Eraclito, Frammenti.
Fr.1 “Di questo logos che è sempre gli uomini non hanno intelligenza, sia prima di
averlo ascoltato sia subito dopo averlo ascoltato; benché infatti tutte le cose accadano
secondo questo logos, essi assomigliano a persone inesperte, pur provandosi in parole e
in opere tali quali sono quelle che io spiego, distinguendo secondo natura ciascuna cosa e
dicendo com’è. Ma agli altri uomini rimane celato ciò che fanno da svegli, allo stesso
modo che non sono coscienti di ciò che fanno dormendo”.
Fr.18 “Se non spera, non troverà l’insperabile, perché è introvabile e inaccessibile.”
Fr.50 “Ascoltando non me, ma il logos, è saggio convenire che tutto è uno.”
Fr. 114 “È necessario che coloro che parlano adoperando la mente si basino su ciò che è
comune a tutti, come la città sulla legge, ed in modo ancora più saldo. Tutte le leggi
umane infatti traggono alimento dall’unica legge divina: giacché essa domina tanto
quanto vuole e basta per tutte le cose e ne avanza per di più.”
Eraclito, Frammenti.
Fr.2 “Bisogna dunque seguire ciò che è comune. Ma pur essendo questo logos comune,
la maggior parte degli uomini vivono come se avessero una loro propria e particolare
saggezza”.
Fr.16 “Come potrebbe uno nascondersi a ciò che non tramonta mai?”
Fr.34 “Assomigliano a sordi coloro che, anche dopo aver ascoltato, non comprendono;
di loro il proverbio testimonia: ‘«Presenti, essi sono assenti»”.
Fr.70: “Da questo logos, con il quale soprattutto continuamente sono in rapporto e che
governa tutte le cose, essi discordano e le cose in cui ogni giorno si imbattono essi le
considerano estranee”.
Fr.89: “unico e comune è il mondo per coloro che sono desti, mentre nel sonno
ciascuno si rinchiude in un mondo suo proprio e particolare”.
Fr.94 “Elios [il sole] infatti non oltrepasserà le sue misure; ché, altrimenti, le Erinni, al
servizio di Dike, lo troverebbero”.
Fr. 114 “È necessario che coloro che parlano adoperando la mente si basino su ciò che è
comune a tutti, come la città sulla legge, ed in modo ancora più saldo. Tutte le leggi
umane infatti traggono alimento dall’unica legge divina: giacché essa domina tanto
quanto vuole e basta per tutte le cose e ne avanza per di più.”
Eraclito, Frammenti.
Fr.28 “Anche colui che alla prova è il più stimato conosce e conserva solo opinioni; ma
invero Dike coglierà sul fatto gli artefici e i testimoni di menzogne”.
Fr.35: “è necessario infatti, che coloro che amano la sapienza [i filosofi] siano certamente
esperti di molte cose”.
Fr.40: “Sapere molte cose non insegna ad avere intelligenza: l’avrebbe altrimenti
insegnato ad Esiodo, a Pitagora e poi a Senofane e ad Ecateo”.
Fr.42 [119] “Omero è degno di essere scacciato dagli agoni e di essere frustato, ed
egualmente Archiloco” [cfr. A 22. B 56].
Fr. 50: “Ascoltando non me, ma il logos, è saggio convenire che tutto è uno.”
Fr.56 [47 n.] “Gli uomini - dice Eraclito - si lasciano ingannare rispetto alla conoscenza
delle cose visibili, come capitò ad Omero, che pure fu più sapiente di tutti i Greci. Fu
infatti tratto in inganno con queste parole da alcuni fanciulli che uccidevano dei
pidocchi: tutto quello che abbiamo visto e abbiamo preso, lo abbiamo perduto; tutto
quello invece che ne abbiamo visto ne abbiamo preso, lo portiamo con noi”.
Fr.57 “Maestro dei più è Esiodo: credono infatti che questi conoscesse moltissime cose,
lui che non sapeva neppure cosa fossero il giorno e la notte; sono infatti un’unica cosa”.
