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LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA

DEL 1600:BACONE E GALILEI


BACONE: (p.98)(nato il 1561; morto
1626)

Opere:

-l’instauratio magna
-il novum organum (il nuovo metodo)
-la nuova Atlantide

(1627)

bacone è un losofo inglese (Francis bacon)

nato nel 1561 è vissuto nell'epoca della dinastia degli Stuart

ed è stato cancelliere del re Giacomo I stwart.

Il suo metodo scienti co si fonda sull’empirismo (basato sull’esperienza).

L’INSTAURATIO MAGNA

Quest'opera c'è una illustrazione di un vascello a vele

spiegate che passa fra due colonne cioè le colonne

d'ercole le quali simboleggiano il vecchio metodo della

deduzione logica di Aristotele (metodo aristotelico)

le colonne devono essere superate per conoscere la natura

in modo scienti co

quando si superano si potrà scoprire la natura in modo.

Nuovo metodo empirico basato sull’esperienza e sulla logica (Galileo Galilei sviluppa poi il
metodo di Bacone)

Questo nuovo metodo che diventa il metodo della scenda moderna è chiamato metodo induttivo
(INDUZIONE) basato su esperienza accompagnata dalla ragione. Infatti egli dice che lo scienziato
non deve basarsi solo sulla ragione come fanno i razionalisti che egli paragona a dei ragni che
traggono da se stessi (cioè dalla ragione) il lo con cui tessono la tela.

Gli empiristi invece che si basano solo sull’esperienza, vengono paragonati a delle formiche
perché raccolgono i dati empirici ma non gli rielaborano con la ragione.

Lo scienziato deve fare come le api (ovvero la via di mezzo). Le api traggono la materia prima
(nettare) dall’esperienza e poi la rielaborano con la ragione per produrre qualcosa di nuovo (nuoce
teorie)

IL NOVUM ORGANUM

È un opera che si suddivide in due parti, una critica e una costruttiva.

Nella prima parte egli compie una critica dei pregiudizi chiamati idoli e sono de niti come
immagini mentali (anche detti fantasmi mentali) che ci impediscono di vedere la realtà quale è
oggettivamente, sono deformazioni della realtà, quindi degli ostacoli sul cammino della verità
scienti ca, bisogna quindi prima liberare la mente dai pregiudizi perché essi ostacolano la
conoscenza oggettiva della realtà e della natura.

I pregiudizi sono di due categorie:

-Pregiudizi innati nell’uomo che derivano dalla natura umana;

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-Pregiudizi acquisiti dalla vita sociale e dalle consuetudini sociali.

Individua quattro tipi di pregiudizi:

• Idoli della tribù: pregiudizi della tribù umana. Derivano dalle caratteristiche dell’intelletto umano
che tende ad interpretare la realtà secondo i suoi schemi mentali senza considerare i dati
empirici e anche dalla volontà che inclina a ritenere vero ciò che vorrebbe fosse tale. Gli idoli
della tribù sono innati

• Idoli della spelonca: la spelonca è la caverna interiore. Questo dipendono dalla natura del
singolo individuo (quindi variano da individuo ad individuo) e dalle circostanze sociali in cui è
cresciuto e si è formato (educazione, cultura, vita sociale, mode)

• Gli idoli del foro: il foro è la piazza dove gli uomini comunicavano e commerciavano fra loro. Gli
idoli della piazza derivano dagli equivoci generati dal linguaggio quando le parole non
corrispondono esattamente alle cose ne derivano dei pregiudizi.

• Gli idoli del teatro: derivano dai sistemi loso ci precedenti che secondo Bacone hanno dato
un’interpretazione teatrale, fantastica della realtà non oggettiva. Quando ci si toglie dalla nebbia
dei pregiudizi possiamo approcciarci allo studio scienti co della natura con gli occhi di un
bambino perché che il bambino è quello che vede le cose in modo realistico e senza pregiudizi.

Metodo dell’ induzione: procede dal particolare all’universale, mentre la deduzione (metodo di
Aristotele) precede dall’ universale al particolare.

Dal particolare, cioè dall’osservazione empirica di fenomeni naturali particolari.

I cinque momenti del metodo deduttivo:

1. Osservazione di un fenomeno naturale particolare (esempio: il calore) tutte le osservazioni


vengono raccolte e ordinate in tavole della presenza (tutte le circostanze in cui è presente il
calore come nei raggi del sole, il fuoco, la lana, i fulmini) e dell’assenza (tutte le circostanze in
cui il calore è assente come i raggi della luna, la luce delle lucciole, i fuochi fatui). Tavole dei
gradi (le circostanze in cui il calore aumenta o diminuisce di intensità.

2. Formulazione di un’ipotesi circa la causa del fenomeno osservato. Per capire la causa di un
fenomeno bisogna individuare il denominatore costante di tutti i casi osservati.

3. Esperimenti per confermare o meno le ipotesi. Sono chiamati istanze, ovvero domande poste
alla natura perché riveli i suoi segreti. Se gli esperimenti confermano l’ipotesi questa diventa
una legge generale.

4. Formulazione di una legge universale sulla causa del calore. Lo scienziato scopre che la causa
del calore è il moto delle particelle, un moto espansivo in quanto provoca la dilatazione dei
corpi.

5. Applicazione tecnologica della legge per modi care la natura: partire dal movimento delle
particelle per produrre nel laboratorio il calore, oppure il calore in movimento di particelle.

