Dati due elementi x,y ∈ X, l’immagine della coppia (x,y) è detta risultato
dell’operazione ed è indicata con x • y.
•: G×G→G
associativa),
(G2) esiste e∈ G tale che g•e=e•g=g per ogni g∈G (esistenza dell’elemento
neutro),
• • •
( G 3 ) per ogni g ∈ G esiste g ∈ G tale che g • g = g • g = e (esistenza
dell’opposto/inverso),
⊕: K×K→K
e una detta moltiplicazione ⊙:
K×K→K,
b)esiste 0∈V tale che 0+v=v+0=v for each v∈V (esistenza dell’elemento neutro
per l’addizione),
(SSV1) 0 ∈ W;
(SSV2) per ogni v,w ∈ W si ha v+w ∈ W;
Proposizione: Sia V uno spazio vettoriale, e siano v1, v2, . . . , vn vettori di V con
n ≥ 2. Essi sono linearmente dipendenti se e solo se uno di essi è il risultato di una
combinazione lineare degli altri.
Definizione: Sia B = {v1, v2, . . . , vn} una base di uno spazio vettoriale V , e sia v
un vettore di V . Le coordinate di v rispetto alla base B sono i coefficienti λ1,
λ2, . . . , λn della (unica) combinazione lineare di v1,v2,...,vn il cui risultato è v◮,
Algoritmo: (Estrazione di una base). Sia X = {v1, v2, . . . , vn} un insieme finito
ordinato di generatori di uno spazio vettoriale V . I passi
dell’algoritmo sono n. Al passo i-esimo si decide se tenere o scartare il
vettore vi:
• il vettore vi viene tenuto se esso, insieme agli altri vettori tenuti fino a quel
momento, forma un insieme di vettori linearmente indipendenti;
• il vettore vi viene scartato altrimenti (ossia se esso, insieme agli altri vettori
tenuti fino a quel momento, forma un insieme di vettori linearmente
dipendenti).
09. Parlare brevemente delle operazioni elementari sulle matrici, e di uno dei
metodi di eliminazione di Gauss con normalizzazione o di Gauss- Jordan
Gauss e si ottiene la matrice a scalini B ∈ Kn,m. Per ogni riga non nulla
si applica un’operazione elementare sulle righe di tipo II con fattore 1, dove p è il
pivot della riga considerata. In questo modo il pivot della riga considerata diventa
1. Il risultato dell’algoritmo è la matrice C ∈ Kn,m ottenuta da B applicando le
operazioni elementari di tipo II indicate.
01. Parlare brevemente del prodotto righe per colonne tra matrici e dell’inversa
di una matrice
Solo le matrici quadrate possono essere invertibili. LA matrice A-1 è detta inversa
di A
02. Parlare brevemente dello spazio vettoriale delle matrici Kn,m sul campo
K
rank(A).
• detr(B)̸= 0, e
ed è la trasporta della matrice dei complementi algebrici moltiplicata per 1 /det (A)
n
LEZ: 022
Le applicazioni lineari sono le mappe tra spazi vettoriali che preservano la struttura di
spazio vettoriale.
fA(X) := A · X
è detta applicazione lineare associata alla matrice A.
Proposizione: La funzione da Kn,m a Lin (Km, Kn), che associa ad una matrice A
l’applicazione lineare fA,
Im(f)={w∈W|∃v∈V conf(v)=w}.
Ker(f):={v∈V|f(v)=0 W }.
LEZ 024
Teorema di isomorfismo
Due spazi vettoriali sullo stesso campo so- no isomorfi se e solo se hanno la stessa
dimensione. Il fatto che due spazi vettoriali sullo stesso campo hanno la stessa
dimensione non ci assicura che i due spazi sono uguali, ma ci assicura che sono
isomorfi
rank(A) = rank A B .
LEZ 029
Metodo di Gauss-Jordan
Un autovettore di una funzione tra spazi vettoriali è un vettore non nullo la cui
immagine è il vettore stesso moltiplicato per un numero (reale o complesso) detto
autovalore.[1] Se la funzione è lineare, gli autovettori aventi in comune lo stesso
autovalore, insieme con il vettore nullo, formano uno spazio vettoriale,
La molteplicità geometrica è la dimensione dell'autospazio associato
all’autovalore λ.
