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Energia, Materie prime e

innovazione EMPI

Primo capitolo: Modulo di Energia, Materie prime ed Innovazione

3 elementi importanti in questo modulo interconnessi tra loro per lo sviluppo dell’uomo:
1)energia= prerequisito indispensabile per lo sviluppo
2)Materie prime=alla base dei cicli produttivi, del benessere e sostenibilità del pianeta.(Sono
scarse)
3) Innovazione= fondamentale per il progresso

Problemi globali legati a questi elementi : - crisi economica, -alimentare(scarsità delle risorse per
ineguale distribuzione di esse nel mondo),-ambientale (anidride carbonica e riscaldamento
globale)

Red economy: punta ad avere costi marginali più bassi per ogni unità aggiuntiva che produce
(economie di scala); consuma a discapito della natura senza tener conto del debito che genera e
sarà trasferito alle generazioni future (principio di insostenibilità). questo modello fu alla base del
crisi del 2008.

Importanza delle materie prime: sono i principali fattori della produzione infatti entrano in ogni
ciclo produttivo, la loro trasformazione in prodotti finiti genera valore aggiunto essendo oggetto di
scambio. Sono scarse. L’instabilità dei prezzi delle materie prime alimentari è uno dei motivi
dell’instabilità politica in alcune Regioni (Algeria e Africa).
la questione energetica: si interseca in questo sistema in quanto contribuisce al consumo
mondiale.
Le commodities vengono trattate o in mercati fisici oppure nei mercati future o cartacei con
elevato livello di rischio sul quale muovono i guadagni degli investitori.
Tutte le commodities hanno un prezzo spot, sono quotate nelle principali borse merci
internazionali, sono diventate veri e propri strumenti finanziari, danno informazioni sull’andamento
dei principali settori industriali (intensità d’uso=consumi di un materiale/PIL) e danno indicazioni
sullo sviluppo tecnologico di una nazione.

Due tipi di speculazione dei cibi: ritiro dal mercato di un prodotto scarso, provocando un
aumento dei prezzi e re immissione sul mercato quando i prezzi sono alti per trarre profitto; gli
speculatori scommettono sui prezzi dei beni, comprando contratti future(Chicago).


Caso del petrolio: il prezzo(fluttuazioni) delle fonti fossili è un fattore molto importante per
comprendere la non perfetta sostituibilità tra le fonti, la competitività economica e la
concentrazione di alcune risorse. Produttori: Arabia Saudita, Iran, Emirati Arabi Uniti.
Siamo di fronte ad una svendita internazionale del petrolio a causa di: eccedenza di mercato
per via di una domanda scarsa, vendita sul mercato nero, grandi guadagni negli
approvvigionamenti dei paesi non-opec, intenzione dei paesi aderenti all’opec di mantenere quote
di mercato e accordi tra Iraq e Turchia. 

Secondo il Fondo Monetario Internazionale siamo di fronte a una svendita che si riflette nelle
quotazioni attuali molte basse a causi di eccedenze di mercato dovute al persistere della crisi
economica e la vendita di petrolio sui canali non convenzionali (organizzazioni terroristiche).

La nostra società è fortemente dipendente dai combustibili fossili ( petrolio, gas e carbone) tanto
che si parla di un economia basata sul petrolio; ma tale economia comporta emissioni di CO2.
Un ruolo molto importante giocano le fonti rinnovabili che necessitano di incentivazione per
diventare competitive come quelle fossili. Tra oggi e il 2030 la domanda mondiale di energia
aumenterà del 45% diventando insostenibile.(cambiamenti climatici)
Attualmente si stanno ipotizzando nuovi scenari sostenibili per ridurre le emissioni di CO2
(riscaldamento globale)attraverso tecnologie volte ad incrementare l’efficienza(fare di più con
meno) energetica nella produzione, nella trasformazione e nell’uso dell’energia, ad utilizzare fonti
rinnovabili e ambientalmente sostenibili.

Tecnologia CCS(carbon capture and storage): consentirà in futuro di utilizzare i combustibili
fossili compatibilmente con l’ambiente catturando e immagazzinando CO2.
L’Italia dipende dall’estero per gli approvvigionamenti di fonti primarie in quanto mancano materie
prime energetiche con una conseguente difficoltà nella costruzione di centrali di gas.(assenza
nucleare per referendum) infatti i prezzi dell’energia elettrica e del gas sono più elevati degli altri.
Inoltre vi è una scarsa ricerca, difficili rapporti tra stati e regioni e una liberalizzazione faticosa dai
principali mercati energetici causata da complessità amministrative.


