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La predizione della gloria dell’Emiliano

Durante il sonno molto pesante più del solito perché Scipione era ancora un soldato quindi era
abituato a dormire poco. Nel sonno vede il nonno e se lo immagina come le immago sue che
aveva visto in casa dove c’erano i busti degli antenati. Inizia il dialogo  l’emiliano è a Cartagine
perché l’esercito Romano sta per iniziare la 3 guerra punica:

 Guerre puniche sono state 3, combattute fra Roma e Cartagine, che segnarono l'egemonia di
Roma nel Mediterraneo, avevano rappresentato una svolta decisiva
- la prima dal 264ac al 241ac ed ha come esito la costituzione delle prime PROVINCE la Sicilia
e la Sardegna.
- la seconda 241-238 contro l’abilità strategica di Annibale, scontro più sanguinoso in cui
Roma rischia, il grande vincitore di Annibale è stato Publius Cornelius Scipio Africanus
(soprannome attribuito dopo aver sconfitto Annibale)  inizia la grande ascesa di Roma
- la terza dl 218 al 202 ac più breve e corrisponde alla distruzione di Cartagine, eliminando il
rischio che Cartagine potesse costituire un pericolo per lo stato romano. (Cartago delenda
est).

L’africano è morto e si trova in un luogo di pieno di stelle, eccelso (la via lattea  visione
platonica e pitagorica) gode della vita immortale ma si interessa di ciò che accade sulla terra.
Ecco perché nel medioevo il Somnium viene interpretato in chiave cristiana, cioè che le anime
beate siano in Paradiso.

11  Per combattere e assediare Cartagine tu ora , emiliano devi venire come un soldato
semplice ma nel corso di due anni tu la abbatterai in qualità di console e ci sarà per te un
cognome, un soprannome, che tu hai ereditato da me, te lo meriterai. L’Africano sta prevendendo
per l’Emiliano una carriera politica, metterà fine alla 3 guerra punica e avrai il soprannome Africano
perché se lo merita. La funzione del sogno è prevedere il futuro, come le profezie nella divina
commedia, viene anticipato il tempo della storia rispetto al tempo attorno.

Quando poi avrai distrutto Cartagine, avrai celebrato il trionfo, cioè tornerai in patria e ci sarà una
parata che si concluderà presso il Campidoglio tra due ali di folla, sarai stato censore e sarai
ambasciatore in Egitto, Asia, Grecia, verrai scelto come console, porterai a termine una guerra
importantissima e raderai al suolo Numanzia. Ma una volta salito al Campidoglio troveri lo Stato
sconvolto dai progetti di mio nipote  allude ai nipoti veri non adottivi, figli di sua figlia Cornelia, i
Gracchi Tiberio e Gaio.

Profezia molto dettagliata, prevede per l’emiliano una carriera lampo. Dal punto di vista politico, la
descrizione dei fatti fa emergere che l’Africano non avrebbe appoggiato i tentavi di riforma dei
Gracchi, nonostante fossero suoi nipoti di sangue.

++++ Il progetto di riforma di Tiberio Gracco era tutto incentrato su una legge agraria che
cercava di limitare gli abusi compiuti dai potenti sull'ager publicus. Da allora in avanti non si
sarebbe più potuto occupare che una certa quantità di terra per nucleo familiare. Il terreno
recuperato sarebbe servito a distribuzioni di piccoli lotti di terra tra gli ex contadini, cui sarebbero
toccati in affitto. I tentativi al nonno non erano piaciuto per nulla perché queste riforme limitavano
il potere dei grandi latifondisti e volevano una distribuzione ai piccoli colonie dei terreni
conquistati con la formazione della Repubblica. L’africano è conservatore, lo stato non deve essere
modificato. ++++

Perturbare= portare confusione, sconvolgere.


L’Emiliano avrà una carriera politica immediata e bella ma quando sarà a Roma dovrà contrastare
i Gracchi.
L’Africano dirà all’emiliano che dopo aver distrutto Cartagine occorrerà che tu “mostrerai la luce del
tuo giudizio e coraggio alla popolazione, contrastando un momento di grande turbamento.”
Per non aggiungere altro, occorre che tu come dittatore riporti in ordine lo stato, dovrai assumere
un potere dittatoriale  che era una carica pubblica a cui si poteva ricorrere nei momenti di crisi
dello stato. Durava solo 6 mesi, quello che oggi chiameremmo stato di emergenza. Il Dictator era
prevista dalle istituzioni stesse quindi era legittimata anche se ci dovevano essere determinate
condizioni stabilite dal senato che decideva se lo stato avesse bisogno o meno di un dittatore.

