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Luogocomune
da picco2006

8-11 minuti

La penso in pieno come #83 Taize, per cui farò aggiunte


completamente diverse a questo argomento spinoso che per
sua natura rischia di essere divisivo e dirompente anche fra di
noi.

L'ho già detto per le amministrative e lo ridico ora, anche se


ancora deve passare un annetto di acqua sotto i ponti per cui
tutto può cambiare nel mio giudizio anche in funzione di chi si
presenterà : nell'era pre-covid avevo deciso di non votare più,
ma dopo questi 2 anni io francamente non vedo l'ora di
crocifiggerli con una bella X, perché prima lo schifo c'era e c'è
sempre stato (come ci sarà), ma se ci ritroviamo a rimpiangere
le libertà ed i diritti - in tutti i loro limiti, distorsioni, illusioni ed
ingiustizie, non parlo certo del paradiso - che avevamo in
quello schifo, allora i tempi e le coscienze sono cambiate.
Per dirla in altri termini, io ho sempre provato un profondo
disagio a tenere in mano una pistola vera, anche se scarica,
anche senza caricatore, anche se mi facevano vedere prima
che era completamente vuota. Però è anche vero che non ho
mai provato ad essere di pattuglia in certi quartieri, in certe
situazioni, dove non ci si focalizza solo sull'arma come ho fatto
io prendendola in mano e dedicandoci tutte le attenzioni delle
mie obiezioni di coscienza, anzi non ci si pensa proprio, c'è da
stare in allerta per altre cose, ed in linea di principio forse è
meglio averla la pistola per difendersi o per sventare una rapina
che non averla proprio.

Ecco, in linea di principio mi astengo e mi asterrei dal


possedere un'arma, anche del solo tenerla in mano, ma io, non
so voi, ora mi sento catapultato ob torto collo ad essere di
pattuglia fra criminali di ogni risma, perché questi vogliono
rapinarci le esistenze e derubarci di diritti e libertà, e se devo
minacciarli con la pistola del voto e posso farlo, allora io cerco
di bloccarli in ogni modo, non solo col voto ma anche col voto.
In futuro si dovrà cercare di blindare la Costituzione andando a
tappare i buchi e le interpretazioni, perché abbiamo visto che
non è servita a bloccare la rinascita del totalitarismo. Ed io a
questa fortificazione dell'impalcatura costituzionale voglio
esserci, voglio partecipare con qualcuno che faccia le mie veci
in aula, non posso accettare di assistere da fuori che altri che
non ho votato ci mettano le mani indisturbati.

Se chi mi rappresenterà saranno in pochi o in tanti lo


decideranno tutti gli altri che come me avranno un solo voto per
esprimersi, non posso saperlo prima ma io intendo esprimermi
al riguardo, anche se sarò la minoranza della minoranza, anche
se all'atto pratico non servirà a niente.
L'importante è che io sappia di averci provato, soprattutto dopo
averci provato con i 5S ed essere in qualche modo
responsabile anch'io di questo sfacelo.
Se una delusione precedente mi avesse impedito di riprovarci
ancora ed ancora con più impegno ed attenzione in qualcosa in
cui volevo riuscire, non farei il 99% delle cose che faccio, e non
sarà certo il M5S fatto di sconosciuti ad impedirmi di riprovarci
con chi conosco ormai molto bene.
Se fossimo ancora in tempi normali, la penserei come Massimo
e Sertes, ma senza dubbio proprio, era così prima per me, ma
ora non posso pensare di non premiare col mio voto quel forse
10 per mille di parlamentari che non sono arretrati di un
millimetro in questi 2 anni, che hanno denunciato i soprusi e
rinnegato i partiti di provenienza.
Lo dico davvero, me li immagino che sono lì che chiedono il mio
voto per la nuova legislatura, io li guardo in faccia e gli giro le
spalle...non ce la faccio proprio!
Posso capire che in qualche misura non ci si fidi dei "nuovi", sia
a torto che a ragione (e su l'uno o sull'altro si può anche
discutere), ma su quelli che hanno GIA' dimostrato valore e
coerenza e che hanno GIA' sopportato angherie politiche
mantenendo sempre la schiena dritta e la testa alta, io non
posso non dargli il mio voto e fargli così capire che quella
rettitudine ed onestà non è servita a niente, neanche per
ricevere la riconoscenza per il lavoro svolto, pur tenendo
sempre bene a mente che il sistema dove vorrebbero tornare è
marcio fin dalle fondamenta.

