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Corso di composizione di musica applicata alle immagini

Analisi film 2001: Odissea nello spazio (Kubrick)


Francesco De Sanctis

Regia: Stanley Kubrick


Genere: Fantascienza
Sceneggiatura: Arthur C. Clarke, Stanley Kubrick
Fotografia: Geoffrey Unsworth
Assistente fotografia: John Alcott
Effetti speciali (ideazione e direzione): Stanley Kubrick
Effetti speciali (supervisione generale): Wally Veevers, Douglas Trumbull
Colonna sonora: Richard Strauss (Also Sprach Zarathustra), Johann Strauss Jr. (An Der Shonen
Blauen Donau), Aram Katchaturian (Adagio dalla suite del balletto Gajaneh), Gyorgy Ligeti (Requiem,
Lux Aeterna, Atmospheres)
Montaggio: Ray Lovejoy
Cast: Keir Dullea, Gary Lockwood, William Sylvester, Daniel Richter, Leonard Rossiter, Margaret
Tyzack, Robert Beatty, Sean Sulliven, Judy Keirn.
Produzione: Stanley Kubrick - Victor Lyndon per la M.G.M.Distribuzione: Istituto luce.
Paese d’origine: Gran Bretagna.
Anno: 1968
Durata: 145’

Capolavoro in assoluto, non della storia del cinema di fantascienza ma di quella del cinema tout court,
‘2001 odissea nello spazio' tocca temi come l'identità della natura umana, il suo destino, il ruolo della
conoscenza e della tecnica. Kubrick riesce a sviluppare il suo discorso a partire dal classico racconto
del 1948 La sentinella di Clarke, il quale ha ammesso che il suo romanzo assomiglia a 2001 "come
una ghianda assomiglia a una quercia adulta”. Ciò che nel testo letterario è precisa descrizione, nel
film diventa suggestione, a partire dalla scelta di una colonna sonora che ha fatto epoca e che qui
aveva una precisa funzione: commentare le immagini di un futuro ipertecnologico mediante la musica
composta nel periodo in cui la temperie culturale era permeata della convinzione della bontà assoluta
della Scienza e delle sorti progressive dell'umanità guidata dalla sua Luce. Nel 1991 la pellicola è
stata giudicata di rilevante significato estetico, culturale e storico, e inserita nella lista di film preservati
nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti





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Trama

Alle origini dell'uomo, quando le scimmie erano ancora scimmie, un misterioso monolito compare
sulla Terra. La sua presenza attiva l'intelligenza dei primati che comprendono l'uso delle ossa degli
animali uccisi quali prolungamenti delle loro braccia.
2001. Sulla Luna, in prossimità del cratere Tyco, è stato trovato un monolito la cui esistenza viene
tenuta sotto il massimo segreto. Il monolito improvvisamente lancia un segnale indirizzato verso il
pianeta Giove. Diciotto mesi dopo l'astronave Discovery si dirige verso il pianeta. A bordo si trovano
due astronauti, Frank e David, tre ricercatori ibernati e il computer della nuova generazione, HAL
9000, in grado di controllare il funzionameto di tutta l'astronave, nonché di dialogare con gli astronauti.
L'infallibile computer segnala un guasto in uno degli elementi esterni dell'astronave ma il pezzo,
sottoposto a numerosi test, risulta essere in ottime condizioni di funzionamento. I due astronauti
debbono arrendersi al fatto che HAL ha sbagliato e decidono di disattivarlo. Hal fa allora in modo che
il pezzo venga rimesso al suo posto e trancia il tubo dell'ossigeno di Frank. Quando David, uscito per
recuperare il cadavere del compagno tenta di rientrare, il computer glielo impedisce. L'astronauta
distrugge la memoria del computer, apprende il vero scopo della missione (raggiungere Giove per
scoprire il mistero del monolito) e arriva sul pianeta su cui morirà per rinascere a nuova vita.
Il protagonista del film è un non-attore, è HAL 9000 o, meglio, il suo occhio e la sua voce. Gli umani
sono a sua disposizione mentre lui sembra al loro servizio. Ma non si tratta della solita macchina
"cattiva". L'uomo di Kubrick (come in ''Il Dottor Stranamore'' e, successivamente, in ''Arancia
meccanica'') si prepara da solo la propria distruzione. HAL non impazzisce, HAL, molto più
drammaticamente, va in crisi perché il suo sistema binario SÌ-NO, viene stravolto dalla presenza di un
segreto da conservare, di una menzogna da dire. Lo scopo della missione non va rivelato e il
computer non può resistere a questa intrusione dell'umana doppiezza nei suoi delicati apparati.
Quando David lo disattiva progressivamente, HAL (che ha ucciso quattro uomini) ritorna allo stadio
infantile, preludio al percorso che l'astronauta dovrà fare procedendo fino alla propria morte per poi
risorgere come feto delle stelle, in gestazione per una nuova umanità

