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Messa (musica)

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Nota disambigua – Se stai cercando la celebrazione liturgica dell'Eucaristia, vedi Celebrazione
Eucaristica.

La messa è una composizione musicale che prevede l'utilizzo di alcune parti fisse, non variabili,
della liturgia eucaristica o Celebrazione Eucaristica (prevalentemente quella della Chiesa cattolica).

Le messe possono essere a cappella, per sola voce umana, oppue con l'accompagnamento di uno
strumento obbligato fino ad includere un'intera orchestra. In taluni casi, alcune composizioni
musicali, pur utilizzando il formato della Messa, non erano originariamente concepite per essere
effettivamente utilizzate durante la celebrazione.

Indice
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• 1 La struttura della Messa


o 1.1 I. Il Kyrie
o 1.2 II. Il Gloria
o 1.3 III. Il Credo
o 1.4 IV. Il Sanctus
o 1.5 V. Il Benedictus
o 1.6 VI. L'Agnus Dei
o 1.7 VII. L'Ite
o 1.8 Altre parti
• 2 Storia

• 3 Voci correlate

La struttura della Messa [modifica]


In genere, perché una composizione possa essere considerata un'intera messa, dovrebbe contenere
almeno le seguenti sei sezioni, che insieme costituiscono l'"ordinario" della Messa:

I. Il Kyrie [modifica]

Il testo del Kyrie è semplicemente:

Kyrie eleison; Christe eleison; Kyrie eleison (Κυριε ελεησον; Χριστε ελεησον; Κυριε
ελεησον).

È in greco e in italiano è stato tradotto "Signore pietà; Cristo pietà; Signore pietà."

II. Il Gloria [modifica]


Il Gloria o dossologia maggiore o inno angelico ha il seguente testo:

Gloria in excelsis Deo et in terra pax hominibus bonae voluntatis. Laudamus te,
benedicimus te, adoramus te, glorificamus te, gratias agimus tibi propter magnam gloriam
tuam, Domine Deus, Rex caelestis, Deus Pater omnipotens.
Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti
benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa,
Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente.
Domine Fili unigenite, Iesu Christe, Domine Deus, Agnus Dei, Filius Patris, qui tollis
peccata mundi, miserere nobis; qui tollis peccata mundi, suscipe deprecationem nostram.
Qui sedes ad dexteram Patris, miserere nobis.
Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che
togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra
supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.
Quoniam tu solus Sanctus, tu solus Dominus, tu solus Altissimus, Iesu Christe, cum Sancto
Spiritu in gloria Dei Patris. Amen.
Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito
Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

III. Il Credo [modifica]

Si tratta del testo più lungo della Messa, versione latina del Symbolum Nicenum-
Constantinopolitanum, ossia la professione di fede come è stabilita nei concili ecumenici di Nicea e
di Costantinopoli.

Credo in unum Deum, Patrem omnipotentem,

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente,

factorem coeli et terrae, visibilium omnium et invisibilium.

creatore del cielo e della terra, di tutte cose visibili e invisibili.

Credo in unum Dominum, Jesum Christum, Filium Dei unigenitum.

Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio,

Et ex Patre natum ante omnia saecula.

nato dal Padre prima di tutti i secoli.

Deum de Deo, lumen de lumine, Deum verum de Deo vero.

Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero,

Genitum, non factum, consubstantialem Patri:

generato, non creato, della stessa sostanza del Padre:

per quem omnia facta sunt.


per mezzo di lui tutte le cose sono state create.

Qui propter nos homines

Per noi uomini

et propter nostram salutem descendit de coelis.

per la nostra salvezza discese dal cielo,

Et incarnatus est de Spiritu Sancto ex Maria Virgine

e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nella Vergine Maria

Et homo factus est.

e si è fatto uomo.

Crucifixus etiam pro nobis sub Pontio Pilato

Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato

passus et sepultus est.

morì e fu sepolto.

Et resurrexit tertia die, secundum Scripturas.

Il terzo giorno è risuscitato secondo le Scritture

Et ascendit in coelum: sedet ad dexteram Patris.

è salito al cielo, siede alla destra del Padre.

Et iterum venturus est cum gloria, iudicare vivos et mortuos;

E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti,

cuius regni non erit finis.

e il suo regno non avrà fine.

Et in Spiritum Sanctum, Dominum et vivificantem:

Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita,

qui ex Patre Filioque procedit.

e procede dal Padre e dal Figlio.

Qui cum Patre et Filio simul adoratur et conglorificatur:


Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,

qui locutus est per Prophetas.

e ha parlato per mezzo dei profeti.

Credo in unam sanctam catholicam et apostolicam Ecclesiam.

