Sei sulla pagina 1di 5

ASCOLTARE E PROPORRE IL VANGELO Nuova serie

2019
CON I GIOVANI n. 3
« Entendre et proposer l’Évangile avec les jeunes »

Introduzione

Andrea MAGNANI

0. Premessa I partecipanti sono stati circa 280. Tra loro vi


Questo numero di «Esperienza e Teologia» rac- erano operatori di pastorale, catechisti, studenti,
coglie gli atti del convegno internazionale di cate- docenti ed esperti. Ventuno sono state le naziona-
chesi, «Ascoltare e proporre il Vangelo con i gio- lità rappresentate: dall’America del Nord, all’Afri-
vani», svoltosi all’Institut Catholique di Parigi ca, all’India, al Vietnam, al Giappone, alle Filippi-
(ICP) dal 12 al 15 febbraio 2019. ne, alla Corea del Sud, a diversi paesi europei, etc.
Tale convegno è stato promosso dall’Institut Su- vegno) e Roland Lacroix dell’ISPC di Parigi; François
périeur de Pastorale Catéchétique di Parigi (ISPC) e Xavier Amherdt della facoltà teologica di Fribourg
– su loro invito – è stato pensato, preparato, or- (CH); Enzo Biemmi, Giuseppe Laiti, Andrea Magna-
ganizzato e condotto assieme alla Facoltà di Teo- ni e Antonio Scattolini dell’ISSR di Verona. Tanto
nella preparazione quanto nell’economia del conve-
logia di Friburgo (Svizzera) e all’Istituto Superiore
gno, il contributo dell’area italiana è stato pari a
di scienze religiose di Verona (ISSR). La collabora- quello dell’area francofona, segno questo di una po-
zione ha richiesto un anno e mezzo di lavoro e – sitiva e fiduciosa relazione tra i rappresentanti dei
per quanto riguarda l’area italiana – essa si è rea- tre istituti coinvolti: 6 relazioni su 13 sono state pre-
lizzata attraverso un contributo importante sia da parate ed esposte da parte dell’area italiana (quella
parte del collegio docenti dell’ISSR di Verona sia di apertura, tenuta da Biemmi, è stata frutto di un
da parte di alcuni teologi italiani durante il con- confronto interdisciplinare tra docenti dell’ISSR di
Verona); 2 dei 9 atelier sono stati allestiti e condotti
vegno1. da italiani e 1 in collaborazione con i francesi; la
presidenza del secondo giorno di convegno è stata
1 L’équipeinternazionale che aveva a carico la prepa- affidata a Biemmi; e la sintesi del lavoro svolto negli
razione e conduzione del convegno era formata da: ateliers affidato allo stesso Biemmi e a Roland La-
Joël Molinario, Isabelle Morel (responsabili del con- croix.
Introduzione 2

