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Georg Friedrich Händel

G.F. Händel nasce ad Halle nel 1685 e muore a Londra nel 1759. Fin da bambino
studia musica anche se non proviene da una famiglia di musicisti. Studia da
organista ma vorrebbe fare l’operista. Entra nell’orchestra di Amburgo dove
rappresenta l’Almira. Händel si sposta da Halle in altre parti d’Europa. Giunge anche
in Italia dove entra in contatto con Scarlatti con il quale partecipa ad una gara per
stabilire chi fosse il musicista migliore fra i due. La gara termina con risultato di pari
merito. Ritorna in Germania presso una corte, ma poco dopo parte per approdare a
Londra. Qui a Londra fonda il primo teatro ipresariale pubblico lo ROYAL ACCADEMY
OF MUSIC organizzando opere liriche. Mette in scena THE BEGGAR’S OPERA
(L’opera del mendicante) opera che prende in giro la nobiltà e lo stesso Haendel.
Ma la vita di operista di Händel cesserà molto presto, quando si creerà una fazione
capitanata dal principe di Galles che lo porterà ad abbandonare la direzione del
teatro di Haymarket. Così Händel decide di dedicarsi al genere dell’Oratorio.
Muore a Londra ed è sepolto a Westminster tra le glorie nazionali.

COMPOSIZIONI
Händel scrive in tutta la sua vita circa 30 opere di ogni genere.
PASTICCI: miscellanea di opere famose. Da questo genere si capisce quanto al
pubblico del tempo poco importasse del tema e di ciò che l’autore voleva
trasmettere.
OPERE TEATRALI:
1. Rinaldo: lo rappresenta a Londra nel 1711 ad Haymarket (si trova un’aria con
da capo all’interno);
2. Almira;
3. Agrippina;
4. Alcina: basata sull’Orlando Furioso, fu scritta per un castrato nel 1735;
5. Serse;
6. Opera seria italiana di argomento pastorale.
ORATORI:
Hendel scrive diversi oratori, in particolare uno fra i più importanti è IL MESSIAH.
Questo oratorio è basato su un libretto scritto da Händel (in inglese) e preso da testi
della Bibbia e narra di Cristo fin dalle prime profezie. E’ suddiviso in 3 parti
1. L’avvento di Cristo
2. La Redenzione
3. La funzione del cristianesimo nel mondo.
Handel ogni volta che questo oratorio veniva messo in scena, devolveva il ricavato in
beneficienza.
Caratteristica del Messiah è il suo VIRTUOSISMO. Händel tratta la voce dei cantanti
come se fosse uno strumento. Molto famoso è L’HALLELUJAH caratteristico per la
sua sontuosità e per l’impiego di trombe e timpani.

La struttura delle opere di Händel è detta A PEZZI CHIUSI, cioè ogni pezzo può essere
estrapolato ed eseguito singolarmente, quindi indipendente dal pezzo successivo. In
particolare proprio gli oratori hanno una struttura molto diversa rispetto a quelli
italiani. Händel suddivide l’oratorio in 3 parti ( come se fosse un melodramma), sono
in lingua inglese, con argomento dell’antico e nuovo Testamento e inoltre venivano
rappresentati senza scene e costumi. Gli oratori italiani al contrario erano suddivisi
in 2 parti, venivano rappresentati in Chiesa e in lingua italiana.

18 CONCERTI SOLISTICI PER SOLO ORGANO E ORCHESTRA:


Tra una parte dell’oratorio e l’altra Händel faceva eseguire dei concerti per
intrattenere il pubblico. Nascono così questi 18 concerti. In realtà Händel però usava
il Claviorgano (strumento che permetteva di suonare Clavicembalo e organo
insieme).
18 CONCERTI GROSSI: 6 OP. 3 E 12 OP. 6
2 SUITES PER ORCHESTRA:
 Water Music ( per fiati ed archi suddivisa in 3 concerti: Horn Suite, Trumpet
Suite e Flute suite). Questa suite si dice che Händel l’abbia scritto per l’arrivo
di Re Giorgio I attraverso le acque del Tamigi. In realtà probabilmente l’ha
scritta per allietare le giornate estive dei ricchi nobili che si spostavano nelle
residenze lungo il fiume.
 Musica per i reali fuochi d’artificio (per percussioni e fiati è suddivisa in 6
parti). Questa suite è stata scritta per celebrare la Pace di Aquisgrana firmata
fra Inghilterra e Austria. Per questo vennero indetti dei festeggiamenti e
Händel venne incaricato di scriverla nel 1749. Decide di utilizzare percussioni
e fiati perché la composizione doveva essere molto rumorosa, dovendo essere
eseguita durante i fuochi d’artificio.
Johan Sebastian Bach

J.S.Bach nasce a Eisenach nel 1685 e muore a Lipsia nel 1750. Proviene da una
famiglia di musicisti e dopo la morte dei genitori viene allevato dal fratello maggiore
ad Ohrdruf, il quale si occupa della sua prima formazione musicale. Il suo primo vero
incarico è quello di MUSICO da camera presso la corte di Weimar (1703). Nello
stesso anno si trasferisce ad Arnstadt dove diventa organista (1705-1707). Durante
questi anni giunge a Lubecca per prendere parte ad un concerto di un artista famoso
e, di conseguenza, assentandosi per lungo tempo. Proprio per questo viene
licenziato nel 1707 si sposta così a Mulhausen dove lavora come organista. Qui la
sua musica non venne apprezzata perché ritenuta troppo moderna, così si
trasferisce nuovamente a Weimar dove viene assunto come KONZERTMEISTER cioè
colui che curava le esecuzioni della Chiesa principale e la biblioteca del duca,
componeva musica e curava la manutenzione degli strumenti. Nel 1717 si trasferisce
a Cothen dove diviene sempre Konzertmeister occupandosi di musica sacra.
Ben presto gli giunge voce di un posto libero come CANTOR a Lipsia, così nel 1723
partecipa ad un concorso che vince diventando cantor della chiesa principale di
Lipsia ( Chiesa di San Tommaso) e si doveva occupare anche della musica delle altre
3 chiese. In questi ani diviene DIRECTOR MUSICES (direttore musicale) della città di
Lipsia. Muore nel 1750 a Lipsia.

COMPOSIZIONI

In tutta la sua vita Bach pubblicherà più di 1000 opere che sono raccolte in un
CATALOGO TEMATICO. Il catalogo tematico è un libro che comprende tutte le
composizioni dei grandi artisti della musica. Quello di Bach si indica con la sigla BWV
(Bach Werke Verzeichnis) che appunto significa “catalogo tematico di Bach”.
All’interno del catalogo le sue opere sono raccolte in ordine cronologico, infatti
accanto alla sigla vi è posto un numero che indica l’antichità dell’opera stabilita in
base alle tecniche di scrittura usate e anche alla carta impiegata.
E’ possibile suddividere le composizioni di Bach in 4 macrogruppi:
1) Composizioni sacre
2) Composizioni strumentali
3) Composizioni didattiche (o per tastiera)
4) Composizioni teoriche o speculative

