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“Avete ragione, per Giove! Sì. Lo aggiungerò al rapporto che invio mensilmente al Gabinetto di Guerra.

Siete liberi di andare e venire come desiderate. Se avete bisogno d'aiuto non avete che da chiederlo.” “Tutti i

Satsuma si sarebbero ribellati contro di noi e con diritto, e i tosa e i choshu si sarebbero uniti a loro, col risultato

di far scoppiare una guerra civile che non possiamo vincere. Votate! Sì o No?” “Non si fa?” Il suo fendente

venne parato. “Tutti i Satsuma si sarebbero ribellati contro di noi e con diritto, e i tosa e i choshu si sarebbero

uniti a loro, col risultato di far scoppiare una guerra civile che non possiamo vincere. Votate! Sì o No?” Hiraga

ripulì la sua spada con grande cura usando uno straccio di seta con cui tutti i samurai avevano l'abitudine di

proteggere le loro lame e poi infilò l'arma nel fodero. “Non credo, penso che fosse soltanto una maniera

arrogante di annunciare il loro arrivo. Perciò, monsieur, in un certo senso questo è il paradiso. Un uomo può

fornicare anche per un anno a credito, se lo desidera.” Il tono di voce di Poncin cambiò in modo impercettibile.

“D'accordo, Lun numero due. Cena al tramonto, sistema tutto per bene anche per gli altri padroni.”

“Anch'io, al seguito di monsieur Seratard, il nostro ministro. Eravate alla Legazione di Parigi prima di venire

qua?” “Oh, ma il vostro francese è ottimo, monsieur.” “Ah, shishi, siate i benvenuti” aveva detto il vecchio

monaco. L'uomo giaceva morto ai suoi piedi. Sono così saggi i cinesi, perchè è certo che le sue pareti sono

lastricate d'oro, l'oro vi scorre e soltanto l'oro ve ne consente l'accesso, in un modo o nell'altro...” Tyrer si lasciò

ricadere sul giaciglio dimentico del taccuino, la mente in subbuglio. Quasi senza rendersene conto aveva aperto

il libriccino delle ukiyo-e nascosto nella valigetta e ne stava studiando le immagini. Tenne a freno gesuiti e

buddisti con intransigenza ed eliminò o neutralizzò tutti i daimyo cattolici. Suo figlio Sudara inasprì la

repressione e il nipote, lo shògun Hironaga, portò a compimento il progetto elaborato con tanta cura nel legato:

mise ufficialmente fuori legge la cristianità in Giappone punendo i trasgressori con la morte. Nel 1638 Hironaga

distrusse l'ultimo bastione cristiano di Shimabara, vicino a Nagasaki, dove alcune migliaia di ronin, trentamila
contadini e le loro famiglie si erano riuniti per ribellarsi a lui. Siete liberi di andare e venire come desiderate. Se

avete bisogno d'aiuto non avete che da chiederlo.” “Faccio issare la bandiera, signore? Occupiamo la

Legazione?” “Avranno quello che si meritano, sir William,” esultò Phillip Tyrer inebriato dall'odore di cordite.

  “Aspetta un minuto, tu non sei Lun!” Non fu necessario.Capitolo 9 La ragazza era una sgualdrinella di

quattordici anni, e l'incontro aveva avuto luogo in gran fretta e con una profusione di sudore in un puzzolente

bugigattolo in cima alle scale; un penny per la ragazza e uno per il taverniere. “Non sarebbe meglio se

camminassimo, signore?” chiese Tyrer. “Morte ai gai-jin” era l'imprecazione che correva di bocca in bocca.

Entro le mura del castello lo shògun Nobusada e la principessa Yazu si erano fatti piccoli piccoli dietro un

fragile paravento e stavano rannicchiati uno tra le braccia dell'altra mentre le loro guardie, i camerieri personali

e la corte si tenevano pronti a una partenza immediata e aspettavano solo il permesso del Guardiano. “Non

sarebbe meglio se camminassimo, signore?” chiese Tyrer.

