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ORGANIZZAZIONE:
Elementi dell’Organizzazione
• Persone
• Struttura Sociale
• Tecnologia
• Obiettivi
• Ambiente esterno
Le organizzazioni:
L’organizzazione può essere vista come un sistema: “Insieme di elementi interagenti, che
acquisiscono input dall’ambiente, li trasformano e restituiscono output all’ambiente esterno”
Nell’organizzazione gli input sono dipendenti, materie prime, risorse fisiche, risorse finanziarie e
informazioni, gli output sono prodotti e/o servizi destinati ai clienti; tutto ciò attraverso interazioni
sociali e tecniche.
Organizzazione formale:
Insieme dei ruoli, norme, procedure, relazioni che nel loro complesso costituiscono la struttura
organizzativa.
Organizzazione informale:
Insieme dei rapporti che si vengono ad instaurare fra i componenti del sistema organizzativo in
funzione delle loro diverse personalità, indipendentemente da quelle che sono le regole e le
strutture formali.
PROBLEMA CENTRALE
Divisione/specializzazione verticale: netta divisione tra progettazione del lavoro (“la mente”) e la
sua esecuzione (“il braccio”). Prevede la creazione dei livelli gerarchici della struttura organizzativa
attraverso la definizione di ruoli con diverso grado di potere e responsabilità.
Coordinare = Gestire attività interdipendenti
Due sistemi sono interdipendenti se le azioni intraprese da uno influenzano le prestazioni o i risultati
dell’altro.
I meccanismi di coordinamento rappresentano le modalità adottate per gestire le interdipendenze:
Aziende medie
La supervisione diretta consegue il coordinamento
attraverso una persona che assume la responsabilità del
lavoro di altri dando loro ordini e controllando le loro
azioni.
-
INTERDIPENDENZE E COORDINAMENTO:
Interdipendenza generica (pooled interdependence)
Coordinamento mediante standard (by standardization): si istituiscono regole e routine che
vincolano l’azione di ogni unità affinché i comportamenti di ciascuna siano coerenti con quelli delle
altre.
Interdipendenza sequenziale
Coordinamento per programma (by plan): si utilizzano piani che a priori integrano le unità,
programmando tempi e fasi di lavoro.
Interdipendenza reciproca (reciprocal interdependence)
Coordinamento per mutuo adattamento (by mutual adjustment): continua comunicazione tra le
varie unità con eventuale modifica del loro comportamento
COSTI
°
costi TOTALI
""°
costi
COORDINAMENTO
1
:
' "
soglia "
AUENAZIONE ,
D
costo
TOTALE MINIMO
Vertice Strategico: svolge un ruolo di
supervisione diretta; di gestione delle relazioni
dell’organizzazione con l’ambiente; e di
formulazione della strategia aziendale, degli
obiettivi e delle politiche dell’organizzazione.
Linea Intermedia: il suo ruolo è quello di
implementazione delle politiche decise dal
vertice strategico; di coordinamento a livello di
unità organizzative; di controllo
dell’organizzazione; e di trasmissione delle
informazioni dal nucleo operativo al vertice
strategico.
-
• Definizione dei compiti, dei sistemi e metodi operativi che consentono ad una organizzazione
di raggiungere gli obiettivi
Progettazione macrostrutturale:
• Livello di accentramento/decentramento
LA PROGETTAZIONE MICROSTRUTTURALE
• Definizione dei contenuti del lavoro e dei ruoli dei singoli individui all’interno
dell’organizzazione
• Definizione del livello di formalizzazione del comportamento;
• Definizione del livello di competenze e capacità.
Definizione dei ruoli
• Varietà di compiti
• Feedback sulle prestazioni da eseguire
• Feedback sulle prestazioni degli altri
• Autonomia
• Lavorare come squadra
• Responsabilità
• Sviluppare le risposte sul lavoro
• Significato di attività
Tra le tecniche organizzative troviamo i ruoli di:
• Job enlargement
• Job enrichment
• Job rotation
Job enlargement: mansione “allargata” a più compiti diversificati = minore specializzazione
orizzontale.
Job enrichment: aumento della delega professionale = minore specializzazione verticale.
