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La contesa elettrica tra Enel e Terna e la doppia Authority

Nella contesa con l’Enel, Terna ha replicato precisando che con i pompaggi e gli
stoccaggi non produce ma consuma energia allo scopo di migliorare la modulazione delle
forniture sia in termini di sicurezza per i consumatori.

Può Terna, la società della rete elettrica da alta tensione, costruire di impianti di
pompaggio idroelettrico
e grandi batterie per lo stoccaggio di elettricità? Dopo il parere consultivo sfavorevole
della Commissione parlamentare, la patata bollente è in mano al ministro dello Sviluppo
economico.
Ballano alcune centinaia di milioni di profitti dell`Enel e di altri produttori che rischiano di
non poter più sfruttare come prima il meccanismo del prezzo marginale durante le ore di
punta dei consumi elettrici. Le polemiche si fanno roventi.
Anche perché sia l`Enel che molti dei suoi concorrenti-alleati sono indebitati e dunque
assai sensibili a un calo dei margini.
Ieri Assoelettrica ha esortato il legislatore a bloccare i progetti di Terna nel decreto che
recepisce le direttive europee sul Terzo pacchetto energia: gestendo la rete, Terna non
può produrre e vendere energia.
La società guidata da Flavio Cattaneo ha replicato precisando che con i pompaggi e gli
stoccaggi non produce ma consuma energia allo scopo di migliorare la modulazione delle
forniture sia in termini di sicurezza per i consumatori. E ha infine minacciato cause legali
per danni. La contesa è paradossale: l`Enel è controllata dal ministero dell`Economia e
Terna dalla Cassa depositi e prestiti, che dallo stesso ministero dipende.

Il ministro Paolo Romani aveva esaltato i piani di Terna per i pompaggi. Ma i


rappresentanti del governo nel consiglio dell`Enel non ne tengono conto. Del resto,
l`incertezza regna anche nell`Autorità per l`Energia. Ieri il presidente Guido Bortoni, non
ha preso posizione tra Enel e Terna: per rispetto del dibattito parlamentare.
Eppure proprio dall`Autorità, durante la precedente presidenza di Alessandro Ortis, era
partita la richiesta a Terna di uno studio di fattibilità sui nuovi pompaggi.
E ne era venuto un maxi progetto per 15 mila Megawatt, un multiplo di quanto aveva in
animo la stessa Autorità.
Ma che cosa sono i pompaggi?
Si tratta di prelevare l`acqua da un bacino e di pomparla a un bacino superiore da dove
viene fatta ricadere sulle turbine attraverso una condotta forzata. Il bilancio energetico è
negativo, perché è più l`energia che si usa di quella che si produce. Ma la convenienza è
alta perché la pompa viene azionata usando energia poco costosa perché prelevata nelle
ore notturne o, in prospettiva, perché prelevata dagli esuberi nelle ore di punta in seguito
all`entrata m funzione dei campi eolici e fotovoltaici che, nel giro di pochi anni, potranno
coprire l`intero fabbisogno del Mezzogiorno godendo della priorità nel dispacciamento
e del diritto a essere pagati anche quando, per qualche ragione, l`energia non venga
ritirata. Con le batterie si potranno stoccare le eccedenze e rilasciarle alla bisogna, sempre
con bilancio energetico negativo ma con l`effetto di rendere l`offerta più flessibile e, ove
sottratta alla logica del prezzo marginale, meno onerosa per il consumatore.
Secondo le prime stime, con i pompaggi si può rilasciare energia a un terzo del prezzo
massimo. Con le batterie dovrebbe essere meno conveniente, ma pur sempre
interessante. L`Enel è la regina dei pompaggi esistenti e sta sperimentando a Livorno
le batterie. Ma per ricavarne la più alta utilità marginale. Nell`idea di Ortis, il prezzo di
questa energia dovrebbe essere. fissato dall`Autorità come servizio infrastrutturale.
E Terna? Cattaneo si offre di cedere subito questi impianti a gestori privati e regolati.
D`altra parte, gli stessi pompaggi dell`Enel erano usati dal Gestore nazionale della rete
e l`Enel se li è presi direttamente, fra la disattenzione dei più, quando il gestore è stato
ceduto a Terna.

Massimo Mucchetti

Fonte: Corriere della Sera 20 maggio 2011

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