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SETTIMANALE
ANNO VII - N˚4
23 GENNAIO 2022
CREDERE € 1.70
PTE CONT. € 3.80 E € 3.50
SOLO
E1,70
Padova
Tempio
dell’internato ignoto
Il santuario
della memoria
Parla
il gesuita
che commenta
il Vangelo
su Tv2000
Jean-Paul Hernandez
Cari amici lettori, domenica 23 gennaio ri- Forse su questo punto è richiesto alle nostre co-
corre – per la terza volta ormai – la Domenica del- munità cristiane uno scatto in avanti: moltiplican-
la Parola, auspicata da papa Francesco al termine do le occasioni per ascoltarla, meditarla, pregarla,
del Giubileo nella lettera apostolica Misericordia studiarla. Facciamolo da soli, ma anche in piccoli
et misera e poi istituita con la lettera Aperuit illis il gruppi, magari nelle case, leggendola e condivi-
30 settembre 2019. Un appuntamento che ha preso dendo con altri le proprie riflessioni, in incontri di
piede ormai nelle nostre parrocchie e che rivela un parrocchia e di diocesi… Facciamoci aiutare, con
diffuso desiderio di “avvicinarsi” alle Scritture, di la presenza magari di una persona che possa gui-
conoscerle, di approfondirle, di pregarle, di farne la darci ad avvicinarla (un catechista, un diacono, un
guida della vita. E questo mi sembra un bel segno, sacerdote…), lasciamo emergere domande e dub-
da non lasciar cadere trasforman- bi, ma non lasciamo cadere questo
dola in una semplice ricorrenza. desiderio.
In Aperuit illis il Papa esortava: Mi piace qui ricordare un’espres-
«Il giorno dedicato alla Bibbia vuole sione di don Giacomo Alberione, il
essere non “una volta all’anno”, ma fondatore dei Paolini, congregazione
una volta per tutto l’anno, perché a cui appartengo e che edita Credere,
abbiamo urgente necessità di diven- il quale ha promosso la lettura della
tare familiari e intimi della Sacra Bibbia ancora molto tempo prima
Scrittura e del Risorto». Due belle del Concilio, già negli anni ’30, pro-
storie all’interno di questo nume- muovendo edizioni di Bibbie popo-
ro (padre Jean-Paul Hernandez e lari, con la convinzione che un’au-
Paolo de Martino) ci testimoniano tentica fede e spiritualità cristiane
quanto possa essere decisivo un in- si formano solo a contatto con la
contro personale con la Parola, che è incontro con Parola di Dio. «Dobbiamo leggere la Bibbia con im-
Gesù stesso che ci parla (Dei Verbum). menso affetto e devozione», scriveva in un libretto
Dobbiamo però anche dire che la nostra dime- del 1933, Leggete le Sacre Scritture, «come un figlio,
stichezza quotidiana con la Bibbia, come cattolici, lontano dalla casa paterna, legge la lettera del pa-
è ancora scarsa. È il risultato di un lungo sviluppo dre suo. La Bibbia, infatti, è una lettera del Padre
storico su cui non voglio ritornare qui, basti dire – celeste, inviata ai suoi figli, gli uomini». Ed esortava:
a mo’ di sintesi – che moltissimi italiani la compra- «Leggiamola! In essa noi troveremo la via del cielo».
no, ma poi spesso rimane sullo scaffale: chi prova Non preoccupiamoci di capire tutto e subito, se ci
a leggerla per conto proprio, presto si scoraggia. sono cose che non afferriamo immediatamente, se
Altre volte non la si accosta forse per timore reve- ci sorgono domande. Perché «il Signore ha nasco-
renziale, per un senso di inadeguatezza (cultura- sto nella sua Parola tutti i tesori, perché ciascuno
le, teologica…), per timore o semplice mancanza di noi trovi una ricchezza in ciò che contempla»
di abitudine. (sant’Efrem, citato in Aperuit illis).
4/2022 Credere 3
le iniziative speciali di Credere
Credere I lettori di Credere possono richiedere il volume
in parrocchia, al n. 02 48027575
Settimanale Anno VIII - N. 4 del 23 gennaio 2022 via mail a vpc@stpauls.it
Sped. in A.P. - 45% - Art. 2 c. 20/b L. 662/96 Filiale di Cuneo
o sul sito www.edicolasanpaolo.it
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Un volume per la Domenica
DIRETTORE RESPONSABILE Vincenzo Vitale vincenzo.vitale@stpauls.it della Parola di Dio 2022
CONSULENTI DI DIREZIONE Vincenzo Marras vincenzo.marras@stpauls.it
Antonio Tarzia antonio.tarzia@stpauls.it - Gerolamo Fazzini gerolamo.fazzini@stpauls.it
REDAZIONE Caporedattori:
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Laura Lanfranchi - Marina Scarpis
24 Uomini di pace 58
L’addio al presidente I fatti della settimana
del Parlamento europeo MARTIN LUTHER KING a cura di Vittoria Prisciandaro
David Sassoli, una vita Un sogno per salvare l’America
per un mondo più giusto di Paolo Naso 60
di Irene Giuntella Tutto ci parla di Dio
Tv, radio e musica
38
I tesori dell’arte cristiana 61
La caduta di Saulo Santi per il giorno d’oggi
di Taddeo Zuccari Se Filippo Neri ispirasse
di Andrea Dall’Asta l’identikit per il Presidente
e Francesca Passerini di Enzo Romeo
Flash
Il Papa si fa vicino agli
alluvionati in Brasile
«Esprimo la mia vicinanza alle persone
colpite da forti piogge e inondazioni in
diverse regioni del Brasile nelle ultime
settimane. Prego in particolare per le
vittime e i loro familiari, e per coloro che
hanno perso la casa. Che Dio sostenga
l’impegno di quanti stanno portando
soccorso». Con queste parole pronunciate
dopo l’Angelus del 16 gennaio il Papa ha
solidarizzato con i brasiliani colpiti dalle
alluvioni che hanno provocato 24 morti
e migliaia di sfollati, in particolare negli
Stati di Bahia e Minas Gerais dove sono
colpite anche le popolazioni indigene.
Ai
membri
del corpo
diplomatico
«Dialogo e fraternità
per superare le crisi»
L
o scopo della diplomazia è la pandemia in corso: «I vaccini non costituiscano ulteriori
è «aiutare a mettere da non sono strumenti magici di ostacoli alla produzione e a un
parte i dissapori della guarigione, ma rappresentano accesso organizzato e coerente
convivenza umana, favorire la certamente, in aggiunta alle alle cure a livello mondiale».
concordia e sperimentare come, cure che vanno sviluppate, la Altro tema centrale è
quando superiamo le sabbie mobili soluzione più ragionevole per stato quello dei migranti. Un
della conflittualità, possiamo la prevenzione della malattia». ragionamento articolato che si
riscoprire il senso dell’unità E a questo proposito è chiuso chiedendo all’Unione
profonda della realtà». ha invocato «un impegno europea « di trovare la sua
Ai diplomatici accreditati complessivo della comunità coesione interna nella gestione
presso la Santa Sede gli obiettivi su internazionale, affinché tutta delle migrazioni… e dare vita a un
cui concentrarsi papa Francesco la popolazione mondiale possa sistema coerente e comprensivo
li ha indicati, il 10 gennaio, nel accedere in egual misura alle cure di gestione delle politiche
tradizionale discorso di inizio anno. mediche essenziali e ai vaccini» migratorie e di asilo, in modo che
Il primo punto su cui si è dilungato e che «le regole monopolistiche siano condivise le responsabilità
6 Credere 4/2022
«Nella vita dei
Nella Sistina
In questo scatto
santi c’è a un certo
papa Francesco
posa per la foto
punto un salto
di gruppo del di qualità»
corpo diplomatico
accreditato presso
la Santa Sede nella
«N
Cappella Sistina, il ella vita di san
10 gennaio scorso. Gaetano – come
in quella di
molti altri santi e sante – ci
colpisce vedere come a un
certo punto si verifichi un
“salto di qualità”, che, in
termini biblici, chiameremmo
piuttosto una “vocazione
nella vocazione”, o una
“seconda conversione”. Si
tratta del passaggio da una
vita già buona e stimata a
una vita santa, piena di quel
“più” che viene dallo Spirito
Santo»: lo ha detto il Papa
ai partecipanti al capitolo
dell’Ordine dei chierici
regolari Teatini, ricevuti il 15
gennaio. Questo passaggio,
questo «salto di qualità è ciò
nel ricevere i migranti, rivedere «tutti i conflitti sono agevolati che fa crescere non solo la
le domande di asilo, ridistribuire dall’abbondanza di armi a vita personale di quell’uomo
e integrare quanti possono disposizione e dalla mancanza o di quella donna, ma anche
essere accolti». Anche rispetto di scrupoli di quanti si adoperano la vita della Chiesa. È quello
all’attenzione della casa comune, a diffonderle». Infine sulle armi che, in un certo senso, la
alla crisi climatica, Francesco nucleari ha ribadito che “riforma”, purificandola
ha chiesto che la comunità «il loro possesso è immorale. e facendo emergere la
internazionale trovi «soluzioni La loro fabbricazione distoglie sua bellezza evangelica».
comuni... Nessuno può esimersi risorse alle prospettive di uno A questa testimonianza,
da tale sforzo, poiché siamo tutti sviluppo umano integrale a questo Vangelo vivo, ha
interessati e coinvolti in egual e il loro utilizzo, oltre a produrre detto il Papa, «possiamo e
misura». Guardando agli scenari di conseguenze umanitarie dobbiamo sempre rifarci per
crisi nella politica internazionale, e ambientali catastrofiche, andare avanti nel cammino
alle guerre in corso, Francesco ha minaccia l’esistenza stessa personale e comunitario».
ancora una volta dichiarato che dell’umanità».
4/2022 Credere 7
Papa Il Vangelo
Francesco in diretta
G
esù praticò il mestiere del padre, che gli evangelisti Matteo
e Marco definiscono “falegname” o “carpentiere”. Il lavoro
di Giuseppe è stato lo spunto per la catechesi che Francesco
ha tenuto durante l’udienza di mercoledì 12 gennaio. «Non si tiene
abbastanza conto del fatto che il lavoro è una componente essenziale
nella vita umana, e anche nel cammino di santificazione», ha
detto Francesco. Lavorare non solo serve per procurarsi il giusto
sostentamento ma «è anche un luogo in cui esprimiamo noi stessi, ci
sentiamo utili, e impariamo la grande
lezione della concretezza, che aiuta
la vita spirituale a non diventare
spiritualismo». Purtroppo però il
lavoro, ha denunciato Francesco,
«è spesso ostaggio dell’ingiustizia
sociale e, più che essere un mezzo di
umanizzazione, diventa una periferia
esistenziale». Nella foto: l’incontro
con una coppia durante l’udienza.
domenica mercoledì domenica
Dove 23 gennaio 27 gennaio 30 gennaio
A
ll’indomani della nella vita economica e sociale. In
solennità dell’Epifania, realtà, la sfida è sempre la stessa
papa Francesco ha ben al di là della responsabilità
ricevuto nella Sala Clementina che si è chiamati ad esercitare: Il miracolo
del Palazzo Apostolico un essere capaci di fare scelte
gruppo di imprenditori francesi. giuste e persino costose
in punta di piedi
N
Le sue parole sono state di pensando sempre al bene on è una guarigione
ammirazione di incoraggiamento. comune e privilegiando quello straordinaria o un
L’ammirazione per aver di chi è più debole e vulnerabile. prodigio nel tempio,
vissuto questo pellegrinaggio Gli imprenditori francesi saranno no, il primo segno che
sulla tomba dell’apostolo usciti dalla Sala Clementina compie Gesù è «un gesto
Pietro manifestando così con la sensazione stupenda di che viene incontro a un
il desiderio di non separare essere — come battezzati — parte bisogno semplice e concreto
mai il proprio lavoro dalla integrante e irrinunciabile del di gente comune, un gesto
testimonianza di fedeltà ministero pastorale della Chiesa. domestico, un miracolo,
al Vangelo. L’incoraggiamento Nella foto: il dono di un’effigie diciamo così, “in punta di
per non avere paura e di saper della Madonna nera di Liesse, piedi”, discreto, silenzioso».
vivere la sfida dell’autorità custodita in Francia. Così papa Francesco ha riletto
le nozze di Cana (Giovanni 2,1-
11), il Vangelo del 16 gennaio,
durante l’Angelus. Allora,
«se siamo attenti a questi
“segni”, veniamo conquistati
dal suo amore e diventiamo
suoi discepoli». Inoltre, ha
aggiunto, aver dato il vino
migliore alla fine della festa
«ci dice che Dio vuole per noi
il meglio, ci vuole felici. Non
si pone limiti e non ci chiede
interessi. Nel segno di Gesù
non c’è spazio per secondi
fini, per pretese verso gli
sposi. No, la gioia che Gesù
lascia nel cuore è gioia piena
e disinteressata. Non è una
gioia annacquata!».