LE FORMICHE, I RAGNI E LE API (p.146 t3)

Coloro che trattarono le scienze furono o empirici o dogmatici. Gli empirici, come le formiche,
accumulano e consumano. I razionalisti, come i ragni, ricavano da se medesimi la loro tela. La via
di mezzo è quella delle api, che ricavano la materia prima dai ori dei giardini e dei campi, e la
trasformano e la digeriscono in virtù di una loro propria capacità. Non dissimile è il lavoro della
vera loso a che non si deve servire soltanto o principalmente delle forze della mente; la materia
prima che essa ricava dalla storia naturale e dagli esperimenti meccanici, non deve esser
conservata intatta nella memoria ma trasformata e lavorata dall'intelletto. Così la nostra speranza è
riposta nell'unione sempre più stretta e più santa delle due facoltà, quella sperimentale e quella
razionale, unione che non si è nora realizzata.

LA NUOVA ATLANTIDE

città scienti ca in cui la scienza è utilizzata come mezzo per combattere i pregiudizi e, la tecnica,
che è applicazione pratica della scienza, è vista come metodo per migliorare la qualità della vita
umana. Qui si delinea un modello ideale di comunità tecnico-scienti ca.

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Prima parte del brano:
nelle viscere della terra si fanno vari esperimenti per esempio il prolungamento della vita (stagni
dove puri cano l’acqua dal sale, e trasformano l’acqua dolce in salata), ci sono delle camere di
salute dove condizionano l’aria per renderla salubre e adatta alla cura delle malattie. Invenzioni
scienti che che hanno un’ utilità e sono utili al benessere. Per Bacone infatti la scienza serve al
benessere dell’uomo e a migliorare la qualità della vita umana.

Nei loro terreni riescono a modi care la natura a loro piacimento, velocizzando o dilatando il
tempo di crescita o rendere i frutti più grandi dello stato naturale. Riescono inoltre a trasformare
una pianta in un’altra.

Attraverso la creazione di parti, gli animali contenuti all’interno venivano utilizzati per compiere
esperimenti, con lo scopo di gettare nuova luce sugli studi del corpo umano. Lo scopo è quello di
modi care la crescita e la fecondità o sterilità. Fanno inoltre incroci diversi tra animali per generare
nuovi tipi di animali. Studiano anche la resurrezione dei compri morti.

LA NUOVA ATLANTIDE DI BACONE:

• La scienza è la tecnica servono al benessere dell’uomo e a d migliorare la qualità della vita

• La Bioetica (etica della vita) che si occupa di tutte le applicazioni scienti che che hanno a che
fare con la vita dell’uomo (clonazione, (per creare uomini per lavori forzati) manipolazioni
genetiche, (per scopi terapeutici o per migliorare la specie) eutanasia) a erma che la scienza e
la tecnica devono avere dei limiti etici, non devono violare la natura e l’umanità dell’uomo

GALILEO GALILEI: (pg.111)

È un matematico, sico, astronomo e losofo. Nato a Pisa nel 1564 e morto nei pressi di Firenze
nel 1642. È stato matematico di corte presso Cosimo II dei Medici. A Pisa ha compiuto quasi tutte
le sue scoperte di astronomia e di sica , infatti ricordiamo i suoi esperimenti della caduta dei
gravi dalla torre di Pisa.

OPERE PRINCIPALI:

• Sudereus Nuncius: egli espone le sue scoperte astronomiche. (1610)

• Il Saggiatore: Prosegue le sue osservazioni astronomiche in polemica con il padre gesuita


Orazio Grassi (che rappresenta l’osservazione religiosa dell’universo). (1623)

• Il dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo: Sostiene il sistema eliocentrico di Copernico e
lo dimostra risolvendo il problema del movimento della terra, che veniva negato dagli aristotelici.
Per aver sostenuto il sistema copernicano fu condannato per eresia dal tribunale della Santa
inquisizione e fu costretto ad abiurare codesti errori ed eresie per salvarsi la vita. Alla ne fu
relegato nella villa di Arcetri presso Firenze e gli fu vietato di continuare le sue ricerche
scienti che. Lui non smise mai di sviluppare le sue ricerche assistito dagli allievi Viviani e
Torricelli (1632)

IL SIDEREUS NUNCIUS:

In quest’opera espone le scoperte astronomiche da lui fatte grazie al cannocchiale che usò come
telescopio per osservare le stelle, scoprì che non esiste il cielo delle stelle sse. L’universo e
in nito e ha in nite stelle che prima non erano visibili e scopre che non ha stelle sse che
delimitano l’universo. L’universo è in nito ed ha in nite stelle. Scopre l’omogeneità di struttura fra
la luna e la terra. Scopre che la super cie della luna è simile a quella della terra con montagne
mari e valli.

Fa cadere il vecchio dualismo aristotelico cioè la separazione tra il mondo lunare composto di
etere, eterno, ed il mondo terrestre composto di materia quindi soggetto al divenire e alla morte.
Con il telescopio scopre le fasi di

Venere, dimostrando il moto rotatorio di Venere attorno al sole come previsto dal sistema
copernicano. Scopre i satelliti di Giove da lui chiamati stelle medicee in onore di Cosimo II Dei
Medici che lo aveva chiamato a corte come matematico, questi satelliti dimostrano l’esistenza di
corpi celesti rotanti attorno ad altri e fa cadere la teoria delle sfere cristalline (che non si
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muovono). Scopre la strana con gurazione di Saturno che in seguito l’astronomo Huygens
dimostrò essere dovuta agli anelli. Scopre le macchie solari.

Getta le basi della visione scienti ca dell’universo in netto contrasto alla visione religione
dell’universo (Geocentrica e antropocentrica aristotelica-tolemaica)

RAPPORTO TRA RELIGIONE E SCIENZA SECONDO GALILEO GALILEI: (pg. 110-111)

Dice che la religione e la scienza sono due ambiti distinti. La religione si occupa del
soprannaturale (Dio). La scienza si occupa del mondo naturale (Natura) e di verità naturali.
La scienza ha un metodo scienti co fondato sull’esperienza unita alla ragione, un metodo quindi
empirico (come diceva Bacone). La religione invece si basa sulla credenza, sulla fede e quello che
c’è scritto nelle sacre scritture non ha un fondamento scienti co. Lo scopo della religione è
l’insegnamento morale, mentre per la scienza lo scopo è l’insegnamento scienti co e quindi
conoscere le leggi della natura.