Cast

• Keir Dullea in David Bowman


• Gary Lockwood in Frank Poole
• William Sylvester in Heywood R. Floyd
• Daniel Richter in Guarda-la-Luna
• Leonard Rossiter in Andrei Smyslov
• Margaret Tyzack in Elena
• Robert Beatty in Ralph Halvorsen
• Sean Sullivan in Bill Michaels
• Judy Keirn in ragazza del video sulla Stazione Spaziale V

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Colonna sonora
La scelta della colonna sonora fu non poco tormentata. Prima di optare per l’unione dei celebri brani
di mostri sacri della musica classica del XIX e XX secolo, era stato scelto per la stesura della colonna
sonora Alex North, Il noto compositore, che aveva già lavorato con Kubrick nel suo film Spartacus. Il
regista fece capire, sin da subito, di voler impiegare la musica classica per la colonna sonora di 2001:
Odissea nello spazio, in particolar modo “Così parlò Zaratustra” di Richard Strauss, già scelto come
brano provvisorio del quale si era innamorato.
North cercò quindi di comporre dei brani che rispecchiassero l’atmosfera desiderata dal regista, da
inserire nella prima parte del film. Successivamente, gli fu comunicato di sospendere la lavorazione
sui brani della seconda parte della pellicola. L’amara sorpresa arrivò durante la premiere a Londra
quando, Invitato a partecipare all’evento, e quindi convinto di essere parte integrante del cast, scoprì
che la sua musica era stata tagliata fuori dal film. Kubrick, in sostanza, aveva portato avanti i suoi
intenti iniziali, scegliendo per il suo film un mix di musica classica. La partitura originale scritta da
North, per quanto incompleta, è rimasta per molti anni un lavoro leggendario e molto chiacchierato
nell'ambiente dei critici e degli estimatori di musica per cinema. All'inizio degli anni novanta, dietro
interessamento del compositore Jerry Goldsmith, allievo e amico personale di North, l'opera è stata
recuperata dall'oblio e nuovamente incisa (tuttavia dopo la scomparsa dell'autore), a cura
dell'etichetta specializzata americana Varèse Sarabande, sotto la direzione musicale dello stesso
Goldsmith. Nella seconda metà degli anni 2000 è stata pubblicata su CD anche una seconda edizione
della composizione inedita: in questo caso l'editrice Intrada ha prodotto, a tiratura limitata, i brani di
North nella loro versione originale, così come erano stati registrati a Londra nel 1968, in ottimo stato
di preservazione. Nel 1980 un fenomeno analogo si è ripetuto per la produzione del film di
Kubrick Shining. Il compositore inizialmente contattato, John Williams, fu fermato subito e quindi non
iniziò nemmeno a scrivere la partitura. Kubrick, nella versione finale del film, volle utilizzare solo pochi
brani originali elettronici (scritti da Wendy Carlos), e impiegò per il resto una vasta scelta di musica
sinfonica contemporanea.

lista dei brani scelti da Kubrick:

- ‘’Also Sprach Zarathustra" (Written by Richard Strauss


Performed by Die Wiener Philharmoniker Conducted by Herbert von Karajan)
- "Requiem, for Soprano, Mezzo-Soprano, 2 Mixed Choirs & Orchestra" (Music by György Ligeti
Performed by the Bavarian Radio Orchestra and the Bavarian Radio Choir Conducted by Francis
Travis)
- "Lux Aeterna" (Music by György Ligeti
Performed by Schola Cantorum Stuttgart Conducted by Clytus Gottwald)
- "Atmospheres" (Music by György Ligeti
Performed by The Sudwestfunk Orchestra Conducted by Ernest Bour)
- "Adventures" (Music by György Ligeti
Performed by The International Chamber Ensemble Darmstadt Conducted by Bruno Maderna)
- "An der schönen, blauen Donau, op. 314 (The Blue Danube)" (Written by Johann Strauß
Performed by Die Berliner Philharmoniker (as The Berlin Philharmonic Orchestra)
Conducted by Herbert von Karajan)
- "Gayaneh, Ballet Suite" (Music by Aram Khachaturyan
Performed by The Leningrad Philharmonic Orchestra Conducted by Gennadi Rozhdestvensky)

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Analisi del frammento:

Il brano che andrò ad analizzare è l’introduzione a “Così parlò Zarathustra” (Also sprach Zarathustra)
Richard Strauss, presente nei titoli di testa, poi al minuto 0:11 per la scoperta dell’osso come arma, e
nel finale del film a 2:10.
Partiamo da un piccolo excursus storico sul compositore.
Richard Strauss (1864-1949) è bavarese, nato a Monaco. Si muove nel solco dei grandi sinfonisti
tedeschi, come Wagner ma anche Brahms e Bruckner; debutta giovanissimo e sarà attivo fino in tarda
età (i “Vier letzte Lieder”, un capolavoro assoluto, sono del 1948) e quindi può considerarsi come uno
dei grandi del Novecento. Ha scritto molto per il teatro, vere e proprie commedie e drammi in musica
(La donna senz’ombra, Il cavaliere della rosa, Salome) e la sua produzione orchestrale è affidata
soprattutto al poema sinfonico, non la Sinfonia come in Beethoven e Brahms ma una forma molto
libera, a soggetto.
Ciò che in Strauss desta unanimemente meraviglia rispetto ad altri musicisti è la bravura assoluta con
cui questo giovane compositore gestisce la forma: non è un mero imitatore, ma è Richard Strauss, e
lo è fin da subito, da quando poco più che ventenne, nel 1888, inizia con Don Juan il suo ciclo di
poemi sinfonici per poi interromperlo nel 1903 ed intraprendere vie nuove; vedremo allora in primo
piano grandi opere come Salome, Elettra, Der Rosenkavalier. Nel 1895 si avvicina a Nietzsche, e da
“Also sprach Zarathustra” trae il poema sinfonico omonimo. Qui Strauss non adotta come “idea
poetica” un testo in poesia, ma un trattato filosofico, l’omonimo “Also Sprach Zarathustra” di Nietzsche
in cui il grande filosofo tedesco affronta il rapporto storico millenario dell’uomo con il cosmo e con
l’esistenza esplicandolo attraverso vari gradi che corrispondono alla paura e allo smarrimento, al
dogmatismo, alla religione, alla scienza e razionalità (che culmina con una sorta di follia) fino
all’Übermensch, il “Superuomo” (ma sarebbe meglio dire “Oltreuomo”, tematica molto attaccata e
spesso fraintesa) inteso come presa di coscienza di sé e come autodeterminazione, volontà di
abbandonare gli antichi doveri e di controllare il proprio destino attraverso la volontà individuale.
Il “Così parlo Zarathustra” di Richard Strauss dura una quarantina di minuti ed è diviso in nove parti.
Non è una composizione di facile ascolto, anche perché ha una caratteristica particolare: dopo l’inizio
altisonante che tutti conosciamo, segue un percorso intimo e quasi cameristico, e per i restanti
quaranta minuti c’è ben poco di spettacolare – si tratta proprio di un poema filosofico messo in
musica.
La prima incisione fu fatta nel 1935 con Serge Koussevitzky e la Boston Symphony Orchestra. Nel
1944 Strauss diresse la Filarmonica di Vienna in una registrazione sperimentale ad alta fedeltà del
pezzo, realizzata su un registratore a nastro Magnetophon tedesco. Questa fu successivamente
pubblicata su LP da Vanguard Records e su CD da varie etichette. L'amico e collega di Strauss, Fritz
Reiner, realizzò la prima registrazione stereofonica della musica con la Chicago Symphony
Orchestra nel marzo del 1954 per la RCA Victor Nel 2012 la registrazione di Fritz Reiner è stata
aggiunta all'elenco nazionale del 2011 del Registro di registrazione della Library of Congress delle
registrazioni sonore americane "culturalmente, storicamente o esteticamente importanti”., La
registrazione della fanfara di apertura utilizzata per il film 2001: Odissea nello spazio è stata eseguita
dalla Filarmonica di Vienna e diretta da Herbert von Karajan
Come dicevamo prima, Il brano è diviso in nove sezioni suonate con solo tre pause definite. Strauss
diede il nome alle sezioni in base ad alcuni capitoli selezionati del romanzo di Friedrich Nietzsche:

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1. Einleitung (Introduzione): dovrebbe rappresentare a seconda delle interpretazioni la Creazione


o l'avvento della nuova era del superuomo e viene quindi ricondotto per il suo aspetto
evocativo e declamato al motto del superuomo. È diventata celebre grazie al film 2001:
Odissea nello spazio.
2. Von den Hinterweltlern (Degli uomini che vivono in un mondo dietro il mondo): qui gli ottoni
citano il centone gregoriano "Credo in unum Deum" ovvero "Credo in un solo Dio" a
rappresentare nel massimo della sintesi la fede.
3. Von der großen Sehnsucht (Del grande struggimento): a rappresentare forse l'epoca
dello Sturm und Drang. Qui c'è una citazione liturgica del Magnificat.
4. Von den Freuden und Leidenschaften (Delle gioie e delle passioni): la parola agli archi
dell'orchestra, al massimo della tensione. I tromboni espongono il tema del Taedium Vitae.
5. Das Grablied (Canto funebre): parte in cui prevalgono gli archi.
6. Von der Wissenschaft (Della scienza): a rappresentare scientismo, positivismo, è una fuga
che ha per soggetto tutte e sole le dodici note.
7. Der Genesende (Il convalescente): porta a compimento la tensione del movimento
precedente, poi, dopo un brusco stacco determinato da uno "strappo" degli archi nel registro
basso riparte dal mistero per dirigersi verso l'atmosfera del brano successivo di cui anticipa
ampiamente lo spirito.
8. Das Tanzlied (Ballo): viene ripreso il tema del Taedium Vitae trasfigurato sotto forma di valzer.
9. Das Nachtwandlerlied (Canto del sonnambulo): coda in cui il finale viene lasciato in sospeso
evitando la cadenza sulla tonica (B1) e concludendo invece sulla stessa nota di basso (C2)
che si sente all'inizio dell’Introduzione.

L’orgnanico conta di:

• legni: • timpani e percussioni:


◦ ottavino ◦ grancassa
◦ 3 flauti (3° anche ottavino) ◦ piatti
◦ 3 oboi ◦ triangolo
◦ Corno inglese ◦ Glockenspiel
◦ clarinetto piccolo in mi bemolle ◦ campana in mi basso
◦ 2 clarinetti in si bemolle e la • 2 arpe
◦ clarinetto basso • organo
◦ 3 fagotti • archi:
◦ Controfagotto ◦ 16 violini primi
• ottoni: ◦ 16 violini secondi
◦ 6 corni in fa e mi ◦ 12 viole
◦ 4 trombe in do e mi ◦ 12 violoncelli
◦ 3 tromboni ◦ 8 contrabbassi con l'ultima
◦ 2 tube corda intonata in si grave.