Una delle particolarità di questo convegno sta • HEAD UP


nel fatto che non sono state solo le relazioni – qui <https://www.youtube.com/watch?
riportate – a costituirne l’asse portante, ma la v=dWDIoW7f6js>
loro “connessione” con le pratiche e le esperienze
ecclesiali giovanili ascoltate e analizzate negli Questa frase e questo video esprimono bene in-
ateliers, dove i partecipanti hanno avuto modo di fatti tanto la questione di fondo cui il convegno
appropriarsi maggiormente della problematica ha voluto rispondere (questione già segnalata nel
del convegno, riprendendola dal versante pratico titolo) quanto l’itinerario compiuto durante il
e contribuendo alla riflessione attraverso la resti- convegno stesso.
tuzione in assemblea di quanto elaborato negli In effetti, il testo e l’immagine segnalano fin da
ateliers2. subito una preoccupazione e una logica (proces-
Sebbene idealmente, affinché il lettore che non so) che lo stesso François Moog ha rilevato nella
ha potuto partecipare al convegno possa in qual- sua relazione di apertura al convegno rileggendo
che modo farsi un’idea dello “spirito” e della mo- quanto emerso dal Documento preparatorio al Si-
dalità di lavoro che lo ha caratterizzato e meglio nodo, dall’Instrumentum laboris e dal Documento
comprendere il contenuto, intendiamo – in que- finale. L’ecclesiologo francese, infatti, mentre
sta introduzione – offrirgli una sorta di legenda, mette in luce l’intento di rinnovare «la capacità
una bussola orientativa, i cui punti cardinali di iniziativa dei giovani», evidenzia il complesso
sono: a) la questione di fondo che il convegno ha cammino che ha portato i Padri sinodali a uscire
voluto affrontare; b) la logica con quale è stato da una logica che concepisce il rapporto tra Chie-
pensato e costruito; c) che cosa lega le varie rela- sa e giovani come un rapporto estrinseco, la
zioni; d) e, infine, i guadagni, le prospettive e le Chiesa da una parte («noi») e i giovani dall’altra
questioni aperte. («loro») e ad adottare una pratica fatta di: ascolto,
dialogo e scambio reciproco; testimonianza e con-
1. La questione di fondo divisione di cammini; processi iniziatici.
Proprio queste attenzioni hanno portato a pre-
C’è una frase di papa Francesco che è stata ri-
cisare la questione di fondo che il convegno ha
portata sul dépliant di presentazione del conve-
voluto affrontare, e che è stata così formulata: alla
gno stesso e ripresa con parole simili al n. 64 di
luce della riforma ecclesiale-pastorale di Evange-
Christus vivit, da un lato; e un video che lo stesso
lii Gaudium (→ relazione ISSR, Biemmi), in che
Rossano Sala – segretario speciale del Sinodo –
modo la Chiesa può superare un modo di pensare
ha proposto durante la sua relazione di apertura
in termini estrinseci la relazione con i giovani al
al convegno, dall’altro, che costituiscono assieme
fine di promuovere una pastorale inclusiva?
alle relazioni del primo giorno lo sfondo di riferi-
Come vivere un legame tra generazioni, (una pa-
mento a tutto il convegno:
storale intergenerazionale), in cui ogni generazio-
• «I nostri giovani hanno un ruolo prepon-
ne non sia semplicemente là per l’altra, ma «con»
derante. Essi non sono il futuro dei nostri
l’altra? Di qui il titolo del convegno: «Ascoltare e
popoli, sono il presente»3;
proporre il Vangelo con i giovani». Le relazioni
2 Al della prima giornata hanno voluto appunto in-
primo giorno di convegno (pomeriggio del 12 feb-
braio) in cui i partecipanti sono stati introdotti nella quadrare e orientare il convegno in questa dire-
tematica, sono seguiti due giorni completi di lavoro zione.
(13-14 febbraio) alternati tra ascolto e confronto en
plénière la mattina, ascolto e analisi di alcune prati- 2. La logica del convegno
che ecclesiali e/o associative con i giovani negli ate-
liers il pomeriggio. Nell’ultimo giorno (mattina del Questa logica inclusiva non è stata semplice-
15 febbraio), grazie a un lavoro di sintesi di quanto mente annunciata e riflettuta; ma anche messa
elaborato negli ateliers i partecipanti stessi hanno simbolicamente e praticamente in atto.
potuto in una certa misura arricchire e approfondire Dal punto di vista simbolico, il convegno si è
quanto svolto lungo il convegno. aperto e concluso con un dialogo tra un docente
3 FRANCESCO, «Discorso in occasione del “Conferimen-
(François Xavier Amherdt) e un giovane (Adrien
to del Premio Carlo Magno”, 6 maggio 2016»,
<http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/ Louandre). Di questo vale la pena evidenziare un
2016/may/documents/papa- particolare. Mentre nella fase di apertura, Adrien
francesco_20160506_premio-carlo-magno.html> aveva espresso le sue attese e quelle dei giovani
[Accesso: 2 maggio 2019].
3 Esperienza e Teologia, n.s. 3 – 2019

