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Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.

ENERGETICO
Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14
Titolo: FABBISOGNO DI ENERGIA ELETTRICA
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

Fabbisogni di
Energia elettrica

© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
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Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14
Titolo: FABBISOGNO DI ENERGIA ELETTRICA
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

Fabbisogni di energia elettrica


Il soddisfacimento della domanda d'energia elettrica è ormai diventato un
problema nel problema data l'importanza e, in molti casi, la riconosciuta
insostituibilità di questa fonte.

Per questo motivo il bilancio dell'energia elettrica ha acquistato un rilievo almeno


pari al bilancio energetico riferito alle fonti primarie.

In analogia a quanto visto nel paragrafo precedente per le fonti primarie, i


fabbisogni d'energia elettrica possono essere determinati sommando questi due
fattori:

la produzione lorda, cioè la somma delle quantità d'energia elettrica prodotte


dagli impianti di generazione (misurate ai morsetti dei generatori elettrici)

le importazioni nette, cioè differenza tra importazioni ed esportazioni.

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Attività n°: 1

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Fabbisogni di energia elettrica
Infatti, l'energia elettrica “non può essere accumulata”, e quindi non si hanno
scorte per questo tipo d'energia.
Un altro dato importante, in quanto rappresentativo dell'energia effettivamente
fornita dalle centrali elettriche, è la

PRODUZIONE NETTA
somma delle quantità d'energia elettrica prodotte dagli impianti di
generazione (misurate all'uscita dagli impianti e, quindi, depurate delle
quantità d'energia elettrica consumate negli impianti stessi per far
funzionare i servizi ausiliari di centrale, e delle quantità perdute nei
trasformatori di centrale).

Infine, sommando la produzione netta delle centrali alle importazioni nette si


ottiene la DISPONIBILITÀ NETTA su cui può contare il gestore del servizio elettrico.

In accordo con le precedenti considerazioni, la determinazione dei fabbisogni


d'energia elettrica in Italia può essere ricondotta a bilanci del tipo di quelli illustrati
in tabella seguente
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Fabbisogni di energia elettrica

Fabbisogni d’energia
elettrica in Italia nel
1973 e nel 2003
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Fabbisogni di energia elettrica
Come si può vedere, alla scomparsa del nucleare ed alla crescita dei fabbisogni si è
fatto fronte aumentando soprattutto l'energia elettrica di tipo termico, prodotta
con combustibili che, ad eccezione del metano, siamo costretti ad importare
pressoché "in toto".
Inoltre, la nostra stessa capacità produttiva è diventata largamente insufficiente, e
la frazione d'energia elettrica importata è arrivata ormai al 15% dell'intero
fabbisogno.

La perdita, in termini relativi, della capacità di produrre energia ha avuto


conseguenze operative molto gravi che sono sfociate in recenti "blackout".

La crescita dei fabbisogni elettrici, anche rispetto ai fabbisogni d'energia primaria


oltre che in assoluto, ha poi contribuito a far crescere l'INDICE DI PENETRAZIONE
DELL'ENERGIA ELETTRICA definibile come

fabbisogno di energia elettrica


Φ=
fabbisogno totale di energia primaria

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Attività n°: 1

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Fabbisogni di energia elettrica

Nell'uso dell'indice il fabbisogno d'energia elettrica al numeratore è valutato in


base all'equivalente termico dell'energia elettrica definito precedentemente. Si
utilizza quindi il fattore di conversione

1 GWh = 8.6×108 kcalel = 86 tepel = 86×(2200/860) tep = 220 tep

Come si vedrà nell’esempio successivo, l'indice di penetrazione dell'energia


elettrica in Italia è passato da un valore di circa il 23% nel 1973 ad un valore di
circa il 39% nel 2003.

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Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
Esempio 3
Si calcolino gli indici di penetrazione elettrica in Italia nell'anno 1973 e nell'anno
2003.