17. Parlare brevemente della forma parametrica e della forma cartesiana dei
piani nello spazio
P =P0 +λ1v1 +λ2v2 +···+λmvm (33.1) in modo unico, ossia con i coefficienti λ∗
univocamente determiminati.◮
18. Parlare brevemente della forma parametrica e della forma cartesiana delle
rette nello spazio
La forma parametrica è molto utile per trovare la retta per due punti e il piano per
tre punti.
P =A+λ(B−A).
LEZ 034
27. Parlare brevemente della posizione di una retta rispetto a un piano nello
spazio
28. Parlare brevemente della mutua posizione di due rette nello spazio
Due rette distinte (ossia non coincidenti) nello spazio possono essere:
• sghembe, se non si intersecano e i loro vettori direttori non sono multipli l’uno
dell’altro;
29. Parlare brevemente della mutua posizione di due piani nello spazio
Due piani distinti (ossia non coincidenti) nello spazio possono essere:
Definizione: Una funzione φ : V 1 → V 2 tra due spazi vettoriali sullo stesso campo
e della forma φ=T◦f, dove f: V1 →V2 è un’applicazione lineare e T : V 2 → V 2 è una
traslazione, è detta applicazione affine.
⟨·,·⟩: V ×V −→R
bilineare, simmetrica e definita positiva
La norma è definita per ogni vettore v dello spazio vettoriale reale V , ossia
l’argomento della radice quadrata è sempre maggiore o uguale a 0. Infatti,
abbiamo ⟨v,v⟩ 0 per ogni v ∈ V .◮
Proposizione: Sia ∥·∥ la norma associata al prodotto scalare ⟨·, ·⟩ su uno spazio
vettoriale reale V . Allora, le seguenti proprietà sono soddisfatte:
affini): rispettivamente
LEZ 038
05. Parlare brevemente delle basi ortonormali negli spazi vettoriali euclidei
Definizione: Una base O di uno spazio vettoriale reale finitamente generato con
un prodotto scalare è detta ortonormale se è formata da vettori ortonormali.
La proprietà di essere ortonormali, o no, dipende dal prodotto scalare, ossia alcuni
vettori possono essere ortonormali rispetto a un prodotto scalare e non
ortonormali rispetto a un prodotto scalare diverso.
N · tN = tN · N = In.
L’insieme delle matrici ortogonali n × n è indicato con Orto (n)
Definizione: Una curva algebrica di grado d > 0 è l’insieme dei punti del
piano che soddisfano un’equazione polinomiale
Definizione: Una conica è una curva algebrica di grado 2, ossia è l’insieme dei
punti del piano che soddisfano un’equazione polinomiale di grado 2:
13. Descrivere brevemente le matrici associate alle coniche e un loro utilizzo per
la classificazione e/o per lo studio delle coniche (dal punto di vista euclideo,
affine o proiettivo)
Definizione 43.2: Data una conica C con equazione omogenea aX2 +bXY +cY2
+dXT +eYT +fT2 =0, la matrice
Teorema: Una conica non degenere C con matrice associata A può essere
rappresentata da una (e una sola) delle seguenti forme ca- noniche euclidee con
una scelta opportuna di un sistema di riferimento cartesiano:
• • ax2 − y = 0 (parabola),
con a,b > 0. Le direzioni degli assi sono dati dagli autovettori della matrice A(3,3)
LEZ 044
01. Dare la definizione di retta polare di un punto rispetto a una conica non
degenere e descriverne una proprietà
Proposizione: Sia C una conica non degenere. Valgono i seguenti risultati (la
polarità è rispetto alla conica C).
LEZ 045
01. Parlare brevemente dei centri, dei diametri, degli assi o degli asintoti di una
conica
Definizione: Sia C una conica non degenere. Se il polo della retta all’infinito
rispetto alla conica C non è un punto all’infinito, esso è detto centro di C.
Definizione: Una superficie algebrica di grado d > 0 è l’insieme dei punti dello
spazio che soddisfano un’equazione polinomiale
p(x,y,z) = 0
Esempio:
Esempio:
LEZ 048