-------------- Lo stato di emergenza oggi deve essere prorogato dal governo ma lo deve far votare dai deputati del
parlamento. È stato introdotto non per il Covid ma previsto in relazioni a catastrofi naturali come terremoti dove
bisogno intervenire velocemente e tornare alla situa precedente. Siamo in una situazione formalmente legittima,
perché viene scelto dal parlamento  non siamo in dittatura, la cornice giuridica formale è legittimata. L’emergenza
sanitaria finirà quando il virus sarà controllato, quando questo avverrà non lo possiamo sapere dobbiamo prevedere
delle tappe e agire di conseguenza ---------------------------------------------

12  Se riuscirai a sfuggire alle mani empie dei tuoi parenti  i gracchi considerati empi perché
commettono qualcosa contro la sfera religiosa
Quindi il mettere mano allo stato e modificarlo e come se si violasse qualcosa di Sacro dunque è
considerato un atto empio.
 Dal punto di vista sintattico è narrativo, chiaro e ordinato.

Cicerone vuole delineare la figura perfetta politica che deve essere illuminato nell’animo, essere
coraggioso, essere intelligente e avere giudizio, cioè sapere distinguere.

Negli stessi anni viene scritto il de rerum natura dove Lucrezio parla dell’uomo mettendo in
evidenza le ansie di chi segue la gloria politica, invece cicerone negli stessi anni pensa che lo stato
non deve essere sconvolto e l’uomo più realizzato è quello politico. Questo crea una certa
risonanza perché lo scrive nel primo secolo a.C dove lo Stato era in una profonda crisi.
La vita dei beati
13  L’africano era apparso dalla via
lattea, ciò indicava che Cicerone
credeva nell’immortalità dell’anima a
differenza di Lucrezio. Il corpo
dell’africano ha avuto il pregio di
avere un’anima immortale per
quello che aveva compiuto in vita.

Quo = Affinchè, all’inizio introduce


una subordinata di tipo finale
espressa in latino da ut/ne +
congiuntivo, ma in alcuni casi è
introdotta da quo quando è c’è
all’interno della frase un aggettivo di
grado intensivo cioè formato dalla
forma base + ior  “alacrior” =più
solerte cioè più attivo.

Uso dell’imperativo futuro usato raramente applicato a leggi e preghiere oppure come in questo
caso per sottolineare la sacralità del concetto che viene espresso.

Infiniti  conservare , adiuvare, augere  In questi verbi sono racchiusi i comportamenti e le azioni
più importanti per un uomo di stato. Azioni che devono ispirare l’uomo politico. Gli uomini che
fanno ciò son graditi al principio divino che regge il mondo (già idea aristotelica), nel medioevo
interpretata in maniera cristiana.

Futuro anteriore si collega al congiuntivo perfetto  Per tutti coloro i quali avranno conservato o
abbiano conservato comunque emerge come si arriva alla beatitudine ed è sicuro che c’è un luogo
stabilito in cielo dove possano godere per l’eternità della loro condizione di beati. La felicità
eterna (beatus) è assegnata per tutti coloro i quali si siano comportanti in modo da conservare ,
adiuvare, augere la patria, coloro quindi che abbiano mantenuto gli stessi ordinamenti, l’abbiano
difesa e l’abbiano anche accresciuta come potenza con annessioni territoriali

 3 azioni fondamentali su cui si era basata la grandezza di Roma fino a quel momento, tenendo
salde le proprie istituzioni.

 Per tutti loro c’è un luogo certo dove felici possano godere dell’eternità.

Non c’è nulla infatti per quel Dio principe che regge tutto il mondo, almeno per quello che accade
sulla terra, non c’è nulla di più gradito che le unioni degli uomini associate dal diritto  cioè
deve essere la legge a stabilire il tipo di contratto sociale, non basta l’unione, che vengono
chiamati stati, l’uomo non è fatto per vivere da solo (torniamo sempre ad Aristotele). Civitates =
unione di civis, legati giuridicamente ad un’assemblea, ad un’unione. I governatori e i CUSTODI
(conservatori) partiti da qui (dalla via lattea) qui ritornano  via lattea sede dei beati prima e
dopo la vita

Esiste quindi l’immortalità dell’anima e possono aspirare ad essa coloro che seguono i 3 verbi.

Nell’ultima frase del primo paragrafo  da qui fa riferimento alla via lattea, partono da lì cioè le
anime di coloro che possono aspirare alla beatitudine intesa come immortalità sono anime che fin
dal principio sono state scelte, preesistono alle loro nascite, al loro essere corporeo  idea
dell’incarnazione.

Queste persone hanno un compito ben stabilito, il loro periodo sulla Terra è solo un passaggio
per conservare, adiuvare e augere. La vita di quest’uomo sulla Terra è predestinata a compiere
determinate azioni.

14  Nel secondo paragrafo parla l’Emiliano e dice che anche se era sconvolto dal timore dei
Gracchi e dal futuro tragico che l’Africano gli aveva presentato, Emiliano chiede all’Africano se è
vivo o morto, cioè quale fosse la condizione della sua immortalità, che cosa significa essere
immortali. Poi chiede anche se lì nella via lattea ci sia tra gli altri, Lucio Emilio Paolo, suo padre che
secondo lui doveva certamente essere lì per quello che aveva fatto in vita. Che tipo di vita è quella
della anime immortali?