Il consumo attuale di energia è superiore alle disponibilità ambientali la c.d. impronta ecologica
che misura l’impatto dell’uomo sul nostro pianeta e divide i paesi in debitori ecologici(occidentali) e
creditori ecologici(paesi in via di sviluppo).Essendo l’attuale economia lineare(produco-consumo-
getto via) insostenibile è necessario applicare un nuovo livello di sviluppo sostenibile chiamato
Economia circolare: (sviluppo sostenibile)può essere rappresentata da un triangolo i cui vertici
rappresentano tre dimensioni: economica, sociale e ambientale. I rifiuti e i prodotti a fine ciclo di
vita vengono riutilizzati o riciclati, infatti consente la loro migliore valorizzazione portando a
realizzare nuovi materiali. Al centro dell’interesse di questa economia c’è dunque la gestione dei
rifiuti la loro prevenzione e l’efficienza nell’uso delle risorse.
Quale è il futuro dell’energia? petrolio per mezzo secolo; gas naturale per un secolo; e carbone
per qualche centinaio di anni.

Green economy (rendere più verdi settori marroni): è un’economia che genera crescita e sviluppo,
che migliora il benessere che fornisce posti di lavoro, combatte la povertà investendo nel capitale
naturale preservandolo(settori verdi), dato che da esso dipende la sopravvivenza al lungo termine
del nostro pianeta. E’ un economia che promuove lo sviluppo sostenibile il cui obiettivo è di
raggiungere la migliore allocazione delle risorse scarse di analizzare le esternalità riversate
nell’ambiente al fine di ottimizzare il circuito economico e di ridurre l’impronta ecologica. Stessi
centri di interesse dell’economia circolare con l’aggiunta di benessere umano e resilienza
dell’ecosistema.

Secondo capitolo: Gestione sostenibile delle risorse

Risorse materiali: sono assets naturali estratti e modificati dall’attività umana per la loro utilità,
creare valore economico; possono essere quindi misurati sia in unità fisiche che in termini
monetari, il loro prezzo è determinato dal costo di trasformazione in forme di energia utile.

Risorse: risorse naturali utilizzate dall’economie e comprendono materiali abiotici(es: combustibili
fossili, metalli e minerali), la biomassa, acqua e terra.
Risorse non rinnovabili: risorse naturali esauribili le cui scorte non possono essere rigenerate
(es: metalli, minerali e i vettori di energia fossile)
Risorse rinnovabili: risorse naturali che dopo lo sfruttamento, possono tornare al loro precedente
livello di stock mediante processi naturali o rifornimento (es:acqua). Lo sfruttamento però sta
raggiungendo un livello oltre il quale la rigenerazione diventerà impossibile (es: foreste tropicali o
riserve di petrolio.)

Disponibilità delle risorse: quantità di risorse esistenti rispetto alle crescenti esigenze della
società.
Accesso alle risorse: possibilità di recuperare o utilizzare quelle già esistenti. Diversa
distribuzione geografica genera un accesso irregolare a queste.
Efficienza: confronta gli ingressi (input) di un sistema con le sue uscite e significa fare di più con
meno.
Dematerializzazione: Ridurre l’uso e il consumo di materiali nei prodotti finiti anche tramite il
riciclaggio ovvero usare meno materiale per unità di output (maggiore efficienza ambientale). E’ un
processo a lungo termine, è necessario per raggiungere lo sviluppo sostenibile ed è sinonimo di
disaccoppiamento. Nasce minimizzando il bisogno di materia, i consumatori possono ridurre i loro
impatti ambientali: meno uso di materiali fisici= meno emissioni=meno inquinamento. Si basti
pensare agli apparecchi digitali sempre più piccoli, ai frigoriferi, alle auto, ai televisori sempre meno
pesanti in termini di impatto ambientale, ciò tuttavia implica qualità dei materiali più bassa e quindi
meno costosi e con ciclo di vita breve. “reach a giant peak, after which miniaturization sets in”
Buckminster.