che conosce circa il posto dei giovani nella Chiesa fare con un linguaggio contestualizzato, entra in
(vedi la sua testimonianza), nel momento di chiu- dialogo con una cultura particolare, comunica in
sura del convegno aveva reagito su quanto detto modo diverso, etc.
ed emerso durante i tre giorni di convegno affer- È alla luce di questa convergenza che s’intende
mando e ribadendo più volte che in tutto quello presentare le relazioni / gli atti del convegno qui
che la Chiesa fa e dice deve sempre mettere al raccolti e cosa significa «ascoltare e proporre il
centro l’annuncio di Gesù Cristo morto e risorto. Vangelo con i giovani» da questi punti di vita.
Ai nostri orecchi, questa affermazione potrebbe Già è stato detto sopra delle relazioni di Moog e
suonare astratta e scontata. Ma se questo giova- Biemmi, che hanno introdotto dal punto di vista
ne, che è diventato cristiano nella notte di Pasqua teologico la questione cui il convegno ha inteso
di due anni fa, a partire dalla sua esperienza ha rispondere. Esse sono precedute da quella di Ros-
messo l’accento su questo aspetto centrale della sano Sala («Chiamati a “frequentare il futuro”. Ri-
nostra fede, la cosa – al di là delle modalità lettura teologica del Sinodo») che, in qualità di
espressive – non va liquidata troppo facilmente. segretario speciale del Sinodo, offre come ele-
Essa, infatti, ci ricorda che ogni riforma ecclesiale menti di rilettura teologica dell’esperienza sino-
ha il suo fondamento nel criterio cristologico, dale lo stile di “sinodalità missionaria” della Chie-
cioè nel suo agire in conformità allo stile di Gesù sa, la trasmissione della fede dentro la logica della
che ha dato la sua vita perché tutti non perdano condivisione dei cammini personali e del discer-
la propria. nimento ecclesiale (cf. icona biblica di Emmaus),
Dal punto di vista pratico, gli ateliers hanno co- una rinnovata pastorale giovanile missionaria.
stituito una parte fondamentale del convegno Lo studio e la riflessione sociologica di Joël
perché i convenisti, suddivisi in gruppi, hanno Morlet e Marco Piovesan («L’engagement des
provato – grazie anche ai vari contributi offerti jeunes: enquête sociologique»5) sulla vita e le opi-
en plénière – ad affrontare la medesima questione, nioni dei giovani da un lato, e le motivazioni che
riflettendo a partire da una prassi ecclesiale con i li spingono a impegnarsi in un servizio umanita-
giovani, a discernerla attraverso una griglia di rio dall’altro, mettono in luce che l’attenzione ai
ascolto, apportando poi il frutto di questo lavoro processi di comunicazione/trasmissione del Van-
in assemblea, l’ultimo giorno. Di questa logica e gelo s’innesta tanto nel bisogno di un discerni-
contributo parla Giuseppe Laiti. mento vocazionale quanto nella necessità di la-
sciarsi interrogare sul concetto e sulla pratica del-
3. Le relazioni la “appartenenza comunitaria”.
La relazione di Ivo Seghedoni («Occorre che lui
La tematica del convegno è stata affrontata da
cresca e io diminuisca. Quando l’adulto è Vangelo
diversi punti di vista: teologico, pedagogico/an-
per i giovani») sottolinea, dal punto di vista peda-
tropologico, vocazionale, storico, sociologico, di-
gogico/antropologico, come «ascoltare e proporre
gitale, ecclesiologico (e biblico4). A un primo
il Vangelo con i giovani» significa che la Chiesa
sguardo potrebbe dare l’idea di un convegno che
deve riconoscersi e accettarsi come adulta e an-
ha aperto varie questioni e toccato diversi aspetti
ziana. Adulta perché è chiamata a riconoscere
in maniera più o meno dispersiva. In realtà, le re-
che tra lei e i giovani c’è una distanza; anziana
lazioni lasciano intravvedere un punto di conver-
perché è chiamata a riconoscere che il futuro è lo
genza comune che si potrebbe riassumere in que-
spazio che è proprio dei giovani 6. Se non si tiene
sti termini: rendersi attenti ai processi di comuni-
in considerazione ciò, il rischio in cui si incorre è
cazione/trasmissione, annuncio del Vangelo (o,
quello di non avere una sana distanza critica da
detto in maniera più attiva: accettare di entrare in
ciò che si intende oggi per giovinezza. Infatti, dal
nuovi processi) e non difendere le nostre «forme»
punto di vista sociologico, il canadese Jean-Phi-
(Serena Noceti parla di morphé) o modelli o modi
lippe Perrault rende il lettore accorto di come la
di organizzare/strutturare la Chiesa in un conte-
giovinezza oggi sia una costruzione sociale e che
sto, in un luogo. Detto altrimenti, la Chiesa, ogni
solo a una prima vista essa ha a che fare con un
Chiesa in un luogo, ha una componente storica e
dunque provvisoria; di conseguenza essa ha a che 5 «L’impegno dei giovani: inchiesta sociologica».
6 Ecco perché la Chiesa è chiamata a rendersi attenta
4 Purtroppo non ci è possibile pubblicare la relazione ai processi e a non difendere i propri «risultati»
che il biblista Philippe Lefebvre ha tenuto al conve- (cioè alle sue forme/modelli di Chiesa o modo di or-
gno. ganizzarsi/strutturarsi in un luogo).
Introduzione 4