4/2022 Credere 9
INNAMORATO
DELLA
PAROLA
4/2022 Credere 11
INNAMORATO
DELLA «Voglio dare la vita
PAROLA
per far fare ad altri
questa esperienza,
comunicare
questo incontro
con Gesù»
12 Credere 4/2022
Il teologo della bellezza
Nato in Svizzera nel 1968 in una famiglia di immigrati
Chi è spagnoli, dopo una giovinezza irrequieta Jean-Paul
Hernandez entra nel noviziato dei Gesuiti a Genova nel
1992. Dopo l’ordinazione sacerdotale inizia la sua pastorale
fra i giovani, partecipando ai gruppi Pietre vive, di cui oggi
è coordinatore: una rete internazionale che annuncia a chi
entra in chiesa l’amore gratuito di Dio attraverso la spiegazione
dell’arte e dell’architettura. Vive tra Roma e Napoli, dove è docente
alla Pontificia facoltà teologica dell’Italia Meridionale. Commenta
il Vangelo della domenica per la trasmissione Sulla strada in onda
ogni sabato alle ore 14.35 su Tv2000.
Appuntamento
con la Parola
na domenica – la terza
U del tempo ordinario
– dedicata alla Parola
Il Vangelo vissuto di Dio, alla sua riscoperta e
in comunità alla riflessione su di essa.
A sinistra: padre Jean-Paul Hernandez, Istituita da Francesco nel 2019
53 anni, prepara un canto per la Messa con il motu proprio Aperuit
con una parrocchiana nella chiesa Illis, la Domenica della Parola
del Gesù Nuovo a Napoli; a destra: quest’anno sarà celebrata
nel corridoio degli alloggi per i in tutte le parrocchie il 23
sacerdoti; sotto e in alto gennaio, e presieduta dal Papa
a sinistra: il teologo gesuita nella Basilica vaticana alle 9.30.
mentre si confronta con la Parola Il testo scelto per l’edizione del
e prepara i suoi commenti. 2022 è “Beato chi ascolta la
Parola di Dio!” (Luca 11,27-28).
Per vivere questo momento
è a disposizione il Sussidio
liturgico-pastorale 2022 a
cura del Pontificio consiglio
per la promozione della
nuova evangelizzazione, con
la noia. Nell’estate del ’92 fa un altro prefazione di monsignor Rino
corso di esercizi, a Casa Balthasar a Fisichella. Il testo contiene,
Roma, con padre Jacques Servais. oltre al rito di intronizzazione
L’aiuto questa volta gli verrà da una della Parola di Dio e la
rana: «Mentre passeggio nel giardino Lectio divina sul Vangelo,
sento un ploff, una ranocchia che ave- una proposta pastorale, le
va fatto un salto nella pozzanghera. indicazioni per accogliere la
questo incontro con Gesù, non altro». Sono scoppiato a piangere, un’emo- Parola di Dio in famiglia e il
Le cose naturalmente non vanno zione che oggi, usando il linguaggio metodo della lettura popolare
secondo i piani previsti. Presa la lau- di Ignazio, direi di “consolazione”. e comunitaria della Bibbia.
rea, mentre pensa dove fare il novizia- Ho capito che dovevo smettere di al-
to — «Quello dei Gesuiti per la Svizzera lungare i tempi e lanciarmi anch’io!». La Domenica della Parola di Dio,
era in Austria, avrei dovuto studiare Entra nella Compagnia di Gesù, Sussidio liturgico-pastorale
in tedesco!» — l’entusiasmo si affievo- in Italia. Noviziato a Genova, poi le 2022, Edizioni San Paolo, 2 euro.
lisce, incontra un’altra ragazza, ini- tappe classiche della formazione con- Info: www.sanpaolostore.it
zia un dottorato di ricerca, subentra clusa con il dottorato in teologia, a
4/2022 Credere 13
INNAMORATO
DELLA
PAROLA
«L’arte parla
anche alla nostra
fede. Ed è ambito
di incontro
fra credenti
e non credenti»
Francoforte, nel 2004. Dove incon- attraverso la Parola. Non una fede L’ARTE E LA FEDE
tra un’esperienza che oggi porta il che sia un “dover essere”, morali- La passione per la Parola e la
suo imprinting. «Partecipai al grup- stica, dei sensi di colpa, né dei mas- creatività hanno portato padre Her-
po creato da due gesuiti e due dotto- simi sistemi, ma una storia di amo- nandez a dirigere la Scuola di alta
rande: Lebendige Steine (Pietre vive), re. Un’esperienza, che in Compagnia formazione di Arte e teologia presso
giovani che annunciano a chi entra in proponiamo attraverso gli Esercizi la Facoltà teologica dell’Italia me-
una chiesa l’amore gratuito che è Dio spirituali, che è anche un atto di fe- ridionale. Un percorso che dallo
attraverso la spiegazione dell’arte e de nostra, perché devi crederci che il scorso anno è diventato un master,
dell’architettura, la Bellezza attraverso Signore veramente c’è e incontrerà i frequentato anche da professionisti
la bellezza». Pietre vive a Francoforte cuori di questi giovani nel modo che nell’ambito dell’architettura e della
termina, ma Jean-Paul la ripropone Lui vorrà. La seconda cosa integra la storia dell’arte.
in Italia, a Bologna, nel 2008, e poi a prima: non disdegnare quella dimen- «Se le immagini di fede non le
Roma. Per fare Pietre vive, sintetizza sione intellettuale che ti permette di interpretiamo nell’orizzonte che le
il gesuita, occorre «l’esperienza de- dire che la fede non è una follia ir- ha concepite, c’è un impoverimen-
gli Esercizi spirituali e qualche picco- razionale, patologica, ma che ha la to prima di tutto culturale, e poi an-
la chiave di lettura storico-artistica». sua storia, le sue traduzioni culturali, che teologico. L’arte parla anche alla
Oggi i gruppi sono 45, nella maggior nell’arte, negli scritti dei Padri, nel- nostra fede. Ed è ambito di incon-
parte nelle grandi capitali d’Europa, la bellezza della liturgia. È uno dei tro con i non credenti», dice il ge-
ma da poco anche a Chicago, Città del doni più grandi che possiamo dare suita. Nel raccontare la sua storia,
Messico, Lima, Buenos Aires, Santia- ai giovani. Molte iniziative propon- prendendo spunto dall’arte e dalla
go del Cile. Si tratta di una rete dove gono una spiritualità forte ma senza Parola, Hernandez cita la Vocazione
padre Hernandez è coordinatore con cervello, non vengono date le cate- di Matteo dipinta da Caravaggio: «I
sei giovani laici. gorie che permettono di pensare a diversi personaggi intorno al tavo-
questa esperienza perché non ci sia lo sono almeno quattro tappe di un
PARLARE AI GIOVANI divorzio tra emotività e razionalità. lungo cammino vocazionale: il primo
Arte e giovani sono stati i due fili Infine, la comunità cristiana deve es- ricurvo e chiuso in se stesso, ha ma-
rossi che accompagnano il percor- sere un luogo dove ci si sente a casa: ni da maiale; il secondo più filosofo,
so di Hernandez nella Compagnia di è importante creare spazi, materiali riflette; il terzo è il bambino che tro-
Gesù. Ma come parlare ai giovani? e immateriali, in cui il ragazzo sa che va libertà e purezza. E il quarto è il
«Tre cose: proporre un’esperienza può essere se stesso, che c’è qualcu- giovane che si alza e varca l’abisso.
di incontro con la persona di Gesù, no che lo ascolta e gli vuole bene». Si butta… come la rana!».
14 Credere 4/2022
Un padre di famiglia in Curia
Paolo De Martino, 50 anni, negli
uffici della Curia di Torino, dove è
responsabile dell’Apostolato biblico.
De Martino, che è papà di due ragazzi
– Chiara e Samuele – è diacono
permanente e anche insegnante
di religione nelle scuole superiori.
LA FORZA DELLE SACRE SCRITTURE
«Q
dietro da secoli. Alla “sola Scrittu- più è quello dell’adultera. Già le pri-
ual è la bella no- ra” di Lutero abbiamo risposto con me comunità cristiane entrarono in
tizia di questa do- “solo sacramenti”, e ai fedeli abbia- crisi quando si confrontarono con
menica?». Paolo De mo impedito di accedere alle letture questo testo. Perché l’evangelista Gio-
Martino, classe 1971, per tanto, forse troppo tempo. Papa vanni ci dice che Gesù perdona l’adul-
diacono, marito, papà, insegnante, Francesco inverte la rotta, anzi fa una tera senza che questa si sia pentita.
nonché responsabile dell’Apostola- vera e propria rivoluzione e con la Dio prima mi perdona; poi, grazie a
to biblico della diocesi di Torino, lo semplicità che segna il suo magiste- quel perdono che mi viene offerto
chiede quasi in chiusura di ogni com- ro, invita a leggere la Parola». senza nulla in cambio, cambio vita.
mento al Vangelo che posta sul suo È tutto lì, nel testo, basta leggerlo».
canale YouTube. La bella notizia è, LA PAROLA È RIVOLUZIONARIA De Martino è nato a Salerno, ed è
ovviamente, la Sacra Scrittura, la cui Suona un po’ come la scoperta cresciuto all’interno del mondo sa-
centralità nella vita della comunità dell’acqua calda; invece, dialogando lesiano. È lì che si è forgiato. «Ho
ecclesiale sarà ricordata il prossimo con Paolo De Martino il tutto prende ricevuto la Cresima a 18 anni: nella
23 gennaio nella Domenica della Pa- forma e sostanza: «Spesso ciò che ci mia parrocchia la scelta è stata di
rola di Dio, iniziativa giunta alla ter- prepara alla vita di fede, se ci pen- slegare i sacramenti dall’età, e non
za edizione dopo l’istituzione voluta siamo bene, sono solo gli anni del era per nulla usuale. Si decideva di
nel 2019 da papa Francesco con la catechismo. Non basta. Dobbiamo fare un passo avanti nella fede quan-
lettera apostolica Aperuit illis. leggere e ascoltare la Parola di Dio. do si maturavano gli strumenti e la
Il Vangelo, la Parola al centro, il Dobbiamo riscoprire il senso di pa- consapevolezza per farlo».
