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• I valori di un’organizzazione
– Devono essere condivisi e praticati da coloro che ne fanno
parte,
– Dicono qual è il carattere profondo di essa,
– Dicono quali sono gli obiettivi e come essa intende
raggiungerli attraverso due strumenti:
• la Visione,
• la Missione.
• La comunicazione interna.
• La comunicazione di marketing.
• La comunicazione istituzionale.
• La comunicazione economico-societaria.
Comunicazione di marketing
• Cos’è
– La comunicazione esterna dell’organizzazione è definita “di
marketing”.
– È lo strumento di governo delle relazioni con il mercato aventi
come fine ultimo la soddisfazione della clientela.
• Destinatari
– Clienti finali (acquirenti/consumatori) e intermedi (es.
distributori); influenzatori di mercato.
• Obiettivo
– Sostenere lo sviluppo dell’attività commerciale
(obiettivo economico)
– Rendere percepibile al mercato i valori – tangibili e intangibili
– dell’offerta
(prodotto/brand)
– Offrire un posizionamento distintivo
(obiettivo comunicazionale).
Comunicazione di marketing
• Strumenti caratterizzanti
– Pubblicità,
– Promozioni,
– Direct marketing,
– Punto vendita,
– Packaging,
– Web site
– etc..
La comunicazione istituzionale
• Cos’è
– La comunicazione istituzionale è quella che l’organizzazione
sviluppa per promuovere l’immagine di sé stessa in quanto
“istituzione”, senza che vengano chiamati in causa i
prodotti/servizi che essa realizza e senza avere alcun
obiettivo di marketing prefissato (anche se indirettamente il
fine ultimo è sempre quello commerciale).
• Obiettivo
– Essa ha lo scopo di affermare il posizionamento
dell’organizzazione nel suo mercato per guadagnare fiducia e
credibilità negli ambienti finanziari, per far conoscere la
propria realtà economica, produttiva e occupazionale presso
l’opinione pubblica e le istituzioni e, inoltre, per orientare il
comportamento dei pubblici di riferimento.
• Strumenti caratterizzanti
– RP
– Pubblicità.
• Ambiti applicativi
– Public affairs e lobbying, crisis communication,
comunicazione sociale, comunicazione ambientale,
comunicazione culturale.
Piano di comunicazione di impresa
• Le opportunità e le minacce:
– Sono frutto dell’analisi condotta all’esterno dell’organizzazione.
– Sono sempre relative al domani.
3. “qual è lo scopo”
preciso dell’analisi che stiamo facendo.
Strategie relative al Sistema SWOT
Presenza
anche
latente di un Valutazione
Percezione Raccolta di Decisione di Acquisto Impressione
bisogno, sia delle
del bisogno informazioni acquisto effettivo post-uso
esso alternative
obiettivo o
soggettivo
Principi di marketing
• Il marketing è
– l’analisi,
– l’organizzazione,
– la pianificazione e
– il controllo
• delle risorse,
• delle politiche e
• delle attività aziendali
rivolte al consumatore, con l’obiettivo di soddisfare i
bisogni e i desideri di un gruppo selezionato di
consumatori, ottenendone un profitto
Principi di marketing
• Il marketing è
– un processo sociale e
– manageriale
mediante il quale
– individui e
– gruppi
ottengono ciò di cui hanno bisogno e che desiderano, attraverso
– la creazione,
– l’offerta e
– lo scambio di
• prodotti e
• valori
con altri
Principi di marketing
1. Product Prodotto,
2. Price Prezzo,
3. Place Posto (distribuzione),
4. Promotion Promozione (comunicazione).
• Prodotto • Prezzo
– Qualità, – Prezzo base,
– Caratteristiche intrinseche – Sconti e offerte speciali,
e opzioni, – Condizioni di pagamento
– Stile,
– Marca,
– Confezione,
– Linea di prodotto,
– Garanzia,
– Livello di servizio,
– Altri servizi
Elementi del marketing mix
• Posto • Promozione
– Canali di distribuzione, – Pubblicità,
– Copertura di distribuzione, – Vendita personale,
– Localizzazione dei punti di – Promozione vendite,
vendita, – Propaganda
– Zone di vendita,
– Livelli e localizzazione delle
scorte,
– Logistica
Funzioni della comunicazione
• Prodotto • Prodotto
• Prezzo • Prezzo Promozione
• Posto • Posto
• Promozione
• La comunicazione organizzativa:
• L’informazione è
– lo scambio di notizie e dati da un soggetto a un altro,
– un servizio che risponde al bisogno delle comunità di conoscere,
– prodotta con un metodo controllato, attraverso l’uso di fonti che si
possono verificare.