L’efficienza nell’uso delle risorse di ogni paese si misura con il DMC= materiali estratti+materiali
importati-materiali esportati.
I fattori che influenzano la dematerializzazione sono(domanda di materiali):
il passaggio da una società agricola a una società industriale è sintomo di materializzazione, il
passaggio da una industriale ad una di servizi può portare all’utilizzo di meno materiali, la
dispersione spaziale della popolazione è sintomo di materializzazione, la migrazione dalle aree
urbane a zone sub urbane (con richiesta di più strade, più case…)è sintomo di materializzazione, il
cambiamento della struttura famigliare (nuclei sempre più piccoli che occupano singole case) è
sintomo di materializzazione e innovazione tecnologica e quindi consumo di più materiali è sintomo
di materializzazione.
(es: forno a micronde fino a quando non sostituisce i vecchi forni si parla di materializzazione
perché è complementare e non sostitutivo se totale sostituzione diventa dematerializzazione)
Disaccoppiamento(decoupling): Rimuovere il legame esistente tra due variabili. ad esempio si fa
riferimento al disaccoppiamento quando la crescita economica viene separata dall’utilizzo delle
risorse. Disaccoppiare nel nostro caso significa ridurre la quantità di risorse (acqua o combustibili
fossili) per produrre crescita economica.Il disaccoppiamento rappresenta una strategia per
muoversi verso un’economia più verde.
Servizi ecosistemici: che gli ecosistemi forniscono all’uomo e che incidono sul suo benessere:
servizi di fornitura, servizi di regolazione, valori culturali e supporto alla vita.
Biodiversità: variabilità degli organismi di qualsiasi fonte inclusi gli ecosistemi terrestri, marini,..e
costituisce la base per i servizi ecosistemici.
Intensità: esprime la quantità di input necessari per ottenere un’ unità di output
Intensità delle risorse: quantità di risorse utilizzate per produrre una certa quantità di valore o
output fisico. Si calcola dal rapporto tra uso di risorsa/valore aggiunto o uso di risorsa/output.

Scarsità: comporta limitazioni alla disponibilità e/o all’accesso alle risorse naturali.

Gestione sostenibile delle risorse: garantisce che il consumo non superi i livelli di
approvvigionamento sostenibile e che i sistemi siano in grado di svolgere le loro funzioni naturali
tenendo conto della biocapacità del pianeta.

Affinché una risorsa naturale/materia prima rimanga disponibile per l’uomo e quindi non si
raggiunga il limite di sostenibilità occorre che il tasso di prelievo della risorsa sia < del tasso di
riproduzione della risorsa.
Indice di scarsità: m.p.accertate/consumo mondiale annuo
Eco-innovazione: introduzione di un prodotto/processo o di cambiamenti organizzativi o di
soluzioni di marketing nuovi o migliorati, che riducono l’uso di risorse naturali e diminuiscono il
rilascio di sostanze nocive.
Deplezione:(esaurimento delle risorse rinnovabili) fa riferimento a prelievi di raccolti ben al di
sopra del livello sostenibile. Le cause che possono determinare la deplezione sono utilizzo
eccessivo e non necessario, distribuzione non equa delle risorse, popolazione eccessiva, errate
pratiche agricole, erosione (perdita di territorio dovuto a cambiamenti climatici), irrigazione
(eccessivo uso d’acqua), uso spinto a livello industriale di materie prime, bonifica di zone
paludose, deforestazione.
Decarbonizzazione: prevede il calo nell’uso di combustibili fossili e quindi delle emissioni di CO2
(diminuzione del contenuto di carbonio in un combustibile).
E’ un processo messo in atto dai paesi industrializzati e che prevede: una progressiva riduzione
nell’uso di tutti combustibili fossili per ridurre il fenomeno del riscaldamento globale.
immaterializzazione: processo di graduale sostituzione di componenti fisici e servizi tradizionali in
digitali.
immaterializzazione debole: consumare beni dematerializzati, ovvero gli stessi beni di anni prima
ma fabbricati ora con meno materiali.(pensati x consumare meno energia e facilmente riciclabili)
immaterializzazione forte: sostituzione di parti materiali di un bene con parti immateriali come
servizi es:elenco telefonico elettronico.

Terzo capitolo: Sharing Economy

Sharing economy: è un modello complementare all’economia tradizionale(non alternativo). Nasce


in seguito alla crisi economica, all’espansione dei social network, all’emergenza ambientale, al
comportamento collaborativo (consumo, produzione, apprendimento es wikipedia, finanza e
governance) o partecipativo su internet(comunità). I tratti distintivi sono la condivisione, la
collaborazione, la relazione peer to peer che costituisce l’elemento tecnologico alla base di questo
fenomeno (infatti gli asset che generano valore per le piattaforme spesso appartengono alle
persone e non alla azienda),promozione dello sfruttamento pieno delle risorse e una piattaforma
tecnologica. Uno dei casi di maggior successo è il Car Sharing in grado di ridurre gli impatti
ambientali, ma anche AirB&B mettendo a disposizione case condivise (assets che generano valore
alle persone e non alle aziende essendo per il singolo disponibili in eccesso rispetto all’uso che
normalmente può essere fatto a livello individuale).

