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diffuso interesse per l’edizione delle stesse


Lucia Miccoli fosse determinato dalla grande fama di al-
Arnaldo da Villanova e l’alchimia chimista di cui il loro autore godeva. In tal
senso, non è un caso se a partire dal XIV
 J. PERARNAU (ed.), Actes de la «II Trobada secolo un numero sempre crescente di
internacional d’Estudis sobre Arneau de scritti di alchimia fosse non solo apocrifa-
Vilanova», SAU, Barcelona 2005, 554 pp. mente attribuito ad Arnaldo in quanto mas-
sima auctoritas della letteratura alchemica
Il volume raccoglie gli atti del secondo del Medioevo, ma anche (e soprattutto) edi-
Convegno Internazionale, tenutosi a Bar- to assieme ai suoi trattati di medicina. A
cellona nel settembre 2004, su Arnaldo da conferma dell’enorme fascino che le con-
Villanova e l’autenticità delle opere a lui at- cezioni alchemiche di Arnaldo esercitaro-
tribuite. Già la pubblicazione della «I Tro- no fino all’età moderna, si potrebbero –
bada Internacional d’Estudis sobre Arnau spiega Giralt – citare le numerose edizioni
de Vilanova» (Barcellona, 6-8 aprile 1994) dei suoi trattati in lingua vernacolare, e pri-
aveva fornito un contributo importante a ma fra tutte la versione veneziana del Ro-
questo tema, concentrandosi sulla pater- sarius philosophorum, che comparve alla
nità delle opere mediche e religiose di Ar- fine del XVI secolo con il titolo di Uno çar-
naldo da Villanova. Con il volume in que- dino de veritade. Rose de philosophie e de
stione, che evidentemente rientra nel pro- tutti secreti.
getto ben più ampio di riscoperta e studio Occupandosi per l’appunto della “vol-
della produzione arnaldiana – come, per al- garizzazione” delle opere arnaldiane o, più
tro, dimostra la pubblicazione, da parte di J. precisamente, pseudo-arnaldiane, Lluís Ci-
Mensa e S. Giralt, di un’estesa Bibliografia fuentes (Les obres alquimíques ‘arnaldianes’
arnaldiana (1994-1995) («ATCA», 22 en català a finals de l’edat mitjana, 129-
[2003], 665-734) – il campo di indagine si 150) si sofferma sulla circolazione dei trat-
restringe invece al rapporto di Arnaldo da tati alchemici in lingua catalana attribuiti
Villanova con l’alchimia, e al problema del ad Arnaldo da Villanova, eleggendo a pro-
corpus alchemico circolato sotto il suo no- spettiva dalla quale considerare il fenomeno
me. La tesi di fondo, comune ai vari contri- i secoli XIV, XV e XVI. La traduzione degli
buti, sembra essere quella per cui, nono- scritti di Arnaldo in lingua vernacolare si
stante Arnaldo non avesse mai praticato iscrive, infatti, nel processo di diffusione
l’alchimia, si abusò del suo nome per una del sapere scientifico e tecnico che andava
serie di trattati alchemici che ad Arnaldo maturando proprio in quel periodo, in rispo-
potevano essere riferiti solo in quanto reim- sta al crescente interesse per l’alchimia, la
piegavano gli aspetti farmacologici della medicina e l’astrologia da parte di un pub-
sua opera medica. blico colto, ma extra-accademico. Il Libell
Nel primo contributo del volume1 (Un de les set proposicions sobre la composició de
alquimista medieval per als temps moderns: la pedra filosofal costituisce, da questo pun-
Les edicions del corpus alquímic atribuït a to di vista, un chiaro esempio del tentativo
Arnau de Vilanova en el seu context [c. di rendere popolare l’alchimia, offrendone
1477-1754], 61-128), Sebastià Giralt ri- una sintesi efficace in sette proposizioni, o
percorre nelle sue tappe più significative la capitoli.
storia della circolazione delle opere alche- Il contributo di Josep Perarnau (L’autor
miche ascritte ad Arnaldo da Villanova, d’un tractat alquímic podia trobar en l’obra
sottolineando, in via preliminare, come il autèntica d’Arnau de Vilanova alguna raó