Di seguito lo spartito orchestrale


del frammento

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Analisi Armonica

Questa composizione, nella tonalità di do maggiore, ha uno degli incipit più famosi della storia
della musica. Qui il compositore sfrutta la progressione degli armonici naturali, ovvero le
frequenze delle note che coesistono su una nota pedale di Do, che è esposta dall’organo e dai
contrabbassi.
L’entrata degli altri successivi quattro armonici, suonati dalle trombe, genera l’accordo di Do
maggiore.
La risposta dei timpani genera un’atmosfera particolarmente intensa e tesa.
Strauss costruisce brevi frammenti melodici sulle note degli armonici fondamentali di Do
maggiore (Arpeggio vuoto, senza la terza: Do3 – Sol3 – Do4) e su accordi consecutivi di Do
Maggiore/Do Minore e poi Do minore/Do Maggiore (quindi con la terza) che creano un senso
di assoluta neutralità, quasi a mostrare come la natura non sia nè in maggiore nè in minore,
ma un qualcosa di fondamentale, primordiale, in riferimento alla natura primigenia
dell’oltreuomo di Nietzsche , al tramonto che diventa alba e l'alba che diventa tramonto, al
dolore dell’uomo. Le note successive riprendono in un semplicissimo contrappunto quelle
dell’accordo di Do, per poi passare al Sol che offre la cadenza, la quale non può far altro che
rafforzare ancora di più la tonalità.
Strutturalmente vediamo l’opera svilupparsi in modo altalenante, infatti l’iniziale silenzio
interrotto dalla tromba, è seguito da un fortissimo suonato con tutti gli strumenti
successivamente al quale abbiamo una riduzione dinamica scandita dai timpani. Questa
formula è ripetuta per due volte ma mentre nel primo picco la risoluzione dell’arpeggio è sul
mib (che stabilisce il modo minore), la seconda esplosione va sul mi naturale che quindi
trascina l’opera verso la tonalità di do maggiore sino all’ ‘’esplosione’’ più intensa, ossia quella
finale, che concluderà l’opera con una cadenza perfetta Sol - Do. Sul finale, al tacere
dell’orchestra l’organo rimane per una battuta, con un effetto che distanzia in modo illusorio
tutta questa introduzione. Questo breve preludio è intensissimo, pieno, materico, a dir poco
metafisico e definitivo.
Per Kubrick questa introduzione sottolinea i punti di svolta della storia, come il momento in
cui Guarda-la-Luna inizia a mettere a frutto gli insegnamenti del monolito, impugnando un
osso e comprendendo di avere tra le mani un'arma per procurarsi da mangiare e per
sopraffare i nemici, oppure quando David Bowman, sempre per mezzo del monolito, si
trasfigura in un essere nuovo, il Bambino delle Stelle.

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Bibliografia

- http://www.gbopera.it/gb/richard-strauss-celebrations-i-poemi-sinfonici-till-eulenspiegels-
lustige-streiche-e-also-sprach-zarathustra/
- http://2.bp.blogspot.com/_BbhzGWD_EOQ/Sx-0fD7s9BI/AAAAAAAAJHo/gcMwQmE7F8s/
s1600-h/strauss+1888.jpg
- https://www.bestmovie.it/curiosita/2001-odissea-nello-spazio-colonna-sonora/646316/
- https://it.wikipedia.org/wiki/Cos%C3%AC_parl%C3%B2_Zarathustra_(Strauss)
- https://www.lascimmiapensa.com/2017/04/27/2001-odissea-nello-spazio-i-segreti-dietro-
una-colonna-sonora-immortale/
- https://www.mymovies.it/pdf/?recensione=102111
- https://www.doremiscuola.it/cosi-parlo-zarathustra-r-strauss/
- https://imslp.org/imglnks/usimg/0/0d/IMSLP08190-
Strauss_Also_sprach_Zarathustra_op.30_fs.pdf

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