Emerge un nuovo soggetto il prosumer, persona che svolge tanto la funzione del produttore quanto
quella del consumatore. Il business dello sharing riceve attualmente più finanziamenti di qualsiasi
altra piattaforma, il valore totale delle start-up di questo tipo ha raggiunto guadagni elevati e si
prevede un ulteriore aumento dei ricavi nel prossimo decennio. Questa economia incide
positivamente sull’economia perché: agevola i mercati di riciclo, agevola forme di vendita o baratto,
consente di ottimizzare e sfruttare al meglio beni che non sono usati quotidianamente o in modo
continuativo e consente di coordinare persone e trarre vantaggio dalle economie di scala. I
protagonisti di questa nuova economia sono quindi le aziende il cui valore consiste nel creare
l’incontro tra un soggetto che possiede una determinata risorsa e un consumatore che
contestualmente ha bisogno di quella risorsa, al momento giusto e a fronte di un ragionevole costo
di transazione. Promuove inoltre nuovi stili di vita, che prediligono il risparmio e l’uso razionale
delle cose, mettendo in contatto le persone per affittare, condividere, scambiare, vendere beni,
competenze, tempo, denaro e spazio. L’incontro sulle piattaforme può essere guidato dalla
domanda, dall’offerta o da una combinazione di entrambi.

Quarto capitolo Perché cresce l’interesse per le M.P.?


Quinto capitolo I mercati internazionali delle commodity
Sviluppo sostenibile: sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la
capacità delle generazioni future di soddisfare i propri. Salvaguardia le risorse culturali, ambientali,
infrastrutturali esistenti, ovvero le ripristina quando le utilizza. Le dimensioni dello sviluppo
sostenibile sono sociale=deve garantire l’equità; ambientale=deve mantenere una base di risorse
stabile evitando l’uso eccessivo di risorse, consumando quelle non rinnovabili solo in quantità
limitata; economica=deve consentire di produrre beni e servizi in continuo per mantenere sotto
controllo il debito estero.
C’è sempre maggiore interesse per le commodities: perché i titoli delle materie prime fanno
registrare ottime performance, i loro prezzi seguono l’aumento dei prezzi e possono
controbilanciare l’erosione di valore dovuta all’inflazione(le commodities possono essere usate
come copertura contro l’inflazione perché i loro prezzi salgono molto rapidamente dando il primo
segnale di inflazione agli investitori che sposteranno il denaro dagli investimenti che non offrono
alcuna copertura contro l’inflazione ai mercati delle commodity per tutelare i loro beni) e perché
l’andamento del valore commerciale delle materie prime va in direzione opposta al corso del
mercato azionario e obbligazionario.

Gli accordi internazionali riguardano accordi come PIBP(programma integrato per i prodotti di
base), che prevedono la stipula tra paesi consumatori e produttori di 18 materie prime. Il loro
obiettivo è quello di stabilizzare il prezzo delle materie prime. Il primo accordo internazionale,
sulla gomma naturale, è stato firmato nel 1979 con l’obiettivo di ridurre le eccessive fluttuazioni dei
prezzi internazionali della gomma. L’accordo prevedeva una scorta cuscinetto come unico
strumento di intervento sul mercato per stabilizzare il prezzo e fissa i prezzi limite di intervento: si
interviene se i prezzi della gomma superano del +20% o sono inferiori del -20% rispetto ad un
prezzo di riferimento, il cosiddetto prezzo giornaliero di intervento.

Cartelli: sono i sistemi di controllo delle MP dei prezzi delle MP e prevedono accordi tra produttori
di una stessa MP. Spesso sono segreti e non funzionano sempre; un cartello richiede: una MP,
anelasticità al prezzo della dom e dell’off, MP omogenee e pochi detentori di questa.
Gli investimenti in MP offrono un elevato potenziale di diversificazione e rappresentano una buona
occasione per ridurre il rischio complessivo di un portafoglio. Spesso si usa associare al termine
comodità quello di strumento derivato. Possiamo acquistare le MP:
-sui mercati SPOT(a pronti)=e quindi pagare il produttore per la consegna immediata del prodotto
fisico e il prezzo spot coincide con il prezzo corrente del mercato.(t=0). Mercato fisico con contratti
a breve termine (3 giorni). Si scambiano realmente commodities e riducendo il tempo tra la
transizione e la sua regolazione, si riduce la probabilità che una delle parti non onori l’impegno.