testo scritto a fare da bussola: «Dob- role che spesso diamo per scontate, A Torino è arrivato nel 1994, per
biamo ammettere con sincerità che acquisite ma delle quali ci sfugge il completare gli studi. Ovviamente dai
noi cattolici non abbiamo un buon senso profondo». salesiani. «Torino mi ha accolto be-
rapporto con la Parola», ci racconta Facciamo un esempio? «Quando ne, posso dirlo con serenità, e non è
4/2022 Credere 17
«Dobbiamo
riscoprire il senso
di parole che
spesso diamo
per scontate
ma delle quali
ci sfugge il senso
profondo»
stato difficile. Questa per me è prima Porta la Parola aspetto della quotidianità ne vie-
di tutto la terra di don Bosco, perciò nella rete ne contagiato, dalla vita in famiglia
lo sentivo quasi come un approdo In questa pagina: Paolo De Martino a quella lavorativa, dall’impegno in
inevitabile. Vedere, visitare, vivere la presso gli uffici della diocesi di diocesi agli incontri con le comunità
basilica di Maria Ausiliatrice, il cuo- Torino che si trovano accanto parrocchiali. Quanto è importante la
re dell’opera salesiana, è stata com- alla nuova chiesa del Sacro Volto, preghiera per continuare a mettere
mozione vera». costruita in un’area ex industriale
riqualificata. In alto, a destra:
L’AIUTANTE DEL PRETE? sulla scrivania, il nuovo libro di De
Facciamo un passo indietro. Paolo Martino che scrive anche sul blog
De Martino è un diacono permanente paolodemartino.wordpress.com.
dal 2015 e, nella vulgata, il diacono è
solo un signore che aiuta il parroco,
un “quasi prete” che spesso ha fami-
glia, uno cui è stato dato il sacramen-
to dell’Ordine ma il cui ruolo sembra
difficile da definire. «È vero ed è un
errore», ci tiene a sottolineare. «Quel-
la del diacono è una figura ancora da
riscoprire, reintrodotta dal concilio
Vaticano II, quindi relativamente da
poco tempo. Se però dovessi definirlo
direi che il diacono è, tutti i giorni,
un ministro di Dio nel mondo. Sono
diacono anche quando faccio il ma-
rito, il papà, il professore».
Quando si mette al centro del-
la propria vita la Parola di Dio, ogni
18 Credere 4/2022
In libreria
Una nuova
traduzione
dei Vangeli
A
50 anni dall’uscita
dei primi volumi della
Nuovissima Versione
della Bibbia dai testi originali
(la cui pubblicazione terminò
alle soglie degli anni Ottanta),
il Gruppo San Paolo edita il testo
integrale del Nuovo Testamento
(Vangeli, Atti degli Apostoli,
Lettere e Apocalisse, in un unico
volume), completamente rifatto
da noti biblisti nelle traduzioni,
nelle introduzioni, nel commento
e nei passi paralleli. L’opera
giunge nelle librerie in occasione
della Domenica della Parola e
subito dopo aver celebrato l’Anno
biblico (26 novembre 2020 –
26 novembre 2021), con il quale
la Famiglia Paolina fondata dal
beato Giacomo Alberione
benzina nel motore? «La preghiera mai. Ci sono molte persone che non (1884-1971), ha voluto ringraziare
mi serve, eccome. Mi è indispensabi- hanno una parrocchia di riferimen- il Signore, a 50 anni dalla sua
le per prendere coscienza di ciò che to, che hanno domande irrisolte, che morte, per il dono di questo
Dio vuole da me». Anche in famiglia? chiedono dialogo. Certo, il mondo di- grande apostolo della Parola
«Facciamo una distinzione. C’è la pre- gitale è nuovo, scivoloso, forse anche e della comunicazione.
ghiera in famiglia, cioè i momenti nei rischioso, ma il cristianesimo è nato Il Nuovo Testamento. Nuova
quali preghiamo insieme, che pure ci o no da un rischio?». versione della Bibbia dai testi
sono. Però poi c’è la preghiera di fa- Da buon comunicatore, De Marti- antichi (1124 pagine, 69 euro)
miglia, che è la vita di famiglia. Una no ama scrivere. Infatti da poco più è disponibile nelle librerie
mamma che si alza alle 6 del mattino, di un mese è in libreria il suo ultimo e su www.sanpaolostore.it.
prepara colazione ai figli, li accompa- libro Dio ti ama gratis. In cammino con
gna a scuola e poi scappa al lavoro, sta Luca, edito da Gabrielli. «Scrivo pri-
pregando. Mi piace definirla la “mi- ma di tutto per me stesso, perché ho
stica del ferro da stiro”». bisogno di raccontare ciò che ho rice-
vuto. E in quest’ultimo libro dedica-
LA BELLA NOTIZIA SI COMUNICA to all’evangelista Luca focalizzo l’at-
Oltre alla grande e semplice luci- tenzione su un elemento: san Luca
dità con la quale porta avanti il suo non ha conosciuto Gesù e si rivolge
lavoro biblico, Paolo fa un uso sapien- a persone che non hanno conosciu-
te dei social network per raggiungere to Gesù, proprio come noi, e scopre
quante più persone possibile. Oltre a che Dio non ci chiede nulla, non chie-
un sito internet e un canale YouTu- de redenzione, ci ama gratis. Luca,
be aggiornato settimanalmente, ha un quando scrive, quando si rivolge alle
profilo su Facebook e su Instagram. comunità usa il registro dell’amore,
«La comunicazione è diventata par- perché tutti, anche i lontani e gli atei,
te non irrilevante del mio impegno fanno l’esperienza dell’amore. E poi
ecclesiale. I social network mi permet- sapere che Dio ti ama gratis è davve-
tono di arrivare dove non arriverei ro una grande, bellissima notizia».
4/2022 Credere 19
VOLONTARIA OLTRE LE SBARRE
«Vado in carcere
a cercare Dio»
di Stefania Culurgioni
foto di Giovanni Panizza Ex insegnante di religione,
N
o, il passato non si cam-
bia e la storia che hai al-
una volta alla settimana
le spalle non si riscrive. E
se hai fatto male a qual-
va a dialogare con i detenuti
cuno, quel male ti inchioda dentro
e non si cancella. Tutte le volte che nella casa di reclusione di Bollate,
varca la soglia del carcere, Ida Ma-
trone lo sa bene: si troverà di fronte vicino Milano. «Non pretendo
persone che hanno commesso gravi
errori, persone che adesso sono con-
dannate alla reclusione per scontare
di cambiarli, ma di incontrarli.
la loro pena. «Non ho nessuna prete-
sa di avviare un cambiamento», di-
Anche Gesù ha fatto così con noi»
ce, «il cambiamento, sia il loro che il
mio, non è nelle mie mani. Il motivo
per cui ci vado è uno solo: incontra-
re l’altro. In fondo qual è il motivo
per cui si vive? Anche Gesù è venu-
to per questo: attraverso l’incontro
con lui, abbiamo potuto incontrare
Dio, altrimenti sarebbe stato un po’
difficile…».
20 Credere 4/2022
4/2022 Credere 21
«Con i detenuti
ci confrontiamo
su ciò che loro
stessi scoprono
come più vero
nella loro vita»
racconta, «ci confrontiamo su ciò che
loro stessi, nel loro percorso interio-
re, scoprono come più vero nella lo-
ro vita. Gesù per primo pose questa
domanda, quando davanti alla folla
e ai suoi discepoli chiese: “Che giova
infatti all’uomo guadagnare il mondo
intero, se poi perde la propria ani-
ma?”. Intendeva dire: a cosa serve di-
ventare ricchi, fare tante cose, vivere,
se poi si perde la verità di sé stessi?».
22 Credere 4/2022
Giovanni che cambiò tutto: «Erano La famiglia e puoi parlare di tutto. In fondo, ti
gli anni ’70, quelli della contestazio- e il volontariato in carcere confronti con loro sul perché si vive e
ne giovanile, io partecipavo ai gruppi Sopra: Ida Matrone (seconda sugli eventi della vita che attraversa-
di sinistra ma avevo un’insegnante di da destra) con il marito e i tre figli. no tutti: l’amore, la morte, il dolore.
storia e italiano, Mirella Bocchini, al- Nella pagina accanto, in alto: Per me non era importante instillare
lora consigliere comunale a Milano, la volontaria ed ex insegnante la fede, non è quello che deve fare
cattolica, vitale, una donna di fron- di religione ritratta nella sua casa un’insegnante di religione, bensì che
tiera capace di dialogare con tutti. Un a Milano; sotto: una foto che quelle domande emergessero, che i
giorno ci propose un tema sulla Divina la ritrae fra detenuti e volontari ragazzi sapessero starci di fronte».
Commedia, io parlai del Paradiso di- nel carcere di Bollate (Milano). Un giorno, continua, «una ragaz-
cendo che era il luogo dove si poteva zina di 15 anni mi confidò di essersi
sperimentare la pienezza della vita e non smise più di frequentarli. «Mio innamorata di un suo compagno. Era
lei me lo contestò: “Tu questa frase papà non la prese bene», ricorda, inquieta, diceva che quel sentimento
non puoi dirla se non ne fai esperien- «temeva diventassi una bigotta. Col non lo aveva previsto, ne nacque un
za”. Mi rimbalzò dentro con un tonfo, tempo ha imparato a stimarmi, ha dialogo sul mistero della vita. Un’al-
mi aprì un varco, si riferiva a Dio». visto che sua figlia si era accesa di tra aveva scoperto che quando sua
Poi, Ida conobbe un gruppo di ra- una nuova luce». madre era incinta, i suoi genitori già
gazzi di Gioventù studentesca: «Fa- pensavano di separarsi: soffriva all’i-
cevano discorsi politici e sociali e ESSERCI CON IL CUORE dea di essere nata senza amore. “Se ci
parlavano di Dio come fosse la cosa Poi, Ida si sposò e prese una sup- sei è perché qualcuno ti ha voluto”,
più concreta e normale del mondo. plenza come insegnante di religione le dissi, e mi riferivo a Dio».
Restai colpita, per me era sempre in un istituto professionale: da quel Da allora, Ida non ha mai smes-
stato qualcosa di astratto. Mi invi- primo giorno davanti ai ragazzi so- so: esserci, darsi, raccogliere in sé
tarono a un incontro ma avevo pau- no passati 38 anni di docenza e 4 di il mondo di chi le sta di fronte per-
ra, sentivo che avrebbe cambiato la pensione. «Insegnare religione è sem- ché è nell’incontro che si disvela il
mia vita». Quando ci andò la prima pre stata una grande opportunità», cuore, e quel cuore ce lo ha messo
volta, col cuore che batteva a mille, racconta. «Non hai il ricatto del voto dentro Dio.
