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Nella contesa con l’Enel, Terna ha replicato precisando che con i pompaggi e gli
stoccaggi non produce ma consuma energia allo scopo di migliorare la modulazione delle
forniture sia in termini di sicurezza per i consumatori.
Può Terna, la società della rete elettrica da alta tensione, costruire di impianti di
pompaggio idroelettrico
e grandi batterie per lo stoccaggio di elettricità? Dopo il parere consultivo sfavorevole
della Commissione parlamentare, la patata bollente è in mano al ministro dello Sviluppo
economico.
Ballano alcune centinaia di milioni di profitti dell`Enel e di altri produttori che rischiano di
non poter più sfruttare come prima il meccanismo del prezzo marginale durante le ore di
punta dei consumi elettrici. Le polemiche si fanno roventi.
Anche perché sia l`Enel che molti dei suoi concorrenti-alleati sono indebitati e dunque
assai sensibili a un calo dei margini.
Ieri Assoelettrica ha esortato il legislatore a bloccare i progetti di Terna nel decreto che
recepisce le direttive europee sul Terzo pacchetto energia: gestendo la rete, Terna non
può produrre e vendere energia.
La società guidata da Flavio Cattaneo ha replicato precisando che con i pompaggi e gli
stoccaggi non produce ma consuma energia allo scopo di migliorare la modulazione delle
forniture sia in termini di sicurezza per i consumatori. E ha infine minacciato cause legali
per danni. La contesa è paradossale: l`Enel è controllata dal ministero dell`Economia e
Terna dalla Cassa depositi e prestiti, che dallo stesso ministero dipende.
Massimo Mucchetti