1 Il volume si apre in realtà con una cronaca della «Trobada» a cura di J. de Puig i Olivier (9-57).
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per a atribuir-lo a ell?, 151-237, compren- corpo che, deputata a garantire la conti-
dendo la lettera di Antoine Calvet a Josep nuità dei processi vitali, è necessariamente
Perarnau) è finalizzato, invece, all’analisi e presente in tutti i viventi (piante comprese).
all’edizione (fornita in appendice) dell’In- Ora, l’impossibilità di individuare l’umido
troductio in librum del semine scripturarum radicale attraverso i sensi, indusse lo stesso
di Arnaldo da Villanova. Ciò che secondo Arnaldo a presentare il suo De humido radi-
Perarnau sorprende dell’Introductio è che, cali come un’opera non-medica, ma di filo-
pur affrontando il tema della plenitudo tem- sofia naturale, seguendo in questo una di-
poris – realizzabile a dire di Arnaldo solo stinzione più volte ripetuta, in base alla
con la scoperta teorica e pratica di nuovi quale «philosophus in doctrina sua consi-
mezzi di perfezionamento della realtà – derat universaliter et absolute naturam rei,
non contenga menzione alcuna degli alchi- ita videlicet quod et intrinsecam et occul-
misti: in un periodo in cui i teologi non sol- tam et etiam manifestam, medicus autem
levano obiezioni di sorta contro la pratica tantum manifestam». La parte forse più in-
alchemica, Arnaldo stranamente chiama in teressante del trattato arnaldiano riguarda,
causa i soli profeti, lasciando così intende- tuttavia, la ricostituzione dell’umido radi-
re che sia realmente esistito un “silenzio cale: posto che questa sostanza ha origine
arnaldiano” in riferimento all’alchimia. nello sperma (ed è, pertanto, inizialmente
Con i contributi di Michael McVaugh presente in quantità minima), è necessario
(Chemical medicine in the Medical Writings che venga restaurata attraverso la materia
of Arnau de Vilanova, a cui segue Joseph alimentare; anzi, la durata della vita dipen-
Ziegler, Alchemy in Practica summaria: A de proprio da quella proporzione fra umido
Footnote to Michael McVaugh’s Contribu- radicale e calore vivifico o ‘naturalis’ inna-
tion, compl. 239-267) e Nicolas Weill-Parot to, che è possibile realizzare solo ripristi-
(Arnaud de Villeneuve et les relations possi- nando l’umido che il calore consuma.
bles entre le sceau du lion et l’alchimie, 269- La trattazione di Arnaldo sull’umido ra-
280), si passa ad analizzare la pratica al- dicale non costituisce, tuttavia, un caso
chemica di Arnaldo da Villanova. In parti- isolato nel Medioevo: nel suo ampio e assai
colare, il saggio di McVaugh mostra come utile saggio, la Crisciani ripercorre i vari
Arnaldo fosse a conoscenza delle tecniche contributi apportati al dibattito, eviden-
di distillazione e sublimazione di matrice ziando innanzi tutto come la tendenza fos-
araba: il Canone di Avicenna e l’Almansor se quella di considerare la questione da an-
di Rhazi, che per l’appunto fornivano una golazioni specialistiche (teologica o medi-
dettagliata descrizione delle procedure uti- co-biologica), senza che mai venisse offer-
li ad ottenere nuove droghe, evidentemente to un approccio d’insieme o un collega-
– dimostra McVaugh – ispirarono Arnaldo mento fra i significati prodotti dai diversi
nella composizione dell’Antidotarium e del sguardi disciplinari. Non solo: se i teologi
De vinis. si uniformarono ad una semantica conti-
Giovanna Ferrari e Chiara Crisciani af- nua, non foss’altro perché gli unici testi di
frontano, invece, il tema dell’“umido radi- riferimento per loro erano le Scritture e le
cale”, facendo riferimento l’una al trattato Sentenze, in ambito filosofico-scientifico si
che Arnaldo dedicò all’argomento (Il tratta- creò quella che la Crisciani ha efficace-
to De humido radicali di Arnaldo da Villa- mente definito una “dispersione”, determi-
nova, 281-331), l’altra al dibattito che attor- nata dal fatto che si tentò di spiegare l’u-
no all’umido radicale si aprì nel tardo Me- mido radicale – in sé, concetto non aristo-
dioevo (Aspetti del dibattito sull’umido radi- telico – ricorrendo a diverse opere aristote-
cale nella cultura del tardo Medioevo, 333- liche (De generatione, De animalibus, Par-
380). Come occorre forse ricordare, per va Naturalia), che in realtà solo si presta-
“umido radicale” si intende un’umidità del vano a tematizzare le funzioni dell’umido
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radicale. Particolarmente interessante ri- naud: Arnaud de Villeneuve comme ‘aucto-