COMPOSIZIONI SACRE
Bach era un compositore fortemente religioso (protestante), infatti ogni volta che
firmava un’opera usava una sigla per ringraziare Dio. Le sue prime opere sacre
risalgono al periodo di Arnstadt e Mulhausen. Scrive:
 CORALI PER ORGANO: armonizzazione di corali da eseguire con l’organo;
 VARIAZIONI SU CORALE: l’organista improvvisava sul corale in base al periodo
liturgico;
 MOTTETTI: composizioni per coro accompagnato da strumenti. A noi sono
arrivati nella versione per solo coro, probabilmente perché in Chiesa era
presente solo il coro. A Lipsia vennero ripresi con gli strumenti perché
presenti in Chiesa. Uno dei più noti è JESU MEINE FRAUDE.
 CANTATE: “composizioni per solisti coro e orchestra eseguita la Domenica e
nelle altre festività dell’anno liturgico con commento della lettura e prima del
sermone”. STRUTTURA. Costruita su corale luterano, questo si presenta per
tutta la cantata. All’interno possono presentare una BREVE SINFONIA DI
APERTURA, ARIE SOLISTICHE, RECITATIVI, CORI, DUETTI (componenti tipici
dell’opera che entra a far parte della musica sacra). Le arie sono a numeri
chiusi, cioè possono essere estrapolate ed eseguite singolarmente. Inoltre
hanno una struttura chiastica/simmetrica, la prima è uguale all’ultima.
 ORATORI: è una cantata più ampia, scritta ed eseguita in particolari periodi
dell’anno liturgico. Ci sono giunti solo 3 oratori:
-Oratorio di Natale (scritto in 6 parti per 6 giorni diversi fino all’Epifania)
-Oratorio di Pasqua
-Oratorio dell’Ascensione
 PASSIONE: una sorta di cantata molto grande, che si eseguiva il venerdì santo.
Si dice che Bach ne abbia scritte 5, ma a noi ne sono giunte solo 3 di cui una
l’ha copiata e utilizzata per esercitarsi
- PASSIONE SECONDO GIOVANNI (organico per solisti, coro e orchestra)
- PASSIONE SECONDO MATTEO: questa passione ha un organico molto
particolare in quanto è scritta per doppio coro e orchestra, probabilmente
perché sfruttava, oltre al coro della Chiesa di San Tommaso, un altro coro
formato dall’unione delle altre 3 chiese. Uno dei personaggi simbolici di
questa composizione è la Figlia di Sion, altri sono l’Evangelista interpretato
da un tenore e Cristo interpretato da un basso. Questa passione è formata
da 78 pezzi. Le passioni scritte dai predecessori di Bach adottano testi presi
dal Vangelo, quelle di Bach invece sono poetate e trasformate in libretto in
cui vennero aggiunti personaggi in più e meditazioni di Bach. Il libretto fu
scritto da PICANDER.
 MESSA IN SI MINORE “DIE GROSSE MISSAE”: è una grande Messa rispetto
alle altre scritte in 2 parti. Bach aggiunge Credo ed Agnus Dei, poiché è una
messa Cattolica. Bach vuole mandare un saggio del suo stile al re di Sassonia
(a Dresda) che era cattolico, quindi furbescamente prese le parti di una Messa
già scritta e aggiunge ciò che manca (1747/1748)
 MAGNIFICAT
COMPOSIZIONI STRUMENTALI
 6 CONCERTI BRANDEBURGHESI: sono dei “concerti grossi” chiamati anche
“sei concerti con più strumenti”. Li scrive durante il suo soggiorno a Cothen
per il principe di Brandeburgo, sperando di essere preso alla sua corte. La
struttura dei concerti è simmetrica: il primo è in analogia con il secondo. I
concerti 1° 2° 4° 5° sono scritti per archi e fiati.I concerti 3° e 6° per soli archi.
Questi concerti sono molto particolari poiché sono scritti sia per archi soli che
per archi e fiati, inoltre solitamente i solisti variavano sempre qui invece erano
sempre gli stessi. Per finire, nel concerto n° 5 il clavicembalo non realizza più il
basso continuo ed ha una lunga cadenza solistica.
 CONCERTO NEL GUSTO ITALIANO: è un concerto grosso per solo clavicembalo
dove si alternano soli e tutti con un unico strumento. Cioè esegue sia la parte
da solista che la parte dell’orchestra.
 OUVERTURE NELLO STILE FRANCESE: adagio più allegro fugato.
 CONCERTI SOLISTICI: per clavicembalo, saranno i futuri concerti per
pianoforte. Sono concerti nati a Lipsia per gruppi di strumentisti della città,
detti collegium, che si eseguivano nei caffè.
 RACCOLTA DI 3 SONATE E 3 PARTIRE PER VIOLINO SOLO (BWV 1001/1006):
Bach utilizza il violino come se fosse uno strumento polifonico, facendo
eseguire a questo accordi e quindi privandolo della cantabilità. Il risultato è un
minore impegno per chi suona e anche per chi ascolta. La più importante di
queste danze è la CIACCONA, il violino fa 4 suoni e il tema è la voce inferiore
(il suono più grave) dell’accordo.
 RACCOLTA DI 6 SUITE PER VIOLONCELLO SOLO: il violoncello viene trattato in
maniera polifonica.
 CANTATE PROFANE: come le cantate sacre per la struttura, cambia solo
l’argomento. Vengono scritte da Bach a Lipsia.
 6 SUITE FRANCESI: vengono scritte come musica di corte per intrattenere ed
hanno la struttura tradizionale della suite. Tutte danze di origine francese che
vengono denominate tali dopo la sua morte.
 6 SUITE INGLESI: caratterizzate da un inizio costituito da un preludio
contrappuntistico in 3 parti, forse sono state scritte per un inglese di
passaggio. Denominate inglese solo dopo la sua morte.

COMPOSIZIONI DIDATTICHE (O PER TASTIERA)


Sono musiche che nascono nell’ambito familiare per insegnare a comporre e
naturalmente a suonare. Ciò che insegna a comporre sono i PRELUDI E LE FUGHE.
 PICCOLO QUADERNO per il figlio Wilhelm Friedman, che comprende piccoli
preludi e fughe.
 PICCOLO QUADERNO per la moglie Anna Magdalena che comprende
composizioni a due voci e invenzione o sinfonie a 3 voci.
 LA BENTEMPERATA TASTIERA: nasce per la tastiera (clavicembalo, organo
fisso, organo domestico, claviorgano…). Alcuni esecutori hanno scelto di
eseguire questa raccolta su più strumenti alternandoli anche durante
l’esecuzione in concerto. QUESTA RACCOLTA SERVE PER IMPARARE A
COMPORRE PRELUDI E FUGHE ATTRAVERSO TUTTI I TONI E SEMITONI. Sono in
totale 24 preludi e 24 fughe per libro. Fra la prima e la seconda parte del libro
vi è una distanza di 20 anni. Questi preludi e fughe sono scritti utilizzando la
SCALA TEMPERATA. Alla fine del 1600 cu saranno due teorici WERCKMEISTER
E NEIDHART che cercarono di modificare la scala zarliniana perché creava
problemi agli strumenti ad accordatura fissa. Suddividono la scala in 12 parti
creando così la scala temperata. Bach fu uno dei primi ad usarla e le tonalità
di questi preludi e fughe procedono salendo di semitono sia in modo
maggiore che minore.
Il preludio è una composizione improvvisata, la fuga al contrario ha una
struttura ben precisa e ben pensata.
STRUTTURA FUGA.
ESPOSIZIONE: la prima voce mette in evidenza il soggetto e viene poi ripetuta
dalle altre 3 voci.
DIVERTIMENTI: “chiacchiera” sul soggetto che viene ripreso dalle voci più
volte.
STRETTI: il soggetto entra esposto da una voce, ma prima di finire viene
sopraffatto dalle altre tre voci.
PEDALI: finisce su pedale di tonica.

COMPOSIZIONI TEORICHE O SPECULATIVE


Sono state pubblicate altre musiche per tastiera, di cui 4 fascicoli in 4 anni diversi
intitolati ESERCITAZIONI PER LA TASTIERA. Nell’ultimo fascicolo di queste raccolte è
presente una delle sue composizioni più conosciute:
 LE VARIAZIONI GOLDBERG (aria con diverse variazioni per cembalo con 2
tastiere). Secondo la leggenda il nome Goldberg deriva dal cognome di un
allievo di Bach che si trovava a servizio di un nobile che ogni sera chiedeva al
giovane di suonare qualcosa per farlo addormentare e così pare che Bach
abbia composto quest’opera. Le variazioni sono 32 con un’aria all’inizio e una
alla fine e al centro una ouverture. Al 30 c’è un QUODLIBET (ciò che piace) a 3
voci: due voci hanno motivi popolari tedeschi e uno il basso continuo. Il
numero 32 domina in tutta la composizione, infatti nell’aria ci sono 32 note di
basso.
 OFFERTA MUSICALE (BWV 1079): l’opera nasce quando Bach si reca alla corte
del re di Prussia per trovare il figlio Carl Philippe Emanuel. Pare che giunto li il
re gli abbia proposto un motivetto (tema regio) e Bach si divertì a
improvvisare sul cembalo. Tornato a Lipsia scrive e fa pubblicare le
elaborazioni sul motivo del re di Prussia intitolandolo OFFERTA MUSICALE.
L’opera ha una parte di testo in tedesco e una il latino. Tutto è stato stampato
in 5 fascicoli non numerati, quindi non sappiamo l’esatto ordine.
 L’ARTE DELLA FUGA: L’opera venne stampata nel 1751 dopo la morte di Bach.
E’ l’unica opera che non ha destinatario e non si sa nemmeno per quale
strumento sia stata scritta. E’ totalmente teorica che bisogna ascoltare con la
mente. Sono fughe che Bach chiama contrappunti, una di queste è scritta su
un motivo ricavato dal nome Bach (Sib- La- Do- Si naturale).