Rivendica l’indipendenza della ricerca scienti ca dalla religione che dev’essere libera e non
ostacolata dalla chiesa.

NUOVA IMMAGINE DEL COSMO DI GALILEO GALILEI (pg. 112)

Opera: Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo

• Rivalutazione del movimento (vita e perfezione) : il movimento che per gli aristotelici era segno
di imperfezione, viene rivalutato da Galilei il quale a erma che esso è vita. Il movimento è
cambiamento delle cose in natura. Il movimento dei pianeti è la fonte della vita. Se i pianeti non
si muovessero sarebbero sterili come dei diamanti perfetti in se stessi, immobili ma sterili, privi
di vita.

• Critica la visione antropocentrica dell’universo: secondo la quale l’universo è stato creato da


Dio in funzione dell’uomo. Sarebbe quindi nalizzato all’uomo. Per Galilei questo è presuntuoso,
paragona un acino d’uva che viene illuminato ogni giorno dal sole. Se l’uva pensasse che il sole
esistesse solo per produrre la sua maturazione sarebbe presuntuoso.

• Nuova concezione del moto (movimento): Mentre per gli aristotelici il moto appartiene al
motore (causa esterna ai corpi) e cessa quando cessa l’azione del motore sul corpo, al contrario
Galilei dimostra che il moto appartiene ai corpi e si conserva in essi come moto rettilineo
uniforme, per il principio di inerzia no a che non interviene una causa esterna a causarne il
cambiamento.

ESPERIMENTO DEL GRAN NAVIGLIO

Brani inseriti nel registro elettronico:

1. Elenca e de nisci i tipi di pregiudizi indicati da Bacone:

Vi sono due categorie di pregiudizi:

-Pregiudizi innati nell’uomo che derivano dalla natura umana;

-Pregiudizi acquisiti dalla vita sociale e dalle consuetudini sociali.

Individua quattro tipi di pregiudizi:

• Idoli della tribù: pregiudizi della tribù umana. Derivano dalle caratteristiche dell’intelletto umano
che tende ad interpretare la realtà secondo i suoi schemi mentali senza considerare i dati
empirici e anche dalla volontà che inclina a ritenere vero ciò che vorrebbe fosse tale. Gli idoli
della tribù sono innati

• Idoli della spelonca: la spelonca è la caverna interiore. Questi dipendono dalla natura del
singolo individuo (quindi variano da individuo ad individuo) e dalle circostanze sociali in cui è
cresciuto e si è formato (educazione, cultura, vita sociale, mode)

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• Gli idoli del foro: il foro è la piazza dove gli uomini comunicavano e commerciavano fra loro. Gli
idoli della piazza derivano dagli equivoci generati dal linguaggio quando le parole non
corrispondono esattamente alle cose ne derivano dei pregiudizi.

• Gli idoli del teatro: derivano dai sistemi loso ci precedenti che secondo Bacone hanno dato
un’interpretazione teatrale, fantastica della realtà non oggettiva. Quando ci si toglie dalla nebbia
dei pregiudizi possiamo approcciarci allo studio scienti co della natura con gli occhi di un
bambino perché che il bambino è quello che vede le cose in modo realistico e senza pregiudizi.

Inoltre Bacone enuncia che l'intelletto umano è simile a uno specchio che ri ette irregolarmente i
raggi delle cose, che mescola la sua propria natura a quella delle cose e le deforma e le travisa.

2. Svolgi l’attività di ri essione alla ne del brano

Prova a chiederti in che modo gli idòla ricordati da Baconè sono presenti, core uno
schermo deformante, nel tuo modo di vedere e di valutare la realtà. So ermati in particolare sugli
idòla specus, cioè quelli legati alla tua individualità, e sugli idòla fori, specie
quelli legati al linguaggio. Un'importante corrente della loso a del Novecento, la loso a analitica,
assume come oggetto proprio l'analisi del linguaggio, per individuarvi i
fraintendimenti dai quali nascono falsi problemi che ci tengono prigionieri come mosche in una
bottiglia, incapaci di trovare la via d'uscita, secondo una celebre immagine
suggerita dal losofo novecentesco Ludwig Wittgenstein. Prova a fare una ricerca in
internet con la frase: «pregiudizi del linguaggio», oppure, in modo più circoscritto e
ancora più attuale: «forme di discriminazione nel linguaggio»).

Pregiudizio: Atteggiamento sfavorevole od ostile, in partic. quando esso presenti, oltre che
caratteri di super cialità e indebita generalizzazione, anche caratteristiche di rigidità, cioè quando
implichi il ri uto di metterne in dubbio la fondatezza e la resistenza a veri carne la pertinenza e la
coerenza. Nella sociologia e nella psicologia sociale ha assunto grande rilievo lo studio dei p.
sociali per le loro implicazioni pratico-politiche, soprattutto in rapporto ai problemi di convivenza
che vengono posti dai p. etnici (xenofobia e soprattutto razzismo).