sulta, in questo contesto, l’articolazione del ritas’ dans l’oeuvre de Bertran Boysset d’Ar-
concetto nel De animalibus di Alberto Ma- les, 457-508): secondo questo studio, Ar-
gno: poiché è impossibile percepire l’umi- naldo sarebbe stato al centro dell’interesse
do radicale, esso si carica secondo Alberto di Boysset non solo in quanto maestro di al-
di una valenza filosofica, tale per cui di- chimia, ma anche (e forse soprattutto) in
venta uno strumento euristico o un oggetto quanto autore di un trattato di agrimensura
teorico, utile a spiegare altri processi. che alla fine del XIV secolo ispirò Boysset
Con i contributi di Michela Pereira nella stesura del suo De destrar. Agli studi
(Maestro di segreti o caposcuola contestato? della Thiolier-Méjean, e in particolare al
Presenza di Arnaldo da Villanova e di temi volume Alchimie médiévale en Pays d’Oc,
della medicina arnaldiana in alcuni testi Presses de l’Université de Paris-Sorbonne,
alchemici pseudo-lulliani, 381-412) e Ma- Paris 1999 (con l’edizione dei trattati al-
ria Pileggi (Le medium neutrum: une possi- chemici L’obratge dels Philosophes e La So-
ble liaison entre la médicine arnaldienne et ma) si riallaccia, in questo volume, anche
l’alchimie pseudo-lullienne, 413-433), si il contributo di Barbara Spaggiari (Due
analizza il rapporto fra Arnaldo da Villano- trattati alchemici in lingua d’oc. Riflessio-
va e i trattati alchemici attribuiti a Rai- ni in margine ad una nuova edizione, 509-
mondo Lullo. Sullo sfondo, c’è in entrambi 528).
i saggi l’idea che i primi testi alchemici Tra i contributi conclusivi del volume,
pseudo-lulliani (il Testamentum, il Liber de quello di Antoine Calvet (Quest-ce que le
intentione alkimistarum e l’Ars operativa Corpus alchimique attribué à maître Ar-
medica) siano stati profondamenti influen- naud de Villeneuve?, 435-456) è sicura-
zati dalla produzione di Arnaldo da Villa- mente un’ottima messa a punto storiografi-
nova. E se la Pereira considera la dipen- ca, oltre che bibliografica, sul corpus al-
denza dell’Ars operativa medica dal De vi- chemico di Arnaldo da Villanova. A lungo
nis arnaldiano per quel che riguarda la considerato un’indiscussa auctoritas nel
composizione di farmaci mediante l’impie- campo dell’alchimia e un autentico alchi-
go del vino, la Pileggi si sofferma sul con- mista, solo nel secolo scorso Arnaldo ha
cetto di medium neutrum che, introdotto da definitivamente perso questa fama: le criti-
Arnaldo nella sua Epistola de dosi tyriaca- che radicali di J.-A. Paniagua prima e di
lium medicinarum, assume un ruolo fonda- M. Pereira dopo hanno scardinato la pre-
mentale nella storia dell’alchimia e, in par- sunta autenticità arnaldiana dei trattati al-
ticolare, nel Testamentum pseudo-lulliano. chemici, gettando nuova luce sull’Arnaldo
Detto altrimenti: il medium neutrum, che da Villanova medico o addirittura precur-
per Arnaldo è sostanzialmente una virtù o sore della chimica moderna.
una potenza naturale (non meglio definita) Il volume (corredato da un indice dei
oscillante fra due opposti, diventa nell’o- manoscritti e da un indice dei nomi e dei
pera pseudo-lulliana lo strumento che offre titoli) si conferma in definitiva come un ve-
all’alchimista la possibilità di passare da ro e proprio reference-work a proposito del-
un’estremità della materia all’altra, per- la complessa produzione arnaldiana sul-
mettendogli così di partecipare al costante l’alchimia; esso non solo riprende e com-
processo di generazione e corruzione. pleta il dibattito sull’autenticità delle ope-
A testimonianza del fascino esercitato re di Arnaldo iniziato nel 1994 (con la «I
nel tempo da Arnaldo da Villanova c’è, ol- Trobada Internacional d’Estudis sobre Ar-
tre alla produzione pseudo-lulliana, l’ope- nau de Vilanova»), ma pone anche le basi
ra di Bertran Boysset d’Arles, accurata- per la già annunciata «III Trobada Interna-
mente analizzata da Suzanne Thiolier- cional d’Estudis sobre Arnau de Vilanova»
Méjean (Contribution à la légende d’Ar- (prevista per il 2011), in cui si tenterà di ri-
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costruire tanto la biografia di Arnaldo da Un recente contributo di Luca Bianchi ha


