Sei sulla pagina 1di 4

Prog_Strutturale_Layout 1 19/05/10 10:50 Pagina 57

Capitolo 2 - AZIONI SULLE COSTRUZIONI

2.5.3 AZIONI STATICHE EQUIVALENTI

Le azioni statiche del vento sono costituite da pressioni e depressioni agenti


normalmente alle superfici, sia esterne che interne, degli elementi che compongono
la costruzione. L’azione del vento sul singolo elemento viene determinata consi-
derando la combinazione più gravosa della pressione agente sulla superficie esterna
e della pressione agente sulla superficie interna dell’elemento.
Nel caso di costruzioni o elementi di grande estensione, si deve inoltre
tenere conto delle azioni tangenti esercitate dal vento.
L’azione d’insieme esercitata dal vento su una costruzione è data dalla risultante
delle azioni sui singoli elementi, considerando come direzione del vento, quella
corrispondente ad uno degli assi principali della pianta della costruzione; in casi
particolari, come ad esempio per le torri a base quadrata o rettangolare, si deve
considerare anche l’ipotesi di vento spirante secondo la direzione di una delle
diagonali.

2.5.4 PRESSIONE DEL VENTO p


La pressione del vento è data dall’espressione

p = qb ce cp cd (2.3)
[NT 3.3.2]

dove
qb è la pressione cinetica di riferimento di cui al § 2.5.6 [NT § 3.3.6];
ce è il coefficiente di esposizione di cui al § 2.5.7 [NT § 3.3.7];
cp è il coefficiente di forma (o coefficiente aerodinamico), funzione della tipo-
logia e della geometria della costruzione e del suo orientamento rispetto alla dire-
zione del vento. Il suo valore può essere ricavato da dati suffragati da opportuna
documentazione o da prove sperimentali in galleria del vento;
cd è il coefficiente dinamico con cui si tiene conto degli effetti riduttivi associati
alla non contemporaneità delle massime pressioni locali e degli effetti amplificativi
dovuti alle vibrazioni strutturali. Indicazioni per la sua valutazione sono riportate
al § 2.5.8 [NT § 3.3.8].

2.5.5 AZIONE TANGENZIALE DEL VENTO pf

L’azione tangente per unità di superficie parallela alla direzione del vento è
data dall’espressione:

pf = qb ce cf (2.4)
[NT 3.3.3]

dove
qb, ce sono definiti ai §§ 2.5.6 [NT § 3.3.6] e 2.5.7 [NT § 3.3.7];
cf è il coefficiente d’attrito, funzione della scabrezza della superficie sulla quale
il vento esercita l’azione tangente. Il suo valore può essere ricavato da dati suffragati
da opportuna documentazione o da prove sperimentali in galleria del vento.

57
Prog_Strutturale_Layout 1 19/05/10 10:50 Pagina 58

Capitolo 2 - AZIONI SULLE COSTRUZIONI

2.5.6 PRESSIONE CINETICA DI RIFERIMENTO qb


La pressione cinetica di riferimento qb (in N/m²) è data dall’espressione:
1
qb = —— ρvb2 (2.5)
2 [NT 3.3.4]

dove
vb è la velocità di riferimento del vento (in m/s);
ρ è la densità dell’aria assunta convenzionalmente costante e pari a 1,25 kg/m³.

2.5.7 COEFFICIENTE DI ESPOSIZIONE ce

Il coefficiente di esposizione ce dipende:


a) dall’altezza z sul suolo del punto considerato;
b) dalla topografia del terreno;
c) dalla categoria di esposizione del sito ove sorge la costruzione.
In assenza di analisi specifiche che tengano in conto la direzione di provenienza
del vento e l’effettiva scabrezza e topografia del terreno che circonda la costruzione,
per altezze sul suolo non maggiori di z = 200 m, esso è dato dalla formula:

ce (z) = k²r ct ln (z/z0) [7+ ct ln (z/z0)] per z ≥ zmin


(2.6)
[NT 3.3.5]
ce (z) = ce (zmin) per z < zmin

dove
kr, z0, zmin sono assegnati in Tab. 2.8 in funzione della categoria di esposizione
del sito ove sorge la costruzione;
ct è il coefficiente di topografia.