Brano la nuova Atlantide:

1. Fai un riassunto del brano

città scienti ca in cui la scienza è utilizzata come mezzo per combattere i pregiudizi e, la tecnica,
che è applicazione pratica della scienza, è vista come metodo per migliorare la qualità della vita
umana. Qui si delinea un modello ideale di comunità tecnico-scienti ca

2. Rispondi alle domande dell’analisi del testo

3. Leggi il brano T6 pg.150 e rispondi: Cosa dice l’esperimento mentale del gran naviglio?

IL METODO GALILEIANO (P.120)

È un metodo composto da induzione (momento delle sensate esperienze) dal particolare


all’universale (osservazione di un fenomeno particolare) (formulazione di una ipotesi generale)

Deduzione: necessarie dimostrazioni dell’ universale (ipotesi generali) al particolare (deduzione di


proprietà particolari relative al fenomeno osservato

Sei i nuovi esperimenti (cimento) confermano l’ipotesi, questa diventa un legge universale.

INTERROGAZIONE

CARTESIO: (P.172)
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Chi è Cartesio e quali sono le sue opere principali?

Matematico e losofo francese chiamato in francese René Descartes nato in Francia nel 1596 e
morto in Svezia a Stoccolma 1650. Nel

Collegio gesuitico di la LaFlèche ebbe una formazione umanistica ma studiò, apprese molte
nozioni e poche certezze. Studiò anche matematica e diritto a Poiters. Si arruolò per un periodo
come volontario nelle armi durante la guerra dei trent’anni (Francia e Inghilterra 1618 - 1648).
Decise di dedicarsi agli studi, andò in Olanda che era il paese della libertà di pensiero e della
tolleranza religiosa e li scrisse le sue opere principali tra le quali ricordiamo:

Le Regole per la guida dell’intelligenza (1628)

Discorso sul metodo (1637)

Meditazioni meta siche (1641)

Principi di loso a (1644)

Le passioni dell’anima (1649):

scrisse quest’opera in Svezia poco prima della sua morte. La regina di Svezia lo chiamò per
essere da lui istruita.
Cartesio usciva la mattina presto per andare a fare lezioni alla regina cristina. Si ammalò di
polmonite e morì.

Qual’è il problema da qui parte la loso a di Cartesio?

Cartesio dice che in loso a mancava un metodo scienti co per giungere a verità certe, vi erano
interminabili dispute, regnava il relativismo delle opinioni e non si arrivava mai a nessuna
conclusione oggettiva. Poiché la matematica era l’unica scienza che giungeva a verità certe e
inconfutabili, egli decise di adottare le regole della matematica per poi applicarle in loso a.

Quali sono le regole del metodo matematico adottate da Cartesio?

Sono 4

1. Evidenza: non accettare per vero se non ciò che appare evidente ossia chiaro e distinto alla
mente. Criterio delle idee chiare e distinte

2. Analisi: scomporre una di coltà in parti in modo da poter risolvere il problema

3. Sintesi: procedere con ordine nei propri pensieri, andando dal semplice al complesso e alla
ne riassumere

4. Regola della enumerazione e revisione: alla ne enumerare (elencare) tutti gli elementi
considerati e ricederli per essere sicuri di non averne omesso alcuno

Opera: regole per la guida dell’intelligenza (1628)

IL DISCORSO SUL METODO

È un discorso scritto in francese perché ha un carattere divulgativo perché vuole essere capito da
tutti i lettori. Ha un tono colloquiale e parla del metodo loso co. Nella terza parte di questo
discorso Cartesio, in attesa di approdare a un metodo di conoscenza sicuro e connesso a principi
di comportamento de nitivi, elabora alcune regole morali provvisorie per guidare il
comportamento dell’uomo:

Discorso in prima persona che parte dall’io di Cartesio (dalla sua mente)

1. Cos’è il dubbio metodico?

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È il dubbio usato da Cartesio come metodo per giungere alla certezza. Consiste nel dubitate di
tutto ciò di cui si può dubitare per arrivare le idee indubitabili.

Perché si di erenzia dal dubbio degli scettici?

Perché per gli scettici si deve dubitare di tutto a causa delle impossibilità di conoscere la verità
mentre per Cartesio il dubbio è un metodo per trovare la verità (è una leva di Archimede)

2. Di che cosa si può dubitare?

Posso dubitare dei sensi, poiché spesso mi ingannano (es: illusioni ottiche), dubitare della ragione
poiché talvolta mi capita di ingannarmi nei miei più semplici ragionamenti e posso dubitare per no
dei miei ragionamenti matematici, può infatti esservi un genio maligno che in matematica mi fa
apparire vero ciò che in realtà è falso (il dubbio si estende a tutto: dubbio universale o iperbolico)
ma mentre dubito di una cosa non posso dubitare di stare dubitando. Se dubito, penso e se
penso, esisto.

Cogito, ergo sum= il pensiero è un azione che mi da la certezza di esistere (prima certezza
evidente intuitivamente. Cioè la prima idea chiara e distinta)

3. Qual è la prima certezza evidente trovata da Cartesio?

Cogito, ergo sum= il pensiero è un azione che mi da la certezza di esistere (prima certezza
evidente intuitivamente. Cioè la prima idea chiara e distinta)

Dal cogito ergo sum Cartesio deduce logicamente il criterio di verità nella conoscenza cioè,
l’evidenza, le idee evidenti, cioè chiare e distinte sono idee vere secondo la regola dell’evidenza

4. Cosa signi ca “res cogitans”?

Ovvero sostanza pensante. Sostanza: essenza, ciò che per esistere non ha bisogno di nulla (ed.
Anima, pensiero), una realtà autosu ciente. Ciò signi ca che il pensiero è la sostanza dell’uomo
ed è una realtà autosu ciente, indipendente dal copro. Egli dice infatti: “io potrei anche non avere
un corpo e non occupare uno spazio ma non per questo cesserei di pensare”

Quali sono le regole della morale provvisoria?