Fr.81 “Pitagora è l’iniziatore della schiera di coloro che ingannano con le loro
chiacchiere (i retori)”.
Fr.112 “Massima virtù è esser saggi, e la sapienza consiste nel dire e fare cose vere,
comprendendole secondo la loro natura”.
Eraclito, Frammenti.
Fr.8 “L’opposto concorde e dai discordi bellissima armonia [e tutto accade secondo
contesa B 80]”
Fr.62 “Immortali mortali, mortali immortali, viventi la loro morte e morienti la loro
vita.”
Fr.67: “Il dio è giorno notte, inverno estate, guerra pace, sazietà fame, e muta come <il
fuoco>, quando si mescola ai profumi e prende nome dall’aroma di ognuno di essi.”
Fr.80 “Bisogna pero sapere che la guerra è comune (a tutte le cose), che la giustizia è
contesa e che tutto accade secondo contesa e necessità”
Fr.90 “Mutamento scambievole di tutte le cose col fuoco e del fuoco con tutte le cose,
allo stesso modo dell’oro con tutte le cose e di tutte le cose con l’oro.”
Fr. 93 “Il signore, il cui oracolo è a Delfi, non dice né nasconde, ma indica”
Eraclito, Frammenti.
Fr.16 “Come potrebbe uno nascondersi a ciò che non tramonta mai?”
Fr.23 “Non conoscerebbero neppure il nome di Dike, se non esistessero queste cose”.
Fr.28 “Anche colui che alla prova è il più stimato conosce e conserva solo opinioni; ma
invero Dike coglierà sul fatto gli artefici e i testimoni di menzogne”.
Fr.80 “Bisogna pero sapere che la guerra è comune (a tutte le cose), che la giustizia è
contesa e che tutto accade secondo contesa è necessità.”
Fr.94 “Elios [il sole] infatti non oltrepasserà le sue misure; che, altrimenti, le Erinni, al
servizio di Dike, lo troverebbero”.
Fr.67: “Il dio è giorno notte, inverno estate, guerra pace, sazietà fame, e muta come <il
fuoco>, quando si mescola ai profumi e prende nome dall’aroma di ognuno di essi.”
Fr.90 “Mutamento scambievole di tutte le cose col fuoco e del fuoco con tutte le cose,
allo stesso modo dell’oro con tutte le cose e di tutte le cose con l’oro”.
Fr.30 “Quest’ordine universale, che è lo stesso per tutti, non lo fece alcuno tra gli dei o
tra gli uomini, ma sempre era è e sarà fuoco sempre vivente, che si accende e si spegne
secondo giusta misura.”
Fr.63 “Si levano davanti a lui che è lì, e desti diventano custodi dei viventi e dei morti.”
Fr. 66=26 “Giacché il fuoco - egli dice - sopraggiungendo, giudicherà e condannerà tutte
le cose.”
Fr.76: “Il fuoco vive la morte della terra e l’aria vive la morte del fuoco; l’acqua vive la
morte dell’aria e la terra la morte dell’acqua. La morte del fuoco è nascita per l’aria e la
morte dell’aria è nascita per l’acqua. La morte della terra è acqua, la morte dell’acqua è
aria e quella dell’aria è fuoco, e così di nuovo”.
Eraclito, Frammenti.
Fr.49 “Negli stessi fiumi scendiamo e non scendiamo, siamo e non siamo [cfr. B 12].”
Fr.59 “Una e la stessa è la via dritta e quella curva per la vite nella gualchiera (il girare
dello strumento della cosiddetta coclea nella gualchiera e dritto e curvo: esso avanza,
infatti, in basso e, nello stesso tempo, in cerchio).”
Fr.88 “La stessa cosa sono il vivente e il morto, lo sveglio e il dormiente, il giovane e il
vecchio: questi infatti mutando sono quelli e quelli di nuovo mutando sono questi”.
Eraclito, Frammenti.