4/2022 Credere 23
L’ADDIO AL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO
di Irene Giuntella figli. Non riesco a ricordare quando Caritas nella Capitale. Con il tempo
l’ho conosciuto, perché c’è sempre quei ragazzi, gli amici di sempre di
«C
redente sereno ma stato. È presente nella foto di matri- papà, divennero il nostro riferimen-
senza evitare i dubbi monio dei miei genitori, è parte di to quando papà è scomparso. David
e gli interrogativi dif- tanti racconti e ricordi, anche anti- era uno di loro, è stato vicino, sen-
ficili, fiducioso nell’a- chi, che ascoltiamo dagli amici su pa- za lasciarci mai soli anche quando
more di Dio, radice del suo impegno, pà. La nostra casa era sempre invasa i riflettori dopo il clamore dei fune-
condiviso sempre con qualcuno, co- da ragazzi a tutte le ore e a volte io rali si sono spenti. È stato per noi
me deve essere, perché il cristiano tentavo di richiamare l’attenzione, un riferimento nei momenti belli e
come ogni uomo non è un’isola, ma essendone un po’ gelosa. Tra questi in quelli tristi. David un amico pri-
ha sempre una comunità con cui vive- c’era anche David. ma di tutto e poi un collega alla Rai
re il comandamento dell’amatevi gli dove hanno condiviso anche l’impe-
uni gli altri: gli scout, il gruppo del- UNA CASA PIENA DI AMICI gno per la libertà di informazione.
la Rosa Bianca con Paolo Giuntella. Mia mamma ci racconta spesso Una volta quando ero al liceo, in-
Sophie e Hans Scholl, i leader della che prima del matrimonio la casa era vitai David a parlare a scuola per spie-
Weiss Rose, erano per lui le stelle del un ritrovo di giovani che seguivano gare ai ragazzi come si producono le
mattino dell’Europa, uccisi dai nazisti papà, più grande di loro, sui testi dei notizie, come vengono lette nei tg e
per la loro libertà, tanto che quando cattolici francesi che aveva ereditato come sia possibile leggerle o scrivere
fu eletto presidente onorò come un da mio nonno Vittorio. Questi ragaz- la stessa notizia in diversi modi, tali
debito verso di loro ponendo un’e- zi, anche dopo il matrimonio, passa- da rendere la realtà falsata, cambia-
norme rosa bianca su sfondo euro- vano a casa e intraprendevano lunghe ta o censurata. Ricordo che in pochi
peo nel parlamento perché “la no- discussioni che andavano dai massi- minuti era diventato un amico di tut-
stra storia è scritta nel loro desiderio mi sistemi al cattolicesimo. ti gli studenti. Uno di noi.
di libertà”». Sono le parole del car- Nel 1976 questo gruppo di giovani David è stato uno di noi an-
dinale Matteo Zuppi nella sua ome- aveva animato la campagna elettorale che al Parlamento europeo,
lia per i funerali del presidente del di papà alle elezioni comunali di Ro- dove prima da eurodepu-
Parlamento Europeo, David Sassoli. ma. Papà perse le elezioni ma ne uscì tato e poi come presiden-
David era un amico fraterno di molto arricchito in termini di nuove te del Parlamento euro-
mio papà, Paolo, e poi diventato mol- persone conosciute, prime fra tutte peo, lasciava sempre
to amico di mamma e infine di noi don Luigi Di Liegro, il fondatore della la porta aperta a tutti.
DAVID
D’altronde l’impegno al SASSOLI Sognava e lavorava, infatti, per
PAOLO
Parlamento europeo è stato GIUNTELLA un’Europa più vicina agli ultimi,
il coronamento di un percor- senza muri, antinazionalista. Pro-
so davvero speciale che aveva prio per questo, durante la pan-
dribblato tutti i consueti cal- demia aprì le porte e la mensa del
coli che si fanno in situazio- Parlamento europeo per ospitare
ni analoghe, un po’ come se donne vulnerabili e senzatetto.
si fosse portato dietro tutta la Fino agli ultimi giorni ha richia-
schiera di uomini e donne che mato governi e istituzioni europee
con lui avevano condiviso ide- ad accogliere i migranti, a difendere
ali, pensiero, visione politica, il principio di solidarietà europea.
e perché no, utopia. Ha perfet- Certo c’era ancora tanto da fare e
tamente interpretato il sogno
della mia generazione, la gene-
razione Erasmus, contro ogni na-
zionalismo e ripresa di egoismi
particolaristici.
CONVINTO EUROPEISTA
David mi contagiò e mi fece sco-
prire Bruxelles. L’energia di questa
città multiculturale, cuore dell’Eu-
ropa e delle istituzioni europee mi
catturò completamente. Questo mi
aiutò molto in quel periodo di smarri-
mento per la prematura morte di mio
papà. Ogni tanto, quando riuscivo a
svicolare dagli sguardi indiscreti, lo
cercavo nel suo ufficio per un con-
siglio o per informarmi sui dossier
che seguiva per poterne scrivere e
ogni volta, anche pochi minuti era-
no preziosi per me.
Con uno sguardo mi capiva, co-
me tra amici diceva lui. Un grande
riferimento, sia come amico che co-
me figura europeista con lo sguardo
rivolto verso gli ultimi della terra, i
migranti e i poveri.
26 Credere 4/2022
viene da chiedersi dal pro-
fondo di noi stessi perché
privarci cosi presto di un
uomo che poteva fare an-
cora tanto? Un uomo che
fino all’ultimo ha scelto
di lavorare per un’Euro-
pa che avesse al centro
gli ultimi e i migranti: so-
prattutto in questi mesi
bui non faceva che insi-
stere su questo.
Nel mio ultimo mes-
saggio inviato a David –
speravo si fosse ripreso
– gli ho riportato il caso
di alcuni interpreti af-
ghani che negli ultimi mesi mi hanno
chiesto aiuto per fuggire da Kabul.
Era troppo tardi, questa volta, ma
sono sicura che non sarebbe rima-
sto indifferente. Della lotta all’indif-
ferenza verso i migranti, i poveri, le
donne e i precari, ha fatto il suo ca-
vallo di battaglia soprattutto in que-
sti due anni e mezzo di presidenza
del Parlamento europeo.
David ci ha ridato speranza, an-
che nell’ultimo messaggio di Natale,
sulla possibilità di costruire un’Euro-
pa più solidale: «La speranza siamo
noi quando non chiudiamo gli oc-
chi davanti a chi ha bisogno, quando
non alziamo muri ai nostri confini,
quando combattiamo contro tutte le
ingiustizie. Auguri a noi, auguri alla
nostra speranza».
Credere
Un sogno
per salvare l’America
La figura di Martin Luther King è passata
alla storia per il suo impegno contro la
segregazione razziale
negli Usa. Eppure il
pastore battista
ci finì quasi per
caso, provenendo
da un itinerario
accademico che
lo indirizzava verso
altre mete
di Paolo Naso
a cura di
Vincenzo Vitale
4/2022 Credere 29
I
l percorso di Martin Luther razziale che vigeva negli Stati Uniti. Dalla lotta
King, nato nella famiglia di un per la “desegregazione” l’obiettivo si allargò
predicatore battista il 15 gennaio al diritto di voto, che arrivò – dopo che King
1929, ebbe inizio dapprima in ambito fu arrestato ben 29 volte – nel 1965. Nel 1964
accademico, per prepararsi alla predicazione ricevette il premio Nobel per la pace. Ma non
e, opportunità rara per un uomo di colore in ritenne concluso il suo impegno: dopo il 1965
quell’epoca, conseguì un dottorato a Boston. il suo impegno virò verso i temi della giustizia
Per l’inizio del suo ministero pastorale (altra sociale e una decisa critica alla guerra in
costante del suo percorso), nel 1955 si ritrovò Vietnam. La sua lotta pacifica, sempre ispirata
a Montgomery, nello Stato dell’Alabama, dove alla Bibbia e alla Costituzione americana,
cominciò – quasi per caso – il suo impegno per nonché dai princìpi della resistenza
porre fine alle durissime e spesso umilianti non-violenta di Gandhi, ebbe una tragica fine
discriminazioni legate alla segregazione con il suo assassinio, il 4 aprile 1968.
30 Credere 4/2022
A pag. 29: uno scatto espressivo di Martin
Luther King. Qui sotto: una marcia di protesta
per i diritti civili degli afroamericani nelle
strade di Washington il 28 agosto 1963.
Uomini di pace Zoom
il 4 aprile del 1968, Martin Luther King
4/2022 Credere 31
Ella Baker – non fu lui a inventare il movimento che, nelle solenni parole della Dichiarazione
ma fu il movimento a “inventare” King. Dopo d’indipendenza del 1776, riconosceva il diritto «alla
quell’arresto, infatti, si costituì un movimento per vita, alla libertà e al perseguimento della felicità».
il boicottaggio degli autobus, e il giovane pastore Non per tutti, evidentemente, certamente non
battista ne divenne il portavoce. Fu l’inizio di per gli schiavi e neanche per i loro figli e i loro
una mobilitazione nonviolenta che si protrasse nipoti che non avevano accesso al diritto di voto.
per oltre un anno nel quale i neri di Montgomery Sino ad allora il presidente John F. Kennedy aveva
preferirono spostarsi a piedi, perdere il lavoro in preso tempo: da una parte intendeva assecondare
qualche caso, piuttosto che subire l’umiliazione le richieste del movimento ma dall’altra temeva la
della segregazione. Alla fine, il movimento vinse, reazione del suo elettorato degli Stati meridionali,
gli autobus furono desegregati e da lì partirono quelli ancora condizionati dall’eredità lasciata dal
nuove mobilitazioni. sistema dello schiavismo e della segregazione. Dopo
L’obiettivo non era soltanto quello della l’eccezionale discorso che King pronunciò in
desegregazione delle scuole, delle università quella circostanza (vedi scheda pag.35), con ogni
e di tutti i luoghi pubblici ma anche quello probabilità la Casa Bianca avrebbe fatto una mossa a
del diritto di voto. Utilizzando cavilli legali favore della comunità afroamericana. Ma la tragedia
di ogni tipo, infatti, ai neri si finiva per impedire dell’omicidio di Kennedy, il 22 novembre del 1963,
l’iscrizione alle liste elettorali e quindi il diritto cambiò il corso delle cose. Ci vollero ancora due
a partecipare alle elezioni. La manifestazione anni di lotte, mobilitazioni e arresti – in tredici
organizzata a Washington il 28 agosto del 1963 ebbe anni King finì in carcere ben 29 volte – perché
esattamente quest’obiettivo: riaffermare i principi il Congresso approvasse una legge che riconosceva
fondamentali della democrazia americana a pieno il diritto di voto degli afroamericani.
32 Credere 4/2022
A sinistra: Martin Luther King guida una delle marce
Zoom
di protesta per i salari ingiusti degli afroamericani. Qui
sotto: a un incontro con il presidente Lyndon B. Johnson
nello Studio ovale della Casa Bianca il 3 dicembre 1963.
Uomini di pace
Certamente era una vittoria ma King, che nel 1964 manutenzione dei mezzi meccanici di raccolta della
aveva ricevuto il premio Nobel per la pace, spazzatura mentre le autorità cittadine avevano
la considerò soltanto una tappa verso la piena declinato ogni responsabilità imputando l’accaduto
emancipazione dei venti milioni di cittadini neri all’imperizia degli operatori. E così, da giorni, i
degli Stati Uniti. Troppe erano le discriminazioni netturbini – in assoluta maggioranza neri – sfilavano
che subivano nell’accesso all’università, nella ricerca per le strade reggendo tutti lo stesso cartello:
di un lavoro, o di un appartamento, nelle carriere «I’m a man», «Sono un uomo». Con ogni evidenza
professionali. Invece che chiudere una stagione si trattava di una vicenda minore, certamente
di mobilitazione, insomma, il 1965 segnò l’inizio meno mediatica delle marce e dei sit-in degli
di una nuova fase del movimento, più orientato anni precedenti. Ma King volle essere presente.
verso i temi della giustizia sociale. È in questo Sperava, infatti, di utilizzare il palcoscenico
quadro e per queste ragioni che, nell’aprile del 1968, di Memphis e di quella lotta per promuovere
King è a Memphis. l’organizzazione di una nuova grande marcia a
Washington, simile a quella del 1963. L’obiettivo
Un impegno sempre più radicale di questa nuova mobilitazione di massa era
e critico verso il potere la lotta alla povertà che, nel Paese più ricco e
veva accettato, infatti, l’invito di alcuni industrializzato del mondo, King considerava uno
4/2022 Credere 33
Equasita quas re, corerit ibusamusdae
consecabo. Agnimporumet explaut
la velest, cum nem iliquoditis que non
nonsequo odigendam u. Nam, quiloratur?