Bach ebbe 20 figli i quali diventarono tutti musicisti. Ne ricordiamo 3 in particolare:


1. Wilhelm Friedemann, detto Bach di Halle spacciò per sue numerose opere del
padre ed era un tipo avventuroso.
2. Carl Philipp Emanuel, detto Bach di Berlino salvò tutte le opere del padre e fu
autore di un trattato per clavicembalo SAGGIO DI METODO PER TASTIERA in
cui si riferiva in particolare al Clavicordo e a come ottenere un particolare
vibrato (bebung) facendo oscillare i tasti.
3. Johanne Christian, detto Bach di Londra è il più piccolo dei figli di Bach, si
dedicò all’opera e si convertì alla religione cattolica.
Nessuno dei 3 figli ha seguito lo stile del padre perché lo ritenevano troppo
antiquato per il tempo, ma furono rappresentanti dello stile preclassico. Bach ebbe
la sfortuna di non essere apprezzato in vita perché ritenuto troppo moderno (oltre
al fatto che non compose mai opere come il suo coetaneo Händel) e neanche dopo
la morte perché ritenuto troppo antiquato. Per questo motivo venne presto
dimenticato, per essere riportato in auge da un giovane Mendelssohn grazie alla
rappresentazione della Passione secondo Matteo nel 1829 dopo 100 anni. Si parla
infatti di RINASCENZA BACHIANA.

La riforma di Gluck e Calzabigi


Christoff W. Gluck fu un compositore che visse a metà del 1700 e che apportò,
insieme a Ranieri De Calzabigi una importante riforma al libretto.

Prima che Gluck intervenisse in questo contesto, secondo il pubblico l’opera non
andava assolutamente riformata. Ma il fatto che quest’ultimo preferisse la musica al
testo pose un interrogativo fra i librettisti: “Era giusto che la musica prevalesse sul
testo?” I primi a farsi carico di questo interrogativo furono Apostolo Zeno e Pietro
Metastasio, i quali si adoperarono per un cambiamento che passò alla storia come
RIFORMA DEL LIBRETTO. Metastasio parte dall’analisi che il libretto non veniva più
preso in considerazione e le arie prevalevano sui recitativi. Così aggiunge ai recitativi
importanti cambiamenti:
- Cambia la struttura metrica che diventa in settenari o endecasillabi sciolti.
- Fa svolgere l’azione scenica al loro interno.
- Evita la commistione di generi.
- Riduce i personaggi.
- Elimina le storie secondarie.
Si cerca di riformare le opere anche attraverso le SATIRE mettendo in ridicolo l’uso e
il costume del tempo. Una delle satire più note è “IL TEATRO ALLA MODA” di
Benedetto Marcello. In questa satira prende di mira Vivaldi come operista e il teatro
d’opera dedicando ogni capitolo ad un professionista del tempo (cantante,
strumentista, ballerino, poeta, sarto…).
Ricordiamo altre opere satiriche:
- “Prima la musica e poi le parole” satira di Salieri.
- “Il maestro di Cappella” parodia di D. Cimarosa.
- “L’impresario teatrale” singspiel di W.A. Mozart.
- “Le convenienze e inconvenienze teatrali” parodia di Donizzetti.

E’ proprio qui che entra in gioco la figura di Gluck. Egli nasce nel 1714 in Austria e
non si hanno molte notizie sulla sua formazione musicale. Le sue opere vengono
rappresentate sia in Francia che in Italia e prima degli anni ’60 di quel secolo non
presagiscono alcuna possibile riforma. Il cambiamento avviene in seguito al suo
trasferimento alla corte di Vienna, dove conosce un impresario e intellettuale:
GIACOMO DURAZZO. Quest’ultimo mette Gluck in contatto con RANIERI DE
CALZABIGI, un librettista che vuole riformare appunto il libretto. Insieme i due
riformano l’opera. Inizialmente scrivono un balletto teatrale: “ Le festin du Pierre” e
“ il convitato di pietra”. Le opere della riforma però sono 3:
 Orfeo ed Euridice (1762)
 Alceste (1769)
 Paride ed Elena (1770)

Queste opere hanno delle caratteristiche ben precise:


- Sono il lingua italiana
- Trattano un argomento preso dalla mitologia greca, poiché dovevano avere
scopo educativo e dovevano trasmettere valori
- In tre atti
- Iniziano con una SINFONIA di introduzione che prepara lo stato d’animo
dell’ascoltatore a quello che andrà a sentire (differisce dall’opera seria italiana
in quanto è in un movimento contro 3 della vecchia).
- Scompare il “recitativo secco” quindi il clavicembalo. I recitativi sono
“accompagnati”.
- Alle “arie col da capo” si sostituiscono quelle “in forma semplice” per dare
credibilità alla storia.
- Il coro riveste una enorme importanza arrivando a diventare un vero e proprio
personaggio, allo stesso modo i balli non avranno più il solo scopo decorativo
ma i ballerini diventeranno dei personaggi.
- All’orchestrazione vengono aggiunti arpa (strumento espressivo) e altri
strumenti.
- I personaggi vengono ridotti a 3 (numero che ricorre spesso nell’opera).

ORFEO ED EURIDICE
ATTO II, SCENA I. Le creature dell’inferno ballano cercando di raggiungere Orfeo che
suona la lira (in modo da addolcirle), dicendo come abbia potuto sfidare la morte e
giungere agli inferi. L’aria cantata da Orfeo è caratterizzata da elementi barocchi
come note ribattute (indica il battere dei denti), discese cromatiche (discesa agli
inferi), piccole fioriture.
SCENA II. Orfeo riesce a portare Euridice nei Campi elisi e canta l’aria CHE PURO
CIEL, dopo aver convinto le anime dannate. Pur essendo riemersi dagli inferi, Orfeo
non può voltarsi e per guardare Euridice, ma dopo i ripetuti richiami di quest’ultima,
Orfeo voltandosi e infrangendo la promessa, la perde per sempre.
ATTO III. Nonostante si svolga in un momento drammatico, l’aria “ Che farò senza
Euridice” cantata da Orfeo, non è drammatica. E’ un Rondò e ripete sempre le stesse
parole “ Che farò senza Euridice dove andrò…”. La scelta di questa struttura è
dettata dal fatto che sia CIRCOLARE, quindi rende perfettamente il tormento e il
rigirare angosciato di Orfeo.

Dopo Vienna, Gluck si sposta a Parigi dove gode della protezione del conte De Rulex
e riesce a far rappresentare delle opere. A Parigi gli chiedono di trasformare le opere
in Tragedie Lyrique francese. La prima opera che fa rappresentare è L’Ifigenia in
Taulide, scritta per l’occasione, le altre sono Orfeo ed Euridice, Armida (ultima opera
francese) e Alceste. Per queste ragioni, si crea una Querelle fra i sostenitori di Gluck
e sostenitori di Piccinni. Ai due viene chiesto di musicare lo stesso libretto e la
querelle si conclude senza vincitori. Dopo questo avvenimento, Gluck torna a Vienna
venendo insignito come compositore di corte da parte dell’imperatore cosa che gli
garantì una spilla e una retribuzione in denaro.
Il Classicismo

Il classicismo è un periodo che va dalla morte di Bach (1750) al 1830. Nel 1827
muore Beethoven, invece nel 1830 i primi romantici scrivono le loro composizioni.
Questo periodo prende il nome di Classicismo perché c’è un ritorno all’ideale di
bellezza e proporzione dell’antica Grecia. Il classicismo si manifesta in tutta Europa,
in particolare però si sviluppa a Vienna, con 3 grandi compositori: I GRANDI
CLASSICI VIENNESI - Haydn
- Mozart
- Beethoven
Questo periodo è caratterizzato da diversi cambiamenti e innovazioni.

FENOMENI SOCIALI
Il musicista da dipendente diventa libero professionista. Questo avvenne perché in
Germania, a causa della Guerra dei 7 anni (1756/1763), per radunare un esercito e
racimolare soldi, iniziarono a sciogliere le orchestre e le cappelle musicali. Per
questo molti musicisti si sono dovuti adattare a trovare un lavoro e si mantenevano
con:
- LEZIONI PRIVATE
- CONCERTI PUBBLICI. I concerti pubblici, chiamati ACCADEMIE, funzionavano
per SOTTOSCRIZIONE. Il musicista lasciava la propria lista di sottoscrizione in
un luogo pubblico (biblioteche etc). Tale lista doveva essere firmata da chi
voleva prendere parte al concerto a pagamento. Il musicista in base alla
quantità di firme e dunque di guadagno, decideva se organizzare o no
l’accademia.
- VENDITA DELLE PROPRIE OPERE AD UN EDITORE. Anche in questo caso erano
presenti delle liste di sottoscrizione, poiché l’editore voleva una certezza di
guadagno. Tutto veniva pubblicato in raccolte miscellanee di 6/12
composizioni.
EVOLUZIONE DI FORME E GENERI
Durante l’età classica si coltivano tutti i generi musicali già esistenti, ma in modo
diverso. Non vengono inventati nuovi generi.