L’Africano risponde che vivono, sono vivi coloro i quali sono volati via dalle catene del corpo che è
come un carcere per l’anima. In maniera colloquiale l’africano dice al nipote dice che la vera vita è
quella dopo la morte, che è sfuggita dalle catene del corpo, corpo come carcere dell’anima, la vera
vita è quella che gli uomini chiamano morte, la vita terrena è un carcere e il corpo rappresenta le
catene di essa. “Non vedi che tuo padre Paolo sta venendo verso di te?”

15  E l’emiliano dice: Non appena lo vidi (capiamo quindi che paolo gode dell’immortalità) iniziai
a fare uscire la forza delle lacrime = inizia a piangere, suo padre abbracciandolo e baciandolo gli
impediva di piangere  qui vediamo motivi personali intrecciati a filosofici.

Io (emiliano) non appena trattenuto le lacrime potei riprendere a parlare, dissi: ti prego padre
grande e ottimo e degno di venerazione, (in caso vocativo) poiché questa (cioè quella della via
lattea) è la vita, perché indugio (moror) sulla terra? Che senso ha vivere? Non sarebbe meglio
morire subito? Perché non mi affanno ad vos venire = a raggiungervi, a venire da voi?

L’Africano risponde che non funziona coì e che, nisi=se non che, amenoché quel di Dio del quale è
tutto questo tempio (uno spazio di cielo), a cui appartiene tutto questo che stai vedendo, non ti
avrà liberato dai vincoli dalle catene del corpo, per te non può esserci, non può essere praticato,
l’accesso a questo luogo. Ci deve essere un percorso di vita che Dio ha preordinato e a cui non ci
si deve sottrarre.

Uno degli aspetti filosofici del Somnium Scipionis che qui emerge è il SENCRETISMO FILOSOFICO
cioè la capacità di legare insieme cose che provenivano da ambiti diversi, equilibrandoli, in questo
caso motivi pitagorici e aristotelici .
Gli uomini sono stati creati con questa legge, affinché custodissero quella sfera che tu vedi nel
mezzo di questo spazio celeste che tu chiami Terra. (Visione cosmologica che pone la terra al
centro)

 Contrariamente a Lucrezio per Cicerone gli uomini sono stai generati per custodire il globo
(sinonimo di sfera).

E a loro è stata data un’anima che deriva da quei fuochi eterni che voi chiamate costellazioni e
stelle le quali di forma circolare, mosse/animate da menti divine (da chi ha la possibilità di
interpretare il pensiero divino) compiono le loro orbite con una velocità sorprendente.

 Quindi: Terra al centro, l’anima agli uomini è concessa da una volontà che proviene dalle stelle.

(Dante la pensa allo stesso modo, le anime possono influenzare i temperamenti umani, i cieli si
muovono con una velocità degna di stupore.)

L’africano continua a parlare e dice: Quindi così come tu, Publio e tutti gli uomini devoti, dovete
trattenere l’anima in custodia corporis, all’interno della prigione, che è il corpo e senza l’ordine di
colui che ve lo ha concesso, vi ha concesso la vita, non si può uscire (migrare) dalla vita, affinché
non sembri che volete venire meno a un compito umano assegnato dalla divinità

Munus= un compito un dovere  la vita è un munus assegnato dalla divinità, che va portato a
termine; ecco perché l’omicidio non può essere accettato. Ecco perché il Somnius Scipionis è stato
interpretato forzatamente in chiave cristiana  idea che la vita sia un compito dato da Dio, che il
corpo sia un a prigione e ostacolo per la beatitudine etc.

16  Parla suo padre Paolo e gli dice: rispetta le leggi e la pietas= il rispetto che già grande nel
confronto dei famigliari, ancora più grande deve essere nei confronti della patria, una vita simile,
questa vita, una vita così è quella via che porta al cielo e a questa schiera di uomini e ognuno di
loro ha già vissuto e svincolati dal corpo vivono questo luogo che tu vedi. La via lattea (Voi come
avete imparato dai greci la chiamate via lattea) è rappresentata come un cerchio risplendete tra le
fiamme dal candore sfolgorante. La pietas è il valore fondamentale dell’uomo romano è la
devozione è la virtù del conservatore.

A me (emiliano) che contemplavo da quel luogo tutto l’universo, ogni altra cosa mi sembrava
magnifica e straordinaria  nel sogno l’emiliano guarda trovandosi nella via lattea, c’erano delle
stelle che dalla terra non si vedono e le dimensioni erano inimmaginabili, tra queste c’era quella
più lontana dal cielo e la più vicina alla terra e risplendeva di luce non propria (è la luna).

I volumi delle stelle superavano quella della terra e cosi la terra vista da lassù mi è sembrata così
piccola che provai vergogna del nostro impero romano che all’interno della Terra non è che un
punto  rovescia la prospettiva della grandezza romana  Piccolezza della terra all’interno
dell’universo, vivere all’interno di un punto, che è punto di un punto.

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