-sui mercati FUTURE(a termine)= dove si attua un accordo per scambiare una certa quantità di
MP in un dato momento futuro ad un prezzo concordato oggi.(compra ora paga e ritira più tardi),tra
compratori e venditori si interpone una clearing house(garantisce l’esecuzione dei contratti).
Molte delle principali borse a termine nel mondo hanno trovato origine nell’agricoltura e sono poi
diventate piazze di mercato globali che trattano anche monete e strumenti finanziari. Un mercato a
termine è un luogo di incontro dove compratori e venditori si accordano per la compravendita di
una determinata merce, da consegnare in una data futura(posticipata) ed in un luogo certi. E’
quindi un accordo stipulato al t=0 per lo scambio di un titolo in cambio di liquidità.
La qualità e la quantità delle merci sono definite da contratti standard; si tratta di mercati aperti,
dove i prezzi dibattuti sono trasparenti e consentono di informare gli operatori sugli andamenti di
mercato, e il prezzo è variabile in funzione agli apprezzamenti degli operatori economici. Vengono
generalmente trattate MP di uso industriale, intensamente trattate e scambiate nei mercati fisici
(SPOT),e hanno prezzi caratterizzati da alta volatilità. Devono essere prodotte da più fonti per
evitare fenomeni di monopolio. Sono stati realizzati per consentire agli investitori di avere un
benchmark di riferimento, delle performance ottenute sui mercati delle MP. Non sono adatti per
l’acquisto fisco di merce, infatti in un mercato a termine si concludono, con l’effettiva consegna
della merce solo il 2% dei contratti. In pratica un contratto a termine prevede l’impegno di
comprare o vendere una certa quantità di un prodotto a un prezzo stipulato prima della consegna
del bene; ad es: un agricoltore può vendere i suoi cereali mesi prima del suo raccolto al fine di
ottenere un prezzo fisso indipendentemente dal rischio meteorologico, di conseguenza il
compratore si assume il c.d. rischio di prezzo.Il margine di guadagno, dal momento della stipula
del contratto, viene calcolato ogni giorno con riferimento al prezzo contrattato(strike o spot price). I
contratti futures permettono quindi di speculare sulla differenza del valore del bene, alla data di
scadenza, ed il prezzo pattuito inizialmente. L’utilizzatore di futures si definisce hedger.

Il termine commodity può riguardare le materie prime in senso stretto(commodity futures) oppure
prodotti del mercato finanziario(financial future).

Le MP sono risorse naturali che si ottengono dall’attività estrattiva, da perforazioni del suolo,
dall’agricoltura, ecc..
Esistono: hard commodity esauribili; soft commodity rinnovabili e in molti casi si tratta di prodotti
di sussistenza e se la domanda supera l’offerta si fa ricorso alle scorte;
commodity agricole soggette a produzioni stagionali e i loro mercati sono caratterizzati da
variabilità e tensioni (volatilità dei prezzi);
Ciascun mercato delle commodity ha un diverso funzionamento a causa della natura stessa delle
commmodity è difficile quindi predire l’andamento dei prezzi.
Le comodities possono essere scambiate in due diversi modi: in borse organizzate(stock
exchange) e in mercati meno organizzati e con derivati trattati su base bilaterale (over the
counter).

Tipologie di prezzi: 

-PREZZO DI MERCATO= si determina sul mercato in un certo istante dall’incontro tra domanda ed
offerta di un bene.
-PREZZO A PRONTI/SPOT= costo di un titolo con consegna immediata o entro un periodo di
tempo prestabilito.
-PREZZO A TERMINE/FORWARD= costo di ogni attività finanziaria che prevede la consegna in
una data futura.
-PREZZO DI REGOLAMENTO/SETTLEMENT= indica il prezzo di un contratto future che viene
applicato alla fine della giornata per definire la posizione di un cliente e l’eventuali correzioni al
margine.
-PREZZO DI APERTURA=prezzo che sia forma all’apertura del mercato
-PREZZO UFFICIALE= è la media ponderata di tutti i prezzi relativi alle contrattazioni avvenute
durante la seduta borsistica.