Le mansioni professionali sono caratterizzati da un’alta specializzazione orizzontale (numero di
compiti limitato), e da un’elevata discrezionalità ed autonomia decisionale.
• Conoscenze
• Capacità
• Norme di comportamento
Questi requisiti devono portare alla definizione di procedure di reclutamento e selezione e alla
elaborazione di programmi di formazione.
LA PROGETTAZIONE MACROSTRUTTURALE
Le unità organizzative (u.o.) devono essere elementari, le funzioni sono attribuite alle unità
organizzative all’interno della quale vi è una gerarchia.
Stabilisce la dimensione delle unità organizzative e sceglie il criterio di raggruppamento delle
posizioni in unità organizzative.
In ogni unità organizzativa bisogna definire:
-Ampiezza del controllo = numero di subordinati direttamente controllati da ogni singolo capo
-Numero di livelli gerarchici
-Forma della macrostruttura: verticalizzata vs. piatta
Le autorità hanno il diritto di prendere decisioni senza l’approvazione di manager di più alto livello e di
esigere l’obbedienza da altri.
• Centralizzazione Vs. Decentralizzazione
La progettazione organizzativa definisce quanta autorità deve
essere delegata dai top-manager a ciascun lavoratore
Differenti gradi di delega:
• Alta, quando sono delegati entrambi gli aspetti dell’autorità (decisione e obbedienza)
• Bassa, quando è delegato solo un aspetto
Vantaggi e svantaggi del decentramento
Pro:
Decentramento Accentramento
-Decisioni non routinarie -Decisioni routinarie
-Elevate competenze dei manager -Assenza di competenze sulla specifica decisione
-Elevata motivazione -Scarsa motivazione e capacità di leadership
-Disponibilità finanziarie -Indisponibilità a sostenere costi aggiuntivi
LE STRUTTURE ORGANIZZATIVE
Punti di forza
LE FUNZIONI AZIENDALI
Acquisti:
-Scelta dei fornitori (rapporto qualità/prezzo, puntualità nelle consegne, ecc.)
-Emissione di ordini di acquisto
Logistica:
-Problematiche dei trasporti e dei magazzini
-Logistica in ingresso: gestione dei materiali in ingresso
-Logistica in uscita: gestione dei beni in uscita
-Logistica interna: gestione delle movimentazioni e degli immagazzinamenti
Progettazione:
-Trasformare le informazioni provenienti dal marketing sul nuovo prodotto in una serie di
caratteristiche e specifiche tecniche
-New Product Development
Produzione:
-Trasformare materie prime e componenti in prodotti finiti;
-Creare valore
-Generare profitto
-Possono far parte della funzione le unità di Manutenzione, Qualità, Programmazione della
produzione
Commerciale e Marketing:
-Ricerche di mercato: analisi e rilevazione delle esigenze del cliente
-Formulazione di nuove idee di prodotto da tradurre nella progettazioni di nuovi prodotti
-Gestione dei rapporti con la rete di vendita: concessionari, grossisti, agenti, ecc.
Ricerca e Sviluppo:
-Sviluppo di innovazioni di prodotto e processo
-Sperimentare nuove soluzioni tecniche, applicazioni di nuovi materiali, innovazioni tecnologiche,
ecc.
Personale e Organizzazione:
-Gestione delle risorse umane: piani di sviluppo carriere e formazione;
-Gestione delle problematiche organizzative: risoluzione dei conflitti, adeguamento della struttura
all’ambiente esterno
-Amministrazione: piani ferie, salari, ecc.
Amministrazione:
-Gestione della contabilità aziendale: registrazione fatture, redazione bilancio, scritture contabili,
ecc.
Finanza:
-Gestione della finanza aziendale: debiti, crediti, scelta di investimenti, fonti di finanziamento,
rapporti con gli azionisti, ecc.
