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NIETZSCHE Un filosofo francese del ‘900 ha introdotto la dicitura di maestri del

sospetto (Marx, Nietzsche e Freud). Questo perché tutti e tre hanno sospettato che
dietro ai fenomeni culturali e alle norme e idee morali ci fossero interessi
economici (Marx), desideri (Nietzsche) o pulsioni istintive (Freud). Hanno
ricercato l'autentico significato nelle norme e nelle idee morali in una struttura
profonda nascosta al soggetto, hanno criticato l'idea di una coscienza razionale
trasparente a sé stessa, ossia l’idea della coscienza cartesiana (insoddisfatto dai
suoi studi elabora le quattro regole del metodo, mette in discussione tutte le
certezze che derivano dalle percezioni sensoriali, la ragione è la matematica. Ma
si accorge che per dubitare deve esistere, quindi c'è sempre la certezza
dell'esistenza di sé). Essi annullano la certezza insinuando che ci sono meccanismi
più profondi che influiscono sulla coscienza. Marx sostiene che non è la coscienza
a determinare la vita, ma sono la vita e la realtà a determinare la coscienza e le
idee, prodotto storico e sociale, riflesso delle condizioni di vita materiale.
Nietzsche annuncia la morte di Dio e proclama la crisi del pensiero filosofico e
della morale occidentale. Attraverso il metodo genealogico smaschera le condizioni
reali della condotta umana, sostenendo che le azioni che riteniamo legate a
condizioni morali sono in realtà determinate dal bisogno di procurarci piacere. La
religione, la morale e la metafisica forniscono delle certezze ma occultano i
fondamenti egocentrici e duttilitaristici della e sono l’espressione del
risentimento dei deboli contro i forti. Freud dimostra che esiste una parte
cosciente, ma anche una parte non cosciente che governa le nostre azioni. Secondo
lui le esigenze morali nascono dal bisogno di distruggere le norme morali che
minacciano la distruzione della società. Questi tre teorizzano le modalità per la
liberazione della coscienza. Secondo Marx si prende coscienza attraverso il
cambiamento del modo di produzione (liberazione dall’alienazione e dallo
sfruttamento, quindi dalla coscienza). Nietzsche teorizza una trasvalutazione della
,..proponendo una morale che dica si alla terra e dica si alla vita. Piena
affermazione delle energia vitale dell’individuo. È una morale che viene rivelata
dall’oltreuomo capace di volere l’eterno ritorno dell’uguale. Freud scopre
l'esistenza dell’inconscio, mette a nudo la natura della coscienza umana fragile e
individua nella ricerca psicanalitica la via per raggiungere un equilibrio psichico
capace di alleviare il disagio dell'individuo e della società. Mettono in dubbio il
fatto che la coscienza sia un qualcosa di chiaro ed evidente. VITA Nasce presso
Lipsia nel 1844. Il padre, pastore luterano, muore giovane e Nietzsche ha paura di
aver ereditato la sua malattia nervosa. Da giovane inizia a suonare e a scrivere,
afflitto da dolori agli occhi e alla testa. Inizia a studiare teologia, ma poco
dopo si iscrive a filologia classica. Nel 1865 scopre Schopenhauer e ne rimane
impressionato, mentre nel 1868 conosce di persona Wagner, che eserciterà su di lui
fascino umano e artistico. L'anno dopo ottiene una cattedra a Basilea e si occupa
di Socrate e ella tragedia greca. La sua salute è precaria, ma continua ad
insegnare e soggiornare in Italia periodicamente. Nel 1878 rompe con Wagner. Nel
1879 le sue condizioni di salute peggiorano, si mette in pensione e si dedica alla
scrittura. A Roma conosce una giovane russa e le chiede invano di sposarlo, intanto
peggiora il rapporto con la famiglia. Nel 1889 viene colto da un malore e ha le
convulsioni, nei giorni successivi scrive molte lettere deliranti ai suoi
conoscenti. Viene ricoverato per malattie mentali a Basilea, poi in vari ospedali e
a casa della madre e della sorella. Non guarirà mai e muore nel 1900. La sorella
si occupò di riordinare i suoi scritti.

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