Soluzione
Dalla tabella dei fabbisogni d’energia elettrica si ricava che, nel 1973, il fabbisogno
d'energia elettrica è stato pari a 146397 GWh contro un fabbisogno totale di
energia primaria di 139,8 Mtep. Si è avuto quindi

146397 × 220
Φ1973 = = 0.23 = 23 %
139.8 × 106
Nel 2003, il fabbisogno d'energia elettrica è stato pari a 344833 GWh contro un
fabbisogno totale di energia primaria di 194,0 Mtep. Si è avuto quindi

344833 × 220
Φ1973 = = 0.39 = 39 %
194.0 × 106
Pertanto, si può rilevare che l'indice di penetrazione dell'energia elettrica è
aumentato di quasi il 70% dal 1973 al 2003.
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Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

Previsione dei Fabbisogni di Energia Elettrica


I fabbisogni d'energia elettrica possono essere previsti tenendo conto
dell'evoluzione dei fabbisogni totali d'energia primaria e dell'indice di penetrazione
dell'energia elettrica.

In particolare, sulla base della definizione dell'indice di penetrazione dell'energia


elettrica si possono dare le definizioni seguenti

energia primaria NON trasformata in elettrica


1-Φ=
fabbisogno totale di energia primaria

Φ energia primaria trasformata in elettrica


=
1-Φ energia primaria NON trasformata in elettrica

Quest'ultimo parametro è esprimibile in base alla relazione empirica


Φ
log = 0.00885 θ - 17.895 (θ = anno)
1-Φ
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Previsione dei Fabbisogni di Energia Elettrica
Questa curva logistica è diagrammata in figura, dove il tempo storico compare in
ascisse mentre il rapporto di trasformazione appare sull'asse delle ordinate in scala
logaritmica.

In questo modo si ha ad esempio


Φ = 7% per θ = 1900
Φ = 50% per θ = 2022.

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Facoltà di Ingegneria

Consumi finali
Si è mostrato che le fonti primarie combustibili sono generalmente trasformate,
prima dell'utilizzazione, in fonti secondarie.

Naturalmente le manipolazioni comportano consumi e perdite energetiche: si pensi,


ad esempio, alla raffinazione del petrolio, alla distillazione del carbone ed alla
stessa movimentazione di tutti i combustibili.

Persino una fonte primaria "pronta all'uso", come il gas naturale, deve essere
convogliata dai pozzi d'estrazione fino ai bruciatori utilizzando, ad esempio,
metaniere, metanodotti e reti di distribuzione cittadine.

Quindi l'industria del gas naturale, come le altre, richiede energia per i compressori
e gli ausiliari e sconta perdite di materia prima a causa delle tenute non perfette
delle tubazioni.

Nella tabella seguente sono illustrati i percorsi, dai "fabbisogni" ai "consumi"


compiuti dalle fonti primarie combustibili.
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Attività n°: 1

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Consumi finali

Come si vede, un'aliquota non trascurabile dei fabbisogni è imputabile ai consumi


ed alle perdite subite durante le fasi di trasformazione, trasporto e distribuzione.

Un'altra aliquota considerevole del fabbisogno di combustibili solidi (in realtà


carbone), di prodotti petroliferi (essenzialmente olio combustibile) e di gas
naturale è destinata alle centrali termoelettriche.
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Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
Consumi finali

Anche l'energia elettrica prodotta dalle centrali viene, come si è detto, in parte
consumata dagli ausiliari delle centrali ed in parte perduta nei trasformatori delle
centrali stesse.

Successivamente, un'ulteriore aliquota viene destinata ai pompaggi, cioè impiegata


per il sollevamento d'acqua a mezzo di pompe durante le ore notturne di calma al
fine di poterla poi riutilizzare per la produzione durante le ore di punta.

Infine, prima di poter essere consumata, l'energia elettrica immessa nella rete
subisce le perdite di trasmissione e distribuzione.

Nella tabella seguente è illustrato il percorso, dal "fabbisogno" ai “consumi"


compiuto dall'energia elettrica.

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Consumi finali

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Titolo: FABBISOGNO DI ENERGIA ELETTRICA
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

Consumi Finali per Settori di Attività


Informazioni molto interessanti si ottengono dalla ripartizione dei consumi finali,
suddivisi per fonti, nei vari settori d'attività.

Nella tabella sono illustrate le ripartizioni dei consumi finali delle fonti combustibili.