SINFONIA. Questa forma, già esistente, acquisisce una struttura nuova, diventa
AUTONOMA, STRUMENTALE E IN 3 MOVIMENTI SEPARATI (ALLEGRO, ADAGIO,
ALLEGRO) che con Haydn diventano 4:
- 1° ALLEGRO IN FORMA SONATA.
- 2° ADAGIO (tema variato i episodi orchestrali).
- 3° MINUETTO CON TRIO ( solo Beethoven sostituisce il minuetto con lo
SCHERZO).
- 4° ALLEGRO IN FORMA SONATA.

FORMA SONATA
Con “forma sonata” si intende lo schema del primo movimento di tutte le forme
classiche. E’ BITEMATICA TRIPARTITA (tre parti).
- 1ᵃ PARTE “ESPOSIZIONE”: si espongono due temi, argomento di cui si parla. Il
primo tema è nella tonalità principale, il secondo nella tonalità della
dominante o relativa maggiore se siamo in minore. Tra il primo e il secondo
tema ci sarà UN PONTE MODULANTE, inoltre possono esserci delle CODETTE
al termine dell’esposizione che è ritornellata.
- 2ᵃ PARTE “SVILUPPO”: il primo e il secondo tema vengono elaborati.
- 3ᵃ PARTE “RIPRESA”: si riprende l’esposizione, con l’unica differenza che qui
entrambi i temi sono nella tonalità di partenza. Si termina alla tonica.
Il tema si ripete in totale 6 volte.
Secondo una ipotesi, questa forma nasce per far ascoltare alle Accademie la
struttura dell’opera, poiché è lo stesso pubblico che prima frequentava i teatri e
adesso ascolta musica strumentale.
La sinfonia sostituisce il CONCERTO GROSSO.

CONCERTO SOLISTICO. È scritto in 3 movimenti:


- 1° ALLEGRO IN FORMA SONATA con doppia esposizione dei materiali
tematici. Cioè il tema viene esposto prima dall’orchestra e poi dallo strumento
solista. Il movimento si conclude con una cadenza da parte del solista che
improvvisava.
- 2° ADAGIO con doppia esposizione dei materiali tematici.
- 3° RONDÒ O RONDÒ SONATA.

SONATA PER STRUMENTO SOLISTA. Lo strumento solista era il pianoforte che


sostituisce del tutto il clavicembalo, perché era più facile ottenere il piano ed il forte.
La sonata è in 2 O 3 MOVIMENTI (con Beethoven diventano 4).

QUARTETTO. Quattro strumenti: 2 violini, 1 viola e 1 violoncello.


TRIO. Tre strumenti: 1 violino, 1 violoncello, 1 pianoforte.
ENTRAMBI HANNO LA STRUTTURA DELLA SONATA.
Il quartetto ed il trio differiscono dalle sonate a 4 e 3 strumenti poiché nel barocco
gli strumenti non avevano la stessa importanza, alcuni erano secondari, invece in
essi hanno tutti lo stesso valore. Nasce così il principio dell’uguaglianza fra
strumenti.
ORCHESTRA CLASSICA: 2 CLARINETTI- 2 OBOI- 2 FLAUTI - 2 FAGOTTI - 2 CORNI -
2 TROMBE - 3 TROMBONI – TIMPANI – ARCHI. L’orchestra classica è più numerosa
di quella barocca, arriva anche a 50 elementi. Sono presenti molti strumenti a fiato e
vengono aggiunti strumenti a percussione.

All’interno del classicismo passano 3 correnti:


- PRECLASSICISMO O STILE GALANTE O ROCOCÒ (1740-1760). È il passaggio fra
Barocco e Classicismo e i principali esponenti sono i figli di Bach, Giovan
Battista San Martini e Stannitch. Si acquisisce un nuovo modo di fare musica
utilizzando una MELODIA CANTABILE CON UN ACCOMPAGNAMENTO
MELODICO (spesso un basso albertino) poiché il contrappunto viene ritenuto
antiquato. Il maggior esponente è Carl Philip Emanuel Bach che scrive
SONATE PER CONOSCITORI E LETTORI DILETTANTI, PER LE DAME. Ricordiamo
il trattato PER IL FALUTO TRAVERSIERE (1752) scritto da Joaquine Quantz e LA
SCUOLA DI VIOLINO di Leopold Mozart (1756).
- PROTOROMANTICISMO O STURM UND DRANG (1770-1780/90). I
compositori di questo periodo percepiscono “venti romantici”, cioè prestano
attenzione ai canti popolari, usano tonalità minori ed espressive come se
avessero anticipazioni romantiche. Sturm un Drang cioè TEMPESTA ED
IMPETO è un’opera teatrale di uno scrittore romantico KLINGER che vuole
manifestare i suoi ideali romantici.
- ETÀ DELLA RESTAURAZIONE O BIDERMEIER (1815-1830). Inizia con il
congresso di Vienna(1815) e quindi con il ritorno al trono ti tutti i sovrani che
erano stati spodestati in seguito alla rivoluzioni (restaurazione). L’intervento
di Napoleone diffonde ideali di libertà e di una vita nuova. Ben presto questi
ideali falliranno con conseguente chiusura in se stessi e la produzione artistica
avrà un ruolo intimistico e domestico.
Franz Joseph Haydn
F. J. Haydn nasce a Rohrau nel 1732 e muore a Vienna nel 1809. Durante la sua vita
si reca a Vienna dove conosce Nicolò Porpora dal quale impara a comporre. Nel
1735 entra a servizio del re ungherese Nikolaus Esterazy, un uomo molto ricco che
voleva rendere la sua corte come una piccola Versaille. Impiega a servizio della corte
una compagnia di attori e una orchestra. Così almeno una volta alla settimana
Haydn scriveva una nuova sinfonia da eseguire e anche altre composizioni, poiché lo
stesso Nikolaus suonava uno strumento musicale IL BARITON per il quale Haydn
compose molto. Estarazy permetteva ad Haydn di pubblicare qualche composizione
in modo da farsi attribuire il merito di avere un buon compositore a corte. Alla
morte di Nikolaus, il successore Anton si accorge che le casse familiari erano vuote,
così Haydn viene messo in prepensionamento(1791). Dopo questo evento, Haydn
riceve due proposte di lavoro:
- Una da parte del Re di Napoli, Ferdinando
- Una da un impresario tedesco John Peter Salomon, il quale gli propone una
tournée in Inghilterra. Durante la sua prima tournée 1791/1792 esegue i suoi
primi concerti, a questa ne segue un’altra 1794/1795.
Trascorre gli ultimi anni della sua vita a Vienna, dove incontra Mozart e il Barone
Von Schweden. Quest’ultimo, molto devoto a Bach ed Händel, lo sprona a scrivere
ORATORI.
COMPOSIZIONI
La maggior parte delle composizioni di Haydn sono manoscritte, per questo è stato
necessario fare un catalogo tematico HOB. Il catalogo è organizzato da HOBOKEN il
quale lo ordina per GENERI e in ordine cronologico all’interno dei generi, infatti sono
presenti NUMERI ROMANI che indicano il genere e NUMERI ARABI che indicano
l’antichità.
Ricordiamo la produzione di Haydn per le 104 SINFONIE, I QUARTETTI PER ARCHI E
LE 53 SONATE PER CLAVICEMBALO (POI PER PIANOFORTE). Viene chiamato il padre
delle sinfonie e dei quartetti. Il suo stile di scrittura è diverso rispetto a quello degli
ultimi anni di vita, per questo suddividiamo la sua produzione in 3 periodi:
- 1° periodo dal 1750 al 1770, periodo preclassico. Sinfonie brevi in 3
movimenti, sonate per clavicembalo, opere e operine.
- 2° periodo dal 1770 al 1790, trasforma le forme. Sinfonia in 4 movimenti,
quartetti classici, sonate per pianoforte.
- 3° periodo dal 1790. Abbandona i generi strumentali e si dedica all’Oratorio, o
perché pensa di essere ormai antiquato rispetto a Mozart, o perché essendo
indipendente ormai le occasioni di far eseguire la sua musica a Vienna sono
minori.
SINFONIE
In totale 104, il numero delle sinfonie aumenta o diminuisce in base alla
classificazione da parte dei musicologi, i quali talvolta includono quelle dell’età
giovanile facendo aumentare il numero e talvolta le escludono facendolo diminuire.
Molte delle sinfonie hanno dei titoli (musica a programma) ma solo pochi però gli
sono stati dati dallo stesso Haydn (IL MATTINO, IL MEZZOGIORNO, LA SERA). I titoli
venivano conferiti da altri perché potevano essere venduti più facilmente, inoltre
ogni sinfonia ha un elemento caratteristico che rimane impresso e dal quale deriva
spesso il titolo.
HOB I N°9. Ancora in 3 tempi, ha una orchestrazione classica e appartiene al primo
periodo.
HOB I N°45, GLI ADDII. In 4 movimenti, ha una orchestrazione classica. In questa
sinfonia prima suonano tutti gli strumenti e a mano a mano, dall’oboe in poi, ogni
musicista si alza uscendo fino a quando non rimane solo il VIOLINO I. Tutto ciò
avviene nella parte finale, la CODA.

