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Volersi bene e amare: i segnali che ti dicono

che siete davvero innamorati


Volersi bene e amare sono sentimenti molto diversi.
Amare significa non dover mai dire "Mi dispiace": la frase arriva da Love
Story, un film degli anni 70 che ha fatto piangere la generazione dei tuoi genitori.
Questa battuta è una delle più famose della storia del cinema, la 13esima per la
precisione, secondo l'American Film Institute. Cosa significa esattamente questa
frase? Vuol dire che se ami una persona dovresti metterti nelle condizioni di
non ferirla, ma la realtà è che a volte può capitare. E in quel caso dire "mi
dispiace" è il primo passo per ammettere l'errore e chiedere scusa.

Cosa significa volersi bene

Volersi bene significa mettersi in gioco, superare i propri limiti per andare incontro
a quelli dell'altro, chiedere scusa quando si commette un errore. Volersi bene è
anche un esercizio di avvicinamento: hai presente la metafora dei
porcospini? Per riuscire ad amarsi devono trovare la giusta distanza per non
pungersi. Tra esseri umani funziona all'incirca allo stesso modo: quando ci si
conosce appena può capitare di ferirsi inavvertitamente, ma più le stai vicino, più
la conosci, più familiarizzi con le sue vulnerabilità e più dovrai stare attenta a
evitare i suoi spigoli. È una condizione reciproca: contemporaneamente dovrai
cercare di smussare i tuoi, per impedirti di ferire la persona che ami.

Come si impara ad amare

Imparare ad amare richiede tempo e dedizione. Forse pensi che sia istintivo,
ma non è così. C'è una componente molto soggettiva nel riuscire a voler bene a
un'altra persona e non tutti sono predisposti per riuscirci. Ci sono persone
disposte a mettersi in gioco e aprire il proprio cuore più di altre.

Nelle mille sfumature dell'animo umano puoi incontrare l'iperaffettivo (che ti


riempie di attenzioni e se ne aspetta altrettante) e l'anaffettivo (incapace di
provare slanci di affetto e infastidito dal riceverne). C'è l'insicuro che ha bisogno
di continue rassicurazioni e che sente spesso il bisogno di dimostrarti in quanto
ci tiene a te. Al contrario dell'indipendente, capace di amare profondamente una
persona senza manifestazioni esterne plateali.

Voler bene a questi tipi di "affettivi" a volte crea una magica alchimia, altre
attriti e incomprensione. Ti immagini un anaffettivo con un insicuro? O un
iperaffettivo con un indipendente? Eppure di coppie così ce ne sono e,
incredibilmente, possono essere molto più solide di una coppia dove entrambi
sono della stessa "specie".
Il filosofo Friedrich Nietzsche, in una delle sue opere più famose, dice che "Tutto
ciò che è fatto per amore è sempre al di là del bene e del male". Questa frase
ci fa riflettere sul fatto che l'amore è un sentimento supremo, che si nutre di bontà
e che riesce a sopravvivere alle cattiverie. Virgilio, nelle Bucoliche, scriveva la
famosa frase: "Omnia vincit amor et nos cedamus amori", ovvero "L'amore
vince tutto e noi cediamo all'amore".

Che differenza c'è tra volersi bene e amare?

Saint-Exupery ne Il Piccolo Principe spiega che c'è una grande differenza tra
voler bene ed amare:

«Ti amo» esclamò il Piccolo Principe.

«Anche io ti voglio bene» rispose la rosa.

«Ma non è la stessa cosa?» rispose il Principe.

E la rosa rispose: «Voler bene significa prendere possesso di qualcosa, di


qualcuno. Significa cercare negli altri ciò che riempie le aspettative personali di
affetto, di compagnia. Voler bene significa rendere nostro ciò che non ci
appartiene, desiderare qualcosa per completarci, perché sentiamo che ci manca
qualcosa».

Catullo scriveva: "Ora ti conosco; perciò anche se brucio più forte per me
tuttavia hai meno valore e peso. Com'è possibile? Chiedi. Perché, se ami,
un torto così ti fa amare di più ma voler bene meno." In sostanza, secondo il
poeta, puoi amare di più una persona ma volergli meno bene. Sembra un
contosenso, ma se sei stata tradita, potresti sentir bruciare di più la passione,
accorgerti di essere gelosa e innamoratissima più che mai della persona che hai
accanto, ma un pezzettino del tuo cuore non gli vuole più bene come prima. Si è
rotto qualcosa, che forse riuscirai a riparare, o forse non si aggiusterà mai, ma
l'amore è la colla che alla fine terrà insieme i pezzi del tuo cuore infranto.

Dall'amore a prima vista e all'amore vero, ecco cosa succede

All'inizio di una relazione, se scatta subito l'intesa, si parla di colpo di fulmine o


amore a prima vista. In realtà non è amore, ma infatuazione. A livello biologico
ci sono segnali per capire se vi piacete: il ritmo cardiaco e la sudorazione
aumentano, le pupille si dilatano. Il linguaggio del corpo è inequivocabile: quando
siete seduti di fronte magari a cena o all'aperitivo tendete spontaneamente a
mettervi nella stessa posizione dell'altro, come se foste allo specchio. Se capti
tutti questi segnali puoi stare certa che c'è attrazione reciproca.

Per trasformarla in qualcosa di più dovete iniziare a frequentarvi e conoscervi


meglio: solo andando oltre l'aspetto estetico potete iniziare a volervi bene sul
serio. Dopo l'infatuazione, che è un sentimento superficiale, arriva
l'innamoramento. Siamo ancora molto lontani dal volersi bene: innamorarsi
scatena molti sentimenti egoistici, come la voglia di possesso, la gelosia, la
voglia che l'altro soddisfi i tuoi bisogni.

Volersi bene è un passo successivo: significa conciliare il tuo benessere con


quello dell'altra persona, rendere compatibili i tuoi bisogni con i suoi. Amare,
invece, significa mettere al primo posto l'altra persona: vuol dire sacrificare te
stessa per il bene della persona che ami, a costo di perderci. Vuol dire lasciar
libera l'altra persona di esprimersi e realizzarsi, a costo di lasciarla andare. Vuol
dire essere felice per i suoi successi e per la sua felicità, a prescindere che scelga
di averti accanto.

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