gruppo sociale; un tempo di vita che sembra non l’approccio ai giovani da parte di un papa con
finire perché anche la questione del divenire an- quello dei suoi predecessori: il fatto che i giovani
ziani, vecchi, è letta dentro la prospettiva siano ritenuti soggetti e non oggetto della pasto-
dell’eterna giovinezza, di un diverso modo di con- rale; il fatto che per vari motivi (interni ed ester-
cepire il tempo, di una società definita come ni) la giovinezza diventi sempre più l’età dell’ade-
«post-mortale» (dal momento che essa tende a sione personale e della scelta alla Chiesa; la valo-
eclissare, per quanto le è possibile, il tema del rizzazione della libertà dell’atto di fede e il suo as-
morire). sentimento; l’importanza della testimonianza, del
Tuttavia, tenendo conto di quanto François dialogo, dell’inculturazione del messaggio,
Moog afferma nella sua relazione «Da “per” a dell’esperienza personale e della centralità della
“con” i giovani», considerare la Chiesa come Scrittura; etc.
adulta e anziana non significa forse cadere nuo- Dal canto suo, il ricercatore Renaud Laby («Jeu-
vamente in un rapporto estrinseco tra Chiesa e nes et réseaux sociaux. Limites et opportunités
giovani? Solo apparentemente. Perché promuove- pour l’évangélisation»8), attraverso un’analisi e
re e valorizzare una prospettiva inclusiva non si- un confronto del profilo digitale dei giovani cat-
gnifica annullare la distanza, ma riconoscere (e ri- tolici francesi con quello degli altri giovani della
spettare) la diversità dei membri del popolo di loro generazione, nel presentare i limiti e le op-
Dio, e al tempo stesso, lo specifico dei giovani. portunità che il web offre per «ascoltare e pro-
Non c’è, dunque, un rapporto estrinseco in questa porre il Vangelo con i giovani» mette a vivo la
distanza da promuovere e custodire. Per dirlo con questione (non solo tecnica) sia dei processi di
un esempio – quello dei rapporti tra i genitori e i comunicazione/trasmissione e annuncio del Van-
figli in una famiglia – la famiglia è il soggetto e il gelo sia delle “forme” comunicative.
luogo dove la diversità e lo specifico di ciascuno Proprio tale questione, Serena Noceti la affronta
sono custoditi, promossi, garantiti grazie alla di- e sviluppa dal punto di vista ecclesiologico («La
stanza che c’è e che si vive (o si dovrebbe vivere) parola di tutti noi costituisce la Chiesa. Dinami-
tra genitori e figli. che di comunicazione e di partecipazione per una
La relazione di Salvatore Currò, permette di co- Chiesa inclusiva»). L’ecclesiologa fa presente che
gliere che «ascoltare e proporre il Vangelo con i «ascoltare e proporre il Vangelo con i giovani»
giovani» vuol dire fare spazio allo statuto voca- significa essere di nuovo la Chiesa che ascolta
zionale dell’esistenza che l’età giovanile vive al l’annuncio del Vangelo insieme a tutti i membri
punto “critico”; che la Chiesa cioè dovrebbe esse- del popolo di Dio come sorgente per tutto il mon-
re meno interessata a proposte o progetti che vor- do; e che, a partire da qui, attraverso e grazie
rebbero inquadrare il nuovo e più attenta a una all’incontro e al dialogo costruisce il consensus fi-
vocazione che si configura come scoperta di esse- dei (ossia, una chiesa sinodale, contro una chiesa
re riconosciuti e invito a riconoscere. Purtroppo, dove tutto è già formulato, definito, stabilito, ri-
nel tempo, la Chiesa (noi!) ha fatto coincidere tualizzato). Alla luce di ciò, «ascoltare e proporre
questi due aspetti: quello dello statuto vocaziona- il Vangelo con i giovani» equivale a rivisitare la
le dell’esistenza e quello della scelta personale. dinamica della tradizione come tensione tra me-
Charles Mercier, attraverso una rilettura storica moria (fedeltà) e profezia (in quanto il vangelo è
della relazione tra i papi del XX secolo e i giovani inesauribile e domanda trasformazione).
(«Les papes et les jeunes: un essai de mise en per-
spective historique»7), rileva un cambio di para- 4. Concludendo: guadagni, prospetti-
digma da parte di papa Francesco rispetto ai suoi ve e interrogativi aperti
predecessori in riferimento al modo di «ascoltare
I partecipanti sono entrati in un convegno sui
e proporre il Vangelo», che trova nella pericope
giovani e sono usciti con un convegno sulla Chie-
di Emmaus la sua icona. Esso privilegia un pro-
sa! Solo a prima vista è venuto in primo piano
cesso induttivo capace di mettere in dialogo la
che la questione dei giovani è una questione set-
proposta pastorale con le realtà quotidiane delle
toriale. In realtà, è la Chiesa stessa che viene in-
nuove generazioni. Al tempo stesso, – senza ne-
terrogata circa il suo modo di porsi nel mondo di
gare questa direzione – lo storico rende ragione
oggi e i processi che essa adotta per comunicare/
di alcune continuità sotterranee che rilegano
7 «I papi e i giovani: un tentativo di messa in prospet- 8 «Giovani e reti sociali. Limiti e opportunità per
tiva storica». l’evangelizzazione».
5 Esperienza e Teologia, n.s. 3 – 2019