1. Rispettare sempre le leggi e la religione del paese in cui si vive e seguire sempre le opinioni
più moderate

2. Essere sempre fermi e risoluti nelle proprie azioni

3. Vincere se stessi, i propri istinti, piuttosto che la fortuna è l’ordine delle cose del mondo

A QUALE CORRENTE DI PENSIERO APPARTIENE CARTESIO?

Al razionalismo: corrente secondo la quale nella mente vi sono idee innate, che non derivano
dall’esperienza, sono le idee della ragione e sono la fonte della verità scienti ca.

cosa signi ca Res Cogitans?

signi ca: io sono una sostanza pensante,

Sostanza cioè che per esistere non ha bisogno di nulla. (anima, pensiero) una realtà
autosu ciente. Quindi, il pensiero è la sostanza dell’uomo. Una realtà autosu ciente, è
indipendente anche dal corpo infatti egli dice

“io potresti anche non avere un corpo e non occupare uno spazio ma non per questo cesserei di
pensare.”

Dall’a ermazione intuitivamente evidente “cogito ergo sum” Cartesio deduce per via logica il
criterio di verità nella conoscenza ovvero l’evidenza, le idee evidenti, cioè chiare e distinte sono
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idee vere secondo la regola dell’evidenza, in termini cartesiani chiare e distinte che sono idee
innate, provengono da me stesso (Cartesio), dalla mia ragione e sono distinte dalle idee avventizie
(che gli provengono dall’esterno) che sono idee inverte perché provengono dai miei sensi che
possono ingannarmi.

In ne la terza categoria di idee sono le idee ttizie che derivano dalla fantasia e
dall’immaginazione ( ttizia signi ca costruito con la fantasia come un unicorno) e sono idee false
cioè che non corrispondono alla realtà oggettiva.

COSA GARANTISCE CHE LE IDEE INNATE (dalla ragione) SIANO IDEE VERE?

Cartesio cerca una garanzia maggiore di verità e quindi cioè che garantisce che le idee innate
sono vere lo garantisce Dio che è un essere buono e perfetto e al momento della creazione mi ha
trasmesso queste idee nella mente ed essendo lui perfetto non può avermi posto nella mente idee
false.

COME CARTESIO DIMOSTRA L’ESISTENZA DI DIO?

Egli dimostra l’esistenza di Dio partendo da un idea innata che ha nella sua mente cioè l’idea di
perfezione, una sostanza perfetta, eterna, onnisciente e onnipotente da cui siamo stati creati.

E mi dimostra l’esistenza con queste 3 prove:

• la prima prova dice che l’idea di perfezione non può venire da me che sono imperfetto, infatti
dubito, e non può neppure venire dalle cose esterne che sono ancora più imperfette di me e
quindi per deduzione logica deve venire da un essere perfetto che la mette nella mia mente e se
la mette nella mia mente vuol dire che questo essere esiste.

• dice che l’uomo non può essersi creato da solo, altrimenti si sarebbe creato perfetto secondo
l’idea di perfezione che ha nella sua mente, mentre così non è e infatti l’uomo è imperfetto.
quindi per deduzione logica l’uomo deve essere stato creato da un essere superiore a lui cioè
perfetto, e se tale essere l’ha creato vuol dire che esiste.

• dice che Dio per essere perfetto deve avere tra i suoi attribuiti anche quello dell’esistenza se ne
deduce che Dio esiste. è la prova ontologica che si richiama a sant’Ansello d’Aosta nel 1100
d.C.

COS’ È LA RES EXTENSA?

è la sostanza estesa cioè i corpi di cui egli dice “io ho nella mia mente anche l’idea innata del
mondo corporeo che è materia il cui attributo principiale è l’estensione unita al movimento. Quindi
i corpi sono materia e la materia ha come suo attributo l’estensione e il movimento.

Qui si richiama all’atomismo dei pitagorici, gli atomi si muovono da soli nello spazio e si urtano.

Ogni corpo conserva in se stesso il movimento—> (Galilei principio di inerzia) no a che non
interviene una causa esterna, l’urto, che trasmette il movimento da un corpo ad un altro secondo
la legge sica di causa e etto (azione/reazione)

Concludendo esiste anche il mondo corporeo che è una sostanza cioè una realtà autosu ciente
che segue le leggi meccaniche della sica.(legge di causa e etto/reazione-azione)

è una visione meccanicistica del mondo sico

qual’ è la concezione meccanicistica dell’universo?

è la concezione cartesiana secondo la quale l’universo è una grande macchina che funziona
secondo le sue leggi, i corpi sono macchine e si muovono da soli secondo le leggi siche in
modo involontario per esempio il corpo degli animali, sono automi che si muovono da soli
secondo gli stimoli dell’ambiente. come il cane ma anche l’uomo perché il funzionamento del suo
corpo è paragonato ad un orologio, i sui organi funzionano da soli in modo involontario(esempio: il
cuore batte anche se noi non gli diciamo di battere).

2. DI CHE COSA PARLA IL TRATTATO SULL’EMANAZIONE DELL’INTELLETTO?

Emendare l’intelletto dai pregiudizi e dalle false credenze come diceva Bacone per poter ricercare
la verità con metodo scienti co come aveva detto Cartesio.

DI CHE COSA PARLA L’ISTANZA ETICA DEL TRATTATO?


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È il principio morale di liberarsi dalle passioni e dall’attaccamento a beni e meri quali le
ricchezze, gli onori ed i piaceri, per poter elevare lo spirito.

CON QUALE METODO SPINOZA ANALIZZA LA BIBBIA? E COSA DICE LA SUA ANALISI DEI
MIRACOLI?

Con il metodo con cui si analizza qualunque libro storico. Studia la lingua ebraica, del contesto
storico ed il confronto dei passi inerenti lo stesso argomento per vedere se vi fossero delle
contraddizioni fra essi.