Management:
- Coordinamento e controllo interno all’organizzazione;
-Definizione degli obiettivi aziendali e verifica del loro raggiungimento
-Formulazione delle strategie e dei programmi aziendali
Criteri di Divisionalizzazione
-Per prodotto
-Per cliente
-Per area geografica
Punti di forza:
• Insorgenza di conflitti
• Confusione e frustrazione causate dalla presenza di una duplice linea di autorità
• Necessità di buone capacità interpersonali e formazione approfondita dei partecipanti
• Grandi sforzi per mantenere un bilanciamento di potere
• Necessità di un clima di collaborazione a tutti i livelli
• Più onerosa in termini di tempo richiesto
Funzione di line: inserita nella gerarchia della catena di comando (es.: operatore > reparto >
stabilimento >direzione di produzione > direzione generale)
Funzione di staff: in posizione di supporto operativo o professionale a specifiche posizioni (es.:
segreteria, sicurezza, qualità, ecc.).
Tra le funzioni dello Staff vi è la programmazione e controllo di gestione, l’organizzazione e gestione
del personale, la consulenza legale e fiscale, la gestione della mensa aziendale, dei servizi di pulizia
e di sorveglianza.
i
• Visione per risorse (organigramma): chi e cosa.
• Visione per processi (flowchart): come.
• Obiettivi della visione per processi:
o Superare le “specializzazioni”
o (Ri)dare centralità al cliente
o Enfatizzare le collaborazioni interfunzionali.
• Driver della visione per processi:
o Orientamento al cliente
o Time-based competition
o Orientamento al risultato
Le unità organizzative raggruppano generalmente mansioni simili, i processi invece sono trasversali
rispetto alle unità organizzative.
Organizzazione per processi:
flow chat
La struttura viene creata intorno a processi chiave interfunzionali piuttosto che intorno a compiti,
funzioni o aree geografiche. Si vengono a formare team interfunzionali e auto-diretti e vengono
definiti i process owner, che hanno la responsabilità di ogni processo chiave. I membri dei team
vengono formati in maniera trasversale.
I team dispongono della libertà di reagire in maniera flessibile alle nuove sfide che si manifestano. I
clienti e la loro soddisfazione sono il fattore guida dell’organizzazione e la cultura organizzativa è
focalizzata sul miglioramento continuo.
Punti di forza:
• Complessità nella
determinazione dei processi chiave
• Necessità di cambiamenti nella
cultura, nella progettazione delle
mansioni, nella filosofia di
management e nei sistemi informativi
e di ricompensa
• Resistenza da parte dei manager
ad abbandonare potere e autorità
• Necessità di formazione
significativa dei dipendenti sul lavoro
in team
• Limitazione nello sviluppo di
conoscenze approfondite
TIPOLOGIE DI PROCESSI AZIENDALI
I processi primari sono quelli legati a processi di sviluppo, di vendita o logistici.
I processi di supporto, invece, sono quelli che riguardano i processi di gestione delle RU, quelli
amministrativi e di gestione dell’IT.
I processi possono anche essere ripetitivi o discontinui.
Esempi dei primi possono essere il processo di approvvigionamento, quello di produzione e
distribuzione o il processo di vendita.
I processi discontinui possono essere quelli che riguardano lo sviluppo di un nuovo
prodotto/processo, l’entrata in un nuovo mercato oppure la campagna pubblicitaria.
ANALISI DEI PROCESSI
Durante l’analisi dei processi procedo ad individuare:
• Attività e interdipendenze
• Confini
• Responsabilità organizzative
o Identificazione di un responsabile di processo o “process owner”
o Assegnazione della responsabilità del funzionamento del processo stesso
Bisogna evitare che i processi vengano oscurati dell’organizzazione funzionale, perciò si procede ad
introdurre obiettivi di processo, oppure lavorare per il cliente e non per la funzione, considerare le
funzioni a valle come clienti e misurare le prestazioni dei processi.
Si deve anche identificare e misurare come le prestazioni dei processi impattano sulle prestazioni
dell’organizzazione, si individuano quindi dei processi chiave, sono i processi che maggiormente
impattano sui fattori critici di successo dell’azienda.
PRESTAZIONE DEI PROCESSI
I processi devono essere
efficienti: ottimale
utilizzo delle risorse
(non ci sono sprechi); ed
efficaci: capacità di
raggiungere gli obiettivi
(soddisfazione del
cliente).
