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Scienze integrate

Unità 4
Breve storia del pianeta Terra

Deformazione delle masse rocciose 1

Le rocce, sottoposte all’azione di una una sbarretta metallica, dipende non condizioni di pressione e temperatura
forza, possono piegarsi e fratturarsi. Il solo dall’intensità e dal tempo di ap- normali hanno un comportamento ri-
tipo di comportamento della roccia plicazione della forza, ma anche dalla gido e si fratturano, possono assumere
dipende da vari fattori: l’intensità e il natura della roccia stessa: ad esempio, un comportamento plastico e piegarsi
tempo di applicazione della forza; le una sbarretta di alluminio si piega più se si trovano in condizioni di pressione
condizioni di temperatura e pressio- facilmente di una di ferro, mentre una e temperatura elevate.
ne alle quali avviene la deformazione; di vetro non si piega, ma si spezza. Questo avviene anche perché a
la composizione e la struttura della Così, le rocce sedimentarie stratificate temperatura e pressioni elevate le
roccia stessa. Alcuni esempi possono e le rocce metamorfiche scistose, sot- rocce modificano la propria struttura
chiarire il ruolo dei diversi fattori. toposte a forze, si piegano, mentre le e la stessa composizione mineralogi-
rocce non stratificate si fratturano più ca, dando origine a rocce metamor-
facilmente. fiche.

Pressione e temperatura. Se pren- Le forze deformanti


diamo una sbarretta di cera e la pie- Le rocce vengono deformate e frattu-
ghiamo con forza, essa si spezza; se, rate da forze che agiscono su di esse
però, prima di piegarla, la sbarretta per tempi molto lunghi, migliaia e an-
viene riscaldata con una fiamma, che milioni di anni.
essa non si spezzerà più, ma assu- Tra queste forze, assumono molta
merà un comportamento plastico e importanza la forza di gravità e le forze
si piegherà. Lo stesso avviene per le endogene.
Masse rocciose deformate. rocce. La forza di gravità può determinare
All’interno della Terra pressione e lo scivolamento di una massa rocciosa
temperatura aumentano progressiva- lungo un piano inclinato; la roccia può
Intensità e tempo di applicazione mente con la profondità. Il comporta- deformarsi per effetto dell’attrito e del
della forza. Se prendiamo una sotti- mento delle rocce in queste condizioni peso della roccia stessa.
le sbarretta metallica e la sottoponia- si modifica notevolmente: rocce che in Per effetto della forza di gravità, inol-
mo alla forza delle nostre dita, senza tre, la pressione aumenta con la pro-
un notevole sforzo e per un breve fondità, per cui le rocce in profondità
periodo, la sbarra si piega, ma, quan- possono deformarsi per effetto del ca-
do lo sforzo cessa, riprende la forma rico pressorio delle rocce soprastanti
che possedeva in partenza: perciò se (pressione litostatica).
l’intensità è modesta e il tempo è bre- La principale causa della deforma-
ve, la forza genera una deformazione zione delle rocce è, comunque, rap-
temporanea e la sbarretta ha un com- presentata dalle forze endogene.
portamento elastico. Se pieghiamo A Queste forze originano all’interno
la sbarra con maggior forza o la tenia- della Terra e determinano lo sposta-
mo piegata per molto tempo, quando mento reciproco di grandi masse di
la forza cessa la sbarra resta piegata: la crosta terrestre (placche o zolle litosfe-
deformazione è permanente e la sbar- riche); in questo spostamento le rocce
ra ha un comportamento plastico vengono sottoposte a compressione,
(o duttile). Se l’intensità della forza è distensione o ad attrito laterale, tutte
molto elevata, o se la forza viene ap- condizioni che favoriscono la defor-
plicata bruscamente, la sbarra non fa mazione delle rocce stesse.
in tempo a “modellare” una curva, ma B La branca della geologia che studia
si spezza, si frattura. In questo caso ha le deformazioni delle masse rocciose
un comportamento rigido. Una forza deformante può causare una piega per- è detta Tettonica: le forze endogene,
manente se la roccia ha un comportamento duttile essendo la principale causa di queste
Natura della roccia. Il comporta- o plastico (A); oppure una frattura se ha un com- deformazioni, vengono anche dette
mento di una roccia, come quello di portamento rigido (B). forze tettoniche.