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Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14
Titolo: FABBISOGNO DI ENERGIA ELETTRICA
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
Consumi finali per settori di attività
Come si vede, i trasporti consumano la maggior parte dei combustibili, ovviamente
sotto forma di derivati del petrolio, mentre gli usi civili dei combustibili (in pratica il
riscaldamento) superano ormai gli usi industriali (calore di processo).

Nella tabella è illustrata la ripartizione dei consumi finali d'energia elettrica.

Come si vede, l'energia elettrica è consumata in misura lievemente maggiore nel


settore industriale rispetto al settore civile, ed è utilizzata in misura minima nel
settore dei trasporti, essenzialmente per la trazione ferroviaria.

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Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14
Titolo: FABBISOGNO DI ENERGIA ELETTRICA
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
Consumi finali per settori di attività

Poiché molti usi industriali sono, nel breve termine, quasi incomprimibili,
qualunque politica volta a limitare od a razionalizzare i consumi energetici deve
occuparsi, in via prioritaria, del settore dei trasporti e del settore civile.

Nel settore dei trasporti, appaiono possibili limitazioni della motorizzazione privata
e, nel settore civile, sono possibili ulteriori riduzioni dei consumi per il
riscaldamento e l'illuminazione.

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Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14/S1
Titolo: STORIA ENERGIA IN ITALIA
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

Letture di approfondimento
Breve storia dell’energia
In Italia

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Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14/S1
Titolo: STORIA ENERGIA IN ITALIA
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

Breve storia dell'energia in Italia


Gli eventi che più hanno condizionato la politica energetica italiana, richiamati in
ordine cronologico, possono aiutare a capire come si sia giunti all'attuale, non certo
felice, situazione.

Fino al 1870 (unità d'Italia) i consumi energetici sono, in pratica, limitati al cibo,
alla legna, all'utilizzazione di mulini ad acqua ed all'impiego di bestiame da lavoro.

Alla fine dell’800 inizia l'epoca della propulsione navale e ferroviaria a vapore.

Nel 1913 il fabbisogno annuale totale d'energia è dell'ordine di 14.106 tep, pari a
circa 0,5 tep/(abitante anno). Alle carenze della produzione interna si fa fronte
importando carbone.

Nel 1954 il Congresso degli Stati Uniti approva una legge che mette in grado
l'industria privata di sviluppare programmi nucleari, utilizzando combustibili
noleggiati dallo Stato. In Unione Sovietica viene prodotta energia elettrica
utilizzando un reattore nucleare.
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Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14/S1
Titolo: STORIA ENERGIA IN ITALIA
Attività n°: 1

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Breve storia dell'energia in Italia

Nel 1955, per dare attuazione concreta ai propositi del presidente Eisenhower, si
tiene a Ginevra la prima conferenza "Atomi per la Pace", con la partecipazione
anche dell' Unione Sovietica.

Nel 1956 viene completata la costruzione della prima centrale nucleare britannica.

Nel 1958 viene completata la costruzione della prima centrale nucleare


Statunitense.

Nel 1960 il fabbisogno energetico annuale totale è passato, in italia, a 50.106 tep
(dei quali 23.106 di produzione interna: 15.106 tep da energia idro/geo elettrica,
1.106 tep da carbone, 2.106 tep da petrolio e 5.106 tep da gas naturale). Nello
stesso anno nasce l'opec (organisation of petro-leum exporting countries) e viene
firmato a mosca dall'eni un contratto per la fornitura di petrolio greggio sovietico.

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Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14/S1
Titolo: STORIA ENERGIA IN ITALIA
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
Breve storia dell'energia in Italia
Gli anni '60 sono caratterizzati, in tutto il Mondo, dalla disponibilità di petrolio a
basso prezzo (1-2 dollari al barile). La nascente industria elettronucleare ne viene
fortemente ostacolata.
Nel 1962 il presidente dell'ENI Mattei apre le trattative con l'Algeria, appena
diventata indipendente, per la realizzazione di un metanodotto sotto il
Mediterraneo. Il 6 novembre del 1962 Mattei muore in un incidente aereo le cui
circostanze non sono ancora chiarite.

Nel 1966 le Nazioni Unite sanciscono la sovranità dei singoli Paesi sulle risorse
naturali (petrolio incluso) dei propri territori.