trasmettere la fede e annunciare il Vangelo. Que- dagno e un’ulteriore prospettiva che non solo le
sto un primo guadagno. relazioni ma anche gli ateliers ci consegnano.
Di conseguenza, ascoltare il vangelo con i gio- Infine, gli ateliers ci invitano a non separare la
vani chiede un ritorno delle comunità cristiane su riflessione e la pratica, cioè a fare i conti con la
se stesse. Ritorno delle comunità su se stesse, storia concreta, con l’azione dello Spirito in essa e
però, non significa eccelsiocentrismo, ma intra- ad apprendere a rielaborare insieme “pratiche”
prendere quel passaggio che porta da una centra- che dicono Chiesa, il suo modo di venire al mon-
lità sociologica (di Chiesa coincidente con un ter- do e di crescere. Quarto guadagno e prospettiva.
ritorio, una mentalità, etc. ormai tramontata e da Tra i vari aspetti toccati e le questioni a essi le-
oltrepassare senza rimpianti) a un ricentramento gati, ce n’è uno che forse vale la pena sottolineare
cristologico (vedi quanto detto sopra circa l’inter- e far presente sia per l’attenzione che ha avuto
vento di chiusura del convegno da parte di all’interno dell’Instrumentum laboris, prima, e del
Adrien) che abilita tutti a divenire una chiesa in Documento finale, poi; sia per quanto le relazioni
uscita (Emmaus). Questo un secondo guadagno offerte lasciano intravvedere: la questione voca-
che è anche una prospettiva. zionale. Da quanto detto (en plénière) e ascoltato/
Essere comunità cristiane luogo/luoghi dove i osservato (negli ateliers), la domanda vocazionale
giovani possono trovare ascolto, agire anche sco- chiede di essere liberata dallo schema predetermi-
modando le nostre abitudini, da un lato; chiedere nista (che intende la vocazione come ciò che Dio
di poter essere presenti nei luoghi di vita dei gio- ha stabilito per ciascuno) e di emergere come esi-
vani, ripristinando relazioni di fiducia: invita a to di un incontro e come tema che è in sintonia
fare dell’ospitalità (in senso attivo e passivo) la ci- con la stagione giovanile, ma non solo affare suo.
fra dell’agire pastorale/ecclesiale. È il terzo gua-

Potrebbero piacerti anche