Villanova quanto di pervenire ad un qua- risollevato il problema della natura delle
dro d’insieme più attendibile e dettagliato tradizionali categorie storiografiche impie-
delle opere a lui attribuite. gate per la descrizione di quel complesso
fenomeno intellettuale usualmente identi-
ficato con espressioni quali “averroismo
latino” o “aristotelismo radicale”1. Più in
Veneranda Castellano particolare, Bianchi ha suggerito di riesa-
La felicità speculativa e l’ideale minare concretamente la fonte o le fonti
delle principali formulazioni relative alla
del filosofo nell’aristotelismo
natura del bios theoretikos, ossia della na-
tardomedievale e rinascimentale tura e della funzione dell’ideale di vita con-
 L. BIANCHI, Studi sull’aristotelismo del templativa come supremo e ultimo fine del-
Rinascimento, Il Poligrafo, Padova 2003 l’esistenza umana, con l’obiettivo di pren-
(«Subsidia Mediaevalia Patavina», 5), pp. dere congedo da una certa vulgata storio-
235. grafica, consolidata ormai da tempo, che ha
associato esclusivamente alla ricezione la-
 P. POMPONAZZI, Expositio super primo et tina di una serie di testi in lingua araba lo
secundo De partibus animalium, a cura di S. svilupparsi del problema della natura del-
Perfetti, Olschki, Firenze 2004 («Istituto la felicità intellettuale nella scolastica lati-
Nazionale di Studi sul Rinascimento. Studi e
na del tardo XIII secolo2. Al contrario, for-
Testi», 45), LXXXIV-359.
mulazioni quali coniunctio, copulatio o
 M. BETTETINI / F.D. PAPARELLA (a cura di), continuatio per denotare lo strutturarsi del
Le felicità nel Medioevo. Atti del convegno raggiungimento della felicità umana nei
della Società Italiana per lo Studio del termini di una congiunzione con gli intel-
Pensiero Medievale (S.I.S.P.M) (Milano, 12- letti separati e, in ultima istanza, con la
13 settembre 2003), FIDEM, Louvain-la- Causa Prima – in quella che si può defini-
Neuve 2005 («Textes et Études du Moyen re a tutti gli effetti una forma di “eudaimo-
Âge», 31), XV-462. nismo intellettuale” – non andrebbero ri-

1 L. BIANCHI, Felicità intellettuale, «ascetismo» tin du XIIIe siècle, in R. IMBACH / A. MAIERÙ (a cu-
e «arabismo»: nota sul «De summo bono» di Boe- ra di), Gli studi di filosofia medievale fra Otto e No-
zio di Dacia, in M. BETTETINI / F.D. PAPARELLA (a vecento. Contributo a un bilancio storiografico. At-
cura di), Le felicità nel Medioevo. Atti del convegno ti del Convegno internazionale, Roma, 21-23 set-
della Società Italiana per lo Studio del Pensiero tembre 1989, Edizioni di Storia e Letteratura, Ro-
Medievale (S.I.S.P.M), Milano, 12-13 settembre ma 1991 («Storia e Letteratura. Raccolta di studi e
2003, Fidem, Louvain-la-Neuve 2005 («Textes et testi», 179), 191-208.
Études du Moyen Âge», 31), 13-34. Sulle catego- 2 Il volume curato dalla Bettetini e Paparella

rie storiografiche in questione si veda la preziosa permette ormai di disporre di un quadro d’insieme
messa a punto offerta da Fioravanti nel medesimo sufficientemente ampio sulla questione della feli-
volume, cfr. G. FIORAVANTI, La felicità intellettuale: cità nel Medioevo (anche pre-scolastico e non lati-
storiografia e precisazioni, in BETTETINI / PAPAREL- no); oltre ai contributi già citati nella nota prece-
LA (a cura di), Le felicità cit., 1-12. Allo stesso Fio- dente, e all’Introduzione di M. BETTETINI (Le felici-
ravanti, come occorre per altro ricordare, si deve tà nel Medioevo, VII-XV) esso include: M. PARODI,
anche la prima significativa ricognizione critica Agostino e il desiderio, 35-51; M. BETTETINI, Il leci-
della storiografia sull’“averroismo latino” e su to piacere della finzione artistica, 53-67; A. BISO-
Boezio di Dacia in particolare: cfr. Boezio di Dacia GNO, «Aeterna beatitudo, beata aeternitas»: il tema
e la storiografia sull’Averroismo, «Studi medieva- della beatitudo nella teologia carolingia, 69-86;
li», s. t., 7 (1966), 283-322. Per ulteriori valuta- F.D. PAPARELLA, La questione della «beatitudo» in
zioni storiografiche cfr. R. IMBACH, L’averroïsme la- Giovanni Eriugena, 87-122; E.S.N. MAINOLDI, L’in-

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