Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
G.F. Händel nasce ad Halle nel 1685 e muore a Londra nel 1759. Fin da bambino
studia musica anche se non proviene da una famiglia di musicisti. Studia da
organista ma vorrebbe fare l’operista. Entra nell’orchestra di Amburgo dove
rappresenta l’Almira. Händel si sposta da Halle in altre parti d’Europa. Giunge anche
in Italia dove entra in contatto con Scarlatti con il quale partecipa ad una gara per
stabilire chi fosse il musicista migliore fra i due. La gara termina con risultato di pari
merito. Ritorna in Germania presso una corte, ma poco dopo parte per approdare a
Londra. Qui a Londra fonda il primo teatro ipresariale pubblico lo ROYAL ACCADEMY
OF MUSIC organizzando opere liriche. Mette in scena THE BEGGAR’S OPERA
(L’opera del mendicante) opera che prende in giro la nobiltà e lo stesso Haendel.
Ma la vita di operista di Händel cesserà molto presto, quando si creerà una fazione
capitanata dal principe di Galles che lo porterà ad abbandonare la direzione del
teatro di Haymarket. Così Händel decide di dedicarsi al genere dell’Oratorio.
Muore a Londra ed è sepolto a Westminster tra le glorie nazionali.
COMPOSIZIONI
Händel scrive in tutta la sua vita circa 30 opere di ogni genere.
PASTICCI: miscellanea di opere famose. Da questo genere si capisce quanto al
pubblico del tempo poco importasse del tema e di ciò che l’autore voleva
trasmettere.
OPERE TEATRALI:
1. Rinaldo: lo rappresenta a Londra nel 1711 ad Haymarket (si trova un’aria con
da capo all’interno);
2. Almira;
3. Agrippina;
4. Alcina: basata sull’Orlando Furioso, fu scritta per un castrato nel 1735;
5. Serse;
6. Opera seria italiana di argomento pastorale.
ORATORI:
Hendel scrive diversi oratori, in particolare uno fra i più importanti è IL MESSIAH.
Questo oratorio è basato su un libretto scritto da Händel (in inglese) e preso da testi
della Bibbia e narra di Cristo fin dalle prime profezie. E’ suddiviso in 3 parti
1. L’avvento di Cristo
2. La Redenzione
3. La funzione del cristianesimo nel mondo.
Handel ogni volta che questo oratorio veniva messo in scena, devolveva il ricavato in
beneficienza.
Caratteristica del Messiah è il suo VIRTUOSISMO. Händel tratta la voce dei cantanti
come se fosse uno strumento. Molto famoso è L’HALLELUJAH caratteristico per la
sua sontuosità e per l’impiego di trombe e timpani.
La struttura delle opere di Händel è detta A PEZZI CHIUSI, cioè ogni pezzo può essere
estrapolato ed eseguito singolarmente, quindi indipendente dal pezzo successivo. In
particolare proprio gli oratori hanno una struttura molto diversa rispetto a quelli
italiani. Händel suddivide l’oratorio in 3 parti ( come se fosse un melodramma), sono
in lingua inglese, con argomento dell’antico e nuovo Testamento e inoltre venivano
rappresentati senza scene e costumi. Gli oratori italiani al contrario erano suddivisi
in 2 parti, venivano rappresentati in Chiesa e in lingua italiana.
J.S.Bach nasce a Eisenach nel 1685 e muore a Lipsia nel 1750. Proviene da una
famiglia di musicisti e dopo la morte dei genitori viene allevato dal fratello maggiore
ad Ohrdruf, il quale si occupa della sua prima formazione musicale. Il suo primo vero
incarico è quello di MUSICO da camera presso la corte di Weimar (1703). Nello
stesso anno si trasferisce ad Arnstadt dove diventa organista (1705-1707). Durante
questi anni giunge a Lubecca per prendere parte ad un concerto di un artista famoso
e, di conseguenza, assentandosi per lungo tempo. Proprio per questo viene
licenziato nel 1707 si sposta così a Mulhausen dove lavora come organista. Qui la
sua musica non venne apprezzata perché ritenuta troppo moderna, così si
trasferisce nuovamente a Weimar dove viene assunto come KONZERTMEISTER cioè
colui che curava le esecuzioni della Chiesa principale e la biblioteca del duca,
componeva musica e curava la manutenzione degli strumenti. Nel 1717 si trasferisce
a Cothen dove diviene sempre Konzertmeister occupandosi di musica sacra.