Il 6 ottobre del 1973 scoppia la guerra del Kippur: Egitto e Siria attacca-no Israele
ma vengono respinti. Come arma di pressione a favore della causa Araba, i Paesi
dell'OPEC decidono la limitazione delle forniture di petrolio all'Occidente, dando
luogo alla prima crisi petrolifera (1973/74). Il costo del greggio passa da 3 a 10 ÷
11 dollari al barile in pochi giorni.
Nel 1979/80 in Iran viene destituito lo Scià (1979) e, poco dopo, (1980) scoppia la
guerra con l'Iraq. Si ha la seconda crisi petrolifera ed il prezzo del greggio sale a 35
dollari al barile.
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Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14/S1
Titolo: STORIA ENERGIA IN ITALIA
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
Breve storia dell'energia in Italia

Nel 1986 la tragedia di Cernobil spinge l'Italia ad un progressivo disimpegno


dall'energia nucleare. Fortunatamente, disaccordi tra i Paesi OPEC e ristrutturazioni
industriali internazionali portano ugualmente alla riduzione del prezzo del petrolio.

Tra il 1995 ed il 1998 la maggior parte del capitale dell'ENI viene privatizzata
mediante quattro offerte pubbliche di vendita.

Nel 1997, inizia ad operare l'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas (AEEG),
istituita con la Legge 481/95. Le principali attività svolte sono le riforme delle
tariffe nei settori dell'energia elettrica e del gas naturale, e l'adozione di regole
tecnico-economiche sulla qualità dei servizi e le modalità di accesso alle reti.

Nel 1997, alla conferenza di Kyoto (Giappone) sui cambiamenti climatici, i Paesi
industrializzati s'impegnano a ridurre sostanzialmente le emis-sioni dei gas che
contribuiscono all'effetto serra, primo fra tutti l'anidride carbonica. La quota di
riduzione a carico dell'Italia è del 7% rispetto al livello del 1990, e dovrà essere
conseguita entro il 2010.
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Insegnamento: ENERGETICA
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Titolo: STORIA ENERGIA IN ITALIA
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
Breve storia dell'energia in Italia
Nel 1998, con la Legge 23.12.98 n. 448, collegata alla legge finanziaria 1999, è
introdotta la "carbon tax", tassa sull'anidride carbonica prodotta da combustibili e
carburanti

I maggiori contributi sui prodotti energetici dovranno essere restituiti


sotto forma di riduzione degli oneri sociali gravanti sul costo del lavoro,
oppure come incentivi per sostenere il miglioramento dell'efficienza
energetica e lo sviluppo delle fonti rinnovabili

Nel maggio 2000 il Decreto Legislativo 164 (Decreto Letta) recepisce la Direttiva
Europea 98/30 CE per la liberalizzazione del mercato del gas naturale

Il Decreto stabilisce le regole per consentire ad ENI-SNAM di operare


sul mercato libero nazionale senza impedire lo sviluppo della
concorrenza prevedendo che nessun soggetto possa produrre o
importare più del 75% del fabbisogno totale di gas naturale

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Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
Breve storia dell'energia in Italia

Inoltre il Decreto detta le nuove regole per le fasi d'approvvigionamento, trasporto


e dispacciamento, stoccaggio, distribuzione e vendita del gas naturale

Nell'estate del 2004 il prezzo del petrolio riprende a crescere e la crescita continua,
tra varie oscillazioni in autunno, fino a sfiorare i 50 dollari al barile

Dopo una discesa momentanea verso la fine del 2004, gli aumenti riprendono nella
primavera del 2005, evocando ben presto il fantasma dei 100 dollari al barile

Le ragioni della crescita del prezzo del petrolio vanno ricercate nelle
incertezze politiche legate al perdurare degli attentati terroristici
collegati alla crisi irachena, nell'aumento dei consumi intervenuto in
alcuni Paesi Emergenti come Cina ed India, e nel timore che i Paesi
dell'OPEC siano oramai prossimi ai loro massimi di capacità estrattiva.

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Facoltà di Ingegneria

L'industria elettrica italiana


Nel 1882, il Comitato per le Applicazioni dell'Elettricità (sistema Edison) installa a
Milano, nel ridotto della Scala, 92 lampade a incandescenza alimentate da una
dinamo.