LE PRESTAZIONI DI COSTO
Costi per l’impresa: Costi sostenuti dall’azienda per la realizzazione del prodotto/servizio
Costo per il cliente: Costi sostenuti dal cliente per l’acquisto e l’uso del prodotto.
Bisogna considerare il costo per il cliente come la somma tra:
• Differenti soggetti > differenti percezioni > differenti obiettivi > differenti soluzioni
• Trade-off: rischio/risultato atteso; breve termine/lungo termine
• Condizioni al contorno
• Indicatori di prestazione > influenzano il processo decisionale
Vincoli
• Vincoli esterni
• Vincoli interni
• Vincoli da decisioni pregresse
I conflitti
• Obiettivi e azioni contrastanti
• Culture/attitudini contrastanti
• Condivisione e ripartizione di risorse
• Interdipendenze
- Seeing first
TECNICHE PER IL DECISION MARKETING
-Tecniche di modellazione:
• Le mappe causali
o Descrivono le relazioni causa-effetto tra le variabili di un modello
o Rappresentazione tramite Grafo:
§ Nodi = variabili
§ Archi + = nessi causali di relazione diretta
§ Archi - = nessi causali di relazione inversa
§ Variabili endogene/strumentali, esogene, decisionali
-Tecniche di previsione:
• Tecniche quantitative
o Modelli di regressione che spiegano la correlazione tra la più variabili
[Y = F(x1, x2, …xn)]
• Tecniche qualitative
o Valutazioni basate su giudizio di esperti
-Tecniche di valutazione e scelta:
>
-Non è possibile prendere decisioni senza considerare almeno le fonti di rischio.
VALORE ATTESO
-Applicabile quando è possibile stimare l’effetto del rischio sul risultato e la probabilità di
accadimento del rischio.
-Consente di scegliere l’alternativa che statisticamente darà i ritorni maggiori
-E’ definito come la media dei risultati (Vij) corrispondenti ad un’alternativa decisionale (Di) nei
vari scenari (Sj) pesati in base alla probabilità di accadimento (Pj)
-Ad ogni alternativa decisionale si associa il massimo valore della perdita di opportunità, quindi si
sceglie l’alternativa D* che presenta il valore minimo
-Effetto del costo del denaro (Non contestualità fra la fase di esborso del capitale e la fase di
recupero)
-Effetto dell’incertezza (Incertezza nella valutazione dei ricavi e costi)
Descrivo un investimento come insieme di entrate ed uscite > Flusso di cassa
Flusso di cassa: Flusso monetario generato dall’investimento in entrata o in uscita rispetto ad una
ipotetica cassa
Flusso di cassa netto: Somma algebrica delle entrate e delle uscite che si manifestano in un
generico istante di tempo
Flusso di cassa netto
complessivo: Insieme dei
flussi di cassa netti
generati da un
investimento nell’intero
periodo di vita
TRANSAZIONE
FINANZIARIA O
ECONOMICA
Transazione finanziaria:
solo flussi finanziari.
Uguale a transazione economica, ma il bene è il denaro.
Al termine il debitore avrà restituito intero capitale ricevuto più una quantità di denaro aggiuntiva
(interesse) che ne rappresenta il costo.
Il tempo determina il costo del denaro.
M=C+I
C: capitale prestato al debitore
I: interesse complessivo pagato
M: capitale complessivamente restituito (montante)
REGIME DI CAPITALIZZAZIONE
Il regime di capitalizzazione è la modalità con cui l’interesse viene calcolato. L’interesse è calcolato
come percentuale sul capitale misurato in un dato istante.
I=Cxi
i: tasso di interesse (interesse per unità di tempo)
Capitalizzazione semplice:
Il calcolo degli interessi avviene sempre rispetto allo stesso capitale iniziale.
Se: I= C x i
M1 = C + I = C x (1+i)
Nel secondo periodo l’interesse è sempre calcolato come I=C x i, quindi
M2= M1 + I = C x (1+i) + C x i = C x (1 + 2i)
Quindi su n periodi:
Mn = C x (1 + n x i)
Capitalizzazione composta:
Il capitale sul quale vengono calcolati gli interessi maturati nell’intervallo di tempo [t , t+1] è pari al
montante all’istante t.