34 Credere 4/2022
Uomini di pace Zoom
«IO HO UN SOGNO»,
il discorso che ha cambiato l’America
Il 28 agosto del 1963 oltre duecentomila persone si raccolsero a
Washington per una grande manifestazione di massa con la quale King
e gli altri leader del Movimento per i diritti civili volevano spingere la
Casa Bianca ad approvare una legge che garantisse il pieno diritto al
voto dei neri americani. Si trattò di uno dei più grandi raduni di massa
nella storia americana, al quale parteciparono bianchi e neri, cristiani ed
ebrei, musulmani e laici. Non a caso il canto di quella giornata fu We shall
overcome, “Noi trionferemo”. L’ultimo degli oratori in programma era il
reverendo King, che iniziò il suo discorso citando la Bibbia e la Dichiarazione
d’indipendenza. Parlò di un assegno che la democrazia americana aveva
firmato e che ora i neri intendevano riscuotere. Mentre parlava, la celebre
cantante gospel e sua cara amica Mahalia Jackson, che sedeva davanti a
lui, gli gridò: “Martin, digli del sogno”. Era un discorso che King aveva già
pronunciato in altre occasioni ma che, a Washington, catturò l’attenzione
di tutta l’America. Dopo quel discorso – «I have a dream» («Io ho un sogno»)
– che arrivò al cuore di milioni di americani di ogni fede e di ogni credo
politico, l’America non fu più la stessa.
4/2022 Credere 35
Zoom
Parete illuminata del Martin Luther
King Memorial, il monumento
commemorativo a Washington
Uomini di pace
dedicato all’attivista afroamericano.
Il pastore teologo
Martin Luther King nacque nella famiglia
di un predicatore battista, pastore della
Eben Ezer Church di Atlanta (Georgia).
Figlia di pastore era anche Coretta,
la moglie sposata nel 1953, che però
proveniva da un’altra grande famiglia
del protestantesimo americano, quella
metodista. A differenza del padre e del radicali sopravvissuti alla morte di Malcolm X,
fu il periodo più difficile. Paradossalmente la sua
suocero, Martin Luther seguì un vero
vittoria sul tema del voto agli afroamericani aveva
percorso di studi: al Morehouse College
segnato anche la crisi del suo progetto politico,
di Atlanta prima, al seminario Crozer della
che andava ridefinito. La denuncia della povertà
Pennsylvania poi e, infine, a Boston per
diffusa che affliggeva anche tanti bianchi e di un
il dottorato in teologia. La sua formazione Paese che investiva risorse nelle guerre esterne ma
fu quindi di alto livello accademico, non sapeva vincere quella interna per la giustizia
circostanza non comune per un giovane economica, diventarono così gli assi di una
afroamericano di quel tempo. nuova fase del suo movimento, che si sarebbe
In realtà, più che teologo, King fu un dovuta concludere con una grande marcia su
pastore. Anche i suoi libri più famosi, primo Washington. È in questo quadro che va collocata
tra tutti La forza di amare, pubblicato nel la presenza di King e del suo staff a Memphis il
1963, sono soprattutto sermoni, prediche 3 aprile del 1968. E se ancora oggi vogliamo provare
rivolte ai parrocchiani che poi diventavano a capire “chi” abbia ucciso King e “perché”, è da
spunto per i suoi celebri discorsi pubblici. qui che dobbiamo partire.
Nel suo ministero, King forgiò una teologia A conclusione di indagini confuse e
della giustizia, fondata sul principio approssimative, i tribunali hanno ritenuto
evangelico dell’amore gratuito e non- che l’omicidio fu commesso da James Earl Ray,
violento. E, come egli stesso riconobbe, un piccolo criminale che però non ha il profilo
ebbe come riferimenti il “socialismo del killer razzista. Ma forse, più che “chi” abbia
cristiano” di Walter Rauschenbusch, ucciso King, è il caso di chiedersi “che cosa”
il protestantesimo ortodosso di Reinhold abbia decretato la sua condanna. E vi sono
Niebuhr e la pratica nonviolenta di Gandhi. pochi dubbi che sia stato un sistema di potere
La sua, però, non fu mai astrazione in cui il razzismo si intrecciava ai grandi interessi
militari ed economici di un’America che non sapeva
teologica, ma sempre e costantemente
redimersi dal suo peccato originale. Quello che
una pratica di vita, parola evangelica che
Martin Luther King denunciava con la Bibbia in
si faceva azione.
una mano e la Costituzione americana nell’altra.
36 Credere 4/2022
I tesori A cura di Andrea Dall’Asta
Gesuita, direttore Galleria San Fedele
Data 1560–65 - Tecnica olio su lavagna - Dove si trova Chiesa di San Marcello al Corso, Cappella Frangipani
38 Credere 4/2022
4
4/2022 Credere 39
di
Apriamo insieme Marco
Zappella
la Bibbia biblista
Manuale
di consolidamento, una cura costante.
Forse non è un caso che con YHWH
soggetto il verbo ebraico sia coniuga-
to di frequente al participio, a indica-
re un’attività continua che contraddi-
stingue chi la esegue.
TUTTO FARE
Lo si ritrova con la calotta celeste,
il disco terrestre, i massicci montagno-
si, l’estate e l’inverno… tutto l’esistente
esce dalla fabbrica divina, lo produce
l’attività manuale divina instancabile.
Egli plasma non solo il primo ada-
mo, ma anche il cuore, i pensieri e
le aspirazioni di ogni uomo (talmen-
te malleabili da essere indicati con la
Signore, tu avevi nascosto da noi il tuo volto, ci avevi messo medesima radice del verbo). Il profeta
in balìa della nostra iniquità. Ma tu sei nostro padre; o qualche figura carismatica esce for-
noi siamo argilla e tu colui che ci plasma, tutti noi siamo mato dalle mani divine, fin dal grem-
opera delle tue mani. Signore, non adirarti fino bo materno. Così anche la storia, e
all’estremo, non ricordarti per sempre dell’iniquità. il futuro. È un Dio tutto fare. Israele
Ecco, guarda: tutti siamo tuo popolo. Isaia 64,6-8 stesso si professa argilla foggiata dalle
dita di YHWH. Non paia una conce-
zione rozza o irrispettosa. Il prodotto
4/2022 Credere 41
di
Chiedilo Robert
Cheaib
a Credere teologo
Caro Paolo, è diventato quasi un luogo vita, grazie a una rivelazione di Cristo:
comune dire che quella di san Paolo non fu un’esperienza folgorante che ha comportato
una conversione ma piuttosto una chiamata. una trasformazione profonda e un radicale
Il che è una parte di verità: l’apostolo parla riorientamento della sua vita, «a motivo della
della sua esperienza di incontro con Cristo sublimità della conoscenza di Cristo Gesù»
risorto sulla via di Damasco in termini di per cui considera “spazzatura” tutto quello
“vocazione”, riprendendo il linguaggio che ha vissuto prima da fariseo osservante.
profetico della vocazione (cfr. Galati 1,15- Questa esperienza comporta una cesura
17, Isaia 49,1), intendendo dire
che il disegno di Dio su di lui
era pura grazia e che, come i
«Ritengo che tutto sia una perdita
profeti, era costituito per portare a motivo della sublimità della
la parola divina (il Vangelo, conoscenza di Cristo Gesù,
ormai identificato con Gesù) alle
nazioni: dunque una vocazione mio Signore» (Filippesi 3,8)
in vista di una missione.
Ma se guardiamo attentamente ad altri operata dalla grazia di Cristo, che lo ha
passi in cui Paolo rievoca la sua esperienza trasformato da persecutore dei cristiani in
di incontro con Cristo, troveremo che apostolo dei gentili. Un cambiamento che più
quello che egli descrive è di fatto una radicale non si potrebbe! Dunque, se è vero
“conversione”. A patto però di intenderci che ci sono gli elementi di una vocazione
sul termine “conversione”. Noi abbiamo (in seguito a una rivelazione), ci sono anche
in mente le conversioni “drammatiche”, quelli tipici di una conversione, intesa come
come quelle di sant’Agostino e Lutero: la esperienza di “conoscenza” di Cristo, che
loro esperienza è caratterizzata da una vuol dire dimenticare ciò che sta alle spalle
precedente esperienza di fallimento e di per protendersi verso ciò che sta di fronte
peccato, un rovello interiore che trova (Filippesi 3,13). L’esperienza di Paolo è
soluzione e pace nell’incontro con Cristo. talmente ricca ed eccedente che rischiamo
È però difficile trovare tracce di una simile di comprimerla in categorie troppo ristrette
crisi o conflitto interiore in Saulo: egli è un e parziali: bisogna tenere insieme chiamata
fariseo zelante, sicuro di sé e delle tradizioni e conversione, intesa come processo di
dei padri. Allora in che senso si può parlare trasformazione a opera della grazia di Cristo.
di conversione per Paolo? In Filippesi 3,7- Che è l’esperienza vissuta da Paolo e da lui
11, ma anche Galati 1,15-17 l’apostolo parla proposta ai cristiani, chiamati a lasciare che
del capovolgimento che ha segnato la sua Cristo trasformi la loro vita (Filippesi 3,17).
4/2022 Credere 45
La settimana
liturgica
Dalla Parola alla vita
a cura di Vincenzo Marras
Domenica
RITO AMBROSIANO
Se quell’asta viene vista come il legno della croce di
Cristo, i due portatori-esploratori sono stati immagina-
III dopo l’Epifania ti da Evagrio Pontico (nel 430 circa) e san Massimo di
Torino (V secolo) come Israele e la Chiesa. Il teologo
e vescovo Bruno Forte ha osservato che chi precede
NUMERI 13,1-2.17-27; guarda davanti a sé, e sarebbe perciò figura d’Israele;
Letture SALMO 104 chi viene dietro vede, invece, colui che gli sta davanti
2CORINZI 9,7-14 e l’orizzonte da questi abbracciato attraverso il grap-
MATTEO 15,32-38 polo appeso al legno, ed è perciò figura della Chiesa.
In Gesù crocifisso, che unisce i due esploratori, c’è
Liturgia delle ore: III settimana per i cristiani la chiave di lettura sia dell’Antico che
del Nuovo Testamento.
«Sento compassione per la folla. Tutte e due le parti della Scrittura, dunque, sono il
Da tre giorni... non hanno da nutrimento che viene dato a chi ha fame di frutti buoni,
mangiare. Non voglio rimandarli e ogni volta che viene celebrata la liturgia della Parola,
digiuni, perché non questi frutti possono essere gustati da tutti i fedeli. La
vengano meno lungo pagina del Vangelo ci aiuta a cogliere un’idea simile.
il cammino» Il racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci
dice la cura di Gesù per il suo popolo, il modo in cui
il Messia provvede ai poveri e agli affamati. Ma in que-
sto miracolo sono nascosti un rischio e una tentazione,
O
ggi si celebra in tutta la Chiesa la Domenica la stessa che viene presentata all’inizio del ministero
della Parola di Dio. Voluta da papa France- pubblico di Gesù, quando – messo alla prova da Sata-
sco ogni anno alla III Domenica del Tempo na – risponde: «Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di
Ordinario (per la Chiesa ambrosiana, III Do- ogni parola che esce dalla bocca di Dio» (Matteo 4,4).
menica dopo l’Epifania), rammenta a tutti, pastori e fe- Il racconto della moltiplicazione nella versione di
deli, l’importanza e il valore della Sacra Scrittura per la Giovanni esplicita il rischio di nutrirsi di solo pane,
vita cristiana, come pure il rapporto tra Parola di Dio quando Gesù ammonisce le folle con queste parole:
e liturgia. Si tratta di un’occasione da non perdere per «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non per-
apprezzare il grande dono che Dio ha fatto al suo po- ché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato
polo, Israele, prima, e alla Chiesa, poi, della sua Parola. di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per
Da questa prospettiva commentiamo la lettura del il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la
Primo Testamento, dal libro dei Numeri, e la pagina vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su
evangelica della cosiddetta “moltiplicazione dei pani di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo» (6,26-27).
e dei pesci”. Qual è il cibo che rimane per la vita eterna? È la
Il racconto degli esploratori che tornano dalla Terra stessa vita che Gesù donerà quando verrà innalzato
promessa con tanti frutti, tra i quali un tralcio di grap- sulla croce, ed è la Parola di vita che il Signore ha con-
polo d’uva talmente grande da essere portato da due segnato ai suoi discepoli e ora viene trasmessa a noi,
persone con una stanga, è stato interpretato dai Padri in ogni celebrazione eucaristica.
della Chiesa come simbolo dell’unità dei due Testamenti. padre Giulio Michelini ofm
46 Credere 4/2022
Domenica della Parola
Istituita da papa Francesco con la Lettera apostolica Aperuit
illis, la domenica della Parola vuole «ravvivare la responsabilità
che i credenti hanno nella conoscenza della Sacra Scrittura
e nel mantenerla viva attraverso un’opera di permanente
trasmissione e comprensione, capace di dare senso alla vita
della Chiesa nelle diverse condizioni in cui si viene a trovare».