Fr.5 “Si purificano contaminandosi con altro sangue, come se uno, immersosi nel fango,
si lavasse con il fango. Chi osservasse un tale uomo far questo, lo riterrebbe pazzo. E si
mettono a pregare siffatte immagini, come se uno si mettesse a chiacchierare con le mura
delle case, ignorando chi sono gli dei e gli eroi.”
Fr.20 “Una volta nati desiderano vivere e avere il loro destino di morte - o piuttosto
riposare - e lasciano figli, in modo che altri destini di morte si compiano.”
Fr.37 “i porci si lavano nel fango [cfr. B 13] e i polli si lavano nella polvere e nella
cenere.”
Fr.49 “Negli stessi fiumi scendiamo e non scendiamo, siamo e non siamo [cfr. B 12].”
Fr.61 “Il mare è l’acqua più pura e più impura: per i pesci essa è potabile e conserva loro
la vita, per gli uomini essa è imbevibile e esiziale.”
Fr.82 “La scimmia più bella è turpe a paragone della stirpe umana.”
Fr.83 “L’uomo più sapiente apparirà come una scimmia di fronte alla divinità, per
sapienza, per bellezza e per ogni altro rispetto.”
Fr.85 “difficile combattere contro il desiderio: ciò che vuole, infatti, lo compra
pagandolo con l’anima.”
Fr.102 “Per la divinità tutte le cose sono belle, buone e giuste; gli uomini invece alcune
cose ritengono ingiuste ed altre giuste.”
Fr.104 “Qual è infatti la loro mente e la loro intelligenza? danno retta agli aedi popolari e
si valgono della folla come maestra, senza sapere che «i molti non valgono nulla e solo i
pochi sono buoni».”
Fr.125 “Che la ricchezza possa non abbandonarvi mai, o Efesi, affinché possiate dar
prova di quale infelice condizione è la vostra.”
Eraclito, Frammenti.
Fr.20 “Una volta nati desiderano vivere e avere il loro destino di morte - o piuttosto
riposare - e lasciano figli, in modo che altri destini di morte si compiano.”
Fr.30 “Quest’ordine universale, che è lo stesso per tutti, non lo fece alcuno tra gli dei o
tra gli uomini, ma sempre era è e sarà fuoco sempre vivente, che si accende e si spegne
secondo giusta misura.”
Fr.36 “Per le anime è morte diventare acqua, e per l’acqua è morte diventare terra, ma
dalla terra nasce l’acqua e dall’acqua nasce l’anima”
Fr.52 “Il tempo è un fanciullo che gioca spostando i dadi: il regno di un fanciullo.”
Fr.62 “Immortali mortali, mortali immortali, viventi la loro morte e morienti la loro
vita.”
Fr.76: “Il fuoco vive la morte della terra e l’aria vive la morte del fuoco; l’acqua vive la
morte dell’aria e la terra la morte dell’acqua. La morte del fuoco è nascita per l’aria e la
morte dell’aria è nascita per l’acqua. La morte della terra è acqua, la morte dell’acqua è
aria e quella dell’aria è fuoco, e così di nuovo”.
Fr. 79 “L'uomo ha fama di fanciullo di fronte alla divinità, così il bambino di fronte
all'uomo.”
Fr.94 “Elios [il sole] infatti non oltrepasserà le sue misure; ché, altrimenti, le Erinni, al
servizio di Dike, lo troverebbero”.
Eraclito, Frammenti.
Fr.26 “L’uomo nella notte accende una luce per sé quando la sua vista è spenta; da vivo
però tocca il morto dormendo e il dormiente stando sveglio.”
Fr.36 “Per le anime è morte diventare acqua, e per l’acqua è morte diventare terra, ma
dalla terra nasce l’acqua e dall’acqua nasce l’anima”
Fr.45 “Per quanto tu possa camminare, e neppure percorrendo - mai trovare i confini
dell’anima: così profondo è il suo logos.”
Fr.63 “Si levano davanti a lui che è lì, e desti diventano custodi dei viventi e dei morti.”