Se M1 = C + I = C x (1 + i)
Nel secondo periodo l’interesse sarà calcolato su M1 e non su C, quindi:
M2 = M1x(1+i) = C x (1 + i) x (1 + i)= C x (1+i)2
Dopo n periodi:
Mn = C x (1 + i)n
Dato un capitale iniziale P (capitale presente), versato all’inizio del periodo 1 (cioè alla fine del
periodo 0), che fornisce il montante F (capitale futuro) dopo un numero n di periodi. Il fattore di
capitalizzazione consente di calcolare il capitale futuro a partire da quello presente, quello di
attualizzazione consente l’operazione inversa.
Capitalizzazione
F = P x (1 + i)n
Attualizzazione
P = F x [1/(1 + i)n]
Per una serie di pagamenti uguali:
Montante finale:
A = F x i / [(1 + i)n – 1]
Capitale P da investire:
P = A x [(1 + i)n -1] / (1 + i)n x i
Rata di un periodo con Capitale P:
A = P x (1 + i)n x i / [(1 + i)n -1]
PRINCIPIO DI EQUIVALENZA ECONOMICA
Non si possono confrontare fra loro eventi finanziari che si manifestano inistanti di tempo diversi,
in quanto il tempo e la presenza di un tasso di interesse hanno effetto sul valore del denaro.
È necessario riportare ad una stessa base di tempo i flussi di cassa che si manifestano in periodi
diversi >> Calcolare i flussi di cassa equivalenti.
Prospettiva dell’azionista
- MARR (SAGGIO MINIMO CONVENIENTE): Rappresenta il tasso d’interesse che il soggetto
dell’analisi dell’investimento guadagna attraverso l’impiego tipico del denaro, ovverosia il tasso che
egli guadagnerebbe comunque anche se non effettuasse l’investimento da analizzare.
TIR = i* I NPV(i*) = 0
DECISIONI INTERATTIVE
L’incertezza ambientale può essere dovuta a:
i. Fattori assolutamente indipendenti (clima, sviluppo scientifico e tecnologico, ecc.)
ii. Decisioni di attori antagonisti o comunque correlati (concorrenti, fornitori, ecc.)
In questo secondo caso può essere utilizzata la Teoria dei Giochi: gli effetti delle decisioni di un
attore dipendono dalle decisioni di altri attori
Ei = f(Di, D, A)
Ei = esito della decisione dell’attore i
Di = decisione dell’attore i
D = decisioni di tutti gli altri attori
A = ambiente
TEORIA DEI GIOCHI
Insieme dei giocatori: due soli giocatori
Insieme di alternative per ogni attore: due alternative per ogni attore
La funzione degli effetti: ogni giocatore conosce la propria funzione
L’ordinamento delle preferenze: ogni giocatore valuta i risultati di ogni combinazione di scelte e fa
una lista di preferenze
L’insieme di informazioni: ogni giocatore possiede informazioni sia sul problema che sull’ambiente
Tutti i giocatori sono a conoscenza delle regole del gioco, e sono consapevoli delle conseguenze di
ogni singola mossa, sono quindi giocatori razionali.
La decisione, o l'insieme delle decisioni, che un individuo intende fare viene chiamata "strategia".
Il payoff esprime una valutazione quantitativa della soddisfazione del decisore per ciascun esito del
processo decisionale. In dipendenza dalle strategie adottate da tutti i giocatori, ognuno riceve un
"pay-off" (vincita finale), che può essere positivo, negativo o nullo, la tabella dei payoff riporta, per
ogni possibile soluzione, i payoff ottenuti dai due attori. Un gioco si dice "a somma costante" se per
ogni vincita di un giocatore vi è una corrispondente perdita per altri. In particolare, un gioco "a
somma zero" fra due giocatori rappresenta la situazione in cui il pagamento viene corrisposto da un
giocatore all'altro.
Un giocatore ha una strategia dominante
quando ottimizza i suoi risultati
indipendentemente dalle scelte dell’altro
giocatore. Per il giocatore A, X è una
strategia dominante se è sempre: Axi > Ayj
Se tutti i giocatori hanno una strategia
dominante c’è un equilibrio dominante.