6 SINFONIE PARIGINE dalla 82 alla 87. Queste sinfonie gli vengono commissionate
dalla Loggia massonica parigina “OLIMPICA”. La loggia possedeva una orchestra di
40 elementi, quindi Haydn le scrive sapendo di poter contare su una determinata
quantità di strumenti.
HOB I N° 82 L’ORSO. Dà il tema ai bassi, i quali eseguono una acciaccatura che rende
il senso di pesantezza del passo dell’orso.
HOB I N° 83 “LA GALLINA”. In un passaggio l’oboe rende l’idea del verso della gallina
(allegro spiritoso).

HOB I N° 92 “OXFORD”. Scritta fra le Parigine e le londinesi, la compone in


previsione della laurea ad honorem che gli verrà conferita dall’università di Oxford.

12 SINFONIE LONDINESI dalla 93 alla 104. Ricordiamo la n° 94 “la sorpresa” che ha


la particolarità di avere un forte improvviso da parte di tutta l’orchestra; la n° 100
“Militare” è importante perché inserisce il triangolo, i piatti e la grancassa, strumenti
tipici delle bande militari. La n°101 “l’orologio” nell’accompagnamento viene
ricordato il ticchettio dell’orologio. La n° 103 RULLO DI TIMPANI sembra quasi una
sinfonia romantica (cupa). Inizia con una introduzione lenta, con un rullo di timpani
iniziale molto inusuale per i tempi (fu il primo ad interessarsi alle percussioni). La n°
104 LONDRA, la più lunga ha caratteri pienamente classici.
QUARTETTI
Haydn scrive numerosi quartetti, fino ad allora chiamate sonate a 4. Ricordiamo:
- 6 QUARTETTI OP 20, “DEL SOLE”. Il nome si deve al simbolo della casa
editrice che li pubblicò, ovvero il sole. Essi furono pubblicati, ma rimasero
manoscritti.
- 6 QUARTETTI OP 33, “RUSSI O SCHERZI”. Un movimento di questi quartetti è
uno scherzando.
- KAISERQUARTETT OP 76, QUARTETTO IMPERATORE. Si trova la
presentazione dell’allora inno nazionale austriaco con variazione. Quando
Haydn si trasferisce a Vienna si sente la necessità di avere un inno nazionale,
così gli viene chiesto di comporlo su testo scritto da un Cancelliere. Nel 1922
diventa inno nazionale della Repubblica di Germania. Si trova al secondo
movimento ed è simile concettualmente all’inno inglese, dopo l’inno si hanno
4 variazioni una per ogni strumento.

ORATORI
Scritti negli ultimi anni passati a Vienna, sono 4:
- IL RITORNO DI TOBIA (giovanile).
- LA CREAZIONE scritta in tedesco con argomento profano. Tratta la creazione
del mondo, presa sia dalla Genesi che dal Paradiso Perduto di J. Millton.
Scritta per 5 solisti e orchestra pienamente classica. Questo oratorio insiste
sul numero 3 poiché sono 3 i personaggi, 3 i giorni della creazione; si apre con
la descrizione del CAOS che viene identificato in suoni spettrali, dissonanze.
L’opera inizia con un accordo di tipo MASSONICO e termina con un accordo
massonico.
- LE STAGIONI sembra già proiettato nel periodo romantico, è suddivisa in 4
parti quante le stagioni e le descrive. Viene considerata l’opera PONTE FRA
CLASSICISMO E ROMANTICISMO.
- LE ULTIME PAROLE DI CRISTO IN CROCE (scritto perché gli viene chiesto di
trasformare degli adagi per archi).
Wolfgang Amadeus Mozart
W.A.Mozart nasce a Salisburgo nel 1756 e muore a Vienna nel 1791. Si trasferisce a
Vienna da Salisburgo nel 1781. Il padre di Mozart, Leopold, era un musicista molto
ambizioso ma in vita non riesce mai a ottenere il tanto ambito posto di
CAPELMEISTER alla corte di Salisburgo, per questo vuole che il figlio ottenga ciò che
non riesce ad ottenere lui in vita. Così Wolfgang e la sorella Marianna vengono
istruiti e portati in tournée per l’Europa. Una delle più importanti esibizioni avvenne
alla corta di Vienna davanti all’imperatrice Maria Teresa. Successivamente Mozart
fece una tournée a Parigi dove viene presentato agli enciclopedisti, riscuotendo
molto successo. Nel 1778 effettua un’altra tournée a Parigi ma, non essendo più un
giovane bambino prodigio, non ottiene il successo sperato. In questo periodo di
permanenza a Parigi muore la madre. Il padre Leopold vorrebbe che il figlio
diventasse CAPELMAISTER a Salisburgo, e così avviene. Ma la vita da musicista
dipendente non fa per Mozart, così inizia in vari modi a indurre l’arcivescovo a
licenziarlo. Dopo aver ottenuto il suo scopo si reca a Vienna dove viene ospitato da
una vedova a patto che egli sposi una delle sue figlie: sposa Costanza Weber. A
Vienna Mozart riscuote molto successo, tutto va così bene che inizia a scrivere il suo
Catalogo tematico (1784). Con il passare del tempo anche egli fu considerato
antiquato e messo da parte, così decide di recarsi a Londra ma non riesce per
difficoltà economiche. Inizia a chiedere prestiti a i suoi amici massoni (faceva parte
di logge massoniche) che inizialmente lo sostennero, ma divenne comunque povero
in quanto non ebbe mai controllo delle sue finanze. Nel 1791 ebbe una ripresa
economica stroncata subito dopo dalla sua morte.
Durante la sua vita Mozart ha deciso di stampare alcune opere ed altre no. Il
catalogo tematico è formato dalla lettera K (KOCHEL) ed un numero arabo ed è
organizzato in ordine cronologico, l’ultima è il KW 621 (Requiem rimasto
incompleto).
A differenza di Haydn, lo stile compositivo di Mozart è sempre uguale: STILE
FORTEMENTE CARATTERIZZATO (UNITARIO). Utilizza temi strofici e regolari.

IL TEMA CLASSICO di Mozart è in 8 battute: 4+4. Nelle prime due battute ci dà un


inciso, ripetuto poi nelle battute 3 e 4. Alla battuta 5 si ha il punto più alto del tema
e proprio da questa battuta fino alla 8 ci porta ad un nuovo equilibrio discendente.
A differenza di Haydn e Beethoven a Mozart non interessa l’elaborazione del tema,
ma la presentazione di questo. Infatti lo sviluppo dei suoi temi è molto breve. A
questa scelta contribuisce la scelta delle tonalità, infatti Mozart considera molto
l’estensione degli strumenti utilizzando massimo 3 diesis e 3 bemolle e facendo un
uso molto espressivo delle tonalità stesse.
DO MAGGIORE è simbolo di maestosità.
MI BEMOLLE MAGGIORE è una tonalità cupa (massonica).
FA MAGGIORE utilizzata per musiche pastorali (bucoliche).
Con Mozart inoltre vi è un uso naturale degli accenti, che si spostano sulla musica
naturalmente.

COMPOSIZIONI DI MUSICA STRUMENTALE


SINFONIE. Mozart scrive 40 sinfonie: risalgono tutte al periodo di Salisburgo
(essendo musicista dipendente) tranne le ultime 5.

A SALISBURGO scrive:
- SINFONIA KW 16. È considerata preclassica per il numero di tempi (3), per
l’organico e per la durata (c.ca 13 minuti); è in Mib per agevolare l’esecuzione
ai corni.
- SINFONIA IN SOL MINORE KW 183. In 4 tempi e con un uso molto espressivo
della tonalità.
- SINFONIA IN RE MAGGIORE KW 297 “PARIGINA”. In 3 movimenti, è la prima
ad avere nell’organico i clarinetti che incontra proprio a Parigi per la prima
volta nell’orchestra della Loggia Olimpica.