Tabella 2.8 - Parametri per la definizione del coefficiente di esposizione

Categoria di esposizione del sito Kr z0 (m) zmin (m)

I 0,17 0,01 2
II 0,19 0,05 4
III 0,20 0,10 5
IV 0,22 0,30 8
V 0,23 0,70 12

[NT Tab. 3.3.II]

In mancanza di analisi specifiche, la categoria di esposizione è assegnata nella


Fig. 2.5 in funzione della posizione geografica del sito ove sorge la costruzione
e della classe di rugosità del terreno definita in Tabella 2.9. Nelle fasce entro i
40 km dalla costa delle zone 1, 2, 3, 4, 5 e 6, la categoria di esposizione è indi-
pendente dall’altitudine del sito. Il coefficiente di topografia ct è posto generalmente

58
Prog_Strutturale_Layout 1 19/05/10 10:50 Pagina 59

Capitolo 2 - AZIONI SULLE COSTRUZIONI

pari a 1, sia per le zone pianeggianti sia per quelle ondulate, collinose e montane.
In questo caso, la Fig. 2.6 riporta le leggi di variazione di ce per le diverse categorie
di esposizione.
Nel caso di costruzioni ubicate presso la sommità di colline o pendii isolati
il coefficiente di topografia ct può essere valutato dal progettista con analisi più
approfondite.

Tabella 2.9 - Classi di rugosità del terreno


Classe di rugosità
Descrizione
del terreno
Aree urbane in cui almeno il 15% della superficie sia coperto da edifici la cui
A
altezza media superi i 15m

B Aree urbane (non di classe A), suburbane, industriali e boschive

Aree con ostacoli diffusi (alberi, case, muri, recinzioni, …); aree con rugosità
C
non riconducibile alle classi A, B, D
Aree prive di ostacoli (aperta campagna, aeroporti, aree agricole, pascoli, zone
D
paludose o sabbiose, superfici innevate o ghiacciate, mare, laghi, ....)
L’assegnazione della classe di rugosità non dipende dalla conformazione orografica e topografica
del terreno. Affinché una costruzione possa dirsi ubicata in classe A o B è necessario che la situa-
zione che contraddistingue la classe permanga intorno alla costruzione per non meno di 1 km e
comunque non meno di 20 volte l’altezza della costruzione.
Laddove sussistano dubbi sulla scelta della classe di rugosità, a meno di analisi dettagliate, verrà
assegnata la classe più sfavorevole.

[NT Tab. 3.3.III]

Figura 2.5 - Definizione delle categorie di esposizione

[NT Fig. 3.3.2]

59
Prog_Strutturale_Layout 1 19/05/10 10:50 Pagina 60

Capitolo 2 - AZIONI SULLE COSTRUZIONI

Figura 2.6 - Andamento del coefficiente di esposizione ce con la quota (per ct=1)

[NT Fig. 3.3.3]


2.5.8 COEFFICIENTE DINAMICO cd

Il coefficiente dinamico cd tiene in conto degli effetti riduttivi associati alla


non contemporaneità delle massime pressioni locali e degli effetti amplificativi
dovuti alla risposta dinamica della struttura.
Esso può essere assunto cautelativamente pari ad 1 nelle costruzioni di
tipologia ricorrente, quali gli edifici di forma regolare non eccedenti 80 m di altezza
ed i capannoni industriali, oppure può essere determinato mediante analisi spe-
cifiche o facendo riferimento a dati di comprovata affidabilità.

2.5.9 ESEMPI APPLICATIVI DEL COEFFICIENTE DI FORMA cp E DI ESPOSIZIONE ce

2.5.9.1 Edifici a pianta rettangolare con coperture piane, a falde, inclinate, curve

ESEMPIO 2.5
Calcolare l’azione del vento in un fabbricato in Zona 1 alto 12 m.
Dalla
p = qb ce cp cd (2.3)
[NT 3.3.2]
Si ha
1
qb = —— ρvb2 (2.4)
2
[NT 3.3.4]
vb = 25 m/s
ρ = 1,25 daN/m3
qb = ½ x 1,25 x 25 x 25 = 390 N/m2
Si supponga una classe di rugosità del terreno B per una fascia da 10 a 30 km
dalla costa. Dalla prima tabella della figura 2.5 abbiamo una categoria di espo-
sizione III. Con questa categoria, valutando la formula 2.6 e la Tab. 2.8 si ha:

60

Potrebbero piacerti anche