Sei sulla pagina 1di 3

Rogo del Petruzzelli, condannato Pinto http://archiviostorico.corriere.it/1998/aprile/09/Rogo_del_Petruzzelli_condannato_Pinto_co_0_9804...

----------------------------------------------------------------- Rogo del Petruzzelli, condannato Pinto I


giudici: debiti ed usura dietro l'incendio del teatro. Scartata l'associazione mafiosa Sette anni e otto
mesi per l'imputato principale Assolta la moglie BARI - "...dichiara Pinto Ferdinando colpevole del
delitto di incendio doloso e lo condanna alla pena di anni sei di reclusione...". Sono passate da poco le
due del pomeriggio, nell'aula della Corte d'Assise, e il presidente della Terza sezione penale del
Tribunale, Michele Cristiano, ha gia' letto la prima pagina della sentenza di condanna dell'ex gestore del
teatro Petruzzelli. Un'altra pena di un anno e otto mesi per reati fiscali e su Pinto si abbatte una
condanna complessiva di sette anni e otto mesi di reclusione. Con lui, e' stato condannato (7 anni)
anche il boss Antonio Capriati, detenuto. + stato invece assolto l'altro boss della mala barese, Savino
Parisi, che secondo l'accusa avrebbe "approvato", insieme con Capriati, l'incendio del teatro, divampato
alle 3.30 del 27 ottobre 1991, dopo la "Norma" di Vincenzo Bellini (opera che termina proprio con un
rogo). Gli altri imputati assolti sono la moglie di Pinto, Anna Genchi, accusata di reati fiscali, e i nove
componenti della Commissione provinciale di vigilanza sui pubblici spettacoli. Con Pinto e Capriati

1 di 3 22/11/2014 20:20
Rogo del Petruzzelli, condannato Pinto http://archiviostorico.corriere.it/1998/aprile/09/Rogo_del_Petruzzelli_condannato_Pinto_co_0_9804...

sono stati condannati anche Vito Martiradonna (7 anni), l'usuraio che avrebbe prestato a Pinto "alcune
centinaia di milioni"; Giuseppe Mesto (4 anni e sei mesi), uno dei "fuochisti", e Giuseppe Tisci (3 anni),
custode del teatro. Pene piu' lievi per Mario De Bellis (8 mesi), Giuseppe Cassano (un anno di arresto e
17 milioni di multa) e Rocco Carlucci (due milioni). Per Pinto, Martiradonna e Capriati, inoltre,
interdizione perpetua dai pubblici uffici e, in concorso con gli altri condannati, risarcimento dei danni
alle parti civili. Tra le quali, oltre alla famiglia Messeni Nemagna, proprietaria del teatro Petruzzelli,
figurano anche il ministero dei Beni culturali, il Comune di Bari (cinque miliardi per danni morali) e
l'Ente poste italiane. Con la stessa sentenza e' stata disposta la trasmissione degli atti al pm in relazione
a due altre vicende. La prima riguarda la falsa testimonianza resa da Giuseppe Gorjux, editore ed ex
direttore della Gazzetta del Mezzogiorno, circa una riunione tenuta nella sede del giornale barese dopo
l'incendio, per formare una cordata di acquirenti del teatro Petruzzelli. La seconda, si riferisce
all'accusa che il difensore di Pinto, Michele Laforgia, ha rivolto durante il processo al pm Carlo
Capristo. Secondo il legale, Capristo avrebbe falsificato i verbali delle dichiarazioni rese dalle due
segretarie di Pinto "per avvalorare il teorema dell'accusa". Scartata l'associazione di stampo mafioso, e'
stata accolta la tesi dell'associazione per delinquere semplice, anche se le pene irrogate sono state
inferiori a quelle richieste dai pm. "Ma nel complesso - ha commentato il pm Francesco Giannella -, ha
retto tutta l'impostazione accusatoria". Plauso dagli avvocati di parte civile, che hanno definito "giusta"
la sentenza, mentre il pm Giannella lascia intendere che forse non e' finita qui. "Non so - dice - se la
Procura fara' appello contro l'assoluzione di Pinto dall'accusa di associazione mafiosa". La Procura
preferisce non commentare, invece, l'inchiesta "parallela" che sul rogo del Petruzzelli stanno
conducendo i magistrati della Direzione distrettuale antimafia e che vedrebbe coinvolti due minorenni
e un adulto. Forse non e' ancora il momento, dopo le 125 udienze, i 200 testimoni e le mille polemiche
che il processo Petruzzelli lascia dietro di se'. Intanto, a sette anni dal disastro, la ricostruzione appena
cominciata rischia di fermarsi al rifacimento della cupola per mancanza di fondi. Senza contare che la
controversia tra i proprietari e il Comune sulla gestione del teatro potrebbe trascinarsi ben oltre l'anno
Duemila... ----------------------------------------------------------------- IL PREMIO NOBEL Fo: portero' il
suo caso in tv "Sentenza obbligata, il pm temeva di perdere la faccia" MILANO - "Tutti gridavano
all'organizzazione mafiosa, alla banda. Ma ora, come d'incanto, scopriamo che la banda e' formata da
una persona sola. L'organizzazione non c'e' piu'. Il clan mafioso? Sparito. Una storia stupefacente".
Dario Fo risponde con la solita ironia, ma questa volta le parole sono impastate di amarezza.
Ferdinando Pinto, ex gestore del teatro Petruzzelli di Bari e' stato condannato. E su Pinto, Dario Fo lo
scorso febbraio aveva scritto un coraggioso articolo sulla prima pagina dell'Unita' in cui ammetteva che
"le poche notizie che arrivavano alle orecchie di chi vive lontano da Bari tratteggiavano una accusa