L’analisi razionale conclude che c’è una contraddizione evidente nella Bibbia:

da un lato si a erma l’esistenza di un ordine naturale immutabile creato da Dio.

dall’altro si a erma l’esistenza dei miracoli che in se stessi costituiscono una violazione o
un’interruzione delle leggi di natura. Compie quindi un’analisi razionale dei miracoli, sia di quelli
contenuti nella Bibbia (come il varco nel Mar Rosso per far passare Mosè ed il popolo ebraico) sia
di quelli contenuti nel Vangelo (come la guarigione del paralitico Lazzaro da parte di Gesù Cristo).
Conclude che non esistono i miracoli perché le leggi della natura non si possono interrompere,
per secondo conclude che i miracoli si possono spiegare con i fenomeni naturali. I miracoli delle
guarigioni compiute da Cristo si spiegano con la credenza dei fedeli.

Egli dice che tutte le credenze e superstizioni religiose nascondo dalla paura. Quando gli uomini
hanno paura difronte alle di coltà della vita cercano una speranza e si rifugiano nella religione, si
a dano ciecamente alle credenze che il clero costruisce senza usare la loro ragione. Si a dano
così ai deliri dell’immaginazione piuttosto che darsi di ciò che ci dice la ragione. Le superstizioni
nella storia hanno creato il fanatismo religioso anche tra gli stessi cristiani che pure professano il
messaggio dell’amore. Tutte le religioni sono accomunate dal fanatismo.

L’ETICA DIMOSTRATA CON METODO GEOMETRICO:

Nella prima parte del trattato parla della sostanza e si trova a fare i conti con il dualismo delle
sostanze (res cogitas e res extensa che sono due sostanze seconde e una sostanza prima che è
Dio che trasmette l’esistenza alle due sostanze seconde) lasciato aperto da Cartesio.

Spinosa ride nisce il termine sostanza come ciò che per esistere non ha bisogno di nulla. È
increata e causa sui (causa di se stessa) ovvero Dio. La sostanza è immutabile, unica, eterna e
immortale. Per lui Dio corrisponde all’intero cioè tutto ciò che esiste. Il tutto compreso il mondo
materiale. Dio è la natura. La natura è una manifestazione di Dio.

SE ESISTE UNA SOLA SOSTANZA LA RES COGITAS E LA RES EXTENSA DEFINITE DA


CARTESIO, COSA SONO?

Sono due attributi dell’unica sostanza, il Dio natura. Ciò signi ca che il Dio natura ha due qualità
essenziali: il pensiero che non è privilegio di pochi enti come gli uomini ma è l’attributo essenziale
di tutta la natura, quindi di tutti gli essere naturali. L’estensione, Dio è esteso in quanto è anche
materia in nita e indivisibile, a di erenza dei corpi singoli che sono i modi concreti di esistenza del
dio natura e sono niti, divisibili.

COSA SONO I MODI?

Sono i modi concreti di esistere del Dio natura. Le sue manifestazioni concrete.

Le idee (modi concreti del pensiero) e i corpi (modi concreti dell’estensione)

COSA SIGNIFICA CHE DIO È L’ORDINE GEOMETRICO SCOPERTO DALLA SCIENZA?

Signi ca che Dio coincide con l’ordine necessario della natura cioè con il complesso delle leggi
siche necessarie (non contingenti) che la regolano.

PERCHÉ IL DIO PERSONA DEL CRISTIANESIMO È CONSIDERATO DA SPINOZA COME IL


RIFUGIO DELL’IGNORANZA?
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Perché tale Dio persona, dotato di intelletto e volontà, che si crede abbia progettato il mondo per
sei ni in realtà deriva dall’ignoranza umana dell’universo e delle sue leggi siche.

QUAL’È IL RAPPORTO TRA ANIMA E CORPO SECONDO SPINOZA?

Non è un rapporto di interazione cioè di azione dell’una sull’altro e viceversa come sosteneva
Cartesio. La mente non può secondo Spinoza agire sul corpo, determinarne il movimento o la
quiete e il corpo non può indurre la mente a pensare. (Non c’è interazione tra i due perché
secondo Spinoza non c’è una ghiandola pineale). Tuttavia essendo i modi, cioè le manifestazioni
concrete di una medesima sostanza (il Dio natura) fra esso vi è un rapporto di parallelismo o di
corrispondenza:

Tutti gli stati della mente (percezioni, idee, emozioni e passioni) ri ettono gli stati del corpo. La
percezione mentale del dolore corrisponde alla sensazione sica del dolore se la mia ma mano
per esempio è scottata dal fuoco.

PERCHÉ LE IDEE E I CORPI SONO SOGGETTI AL DETERMINISMO UNIVERSALE?

perché sono modi del medesimo Dio-Natura quindi sono determinati dalle leggi siche, in
particolare la legge di causa ed e etto, perciò ogni idea è determinata da un altra idea in una
ferrea mossa della concatenazione causale

COME SPINOZA CONSIDERA LE PASSIONI?

Le considera come fenomeni naturali, espressione della legge naturale di auto conservazione,
infatti le passioni (come la

Paura) segnalano all’uomo ciò che è utile e ciò che è dannoso alla auto conservazione. Le
passioni non vanno mai eliminate (come invece sostenevano gli stoici) bisogna favorire passioni
positive come gioia e amore, che potenziano l’energia della mente e del corpo imparando a
controllarle con la ragione. Per quanto riguarda le passioni negative come l’odio e la tristezza, che
depotenziano la vita, l’uomo deve essere attivo verso di esse, trasformarle da passioni in azioni,
ad esempio trasformare l’odio in amore.

COME L’UOMO SI PUÒ LIBERARE DALLA SCHIAVITÙ DELLE PASSIONI?