Nel 1887 si realizzano i primi impianti idroelettrici.

Nel 1904 si realizza a Larderello il primo impianto geo-termoelettrico nel Mondo.

Dal 1914 al 1925 si ha un notevole potenziamento tecnico e finanziario


dell'industria elettrica limitato però, quasi esclusivamente, all'idroelettricità.

Dal 1926 al 1962 si ha una ulteriore espansione dell'industria elettrica, resa


possibile dall'avvento della termoelettricità e dalla contemporanea formazione di
un oligopolio di aziende dominanti.
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Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO
Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14/S1
Titolo: STORIA ENERGIA IN ITALIA
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
L'industria elettrica italiana

Nel 1962, con la legge n° 1643 del 6 dicembre viene costituito l'ENEL, sotto la cui
egida, nel 1963, si ha la nazionalizzazione dell'industria elettrica italiana.

Nel 1963 una frana nel bacino idroelettrico del Vajont provoca circa 2000 morti.

Nel 1994 viene decisa dal Parlamento la privatizzazione dell'ENEL che, all'epoca era
la terza azienda elettrica nel Mondo per energia fatturata (dopo l'EDF francese e
l'azienda nazionale giapponese), e la seconda, dopo l'EDF, per utenti serviti e
potenza installata.
Dal 1962 al 1994 la popolazione non servita dalla rete di distribuzione elettrica era
scesa da 1700000 unità a 100000 unità, quindi ad un livello considerato fisiologico.

Nel 1999 si comincia a privatizzare l'ENEL, con la vendita in borsa di una parte delle
azioni, pur mantenendo il controllo statale della maggioranza.

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Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO
Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14/S1
Titolo: STORIA ENERGIA IN ITALIA
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
L'industria elettrica italiana

Nel 1999 il Decreto Legislativo 79 (Decreto Bersani) ed i successivi decreti


d'attuazione, recepiscono la Direttiva Europea 96/92 CE sulla liberalizzazione e la
disciplina del mercato elettrico

Il Decreto stabilisce le modifiche da apportare all'assetto societario


dell'ENEL per favorire lo sviluppo della concorrenza sul mercato
Italiano prevedendo che, a partire dall‘1 gennaio 2003, nessun
soggetto possa produrre o importare più del 50% del fabbisogno totale
di energia elettrica
Inoltre, il Decreto detta nuove regole per le fasi d'approvvigionamento,
trasmissione e dispacciamento, distribuzione e vendita dell'energia elettrica

In particolare il Decreto istituisce il GESTORE DELLA RETE DI TRASMISSIONE


NAZIONALE (GRTN), una società per azioni di proprietà del Ministero del Tesoro,
Bilancio e Programmazione Economica

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Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14/S1
Titolo: STORIA ENERGIA IN ITALIA
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
L'industria elettrica italiana
Successivamente il GRTN costituisce due società per azioni di cui il GRTN stesso è
l'unico azionista:
1. il GESTORE DEL MERCATO ELETTRICO (GME) per la gestione del mercato libero
2. l'ACQUIRENTE UNICO (AU) per la gestione del mercato vincolato

Il gruppo di società così configurate si occupa della trasmissione, del


dispacciamento, dell'acquisto e della vendita d'energia elettrica, garantendo libertà
d'accesso alle reti, a parità di condizioni, a tutti gli operatori del settore

Nel 1999, in armonia con il Decreto Bersani, il Decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri del 4 agosto formula un piano per la cessione d'impianti ENEL per non
meno di 15000 MW di potenza efficiente entro il 1° gennaio 2003

All'uopo l'ENEL costituisce tre Gen. Co. (Generation Companies):


Elettrogen, Eurogen ed Interpower che poi cede, rispettivamente, nel
luglio 2001, nel maggio 2002 e nel gennaio 2003 ad "holdings" a capitale
pubblico e privato, sia italiano sia estero
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Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14/S1
Titolo: STORIA ENERGIA IN ITALIA
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
L'industria elettrica italiana