2 di 3 22/11/2014 20:20
Rogo del Petruzzelli, condannato Pinto http://archiviostorico.corriere.it/1998/aprile/09/Rogo_del_Petruzzelli_condannato_Pinto_co_0_9804...

basata su un teorema piu' che su delle prove, sulla verosimiglianza piu' che sulla verita', che si reggeva
su dichiarazioni di pentiti poco o male riscontrate nella realta". Quell'articolo gli era costato critiche
feroci, accuse scomposte, perche' aveva osato definire Pinto una persona per bene, "amabile". Con lo
stesso coraggio adesso Fo commenta la condanna di Pinto e ammette che questo processo rivela innanzi
tutto una volonta': "Condannarlo. Dietro la sentenza non ci sono prove concrete". Il messaggio che
emerge "e' preoccupante: si avverte un indurimento generale. Sembra che nel caso di Pinto la condanna
sia diventata un passaggio obbligatorio, pena la credibilita' della magistratura". Appena saputo della
sentenza Dario Fo ha telefonato a Pinto: "Mi ha raccontato l'arringa del pm. Trovo gravissimo che un
magistrato dica piu' o meno esplicitamente: l'imputato e' stato difeso dalla stampa, dagli uomini di
cultura e perfino da un premio Nobel. Se lo assolvete, tutti se la prenderanno con noi, poveri pm,
perderemo la reputazione...; insomma, signori giudici, aiutiamoci fra noi". La realta', continua Dario
Fo, "e' che in Italia in questo periodo c'e' una brutta aria. Io penso che la magistratura debba
cominciare, con un gesto di maturita', a riconoscere i suoi errori. A chiederlo credo che siano
soprattutto i giovani. + la sensazione che traggo dai miei spettacoli, da quei ragazzi che vengono a
teatro e dopo lo spettacolo mi chiedono: ma e' questa la vera Italia?". Il Paese dei misteri, dei silenzi e
degli innocenti in carcere. E a proposito di silenzi, Dario Fo punta il dito contro la casta dei politici. "Su
questa come su altre vicende non dicono nulla, tacciono. Tranne quando le accuse sono dirette a loro
allora si alzano le voci e parlano indignati e offesi". Eppure questa sentenza, ripete Fo, "dimostra che
dietro non c'e' niente. Ci sono stati episodi orribili. Trovo scandaloso che sia stata insabbiata la pista dei
due minorenni che hanno riferito che un loro parente li avrebbe sollecitati ad appiccare l'incendio. Non
si e' voluto andare avanti su quella strada, proprio come nel "caso Sofri" dove alla fine si e' voluto dar
fede a un testimone incredibile". Portera' il caso in scena? "Credo che ne parlero' in teatro e in tv". Una
sentenza gia' scritta? "Ho sperato fino in fondo che almeno in questo processo vincesse l'intelligenza.
Non e' stato cosi".

Vulpio Carlo, Troiano Antonio

Pagina 11
(9 aprile 1998) - Corriere della Sera

3 di 3 22/11/2014 20:20

Potrebbero piacerti anche