Ben presto gli giunge voce di un posto libero come CANTOR a Lipsia, così nel 1723
partecipa ad un concorso che vince diventando cantor della chiesa principale di
Lipsia ( Chiesa di San Tommaso) e si doveva occupare anche della musica delle altre
3 chiese. In questi ani diviene DIRECTOR MUSICES (direttore musicale) della città di
Lipsia. Muore nel 1750 a Lipsia.
COMPOSIZIONI
In tutta la sua vita Bach pubblicherà più di 1000 opere che sono raccolte in un
CATALOGO TEMATICO. Il catalogo tematico è un libro che comprende tutte le
composizioni dei grandi artisti della musica. Quello di Bach si indica con la sigla BWV
(Bach Werke Verzeichnis) che appunto significa “catalogo tematico di Bach”.
All’interno del catalogo le sue opere sono raccolte in ordine cronologico, infatti
accanto alla sigla vi è posto un numero che indica l’antichità dell’opera stabilita in
base alle tecniche di scrittura usate e anche alla carta impiegata.
E’ possibile suddividere le composizioni di Bach in 4 macrogruppi:
1) Composizioni sacre
2) Composizioni strumentali
3) Composizioni didattiche (o per tastiera)
4) Composizioni teoriche o speculative
COMPOSIZIONI SACRE
Bach era un compositore fortemente religioso (protestante), infatti ogni volta che
firmava un’opera usava una sigla per ringraziare Dio. Le sue prime opere sacre
risalgono al periodo di Arnstadt e Mulhausen. Scrive:
CORALI PER ORGANO: armonizzazione di corali da eseguire con l’organo;
VARIAZIONI SU CORALE: l’organista improvvisava sul corale in base al periodo
liturgico;
MOTTETTI: composizioni per coro accompagnato da strumenti. A noi sono
arrivati nella versione per solo coro, probabilmente perché in Chiesa era
presente solo il coro. A Lipsia vennero ripresi con gli strumenti perché
presenti in Chiesa. Uno dei più noti è JESU MEINE FRAUDE.
CANTATE: “composizioni per solisti coro e orchestra eseguita la Domenica e
nelle altre festività dell’anno liturgico con commento della lettura e prima del
sermone”. STRUTTURA. Costruita su corale luterano, questo si presenta per
tutta la cantata. All’interno possono presentare una BREVE SINFONIA DI
APERTURA, ARIE SOLISTICHE, RECITATIVI, CORI, DUETTI (componenti tipici
dell’opera che entra a far parte della musica sacra). Le arie sono a numeri
chiusi, cioè possono essere estrapolate ed eseguite singolarmente. Inoltre
hanno una struttura chiastica/simmetrica, la prima è uguale all’ultima.
ORATORI: è una cantata più ampia, scritta ed eseguita in particolari periodi
dell’anno liturgico. Ci sono giunti solo 3 oratori:
-Oratorio di Natale (scritto in 6 parti per 6 giorni diversi fino all’Epifania)
-Oratorio di Pasqua
-Oratorio dell’Ascensione
PASSIONE: una sorta di cantata molto grande, che si eseguiva il venerdì santo.
Si dice che Bach ne abbia scritte 5, ma a noi ne sono giunte solo 3 di cui una
l’ha copiata e utilizzata per esercitarsi
- PASSIONE SECONDO GIOVANNI (organico per solisti, coro e orchestra)
- PASSIONE SECONDO MATTEO: questa passione ha un organico molto
particolare in quanto è scritta per doppio coro e orchestra, probabilmente
perché sfruttava, oltre al coro della Chiesa di San Tommaso, un altro coro
formato dall’unione delle altre 3 chiese. Uno dei personaggi simbolici di
questa composizione è la Figlia di Sion, altri sono l’Evangelista interpretato
da un tenore e Cristo interpretato da un basso. Questa passione è formata
da 78 pezzi. Le passioni scritte dai predecessori di Bach adottano testi presi
dal Vangelo, quelle di Bach invece sono poetate e trasformate in libretto in
cui vennero aggiunti personaggi in più e meditazioni di Bach. Il libretto fu
scritto da PICANDER.