Attraverso tre gradi di conoscenza che sono:

I sensi;

La ragione;

L’intuizione intellettuale.

I sensi: ci trasmettono le apparenze super ciali delle cose e ci danno opinioni ingannevoli. A
questo grado di appartenenza l’uomo non conosce il grado delle cose e rimane dunque schiavo
delle passioni.

La ragione: ci fa conoscere i rapporti causali fra le cose, concatenate in un ordine sico


necessario. È il livello della conoscenza scienti ca delle cause e permette all’uomo sapiente di
capire che ogni evento è concatenato in modo necessario ad altri, il sapiente perciò non si lascia
turbare da niente, liberandosi dalla schiavitù delle passioni.

L’intuizione intellettuale: tramite l’intuizione dell’intelletto l’uomo giunge a vedere le cose come
modalità eterna del Dio natura e dell’ordine sico necessario. Questo gli da il controllo pieno delle
passioni che corrisponde alla più elevata virtù morale, alla massima perfezione umana, gli da la
beatitudine.

COME NASCE LO STATO SECONDO SPINOZA?

Secondo Spinoza lo stato nasce da un contratto sociale tra i cittadini, un insieme di leggi grazie
alle quali gli uomini escono dallo stato di natura che era uno stato primitivo di guerra di tutti
contro tutti, fondano una comunità giuridica (lo stato) che ha il compito di garantire i diritti naturali
(diritto alla vita e all’auto conservazione, la libertà, la proprietà privata)

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QUALI SONO I CARATTERI DELLO STATO DESCRITTO DA SPINOZA NEL TRATTATO
TEOLOGICO-POLITICO?

• Sono la democrazia, è uno stato democratico fondato sui principi di uguaglianza e libertà, tutti i
cittadini sono uguali difronte alla legge, godono degli stessi diritti civili e hanno gli stessi doveri,
prima di tutto quello di rispettare le leggi.

• Stato liberale, liberale signi ca che ha il compito di garantire le libertà dell’individuo senza
intervenire per limitarle. Lo stato non può intervenire e limitare le libertà individuali. In particolare
Spinoza sottolinea che la libertà di pensiero e di parola deve essere totale, essa può spingersi
no al dissenso verso le leggi stesse ma non può arrivare alla disobbedienza civile, cioè ad
azioni contrarie alle leggi, che distruggerebbero lo stato e con esso la libertà dei cittadini che lo
stato ha il compito di garantire

Uno stato democratico e liberale

DEFINIZIONE DI LIBERALISMO
È la concezione dello stato che deve garantire le libertà individuali o diritti civili (libertà di pensiero,
parola, stampa, associazione, religione, di proprietà privata).

L’individuo nello stato liberale conserva la propria autonomia ed ha la sovranità rispetto allo stato

QUALI CATEGORIE DI DIRITTI INDIVIDUA IL SOCIOLOGO INGLESE THOMAS MARSHALL?

Sono 3:

Diritti civili, politici e sociali.

• Diritti civili o libertà negative: lo stato non può intervenire per limitare questi diritti inalienabili
dell’individuo

• Diritti politici che si riassumono nel diritto di voto con cui il popolo partecipa alle decisioni
politiche dello stato. Comprendono il diritto di eleggere i propri rappresentanti (su ragio attivo) e
il diritto di essere eletti (su ragio passivo). Il su ragio universale in Italia fu conquistato il 2
giugno 1946.

• Diritti sociali chiamati anche libertà positive. Lo stato deve intervenire per garantire a tutti questi
diritti, fra i quali i principali sono il diritto alla salute, all’istruzione, al lavoro e alla casa,
combattendo la disuguaglianza sociale e liberando i bisognosi dalla schiavitù del bisogno.

Tutti questi diritti sono stati ottenuti per mezzo di guerre sanguinose del popolo che ha dovuto
lottare contro lo stato monarchico il quale non voleva riconoscere ai cittadini questi diritti. Soltanto
dopo la caduta del fascismo è potuta nascere la repubblica italiana. La costituzione è entrata in
vigore nel 194. Sancisce nella sua prima parte proprio i diritti civili, politici e sociali dei cittadini ed
anche i doveri del cittadino. Sancisce inoltre i doveri del cittadino.

La seconda parte della costituzione riguarda l’ordinamento della repubblica e la divisione dei
poteri. I poteri sono divisi in questo modo:

• Potere legislativo (parlamento: formato da due rami: camera dei deputati e camera dei
senatori). Una legge per entrare in vigore deve essere approvata da entrambe le camere
(bicameralismo perfetto). Nei paesi come l’America in cui ci sono le due camere ma hanno
funzioni diverse e quindi competenze diverse, solo in casi rari una legge necessita
dell’approvazione di entrambe (bicameralismo imperfetto)

• Potere esecutivo appartiene al governo composto dal presidente del consiglio e dai suoi
ministri, il governo deve avere la ducia delle camere altrimenti cade. La nostra è una repubblica
parlamentare in quanto la sovranità appartiene al parlamento mentre nelle repubbliche
presidenziali appartiene al presidente delle repubblica (es.Francia) che nomina il governo e lo
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dirige. Il presidente della repubblica (Sergio Mattarella) simboleggia L’Unità della repubblica e
delle istituzioni.(applicare le leggi confermate dal parlamento)

• Potere giudiziario: appartiene alla magistratura che è autonoma da qualunque autorità (art. 104
e 101 della costituzione)

PRIMA PARTE DELLA COSTITUZIONE

Principi fondamentali: art. N. 1 - 2 - 3 - 4 - 7

N. 1: l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo
che la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione

N. 2: La repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo (diritti
civili) sia nelle formazioni sociali in cui si svolge la sua personalità (diritti sociali e politici) e richiede
l’adempimento dei doveri di solidarietà politica (con il voto) economica (con il lavoro) e sociale.

