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SDROGO MALATO

La storia[7] della Pallavolo è recente, ma già nell'antichità esistevano giochi con la palla, che possono essere considerati predecessori
della pallavolo. In antichi giochi greci e romani, ad esempio, venivano eseguiti esercizi con la palla a scopo di divertimento e svago,
come il follis. In Germania fu introdotto nel 1893 un gioco chiamato Faustball, ma il merito dell'invenzione della pallavolo in forma
moderna, nata ufficialmente nel 1895, va riconosciuto a William Morgan, istruttore di educazione fisica presso un college
dell'YMCA di Holyoke, nel Massachusetts (Stati Uniti).
Il 9 febbraio 1895 Morgan radunò alcuni insegnanti nel college di Springfield per la dimostrazione di un nuovo sport, da lui
chiamato Mintonette. Con l'aiuto di due squadre composte da 5 membri avvenne il battesimo di un nuovo gioco sportivo con
caratteristiche profondamente diverse dagli altri sport di moda in quel tempo.
Una caratteristica particolare era quella di non prevedere il contatto fisico tra i partecipanti, per cui la destrezza, la prontezza dei riflessi,
la capacità di concentrazione e l'agilità prendevano il posto della forza, qualità fino ad allora primaria nelle attività sportive. Fu però
Alfred F. Halstead, il 10 marzo del 1896, a cambiare il nome di Mintonette, un po' troppo femminile, in volleyball (letteralmente palla al
volo). Egli riuscì a imporre questo sport nei college YMCA dislocati in tutti gli Stati Uniti.[8]
Due anni dopo, la pallavolo si praticava anche nella maggior parte dell'America Meridionale (Brasile, Argentina, Uruguay). Nel 1898 la
pallavolo giunse a Manila, nelle Filippine, grazie a un insegnante di educazione fisica americano; proprio ai filippini viene attribuita
l'invenzione della "schiacciata". In Cina e in Giappone ottenne un successo strabiliante. In Europa arrivò durante la prima guerra
mondiale, importata dalle truppe americane. Anche in Italia la pallavolo arrivò con l'esercito americano. A Porto Corsini, vicino a
Ravenna, i soldati statunitensi della locale base idrovolanti praticavano regolarmente tale sport. [9]
Per un lungo periodo è stata giocata in due modi differenti, all'occidentale e all'orientale, con la cosiddetta "regola dei tre tocchi" ovvero
l'obbligo di toccare tre volte la palla prima di mandarla dall'altra parte della rete. Nel 1938 venne introdotta una fondamentale tecnica
che rivoluzionò il modo di giocare, il muro. Furono soprattutto i paesi dell'Europa orientale che lo utilizzarono con sistematicità.
Nel 1947 i rappresentanti di 15 federazioni si ritrovarono a Parigi e crearono la Fédération Internationale de Volleyball (FIVB). Ancora
oggi la pallavolo ha grande seguito, soprattutto nei paesi dell'estremo Oriente (Giappone, Cina, Corea del Sud), nei paesi dell'Europa
orientale e dell'Europa meridionale, e in Brasile. Questi paesi possono anche vantare i migliori risultati internazionali sia a livello di club
sia a livello di squadre nazionali. Paesi come il Brasile, l'Italia, gli Stati Uniti d'America, la Russia, la Serbia e Cuba, hanno le proprie
nazionali ai primi posti del ranking sia maschile sia femminile; altri paesi possono vantare solo una squadra nazionale (maschile o
femminile), ai vertici del ranking (Giappone e Cina nel femminile, Argentina nel maschile). Molti altri paesi restano comunque ai margini
e, tranne rari casi, sono sempre gli stessi paesi a contendersi gli allori dei tornei più importanti.
La Federazione Italiana di Pallavolo nel 2013 ha registrato 449 776 praticanti.[10] In Italia la pratica della pallavolo è diffusa sia in ambito
femminile che maschile, sia tra la popolazione autoctona sia tra i nuovi italiani. Per sottolineare il contributo di questi ultimi, si citano tra
le stelle della nazionali femminile e maschile: le afroitaliane Paola Egonu, Miriam Sylla, Sylvia Nwakalor, l'italo-bulgara Ofelia Malinov e
l'italo-russo Ivan Zaytsev, nati in Italia; l'italo-lituana Indre Sorokaite, l'italo-tedesca Sarah Fahr e l'italo-cubano Osmany Juantorena,
naturalizzati.