MESSA IN SI MINORE “DIE GROSSE MISSAE”: è una grande Messa rispetto
alle altre scritte in 2 parti. Bach aggiunge Credo ed Agnus Dei, poiché è una
messa Cattolica. Bach vuole mandare un saggio del suo stile al re di Sassonia
(a Dresda) che era cattolico, quindi furbescamente prese le parti di una Messa
già scritta e aggiunge ciò che manca (1747/1748)
MAGNIFICAT
COMPOSIZIONI STRUMENTALI
6 CONCERTI BRANDEBURGHESI: sono dei “concerti grossi” chiamati anche
“sei concerti con più strumenti”. Li scrive durante il suo soggiorno a Cothen
per il principe di Brandeburgo, sperando di essere preso alla sua corte. La
struttura dei concerti è simmetrica: il primo è in analogia con il secondo. I
concerti 1° 2° 4° 5° sono scritti per archi e fiati.I concerti 3° e 6° per soli archi.
Questi concerti sono molto particolari poiché sono scritti sia per archi soli che
per archi e fiati, inoltre solitamente i solisti variavano sempre qui invece erano
sempre gli stessi. Per finire, nel concerto n° 5 il clavicembalo non realizza più il
basso continuo ed ha una lunga cadenza solistica.
CONCERTO NEL GUSTO ITALIANO: è un concerto grosso per solo clavicembalo
dove si alternano soli e tutti con un unico strumento. Cioè esegue sia la parte
da solista che la parte dell’orchestra.
OUVERTURE NELLO STILE FRANCESE: adagio più allegro fugato.
CONCERTI SOLISTICI: per clavicembalo, saranno i futuri concerti per
pianoforte. Sono concerti nati a Lipsia per gruppi di strumentisti della città,
detti collegium, che si eseguivano nei caffè.
RACCOLTA DI 3 SONATE E 3 PARTIRE PER VIOLINO SOLO (BWV 1001/1006):
Bach utilizza il violino come se fosse uno strumento polifonico, facendo
eseguire a questo accordi e quindi privandolo della cantabilità. Il risultato è un
minore impegno per chi suona e anche per chi ascolta. La più importante di
queste danze è la CIACCONA, il violino fa 4 suoni e il tema è la voce inferiore
(il suono più grave) dell’accordo.
RACCOLTA DI 6 SUITE PER VIOLONCELLO SOLO: il violoncello viene trattato in
maniera polifonica.
CANTATE PROFANE: come le cantate sacre per la struttura, cambia solo
l’argomento. Vengono scritte da Bach a Lipsia.
6 SUITE FRANCESI: vengono scritte come musica di corte per intrattenere ed
hanno la struttura tradizionale della suite. Tutte danze di origine francese che
vengono denominate tali dopo la sua morte.
6 SUITE INGLESI: caratterizzate da un inizio costituito da un preludio
contrappuntistico in 3 parti, forse sono state scritte per un inglese di
passaggio. Denominate inglese solo dopo la sua morte.
Prima che Gluck intervenisse in questo contesto, secondo il pubblico l’opera non
andava assolutamente riformata. Ma il fatto che quest’ultimo preferisse la musica al
testo pose un interrogativo fra i librettisti: “Era giusto che la musica prevalesse sul
testo?” I primi a farsi carico di questo interrogativo furono Apostolo Zeno e Pietro
Metastasio, i quali si adoperarono per un cambiamento che passò alla storia come
RIFORMA DEL LIBRETTO. Metastasio parte dall’analisi che il libretto non veniva più
preso in considerazione e le arie prevalevano sui recitativi. Così aggiunge ai recitativi
importanti cambiamenti:
- Cambia la struttura metrica che diventa in settenari o endecasillabi sciolti.
- Fa svolgere l’azione scenica al loro interno.
- Evita la commistione di generi.
- Riduce i personaggi.
- Elimina le storie secondarie.
Si cerca di riformare le opere anche attraverso le SATIRE mettendo in ridicolo l’uso e
il costume del tempo. Una delle satire più note è “IL TEATRO ALLA MODA” di
Benedetto Marcello. In questa satira prende di mira Vivaldi come operista e il teatro
d’opera dedicando ogni capitolo ad un professionista del tempo (cantante,
strumentista, ballerino, poeta, sarto…).
Ricordiamo altre opere satiriche:
- “Prima la musica e poi le parole” satira di Salieri.
- “Il maestro di Cappella” parodia di D. Cimarosa.
- “L’impresario teatrale” singspiel di W.A. Mozart.
- “Le convenienze e inconvenienze teatrali” parodia di Donizzetti.
