Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
(da internet)
Errore:
- il deviare da una regola o norma di comportamento;
- azione, decisione inopportuna
- violazione della legge divina, peccato
- il risultato della mancata applicazione di una regola
(GRADIT)
Es.
Tedesco
Frankfurt+er ‘di Francoforte’
Berlin+er ‘di Berlino’
Wien+er ‘di Vienna’
Hamburg+er ‘di Amburgo’ e ‘un piatto di carne tradizionale di Amburgo’
Inglese
segmentazione errata: ham+burger per la presenza di ham ‘prosciutto’,
anche se nell’hamburger non c’è traccia di prosciutto!
Si crea dunque un nuovo morfema +burger
Es. cheese+burger, fish+burger
Rianalisi semantica: fenomeno sintagmatico che coinvolge i confini tra le
unità di significato. Si commette un errore nello stabilire la corrispondenza
tra unità formali e unità semantiche.
La Linguistica generale
- è lo studio scientifico del linguaggio umano;
- è lo studio, principalmente sul piano sincronico, dei principi che determinano il
funzionamento delle lingue storico-naturali, in riferimento a diversi livelli di
analisi:
a. fonetico-fonologico,
b. morfologico,
c. sintattico,
d. semantico-lessicale,
e. pragmatico.
Parole chiave:
- linguaggio umano
- lingua storico-naturale
- sincronico (vs. diacronico)
- fonetica e fonologia
- morfologia
- sintassi
- semantica
- pragmatica
L’uomo: l’animale parlante
Opinione comune:
Il dialetto è una varietà della lingua nazionale poco diffusa (cioè diffusa a
livello locale), con una modesta tradizione scritta, con una ‘grammatica’
poco sviluppata, utilizzata da pochi parlanti (soprattutto anziani) e in poche
circostanze. Il dialetto si configura dunque come una lingua quasi
parassitaria rispetto alla lingua nazionale.
ALCUNI CRITERI PER DISTINGUERE TRA LINGUA E DIALETTO
a) X è un dialetto di Y se X deriva dalla stessa lingua da cui deriva Y
Obiezione: ma questo è vero anche per italiano e francese, derivate
entrambe dal latino
gnotul
barbastêl
sottpence
gularàt travagghjàule
(la) rata tauleri
nóttora
zurrundeddu
spurtiglione
gattarveggh
alepeddhe
taddarida
taddharita
Flagermus
lepakko
Fledermaus
bat
nietoperz
chauve-souris netopýr
liliac
morcego
прилеп
νυχτερίδα
murciélago
pipistrello
DIFFERENZA TRA LINGUA E DIALETTO
Se la differenza tra lingua e dialetto non è giustificabile in termini puramente linguistici (cioè non
ha nulla a che vedere con la struttura), allora essa va cercata altrove (cioè all’esterno del
sistema-lingua):
- sul piano sociale: le lingue hanno un riconoscimento sociale che il dialetto non ha
- sul piano funzionale: le lingue hanno un ambito di uso più ampio di quello dei dialetti
- sul piano politico: le lingue hanno uno statuto ufficiale (e una conseguente legislazione di
riferimento) che i dialetti non hanno. Le lingue sono state 'create' per consentire scambi
economici e culturali tra gruppi sociali geograficamente distanziati e come strumento
imprescindibile per l'assetto amministrativo degli Stati nazionali costituitisi nell'età moderna.
È o era?
Prima attestazione di una contrapposizione netta tra latino e volgare all’interno dello
stesso documento
b. “Convenevole cosa è, carissime donne, che ciascuna cosa la quale l’uomo fa,
dallo ammirabile e santo nome di Colui, il quale di tutte fu facitore, le dea principio.”
Inizio della prima novella del Decameron, di Giovanni Boccaccio (1349-1353, circa)
c. “Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tutto a seni e a golfi, a
seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a
restringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promotorio a destra, e
un’ampia costiera dall’altra parte.”
Promessi sposi di Alessandro Manzoni (edizione del 1840)
Perché Firenze (e il fiorentino)?
Dante Alighieri
nato a Firenze nel 1265
Francesco Petrarca
nato ad Arezzo nel 1304
Giovanni Boccaccio
nato a Certaldo nel 1313
Nel XIII secolo il volgare inizia ad affermarsi in Italia anche in letteratura.
La diffusione del volgare in Italia avviene circa due secoli dopo rispetto alla Francia:
l’Italia è infatti politicamente frammentata e divisa.
In mancanza di una unità politica e sociale, è principalmente grazie alla letteratura
che “l’italiano” si afferma come lingua comune e come fattore di unificazione. E, al
pari della lingua, anche la letteratura non nasce come privilegio per pochi, ma come
un bene per tutti.
Ma perché proprio Firenze?
Firenze, con i suoi mercati e i suoi banchieri, usciva dal suo isolamento e si avviava a
divenire una delle capitale economiche europee e un vero crocevia di rotte commerciali,
che attraversano la quasi totalità dell’Europa. La Toscana diventa la meta ambita dai
mercanti e dagli intellettuali. E mostra una capacità di accoglienza sorprendente
(es. esenzione dalle tasse per gli stranieri, iscrizione gratuita alle università, ecc.).
Le fortune del fiorentino non dipendano dalla lingua stessa, ma dai casi della storia.
Si innestano su una tradizione che ha le sue radici nella cosiddetta scuola siciliana,
sorta a Palermo presso la Magna Curia di Federico II di Svevia (ricordato da Dante
stesso nel Convivio).