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La messa è una composizione musicale che prevede l'utilizzo di alcune parti fisse, non variabili,
della liturgia eucaristica o Celebrazione Eucaristica (prevalentemente quella della Chiesa cattolica).
Le messe possono essere a cappella, per sola voce umana, oppue con l'accompagnamento di uno
strumento obbligato fino ad includere un'intera orchestra. In taluni casi, alcune composizioni
musicali, pur utilizzando il formato della Messa, non erano originariamente concepite per essere
effettivamente utilizzate durante la celebrazione.
Indice
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• 3 Voci correlate
I. Il Kyrie [modifica]
Kyrie eleison; Christe eleison; Kyrie eleison (Κυριε ελεησον; Χριστε ελεησον; Κυριε
ελεησον).
È in greco e in italiano è stato tradotto "Signore pietà; Cristo pietà; Signore pietà."
Gloria in excelsis Deo et in terra pax hominibus bonae voluntatis. Laudamus te,
benedicimus te, adoramus te, glorificamus te, gratias agimus tibi propter magnam gloriam
tuam, Domine Deus, Rex caelestis, Deus Pater omnipotens.
Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti
benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa,
Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente.
Domine Fili unigenite, Iesu Christe, Domine Deus, Agnus Dei, Filius Patris, qui tollis
peccata mundi, miserere nobis; qui tollis peccata mundi, suscipe deprecationem nostram.
Qui sedes ad dexteram Patris, miserere nobis.
Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che
togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra
supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.
Quoniam tu solus Sanctus, tu solus Dominus, tu solus Altissimus, Iesu Christe, cum Sancto
Spiritu in gloria Dei Patris. Amen.
Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito
Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
Si tratta del testo più lungo della Messa, versione latina del Symbolum Nicenum-
Constantinopolitanum, ossia la professione di fede come è stabilita nei concili ecumenici di Nicea e
di Costantinopoli.
e si è fatto uomo.
morì e fu sepolto.
Amen.
Amen.
È una dossologia in lode alla Trinità che inizia con le parole Sanctus, Sanctus, Sanctus, Dominus
Deus Sabaoth; pleni sunt coeli et terra gloria tua (Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell'universo,
i cieli e la terra sono pieni della tua gloria). È seguito da una seconda sezione, l'Osanna Hosanna in
excelsis, "Osanna nell'alto dei cieli"
V. Il Benedictus [modifica]
Subito dopo il Sanctus, Benedictus qui venit in nomine Domini. (Benedetto colui che viene nel
nome del Signore").
(Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi / dona a noi la pace.)
Nella liturgia della Messa, ci sono anche altre parti che possono essere cantate, spesso utilizzando il
repertorio del canto gregoriano, e sono: l'introito, il graduale, l'alleluia che in alcuni tempi
penitenziali, soprattutto in Quaresima e nel Tempo di Settuagesima, viene sostituito dal tratto, la
sequenza, l'offertorio ed il communio.
Queste sezioni, dette il "proprio" della messa, cambiano di giorno in giorno secondo il calendario
liturgico. A partire dal periodo polifonico i compositori privilegiano le parti dell'ordinario mentre le
parti del proprio vengono normalmente omesse per scrivere una Messa (eccetto nelle messe da
Requiem) . Tuttavia, sono stati utilizzati per realizzare dei mottetti e altre composizioni musicali.
Nel Canto gregoriano invece, sia i canti del proprium che dell'ordinarium, ma non solo, anche le
letture e le altre parti che venivano cantate, possedevano un equilibrio unitario e rappresentavano
l'elemento lirico della celebrazione liturgica. Si prefiggevano di aiutare i partecipanti a meditare la
Parola ed ad approfondire la realtà sacramentale che si stava celebrando.
Le sei sezioni della Messa come composizioni musicale sono in qualche modo rimaste le stesse dal
Medioevo; le prime Messe in alcuni casi includevano altre parti o ne omettevano alcune. La prima
Messa completa conosciuta di un compositore ben definito, è la Messa de Nostre Dame (Messa di
Nostra Signora) di Guillaume de Machaut del XIV secolo. Molte messe di Guillaume Dufay e di
altri del XV secolo e del XVI utilizzarono anche melodie ricavate da motivi popolari, quale
L'homme armé come cantus firmus, portando un certo scandalo. Tale pratica risale comunque ad un
periodo ben più antico, essendo stata per prima attribuita all'eretico del IV secolo, Ario, noto per
aver pubblicato nel suo libro Thaleia melodie ritenute non edificanti.
Storia [modifica]
La messa come genere musicale ha avuto il momento di massimo splendore durante il
Rinascimento, quando venne utilizzata come mezzo espressivo privilegiato da molti compositori.
Molte messe importanti furono composte da Josquin Des Prez. Famosa la messa Et ecce terrae
motus a 12 voci di Antoine Brumel. Alla fine del XVI secolo le corali contrappuntuali a cappella
raggiunsero l'apoteosi con le messe dell'inglese William Byrd, dello spagnolo Tomás Luis de
Victoria e dell'italiano Giovanni Pierluigi da Palestrina, alla sua Missa Papae Marcelli si deve
secondo la tradizione che il Concilio di Trento non abbia censurato la polifonia.
Dopo il Rinascimento, la Messa non fu più il genere al centro dell'attenzione di ogni compositore,
anche se alcuni dei più famosi capolavori del barocco, del periodo classico e romantico sono
proprio delle messe. Tra queste, la Messa in Si minore di Johann Sebastian Bach (che era luterano,
non cattolico), la Messa in Do minore di Wolfgang Amadeus Mozart, le messe di Joseph Haydn, la
Missa Solemnis e la Messa in Do Maggiore di Ludwig van Beethoven. Altre messe importanti sono
state composte dopo Schubert, ma si tratta quasi invariabilmente di Requiem.