“Ma sono poche parole e non so nemmeno se le pronuncio correttamente, c'è così poco tempo per studiare e

non ho ancora incominciato a scrivere.” A Kanagawa aveva chiesto a Babcott qualche consiglio su come

scovare un buon insegnante. “Perché non chiedere al padre?” gli aveva risposto il dottore. Non ci sarà più

nessuna casa in tutto il Giappone che accetterà di farlo entrare.” Sono così saggi i cinesi, perchè è certo che le

sue pareti sono lastricate d'oro, l'oro vi scorre e soltanto l'oro ve ne consente l'accesso, in un modo o nell'altro...”

Tyrer si lasciò ricadere sul giaciglio dimentico del taccuino, la mente in subbuglio. Quasi senza rendersene

conto aveva aperto il libriccino delle ukiyo-e nascosto nella valigetta e ne stava studiando le immagini. In tutto

il castello gli uomini si preparavano alla difesa o bardavano i cavalli e impacchettavano i beni più preziosi degli

Anziani in vista dell'eventuale evacuazione che avrebbe avuto inizio se fosse cominciato il cannoneggiamento o

se al Consiglio fosse stata comunicata la notizia dello sbarco delle truppe nemiche. Le finestre si affacciavano
sui giardini posteriori dell'edificio, estesi e grandi e dalla fitta vegetazione. “Oh, in questo caso posso avere

l'onore di farvi da guida?” Hiraga si irrigidì aspettandosi una trappola ma Ori annuì dimentico del dolore,

incurante della vittoria o della morte. Con calma ripulì la lama e la infilò nel fodero. Si inchinò rispettosamente

ai due morti e si avviò attraverso lo stretto passaggio tra gli uomini senza guardare né a destra né a sinistra.

“Morte ai gai-jin!”

Troppi soldati.” “Certamente, ragazzo mio. Ma questa settimana non è possibile, cosa ne diresti del mese

prossimo? Vuoi un altro sherry?” Non ci sarà più nessuna casa in tutto il Giappone che accetterà di farlo

entrare.” “Non disponiamo di abbastanza uomini” rispose Anjo disgustato da quel vecchio e dalla sua passione

guerresca che non era mai stata messa alla prova della realtà di una battaglia. Per ricambiare la vostra cortesia

sarei felice d'offrirvi un tè o dello champagne alla Casa da Tè inglese, o magari qualcosa di più forte all'Hotel

Yokohama. Mi dispiace, non sono ancora membro del circolo e quindi non vi posso invitare”. Lo richiuse con

un movimento brusco. “Lo ripeto: non credo che ci attaccheranno in forza né che ci...”   “Ovviamente libri del

genere non esistono da queste parti, anche se con un'ottima imitazione della sincerità questo tizio vi risponderà:

Ah so desu ka, gomen nasai, eccetera cioè: Oh, molto spiacente, oggi non ne ho ma se tornate domani...

Ovviamente non dice il vero, o meglio vi dice ciò che secondo lui voi volete sentire, una consuetudine

giapponese dalla quale è impossibile prescindere.

Fuori solo tenebre e nubi fitte. Il più anziano del gruppo, Toyama, era un uomo di cinquant'anni con i capelli

grigi. “Sonno-joi!” gridò Hiraga correndo al fianco di Ori. Insieme tennero a bada il gruppo. “Chi sei tu per

sfidarci?” “Lo shògun deve essere portato al sicuro e noi stessi dobbiamo metterci in salvo per poter continuare

a governare. Non propongo altro che di assentarci temporaneamente. Con la sola eccezione delle nostre guardie

personali tutti i samurai resteranno, resterà la Bakufu.” Il corteo arrivò a riprendere possesso del luogo con
grande sfarzo militare perchè sir William aveva deciso di trascorrervi la notte per prepararsi all'incontro

dell'indomani. “Che c'è?” chiese al capitano che si era portato una mano al berretto. “E io sono di Choshu e il

mio nome è Shodan Moto. Sonno-joi” gridò Hiraga, e si slanciò contro Watanabe che si ritrasse senza paura.

“Sì.” Hiraga ripartì orientandosi in quel labirinto di vicoli con passo sicuro, tenendosi al riparo dove poteva ed

esitando negli spazi aperti fino a quand'era certo che fossero soli. Non voleva vedere e soprattutto incontrare

nessuno.