La soluzione di un gioco è di equilibrio se
nessun attore preso singolarmente ha
convenienza a cambiare la propria
decisione, fissata quella della controparte.
EQUILIBRIO DI NASH
Un insieme di strategie, una per ogni giocatore, tale che la strategia di ogni giocatore sia la migliore
per lui, quando anche gli altri giocatori giochino la loro strategia di equilibrio.
L’equilibrio di Nash si definisce strategicamente stabile o autovincolante perché nessun giocatore,
singolarmente preso, desidera deviare dalla propria strategia di equilibrio ferme restando le
strategie adottate dagli altri giocatori. Possono esistere più equilibri di Nash in un gioco.
MARKETING
È quella funzione/processo aziendale volto a prevedere (anticipare), ampliare e soddisfare la
domanda dei consumatori, mediante la creazione, promozione e la distribuzione di prodotti e
servizi.
Bisogni: Necessità di base non soddisfatta
Desideri: Individuazione di qualcosa di specifico che soddisfa un bisogno
I possibili “orientamenti”
Orientamento
alla produzione
Orientamento al prodotto
Orientamento
alla vendita
Orientamento al marketing
La Funzione Marketing
• Crea i prodotti (beni e/o servizi), determinandone forma, contenuto e funzioni
• Gestisce la domanda da parte dei clienti
• Stimola la conoscenza dei prodotti
• Cura la distribuzione dei prodotti ai clienti
• Concorre alla definizione della strategia complessiva di impresa
LE ATTIVITA’:
• Ricerche di mercato
• Gestione delle vendite
• Pianificazione del prodotto R&S
• Comunicazione
• Ecc.
OBIETTIVI:
• Quota di mercato
• Volume di fatturato
• Tasso di crescita delle vendite
• Capacità di lanciare nuovi prodotti
• Reputazione
Il processo di marketing
qi = Qi / Q
qi = quota di mercato dell’impresa i-esima
Qi = vendite dell’impresa i-esima
Q = vendite complessive del mercato
Q=I*C*S
I = introduzione
C = copertura
S = selettività
I = Vi/ΣAij
Vi = vendite dell’impresa i
Aij = acquisti del cliente j presso l’impresa i
ΣAij = acquisti totali dei clienti dell’impresa i
Ci = Nci/Nctot
Nci = numero clienti impresa i
Nctot = numero totale di clienti presenti sul mercato
Si = Ai/A
Ai = acquisto medio dei clienti dell’azienda i
A = acquisto medio dei clienti presenti sul mercato
Macroambiente:
• Contesto socio-economico
• Fattori ambientali
Analisi della concorrenza, maggiore è il livello di competizione in un mercato minore è
l’attrattività.
Analisi del consumatore: finale e industriale
Analisi dei comportamenti di acquisto
Microambiente:
• Analisi della concorrenza
• Analisi dei fornitori
• Analisi degli intermediari
• Analisi dei clienti
Tipologia di Prodotti acquistati: beni di largo consumo (beni ad acquisto corrente beni ad
acquisto a impulso), beni durevoli. Tipologia di Servizi acquistati: servizi alla persona, servizi di
distribuzione, servizi di comunicazione, servizi sociali
Le motivazioni di acquisto:
Il modello della
teoria
microeconomica
Il modello stimolo-
risposta
Comportamento di acquisto:
Strategia di approvvigionamento
Criticità del prodotto acquistato
Fissazione degli obiettivi dell’azione di Marketing
• Realistici
• Consistenti con le risorse
• Misurabili
• Comprensibili
• Motivanti
Ricerca e selezione dei mercati obiettivo
Criteri di scelta:
• Aggregazione
• Segmentazione
Segmentazione del mercato
Suddivisione del mercato in sottoinsiemi (segmenti) che contengono unità omogenee secondo
determinati parametri.
