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Arnaldo Da Villanova e L'alchimia
Arnaldo Da Villanova e L'alchimia
1 Il volume si apre in realtà con una cronaca della «Trobada» a cura di J. de Puig i Olivier (9-57).
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per a atribuir-lo a ell?, 151-237, compren- corpo che, deputata a garantire la conti-
dendo la lettera di Antoine Calvet a Josep nuità dei processi vitali, è necessariamente
Perarnau) è finalizzato, invece, all’analisi e presente in tutti i viventi (piante comprese).
all’edizione (fornita in appendice) dell’In- Ora, l’impossibilità di individuare l’umido
troductio in librum del semine scripturarum radicale attraverso i sensi, indusse lo stesso
di Arnaldo da Villanova. Ciò che secondo Arnaldo a presentare il suo De humido radi-
Perarnau sorprende dell’Introductio è che, cali come un’opera non-medica, ma di filo-
pur affrontando il tema della plenitudo tem- sofia naturale, seguendo in questo una di-
poris – realizzabile a dire di Arnaldo solo stinzione più volte ripetuta, in base alla
con la scoperta teorica e pratica di nuovi quale «philosophus in doctrina sua consi-
mezzi di perfezionamento della realtà – derat universaliter et absolute naturam rei,
non contenga menzione alcuna degli alchi- ita videlicet quod et intrinsecam et occul-
misti: in un periodo in cui i teologi non sol- tam et etiam manifestam, medicus autem
levano obiezioni di sorta contro la pratica tantum manifestam». La parte forse più in-
alchemica, Arnaldo stranamente chiama in teressante del trattato arnaldiano riguarda,
causa i soli profeti, lasciando così intende- tuttavia, la ricostituzione dell’umido radi-
re che sia realmente esistito un “silenzio cale: posto che questa sostanza ha origine
arnaldiano” in riferimento all’alchimia. nello sperma (ed è, pertanto, inizialmente
Con i contributi di Michael McVaugh presente in quantità minima), è necessario
(Chemical medicine in the Medical Writings che venga restaurata attraverso la materia
of Arnau de Vilanova, a cui segue Joseph alimentare; anzi, la durata della vita dipen-
Ziegler, Alchemy in Practica summaria: A de proprio da quella proporzione fra umido
Footnote to Michael McVaugh’s Contribu- radicale e calore vivifico o ‘naturalis’ inna-
tion, compl. 239-267) e Nicolas Weill-Parot to, che è possibile realizzare solo ripristi-
(Arnaud de Villeneuve et les relations possi- nando l’umido che il calore consuma.
bles entre le sceau du lion et l’alchimie, 269- La trattazione di Arnaldo sull’umido ra-
280), si passa ad analizzare la pratica al- dicale non costituisce, tuttavia, un caso
chemica di Arnaldo da Villanova. In parti- isolato nel Medioevo: nel suo ampio e assai
colare, il saggio di McVaugh mostra come utile saggio, la Crisciani ripercorre i vari
Arnaldo fosse a conoscenza delle tecniche contributi apportati al dibattito, eviden-
di distillazione e sublimazione di matrice ziando innanzi tutto come la tendenza fos-
araba: il Canone di Avicenna e l’Almansor se quella di considerare la questione da an-
di Rhazi, che per l’appunto fornivano una golazioni specialistiche (teologica o medi-
dettagliata descrizione delle procedure uti- co-biologica), senza che mai venisse offer-
li ad ottenere nuove droghe, evidentemente to un approccio d’insieme o un collega-
– dimostra McVaugh – ispirarono Arnaldo mento fra i significati prodotti dai diversi
nella composizione dell’Antidotarium e del sguardi disciplinari. Non solo: se i teologi
De vinis. si uniformarono ad una semantica conti-
Giovanna Ferrari e Chiara Crisciani af- nua, non foss’altro perché gli unici testi di
frontano, invece, il tema dell’“umido radi- riferimento per loro erano le Scritture e le
cale”, facendo riferimento l’una al trattato Sentenze, in ambito filosofico-scientifico si
che Arnaldo dedicò all’argomento (Il tratta- creò quella che la Crisciani ha efficace-
to De humido radicali di Arnaldo da Villa- mente definito una “dispersione”, determi-
nova, 281-331), l’altra al dibattito che attor- nata dal fatto che si tentò di spiegare l’u-
no all’umido radicale si aprì nel tardo Me- mido radicale – in sé, concetto non aristo-
dioevo (Aspetti del dibattito sull’umido radi- telico – ricorrendo a diverse opere aristote-
cale nella cultura del tardo Medioevo, 333- liche (De generatione, De animalibus, Par-
380). Come occorre forse ricordare, per va Naturalia), che in realtà solo si presta-
“umido radicale” si intende un’umidità del vano a tematizzare le funzioni dell’umido
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1 L. BIANCHI, Felicità intellettuale, «ascetismo» tin du XIIIe siècle, in R. IMBACH / A. MAIERÙ (a cu-
e «arabismo»: nota sul «De summo bono» di Boe- ra di), Gli studi di filosofia medievale fra Otto e No-
zio di Dacia, in M. BETTETINI / F.D. PAPARELLA (a vecento. Contributo a un bilancio storiografico. At-
cura di), Le felicità nel Medioevo. Atti del convegno ti del Convegno internazionale, Roma, 21-23 set-
della Società Italiana per lo Studio del Pensiero tembre 1989, Edizioni di Storia e Letteratura, Ro-
Medievale (S.I.S.P.M), Milano, 12-13 settembre ma 1991 («Storia e Letteratura. Raccolta di studi e
2003, Fidem, Louvain-la-Neuve 2005 («Textes et testi», 179), 191-208.
Études du Moyen Âge», 31), 13-34. Sulle catego- 2 Il volume curato dalla Bettetini e Paparella
rie storiografiche in questione si veda la preziosa permette ormai di disporre di un quadro d’insieme
messa a punto offerta da Fioravanti nel medesimo sufficientemente ampio sulla questione della feli-
volume, cfr. G. FIORAVANTI, La felicità intellettuale: cità nel Medioevo (anche pre-scolastico e non lati-
storiografia e precisazioni, in BETTETINI / PAPAREL- no); oltre ai contributi già citati nella nota prece-
LA (a cura di), Le felicità cit., 1-12. Allo stesso Fio- dente, e all’Introduzione di M. BETTETINI (Le felici-
ravanti, come occorre per altro ricordare, si deve tà nel Medioevo, VII-XV) esso include: M. PARODI,
anche la prima significativa ricognizione critica Agostino e il desiderio, 35-51; M. BETTETINI, Il leci-
della storiografia sull’“averroismo latino” e su to piacere della finzione artistica, 53-67; A. BISO-
Boezio di Dacia in particolare: cfr. Boezio di Dacia GNO, «Aeterna beatitudo, beata aeternitas»: il tema
e la storiografia sull’Averroismo, «Studi medieva- della beatitudo nella teologia carolingia, 69-86;
li», s. t., 7 (1966), 283-322. Per ulteriori valuta- F.D. PAPARELLA, La questione della «beatitudo» in
zioni storiografiche cfr. R. IMBACH, L’averroïsme la- Giovanni Eriugena, 87-122; E.S.N. MAINOLDI, L’in-