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Giacitura delle masse rocciose


Nello studio di uno strato di roccia occorre stabilire la sua disposizione o giacitura.
La giacitura è individuata da 3 elementi: inclinazione, immersione e direzione degli strati.

L’inclinazione indica l’angolo che lo strato forma col piano


orizzontale (es. inclinazione 35°).

L’immersione indica il punto dell’orizzonte verso il quale è inclinato lo


strato (ossia il punto cardinale verso cui scenderebbe un liquido versato
sullo strato: ad esempio, immersione Est 30° Sud).

La direzione è perpendicolare all’immersione


ed è rappresentata dalla retta che si forma
nell’intersezione tra il piano orizzontale e lo
strato e si indica con l’angolo che questa retta
forma con i punti cardinali (nell’esempio della
figura, direzione Nord 30° Est).

anticlinale
1
Le pieghe
Le masse rocciose che assumono un piega diritta
2
comportamento plastico si deforma- 3
no, incurvandosi, e danno perciò ori-
gine alle pieghe. Le pieghe sono più
facilmente osservabili nelle rocce a
strati, come le rocce sedimentarie.
Queste rocce sono costituite da stra-
ti orizzontali di sedimenti che si sono
successivamente cementati tra loro.
Poiché i sedimenti che si depositano sinclinale

possono variare di epoca in epoca, gli Struttura di una piega: 1) piano assiale; 2) cerniera; piega inclinata
strati che si sovrappongono l’un l’altro 3) fianco.
non saranno sempre uguali e la strati-
ficazione sarà facilmente riconoscibile. Nello studio delle pieghe è importan-
Gli strati più superficiali dovrebbero te avere dei punti di riferimento, come
essere anche quelli più recenti, più degli “strati-guida”, di un colore parti-
“giovani”, depositandosi sopra gli strati colare (diverso dagli strati adiacenti) o
sottostanti. la presenza, in un certo strato, di fossili
Per l’azione delle forze precedente- caratteristici di una determinata epo-
mente ricordate, gli strati sedimentari ca geologica (fossili-guida). Infatti solo
orizzontali possono deformarsi, dan- raramente le pieghe sono comple- piega coricata
do origine a delle pieghe. Le pieghe tamente visibili: l’erosione può avere
convesse verso l’alto sono dette an- asportato gli strati più superficiali, op-
ticlinali, quelle a convessità in basso pure parte della piega può non “affio-
sinclinali. rare”, perché sepolta sotto al suolo e
Spesso le pieghe non sono isolate, alla vegetazione.
ma riunite in sistemi nei quali anticli- Gli elementi principali di una piega
nali e sinclinali si alternano in succes- sono la cerniera (tratto di massima
sione. curvatura) e i due fianchi. Tipi di piega.

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Se il piano che passa per la cerniera dei


diversi strati (piano assiale) è verticale,
la piega è diritta, se è inclinata si parlerà
di piega inclinata, rovesciata o coricata
a seconda del grado di inclinazione.
Se le spinte che hanno determinato
la formazione delle pieghe sono molto
forti, un’intera piega può sovrapporsi B
ad un’altra (sovrascorrimento), deter-
minando la formazione delle falde
di ricoprimento, molto diffuse nelle A
Alpi e negli Appennini. In questi casi,
nei punti di maggior tensione gli strati
di rocce si fratturano, consentendo il
sovrascorrimento di una piega sopra La sovrapposizione di pieghe (A) o di faglie inverse (B) porta alla formazione di falde di ricoprimento.
un’altra.

