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SICURO DI SAPERE?

STUDIAFACILEFILOSOFIAGRANDI PROBLEMI
DELLA FILOSOFIAIL PROBLEMA RELIGIOSOCHE COS'È LA
RELIGIONEIL PROBLEMA RELIGIOSOChe cos'è la religionePer religione si
intende un insieme di credenze e di atti di culto che esprimono il rapporto
dell'uomo con il divino.

IL CRISTIANESIMO
Il Cristianesimo trae origine dalla predicazione di Gesù di Nazareth. La prima
fase della sua predicazione si svolge in Galilea, la regione settentrionale della
Palestina dove Gesù è nato. Qui egli recluta i primi discepoli. Quindi si trasferisce
a Gerusalemme. Dopo la morte di Gesù, gli apostoli diffondono la nuova
religione, prima in Asia Minore e in Africa, poi anche a Roma. Essi predicano
che Dio si è incarnato in Gesù di Nazareth, il Messia, e che questi è risorto e
apparso di nuovo ai suoi discepoli.

Intorno al 60 d.C., nonostante le persecuzioni attuate dalle autorità religiose


ebraiche, comunità di cristiani, che praticano la loro fede in segreto, si sono
oramai radicate in tutto l’Oriente romano e nella capitale. Queste comunità sono
ancora immerse nell’ambito del giudaismo. Almeno fino alla metà del II secolo
d.C. è difficile quindi parlare del cristianesimo come di una religione
organizzata e autonoma rispetto a quella ebraica.

La Bibbia è il testo sacro della religione ebraica e di quella cristiana. È


formata da libri differenti per origine, genere, composizione, lingua, datazione
e stile letterario, scritti in un ampio lasso di tempo, preceduti da
una tradizione orale più o meno lunga e comunque difficile da identificare,
racchiusi in un canone stabilito a partire dai primi secoli della nostra era.
Diversamente dal Tanakh (Bibbia ebraica), il cristianesimo ha riconosciuto nel
suo canone ulteriori libri scritti in seguito al "ministero di Gesù. La Bibbia
cristiana, quindi, risulta suddivisa in: Antico Testamento (o Antica Alleanza),
corrispondente alla Bibbia ebraica, e Nuovo Testamento (o Nuova Alleanza),
che descrive l'avvento del Messia e le prime fasi della predicazione cristiana.
La parola "Testamento" presa singolarmente significa "patto", un'espressione
utilizzata dai cristiani per indicare i patti stabiliti da Dio con gli uomini per
mezzo di Mosè (antico testamento) e poi per mezzo di Gesù (nuovo
testamento).
L’Antico Testamento rappresenta la prima parte della bibbia, è chiamato
antico o vecchio appunto per distinguerlo del nuovo o secondo testamento.
Nella bibia cristiana l’antico testamento è suddiviso in libri: pantateuco, libri
storici, libri poetici e sapienziali, libri profetici.
Nell’antico testamento sono presenti 46 libri.
Il nuovo testamento nasce nel I secolo d.C. da persone che avevano scritti
dei testi che parlavano di Gesù di Nazaret, ovvero il ‘’Cristo’’. Questi scritti
erano raggruppati nel nuovo testamento. Il nuovo testamento è composto da
27 libri. I primi quattro sono chiamati Vangeli perché dicono che Gesù è il
figlio di Dio, questi 4 sono seguiti degli Atti degli Apostoli, che narrano la
vicenda della prima comunità cristiana e la diffusione dell’annuncio
evangelico per opera di Pietro e Paolo.

ED.CIVICA BULLISMO E SAYBERBULLISMO


Con il termine bullismo s’intende definire un comportamento aggressivo
ripetitivo nei confronti di chi non è in grado di difendersi. Solitamente, i ruoli
del bullismo sono ben definiti: da una parte c’è il bullo, colui che attua dei
comportamenti violenti fisicamente e/o psicologicamente e dall’altra parte la
vittima, colui che invece subisce tali atteggiamenti. La sofferenza psicologica
e l’esclusione sociale sono sperimentate di sovente da bambini che, senza
sceglierlo, si ritrovano a vestire il ruolo della vittima subendo ripetute
umiliazioni da coloro che invece ricoprono il ruolo di bullo.

Con il termine cyberbullismo o bullismo online si indicano: quegli atti di


bullismo e di molestia, prevaricazione effettuati tramite mezzi elettronici come
le e-mail, le chat, i blog, i telefoni cellulari, i siti web o qualsiasi altra forma di
comunicazione riconducibile al web. danni del cyberbullismo alla sfera
emotiva possono essere alla lunga anche molto seri.
Gli effetti negativi possono ricadere sul benessere sociale, su quello emotivo
e su quello scolastico delle vittime: il malessere viene spesso espresso
attraverso ansia, bassa concentrazione e un rendimento scolastico che
peggiora e (anche se raramente) può sfociare in comportamenti più gravi
come depressione e tentativi di suicidio.
Ma ci sono conseguenze che coinvolgono anche i cyberbulli. Questi ultimi
infatti possono essere maggiormente a rischio di sviluppo di comportamenti
antisociali e di problemi relazionali, delinquenza, abuso di sostanze e
suicidio.
Le tipologie sono:
FLAMING – Con tale termine si indicano messaggi elettronici, violenti e
volgari, mirati a suscitare “battaglie” verbali online
MOLESTIE-- consiste in messaggi scortesi, offensivi, insultanti, disturbanti,
che vengono inviati ripetutamente nel tempo, attraverso E-mail, SMS, MMS,
telefonate sgradite o talvolta mute.
DENIGRATION – sarebbe danneggiare la reputazione o le amicizie di un
coetaneo, diffondendo on line pettegolezzi e/o altro materiale offensivo.
EXCLUSION – Il Cyberbullo decide di escludere intenzionalmente un
coetaneo da un gruppo online (“lista di amici”), da una chat, da un game
interattivo o da altri ambienti protetti da password.
L’IMPERSONATION-- è il furto di identità. Il cyberbullo si spaccia per la
persona creando un falso profilo e spedisce ai tuoi amici messaggi con il tuo
nome, in modo da farti fare la figura dello stupido e rovinare la tua
reputazione.

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