E’ proprio qui che entra in gioco la figura di Gluck. Egli nasce nel 1714 in Austria e
non si hanno molte notizie sulla sua formazione musicale. Le sue opere vengono
rappresentate sia in Francia che in Italia e prima degli anni ’60 di quel secolo non
presagiscono alcuna possibile riforma. Il cambiamento avviene in seguito al suo
trasferimento alla corte di Vienna, dove conosce un impresario e intellettuale:
GIACOMO DURAZZO. Quest’ultimo mette Gluck in contatto con RANIERI DE
CALZABIGI, un librettista che vuole riformare appunto il libretto. Insieme i due
riformano l’opera. Inizialmente scrivono un balletto teatrale: “ Le festin du Pierre” e
“ il convitato di pietra”. Le opere della riforma però sono 3:
Orfeo ed Euridice (1762)
Alceste (1769)
Paride ed Elena (1770)
ORFEO ED EURIDICE
ATTO II, SCENA I. Le creature dell’inferno ballano cercando di raggiungere Orfeo che
suona la lira (in modo da addolcirle), dicendo come abbia potuto sfidare la morte e
giungere agli inferi. L’aria cantata da Orfeo è caratterizzata da elementi barocchi
come note ribattute (indica il battere dei denti), discese cromatiche (discesa agli
inferi), piccole fioriture.
SCENA II. Orfeo riesce a portare Euridice nei Campi elisi e canta l’aria CHE PURO
CIEL, dopo aver convinto le anime dannate. Pur essendo riemersi dagli inferi, Orfeo
non può voltarsi e per guardare Euridice, ma dopo i ripetuti richiami di quest’ultima,
Orfeo voltandosi e infrangendo la promessa, la perde per sempre.
ATTO III. Nonostante si svolga in un momento drammatico, l’aria “ Che farò senza
Euridice” cantata da Orfeo, non è drammatica. E’ un Rondò e ripete sempre le stesse
parole “ Che farò senza Euridice dove andrò…”. La scelta di questa struttura è
dettata dal fatto che sia CIRCOLARE, quindi rende perfettamente il tormento e il
rigirare angosciato di Orfeo.
Dopo Vienna, Gluck si sposta a Parigi dove gode della protezione del conte De Rulex
e riesce a far rappresentare delle opere. A Parigi gli chiedono di trasformare le opere
in Tragedie Lyrique francese. La prima opera che fa rappresentare è L’Ifigenia in
Taulide, scritta per l’occasione, le altre sono Orfeo ed Euridice, Armida (ultima opera
francese) e Alceste. Per queste ragioni, si crea una Querelle fra i sostenitori di Gluck
e sostenitori di Piccinni. Ai due viene chiesto di musicare lo stesso libretto e la
querelle si conclude senza vincitori. Dopo questo avvenimento, Gluck torna a Vienna
venendo insignito come compositore di corte da parte dell’imperatore cosa che gli
garantì una spilla e una retribuzione in denaro.
Il Classicismo
Il classicismo è un periodo che va dalla morte di Bach (1750) al 1830. Nel 1827
muore Beethoven, invece nel 1830 i primi romantici scrivono le loro composizioni.
Questo periodo prende il nome di Classicismo perché c’è un ritorno all’ideale di
bellezza e proporzione dell’antica Grecia. Il classicismo si manifesta in tutta Europa,
in particolare però si sviluppa a Vienna, con 3 grandi compositori: I GRANDI
CLASSICI VIENNESI - Haydn
- Mozart
- Beethoven
Questo periodo è caratterizzato da diversi cambiamenti e innovazioni.
FENOMENI SOCIALI
Il musicista da dipendente diventa libero professionista. Questo avvenne perché in
Germania, a causa della Guerra dei 7 anni (1756/1763), per radunare un esercito e
racimolare soldi, iniziarono a sciogliere le orchestre e le cappelle musicali. Per
questo molti musicisti si sono dovuti adattare a trovare un lavoro e si mantenevano
con:
- LEZIONI PRIVATE
- CONCERTI PUBBLICI. I concerti pubblici, chiamati ACCADEMIE, funzionavano
per SOTTOSCRIZIONE. Il musicista lasciava la propria lista di sottoscrizione in
un luogo pubblico (biblioteche etc). Tale lista doveva essere firmata da chi
voleva prendere parte al concerto a pagamento. Il musicista in base alla
quantità di firme e dunque di guadagno, decideva se organizzare o no
l’accademia.
- VENDITA DELLE PROPRIE OPERE AD UN EDITORE. Anche in questo caso erano
presenti delle liste di sottoscrizione, poiché l’editore voleva una certezza di
guadagno. Tutto veniva pubblicato in raccolte miscellanee di 6/12
composizioni.
