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- strumento di conoscenza sui fatti della gestione sia verso interlocutori interni
(è una delle informazioni per gli azionisti o “Stockholders” alta direzione …)
che esterni (è spesso l’unica fonte di informazione per i vari portatori di
interesse o“Stakeholders”).
- strumento di comportamento: il bilancio è base informativa per assumere
decisioni, ad esempio i dividendi, le stock options…;
- strumento di comunicazione, ma attenzione ai comportamenti opportunistici.
In Italia i principi legali di redazione del bilancio attualmente in vigore sono stati
introdotti dal D. Lgs. n. 127 del 9 aprile 1991. I principi introdotti nel Codice civile
assumono un diverso grado di importanza.
Il Codice civile rappresenta la forma più importante delle norme sul bilancio e si
occupa del bilancio agli articoli 2423-2435-bis. La suddetta disciplina giuridica deriva
da quella contenuta nella quarta Direttiva CEE sui conti annuali. I Principi contabili
sono emanati da organismi professionali di categoria e vanno anche sotto il nome di
“prassi contabile”. I principi contabili disciplinano sia la parte formale del bilancio
(schemi di rappresentazione) sia la parte sostanziale (criteri e metodologie di
valutazione), con maggiore sensibilità ed estensione rispetto a quanto non possa
fare la norma civilistica, la quale, per natura, deve essere necessariamente sintetica.
In caso di contrasto tra tali principi, deve essere rispettata la seguente gerarchia: a)
principi fondamentali; b) principi generali di redazione; c) principi applicati.
2) Chiarezza “Il bilancio deve essere redatto con chiarezza”. Il secondo tra i
due principi fondamentali riguarda le modalità di rappresentazione dei
valori nel bilancio. La chiarezza di un bilancio viene intesa nel duplice
significato di comprensibilità (attraverso l’utilizzo di forme contabili di
facile lettura) e di completezza dello stesso (il bilancio deve evidenziare
tutte le operazioni verificatesi in un dato periodo, senza porre in essere dei
raggruppamenti o dei compensi di partite) adozione degli schemi
obbligatori di bilancio previsti dal Codice civile.
- art. 2423-ter, relativo alla struttura dello Stato Patrimoniale e del Conto
economico
- art. 2424-bis, che detta disposizioni relative a singole voci dello Stato
Patrimoniale
1- Prudenza “La valutazione delle voci deve essere fatta secondo prudenza.
“La valutazione delle voci deve essere fatta nella prospettiva della continuazione
dell’attività”. Debbono essere adottati i criteri di valutazione per la corretta
determinazione del patrimonio di funzionamento nonché del collegato reddito
prodotto. Infatti i beni a disposizione dell’impresa in funzionamento non hanno un
valore di per se stessi ma lo derivano dal fatto di essere strumentali alla produzione
del reddito. (altrimenti valori di liquidazione = di realizzo, non di funzionamento). La
continuità va verificata all’atto della redazione del bilancio.
4-Realizzazione
5-Competenza economica
“Si deve tener conto dei proventi e degli oneri di competenza dell’esercizio,
indipendentemente dalla data dell’incasso o del pagamento”. In base a tale
principio, le operazioni aziendali vanno imputate ai periodi, e quindi ai bilanci, a cui
esse si riferiscono sotto l’aspetto economico, a prescindere quindi dalle relative
variazioni finanziarie. In base al principio di competenza economica si considerano: -
i ricavi in base al principio di realizzazione; - i costi in base al principio “di
correlazione” con i ricavi.
Gli elementi eterogenei ricompresi nelle singole voci devono essere valutati
separatamente. Questo principio vieta di compensare la mancata svalutazione di
alcune voci di bilancio, imposta dal Codice civile in applicazione del principio di
prudenza, con la mancata rivalutazione di altre voci, non ammessa dal Codice civile
sempre in applicazione al medesimo principio di prudenza. Qualora una merce in
magazzino venga svalutata di un dato importo non è quindi ammesso compensare
tale svalutazione con la rivalutazione (non consentita) di un’altra merce presente in
magazzino. Occorre pertanto svalutare la prima merce e non rivalutare la seconda.
C) I PRINCIPI APPLICATI