale è sempre
vincolato dal materiale freddo posto
ai lati della saldatura
• Le particolari condizioni di sforzo
possono determinare la
disposizione “ad arco” del giunto, o
per spessori particolarmente sottili,
possono far assumere alla
superficie un aspetto ondulato
• L’entità del ritiro diminuisce con
l’aumentare dello spessore della
lamiera, a causa del maggior
vincolo imposto dal materiale
circostante; in queste situazioni
aumenteranno quindi le tensioni di
ritiro
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25 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Ritiro angolare
• A causa delle sollecitazioni trasversali, si
può avere anche il ritiro angolare ISOTERME A 600°C
– Giunti in una sola passata o in più passate dalla
stessa parte: Il ritiro è dovuto alla maggiore
dilatazione degli strati superiori, più larghi,
rispetto a quelli inferiori.
– Giunti a T: il ritiro è dovuto al ritiro della zona
fusa a cui si aggiunge quello delle lamiere RITIRO ANGOLARE
riscaldate in modo disuniforme (quando il giunto
è effettuato con cordoni d’angolo)

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26 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Tensioni e ritiri di saldatura:precauzioni e rimedi


• Deformazione preventiva, eseguita direttamente sui pezzi o attraverso
mezzi ausiliari
• Creazione di una zona elastica

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27 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Tensioni e ritiri di saldatura:precauzioni e rimedi


• Controllo dell’apporto termico:
– scelta del processo di saldatura e della preparazione dei lembi
– ampiezza della ZTA

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28 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Tensioni e ritiri di saldatura:precauzioni e rimedi


• Controllo della temperatura di preriscaldo
– in generale, l’applicazione di un certo
preriscaldo comporta l’aumento delle
dimensione delle zone riscaldate, con una
conseguente intensificazione degli effetti della
saldatura.
– Tuttavia è possibile considerare un effetto
positivo sulle distorsioni: diminuzione del
gradiente termico; equilibratura sui lati dei giunti
• In certe situazioni, è possibile anche
ricorrere a preriscaldi compensativi

Effetto della temperatura di preriscaldo sulla


distorsione angolare di un giunto a cordone
d’angolo

Esempi d’applicazione del


preriscaldo compensativo

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29 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Tensioni e ritiri di saldatura:precauzioni e rimedi


• Il posizionamento dei giunti
dovrebbe essere eseguito in
modo bilanciato rispetto
all’asse neutro del giunto.
• Quando possibile, la
giunzione dovrebbe essere
eseguita in modo alternato
da entrambe le parti,
eseguendo ad esempio il
giunto con due saldatori che
saldano
contemporaneamente.

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30 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Tensioni e ritiri di saldatura:precauzioni e rimedi


• L’uso di opportuni posizionatori ed elementi di
fissaggio riduce le distorsioni a scapito, però, di
elevate tensioni di ritiro
• Anche l’esecuzione di puntatura deve essere
considerato come un sistema di vincolo.
– Possono essere convenienti opportune sequenze e
specifiche di saldatura (per la temperatura di preriscaldo, il
consumabile, ecc.)

Sequenze di puntatura Sistema di fissaggio per un


pannello con irrigidimenti Tipici sistemi di fissaggio

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31 2017 ©
Metallurgia e Microstrutture all’equilibrio e fuori equilibrio

Tensioni e ritiri di saldatura:precauzioni e rimedi


• Idonee sequenze di saldatura (tecniche a passo di pellegrino o a blocchi)

Saldatura a blocchi Saldatura al passo del pellegrino

• Calde di ritiro

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32 2017 ©

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