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SCHEMA

Primavera araba con tutte le sue recenti convulsioni è per usare le parole di Kelsen, può essere ridotto
interpretata come un effetto della crisi di legittimità, solo attraverso la democrazia, forma di governo
basata in qualche modo sul tormento dell’eteronomia riconosciuta anche dai partiti politici più confess.

Attaccare le istituzioni malfunzionanti = attaccare la democrazia,


in tal caso la crisi di legittimità investe il sistema politico-istituzionale,
incapace di creare quei vincoli complessi di lealtà

Per introdurre il ripercorrimento del nesso legittimità/effettività/legalità


dobbiamo prendere in esame il caso italiano

- Nel paese si assiste ad una crisi di legittimità e legalità


- Il caso italiano è esemplare per essere stato luogo sperimentale dei populismi di nuova generazione

Il populismo è rilevante
per il discorso sul nesso, perché il concetto di legittimità è inteso come vettore polemico,
spesso evocata da parte dell’esecutivo come una fantasmatica super-legittimità

- Da una parte la legittimità si basa anche sulle costituzioni europee, diritto stesso muta significato e
funzione: super-legittimità è super-legalità
- Legittimità istituzionale vede comportamenti illegittimi nell’ordinamento e il riemergere delle forze
reattive= punto strategico: super-legittimità
- capostipite di questa concezione democratica, basata sui populismi ed ossessionato dal fantasma
del pluralismo è Carl Schmitt, affermando che la legittimità è vista come super-legittimità, proprio
perché in lui il problema è la sopravvivenza stessa del potere (uguale=uguale, disuguale=disuguale),
(eliminazione dell’eterogeneo) da qui appunto il popolo nella concezione schmittiana è passivo,
inerte, esistente solo perché rappresentato da un’istanza rappresentativa che ne assorbe il sommo
potere: la democrazia è una forma di stato che corrisponde al principio di identità.
- Da qui la differenza/ nesso con Kelsen: entrambi colgono l’eredità sui valori di Max Weber, ma
Schmitt afferma nel 1923 che la democrazia non ha bisogno del parlamentarismo, cosa che Kelsen
ritiene priva di senso: parlando nelle sue tesi di una democrazia parlamentare, basata sulla visione
relativistica del sé e del mondo, che impedisce ingresso dei valori e di democrazia-procedura
(legittimità delle decisioni è legalità delle procedure)

Bobbio vede la legalità come valore supremo e fa i conti con la rozza materia del regime democratico che
nonostante le promesse non mantenute, il regime d. mantiene la sua sostanziale alterità nel regime
autocratico perché la democrazia è il difficile equilibrio di l. e l, definendo ciò nel suo saggio futuro della
democrazia

Non si può parlare di valori senza analizzare il concetto di assolutismo dei valori, definito in un celebre
intervento di Schmitt, affermando che il problema è costituito dallo scontro dei valori che Weber chiama la
loro ‘lotta a morte’, che l’elemento disturbante è il loro soggettivismo che produrrebbe bellum omnuium
contra omnes è che la vera sfida consiste nel discutere per principi e non nel ridurli a casi singolari.

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