23 gennaio
RITO ROMANO
FERIA che li fa vivere, come dei bambini che imparano ascol-
tando e sanno che le parole del padre sono sempre
III del tempo ordinario di amore e per questo le prendono sul serio. Sono le
tre “P” di cui parlò papa Francesco proprio qui a Bo-
logna: Pane del Corpo di Cristo, Parola di quel corpo
NEEMIA 8,2-4A.5-6.8-10 e Poveri, ai quali qualsiasi cosa facciamo la facciamo
Letture SALMO 18 a Gesù. In realtà ognuna delle tre “P” aiuta a vivere
1CORINZI 12,12-30 l’altra e ognuna possiamo capirla solo unita all’altra.
LUCA 1,1-4;4,14-21 La Parola è pane che ci nutre perché «non di solo
pane vive l’uomo» e chi si nutre della Parola del Signo-
Liturgia delle ore: III settimana re sa ascoltare il prossimo. «Fatela»: la Parola vuole
diventare concreta perché viene da un Dio concreto,
«Anch’io ho deciso di fare ricerche non virtuale. È un padre che parla, non un ente, un
accurate su ogni circostanza, codice, un guru! Quante volte pensiamo di conoscere
fin dagli inizi, e di scriverne un Dio senza ascoltarlo e di potere essere cristiani senza
resoconto ordinato per te, “fare” la Parola! Solo quando la mettiamo in pratica la
illustre Teòfilo» capiamo veramente e conosciamo intimamente Dio.
Il Vangelo è l’Epifania di Dio ed è efficace, seme
che genera amore. Ci spiega chi siamo perché, come
scrive sant’Agostino, Dio è più intimo al nostro cuore
di noi stessi! Ci spiega il nostro io e non ci lascia soli,
Q
uesta è la Domenica della Parola, del Verbum perché ci riempie del suo amore. Apriamo il nostro
Domini. Dovremmo portarla in processio- cuore al Vangelo e il nostro cuore si aprirà all’amore.
ne, proprio come l’Eucaristia. In realtà la Esdra, proprio come facciamo noi nel giorno del
vera adorazione della Parola è portarla con Signore, «aprì il libro in presenza di tutto il popolo poi-
sé – come i Vangeli che papa Francesco distribuisce a ché stava più in alto». È vero: la Parola di Dio ci aiuta
piazza San Pietro raccomandandosi di portarli in tasca ad alzarci da noi stessi; è in alto perché viene dal cie-
– e leggerla, perché è lampada per i nostri passi. È luce lo e deve essere più in alto di tutte le nostre parole; ci
perché ci fa sentire l’amore di Dio e ci insegna a vede- aiuta ad alzarci dalla nostra miseria.
re noi stessi e gli altri: rende tutto bello, perché tutto Neemia disse: «Non vi rattristate, perché la gioia
è amato. Il Verbo si è fatto carne. Lo abbiamo contem- del Signore è la vostra forza!». Sì, la gioia del Signore
plato nei giorni della sua Epifania, del suo Natale tra che parla a noi, a me, è la nostra forza, perché è una
gli uomini, nel Battesimo quando i cieli si aprirono, in Parola che suscita energie di amore. Scriveva la poe-
quella prima epifania a Cana di Galilea, festa che non tessa e mistica francese Madeleine Delbrêl: «Quando
finisce grazie a Maria e al suo invito: «Qualsiasi cosa vi teniamo il Vangelo tra le mani, dovremmo pensare che
dica, fatela». È quello che ci suggerisce sempre la madre vi abita il Verbo che vuol farsi carne in noi, imposses-
Chiesa, che vuole che la festa non finisca e le nozze sia- sarsi di noi, perché con il suo cuore innestato sul no-
no eterne, come l’alleanza di Gesù, «nuova ed eterna». stro, con il suo spirito inserito nel nostro spirito, noi
«Qualsiasi cosa vi dica» significa un ascolto vero, ricominciamo la sua vita».
non selettivo, come degli assetati che cercano l’acqua cardinale Matteo Maria Zuppi
4/2022 Credere 47
La settimana liturgica
Lunedì
24 gennaio
RITO AMBROSIANO RITO ROMANO
San Francesco San Francesco
di Sales di Sales
Memoria Memoria
SIRACIDE 44,1; 47,18-25 2SAMUELE 5,1-7.10
Letture SALMO 71 Letture SALMO 88
MARCO 4,10B.24-25 MARCO 3,22-30
Liturgia delle ore: III settimana Liturgia delle ore: III settimana
«Con la misura con la quale «Tutto sarà perdonato ai figli degli
misurate sarà misurato a voi; anzi, uomini... ma chi avrà bestemmiato
vi sarà dato di più. Perché a chi contro lo Spirito Santo non sarà
ha, sarà dato; ma a chi non perdonato in eterno: è reo
ha, sarà tolto anche di colpa eterna»
quello che
ha»
N N
ella galleria di «uomini illustri» del Siraci- ella pagina del Vangelo odierno Gesù usa
de, Salomone viene ricordato sia per la sua una logica ferrea per smontare la bestemmia
saggezza sia per la sua stoltezza. contro lo Spirito Santo, pronunciata contro
La prima lettura odierna si sofferma so- di lui con queste parole: «Costui è possedu-
lo su quest’ultimo aspetto, che consiste nel fatto che to da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del ca-
Salomone, con la sua condotta, abbandonò il Signore, po dei demòni». Questa frase è la bestemmia peggiore
conducendo il popolo al peccato di idolatria. Non si che esista, l’unica che non può essere perdonata, per-
tratta di una opposizione deliberata e cosciente, ma ché si scaglia deliberatamente contro il Figlio di Dio e
della conseguenza di altre scelte errate. Stendendosi contro il suo amore per noi, sostenendo che egli viene
«accanto alle donne» straniere, cioè sposandole per dal Maligno. Dire che Gesù è il demonio è veramente
stringere, in tal modo, alleanze con i re loro padri, imperdonabile, perché significa pensare che Lui non
Salomone ha anche “aperto le porte” a culti pagani, ci ama e che dunque non possiamo confidare in Lui e
rivolti alle divinità da loro venerate. nella sua misericordia. Come posso infatti essere per-
Elencando di fila vari eventi, il Siracide mostra co- donato da colui a cui non rimetto i miei peccati per-
me dall’infedeltà al Signore discendano altri guai e ché ritengo che non possa perdonarmi?
altri disastri che coinvolgono il popolo, fino alla divi- Ma Gesù smonta questa bestemmia con la logica.
sione in due regni e alla rovina. In questa catena rovi- Egli dice: «Come può Satana scacciare Satana? Se si
nosa, però, la fedeltà di Dio non viene meno. Dio ave- ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare
va giurato a Davide che sarebbe stato per sempre con in piedi, ma è finito». Cioè: come posso io in nome di
la sua discendenza e mantiene la promessa anche se Satana scacciare Satana? È assurdo e illogico pensare
i discendenti di Davide sono infedeli: la fedeltà di Dio una cosa simile. Mi piace questo Gesù che si mette a
non cancella le conseguenze dei peccati né si sottrae usare il principio logico della non contraddizione. Mi
dal rimprovero dei comportamenti ingiusti, ma per- piace perché credere in Gesù significa non rinunciare
mette alla vita di continuare. alla logica razionale, ma usarla bene. Fede e ragione
La sovrabbondanza della grazia di Dio è sottolineata stanno insieme, non si escludono a vicenda, anzi si so-
anche dal brano evangelico, che contiene un invito a stengono l’un l’altra verso la ricerca della verità. Gesù
fare attenzione a ciò che si ascolta e a rendersi conto è colui che ci apre la mente con il suo Vangelo, che è
che Dio ha una misura diversa dalla nostra: egli non certamente difficile da mettere in pratica, ma sempre
calcola, ma eccede. ragionevole per chi accoglie la logica ferrea dell’amore.
Laura Invernizzi don Maurizio Mirilli
48 Credere 4/2022
La settimana liturgica
Martedì
25 gennaio
RITO AMBROSIANO RITO ROMANO
Conversione Conversione
di san Paolo apostolo di san Paolo apostolo
Festa Festa
ATTI 9,1-18 oppure ATTI 22,3-16 oppure
Letture 21,40; 22,3-16; SALMO 116 Letture ATTI 9,1-22
1TIMOTEO 1,12-17 SALMO 116
MATTEO 19,27-29 MARCO 16,15-18
Liturgia delle ore: Ufficio proprio Liturgia delle ore: Ufficio proprio
«Chiunque avrà lasciato case, o «Andate in tutto il mondo e
fratelli, o sorelle, o padre, o madre, proclamate il Vangelo a ogni
o figli, o campi per il mio nome, creatura. Chi crederà e sarà
riceverà cento volte tanto battezzato sarà salvato, ma
e avrà in eredità la chi non crederà sarà
vita eterna» condannato»
N S
ella festa della Conversione di san Paolo pesso abbiamo lasciato intendere che per il
apostolo la liturgia propone di ascoltarne credente fosse sufficiente fare qualche pre-
il racconto che viene riportato negli Atti ghiera e accontentarsi del rispetto di qualche
degli apostoli ben tre volte: la prima volta, devozione personale. Gesù invece ci invita
in Atti 9, si tratta di un racconto in terza persona, le a creare le condizioni perché tutti possano incontrarlo
altre due, in Atti 22 e in Atti 26, si tratta di due testi- e cambiare vita. Il cristiano non può rimanere isola-
monianze in prima persona rese dallo stesso Paolo, to nel suo intimismo spirituale, come se la fede fosse
che racconta le circostanze e l’evento del suo primo soltanto un fatto privato, senza ripercussioni pubbli-
incontro con Gesù. che. Chi incontra Cristo, cambia vita. Così accadde a
La vocazione per Paolo è una sorta di illuminazione: san Paolo, di cui celebriamo oggi la conversione. Il
egli pensava di rendere culto al Signore e di difendere credente porta segni concreti nella sua vita, sia pri-
la fede contrapponendosi ai seguaci di Gesù e scopre, vata che pubblica. E i segni non sono primariamente
invece, che quel Signore di cui sente la voce si identi- legati a immaginette da diffondere o a catene di pre-
fica con loro. Di fronte alla luce abbagliante della ri- ghiera da far circolare.
velazione, Paolo si scopre cieco. I tre giorni trascorsi Gesù ci invia ad annunciare il Vangelo perché ogni
al buio, senza mangiare né bere, sono un’allusione al essere umano abbia la possibilità di sentirsi amato e
mistero pasquale che si realizza in Paolo: muore l’uo- perdonato da Dio, come accadde a san Paolo sulla via
mo vecchio in lui, perché possa nascere l’uomo nuovo. di Damasco, il quale dopo il suo battesimo fu accom-
Per il compiersi di questo itinerario, c’è bisogno pagnato da questi segni: scacciò i demòni dell’orgoglio,
di qualcuno che aiuti Paolo a interpretare quanto ha che lo avevano indotto ad uccidere in nome di Dio per-
vissuto e il Signore si serve di un altro discepolo, un seguitando i cristiani; parlò lingue nuove, riuscendo a
semplice laico. Anania è un semplice, ma non è un in- far dialogare i cristiani provenienti dall’ebraismo e dal
genuo: si rende ben conto che esporsi con Paolo com- paganesimo; affrontò il veleno delle persecuzioni, rima-
porta qualche rischio. Pur essendo pronto a rispondere nendo fedele al Signore; guarì i malati, proprio come fa-
quando chiamato, deve essere convinto dal Signore. ceva Gesù. Sono segni concreti che esprimono la carità,
Anania un po’ ci rassomiglia, quando – pur morti e ri- l’amore di Dio per l’uomo. Se non siamo accompagna-
sorti con Gesù nel Battesimo – sperimentiamo la pau- ti da questi segni, non possiamo essere cristiani credi-
ra e ci chiudiamo nell’autodifesa, delegando ad altri bili. Gesù ci dice dunque: «Andate in tutto il mondo e
il compito di educare altri alla fede. proclamate il Vangelo a ogni creatura», ma con i segni.