A VIENNA scrive:
- SINFONIA KW 385 “HAFFNER”. Fu realizzata sulla base di un’altra sinfonia
scritta a Salisburgo la SINFONIA IN DO MAGGIORE “LINZ”. Quest’ultima venne
scritta durante un viaggio di ritorno a Salisburgo da Vienna dove era stato
ospite presso un famoso conte dell’epoca che conoscendo la sua bravura
organizzò un concerto. L’opera prende il nome dalla città di LINZ dove venne
eseguita per la prima volta.
- SINFONIA KW 504 “PRAGA”. Mozart viene incaricato di scrivere un’opera per
il teatro di Praga che si trovava in brutte condizioni economiche. Scrisse il Don
Giovanni che riscosse molto successo e come ricompensa poteva eseguire dei
concerti nel teatro senza dover pagare l’orchestra. Per questo scrisse questa
sinfonia che venne eseguita per la prima volta dall’orchestra di Praga. La
sinfonia ha una introduzione lenta e in forma sonata, che richiama l’idea del
caos.
Le ultime 3 famose sinfonie furono composte nell’estate del 1788 poiché voleva
eseguirle durante una accademia pubblica, ma sappiamo con certezza che non le
ascoltò mai. Sono:
- SINFONIA KW 543. In mib maggiore ha una introduzione lenta in forma
sonata.
- SINFONIA KW 550. In sol minore (le figure legate a due a due ricordano il
sospiro e l’ansimare con stato d’animo affannato.
- SINFONIA KW 551 JUPITER. In Do maggiore, tema massonico. Nel 4°
movimento cerca di fondere la fora sonata con la fuga barocca. IL TEMA
DELLA FORMA SONATA DIVENTA SOGGETTO DI FUGA. Non si conoscono le
ragioni compositive che lo spingono a questo, probabilmente per la
consuetudine con le opere di Bach e Händel.

CONCERTI. Mozart scrisse diversi concerti per strumento e orchestra su


committenza.
- 27 CONCERTI PER PIANOFORTE E ORCHESTRA. La maggior parte
appartengono al periodo di Vienna e sono caratterizzati per la doppia
esposizione del tema, prima da parte dell’orchestra e poi del pianoforte.
Orchestra e solista sono strumenti paritari. Famosa è la cadenza del solista al
termine del primo tempo. Questi concerti vengono scritti per se, infatti non
vuole farli stampare di proposito poiché vuole eseguirli solo lui. Il CONCERTO
KW 591 è l’ultimo ed è scritto per essere eseguito come intrattenimento in
una “birreria”.
- CONCERTO PER CLARINETTO E ORCHESTRA KW622. Mozart suonava diversi
strumenti, amava il clarinetto ed in particolare il CLARINETTO DI BASSETTO,
uno strumento che oggi non esiste più e per il quale in realtà è scritto tale
concerto. Aveva un amico ANTON STADTLER che lo suonava.

SERENATE E DIVERTIMENTI (OPPURE CASSAZIONI E NOTTURNI).


Queste composizioni erano scritte per soli fiati (poiché si suonava in piedi per tutto il
tempo) e per essere eseguite durante le feste. Si suddividono in:
- Musiche da eseguire all’aperto. Si svolgevano nei giardini dei palazzi nobiliari
mentre si ballava e mangiava come intrattenimento. Sono comunemente note
come NOTTURNI. Il primo e l’ultimo movimento erano a ritmo di marcia in
quanto i musicisti dovevano fare l’entrata e l’uscita dalla postazione di
esecuzione. Scrivere musica per piccoli organici era una particolarità delle
logge massoniche.
- Musiche da eseguire al chiuso. Si eseguivano durante cene e banchetti TAFEL
MUSIK (musiche da tavola). Un esempio è nel Don Giovanni e le musiche
massoniche che si eseguivano nelle logge.
RICORDIAMO:
- SERENATA IN Mib MAGGIORE KW 361. Detta “Gran Partita” è di ampie
proporzioni sia come lunghezza che come organico (in 6 movimenti).
- PICCOLA SERENATA NOTTURNA, per due piccole orchestre (soli vs tutti).

MUSICA DA CAMERA.
- TRIO IN Mib MAGGIORE detto “TRIO DEI BIRILLI”. Per pianoforte, viola e
clarinetto, ha questo nome perché ricorda il rumore dei birilli colpiti dalla
palla da bowling.
- QUINTETTO KW 453. Caratteristico per la formazione OBOE, CLARINETTO,
CORNO, FAGOTTO E PIANOFORTE
- QUINTETTO “STADTLER”. Per clarinetto e archi.
- QUINTETTO KW 407. Per corno e quartetto d’archi.
- 1ᵃ RACCOLTA DI QUARTETTI MILANESI. Scritti nel periodo adolescenziale
mentre si trova in una locanda a Lodi insieme al padre.
- 6 QUARTETTI DEDICATI AD HAYDN. Nella prefazione indica Haydn come
fondatore del quartetto e padre spirituale di Mozart. Tra questi il più famoso
è quello DELLE DISSONANZE (n°6), caratterizzato da una apparente mancanza
di tonalità e dissonanze tipiche della massoneria, ha anche una introduzione
lenta. Viene scritto prima de “La creazione” di Haydn. Un altro famoso
quartetto è LA CACCIA (n°4) che a differenza di quello precedente molto
cupo, esprime la felicità del compositore.
I quartetti sono tutti in 4 movimenti e scritti “per archi”.

SONATE. In due o tre tempi, sono scritte per due strumenti generalmente VIOLINO E
PIANOFORTE. Inizialmente il violino è ad libitum, solo successivamente gli strumenti
assumono pari importanza.

OPERE. Mozart si identifica più come operista e puntava sul teatro d’opera perché
secondo lui lo avrebbe fatto ricordare. Scrive opere per tutta la sua vita e le sue
prime sono LE SERENATE TEATRALI. Inoltre, a discapito della riforma di Gluck,
riteneva che le arie fossero più importanti dei recitativi. I generi principali su cui
ruotano le sue opere sono:
1. L’OPERA SERIA ITALIANA (2 o 3 atti argomento eroico/storico).
- Idomeneo Re di Creta. Con soggetto e argomento mitologico.
- La Clemenza di Tito. Scritta perché, dopo la morte di Giuseppe II e la nomina
come successore del fratello, vuole entrare nelle grazie di quest’ultimo ma
non ebbe successo. L’argomento, su libretto di Metastasio, è allegorico e in
riferimento al nuovo imperatore. ULTIMA OPERA SERIA DEL 700.
2. L’OPERA BUFFA SENTIMENTALE
- La finta semplice
- La finta giardiniera
I soggetti sono ragazze sfortunate che conquistano la loro felicità al termine
dell’opera.
3. L’OPERA BUFFA NAPOLETANA (1 o 2 atti argomento di vita quotidiana).
- Le Nozze di Figaro. Seppur divisa in 4 atti, in realtà sono 2 poiché primo e
secondo vengono raccolti insieme così come terzo e quarto. Il soggetto
dell’opera è tratto da un lavoro teatrale di Pierre de Beaumarchais che scrisse
IL BARBIERE DI SIVIGLIA, IL MATRIMONIO DI FIGARO E LA MADRE COLPEVOLE.
L’opera venne musicata per la prima volta da Mozart ed è da considerare
moderna a partire dalla sinfonia che è in forma sonata senza sviluppo.
- Don Giovanni. L’opera fu scritta per il teatro di Praga che era caduto in rovina.
L’opera si apre con una memorabile ouverture con elementi tematici che la
differenziano da quella dell’opera precedente. Forse fu scritta all’ultimo
minuto, quando l’opera era già completa, per questo riporta anticipazioni
dell’opera. Il protagonista è DON GIOVANNI con il suo fedele LEPORELLO, la
vicenda è presa dal teatro spagnolo ed ha una MORALE, poiché Don Giovanni
per il suo carattere e modo di agire finisce all’inferno. Nonostante la morte di
Don Giovanni, il finale è lieto. Tutti, al termine dell’opera, continuano a vivere
serenamente nonostante la sua morte.
- Così fan tutte. Ultima opera di scuola napoletana. Ambientata a Napoli con un
numero di personaggi minimo (6) rispetto alle opere del tempo. I protagonisti
sono due coppie di personaggi. L’opera mantiene le unità aristoteliche di
LUOGO-TEMPO- AZIONE, infatti tutto si svolge nell’arco di una giornata e in
un unico luogo. L’opera non ebbe molto successo. Beethoven la ritenne
immorale in quanto tratta la tematica del tradimento.

