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STUDIO DI FUNZIONE

1) DOMINIO

Denominatori ≠0
Argomenti delle radici di indice pari ≥0
Argomenti dei logaritmi >0

Se la funzione si presenta nella forma f(x)g(x), f(x) >0


Gli argomenti di arcoseno e arcocoseno -1≤ x ≤1

Ricorda!
Elimina dal piano cartesiano le zone in cui la funzione non è definita.

2) SIMMETRIE / PERIODICITA’

Se f(-x) = f(x) allora la funzione è pari e il grafico è simmetrico rispetto all’asse delle Y.
Se f(-x) = -f(x) allora la funzione è dispari e il grafico è simmetrico rispetto all’asse delle X.

Una funzione è periodica quando è goniometrica (es. seno e coseno). In questo caso, si può ridurre
lo studio di funzione ad un solo intervallo.

Ricorda!
Il risultato di questo passaggio può far essere banali e superflui alcuni calcoli dei prossimi passaggi.

3) SEGNO E INTERSEZIONE CON GLI ASSI

Imponendo f(x) ≥ 0 troviamo dove la funzione è positiva (di conseguenza troviamo anche dove è
negativa) e dove essa si annulla, ovvero dove si interseca con l’asse delle X.

Il singolo punto di coordinate (0, f(0)) indica dove la funzione si interseca con l’asse delle Y.

Ricorda!
Segna le intersezioni trovate sul piano cartesiano.

4) LIMITI E ASINTOTI

Calcoliamo i limiti nei punti di accumulazione del dominio che non appartengono al dominio e agli
“estremi del dominio”.

1° caso
Se il risultato del limite in un punto di accumulazione del dominio è un numero reale c, allora il
grafico presenterà un buco (punto escluso/ discontinuità eliminabile/ di terza specie).

In questo caso, se il limite per x che tende a x0 di f(x) = c , il punto di discontinuità avrà coordinate
(x0,c).

2° caso
Se il risultato di almeno uno tra i limiti destro e sinistro in un punto di accumulazione del dominio
x0 è uguale a +∞ o -∞, allora il grafico un asintoto verticale la cui equazione è x=x0.
3° caso
Se il risultato del limite per x che tende a +∞ o -∞ è un numero reale l, allora la retta y= l è un
asintoto orizzontale (sinistro, destro o entrambi se i limiti per x che tende a +∞ e a -∞ tendono allo
stesso numero).

4° caso
Se il risultato del limite per x che tende a +∞ o -∞ è +∞ o -∞, allora la funzione potrebbe ammettere
un asintoto obliquo.

Se f(x) ha asintoti orizzontali o obliqui, verifichiamo se essi intersecano il grafico della funzione
mettendo a sistema y=f(x) e l’equazione dell’asintoto.

5) DERIVATA PRIMA E SEGNO (crescenza e decrescenza della funzione)

Negli intervalli in cui la derivata prima è positiva, f(x) è crescente.


Negli intervalli in cui la derivata prima è negativa, f(x) è decrescente.

Se la derivata prima si annulla in x0, ovvero f’(x0)=0 allora potremmo trovarci di fronte ad:

- un punto di minimo relativo (↓↑).


- un punto di massimo relativo (↑↓).
- un punto di flesso a tangente orizzontale ascendente (↑↑).
- un punto di flesso a tangente orizzontale discendente (↓↓).

Se la derivata prima non è definita in x0 (punti di non derivabilità), allora potremmo trovarci di
fronte ad:

- un punto angoloso (se il limite destro e sinistro in x0 sono diversi).


- un flesso a tangente verticale (se il limite destro e sinistro in x0 sono entrambi uguali a +∞ o a -∞).
- una cuspide (se il limite destro e sinistro in x0 sono uno +∞ e l’altro -∞).

6) DERIVATA SECONDA E SEGNO (concavità della funzione)

Negli intervalli in cui la derivata seconda è positiva, f(x) è convessa (concavità verso l’alto).
Negli intervalli in cui la derivata seconda è negativa, f(x) è concava (concavità verso il basso).
Nei punti in cui il segno della derivata seconda varia, si ha un punto di flesso.

Ora puoi disegnare il grafico approssimativo della funzione. Ricorda di controllare che il risultato di
ogni passaggio sia coerente con il grafico.

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