Laura Invernizzi don Maurizio Mirilli
4/2022 Credere 49
La settimana liturgica
Mercoledì
26 gennaio
RITO AMBROSIANO RITO ROMANO
D Q
i Ezechia il Siracide afferma che «aveva fat- uanto preghiamo per le vocazioni sacerdo-
to quanto è gradito al Signore», seguendo tali? Siamo disponibili ad accogliere e favo-
«le vie di Davide» e le indicazioni di Isaia. rire un eventuale chiamata al sacerdozio
Se «le vie di Davide» indicano il modo in nella nostra famiglia? I preti mostrano la
cui questi fece affidamento sul Signore in ogni circo- bellezza della loro vocazione, facendo venire nei gio-
stanza, l’accenno al profeta permette di cogliere con vani il desiderio di dedicare tutta la vita all’annuncio
precisione ciò cui si riferisce il Siracide. Il re Ezechia, del Vangelo, e mostrando loro le caratteristiche au-
infatti, durante il suo regno durato ventinove anni, si tentiche degli operai di Cristo? Tra queste ne sottoli-
trovò a fronteggiare la minaccia dell’Assiria, cui non neiamo due in particolare, la comunione e la libertà.
voleva asservirsi. Si dedicò quindi all’opera di fortifi- Un buon operaio nella vigna del Signore, prima di
cazione di Gerusalemme, per difenderla da eventuali tutto, vive la comunione, non fa tutto da solo, non si
assedi, posto sotto minaccia dall’esercito assiro, però, rinchiude nell’individualismo, ma svolge la sua mis-
non si affidò alle sole sue forze, ma si rivolse al Signo- sione insieme ad altri inviati come lui, in spirito di
re, sia per mezzo dell’intercessione del profeta Isaia condivisione. La controtestimonianza di sacerdoti o
sia salendo al tempio per pregare e presentare diret- di laici impegnati nell’evangelizzazione, divisi tra di
tamente la propria richiesta. Fu liberato dai nemici. loro, è uno dei motivi che allontanano i giovani dalla
La forza della preghiera di questo re emerge anche Chiesa, e che creano ostacoli ad una loro possibile ri-
nell’altro episodio ricordato dal Siracide: colpito da sposta alla chiamata del Signore.
malattia mortale, Ezechia pregò, presentando sempli- E poi c’è la libertà, grazie alla quale si può confi-
cemente al Signore la propria fedeltà. Non chiese nul- dare esclusivamente nella Provvidenza. L’operaio del
la, ma si fidò del Signore e ottenne la promessa della Vangelo non è attaccato alle cose terrene, non insegue
guarigione e quindici anni ulteriori di vita. Come se- carriere, non cerca il posto fisso per sistemarsi, ma si
gno di ciò, chiese e ottenne che l’ombra del sole sulla rende disponibile in spirito di gratuità. Gesù manifesta
meridiana retrocedesse di dieci gradi. la sua preoccupazione per la carenza di operai nella
Nel brano evangelico anche i discepoli, in un certo sua vigna: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli
senso, pregano. La loro, però, è una preghiera ango- operai!». In Occidente riscontriamo una forte carenza
sciata, mossa dal dubbio che al Signore non importi di vocazioni sacerdotali, e anche in Italia la crisi è con-
di loro. Gesù dice chiaramente che manca la fede, ciò clamata. La preoccupazione di Gesù deve diventare an-
non di meno interviene. che la nostra. Perciò diamoci da fare con la preghiera.
Laura Invernizzi don Maurizio Mirilli
50 Credere 4/2022
La settimana liturgica
Giovedì
27 gennaio
RITO AMBROSIANO RITO ROMANO
FERIA FERIA
Santa Angela Merici Santa Angela Merici
Memoria facoltativa Memoria facoltativa
SIRACIDE 44,1;49,8-10 2SAMUELE 7,18-19.24-29
Letture SALMO 104 Letture SALMO 131
MARCO 5,1-20 MARCO 4,21-25
Liturgia delle ore: III settimana Liturgia delle ore: III settimana
«Gli venne incontro un uomo «Non vi è nulla di segreto che non
posseduto da uno spirito impuro... debba essere manifestato e nulla di
e gli disse: “Ti scongiuro, non nascosto che non debba essere messo
tormentarmi!”. Gli diceva in luce. Se uno ha orecchi
infatti: “Esci da per ascoltare,
quest’uomo!”» ascolti!»
A Q
ttraverso pochi versetti sono collocati nella uando pensiamo ai santi, ci rendiamo subito
galleria dei padri anche Ezechiele e «i do- conto che essi si fecero strumento nelle ma-
dici profeti». Del primo si ricorda la voca- ni del Signore per portare luce a coloro che
zione profetica, la visione della gloria del brancolavano nel buio della loro esistenza.
Signore, che egli ebbe mentre si trovava tra coloro che I santi sono stati lampade per tante generazioni di uo-
erano stati deportati dai Babilonesi. mini e donne, cristiani e non. Ancora oggi sono punto
I dodici profeti, che chiamiamo “minori” per diffe- di riferimento per i loro eredi, che in tante parti del
renziarli da Isaia, Geremia ed Ezechiele, che sono det- mondo continuano la loro missione evangelizzatrice,
ti “maggiori”, vengono presentati come se si trattas- rendendo ragione della loro fede con la lampada ar-
se di un gruppo compatto, nonostante abbiano svolto dente dell’amore di Cristo.
il loro ministero in luoghi e tempi assai differenti. Si Essere lampada è la vocazione di ogni cristiano, il
tratta della prima attestazione di una possibile lettura quale è chiamato a non vivere in maniera intimistica i
unitaria dei loro libri: il Siracide la indica come via di benefici del suo incontro con Cristo, anzi è invitato a di-
consolazione per il popolo; gli studiosi ancora oggi la vulgare e a mostrare a tutti l’insegnamento e la bellezza
esplorano per meglio coglierne il messaggio. del Vangelo, specialmente a coloro che non sono con-
Il brano evangelico presenta uno dei viaggi di Gesù sapevoli dell’esistenza della luce di Dio e di come que-
fuori dalla terra di Israele: è sufficiente passare al di là sta possa incidere in modo salvifico nella vita concreta.
del lago di Tiberiade per trovarsi in uno scenario diffe- Sull’esempio di tutti i santi a noi cari, auguriamoci di
rente da quello abituale. La presenza di mandriani di cuore di essere lampada per qualcuno nella nostra vita.
porci (animali impuri per gli ebrei) è uno degli indici Gesù invita i suoi seguaci a diventare lampade che
di ciò. Arrivati, Gesù e i discepoli, in terra pagana, è portano la luce di Dio in giro per il mondo. Non c’è
riferita la discesa dalla barca del solo Gesù. nulla di segreto riguardo al Signore. Lui è venuto per
Se, da un lato, può essere sottintesa la partecipa- rivelare e mettere in luce tutto ciò che c’è da sapere
zione dei discepoli, dall’altro, va rilevato che in tutto su Dio e sull’uomo. Chi si farà lampada per gli altri ri-
l’episodio essi non compaiono mai né si trova un ver- ceverà tutto il necessario per esserlo e avrà anche di
bo al plurale, che ne possa far supporre la presenza. più, ma a chi nasconderà la luce di Cristo verrà tolto
Il racconto sembra, quindi, alludere alla difficoltà di anche quel poco che ha. Non è una minaccia, ma un
seguire Gesù, che si dirige nelle periferie fisiche ed invito a prendere atto che chi non si spende per gli al-
esistenziali. tri, rimarrà con un pugno di mosche in mano.
Laura Invernizzi don Maurizio Mirilli
4/2022 Credere 51
La settimana liturgica
Venerdì
28 gennaio
RITO AMBROSIANO RITO ROMANO
C H
on poche pennellate il Siracide tratteggia i o capito davvero il senso della parabola del
ritratti di Neemia, Enoc, Giuseppe, Sem, Set granello di senape quando sono stato per
e Adamo. Se Neemia chiude il gruppo di co- la prima volta in Terra Santa. Ero a Naza-
loro che furono artefici della ricostruzione ret, nei pressi della Basilica della Natività,
di Gerusalemme e del tempio, dopo il ritorno dall’esi- e vidi per la prima volta una pianta di senape. Presi
lio babilonese, e compare cronologicamente in ordine con la mano un granello e mi resi conto che Gesù fece
nella storia evocata dai vari medaglioni, gli altri perso- riferimento proprio ad esso; notai quanto fosse minu-
naggi sono ricordati fuori dal loro contesto, come se scolo, talmente piccolo da far fatica a vederlo anche da
fossero fuori dal tempo e paradigmatici. Di fatto essi vicino. Eppure, la pianta era molto grande e con rami
sono espressamente qualificati come incomparabili. robusti; era praticamente un albero gigante rispetto
Enoc non ha eguali perché fu assunto in cielo: nel alle normali piante di un orto. In un istante compre-
quinto capitolo della Genesi si dice che «camminò con si che Gesù predicava tenendo conto della realtà che
Dio», ovvero che il suo comportamento fu conforme aveva intorno e che tutti potevano comprendere fa-
alla volontà di Dio e che «Dio lo prese». Di Giuseppe, cilmente. Inoltre, capii subito che il regno di Dio non
abile nel discernere l’azione e la volontà divina, si ri- può che essere contemporaneamente potente e umile.