Questa trilogia di opere è scritta su libretto di LORENZO DA PONTE. Nato in


Veneto si sposta a Vienna dove incontra Mozart e condivide con lui numerosi
ideali. I due lavorano alle opere insieme, faccia a faccia, così le esigenze della
musica e del libretto vengono mediate.

4. SINGSPIEL. Il singspiel è considerato un genere minore poiché ha i dialoghi


parlati e non cantati. Fino a Mozart sarà un genere comico.
- Bastiano e Bastianina. Lo scrive in occasione della scoperta del magnetismo
(mesmerismo) da parte di uno scienziato Mesmer e venne eseguita nel
giardino della sua abitazione.
- Il ratto dal serraglio.
- Il flauto magico. Il più famoso singspiel ed anche l’utlimo. Mozart riceve una
commissione da un librettista Emanuel Shikaneder, per un teatro fuori
Vienna. Mozart osserva attentamente tutti i cantanti stando con loro. L’opera
riscuote un grande successo e lo stesso Shikaneder riveste un ruolo.
L’argomento è fiabesco/comico e attraverso essa si tentano di spiegare gli
ideali della massoneria. Il protagonista TAMINO deve superare diverse prove
per conquistare la sua amata SARASTRO (principio del bene) contro la REGINA
DELLA NOTTE (principio del male). La regina, essendo un personaggio
principale, ha due arie solistiche, inoltre ha una vocalità molto ampia nel
registro acuto poiché Mozart associava le note acute a personalità malvagie.
L’ultima opera di Mozart è il REQUIEM KW 626 la quale non è inserita nel catalogo
tematico in quanto non riesce a completarla. La composizione viene scritta per un
nobile uomo che voleva dedicare un “messa da requiem” alla defunta moglie, a
patto che Mozart non scrivesse la sua firma sull’opera ma la consegnasse a lui in
anonimato. Per questo motivo probabilmente Mozart fece fatica a completarla,
infatti morì prima. Dopo la sua morte, la moglie Costanza, la fece concludere da
alcuni suoi allievi fra cui SUSSMAYR così da poter ottenere un compenso. Quando la
massoneria decide di organizzare un concerto in onore di Mozart, il conte venne
smascherato poiché Costanza la fece eseguire come opera de Marito.
Il REQUIEM è un PROPRIUM MISSAE cioè è scritta per un giorno in particolare. La
parte più significativa è la SEQUENZA DIES IRAE, la quale ci fa capire gli ideali
religiosi di Mozart e la sua fede in una entità benigna dopo la morte.
LUDWIG VAN BEETHOVEN
L.V. Beethoven nasce a Bonn nel 1770. Nel 1792 si trasferisce a Vienna dove muore
nel 1827. Nasce in una famiglia di musicisti, ma suo padre era un uomo poco
affidabile. Così sfrutta la bravura del figlio per notorietà e per un compenso
economico. Beethoven inizia a lavorare alla Cappella dell’elettore di Bonn come
sostituendo spesso il padre fino a diventare 2° organista. Studia filosofia
all’università di Bonn, acquisendo delle conoscenze che influenzeranno parecchio le
sue composizioni. Si trasferisce a Vienna nel 1792 come MUSICISTA LIBERO
PROFESSIONISTA (il primo ad esserlo fin da subito) e, poco dopo la morte di Mozart,
diventa il beniamino della nobiltà. Beethoven pensa di poter fare il compositore e
pianista, ma questo suo desiderio viene infranto a causa di una precoce e veloce
perdita dell’udito. Di questo ne parla nel TESTAMENTO DI HELIGENSTADT,
testamento spirituale dove parla della sua sordità e di quanto questa progredisca
velocemente e dei suoi IDEALI E VALORI SPIRITUALI cioè FRATELLANZA, UNIONE E
VICINANZA. Ritenendosi povero e inadeguato decide di trasferirsi in Inghilterra ma, i
cinque nobili viennesi si riuniscono e stabiliscono di dargli un vitalizio per farlo
rimanere in città. Il catalogo tematico di Beethoven è più piccolo rispetto agli altri
due musicisti classici. Egli scriveva opere e le dedicava sempre a qualcuno per
ottenere un compenso maggiore a patto che potesse eseguirle per sei mesi solo il
destinatario della dedica. Il catalogo tematico di Beethoven è stato ordinato da
KINSKY e poi da HALM. Le opere sono in ordine cronologico e suddivise in LAVORI
CON NUMERO D’OPERA WmO (werke mit opus) e LAVORI SENZA NUMERO D’OPERA
(werke ohne opus).

COMPOSIZIONI
Con Beethoven la produzione di musica strumentale acquisisce maggiore
importanza. Infatti comporrà prevalentemente musica strumentale. Con lui alcune
forme assumono caratteri diversi:
- La SONATA viene portata stabilmente a 4 movimenti.
- Il primo e il secondo tema della FORMA SONATA assumono caratteri
ANTROPOMORFICI. Il primo tema è MASCHILE (ENERGICO), il secondo tema è
FEMINILE(MELODICO).

Si è soliti suddividere la produzione di Beethoven in 3 parti, fatti per la prima volta


da un musicologo WILHELM VON LENZ, il quale ha pubblicato un libro “Beethoven e
i suoi 3 stili”. Suddivide i periodi in base all’uso delle forme:
- 1° PERIODO (fino al 1800). Influenzato da Mozart e Haydn. In questo periodo
compone le Sinfonie n° 1 e 2 e i Concerti per piano n° 1 e 2. Scrive le sonate
per pianoforte fino alla 22 e ingrandisce definitivamente la sonata portandola
a 4 movimenti e conferendo a questa forma maggiore importanza.
- 2° PERIODO (1800 al 1815). Fino al Congresso di Vienna. I primi anni di questo
periodo vengono detti PERIODO EROICO, poiché ricchi di ideali eroici. Le
sinfonie diventano più estrose e sostituisce il MINUETTO con lo SCHERZO, un
tempo ternario con sezione centrale in trio e meno ripetitivo del minuetto.
Accentua gli ideali antropomorfici definendo i temi con termini kantiani.
- 3° PERIODO (1815 al 1827). Periodo più moderno e visionario. Lavora tanto
alla forma sonata, la disgrega scardinandola dall’interno. Nelle ultime 5
sonate, ci sono temi che sono FUGHE e temi con carattere di FRAMMENTO:
solo incisi senza distinzione fra maschile e femminile.

SINFONIE. Le sinfonie sono in tutto 9 e di una grandiosità assoluta che influenzerà i


compositori futuri.
- La 1ᵃ e la 2ᵃ appartengono al primo periodo.
- Dalla 3ᵃ all’8ᵃ appartengono al secondo periodo.
- La 9ᵃ appartiene al terzo periodo.

3ᵃ SINFONIA. (In Mib minore) Detta “EROICA” questa sinfonia la scrive per
Napoleone, che ritiene possa liberare i popoli (ideali rivoluzionari). Così scrive la
dedica “Sinfonia Grande intitolata a Bonaparte del Sig Louis Beethoven”. Dopo la
rivoluzione francese, il terrore e l’incoronazione forzata di Napoleone la delusione lo
portò a compiere un gesto estremo: scalfì il manoscritto con il suo nome
danneggiandolo. Successivamente ne cambia il nome e la dedica in SINFONIA
EROICA, COMPOSTA PER FESTEGGIARE IL SOVVENIRE DI UN GRANDE UOMO
(dedicata al principe Lobkowicz). In questa sinfonia è presente per la prima volta una
MARCIA FUNEBRE, genere di moda prima di Beethoven e durante la rivoluzione
francese, ma che nessuno aveva mai pensato di inserire all’interno di una sinfonia.
La tecnica usata è quella tipica delle bande militari francesi, ma è scritta per
orchestra.