Commodity & mercati internazionali (a termine)


sigle ricorrenti per le materie prime + scambiate:
-Rame= HG -Cacao= CO -Cotone= CT -Gas naturale= NG -Succo d’arancia= OJ
-Argento=SI -Soia= S -Zucchero=SB -Benzina=HU
Mesi dell’anno: Genn=F Febb=G Marzo=H Apr=J Magg=K Giugno=M Lug=N Ago=Q
Sett=U Ott= V Nov=X Dicem=Z
Caratteristiche standard di ogni contratto a termine: sigla che identifica il contratto; dimensione
del contratto; mese di consegna della merce; come viene espresso il prezzo(quotazione); minima
variazione dei prezzi possibile; qualità della MP.

Effetto Leva= L’acquisto di azioni prevede il pagamento totale pari al loro controvalore(es:1000);
per l’acquisto di MP per un ammontare pari a quello delle azioni viene richiesta l’anticipazione della
somma ridotta(es:100).
E’ quindi possibile acquistare con la stessa somma (1000) 10 contratti futures (ma il contro valore
reale in futures sarà di 10000).
Se la MP guadagna l’1% io ottengo 100 e guadagno 10 a contratto, se invece le azioni
guadagnano l’1% io ottengo 10.

Mercato di emissioni di carboncino: è la nuova frontiera delle commodities (emission trading in


europa) i paesi firmatari del protocollo di Kyoto partecipano a uno schema di trading basato sullo
scambio di titoli di anidride carbonica.

London Metal Exchange: è il mercato più importante per la compravendita di metalli non ferrosi
(rame, alluminio, piombo ecc..). Vi fanno parte circa 100 aziende ma solo 16 possono operare
direttamente sull’exchange e risponde di 400 warehouses. Funziona con contratti futures a
scadenza trimestrale e la durata di un contratto è di 27 mesi. Nell’ambito del mercato mondiale a
termine viene trattato il 90% del rame, dell’alluminio, del piombo, dello zinco, dello stagno e del
nickel. Alla scadenza del contratto viene consegnato un warrant, un titolo al portatore che
conferisce al suo possessore la possibilità di ritirare in qualsiasi momento una determinata quantità
di metallo quindi depositato in una delle warehouses registrate.

Sesto capitolo: I Minerali Tecnologici

Un gruppo di esperti ha ritenuto che 14 MP di origine minerale:


(antimonio, berillio, cobalto, spatofluoro, gallio, germanio, grafite, indio, magnesio, niobio,
platinoidi, Terre rare, tantalio e tungsteno), dalle quali l’UE dipende, siano fondamentali in quanto
strategiche a livello industriale. Queste MP caratterizzate da “criticità” sono quelle che presentano
elevati rischi di carenza nell’offerta per i prossimi 10 anni.

L’UE è totalmente dipendente dalle Terre Rare.
I problemi legati ad un eventuale scarsità di MP essenziali sono : produzioni a rischio sia di
prodotti a tecnologia avanzata che di prodotti a consumo quotidiano ; perdita della competitività
delle imprese europee; previsioni la domanda potrebbe triplicare nei prossimi anni; forniture a
rischio quota mondiale della produzione ristretta a pochi paesi(Cina, Russia e Brasile).

Terre Rare (RE) = è un gruppo di 17 elementi chimici della tavola periodica(scandio, titanio,
vanadio, niobio, zirconio, ittrio, lantanio, tantalio e afnio) sono stati scoperti in epoca recente e la
loro estrazione è in genere complicata e costosa per via della loro bassa concentrazione nei
minerali che li contengono. In realtà gli elementi delle terre rare si trovano in concentrazioni assai
elevate nella crosta terrestre e rappresentano una componente essenziale per la produzione di
una ampia gamma di prodotti sia di uso quotidiano sia di alta tecnologia(superconduttori, magneti,
catalizzatori, fibre ottiche, ecc..)
L’importanza strategica delle RE(Rare Earths) deriva da: la loro scarsa sostituibilità; il loro basso
tasso di riciclo dai prodotti nella fase c.d. end-of-life; la concentrazione del mercato in un numero
limitato di attori.
L’industria delle RE è un settore ad alta intensità di capitale, infatti il solo acquisto delle MP
rappresenta il 50% del valore del prodotto finito; combustibili ed energia utilizzati durante i cicli
produttivi sono altri costi pari al 9%; la mano d’opera rappresenta il 15%.
La Cina detiene il monopolio delle RE anche perché per anni a immesso grosse quantità di RE a
bassi costi quindi gli USA per ragioni economiche e ambientali hanno abbandonato la produzione.
L’attuale valore del mercato delle RE è di 2-3 miliardi ed è destinato a salire; la politica
protezionistica cinese ha portato un’impennata dei prezzi con picchi aumenti del 4000% nel 2011.
Come risposta si è avuto un fiorire d’iniziative per l’estrazione mineraria delle terre rare in tutto il
mondo.
L’UE cerca di stringer forti legami con produttori alternativi, cerca tecnologie sostitutive e infine
punta sul riciclo spinto dei rifiuti che contengono le RE.
La fornitura di Terre Rare è sempre più limitata negli ultimi anni anche a seguito del protrarsi delle
misure del governo cinese volte a ridurre l’inquinamento. Queste circostanze hanno portato ad un
forte aumento dei prezzi per un certo numero di minerali.