Io non li voterò perché provino a cambiare il sistema, perché è


inverosimile che lo possano fare, li voterò solo perché mi
rappresentano dentro quel sistema, e lo so perché me lo hanno
già dimostrato di potersi meritare la mia fiducia. Se poi
riusciranno a cambiare qualcosina, bene, ma non li voto per
questo motivo, li voto perché se lo sono duramente guadagnato
sul campo, perché hanno guadagnato il mio rispetto.

Dice : ma è inutile, il sistema non si può cambiare, dicono A ma


faranno B o gli faranno fare C, ecc. ecc.
E chi lo mette in dubbio!
Io non li voto perché cambino il sistema, ma perché abbiano la
forza di restare quello che sono.
Dice : vabbè, cucinala come vuoi ma sempre zucchina è! :
alla fine, a prescindere dei motivi tuoi per cui li voti, sempre lì
torniamo.
E chi lo mette in dubbio!
Ma se in linea di principio non diamo man forte e diamo energia
a chi si batte per noi e ha dato prova di valore e di meritare
fiducia, allora come faccio poi a guardarmi allo specchio senza
sputarmi in faccia per l'ignavia verso chi non si merita di certo il
mio menefreghismo?
Non sto parlando di politica, democrazia, potere, economia,
maggioranze e minoranze, alleanze ecc. e di tutte quelle cose
che essendo in superficie sembra che rappresentino tutti i
risvolti possibili susseguenti al mio atto di andare a votare.
Non ho argomenti per controbattere ad es. Sertes, sia perché
secondo me ha ragione e sia perché fondamentalmente la
penso come lui.

Quello che sto cercando di fare è proporre un radicale cambio


di prospettiva.
Faccio un esempio per spiegarmi meglio.
Io lo so benissimo che se sostengo un canale d'informazione
alternativa su YouTube allora sto implicitamente sostenendo ed
avallando i comportamenti di YouTube.
Ma ora come ora, nonostante la censura spietata e le
cancellazioni, preferisco di gran lunga lo stato attuale fatto di
canali nuovi che prima non c'erano o che avevano meno
visibilità e contenuti, rispetto a prima in cui io stesso
m'interessavo ad altro e non me li andavo nemmeno a cercare.
Il sistema YouTube è migliorato nel frattempo? Certo che no :
non solo ha cambiato atteggiamento, ma l'ha fatto pure in
peggio.
I video che mi piacciano non sono la maggioranza, nemmeno la
minoranza, non vengono pubblicizzati alle masse, sono
talmente pochi rispetto ai miliardi di video che bisogna
andarseli a cercare, eppure ce ne sono abbastanza in quello
0,0000000x % che rappresentano sul totale per essere un
problema per il sistema YouTube, il quale prende provvedimenti
e scopre le sue carte.
Il problema non è certo il numero, il problema è cosa quel
misero numero trasmette, cosa e chi rappresenta.

E quindi è stato tutto inutile e dannoso visto che è pure


peggiorato, o c'è chi ci ha guadagnato? Io ci ho guadagnato di
sicuro in conoscenza e senso critico, e molta ma molta ma
mooolta più gente si è resa conto di quello che già sapevo da
anni, e cioè che YouTube è marcio fin dalle fondamenta.
Finché serve per alcune cose, si sfruttano i vantaggi del
sistema, quando è più problematico allora si va per altre vie.
Quanta gente adesso non sta solo su YouTube come prima?
Quante alternative sono nate per non essere totalmente
succubi del sistema?

Per cui, al succo del succo, quando agli occhi del sistema
voterò (per chi a mio giudizio se lo merita), alla fine in realtà,
per la mia coscienza, non farò altro che votare per me, per
quella parte di me che riconosco in lui, che mi rappresenta
all'interno di un sistema che entrambi rigettiamo, ma che
standoci dentro permette di avere quella forza e visibilità per
fare anche altro, per raggiungere sempre più persone e poter
cercare nuove vie alternative a quella che per noi sembra
attualmente l'unica.

Il principio è sempre quello, il solito capovolgimento di


paradigma coscienziale necessario a fare le stesse identiche
cose che si facevano prima (come votare o non votare) ma con
un intento totalmente diverso : il solo ed unico modo per aiutare
gli altri è quello di aiutare sé stessi.

Il sistema nel suo complesso non cambierà mai, è inutile


provarci, è quello il suo compito evolutivo nei nostri confronti,
non è nella sua natura cambiare, non sa nemmeno cosa sia il
cambiamento : siamo noi a dover capire che tutti i nostri sforzi
devono essere concentrati a cambiare noi stessi, il sistema
esiste solo nella misura in cui noi gli diamo potere ed esisterà
finché non lo capiremo, perché quello è il ruolo che deve
svolgere.
Ma finché non lo capiremo, lui esisterà.
E non cambierà mai.

(Azzzz, m'è venuto fuori uno dei miei soliti papiri

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