5ᵃ SINFONIA. Scritta in Do minore, tonalità tragica che di solito risolve al Mib


maggiore. In questa sinfonia no. È molto evidente il lavoro che effettua sui temi e
sulla forma sonata. Se per Mozart il tema doveva essere cantabile e memorizzabile,
per Beethoven era importante ciò che si poteva fare e ottenere con il tema. È
costruito su intervalli di terza che rimbalzano su tutti gli strumenti. Viene detta IL
DESTINO per la sua maestosità.
6° SINFONIA. In Fa maggiore tonalità pastorale. Questa sinfonia non ha un numero
tradizionale di movimenti ma ne ha 5, ognuno dei quali è introdotto da una piccola
premessa. Beethoven però precisa che “NON E’ DESCRIZIONE MA ESPRESSIONE DI
STATI D’ANIMO.”
- 1° movimento. IL RISVEGLIO DI SERENE SENSAZIONI ARRIVANDO IN
CAMPAGNA.
- 2° movimento. SCENA PRESSO IL RUSCELLO. In questo movimento mette dei
passi imitativi: cuculo, quaglia, usignolo…
- 3° movimento. ALLEGRA RIUNIONE DI CONTADINI.
- 4° movimento. TEMPORALE
- 5° movimento. LIETI SENTIMENTI DI RINGRAZIAMENTO DOPO IL
TEMPORALE. Canto pastorale.

9ᵃ SINFONIA. Scritta in Re minore ha delle particolarità:


- Introduzione di 4 solisti più coro misto nel 4° movimento. Cantano l’INNO
ALLA GIOIA di Schiller.
- Fa una introduzione all’ode di Schiller dove sottolinea che all’entrata del coro
si avranno suoni più gradevoli (voce umana) rispetto a quelli degli strumenti.
Questa concezione della voce umana superiore agli altri strumenti è ripresa
sia dai greci ma soprattutto da BOEZIO (musica mundana strumentalis,
humana) nel trattato DE ISTITUTIONE MUSICAE.
- All’inizio del 4° movimento fa una RICAPITOLAZIONE TEMATICA dei movimenti
precedenti, i quali si sentono in successione brevemente. Durante questa
ricapitolazione c’è il VIOLONCELLO SOLISTA che, per tre volte, ha il carattere
di un recitativo a tempo: rappresenta la voce umana che vuole presagire il
coro e l’inno alla gioia.
- Beethoven cerca di dare unità ai movimenti (primo e secondo sono costruiti
allo stesso modo).

CONCERTI. Il catalogo dei concerti per pianoforte scritti da Beethoven è molto


povero rispetto a quello dei suoi predecessori classici, sono in tutto 5:
- CONCERTO N° 3. Scritto nel periodo eroico, ha una doppia esposizione dei
materiali tematici, come un dialogo.
- CONCERTO N°4. Si interrompe il dialogo fra solista e orchestra e inizia il
pianoforte (definito successivamente concerto IMPERATORE).
- CONCERTO N° 5. Non si ha la proposta del tema all’inizio, ma il pianoforte
inizia con una cadenza.

Sono 3 i generi musicali che non abbandonano mai Beethoven per tutta la vita:
SINFONIE, SONATE PER PIANOFORTE E QUARTETTI.
SONATE PER PIANOFORTE. In età classica la sonata era un genere privato: non si
eseguiva in pubblico ma ognuno le acquistava per studiarle ed eseguirle
privatamente. Ciò comportava che questo genere fosse ritenuto minore. Con Haydn
e Mozart erano in due/tre movimenti, Beethoven le porta definitivamente a 4
conferendo così maggiore importanza a questa forma. Le scrive sin dall’epoca di
Bonn e in totale sono 32:
- Dalla 1 alla 12 appartengono al 1° periodo.
- Dalla 13 alla 27 appartengono al 2° periodo.
- Dalla 28 alla 32 appartengono al 3° periodo.
Inizialmente Beethoven le pubblica in gruppo, però introduce l’idea di pubblicare
unicamente DELLE GRANDI SONATE, in base all’importanza. Le dedica sia al
pianoforte che al clavicembalo in modo da riuscire a guadagnare di più poiché molto
difficili da eseguire tecnicamente.

- SONATA PATHETIQUE (da pathos: dolore). Appartiene al primo periodo ed è


in 3 movimenti. Ha una introduzione lenta che si alterna per la prima volta
con un allegro in Do minore. Esprime la vita dolorosa e l’introduzione vuole
ricordare che i mali ritornano sempre nella vita, ma devono essere superati e
bisogna reagire ed andare avanti.

- SONATA OPERA 26. Il terzo movimento è una MARCIA FUNEBRE per la morte
di un eroe.

- SONATE 1 E 2 OP. 27. Dette sonate QUASI FANTASIA perché fanno pensare
alle fantasie barocche. La seconda è la “Sonata al chiaro di luna”.

- SONATA OP 28. Pastorale.

GRANDI SONATE
Le sonate che ebbero maggiore successo furono quelle appartenenti alla fine
dell’ultimo periodo:
- SONATA AURORA. Così chiamata per il modo in cui emerge il tema. Il secondo
movimento è brevissimo, ma inizialmente era molto lungo, così lo utilizza
come composizione a se.
- SONATA “GLI ADDII”. Unica sonata a programma (sempre espressione di stati
d’animo) è scritta in 3 movimenti:
o 1° ADDIO
o 2° ASSENZA
o 3° RITORNO
Con questa sonata Beethoven vuole esternare i sentimenti di dispiacere verso un
amico che parte (l’arciduca Rodolfo). I titoli sono tutti in tedesco e non in italiano
come era solito fare, perché in italiano il termine Addio è definitivo, in tedesco è
simile all’arrivederci.

Le sonate del 3° periodo sono 5, ricordiamo:


- SONATA OP 106 N 30. È la più lunga e complicata, viene pubblicata per il
pianoforte HAMMERKLAVIER.
- SONATA OP 111 N 32. È in due soli movimenti, allegro e arietta più variazioni.
In genere le sonate in due movimenti erano molto facili, ma questa sonata è
molto complicata. Beethoven fa questa scelta perché ritiene di aver detto
tutto in due movimenti e non sentiva il bisogno di aggiungere altro. Questa
libertà che si concede sarà per i romantici fondamentale, infatti molto lo
imiteranno (Schubert lo farà con la sinfonia INCOMPIUTA).

2 RACCOLTE DI BAGATELLE (cose di poco conto). Al contrario del nome, queste


composizioni non sono affatto di poco conto, anzi spianano la strada ai compositori
romantici.

QUARTETTI. Scrive in totale 16 quartetti d’archi più una GRANDE FUGA per
quartetto d’archi. Come le sonate, anche questi erano generi di musica privata ed
hanno delle caratteristiche ben precise. Beethoven conferisce anche ai quartetti
delle caratteristiche ben precise:
- Sono pubblicati singolarmente
- Il numero dei tempi cresce da 4 anche a 7
- Aumenta la durata del singolo movimento
- Indica alcuni movimenti con nomi che vengono dall’opera
(canzone,cavatina…)
- Si esprime con una terminologia usata per indicare stati d’animo, carattere
antropomorfico.

3 QUARTETTI RUSSI O RAZUMOSKY. Razumosky è un conte ambasciatore dello zar a


Vienna che protegge Beethoven. In onore del committente mette dei temi russi che
in realtà inventa lui stesso.

QUARTETTO OP 135 “LA DIFFICILE DECISIONE”. Il 4° movimento è intitolato “la


difficile decisione”. Il movimento inizia con una introduzione lenta, in cui Beethoven
inserisce una parte cantata che recita “Deve essere così?” che allude al destino
crudele e alla vita. Nell’allegro è presente la risposta alla domanda.
QUARTETTO OP 130. In sei movimenti. Come finale Beethoven aveva scritto un
movimento in STILE DI FUGA di 20 minuti. Ripensandoci tolse quel movimento e lo
pubblicò a parte, da qui la GRANDE FUGA OP 133.

COMPOSIZIONI VOCALI. Come già detto, la produzione di Beethoven si basa


principalmente sul repertorio strumentale, infatti scrive poche composizioni vocali:

- FIDELIO. È un singspiel ma non ha nulla di comico e fiabesco, al contrario è


tragico e in lingua tedesca. Beethoven lo trasforma in un’ode alla libertà e
all’amore coniugale poiché il protagonista FIDELIO combatte per la libertà.
Beethoven aveva una visione di teatro diversa, più simile all’idea greca
secondo cui il teatro non era un luogo di svago ma aveva scopo educativo.
Ammira per questo Gluck sostenendo che sia l’unico a scrivere opere morali.

- CRISTO SUL MONTE ULIVETO. Unico oratorio. Gli ideali religiosi sono morali e
si ispirano a Kant.

- MISSA SOLEMNIS. Questa messa per la struttura si ispira a Bach e Händel.


Viene incaricato di scrivere questa messa per la proclamazione dell’arciduca
Rodolfo come vescovo. La composizione è formata dalle 5 parti della messa
ed è molto vasta.

- CICLO DI LIEDER ALL’AMATA LONTANA. Sono composizioni per voci e


pianoforte, i temi anticipano l’800 romantico.

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