La struttura del campo da pallavolo[modifica | modifica wikitesto]


Terreno di gioco[modifica | modifica wikitesto]

Geometria di un campo di gioco di pallavolo (visto dall'alto)

Organizzazione del campo:[1][2]


Il terreno di gioco della pallavolo è rettangolare, fatto in un materiale sintetico e legno e le sue misure sono 18 metri per 9 metri.
Il campo deve avere uno spazio libero soprastante, spazio aereo senza nessun ostacolo, di 9 metri dal suolo nella serie A1 maschile e
di 8 metri dal suolo nella serie A1 femminile.[2]
Il terreno di gioco è suddiviso in:

1. Linea centrale: che suddivide il campo in due zone di forma quadrata dalle dimensioni di 9 metri per 9 metri.
2. La linea di attacco: distante 3 metri da quella centrale divide ogni metà del campo in una zona di difesa e una zona di attacco.
Le linee laterali, di fondo campo, di attacco e centrale sono larghe 5 centimetri e le linee perimetrali fanno parte del campo a
tutti gli effetti.
3. Zona libera: Una fascia larga 3 metri lateralmente e 5 metri a fondo campo, che circonda tutto il terreno di gioco, ma i
giocatori possono inseguire e colpire la palla ovunque con esclusione della metà campo avversaria. [2]
4. Zona di sostituzione: è delimitata dalla linea laterale e dal prolungamento ideale delle due linee di attacco.
5. Zona di servizio: è delimitata dalla linea di fine campo o fondo campo e dal prolungamento ideale delle due linee laterali.

La rete[modifica | modifica wikitesto]

Rete di pallavolo

La rete[2] è posta sopra la linea centrale a un'altezza del suo bordo superiore di 2,43 metri per le gare maschili e 2,24 metri per le gare
femminili. La misurazione deve essere effettuata nella parte centrale e in corrispondenza delle due linee laterali. L'altezza deve risultare
esatta nel punto centrale, mentre è ammissibile una tolleranza di 2 cm ai lati, purché l'altezza resti simmetrica. Nei campionati giovanili,
l'altezza della rete varia a seconda della categoria e del comitato d'appartenenza.
La rete è fissata a pali rotondi e lisci alti 2 metri e 55 centimetri ed è lunga 9 metri e 50 centimetri e alta un metro. Due bande bianche
verticali, larghe 5 centimetri e alte 1 metro, sono fissate alla rete esattamente al di sopra delle linee laterali. Al bordo esterno di ogni
banda è fissata una bacchetta di materiale flessibile, denominata "antenna", che si estende 80 cm al di sopra della rete. Le antenne
sono dipinte a bande alternate e delimitano lateralmente lo spazio di passaggio, ossia il piano attraverso il quale la palla deve andare da
una porzione del campo all'altra senza toccare le antenne.

Il pallone[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Pallone da pallavolo.

Secondo il regolamento della FIVB, la palla deve essere di cuoio vero o sintetico e deve avere una forma sferica, una circonferenza di
65–67 cm, un peso di 260-280 grammi, la sua pressione interna deve essere di 0,300~0,325 kg/cm² (4,26~4,61 psi –
294,30~318,82 mbar o hPa). Il suo colore può essere uniforme e chiaro o una combinazione di colori. Il materiale sintetico e la
combinazione dei colori per i palloni utilizzati nelle competizioni internazionali ufficiali sono stabiliti dalla FIVB.
Le singole federazioni nazionali richiedono tipicamente che le proprie gare vengano disputate con palloni ufficiali, di determinati modelli
e marche. La lista dei modelli approvati è stabilita annualmente dalle normative federali e varia a seconda della serie e della categoria.
Ad esempio in Italia le gare delle leghe maggiori maschili e femminili devono essere disputate esclusivamente con
palloni Mikasa o Molten di determinati modelli.[11]
SISTEMA DEI CINQUE PALLONI
Per le competizioni mondiali ed ufficiali FIVB devono essere utilizzati cinque palloni.
In questo caso sei raccattapalle saranno localizzati uno in ciascun angolo della zona libera ed uno dietro a ciascun arbitro. [1]

Posizioni e ruoli dei giocatori

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