Con uguale severità era punita qualsiasi forma di furto. Non fu necessario. “Esistono postriboli di vari livelli,

ovviamente, e in quasi tutte le città puoi trovare anche delle donne di strada. Tuttavia è possibile usufruire di un

quartiere tutto dedicato al piacere che si chiama Yoshiwara. E' dall'altra parte del ponte, oltre la recinzione.”

Guardò un'altra volta Yoshi con occhi di fuoco. “Sonno-joi!” gridò Hiraga correndo al fianco di Ori. Insieme

tennero a bada il gruppo. I soldati della marina, avvezzi a maneggiare i cannoni negli angusti spazi sotto

coperta, si diedero a spingere e tirare e imprecando sollevavano di peso la carrozza facendole superare gli

ostacoli che incontravano. In Giappone il saccheggio era considerato un crimine particolarmente grave, e i

colpevoli venivano perseguitati fino alla cattura e alla crocifissione.

“Non disponiamo di abbastanza uomini” rispose Anjo disgustato da quel vecchio e dalla sua passione

guerresca che non era mai stata messa alla prova della realtà di una battaglia. Fuori solo tenebre e nubi fitte. E

Angélique? E se... se mi prendessi uno di quei sordidi malanni, la gonorrea o il mal francese, che i francesi

chiamano male inglese e i dottori chiamano sifilide, e di cui George Babcott mi ha subito parlato? Dice che

abbonda sotto nomi diversi in tutti i porti del Trattato dall'Asia al Medio Oriente, “ ... e in qualsiasi porto del

mondo, Phillip. Dev'essere meraviglioso, anche se soltanto la metà di quello che dice è vero. Perciò, monsieur,

in un certo senso questo è il paradiso. Un uomo può fornicare anche per un anno a credito, se lo desidera.” Il
tono di voce di Poncin cambiò in modo impercettibile. “Sì. L'autore è morto quattro anni fa. Peccato, perchè era

un genio. Ma non importa, papà ha vissuto la sua vita e per quanto bene gli voglia e per quanto ammiri ciò che

ha fatto io devo vivere la mia. La Francia ormai è quasi un'alleata, non c'è niente di male nello stare a sentire e

imparare. “Ma qui in Giappone, monsieur Tyrer” riprese il francese allegramente, “vi sono regole meravigliose

sia per i clienti che per le ragazze. Erano diretti al loro nascondiglio. “Come fai a essere così cieco? Se le

nostre posizioni fossero capovolte e tu comandassi quell'invincibile flotta, esiteresti forse un solo istante ad

annientarci?”

“Ah, allora vi ho fatto dono di un nuovo piacere. Per la letteratura erotica i giapponesi non temono rivali;

possiedo una collezione che sarò lieto di mostrarvi. Si chiamano shungae oppure wkiyoe: immagini del Mondo

dei Salici o del Mondo Fluttuante. Non avete ancora visitato uno dei loro bordelli?” Accese la candela che

qualcuno gli aveva preparato accanto al letto. Fuori solo tenebre e nubi fitte. Siete liberi di andare e venire

come desiderate. Se avete bisogno d'aiuto non avete che da chiederlo.” “Qualsiasi petizione dello shògunato

dev'essere approvata, è la legge. Controlliamo pur sempre le ricchezze della corte! Tu hai tradito la nostra

eredità.” Tenne a freno gesuiti e buddisti con intransigenza ed eliminò o neutralizzò tutti i daimyo cattolici. Suo

figlio Sudara inasprì la repressione e il nipote, lo shògun Hironaga, portò a compimento il progetto elaborato

con tanta cura nel legato: mise ufficialmente fuori legge la cristianità in Giappone punendo i trasgressori con la

morte. Nel 1638 Hironaga distrusse l'ultimo bastione cristiano di Shimabara, vicino a Nagasaki, dove alcune

migliaia di ronin, trentamila contadini e le loro famiglie si erano riuniti per ribellarsi a lui. Per esempio le

ragazze non sono in mostra tutte insieme se non nei postriboli d'infimo ordine, ma anche in questi nessun uomo

può entrare, puntare un dito e dire: voglio quella”. “Lo chiamiamo il Ponte per il Paradiso. Oh si, e dovreste

sapere... oh, ma scusatemi, ho interrotto i vostri acquisti.”

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