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2423 ter-
2425 c.c.
Quanto alla forma, come abbiamo già detto, il prospetto previsto è quello a “sezioni
divise e contrapposte” che accoglie nella sezione dell’attivo gli investimenti e nella
sezione del passivo le fonti di finanziamento.
…………. ………….
IL Quanto al contenuto, previsto dall’art. 2424, 1° comma, vedi pag. 16 del libro di
testo.
Tale schema è obbligatorio, sono tuttavia consentiti adattamenti secondo quanto
stabilisce l’art. 2423-ter:
ESEMPIO
(B) Immobilizzazioni MACROCLASSE
I. Immobilizzazioni immateriali: SINGOLA CLASSE
costi di impianto e di ampliamento; SINGOLE VOCI
costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità; SINGOLE VOCI
Quanto alla struttura: sia gli elementi dell’attivo, sia quelli del passivo, sono
classificati in macroclassi, queste in classi, le classi in voci e le voci in sottovoci. Le
Macroclassi sono precedute da lettere maiuscole (es. B. Immobilizzazioni); le Classi
sono precedute da numeri romani (es. III – immobilizzazioni finanziarie); le voci sono
precedute da numeri arabi (es. 1. Partecipazioni); le sottovoci sono precedute da
lettere minuscole (es. a. imprese collegate).
Mentre i primi due livelli (macroclassi e classi) non possono essere mai modificati, le
voci e le sottovoci devono essere adeguati alla particolare natura dell’azienda
Scomposizione delle voci / Raggruppamento delle voci La struttura rigida del
prospetto di stato patrimoniale appare assoluta per quanto riguarda le voci più
sintetiche, precedute rispettivamente da lettere maiuscole dell’alfabeto
(macroclassi) e da numeri romani (classi). Per le voci più analitiche precedute da
numeri arabi (conti) la norma consente che esse possano essere ulteriormente
suddivise/raggruppate, a condizione che:
ATTIVO
Al contrario, i Crediti verso soci per versamenti dovuti e Ratei e Risconti Attivi sono
stati dotati di eccessiva importanza. Difatti, i Crediti verso soci per versamenti dovuti
potevano essere inseriti all’interno della voce “crediti” dell’attivo circolante; ratei
attivi e passivi rispettivamente tra i crediti dell’attivo circolante e tra i debiti; risconti
attivi e passivi , rispettivamente tra le rimanenze dell’attivo circolante e in
un’apposita categoria del passivo. Più in particolare, i crediti per versamenti dovuti
si riferiscono a quote o azioni sottoscritte dai soci in sede di costituzione o di
aumento di capitale sociale, ma non ancora versate. I ratei attivi e passivi sono
valori finanziari che misurano, rispettivamente, quote di ricavi e di costi di
competenza economica del periodo, la cui manifestazione finanziaria avverrà nel
successivo periodo.
PASSIVO
Esempio: una partecipazione in una società controllata deve essere iscritta tra le
immobilizzazioni finanziarie solo se esiste l’intenzione del soggetto economico di
detenerla a scopo strategico per un periodo di tempo che supera l’esercizio
successivo a quello di cui si sta redigendo il bilancio.
I conti d’ordine
- conti al soggetto: accolgono gli stessi valori iscritti nei conti all’oggetto, ma nella
sezione opposta, per rispettare la contrapposizione scritturale dei conti.
- uscita dall’azienda di beni di proprietà dell’azienda stessa (sistema minore dei beni
aziendali presso terzi); - assunzione da parte dell’azienda di rischi (sistema minore
dei rischi); - assunzione da parte dell’azienda di impegni (sistema minore degli
impegni).
Osservazioni:
Dalla lettura dello Stato Economico è importante capire come la prima sezione
delle Attività fornisca informazioni rilevanti sulle risorse che costituiscono il risultato
di operazioni svolte precedentemente da cui sono attesi futuri benefici economici.
Il concetto di passività deve essere inteso come un impegno assunto dalla stessa
impresa che deve adempiere in quanto di tratta di un obbligo derivante da leggi,
contratti, titoli di credito, etc.
Lo Stato Patrimoniale è importante perché oltre alle passività, nella stessa sezione
permette di avere informazioni monetarie sul patrimonio netto.
Questa grandezza deve essere intesa come un insieme di risorse riconducibili ai vari
soci e proprietari, i quali possono decidere di prelevarle dall’azienda o di distribuire
dividendi.