Le fratture
Quando una massa rocciosa, sottopo- to, sarà sopra all’altra (il letto). In base zontali (che tendono ad avvicinare
sta ad uno sforzo di una certa entità, al tipo di movimento tra le due super- i due blocchi). Il piano di faglia ha
ha un comportamento rigido, si frat- fici, le faglie vengono classificate in tre un’inclinazione inferiore ai 45° (in-
tura. Se la frattura non è seguita da gruppi principali: torno ai 30°); è cioè più orizzontale
spostamento delle due parti si parla di 1) faglie normali o dirette, nelle quali della faglia normale;
diaclasi. il tetto scivola sul letto e si porta più 3) f aglie trascorrenti, nelle quali i
Le faglie sono, invece, fratture ac- in basso. Sono dette anche faglie due blocchi si spostano orizzontal-
compagnate da scorrimento dei due di distensione, perché sono causate mente, e scorrono strisciando l’uno
blocchi lungo il piano di rottura, o pia- da forze orizzontali che distendono, contro l’altro. Il piano di faglia è, in
no di faglia. cioè allontanano tra loro i due bloc- questo caso, verticale.
Il piano di faglia è detto anche spec- chi. L’inclinazione del piano di faglia Tra le faglie trascorrenti vanno ricor-
chio di faglia, perché spesso è lucido è superiore ai 45° (in genere è intor- date le faglie trasformi, che taglia-
per l’effetto dell’attrito sulle due super- no ai 60°); no perpendicolarmente le dorsali
fici. Lungo questo piano sono presenti 2) faglie inverse, nelle quali il tetto oceaniche, “trasformando”, appun-
numerosi frammenti di rocce (breccia risale sul letto portandosi più in to, la lunga linea retta della dorsale
di frizione). alto. Sono dette anche faglie di oceanica in una serie di segmen-
È possibile misurare la giacitura (in- compressione, perché si generano ti spezzati, interrotti dalle faglie
clinazione, immersione e direzione) quando la massa rocciosa è sot- trasformi, lungo le quali la crosta
del piano di faglia. Se questo non è toposta a forze compressive oriz- oceanica scorre lateralmente.
verticale, una delle superfici, detta tet-

Faglia di St Andreas in California. A) Faglia normale o diretta; B) faglia inversa; C) faglia trascorrente.

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La lunga fossa tettonica (rift valley) che separa i due bordi rilevati della
A dorsale oceanica non è una linea continua come in A, poiché i diversi
tratti che la compongono sono spostati tra loro anche di centinaia di
km, separati da fratture trasversali dette faglie trasformi, come illustrato
nello schema B.

Faglie trasformi

Faglie trasformi: spezzano l’asse della dorsale oceanica in diversi segmenti.

Le faglie, come le pieghe, sono spesso degli oceani, sono percorse al centro magma fuso che dà origine a nuova
raggruppate in sistemi di faglie, che da una lunga fossa tettonica (detta rift crosta terrestre, depositandosi sulle
danno origine a strutture tettoniche valley, per analogia con la Great Rift pareti delle dorsali e determinando
caratteristiche. Valley africana), che, in realtà, è una l’espansione del fondo dell’oceano.
Le faglie di compressione (faglie in- profonda spaccatura di tutta la crosta
verse) determinano il sovrascorrimen- terrestre, attraverso la quale fuoriesce pilastri
to di strati di roccia che formano falde
di ricoprimento. Le faglie dirette generano, per allontanamento
Le faglie dirette, invece, generano la dei due blocchi, la formazione delle fosse
formazione di fosse tettoniche, per- tettoniche (Graben), talvolta lunghe migliaia di
chilometri e delimitate da pilastri (Horst).
ché tra due aree che si allontanano tra
loro si verifica lo sprofondamento della
parte centrale, che costituisce una de-
pressione o fossa tettonica (in tedesco
Graben), delimitata da bordi rialzati,
detti pilastri (Horst, in tedesco).
Le fosse tettoniche nelle aree conti-
nentali sono percorse da grandi fiumi fossa
o sono occupate da grandi laghi, come
quelli lungo la grande fossa tettonica
(Great Rift Valley) che si allunga per
6000 Km in Africa, dalla Siria, attraverso
il Mar Rosso, fino al Sud Africa.
In Europa la più vasta fossa tettonica
è rappresentata dalla valle del Reno,
in Germania, disposta tra i pilastri del
massiccio dei Vosgi e della Foresta
Nera.
Anche le dorsali oceaniche, lunghe
catene montuose presenti sul fondo La Great Rift Valley africana.

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