EVOLUZIONE DI FORME E GENERI
Durante l’età classica si coltivano tutti i generi musicali già esistenti, ma in modo
diverso. Non vengono inventati nuovi generi.
SINFONIA. Questa forma, già esistente, acquisisce una struttura nuova, diventa
AUTONOMA, STRUMENTALE E IN 3 MOVIMENTI SEPARATI (ALLEGRO, ADAGIO,
ALLEGRO) che con Haydn diventano 4:
- 1° ALLEGRO IN FORMA SONATA.
- 2° ADAGIO (tema variato i episodi orchestrali).
- 3° MINUETTO CON TRIO ( solo Beethoven sostituisce il minuetto con lo
SCHERZO).
- 4° ALLEGRO IN FORMA SONATA.
FORMA SONATA
Con “forma sonata” si intende lo schema del primo movimento di tutte le forme
classiche. E’ BITEMATICA TRIPARTITA (tre parti).
- 1ᵃ PARTE “ESPOSIZIONE”: si espongono due temi, argomento di cui si parla. Il
primo tema è nella tonalità principale, il secondo nella tonalità della
dominante o relativa maggiore se siamo in minore. Tra il primo e il secondo
tema ci sarà UN PONTE MODULANTE, inoltre possono esserci delle CODETTE
al termine dell’esposizione che è ritornellata.
- 2ᵃ PARTE “SVILUPPO”: il primo e il secondo tema vengono elaborati.
- 3ᵃ PARTE “RIPRESA”: si riprende l’esposizione, con l’unica differenza che qui
entrambi i temi sono nella tonalità di partenza. Si termina alla tonica.
Il tema si ripete in totale 6 volte.
Secondo una ipotesi, questa forma nasce per far ascoltare alle Accademie la
struttura dell’opera, poiché è lo stesso pubblico che prima frequentava i teatri e
adesso ascolta musica strumentale.
La sinfonia sostituisce il CONCERTO GROSSO.
6 SINFONIE PARIGINE dalla 82 alla 87. Queste sinfonie gli vengono commissionate
dalla Loggia massonica parigina “OLIMPICA”. La loggia possedeva una orchestra di
40 elementi, quindi Haydn le scrive sapendo di poter contare su una determinata
quantità di strumenti.
HOB I N° 82 L’ORSO. Dà il tema ai bassi, i quali eseguono una acciaccatura che rende
il senso di pesantezza del passo dell’orso.
HOB I N° 83 “LA GALLINA”. In un passaggio l’oboe rende l’idea del verso della gallina
(allegro spiritoso).
ORATORI
Scritti negli ultimi anni passati a Vienna, sono 4:
- IL RITORNO DI TOBIA (giovanile).
- LA CREAZIONE scritta in tedesco con argomento profano. Tratta la creazione
del mondo, presa sia dalla Genesi che dal Paradiso Perduto di J. Millton.
Scritta per 5 solisti e orchestra pienamente classica. Questo oratorio insiste
sul numero 3 poiché sono 3 i personaggi, 3 i giorni della creazione; si apre con
la descrizione del CAOS che viene identificato in suoni spettrali, dissonanze.
L’opera inizia con un accordo di tipo MASSONICO e termina con un accordo
massonico.
- LE STAGIONI sembra già proiettato nel periodo romantico, è suddivisa in 4
parti quante le stagioni e le descrive. Viene considerata l’opera PONTE FRA
CLASSICISMO E ROMANTICISMO.
- LE ULTIME PAROLE DI CRISTO IN CROCE (scritto perché gli viene chiesto di
trasformare degli adagi per archi).