corda il modo in cui guidò i suoi fratelli fino al rico- È potente perché, come ho visto personalmente,
noscimento del reciproco legame; Sem, figlio di Noè, la parola di Dio è efficace e porta frutti abbondanti in
e Set, terzo figlio di Adamo, pur costituendo tutti dei chi la accoglie. È potente perché in esso l’amore trion-
capostipiti dell’umanità, sono subordinati a quest’ul- fa sulla paura e la vita è più forte della morte. Il regno
timo, che nella creazione è il primo. di Dio è così potente perché è al tempo stesso umile,
Anche nel brano evangelico Gesù sceglie Pietro, piccolo, minuscolo rispetto ai regni umani. Cristo ha
Giacomo e Giovanni, come testimoni della risurrezio- scelto la via della piccolezza per salvarci e ci chiede di
ne della figlia di Giairo e in questo modo li pone, in un provare a seguirlo su di essa. «A cosa possiamo para-
certo senso, in posizione superiore agli altri. Essi sa- gonare il regno di Dio? È come un granello di senape
ranno testimoni anche della trasfigurazione sul monte, che, quando viene seminato sul terreno, è il più pic-
e della paura e della preghiera di Gesù nel Getsemani. colo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando
Attraverso questi episodi essi riceveranno conoscenza viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le
superiore di Gesù, come Dio e come uomo, che diven- piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del
terà un dono per tutti. cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Laura Invernizzi don Maurizio Mirilli
52 Credere 4/2022
La settimana liturgica
Sabato
29 gennaio
RITO AMBROSIANO RITO ROMANO
FERIA FERIA
San Costanzo San Sulpicio Severo
A D
ttraverso i brani tratti dal libro dell’Esodo, i fronte alla pandemia da Covid-19 penso che
che la liturgia propone come prima lettu- tanti hanno detto a Gesù nella preghiera:
ra dei sabati del tempo dopo l’Epifania, si «Maestro non t’importa che siamo perdu-
ripercorrono le vicende che hanno accom- ti?». La risposta è sempre la stessa. Gesù ci
pagnato l’intervento di Dio a favore degli Israeliti, per invita con fede ad affrontare le tempeste della nostra
liberarli dalla schiavitù egiziana. vita con la certezza che lui è con noi, nella nostra stes-
Non si tratta di una lezione di storia, ma della con- sa barca, e che non ci abbandonerà mai, qualunque
templazione dell’agire e del cuore di Dio. Egli, infat- cosa accada. Il primo miracolo della fede è la vittoria
ti, ha un unico scopo: condurre il popolo di Israele sulla paura, quella che tiene in agitazione la nostra ani-
alla relazione con lui. Tale obiettivo diventa chiaro ma e alla quale Gesù con grande fermezza dice: «Ta-
una volta che il popolo giunge, tre mesi esatti dopo ci, calmati!». Anche gli apostoli rimproverarono Gesù
l’uscita dall’Egitto, alle pendici del Sinai, quando Dio e gli chiesero aiuto durante una tempesta di vento,
condensa in due metafore eminentemente relazionali in mezzo alla quale si erano trovati con la loro barca.
quanto ha fatto. La prima metafora, quella dell’aquila Le onde del lago di Tiberiade sono notevoli in cer-
madre, è forse più chiara e, unendo potenza e amo- te situazioni e una piccola barca di pescatori corre il
re, esprime la cura e la protezione divina. La seconda rischio di riempirsi d’acqua e di affondare. Ho visto
è nascosta nell’espressione «vi ho fatto venire fino a con i miei occhi, nei miei viaggi in Terra Santa, quan-
me»; essa evoca l’introduzione della sposa nella tenda to questo lago sia simile al mare e come possa creare
dello sposo, preludio all’avvio della relazione intima disagio a una imbarcazione quando il vento è forte.
dell’alleanza nuziale. In mezzo alla tempesta, dunque, gli apostoli erano in
Nel brano evangelico la croce (l’innalzamento) di balia della paura di morire, mentre Gesù «se ne stava
Gesù, che rinnova l’alleanza, suscita il medesimo mo- a poppa, sul cuscino, e dormiva». Il rimprovero sem-
vimento di attrazione. Chi è attratto è invitato a im- bra perciò giustificato, allora come oggi.
pegnarsi personalmente verso Dio, per rimanere nella Ho sentito pronunciare da molte persone in mo-
relazione che gli è offerta, in modo che siano articolati menti di grande sofferenza frasi simili rivolte a Gesù:
un passato di benefici e un futuro di benedizione, in «Perché dormi? Perché non intervieni?». Gesù rispose
base all’adesso, dal presente, in cui si pongono sia la sedando la tempesta, ma rimproverò gli apostoli perché
libera risposta di colui che è invitato a entrare nell’al- si erano lasciati travolgere dalla paura. Il rimprovero
leanza sia la stabilità dell’offerta. vale anche per noi, perché non abbiamo fede in lui.
Laura Invernizzi don Maurizio Mirilli
4/2022 Credere 53
1
2
Itinerari e feste religiose
PADOVA
Il santuario
della memoria
54 Credere 4/2022
4
P
unteggiato da trenta cippi viale punteggiato dai cippi 2 con i
in trachite con incisi i no- nomi dei campi di concentramento.
mi di persone e luoghi che In un sarcofago 3 c’è la tomba
rimandano alle tragiche vi- dell’internato ignoto. Alle pareti 4
cende della deportazione nazista, un sono ricordati i nomi dei deportati.
lungo viale conduce al piazzale su cui Accanto, si visita il Museo dove
svetta, sobria e insieme solenne, la si trova anche un vagone 5 , triste
struttura del Tempio nazionale dell’in- simbolo della deportazione.
ternato ignoto. Siamo nel quartiere
Terranegra di Padova e il tempio, oltre
Il Tempio a essere parrocchia intitolata a san Ga-
etano da Thiene, è riconosciuto dallo 5
nazionale Stato come sacrario-ossario e viene
comunemente considerato il “Secon-
dell’internato do Altare della Patria”.
La sua storia è strettamente colle-
ignoto ricorda gata a quella del prete padovano don
Giovanni Fortin, divenuto parroco del-
le persone la chiesa di San Gaetano nel 1938, con
l’incarico di costruirne una più ca-
deportate piente. L’entrata in guerra dell’Italia
bloccò i lavori e lo stesso don Fortin,
nei campi nel 1943, fu condannato a morte come
traditore per aver accolto e sfamato
filo spinato; all’interno vi sono otto
lapidi che ricordano altrettanti campi
di concentramento in canonica alcuni prigionieri riusciti
a scappare. Grazie all’intervento del
di concentramento e tremila picco-
le mattonelle marmoree, che ripor-
suo vescovo, la pena fu commutata in tano nomi di prigionieri e morti nei
ed è un monito deportazione e il 25 febbraio 1944 fu lager. Ai lati, due cappelle: in quella
inviato nel campo di concentramento a destra, assieme alle salme di alcuni
perché gli orrori di Dachau, in Germania, dove rimase internati militari italiani, è posta la
sino a giugno 1945. Tornato in Italia, tomba di don Fortin, morto nel 1985
di tutti volle che la nuova chiesa parrocchia- e qui sepolto dal 2009. Nella cappella
le, inaugurata dieci anni più tardi, ve- di sinistra, sormontata dalla statua
i totalitarismi nisse dedicata agli italiani morti nei Cristo morto di Mirko Vucetich, è la
campi di internamento nazisti. sepoltura di un internato ignoto pre-
non si ripetano più La struttura si compone di un levato da una fossa comune a Colonia
avancorpo con tre ingressi, i cui can- e qui portato il 5 settembre 1953 per
celli di ferro riprendono la forma del volontà dell’Associazione nazionale
4/2022 Credere 55
Itinerari
e feste religiose
56 Credere 4/2022
Organizzare
la visita
● Il Tempio nazionale dell’internato
ignoto che ospita anche la chiesa
di San Gaetano da Thiene si trova
a Padova, in viale dell’Internato
Ignoto. Gli ingressi agli edifici
sacri e al Museo dell’internamento
sono gratuiti. I volontari dell’Anei
organizzano visite guidate per
3 gruppi e scolaresche. Contatti:
tel. 049/80.33.041 (giovedì-
sabato, ore 9-12); mail: direzione@
museodellinternamento.it.
Roma
In parrocchia
raccomandata
la Ffp2
Agli operatori pastorali «è vivamente
raccomandato l’utilizzo della
mascherina Ffp2», così come ai
«partecipanti alla catechesi» e a
«tutte le attività organizzate da enti
ecclesiastici»: lo ha scritto la Cei ai
vescovi italiani dopo i recenti decreti
Covid. Per le celebrazioni liturgiche
si continua a osservare il Protocollo
del 7 maggio 2020. Richiesto il
green pass rafforzato al personale
delle facoltà teologiche, degli istituti
di scienze religiose e ai docenti
dei corsi curriculari nei seminari.
Grosseto Roma
Don Franco Cencioni Le stoviglie “francescane”
testimonial per la vaccinazione che finanziano la solidarietà
Don Franco Cencioni, 95 anni, per 30 parroco della Acquistando piatti, bicchieri e posate biodegradabili
cattedrale di Grosseto, ha accettato di fare da (per le occasioni in cui non è possibile mangiare
testimonial per la campagna vaccinazioni del Comune di con utensili riutilizzabili), si finanzieranno progetti
Grosseto. «Ormai ogni giorno è un regalo del Signore», di solidarietà: è l’iniziativa Stoviglie solidali lanciata
ha dichiarato a Toscana Oggi. «Mi vaccino per il dall’Ordine francescano secolare e dalla Gifra. Su www.
prossimo, chi mi sta vicino, per i fedeli che incontro, che stovigliesolidali.it sarà possibile acquistare e monitorare
confesso, che comunico; per i parenti; per i giovani». il modo in cui verranno utilizzati i fondi raccolti.
58 Credere 4/2022
IL TERMOMETRO DEL MONDO APPUNTAMENTI
La preghiera
nel silenzio
Filippine ON LINE - Dal 4 al 6 febbraio
i Gesuiti del San Luigi a Napoli,
propongono un ritiro dal titolo
Una nuova legge vieta Inter-connessi nel silenzio,
per imparare e/o praticare
il matrimonio fra bambini insieme la preghiera di quiete.
Info: tel. 081/24.60.111,
Nelle Filippine è passata la “legge sul divieto di matrimonio cardonernapoli@gesuiti.it.
dei bambini”. L’Unicef definisce la notizia un’importante svolta
per i diritti dei minori. A livello globale, le Filippine sono
al dodicesimo posto per numero assoluto di matrimoni precoci.
Secondo un sondaggio nazionale del 2017, una ragazza La santità di
filippina su 6 si sposa prima di compiere 18 anni o la maggiore Barelli e Ciceri
età legale. Un fenomeno praticato prevalentemente nelle MILANO - Verso la beatificazione
comunità indigene e musulmane del Paese. Con questa di Armida Barelli e don Mario
nuova legge viene assicurato un alto livello di protezione, Ciceri (30 aprile) un convegno
che produrrà benefici duraturi, specialmente per le bambine. ne presenta il profilo di santità.
Il 29 gennaio dalle 9.15 nel
4/2022 Credere 59
Tutto ci parla di Dio Sante Messe in tv Domenica
9.30� Rai1/Tv2000 (Messa
del Papa nella Domenica della
Parola di Dio) - 10.00� Canale 5
Sante Messe in radio 7.30� RadioPadrePio - 9.30� Radio1/RadioInBlu 19.00> Tv2000 (dalla Basilica
Domenica 10.00� Radio Maria - 11.30� Radio Mater del Sacro Cuore, Roma)
U
il 1384 ed è da poco iniziato lo scisma d’Occiden- n doppio Cd per l’ex Pooh Roby Facchinetti ac-
60 Credere 4/2022
di
Santi per Enzo
Romeo
il giorno d’oggi giornalista
L’
Italia attende di conoscere il
nuovo presidente della Re-
pubblica, che dovrà favorire
la coesione nazionale in un momento
delicato per il Paese. Il Quirinale è
stato a lungo la residenza dei Pon-
tefici, prima di divenire reggia dei
sovrani sabaudi e quindi palazzo
presidenziale. Fu Paolo V, agli inizi
del XVII secolo, a volerlo per primo
come sua dimora stabile. Con questo
Papa iniziò lo splendore della Roma
4/2022 Credere 61
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