Credo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica.

Confiteor unum baptisma in remissionem peccatorum,

Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati,

et expecto resurrectionem mortuorum et vitam venturi saeculi.

e aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà.

Amen.

Amen.

IV. Il Sanctus [modifica]

È una dossologia in lode alla Trinità che inizia con le parole Sanctus, Sanctus, Sanctus, Dominus
Deus Sabaoth; pleni sunt coeli et terra gloria tua (Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell'universo,
i cieli e la terra sono pieni della tua gloria). È seguito da una seconda sezione, l'Osanna Hosanna in
excelsis, "Osanna nell'alto dei cieli"

V. Il Benedictus [modifica]

Subito dopo il Sanctus, Benedictus qui venit in nomine Domini. (Benedetto colui che viene nel
nome del Signore").

Dopo il Benedictus, di solito viene ripetuto l'Hosanna.

VI. L'Agnus Dei [modifica]

L'Agnus Dei è composto dalla seguente invocazione:

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi,


miserere nobis /
dona nobis pacem.

(Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi / dona a noi la pace.)

VII. L'Ite [modifica]


L'Ite missa est è la formula di conclusione con la quale il celebrante congeda l'assemblea, che
risponde: Deo gratias.
Questo pezzo viene incluso solo raramente in una messa.

Altre parti [modifica]

Nella liturgia della Messa, ci sono anche altre parti che possono essere cantate, spesso utilizzando il
repertorio del canto gregoriano, e sono: l'introito, il graduale, l'alleluia che in alcuni tempi
penitenziali, soprattutto in Quaresima e nel Tempo di Settuagesima, viene sostituito dal tratto, la
sequenza, l'offertorio ed il communio.

Queste sezioni, dette il "proprio" della messa, cambiano di giorno in giorno secondo il calendario
liturgico. A partire dal periodo polifonico i compositori privilegiano le parti dell'ordinario mentre le
parti del proprio vengono normalmente omesse per scrivere una Messa (eccetto nelle messe da
Requiem) . Tuttavia, sono stati utilizzati per realizzare dei mottetti e altre composizioni musicali.

Nel Canto gregoriano invece, sia i canti del proprium che dell'ordinarium, ma non solo, anche le
letture e le altre parti che venivano cantate, possedevano un equilibrio unitario e rappresentavano
l'elemento lirico della celebrazione liturgica. Si prefiggevano di aiutare i partecipanti a meditare la
Parola ed ad approfondire la realtà sacramentale che si stava celebrando.

Le sei sezioni della Messa come composizioni musicale sono in qualche modo rimaste le stesse dal
Medioevo; le prime Messe in alcuni casi includevano altre parti o ne omettevano alcune. La prima
Messa completa conosciuta di un compositore ben definito, è la Messa de Nostre Dame (Messa di
Nostra Signora) di Guillaume de Machaut del XIV secolo. Molte messe di Guillaume Dufay e di
altri del XV secolo e del XVI utilizzarono anche melodie ricavate da motivi popolari, quale
L'homme armé come cantus firmus, portando un certo scandalo. Tale pratica risale comunque ad un
periodo ben più antico, essendo stata per prima attribuita all'eretico del IV secolo, Ario, noto per
aver pubblicato nel suo libro Thaleia melodie ritenute non edificanti.

Storia [modifica]
La messa come genere musicale ha avuto il momento di massimo splendore durante il
Rinascimento, quando venne utilizzata come mezzo espressivo privilegiato da molti compositori.
Molte messe importanti furono composte da Josquin Des Prez. Famosa la messa Et ecce terrae
motus a 12 voci di Antoine Brumel. Alla fine del XVI secolo le corali contrappuntuali a cappella
raggiunsero l'apoteosi con le messe dell'inglese William Byrd, dello spagnolo Tomás Luis de
Victoria e dell'italiano Giovanni Pierluigi da Palestrina, alla sua Missa Papae Marcelli si deve
secondo la tradizione che il Concilio di Trento non abbia censurato la polifonia.

Dopo il Rinascimento, la Messa non fu più il genere al centro dell'attenzione di ogni compositore,
anche se alcuni dei più famosi capolavori del barocco, del periodo classico e romantico sono
proprio delle messe. Tra queste, la Messa in Si minore di Johann Sebastian Bach (che era luterano,
non cattolico), la Messa in Do minore di Wolfgang Amadeus Mozart, le messe di Joseph Haydn, la
Missa Solemnis e la Messa in Do Maggiore di Ludwig van Beethoven. Altre messe importanti sono
state composte dopo Schubert, ma si tratta quasi invariabilmente di Requiem.

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