N. 3: Principi di uguaglianza e della libertà. Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge ed hanno
pari dignità sociale, senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche,
condizioni personali e sociali. È compito della repubblica rimuovere tutti gli ostacoli di ordine
economico e sociale che limitando l’uguaglianza e la libertà impediscono il pieno sviluppo della
persona umana.

N. 4: La repubblica riconosce a tutti il diritto al lavoro. Il lavoro è un dovere. Ogni cittadino ha il


dovere di svolgere secondo la propria scelta un attività lavorativa per contribuire al progresso
materiale o spirituale della società.

N. 7: Lo stato e la chiesa sono indipendenti e sovrani. Fissa quindi il principio di laicità dello stato.
Lo stato non privilegia alcuna religione per questo ha un carattere aconfessionale. Anche la
cultura e la scuola sono laiche. Questo è stato stabilito dai patti lateranensi del 1929. Rivisti nel
1984 in un concordato.

Diritti civili: art. N. 13 - 17 - 18 - 19 - 21

N. 13: Libertà personale. libertà di disporre di se stessi e della propria vita liberamente senza
subire restrizioni da parte dell’autorità.

N. 17: Riunioni. Sono lecite le riunioni paci che e senza le armi. Quelle in luogo privato (es.
giardino, casa) o in luogo aperto al pubblico (es. cinema, teatri) non necessitano di preavviso
all’autorità di pubblica sicurezza, mentre quelle in luogo pubblico (es. strade, piazze) necessitano
di preavviso all’autorità, che può vietarle per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità
pubblica.

N. 18: Associazioni. Sono lecite le associazioni che non hanno scopi vietati dalle leggi penali.
Sono vietate quelle segrete. Le associazioni di carattere militare che perseguono scopi politici (es.
bande armate: brigate rosse).

N. 19: Libertà religiosa. Tutti hanno io diritto di professare la propria religione con atti di culto sia
individuali che collettivi, a condizione che non si tratti di riti contrari al buon costume.

N. 21: Libertà di pensiero, parola e stampa. Tutti hanno il diritto di esprimere liberamente il proprio
pensiero con la parola, lo scritto, o ogni altro mezzo di di usione (es. mass media). La stampa,
che è uno dei principali mezzi di di usione del pensiero. La stampa deve essere libera per poter
svolgere la sua funzione. La funzione è quella di dare una informazione corretta e obbiettiva sui
fatti del giorno e di formare l’opinione pubblica, che non dev’essere condizionata da nessun
potere. Non può essere sottoposta a censura ne a sequestro, tranne nei casi stabiliti dalla legge.

N. 24: Diritto di difesa in giustizia. I non ambienti hanno diritto di un avvocato d’u cio.

Diritti sociali: bisogni sociali del popolo. art. N. 29 - 30 - 31

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N. 29: il diritto alla famiglia come associazione naturale fondata sul matrimonio. La repubblica
riconosce l’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi.

N. 30: Vigila sull’adempimento sei genitori verso i gli (educarli allevarli istruirli anche se nati fuori
dal matrimonio).

N. 31: Agevola le famiglie numerose

art. N. 32: Salute. La politica garantisce la salute dell’individuo e l’interesse della comunità,
garantisce cure gratuite agli indigenti (più bisognosi). Nessuno può essere obbligato ad un
trattamento sanitario contro la sua volontà.

art. N. 34: Istruzione: La scuola italiana è aperta a tutti, inclusiva, non può escludere nessuno,
obbligatoria e gratuita cioè no a 14 anni (riforma Gentile 1923). I meritevoli, anche se privi di
mezzi, possono raggiungere i gradi più alti degli studi, per questo vengono istituite borse di
studio.

art. N. 36 - 37 - 38: Lavoro.

art. N. 36: Fissano i principi in materia di retribuzione, che deve essere proporzionale alla quantità
ed anche alla qualità del lavoro svolto. Ferie annuali retribuite e riposo settimanale.

art. N. 37: Parità tra lavoratore e lavoratrice a parità di lavoro e parità di salario.

art. N. 38: Gli inabili al lavoro e coloro che sono sprovvisti dei mezzi per vivere hanno diritto al
mantenimento all’assistenza sociale a ricevere assicurazioni in caso di infortunio, invalidità,
vecchiaia, malattia, disoccupazione involontaria.

art. N. 41 - 42: Principi in materia di produzione e distribuzione della ricchezza: l’imprenditore ha


libertà di iniziativa economica ma non deve danneggiare l’ambiente, la sicurezza, la libertà e la
dignità dei lavoratori;

art. N. 42: la proprietà privata è riconosciuta dalla legge ma ha dei limiti, in modo che non ci siano
disuguaglianze economiche, che sia quindi accessibile a tutti.

art. N. 48: diritto di voto. Lo hanno tutti i maggiorenni, è personale (appartiene alla persona che ne
è detentrice e non può essere delegato, tranne in alcuni casi) uguale (tutti i voti hanno uguale
valore senza distinzione di condizioni sociali, culturali e siche) libero (non si può esercitare alcun
condizionamento) e segreto (è anonimo, può essere espresso in forma indiretta (tramite i propri
rappresentanti in parlamento) oppure in forma diretta (il popolo vota direttamente le leggi come
nel referendum)).

le donne votarono per la prima volta il 2 Giungo 1946.

art. N. 52 - 53 - 54: doveri.

art. N. 52: Difesa della patria.

art. N. 53: il poveri dovrebbero pagare meno tasse, e i ricchi più tasse.

art. N. 54: osservanza delle leggi.

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