Le società acquirenti hanno in seguito modificato il nome di


9 Elettrogen in Endesa Italia
9 Eurogen in Edipower
9 Interpower in Tirreno Power

Nel 2002, di là delle buone intenzioni dei legislatori, cominciano a farsi sentire
pesantemente gli effetti della separazione tra approvvigionamento e distribuzione
dell'energia elettrica (prima affidate all'ENEL in condizioni di quasi monopolio)
La potenza totale installata è pari a circa 79300 MW ma la potenza media
disponibile in condizioni di punta non raggiunge i 49000 MW. Infatti non sono
disponibili oltre 7000 MW di potenza idroelettrica per motivi di carattere
idrogeologico, avarie e manutenzioni, ed oltre 22000 MW di potenza termoelettrica
per avarie, manutenzioni e scelte economiche dei produttori

Il GRTN fa fronte all'aumento della domanda portando le importazioni a circa 6000


MW ma, anche così la quantità media di potenza disponibile supera di soli 2000 MW
le punte massime richieste
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Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14/S1
Titolo: STORIA ENERGIA IN ITALIA
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
L'industria elettrica italiana

Dopo il blackout del 14 agosto 2003 che lascia senza energia elettrica circa 50
milioni di persone nel Nord-est degli Stati Uniti ed in parte del Canada, il Presidente
del GRTN tranquillizza gli Italiani dichiarando in un'intervista apparsa su La
Repubblica del 17 agosto

"Mai dire mai, ma credo sia molto difficile che un caso analogo avvenga da noi
perché la qualità della nostra rete, [è] un po' calata ma [resta] sempre alta”

“Inoltre l'Italia punta sulla filosofia della prevenzione, dei cosiddetti distacchi
programmati nei momenti critici, come avvenuto a fine giugno; noi stiamo allerta
tutti i giorni, cosa che forse non si può dire per la
rete USA”

“Infine, vari Paesi Europei sono interconnessi tramite il sistema ETSO, che entro la
direttiva comunitaria prevede sistemi di soccorso tra stati non in vigore tra USA e
Canada. Proprio la mancata cooperazione tra i due paesi colossi potrebbe rivelarsi
una ragione centrale del blackout"

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Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
L'industria elettrica italiana

Alle 3:25 di domenica 28 settembre 2003 l'erogazione d'energia elettrica


s'interrompe improvvisamente in tutta Italia, con l'esclusione della sola Sardegna,
per poi riprendere lentamente e per fasce geografiche: nella mattinata al Nord, nel
pomeriggio al Centro e solo nella tarda serata al Sud

Le cause sono banali. Durante un periodo d'assorbimento elettrico molto ridotto,


dell'ordine dei 15000 MW soltanto, si fa fronte alla domanda ricorrendo a ben 5000
MW di potenza elettrica importata, economicamente più conveniente di quella
producibile in Italia
Un banale guasto ed alcuni malintesi tra il Centro di Coordinamento Svizzero
dell'ETRANS ed il Centro di Controllo di Roma del GRTN mettono fuori servizio, in
rapida successione, due linee importanti d'interconnessione che, in quel momento,
portano circa 3500 MW. Ciò provoca un notevole abbassamento di tensione sulla
rete italiana ed una conseguente messa fuori servizio automatica, con effetto
"domino", di tutte le centrali italiane a partire da quelle del Nord con l'eccezione
delle sole centrali che alimentano la rete, di fatto indipendente, della Sardegna

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Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14/S1
Titolo: STORIA ENERGIA IN ITALIA
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
L'industria elettrica italiana

Il 23 luglio 2004, alle ore 11, viene raggiunta la nuova punta di potenza massima
richiesta sulla rete elettrica nazionale pari a 53507 MW, superiore di 402 MW al
record estivo dell'anno precedente. Determinante è il caldo torrido del periodo che
porta ad un ricorso massiccio ai condizionatori d'aria elettrici.

Il 16 dicembre 2004, alle ore 17.45, viene registrata la nuova punta invernale e
record storico di potenza massima richiesta sulla rete elettrica nazionale: 53600
MW, superiore di 100 MW al record estivo e di 200 MW al precedente record
invernale del 10 dicembre 2003 (53400 MW)

Determinanti sono l'incremento dei consumi di energia elettrica in concomitanza


con le settimane precedenti le festività natalizie, il peggioramento delle condizioni
meteorologiche, e l'accorciarsi delle giornate con il conseguente ricorso
all'illuminazione artificiale fin dalle prime ore del pomeriggio.