• La comunicazione è
– la trasmissione di messaggi che hanno lo scopo di orientare il
modo di pensare un soggetto, nel senso previsto e voluto da chi
comunica,
– un azione persuasiva: colui che formula ed emette il messaggio ha
come obiettivo quello di persuadere chi lo riceve, facendogli
compiere un’azione.
Il processo informativo
Il processo comunicativo
Rinforzo
programmato e pianificato
– consapevolmente – da un autore che si dichiara e che alimenta il
tutto con un suo preciso scopo:
“vendere”
un prodotto, un servizio o una idea costruendo e consolidando una
relazione con il suo pubblico. Affinché «funzioni» a questo scopo
È necessario stabilire:
– Dove si colloca il piano di comunicazione nei processi
decisionali.
– Cosa è possibile definire al momento e cosa di volta in volta.
– Gli elementi fissi e quelli variabili.
A cosa serve il piano
– Promuovere la domanda
• e stimolare l’intenzione d’acquisto;
– Ampliare il mercato
• con l’inserimento di nuovi consumatori, oppure promovendo nuovi usi per i
propri prodotti/servizi;
Obiettivi di comunicazione
Strategia di comunicazione
Strumenti di comunicazione
Immagine aziendale
Pubblici
Finalità e obiettivi nel piano di comunicazione
– Sintetico
• L’obiettivo deve essere specifico e descritto in maniera molto chiara. È
necessario essere precisi e sintetici.
– Misurabile
• L’obiettivo deve avere un criterio di misura. Serve a capire quando è stato
raggiunto o quanto manca alla meta.
– Attuale
• L’obiettivo deve essere espresso al presente perché deve essere percepito
come attuale e dunque raggiungibile.
– Realistico
• Gli obiettivi devono essere realistici, plausibili, realizzabili: è inutile costruire
una prospettiva assolutamente utopistica.
– Temporale
• All’obiettivo deve essere dato un tempo certo. È fondamentale essere precisi
nel programmare la realizzazione di un obiettivo perché solo così è possibile
dire se l’obiettivo è stato raggiunto oppure no.
Finalità e obiettivi nel piano di comunicazione
– Sintetico
• Contatti qualificati.
– Misurabile
• Un 45% in più, da 400 a 650.
– Attuale
• È alla portata dell’organizzazione. Lavorando duramente, è un
obiettivo raggiungibile.
– Realistico
• Voglio aumentare i contatti qualificati per vendere di più.
– Temporale
• Ho bisogno di farlo entro il secondo semestre del 2020.
3. Pubblici di riferimento
Segmentazione del pubblico di riferimento
• Differenzialità
– Ogni segmento deve essere concettualmente separabile dagli altri
segmenti.
• Misurabilità
– Le ampiezze ed il profilo degli eventuali segmenti devono essere
chiaramente misurabili.
• Significatività
– La suddivisione del pubblico non deve raggiungere livelli tali per cui la
dimensione e l’importanza dei segmenti risultino eccessivamente ridotti
e tali da non costituire un campione significativo.
• Accessibilità
– Ogni singolo segmento, per essere veramente rappresentativo, deve
poter essere raggiunto in modo sufficientemente chiaro e distinto
rispetto alla massa generica del pubblico.
• Esaustività
– Ogni potenziale utente dovrebbe essere idealmente incluso in qualche
segmento.
Segmentazione del pubblico di riferimento
– Segmentazione geografica
– Segmentazione socio-demografica
– Segmentazione psicografica
– Segmentazione in base al comportamento di fruizione
– Segmentazione in base ai benefici ricercati
Segmentazione del pubblico di riferimento
• Segmentazione geografica
– Il bacino di utenza viene diviso secondo
• la zona geografica di appartenenza (nazioni, regioni, città,
quartieri, zone, ecc., a seconda delle aree interessate),
• la densità di popolazione,
• la dimensione del centro urbano,
• il regime climatico,
• ecc.