Wolfgang Amadeus Mozart
W.A.Mozart nasce a Salisburgo nel 1756 e muore a Vienna nel 1791. Si trasferisce a
Vienna da Salisburgo nel 1781. Il padre di Mozart, Leopold, era un musicista molto
ambizioso ma in vita non riesce mai a ottenere il tanto ambito posto di
CAPELMEISTER alla corte di Salisburgo, per questo vuole che il figlio ottenga ciò che
non riesce ad ottenere lui in vita. Così Wolfgang e la sorella Marianna vengono
istruiti e portati in tournée per l’Europa. Una delle più importanti esibizioni avvenne
alla corta di Vienna davanti all’imperatrice Maria Teresa. Successivamente Mozart
fece una tournée a Parigi dove viene presentato agli enciclopedisti, riscuotendo
molto successo. Nel 1778 effettua un’altra tournée a Parigi ma, non essendo più un
giovane bambino prodigio, non ottiene il successo sperato. In questo periodo di
permanenza a Parigi muore la madre. Il padre Leopold vorrebbe che il figlio
diventasse CAPELMAISTER a Salisburgo, e così avviene. Ma la vita da musicista
dipendente non fa per Mozart, così inizia in vari modi a indurre l’arcivescovo a
licenziarlo. Dopo aver ottenuto il suo scopo si reca a Vienna dove viene ospitato da
una vedova a patto che egli sposi una delle sue figlie: sposa Costanza Weber. A
Vienna Mozart riscuote molto successo, tutto va così bene che inizia a scrivere il suo
Catalogo tematico (1784). Con il passare del tempo anche egli fu considerato
antiquato e messo da parte, così decide di recarsi a Londra ma non riesce per
difficoltà economiche. Inizia a chiedere prestiti a i suoi amici massoni (faceva parte
di logge massoniche) che inizialmente lo sostennero, ma divenne comunque povero
in quanto non ebbe mai controllo delle sue finanze. Nel 1791 ebbe una ripresa
economica stroncata subito dopo dalla sua morte.
Durante la sua vita Mozart ha deciso di stampare alcune opere ed altre no. Il
catalogo tematico è formato dalla lettera K (KOCHEL) ed un numero arabo ed è
organizzato in ordine cronologico, l’ultima è il KW 621 (Requiem rimasto
incompleto).
A differenza di Haydn, lo stile compositivo di Mozart è sempre uguale: STILE
FORTEMENTE CARATTERIZZATO (UNITARIO). Utilizza temi strofici e regolari.
A SALISBURGO scrive:
- SINFONIA KW 16. È considerata preclassica per il numero di tempi (3), per
l’organico e per la durata (c.ca 13 minuti); è in Mib per agevolare l’esecuzione
ai corni.
- SINFONIA IN SOL MINORE KW 183. In 4 tempi e con un uso molto espressivo
della tonalità.
- SINFONIA IN RE MAGGIORE KW 297 “PARIGINA”. In 3 movimenti, è la prima
ad avere nell’organico i clarinetti che incontra proprio a Parigi per la prima
volta nell’orchestra della Loggia Olimpica.
A VIENNA scrive:
- SINFONIA KW 385 “HAFFNER”. Fu realizzata sulla base di un’altra sinfonia
scritta a Salisburgo la SINFONIA IN DO MAGGIORE “LINZ”. Quest’ultima venne
scritta durante un viaggio di ritorno a Salisburgo da Vienna dove era stato
ospite presso un famoso conte dell’epoca che conoscendo la sua bravura
organizzò un concerto. L’opera prende il nome dalla città di LINZ dove venne
eseguita per la prima volta.
- SINFONIA KW 504 “PRAGA”. Mozart viene incaricato di scrivere un’opera per
il teatro di Praga che si trovava in brutte condizioni economiche. Scrisse il Don
Giovanni che riscosse molto successo e come ricompensa poteva eseguire dei
concerti nel teatro senza dover pagare l’orchestra. Per questo scrisse questa
sinfonia che venne eseguita per la prima volta dall’orchestra di Praga. La
sinfonia ha una introduzione lenta e in forma sonata, che richiama l’idea del
caos.
Le ultime 3 famose sinfonie furono composte nell’estate del 1788 poiché voleva
eseguirle durante una accademia pubblica, ma sappiamo con certezza che non le
ascoltò mai. Sono:
- SINFONIA KW 543. In mib maggiore ha una introduzione lenta in forma
sonata.
- SINFONIA KW 550. In sol minore (le figure legate a due a due ricordano il
sospiro e l’ansimare con stato d’animo affannato.
- SINFONIA KW 551 JUPITER. In Do maggiore, tema massonico. Nel 4°
movimento cerca di fondere la fora sonata con la fuga barocca. IL TEMA
DELLA FORMA SONATA DIVENTA SOGGETTO DI FUGA. Non si conoscono le
ragioni compositive che lo spingono a questo, probabilmente per la
consuetudine con le opere di Bach e Händel.
MUSICA DA CAMERA.
- TRIO IN Mib MAGGIORE detto “TRIO DEI BIRILLI”. Per pianoforte, viola e
clarinetto, ha questo nome perché ricorda il rumore dei birilli colpiti dalla
palla da bowling.