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Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14/S1
Titolo: STORIA ENERGIA IN ITALIA
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

L'energia nucleare in Italia


Nel 1962 viene messa in funzione dall'AGIP Nucleare la prima centrale a fissione
italiana. È la centrale di Latina con reattore raffreddato ad anidride carbonica, di
tecnologia Britannica, avente una potenza di 200 MWel poi ridotti a 160

Nel 1963 viene messa in servizio dalla Società Meridionale di Elettricità del gruppo
IRI la centrale del Garigliano, con reattore raffreddato ad acqua bollente (BWR), di
tecnologia Americana (General Electric) della potenza di 160 MWel

Nel 1964 viene messa in servizio dalla Società Edisonvolta la centrale di Trino
Vercellese, con reattore raffreddato ad acqua in pressione (PWR), di tecnologia
Americana (Westinghouse) della potenza di 260 MWel

Nel 1964 il processo e la condanna di Ippolito, presidente del Comitato Nazionale


per l'Energia Nucleare (ora ENEA), segnano una svolta nella politica nucleare
italiana.
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Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14/S1
Titolo: STORIA ENERGIA IN ITALIA
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
L'energia nucleare in Italia

Nel 1969 viene approvata la costruzione della Centrale di Caorso, con reattore
raffreddato ad acqua bollente (BWR), di tecnologia Americana (Ansaldo - General
Electric). La centrale verrà completata solo nel 1980, tra alterne vicissitudini.

Nel 1979 un incidente nella centrale nucleare statunitense di Three Miles Island
provoca la fusione del nocciolo. Le conseguenze sono modeste grazie al sistema di
contenimento esterno della radioattività. Le conseguenze psicologiche sono
gravissime anche in Italia.

Nel 1985 viene approvata la ultimazione delle centrali di Montalto di Castro (BWR),
di Trino Vercellese 2 (PWR) e di ulteriori 4 centrali da realizzarsi secondo il
Progetto Unificato Nucleare (PUN) che prevede la realizzazione di centrali PWR in
stretta collaborazione con Francia e Germania.

Nel 1986 l'incidente alla centrale di Cernobil in Ucraina provoca un'impressione


enorme.
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Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14/S1
Titolo: STORIA ENERGIA IN ITALIA
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
L'energia nucleare in Italia
Nel 1987 si tiene la Conferenza nazionale sulla sicurezza e la politica energetica
(convocata nel 1986).

Il giorno 8 novembre 1987 si tiene il Referendum antinucleare, abrogativo delle


leggi:
9 sulla localizzazione dei siti delle centrali nucleari
9 sulla rifusione dei danni indiretti portati alla popolazione dalle centrali
nucleari
9 sulla partecipazione dell'ENEL ad iniziative internazionali in campo
nucleare.
Dopo la vittoria antinucleare al referendum, l'ENEL deve abbandonare la
realizzazione di centrali nucleari all'estero con società straniere, (compreso il
Superphenix, centrale autofertilizzante costruita in Francia e di proprietà comune
Francese, Tedesca ed Italiana)

Nel contempo, il Governo prende decisioni drastiche andando oltre il mandato


popolare che, in senso lato, impediva la costruzione di "nuove" centrali nucleari

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Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO
Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14/S1
Titolo: STORIA ENERGIA IN ITALIA
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
L'energia nucleare in Italia

Viene così chiusa definitivamente la centrale di Latina, mentre le centrali del


Garigliano, di Trino Vercellese e di Caorso non hanno il permesso di ripartire dopo
le manutenzioni. Per la centrale di Montalto di Castro, completata all'80%, si
delibera la conversione a gas naturale

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Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14/S1
Titolo: STORIA ENERGIA IN ITALIA
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

Conclusioni
Dal 1973 al 2003, i consumi energetici Italiani, riferiti alle fonti primarie, sono
aumentati del 39% circa.

Tra le fonti primarie, la preferita resta ancora il petrolio anche se, in termini
percentuali, la sua importanza è scesa rispetto al gas naturale.