Segmentazione del pubblico di riferimento
• Segmentazione socio-demografica
– Il bacino di utenza viene diviso in base a variabili
demografiche come
• età,
• sesso,
• dimensione della famiglia,
• fase del ciclo di vita,
• livello di reddito,
• tipo di occupazione,
• grado di istruzione,
• religione,
• classe sociale,
• ecc.
Segmentazione del pubblico di riferimento
• Segmentazione psicografica
– Il bacino di utenza viene diviso in base
• allo stile di vita,
• allo status dell’utente
• alle caratteristiche della personalità.
Segmentazione del pubblico di riferimento
Esempio di segmentazione
• Propaganda
– Siamo soliti definire la propaganda come il complesso delle
scelte strategiche inerenti le attività di comunicazione esterna
di un’organizzazione.
– In realtà la propaganda, pur riguardando questo tema, lo
interpreta in modo specifico mediante un’unidirezionalità del
messaggio.
– L’organizzazione che solitamente usa questa strategia di
comunicazione non dà spazio né al cliente/utente né ad una
sua possibile risposta.
Scelta delle strategie
• Persuasione
– Poggia sull’idea di far schierare il cliente/utente rispetto alla
politica di scelta dell’organizzazione.
– Il ricevente dei messaggi di comunicazione viene posto
davanti ad una scelta fra bene e male, tra giusto e sbagliato.
– La persuasione cerca di orientare verso un unico punto di
vista, peccando non già in termini di unidirezionalità ma
rispetto alla poca differenziazione, sia di scelta sia di tipologia
di destinatario del messaggio.
Scelta delle strategie
• Agevolazione
– Muove dal presupposto che non vi sia un tipo di messaggio
possibile oppure due rispetto ai quali ognuno può scegliere
uno scenario giusto versus uno sbagliato, ma che vi siano
diversi destinatari delle scelte di comunicazione, che hanno
tutti un proprio stile di vita e che seguono o meno la politica
comunicativa dell’organizzazione che gli riferisce dati.
– L’agevolazione cerca di formare il cliente/utente in funzione
della massima libertà d’informazione e con chiari messaggi
che mirino a tutelare sia l’individualità sia la possibilità di
scelta della clientela.
Scelta delle strategie
– Stile informativo
• Composizione del messaggio o scelta delle azioni in cui la fonte
comunicante sia posta in modo neutro rispetto alle convinzioni o
ai comportamenti dei destinatari e con l’intento esplicito di
trasmettere notizie, dati, informazioni utili.
Scelta delle strategie
– Stile di intrattenimento/divertimento
• Composizione del messaggio o scelta delle azioni in cui sia
esplicita la volontà di suscitare emozioni nel destinatario,
connotate, prevalentemente, dal sorriso, dalla leggerezza, dalla
familiarità.
– Attenzione
lo stimolo iniziale che porta alla lettura ed alla memoria del
messaggio,
– Interesse
un’ulteriore riflessione sul messaggio e sui suoi riferimenti,
– Desiderio
scaturisce una volta che si scopre l’irrinunciabilità o la reale
utilità dell’oggetto del messaggio stesso,
– Azione
è la fase in cui il messaggio diviene pratico ed operativo.
7. Formalizzazione del piano
Formalizzazione del piano
– I risultati conseguiti.
dott. Igor Scognamiglio
Email: igorsco@unisob.na.it – Telegram: @multigor
Dipartimento di Scienze formative, psicologiche e della comunicazione
Corso di Laurea triennale in Scienze della Comunicazione e in Scienze e
tecniche di psicologia cognitiva – Corso di Laurea Magistrale in Psicologia:
risorse umane, ergonomia cognitiva, neuroscienze cognitive
Insegnamento: Laboratorio di "Piano di comunicazione d'impresa"
Piano di comunicazione di impresa
2. Se l’intento dell’organizzazione è
Target A
Azione 1 Completato 2000
Target B
Azione 1 Completato
Target C
Azione 1 Non iniziato