Criteri di Segmentazione del mercato B2C
• Caratteristiche demografiche
• Reddito
• Occupazione
• Istruzione
• Area geografica
• Clima
• Ecc
Vantaggi della Segmentazione
• Strategie da Sfidanti
• Strategie da Imitatrici
IMPRESA DI NICCHIA
MARKETING OPERATIVO
PRODOTTO
Insieme di attributi materiali e immateriali tesi a soddisfare i bisogni del consumatore:
• Core product
• Prodotto intangibile
• Prodotto ampliato
POLITICHE DI CONFEZIONAMENTO
Gli obiettivi di questa politica sono:
• Salvaguardare le funzionalità del prodotto
• Identificare il prodotto
• Aumentare il valore percepito
IL PREZZO
POLITICHE DI PREZZO
• Differenziazione dei prezzi su base geografica
• Sconti: riduzioni di prezzo rispetto al prezzo base
o Sconti di cassa, sconti stagionali, sconti di quantità, sconti o prezzi promozionali
• Abbuoni: concessione gratuita di una parte del prodotto
• Discriminazione dei prezzi: prezzi diversi a cui non corrispondono differenze nei
prodotti/costi
Sconti e promozioni
LA DISTRIBUZIONE
Gli obiettivi e le funzioni della distribuzione sono quelli di garantire la disponibilità del prodotto sui
punti vendita e di garantire il rispetto dei tempi di consegna.
INTERMEDIARI COMMERCIALI
Hanno il ruolo di acquistare e rivendere assumendo il diritto di proprietà, oppure di cercare i clienti,
negoziare per conto dei produttori, non assumendosi il diritto di proprietà, o, infine contribuiscono
allo svolgersi della distribuzione, non assumendosi diritti di proprietà sui beni e non negoziando.
Vantaggi dell’intermediazione
CANALE DI DISTRIBUZIONE
È l’insieme di istituzioni indipendenti che svolgono il complesso di attività necessarie per trasferire
il prodotto e il relativo titolo di proprietà al consumatore.
Ogni intermediario rappresenta uno
stadio del canale di distribuzione, il
canale di distribuzione è caratterizzato
dal numero di stadi.
Lunghezza del canale = numero di stadi
Canale diretto = nessuno stadio
Variabili di scelta
-Tipologia di intermediari
• Forza vendita interna
• Agenti esclusivi/non esclusivi
• Distributori esclusivi/non esclusivi
-Grado di copertura del mercato
• Strategia di distribuzione intensiva – molti punti vendita costantemente riforniti
• Strategia di distribuzione selettiva – pochi punti vendita, maggiore controllo
• Strategia di distribuzione esclusiva – pochissimi punti vendita con diritti di esclusiva
Il processo di comunicazione
Obiettivi della comunicazione: determinare i destinatari e il tipo di risposta che si vuole ottenere.
Esecuzione del messaggio: i messaggi devono essere espressi tenendo conto il campo di esperienza
dell’utente e come i destinatari tendono a decodificare i messaggi.
Trasmissione del messaggio: uso di canali che raggiungano effettivamente i destinatari obiettivo.
I canali di comunicazione
IL MIX DELLA COMUNICAZIONE
Le strategie di Mktg cambiano nelle diverse fasi del ciclo di vita del prodotto.
Il ciclo di vita del prodotto descrive l’andamento nel tempo delle vendite e dei profitti.
Il ciclo di vita è costituito da 4 fasi: introduzione, sviluppo, maturità e declino.
• Selezione, negoziazione
• Valutazione
• Politiche di approvvigionamento
o Numero di fornitori
o Tasso di rotazione
o Logiche di programmazione
• Tipologia di acquisti: acquisti diretti e indiretti
Il vendor rating
“Colli di Strategici
Valutazione operativa: Prezzo, qualità, puntualità, affidabilità bottiglia”
•Partnership
Valutazione delle prestazioni •Partnership o
•Rapporti
integrazione
Valutazione strategica: Tecnologica, finanziaria, manageriale verticale
consolidati
•Single sourcing
scegliere ?
•Single sourcing
Valutazione strategica a. come Non critici o
“Leva”
• Potenzialità tecnologica del fornitore •Mercato •Partnership
dual sourcing
competitivo •Uso del potere
• Solidità finanziaria del fornitore •Transazioni contrattuale
• Capacità organizzative e manageriali spot •Parallel
•Multiple sourcing
• Valutazione basata su parametri non oggettivi
o dual sourcing
• Orientata al lungo periodo sourcing