Per quel che riguarda la suddivisione dei consumi, il settore più vorace di
combustibili è quello dei trasporti, seguito dai settori civile ed industriale, mentre il
settore capofila dei consumi d'energia elettrica è quello industriale seguito dal
civile.

In un Paese povero di risorse proprie come l'Italia, ogni incremento della domanda
d'energia pone grossi problemi.

Una volta dato atto che risparmio energetico ed uso razionale dell'energia
sono d'estrema importanza, resta pur sempre la necessità di fare fronte a
prevedibili aumenti futuri dei consumi globali.
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Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14/S1
Titolo: STORIA ENERGIA IN ITALIA
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
Conclusioni

Purtroppo il ventaglio di scelte è abbastanza limitato, almeno su un intervallo di


tempo che faccia escludere contributi significativi della fusione nucleare.

Infatti, attese le resistenze all'uso del nucleare ed anche del carbone, non resta che
pensare ad incrementi nell'uso di gas naturale ed elettricità importata ed, in misura
più ridotta, all'incremento dei contributi d'energia eolica e fotovoltaica.

Sull'uso delle fonti fossili, gas naturale incluso, grava però il rischio ambientale
collegato alle emissioni d'anidride carbonica, mentre sull'incremento dell'elettricità
importata gravano i rischi di ripetizione degli eventi che hanno già condotto ad un
disastroso blackout.

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Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR.ENERGETICO
Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14/S2
Titolo: CONSOLIDAMENTO
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

Consolidamento

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Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14/S2
Titolo: CONSOLIDAMENTO
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
Consolidamento
Rispondere alle seguenti domande:

Definizioni di produzione lorda, importazioni nette, produzione netta

Indice di penetrazione dell’energia elettrica

Definizione e curva logistica dell’indice di penetrazione

Quali sono i maggiori consumi finali diretti di fonte primarie di combustibili? E


quali a seconda del settore?

In cosa consiste la liberalizzazione dell’energia elettrica?

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Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14/S3
Titolo: CONCLUSIONI
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

Conclusioni e considerazioni

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Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14/S3
Titolo: CONCLUSIONI
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

Conclusioni
Dal 1973 al 2003, i consumi energetici Italiani, riferiti alle fonti primarie, sono
aumentati del 39% circa.

Tra le fonti primarie, la preferita resta ancora il petrolio anche se, in termini
percentuali, la sua importanza è scesa rispetto al gas naturale.

Per quel che riguarda la suddivisione dei consumi, il settore più vorace di
combustibili è quello dei trasporti, seguito dai settori civile ed industriale, mentre il
settore capofila dei consumi d'energia elettrica è quello industriale seguito dal
civile.

In un Paese povero di risorse proprie come l'Italia, ogni incremento della domanda
d'energia pone grossi problemi.

Una volta dato atto che risparmio energetico ed uso razionale dell'energia sono
d'estrema importanza, resta pur sempre la necessità di fare fronte a prevedibili
aumenti futuri dei consumi globali.
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Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14/S3
Titolo: CONCLUSIONI
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria
Conclusioni

Purtroppo il ventaglio di scelte è abbastanza limitato, almeno su un intervallo di


tempo che faccia escludere contributi significativi della fusione nucleare.

Infatti, attese le resistenze all'uso del nucleare ed anche del carbone, non resta che
pensare ad incrementi nell'uso di gas naturale ed elettricità importata ed, in misura
più ridotta, all'incremento dei contributi d'energia eolica e fotovoltaica.

Sull'uso delle fonti fossili, gas naturale incluso, grava però il rischio ambientale
collegato alle emissioni d'anidride carbonica, mentre sull'incremento dell'elettricità
importata gravano i rischi di ripetizione degli eventi che hanno già condotto ad un
disastroso blackout.

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Insegnamento: ENERGETICA
Lezione n°: 14/S3
Titolo: CONCLUSIONI
Attività n°: 1

Facoltà di Ingegneria

Considerazioni
Provare a fare una ricerca sul web per avere informazioni più dettagliate sui
consumi allo stato odierno; poi ripetere i calcoli con le formule utilizzate per le
previsioni negli anni futuri

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