- QUINTETTO KW 453. Caratteristico per la formazione OBOE, CLARINETTO,
CORNO, FAGOTTO E PIANOFORTE
- QUINTETTO “STADTLER”. Per clarinetto e archi.
- QUINTETTO KW 407. Per corno e quartetto d’archi.
- 1ᵃ RACCOLTA DI QUARTETTI MILANESI. Scritti nel periodo adolescenziale
mentre si trova in una locanda a Lodi insieme al padre.
- 6 QUARTETTI DEDICATI AD HAYDN. Nella prefazione indica Haydn come
fondatore del quartetto e padre spirituale di Mozart. Tra questi il più famoso
è quello DELLE DISSONANZE (n°6), caratterizzato da una apparente mancanza
di tonalità e dissonanze tipiche della massoneria, ha anche una introduzione
lenta. Viene scritto prima de “La creazione” di Haydn. Un altro famoso
quartetto è LA CACCIA (n°4) che a differenza di quello precedente molto
cupo, esprime la felicità del compositore.
I quartetti sono tutti in 4 movimenti e scritti “per archi”.
SONATE. In due o tre tempi, sono scritte per due strumenti generalmente VIOLINO E
PIANOFORTE. Inizialmente il violino è ad libitum, solo successivamente gli strumenti
assumono pari importanza.
OPERE. Mozart si identifica più come operista e puntava sul teatro d’opera perché
secondo lui lo avrebbe fatto ricordare. Scrive opere per tutta la sua vita e le sue
prime sono LE SERENATE TEATRALI. Inoltre, a discapito della riforma di Gluck,
riteneva che le arie fossero più importanti dei recitativi. I generi principali su cui
ruotano le sue opere sono:
1. L’OPERA SERIA ITALIANA (2 o 3 atti argomento eroico/storico).
- Idomeneo Re di Creta. Con soggetto e argomento mitologico.
- La Clemenza di Tito. Scritta perché, dopo la morte di Giuseppe II e la nomina
come successore del fratello, vuole entrare nelle grazie di quest’ultimo ma
non ebbe successo. L’argomento, su libretto di Metastasio, è allegorico e in
riferimento al nuovo imperatore. ULTIMA OPERA SERIA DEL 700.
2. L’OPERA BUFFA SENTIMENTALE
- La finta semplice
- La finta giardiniera
I soggetti sono ragazze sfortunate che conquistano la loro felicità al termine
dell’opera.
3. L’OPERA BUFFA NAPOLETANA (1 o 2 atti argomento di vita quotidiana).
- Le Nozze di Figaro. Seppur divisa in 4 atti, in realtà sono 2 poiché primo e
secondo vengono raccolti insieme così come terzo e quarto. Il soggetto
dell’opera è tratto da un lavoro teatrale di Pierre de Beaumarchais che scrisse
IL BARBIERE DI SIVIGLIA, IL MATRIMONIO DI FIGARO E LA MADRE COLPEVOLE.
L’opera venne musicata per la prima volta da Mozart ed è da considerare
moderna a partire dalla sinfonia che è in forma sonata senza sviluppo.
- Don Giovanni. L’opera fu scritta per il teatro di Praga che era caduto in rovina.
L’opera si apre con una memorabile ouverture con elementi tematici che la
differenziano da quella dell’opera precedente. Forse fu scritta all’ultimo
minuto, quando l’opera era già completa, per questo riporta anticipazioni
dell’opera. Il protagonista è DON GIOVANNI con il suo fedele LEPORELLO, la
vicenda è presa dal teatro spagnolo ed ha una MORALE, poiché Don Giovanni
per il suo carattere e modo di agire finisce all’inferno. Nonostante la morte di
Don Giovanni, il finale è lieto. Tutti, al termine dell’opera, continuano a vivere
serenamente nonostante la sua morte.
- Così fan tutte. Ultima opera di scuola napoletana. Ambientata a Napoli con un
numero di personaggi minimo (6) rispetto alle opere del tempo. I protagonisti
sono due coppie di personaggi. L’opera mantiene le unità aristoteliche di
LUOGO-TEMPO- AZIONE, infatti tutto si svolge nell’arco di una giornata e in
un unico luogo. L’opera non ebbe molto successo. Beethoven la ritenne
immorale in quanto tratta la tematica del tradimento.