Settimo Capitolo: Alla base del nostro sviluppo futuro: dai limiti del pianeta allo sviluppo
sostenibile e alla teoria dei 9 confini planetari

L’economia mondiale è cresciuta molto rispetto alle risorse planetarie anche grazie alla
globalizzazione. L’umanità ha premuto per molto tempo contro i limiti dell’ambiente e oggi ha
oltrepassato i limiti del pianeta in molte aree critiche.
La Rivoluzione verde però ha dato la possibilità di produrre più cibo per sfamare un’ampia
popolazione globale (critica al modello Malthusiano che affermava che l’incremento demografico
sarebbe stato possibile fino al limite dell’approvvigionamento di cibo consentito dal nostro pianeta,
superato il limite si annullano gli effetti sulla crescita dell’umanità). Questa rivoluzione è
un’importante evoluzione dell’agricoltura tradizionale che ha visto uno spettacolare aumento delle
produzioni agricole, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, delle principali spese di interesse
alimentare. Questo modello ha portato un miglioramento e una sicurezza alimentare soprattutto nel
sud-est asiatico, meno nell’africa sub-sahariana. Svantaggi: maggiore utilizzo di petrolio per la
produzione meccanizzata; uso continuo di fertilizzanti (inquinamento); impoverimento delle falde
acquifere; scomparsa di una numerosa quantità di piante e di sistemi di agricoltura tradizionali.
L’era dello sviluppo sostenibile: la vera rivoluzione oltre quella demografica è senza dubbio
quella economica. Il PIL è aumentato di 38 volte rispetto al 1800, ma non tiene conto
dell’inquinamento globale, ma anzi cresce con la produzione di missili, ecc.. (cose negative, cit
Robert Kennedy). Nel 1973 con la prima crisi petrolifera (aumento costo petrolio), si è arrivati per
la prima volta a prendere in considerazione l’uso delle fonti rinnovabili, in alternativa ai combustibili
fossili. A. Non si può crescere all’infinito, il pianeta non ha risorse sufficienti! B. Scienza e
tecnologia troveranno sempre il modo di farci crescere all’infinito;(2 visioni opposte).
Nasce un nuovo modello di crescita economica che non porta con se il consumo di tutte le risorse
ambientali, rendendole disponibili anche per il futuro. Nel 1987 il famoso rapporto “Brundtland”
introdusse per la prima volta il concetto di sviluppo sostenibile e ispirò alcune importanti
conferenze, documenti di programmazione economica e legislazioni nazionali e internazionali.
Alcuni principi che si sono rivelati fondamentali nell’ottica di un cambiamento della nostra società
attuale: il peso dell’impatto antropico sui sistemi naturali, non deve superare la capacità di carico
della natura; il tasso di utilizzo delle risorse rinnovabili non deve essere superiore alla loro velocità
di rigenerazione; l’immissione di sostanze inquinanti e di scorie non deve superare la capacità di
assorbimento dell’ambiente; il prelievo di risorse non rinnovabili deve essere compensato dalla
produzione di una pari quantità di risorse rinnovatili, in grado di sostituirle.
La teoria dei 9 confini planetari: nacque dall’incontro tra 28 professori universitari esperti di
sistemi. Sono state individuate 9 aree associate al concetto dei cosiddetti 9 CP, un set di 9
processi interconnessi del sistema terra essenziali per mantenere il pianeta in quello stato di
stabilità per l’umanità. La zona circoscritta all’interno dei 9 confini è definita come uno spazio
operativo sicuro per l’umanità. Secondo le prime stime, almeno 3 dei 9 confini sono già stati
oltrepassati: cambiamenti climatici, ciclo dell’azoto e perdita di biodiversità. L’economia
convenzionale considera il degrado ambientale come una esternalità che ricade in gran parte fuori
dall’economia monetizzata.
1) CAMBIAMENTO CLIMATICO: dovuto alla presenza di gas serra nell’atmosfera con proprietà