Fr. 64=28 “Dice anche che vi è un giudizio dell’universo e di tutto quanto vi è in esso ad
opera del fuoco, quando dice: «Il fulmine governa ogni cosa» , cioè dirige, chiamando
fulmine il fuoco eterno. Dice altresì che questo fuoco è sapiente e causa del governo di
tutte le cose; e lo chiama [fr. 65 = 24] : «indigenza e sazietà» ; indigenza è secondo lui
l’ordinamento del mondo, sazietà l’incendio universale.”
Fr. 66=26 “Giacché il fuoco - egli dice - sopraggiungendo, giudicherà e condannerà tutte
le cose.”
Fr.67: “Il dio è giorno notte, inverno estate, guerra pace, sazietà fame, e muta come <il
fuoco>, quando si mescola ai profumi e prende nome dall’aroma di ognuno di essi.”
Fr.77 “Per le anime è piacere o morte diventare umide; e il piacere è per esse il cadere
nella nascita. Ed altrove egli dice: «Viviamo la loro morte e vivono la nostra morte».”
Fr.85 “difficile combattere contro il desiderio: ciò che vuole, infatti, lo compra
pagandolo con l’anima.”
Fr.118: “Secco splendore è l’anima più saggia e migliore, o piuttosto: l’anima secca è la
più saggia e la migliore.”
Fr.126 “Le cose fredde si scaldano, il caldo si fredda, l’umido si secca, ciò che e arido
s’inumidisce.”
Fr.14 “Infatti le iniziazioni ai misteri che sono in uso tra gli uomini sono empie.”
Fr.15 “Se non fosse per Dioniso che fanno la processione ed intonano il canto del fallo,
essi compirebbero le cose più indecenti; ma identici sono Ade e Dioniso, per il quale
delirano e celebrano le Lenee.”
Fr.32 “L’unico, il solo saggio, vuole e non vuole essere chiamato con il nome di Zeus.”
Fr.67: “Il dio è giorno notte, inverno estate, guerra pace, sazietà fame, e muta come <il
fuoco>, quando si mescola ai profumi e prende nome dall’aroma di ognuno di essi.”
Fr.92 “La Sibilla che con bocca delirante”, secondo l’espressione di Eraclito, “pronuncia cose di
cui non si ride, senza eleganze né profumi, con la sua voce supera i millenni ad opera del dio.”
Fr. 93 “Il signore, il cui oracolo è a Delfi, non dice né nasconde, ma indica”
Fr.106 “Riguardo ai giorni nefasti ... Eraclito rimproverò Esiodo, che considerava alcuni
giorni buoni e altri cattivi [Opere e Giorni, 765 sgg.], di «ignorare che unica è la natura di
ogni giorno» [cfr. B 40. 57]. SENEC. Ep. 12,7. Ogni giorno è eguale a tutti gli altri.”
La politica
Frammenti 29, 33, 114, 121, 125
Fr.29: “Rispetto a tutte le altre una sola cosa preferiscono i migliori: la gloria eterna
rispetto alle cose caduche; i più invece pensano solo a saziarsi come bestie.”
Fr. 114 “È necessario che coloro che parlano adoperando la mente si basino su ciò che è
comune a tutti, come la città sulla legge, ed in modo ancora più saldo. Tutte le leggi
umane infatti traggono alimento dall’unica legge divina: giacché essa domina tanto
quanto vuole e basta per tutte le cose e ne avanza per di più.”
Fr.121 “Bene farebbero gli Efesi ad impiccarsi tutti, quanti sono nell’età adulta, e a
consegnare la città ai fanciulli imberbi, essi che hanno esiliato Ermodoro, il più capace di
tutti loro, con queste parole: tra noi nessuno sia eccellente per capacità, ma se vi è, vada
altrove in mezzo ad altri.”
Fr.125 “Che la ricchezza possa non abbandonarvi mai, o Efesi, affinché possiate dar
prova di quale infelice condizione e la vostra.”
Il linguaggio
Frammenti 48, 51
Fr. 93 “Il signore, il cui oracolo è a Delfi, non dice né nasconde, ma indica”