COMPOSIZIONI
Con Beethoven la produzione di musica strumentale acquisisce maggiore
importanza. Infatti comporrà prevalentemente musica strumentale. Con lui alcune
forme assumono caratteri diversi:
- La SONATA viene portata stabilmente a 4 movimenti.
- Il primo e il secondo tema della FORMA SONATA assumono caratteri
ANTROPOMORFICI. Il primo tema è MASCHILE (ENERGICO), il secondo tema è
FEMINILE(MELODICO).
3ᵃ SINFONIA. (In Mib minore) Detta “EROICA” questa sinfonia la scrive per
Napoleone, che ritiene possa liberare i popoli (ideali rivoluzionari). Così scrive la
dedica “Sinfonia Grande intitolata a Bonaparte del Sig Louis Beethoven”. Dopo la
rivoluzione francese, il terrore e l’incoronazione forzata di Napoleone la delusione lo
portò a compiere un gesto estremo: scalfì il manoscritto con il suo nome
danneggiandolo. Successivamente ne cambia il nome e la dedica in SINFONIA
EROICA, COMPOSTA PER FESTEGGIARE IL SOVVENIRE DI UN GRANDE UOMO
(dedicata al principe Lobkowicz). In questa sinfonia è presente per la prima volta una
MARCIA FUNEBRE, genere di moda prima di Beethoven e durante la rivoluzione
francese, ma che nessuno aveva mai pensato di inserire all’interno di una sinfonia.
La tecnica usata è quella tipica delle bande militari francesi, ma è scritta per
orchestra.
Sono 3 i generi musicali che non abbandonano mai Beethoven per tutta la vita:
SINFONIE, SONATE PER PIANOFORTE E QUARTETTI.
SONATE PER PIANOFORTE. In età classica la sonata era un genere privato: non si
eseguiva in pubblico ma ognuno le acquistava per studiarle ed eseguirle
privatamente. Ciò comportava che questo genere fosse ritenuto minore. Con Haydn
e Mozart erano in due/tre movimenti, Beethoven le porta definitivamente a 4
conferendo così maggiore importanza a questa forma. Le scrive sin dall’epoca di
Bonn e in totale sono 32:
- Dalla 1 alla 12 appartengono al 1° periodo.
- Dalla 13 alla 27 appartengono al 2° periodo.
- Dalla 28 alla 32 appartengono al 3° periodo.
Inizialmente Beethoven le pubblica in gruppo, però introduce l’idea di pubblicare
unicamente DELLE GRANDI SONATE, in base all’importanza. Le dedica sia al
pianoforte che al clavicembalo in modo da riuscire a guadagnare di più poiché molto
difficili da eseguire tecnicamente.
- SONATA OPERA 26. Il terzo movimento è una MARCIA FUNEBRE per la morte
di un eroe.
- SONATE 1 E 2 OP. 27. Dette sonate QUASI FANTASIA perché fanno pensare
alle fantasie barocche. La seconda è la “Sonata al chiaro di luna”.
GRANDI SONATE
Le sonate che ebbero maggiore successo furono quelle appartenenti alla fine
dell’ultimo periodo:
- SONATA AURORA. Così chiamata per il modo in cui emerge il tema. Il secondo
movimento è brevissimo, ma inizialmente era molto lungo, così lo utilizza
come composizione a se.
- SONATA “GLI ADDII”. Unica sonata a programma (sempre espressione di stati
d’animo) è scritta in 3 movimenti:
o 1° ADDIO
o 2° ASSENZA
o 3° RITORNO
Con questa sonata Beethoven vuole esternare i sentimenti di dispiacere verso un
amico che parte (l’arciduca Rodolfo). I titoli sono tutti in tedesco e non in italiano
come era solito fare, perché in italiano il termine Addio è definitivo, in tedesco è
simile all’arrivederci.
QUARTETTI. Scrive in totale 16 quartetti d’archi più una GRANDE FUGA per
quartetto d’archi. Come le sonate, anche questi erano generi di musica privata ed
hanno delle caratteristiche ben precise. Beethoven conferisce anche ai quartetti
delle caratteristiche ben precise:
- Sono pubblicati singolarmente
- Il numero dei tempi cresce da 4 anche a 7
- Aumenta la durata del singolo movimento
- Indica alcuni movimenti con nomi che vengono dall’opera
(canzone,cavatina…)
- Si esprime con una terminologia usata per indicare stati d’animo, carattere
antropomorfico.
- CRISTO SUL MONTE ULIVETO. Unico oratorio. Gli ideali religiosi sono morali e
si ispirano a Kant.