riscaldanti: anidride carbonica, metano, protossido d’azoto e altri composti chimici di uso
industriale; è aumentata la loro concentrazione rispetto al secolo scorso e la temperatura
media della terra è aumentata di un grado centigrado. Il cambiamento climatico minaccia la
produzione globale di cibo, la sopravvivenza di molte specie, produce uragani sempre di
maggiore intensità e l’innalzamento del livello degli oceani. La Co2 è il più importante trai gas
serra, infatti le emissioni di anidride carbonica, da combustibili fossili, sono una minaccia senza
precedenti e si stanno cercando nuovi modi per produrre e utilizzare energia, senza la
minaccia del cambiamento climatico.
2) ACIDIFICAZIONE DEGLI OCEANI: è strettamente legato all’aumento della concentrazione
atmosferica di Co2; l’anidride carbonica atmosferica infatti si discioglie negli oceani
producendo acido carbonico.
3) ESAURIMENTO DELLA FASCIA DI OZONO STRATOSFERICO: già dagli anni 80 furono
messi al bando i CFC (clorofluorocarburi: gas refrigeranti che quando dispersi nell’ambiente,
provocano l’assottigliamento dello strato di ozono). La presenza di ozono in quella parte
dell’atmosfera protegge l’uomo dai raggi ultravioletti più intensi; a metà degli anni 80 la NASA
registrò un gigantesco buco dell’ozono, che ora grazie alla piena collaborazione dei governi
sembra cominciare a ripararsi.
4) CICLI DELL’AZOTO E DEL FOSFORO: sono due elementi molto importanti per il metabolismo
sia vegetale che animale. Si trovano in abbondanza e in diverse forme chimiche naturali e ci
deve essere un equilibrio quantitativo tra questi due elementi. Azoto e fosforo sono alla base
dei fertilizzanti chimici e l’inquinamento riguarda soprattutto l’acqua e gli ecosistemi di acqua
dolce. Si immettono inoltre nei terreni per ottenere raccolti adeguati (in loro assenza i
rendimenti sarebbero molto inferiori). Molto dell’azoto e del fosforo però non viene assorbito,
ma viene disperso dai venti e dalle piogge. Il progressivo aumento nell’uso di fertilizzanti ha
portato una serie di cambiamenti a livello di ecosistemi e quindi tutte conseguenze negative:
eutrofizzazione delle acque; aumento dell’ozono atmosferico; acidificazione delle acque di
superficie; aumento delle emissioni di gas.
5) USO ECCESSIVO DI ACQUA DOLCE: l’uso eccessivo di acqua nell’industria e
nell’agroalimentare, unito allo scioglimento dei ghiacciai a causa dell’aumento delle
temperature, fanno diminuire le riserve mondiali di acqua potabile. Le falde acquifere si
prosciugano perché gli agricoltori prelevano più acqua di quanta viene rifornita dalle piogge per
produrre cibo .
6) CAMBIAMENTO NELL’USO DEL SUOLO: l’eccessivo disboscamento (deforestazione) fa
perdere ogni anno milioni di ettari di terreno in grado di fornire risorse e servizi ecosistemici
(tutte quelle attività che sono in grado di ripristinare le risorse). Il degrado dei terreni si riferisce
ad un deterioramento della qualità ambientale e a perdite di risorsa potenziale e di capacità
produttiva della terra, per esempio flora e fauna. (Ecosystem service evaluation: per dare
un’indicazione monetaria di quanto ci costerebbe riprodurre quei beni e servizi che la natura ci
fornisce gratuitamente, con mezzi tecnologici in modo artificiale). Il consumo di carne richiede
più suolo rispetto al consumo di prodotti vegetali.
7) PERDITA DI BIODIVERSITA’: l’Italia presenta un enorme varietà di ambienti naturali, un terzo
dell’intera fauna europea; per quanto riguarda la flora invece, sono state censite 6711 piante
vascolari; la flora biologica, muschi e licheni, è una delle più ricche d’Europa ma la presenza
dell’uomo ha portato alterazione degli ecosistemi e degli habitat natural: ci sono 257 specie
attualmente a rischio di estinzione.
8) CARICO DELL’AEROSOL ATMOSFERICO
9) INQUINAMENTO DOVUTO AI PRODOTTI CHIMICI

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